Il focolare e la sua magia

 

Il camino, durante l’Inverno, è un po’ il cuore della casa: intorno al camino ci si riunisce, si brinda, si mangia, si beve una cioccolata calda, ci si scambiano i regali natalizi…Dalla cappa del camino scendono sia Babbo Natale che la Befana, che è solita depositare i suoi doni nelle calze appese al focolare. Il camino è uno spazio antico che non è venuto mai meno al suo ruolo; lì, davanti al fuoco scoppiettante, ritroviamo il gusto di aggregarci o di abbandonarci completamente al relax. E’ come se quelle fiamme avessero il potere di viaggiare a ritroso nei secoli e di farci attingere a un sapere ancestrale, a un’energia millenaria. Secoli orsono, la giornata iniziava e terminava accanto al focolare; il camino era collocato nel bel mezzo della casa. Il fuoco si accendeva appena svegli e si spegneva poco prima di andare a dormire. La brace veniva conservata. Se la mattina iniziava con una colazione collettiva davanti al focolare acceso, la sera ci si adunava nello stesso posto per cenare e, successivamente, raccontarsi storie e aneddoti locali. Senza dimenticare le celebri “veglie”, un secolare cardine della cultura agreste: andare a veglia era un appuntamento irrinunciabile. Le famiglie solevano riunirsi davanti al focolare di un vicino per chiacchierare, ma soprattutto per narrarsi vicendevolmente dei racconti, tratti dalla realtà quotidiana o inventati di sana pianta. A suscitare un enorme interesse erano le storie macabre, per la scarica di adrenalina che provocavano in serate buie, gelide e incupite dalla nebbia.  Ma torniamo al caminetto acceso: è d’obbligo dire che, anticamente, il fuoco rappresentava un elemento essenziale nella vita di ogni giorno. Potremmo dire, anzi, che il fuoco era la vita stessa. Senza il fuoco non ci si riscaldava, non si poteva cucinare, perciò proprio dal fuoco dipendeva la sopravvivenza.

 

 

Il fuoco, e così il camino, costituivano spazi di connessione con la propria famiglia, ma anche con i propri antenati e con il sacro. Le fiamme, che ardono sin dalla notte dei tempi, sono impregnate di magia. Ipnotizzano lo sguardo, invitano alla meditazione e a un rilassamento profondo.  In esse, si pensava che vivesse lo spirito ancestrale dei nostri predecessori. Per tutti questi motivi, oltre al fatto che riscaldava e permetteva di nutrirsi, il fuoco veniva benedetto quotidiamente. Si utilizzavano orazioni che accompagnavano qualsiasi azione lo riguardasse, persino al momento di tagliare la legna da ardere. Non stupisce, di conseguenza, che il focolare fosse circondato da un gran numero di superstizioni.

 

 

Le credenze relative al fuoco

Il comignolo viene considerato un accesso alla casa dal quale è possibile che penetrino sia forze positive che negative: per proteggersi da queste ultime, bisogna cospargere il focolare di aghi di pino. In alternativa si possono utilizzare dei rami di ulivo appesi al camino, che svierebbero anche la direzione dei fulmini. Sempre allo scopo di allontanare la negatività, l’attizzatoio e il parascintille devono essere disposti a croce di fronte al focolare.

Mentre si accende il fuoco, non è opportuno osservare le azioni che si sta compiendo: ciò potrebbe interrompere il processo di accensione e attirare malasorte.

 

 

Le ortiche lanciate tra le fiamme sono un ottimo rimedio per incrementare il coraggio azzerando la paura.

Fissare intensamente il fuoco che arde allo scoccare della mezzanotte favorisce i fenomeni divinatori. A tale scopo, è consigliabile utilizzare legna di ginepro, cedro oppure sandalo.

Una pioggia di scintille crepitanti è foriera di denaro.

Un fuoco che si accende e arde con estrema rapidità preannuncia una visita a sorpresa.

Se si soffre per un amore a senso unico, gettare della verbena tra le fiamme eliminerà il dolore.

