Confetture di fine estate: 5+1 spunti

 

Fine Agosto: il periodo ideale per la preparazione di confetture e conserve varie. Quando l’estate volge al termine, dedicarsi a questa attività permette di assaporare sine die i suoi profumi e i suoi sapori. Conservare in un vasetto sterilizzato la frutta e la verdura di stagione ci dà la possibilità di gustarla anche in inverno, magari davanti al caminetto acceso. Conviene quindi attivarsi ora, nei giorni in cui quei prodotti sono al meglio, per garantirsi una tranche d’estate all’insegna dei piaceri del palato in ogni momento. Oggi ci soffermeremo sulla frutta: prenderemo in esame quella più adatta e utilizzata per la realizzazione di squisite confetture. Non dimenticate di conservarle intatte per un mese, quando saranno pronte; dopo averle aperte, riponetele in frigo per qualche giorno.

 

 

I fichi

 

La confettura di fichi omaggia uno dei frutti più gettonati dei mesi caldi, e permette di assaporarlo per il resto dell’anno in tutta la sua dolcezza. Potete utilizzare sia i fichi bianchi che quelli neri, l’importante (come per tutta la frutta e la verdura che conserverete) è che siano perfettamente maturi. Prendete spunto da ricette che ne esaltano il gusto mescolandoli a frutta oleosa come le noci, e consumate la confettura che avrete ottenuto spalmandola sul pane, abbinandola a saporiti formaggi oppure utilizzandola per guarnire un gran numero di dolci.

 

Le pesche

 

Un frutto estivo delizioso, perfetto per essere gustato anche quando le temperature scendono sottozero. Per preparare la confettura potete utilizzare soltanto le pesche, ma se volete renderla speciale provate a mixarle con erbe aromatiche e spezie: otterrete una marmellata sfiziosa e dal sapore ineguagliabile.

 

Il melone

 

La confettura di melone dà il meglio di sè spalmata sul pane, utilizzata per farcire i dolci ma soprattutto consumata in abbinamento con i formaggi stagionati. Per prepararla ci si serve del melone a polpa bianca, dal gusto più dolce. Un’ottima idea è insaporirla con lo zenzero: diventerà un leitmotiv della vostra prima colazione.

 

I lamponi

 

Hanno un gusto a metà tra il dolce e l’acidulo. La confettura di lamponi viene utilizzata soprattutto per farcire croissant e dolci. Se volete renderla ancora più ghiotta, combinatela con il sambuco, il cardamomo o la cannella; questo tipo di marmellata è preferibile senza semi: dovrete eliminarli passando i lamponi nel passaverdure.

 

L’uva fragola

 

L’uva fragola, anche detta uva americana, è un’uva profumatissima, sa di fragola ed è vagamente acidula. Ha un aroma inconfondibile e irresistibile al tempo stesso. E’ particolarmente indicata per le confetture, ma al momento di realizzarle l’uva fragola dev’essere già molto matura. Preparare questa marmellata è facilissimo: la sua ricetta si avvale di pochi e semplici step.

 

Le prugne

 

E’ una delle confetture più note: farcisce deliziosamente i dolci e le crostate ed è ghiottissima se gustata con pane e burro. Può anche aromatizzare i formaggi, soprattutto in abbinamento con lo zenzero; altri connubi ideali la vedono protagonista insieme al rosmarino, la vaniglia o la frutta secca.

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Gli amori estivi: riflessioni di fine stagione

 

Fai che per te io sia l’estate anche quando saran fuggiti i giorni estivi.

(Emily Dickinson)

 

Estate e amore sono un binomio inscindibile. Chi di noi non hai mai sperimentato l’ebbrezza di un amore estivo? Anche se si è trattato solamente di un flirt, di un amore svanito alla fine delle vacanze o pochi mesi dopo, il ricordo non si è perso con il tempo. Per alcuni, addirittura, un’estate senza amore non è degna di questo nome. Ma qual è il motivo per cui nei mesi caldi ci si lascia così andare, si è così predisposti all’innamoramento? Va detto, innanzitutto, che i flirt estivi sono tipici dell’adolescenza o comunque dell’età giovanile. Molti di noi conservano nei propri ricordi le lacrime versate al momento di lasciare la località di villeggiatura per tornare in città. A fine estate, negli anni in cui i social erano ancora una realtà lontana, la nostalgia di un amore fugace ci portava a mantenerlo in vita tramite un fitto scambio di lettere, la promessa di un incontro o sporadiche telefonate. Tornando a ragionare sui flirt estivi, possiamo motivarli con una spiegazione molto semplice: la loro nascita è strettamente collegata all’euforia che si accompagna  alla bella stagione.

 

 

Magari sappiamo sin dall’inizio che hanno una data di scadenza, ma non ce ne curiamo. L’importante è viverli, onorare appieno la “stagione dell’amore”: non a caso, sono amori che rimangono indelebilmente impressi nella nostra memoria emotiva. Perchè sbocciano in un periodo dell’anno che coincide con la spensieratezza, con una pausa dalla routine, con nuovi incontri e nuove esperienze di vita. In estate il tran tran quotidiano si azzera, ci liberiamo dallo stress. Ci apriamo agli altri e al mondo, passando molto tempo all’aria aperta, viaggiando e assaporando il relax vacanziero. Tutto ciò, mentalmente ed emotivamente, si traduce in un’ebbrezza continua, un piacere inebriante nei confronti della novità e della scoperta. La magia dell’estate ci pervade, ci galvanizza, ci rende più ricettivi agli stimoli esterni. Anche perchè, per goderci questo break, ci concentriamo sul qui e ora.

 

 

L’estate è una stagione che coinvolge i cinque sensi a 360 gradi: l’odore di salsedine, una certa canzone, un tormentone del periodo si legano per sempre a determinati ricordi, pronti a riaffiorare anche a distanza di molto tempo. L’atmosfera è effervescente, ci muoviamo in scenari del tutto nuovi. Il clima, le lunghe giornate e gli splendidi tramonti incentivano la socializzazione. Non va dimenticato, poi, un aspetto molto importante: a livello cerebrale, il senso di relax coincide con il rilascio delle endorfine, neurotrasmettitori che originano euforia e benessere, così come della serotonina (detto l’“ormone della felicità”) e della dopamina (il “neurotrasmettitore del piacere”, in quanto scaturisce da sensazioni piacevoli). La predisposizione ai flirt estivi, dunque, si basa su precisi processi neurochimici. Non a caso, infatti, durante l’innamoramento vengono costantemente rilasciati ormoni come l’ossitocina e la noradrenalina, responsabili degli stati di benessere e di entusiasmo.

 

 

Il diverso scenario che fa da sfondo alla quotidianità, l’azione elettrizzante del sole, i ritmi rilassati che scandiscono le giornate, la maggior libertà, intensificano le nostre emozioni e ci portano a sentirci quasi su un altro pianeta: cogliere l’attimo è essenziale per goderlo appieno, l’amore diventa uno stato di grazia generato da un incantesimo. Ma cosa succede a fine estate, quando le vacanze terminano e l’incantesimo si spezza? Non tutti gli amori estivi sfumano con l’arrivo di Settembre, tuttavia avviene spesso così. Dovremo prenderli per quel che sono, felici parentesi incastonate in una cornice di inebriante spensieratezza; viverli nel qui e ora, senza troppe aspettative o elucubrazioni mentali. Eppure, già dire questo è programmarli a tavolino: e che al cuor non si comanda è ben noto. Non dovremmo mai privarci, insomma, della gioia di quei momenti. Con la consapevolezza che, male che vada, il loro ricordo ci accompagnerà per una vita intera, regalandoci sensazioni impagabili che “sanno” di estate, amoregioventù e tanta, tantissima felicità.

 

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Fine estate

 

C’è una luce diversa, a fine Agosto, quando cala la sera. Il tramonto lascia subito spazio al crepuscolo e il cielo si tinge di un azzurro che vira all’indaco, dando vita ad istanti magici e sospesi. Non sono scoccate neppure le 20 quando si accendono i primi lampioni, le giornate si accorciano permettendo al buio di ricominciare ad avanzare a poco a poco. Forse, con l’afa ancora imperante, sono proprio quei lampioni accesi ad annunciare l’imminente cambio di stagione. Il buio riprende il cammino che lo porterà, progressivamente, a prevalere sulle ore di luce. E in quel crepuscolo, intenso eppure straordinariamente luminoso, risiede un fascino davvero senza pari. Buona visione della nuova photostory di VALIUM.