 

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Gennaio, il look del mese

 

Gennaio, freddo e gelo: una pelliccia è imprescindibile. Ecologica, naturalmente. Meglio se con pelo lungo, voluminosa e dalla consistenza ultra soffice. Preferite un modello con cappuccio per combattere i rigori invernali adeguatamente. Riguardo al colore, ormai non c’è che l’imbarazzo della scelta

 

Foto: Dynamic Wang per Unsplash

 

Gennaio

 

“Il primo giorno di gennaio porta sempre alla mia mente una serie di riflessioni molto solenni e importanti e una domanda più facile a farsi che a rispondergli: come sono migliorato l’anno passato e con quali buone intenzioni vedo l’alba del prossimo?”
(Charlotte Brontë)

 

Caratteristiche

Gennaio, nel Calendario Gregoriano, sancisce l’inizio del nuovo anno: potremmo definirlo il mese delle buone intenzioni e dei buoni propositi. E’ anche il secondo mese dell’Inverno, il che delinea le sue caratteristiche climatiche e le sue atmosfere. A Gennaio il freddo, la neve e il gelo regnano sovrani (o almeno lo facevano fino a qualche anno fa, prima dei mutamenti del clima terrestre), le giornate cominciano a diventare più lunghe. Il bianco, alternato al grigio, è il colore predominante. I lavori agricoli si arrestano completamente: le basse temperature e il maltempo impediscono qualsiasi tipo di attività. La natura rimane assopita, gli animali proseguono il loro letargo. Gli ultimi tre giorni del mese, i cosiddetti “giorni della merla”, vengono addirittura considerati i più freddi dell’anno. Eppure, anche Gennaio ha un suo potente fascino: è una promessa di luce, un mese di rinascita. Comincia con il giorno di Capodanno, proprio quando il nuovo ciclo annuale è ancora tutto davanti a noi.

Storia

I romani fecero derivare il suo nome, il latino Ianuarius, da Ianus, ovvero Giano, la divinità bifronte associata ai passaggi e al cambiamento: non è un caso che “ianua”, nell’antica Roma, significasse “porta”. Gennaio diventò il primo mese dell’anno grazie a Giulio Cesare, nel 46 a.C. Promulgando il Calendario Giuliano, infatti, il “dictator” di Roma fissò il Capodanno al primo Gennaio, non più a Marzo come stabiliva il Calendario Romano. Ma non fu sempre così: nel Medioevo, ad esempio, l’anno cominciava in una data diversa per ogni città. Fu solo nel 1582, con l’entrata in vigore del Calendario Gregoriano, che il primo Gennaio tornò a coincidere con il Capodanno; la riforma del calendario voluta da Papa Gregorio XIII estese questa usanza a tutti i paesi cattolici.

Segni zodiacali

Fino al 20 Gennaio siamo sotto il segno del Capricorno, a cui il 21 subentra l’Acquario.

Ricorrenze

Gennaio esordisce con le festività natalizie, includendo Capodanno (il primo giorno del mese) e l’Epifania (il 6): per la Chiesa d’Occidente, la ricorrenza legata all’Adorazione dei Magi e alla rivelazione di Gesù bambino ai cosiddetti Gentili (i pagani); per la Chiesa d’Oriente, la data in cui il Bambinello fu battezzato nel fiume Giordano e la commemorazione del miracolo delle nozze di Cana, il primo compiuto da Gesù.

Colore

Il colore di Gennaio è il grigio, collegato sia al ghiaccio che alla nebbia, anche metaforica: potrebbe rappresentare la nebulosità di un futuro ancora tutto da decifrare.

Pietra Preziosa

Gennaio si lega al granato (in latino “granatus”), una gemma simile, per colore e forma, ai semi della melagrana. Questa pietra, in realtà, è rintracciabile in svariati colori, ma il rosso è la sua tonalità classica e proviene dal Mozambico. Anticamente, in epoca medievale,  si pensava che il granato favorisse la guarigione dalle infiammazioni. Scintillante e luminoso, il granato simbolizza alla perfezione la luce che si associa ad ogni nuovo inizio.

 

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