 

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Tendenza trecce, un hairstyle perfetto per la transizione stagionale

Antonio Marras

Le svolte di fine estate riguardano anche il look. Quando decidiamo di cambiare, non a caso, corriamo a “darci un taglio”: se spira aria di metamorfosi, l’hairstyle è il primo ad essere chiamato in causa. Niente di meglio, quindi, che dare un’occhiata alle tendenze capelli dell’Autunno Inverno 2024/25. Per prendere qualche spunto, ma anche per focalizzarci su determinati trend. Come quello delle trecce, ad esempio, che può ispirarci fin da subito: è perfetto per quest’ultima tranche di estate, adattissimo alla transizione stagionale. E molti designer lo hanno mandato in passerella rivisitandolo in modo estroso. Antonio Marras, per citarne uno, ha proposto un hairlook firmato da Eugene Souleiman dove due trecce laterali si incrociano sul collo e infine sulla nuca, mentre una treccina adorna la scriminatura centrale. Lascio la parola alle immagini, ma non è finita qui: nelle prossime settimane, su VALIUM troverete una vera e propria panoramica dei vari hair trend autunnali.

 

Sara Wong

Anteprima

Antonio Marras

Etro

Emporio Armani

Odette Alvarez

Sagaboi

Thom Browne

Simon Cracker

 

Ultima settimana di Agosto: il nuovo tema della settimana

 

Dovrebbero metterle in una scatola le sere tiepide di fine estate, aria, riflessi e sogni compresi, per respirarle durante i primi freddi dell’inverno.
(Fabrizio Caramagna)

 

Inizia l’ultima settimana di Agosto. Il mese più caldo dell’anno sabato arriverà al capolinea e lascerà spazio a Settembre. Si avvicina il periodo della vendemmia, di sera i lampioni si accendono sempre più presto. Ma il 31 Agosto segna anche la fine dell’estate metereologica, che comprende i mesi di Giugno, Luglio e Agosto. In campagna si attende l’avvio dell’aratura dei campi, e intanto ci si appresta a dedicarsi alla raccolta dell’uva: sono istanti impareggiabili, all’insegna della convivialità e del lavoro di squadra. Con le vacanze ormai giunte al termine, le città tornano a riempirsi. Il tran tran quotidiano si rimette in moto, obbligandoci a relegare le puntate al mare nel weekend. E anche se il caldo non ne vuole sapere di andarsene, le giornate che si accorciano garantiscono un maggior numero di ore di buio e notti più fresche e arieggiate. La fine di Agosto, non va dimenticato, è il momento propizio per la formulazione di buoni propositi: il cambio di stagione favorisce la propositività, le svolte, l’ideazione di nuovi progetti. L’estate ci ricarica e rinvigorisce al punto tale da stimolarci a rimetterci in gioco. Molti, moltissimi di noi fanno coincidere Settembre con un giro di boa. L’energia è quella giusta per dare una sferzata alla propria vita, soprattutto quando ci si trascina in una quotidianità stagnante e sempre uguale. Che dire, allora? Prendiamo tutto il meglio dell’ultima tranche di estate, considerandola un’occasione per evolvere, cambiare direzione o rinnovarci interiormente. Perchè, come diceva Kierkegaard, “la vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti”.

 

Pool Party: 10 spunti per organizzare una festa in piscina mozzafiato

 

Un pool party: che cosa c’è di meglio, quando l’estate è ormai agli sgoccioli ma il caldo continua a imperversare? Il divertimento è assicurato e senza limiti di orario, le attrattive sono molteplici: spaziano dal relax a bordo piscina, magari sorseggiando un buon cocktail, ai giochi, i balli, i tuffi, il buffet ricco di cibi e di bevande, le battaglie acquatiche sui gonfiabili, i dj set…Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Per organizzare un pool party, naturalmente, vanno seguiti vari step. Vediamo quali.

 

 

1. La scelta della data e della location sono fondamentali. Date un’occhiata alle previsioni meteo per puntare su una giornata assolata e calda al punto tale da incrementare la voglia di tuffarsi in piscina. Lo spazio che circonda la piscina, inoltre, dovrebbe essere sufficientemente ampio da ospitare un buffet, divanetti e tavolini più diversi lettini prendisole e sedie a sdraio. Meglio ancora se quello spazio comprende alberi o zone ombreggiate per chi cerca riparo dal sole.

 

 

2. Un pool party può essere organizzato a tutte le ore. Di giorno, sotto il sole, risulterà brioso e travolgente; di sera si ammanterà di tutto il fascino del tramonto e del chiar di luna. Naturalmente, il mood sarà diverso: un party serale o notturno, di solito, emana un’atmosfera più suggestiva ed elegante, ma dipende anche dal tema scelto per la festa.

 

 

3. Ecco, appunto: il tema. Dare un titolo al party è l’ideale per far sì che abbia una linea ben definita. L’organizzazione della festa ruoterà attorno al tema, dress code (o sarebbe meglio dire bikini code!) compreso. Optate per un nome evocativo, originale, divertente, e realizzate uno scenario che lo rappresenti. Gli allestimenti, le luci, il buffet, le decorazioni…tutto dovrà essere in armonia con il titolo e il tema prescelti. Ovviamente, sarà necessario che comunichiate entrambi ai vostri ospiti nell’invito al pool party. Al momento di allestire la location, la parola d’ordine è solo una: fantasia. Lasciate la creatività a briglia sciolta e osate, stupite, meravigliate chi partecipa alla festa! Magari, pensate a qualche gadget da donare agli invitati come souvenir dell’evento.

 

 

4.Per quanto riguarda l’allestimento, via libera ai gonfiabili in tutti i colori e le forme possibili, decorazioni a bordo piscina, ventagli dalle suggestioni esotiche e vassoi galleggianti per chi volesse sorseggiare l’aperitivo direttamente in acqua. Se un angolo adibito ai selfie è ormai un must in qualsiasi tipo di festa, gli asciugamani da distribuire ai vostri ospiti sono altrettanto obbligatori.

 

 

5. La musica, in un un pool party, è fondamentale. Poter contare su un dj set sarebbe perfetto, soprattutto se la playlist è in linea con il tema della festa.

 

 

6. Quali bevande scegliere per un pool party? Considerando che fa ancora molto caldo, andrebbero completamente eliminati i superalcolici. Sì invece alla birra, alla sangria, all’Aperol Spritz, alla Pina Colada, al Mojito, e in generale a tutti i cocktail fruttati, super rinfrescanti. Se il party è serale e dall’impronta glamour, non dimenticate un buon vino bianco, meglio se frizzante.

 

 

7. Il rinfresco, come d’altronde qualsiasi dettaglio della festa, dovrà ruotare attorno al tema e all’orario di inizio. Per un pool party, comunque, solitamente si predilige il finger food: sbizzarritevi con ricette e spunti non convenzionali. Un’idea passepartout è il guacamole, la tipica salsa messicana a base di avocado che potrete arricchire di ingredienti come le olive, il pomodoro o la cipolla rossa. Si prepara velocemente e può essere accompagnata da crostini che la rendono ancora più appetitosa.

 

 

8. Il pool party serale è imperniato su un mood differente anche rispetto al cibo e alle bevande: l’apericena è di rigore, e può includere sia alimenti dolci che salati. Il pesce risulta gettonatissimo anche in versione finger food, mentre gli stuzzichini ispirati alla cucina etnica rappresentano un input sempre vincente. Una speciale area adibita ai cocktail trasformerà il pool party in una raffinata festa a bordo piscina.

 

 

9. Uno dei punti di forza del pool party dal tramonto all’alba è l’illuminazione. Il momento in cui il sole cala e le luci si accendono possiede un’incredibile magia: potrete utilizzare catene di luci led, lanterne che galleggiano sulla superficie della piscina oppure di carta, in stile cinese, lampade al neon colorato (impazzano quelle che riproducono la sagoma di una palma o di un fenicottero), candele finte al led per una romantica atmosfera “a lume di candela”, barattoli e bottiglie ripieni di minuscole luci led effetto lucciole…La location risulterà intrisa d’incanto.

 

 

10. Concludo ritornando su un accessorio imprescindibile del pool party: i gonfiabili. Le estati scorse hanno sancito il trionfo dei fenicotteri e degli unicorni, ma quali sono le tendenze attuali? Amache, poltrone, materassi e grandi cuscini la fanno da padrone, ma i modelli più spettacolari riguardano ancora una volta i fenicotteri: per l’estate 2024 sono diventati luminosi, racchiudendo una luce interna che si alimenta ad energia solare, si accende al crepuscolo e dona al gonfiabile una magnifica tonalità cangiante. L’effetto è sbalorditivo, i colori sembrano fosforescenti…e i fenicotteri luminosi, circondati da ciambelle e cigni dalle stesse caratteristiche, sono in buona compagnia.

 

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Qualcosa di azzurro

 

Quando finiscono le vacanze, indossare qualcosa che rimanda al colore del mare è sempre una buona idea. Specialmente se si tinge di una tonalità affascinante, ma discreta, come l’acquamarina e le sue nuance. Anche da sfoggiare sulle unghie: per portare le reminiscenze marine sempre con sè.

 

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Benefici e rischi del bagno nel fiume

 

“Non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume”, disse Eraclito, perchè sia noi che il fiume cambiamo continuamente. Panta Rei: tutto scorre e nulla è immutabile. Anche noi, oggi, ci occuperemo del fiume, ma senza implicazioni filosofiche. Va detto che il fiume, quando arriva l’estate, viene spesso considerato un’alternativa al mare. Specialmente all’inizio e alla fine della stagione calda: due periodi non feriali in cui risulta più a portata di mano delle località balneari: gli abitanti dell’entroterra lo trovano facilmente raggiungibile e amano immergersi nelle sue acque rinfrescanti ogni volta che il sole picchia forte. Ma quali benefici e controindicazioni comporta fare il bagno in un fiume? Andiamo a scoprirlo.

 

 

Cominciamo con i BENEFICI

  • Il bagno in acqua fredda, a meno di 15 gradi, è altamente benefico proprio in virtù del cambiamento che provoca nella nostra temperatura corporea. Ma va rispettata una condizione: l’immersione non dovrebbe durare più di un quarto d’ora, diversamente potrebbe nuocere all’organismo.
  • Abbiamo già approfondito i vantaggi che apportano al corpo e alla mente i cosiddetti “spazi blu”. L’acqua vanta un notevole potere rilassante, favorisce la meditazione, la concentrazione e la consapevolezza di sè. Stimola a godere del qui e ora, elimina l’ansia grazie al contatto con la natura, incentiva la padronanza del proprio corpo e del proprio respiro.
  • L’acqua fredda dei fiumi, ma anche dei laghi, svolge un’azione antinfiammatoria ed è un toccasana per la circolazione sanguigna. Le immersioni, però, dovrebbero essere regolari e – come già detto – non superare il quarto d’ora per evitare uno shock termico.
  • Il bagno in acqua fredda fa colare a picco gli ormoni dello stress e aumenta i livelli di dopamina, responsabile della sensazione di benessere, della regolazione del sonno e del controllo dell’umore.
  • Nuotando in un fiume si accelera il metabolismo e il corpo è in grado di bruciare un maggior numero di calorie. L’effetto dimagrante dell’acqua fredda, tuttavia, è ancora in fase di studio.

 

 

Ma valutiamo anche i RISCHI

  • La corrente del fiume è impetuosa: può trascinarci velocemente dove non abbiamo previsto e impedirci di raggiungere la sponda. Di conseguenza, c’è il rischio che ci trasporti via con sè e la possibilità di schiantarci contro una roccia non è così remota.
  • Il meteo nelle zone di montagna cambia molto rapidamente, accelerando la corrente dei fiumi. Nel caso il “nostro” fiume si trovi lì, bisogna fare attenzione.
  • Lungo i fiumi non sono presenti nè bagniniservizi di salvataggio, pertanto è impossibile contare sull’aiuto di qualcuno in caso di difficoltà. Prima di immergersi nelle sue acque, è tassativo informarsi se per quel fiume è stato imposto (o meno) il divieto di balneazione. In prossimità della foce del fiume, poi, bagnarsi è generalmente vietato.
  • Non è raro che il fondo di un fiume abbondi di sassi, anche taglienti, di detriti o di rocce, le stesse che magari troviamo lungo le sue sponde. Bisognerebbe conoscere un fiume a menadito per evitare spiacevoli incidenti. Soprattutto, è altamente sconsigliato tuffarsi: in primo luogo, perchè non conosciamo la reale profondità delle sue acque, secondariamente per il rischio di andare a cozzare contro ostacoli imprevisti.
  • In conclusione, per un bagno nel fiume privo di pericoli è necessario scegliere un corso d’acqua che si conosce bene, dalle acque poco profonde e limpide, in modo che le eventuali insidie nascoste nel suo fondo siano perfettamente visibili.

 

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Le Frasi

 

“E agosto finisce, sono scalzi i giorni,
fioriti gli astri già si sente il freddo
l’autunno è una lumaca che sporge le corna.”
(Jan Skacel)

 

La Costellazione del Leone: mitologia, astronomia e astrologia fuse in un magico connubio

 

Ieri abbiamo parlato di come il termine Solleone stia ad indicare il passaggio del Sole nella Costellazione del Leone. Ma quali sono le carattetistiche di questo segno zodiacale? Il Leone, è risaputo, è il Re dello Zodiaco: ama sfoggiare la propria maestosità, il proprio sfarzo, non si sente secondo a nessuno. Ha un carattere forte, un’elevata autostima, un sano orgoglio. Detesta passare inosservato, ma non adotta mai un atteggiamento prevaricatore nei confronti degli altri. E’ generoso, adora donare e ricevere emozioni ed esprimere i suoi sentimenti platealmente. Non è difficile immaginarlo mentre sfoggia una simbolica corona. Che cosa sappiamo, invece, della Costellazione del Leone? In questi giorni, innanzitutto, sta tramontando sempre più precocemente: un segnale inequivocabile dell’avvicinarsi graduale dell’Autunno. Leo, il nome latino del raggruppamento stellare, è collocato nell’emisfero Nord, lungo l’eclittica, e si inserisce tra la Costellazione del Cancro e quella della Vergine. La struttura che lo contraddistingue è trapezoidale; uno dei suoi vertici, quello posizionato a Sud-Ovest, è costituito da Regolo o alfa Leonis, la stella più brillante dell’intera Costellazione.

 

 

Regolo, di un colore azzurrognolo, ha una magnitudine 1,40 e dista dalla Terra 77 anni luce. La classifica delle stelle più luminose del firmamento la vede al ventunesimo posto. In realtà, Regolo è un sistema stellare composto da due coppie di stelle, ed è talmente prossimo all’Equatore Celeste da risultare visibile in ogni angolo della Terra. Grazie alla sua tonalità e al suo splendore, alfa Leonis si distingue con facilità nel cielo serale. Insieme a un gruppo di stelle appartenenti alla Costellazione del Leone, dà vita a un asterismo conosciuto come Falce o Falce Leonina; il nome rimanda alla sua forma, evidenziata da un’intensa luminosità. Se Regolo (o alfa Leonis) si identifica con il vertice collocato a Sud-Ovest, Denebola rappresenta il vertice Sud-Est della Costellazione del Leone. Questa stella, che compone la coda del Leone, si trova a “soli” 36 anni luce di distanza dalla Terra. La sua luce di un bianco abbagliante la dota di una brillantezza straordinaria, superiore ben 17 volte a quella del Sole.

 

Regolo

Tuttavia, essendo una variabile Delta Scuti, Denebola presenta fluttuazioni nella luminosità dovute a pulsazioni (radiali o non radiali) sulla sua superficie. Alcuni studi hanno dimostrato come Denebola faccia parte di un ammasso stellare che comprende, tra l’altro, Alfa Pictoris, Beta Canis Minoris e IC 2391, un ammasso aperto: un insieme di stelle, cioè, originate da una gigantesca nube molecolare. Ma la Costellazione del Leone non è composta di soli astri. Sono numerose, infatti, anche le galassie che ospita. M65, M66 e NGC3628 sono galassie a spirale che compongono il Tripletto del Leone, (conosciuto anche come Gruppo di M66), distante dalla Terra 35 milioni di anni luce. NGC 2903, la galassia che più risplende rispetto a tutta la Costellazione, è una galassia a spirale barrata. NGC3607 è invece una galassia ellittica di grandi dimensioni.

 

 

La Costellazione del Leone comprende, inoltre, un buon numero di pianeti. Due di essi, gioviani, orbitano attorno alla stella HD102272, mentre un pianeta dalla massa che ricorda quella di Nettuno compie la sua orbita intorno a Gliese436, una nanna rossa (cioè una stella piccola e fredda di tipo spettrale) che dista 33 anni luce dal Sole.

 

 

Come ogni Costellazione, anche quella del Leone si intreccia a doppio filo con la mitologia. Conosciuta sin dall’epoca dei Babilonesi in quanto coincideva con il Solstizio d’Estate, la Costellazione del Leone è strettamente associata al mito di Ercole. Si narra che Era, divinità greca del matrimonio e del parto oltre che sposa di Zeus, possedesse un leone che terrorizzava gli abitanti di Nemea. Nessuno riusciva ad ucciderlo, poichè la sua folta pelliccia sembrava proteggerlo da ogni attacco. Quando Ercole si cimentò nell’impresa, riuscì a sconfiggere l’animale nonostante la sua ferocia. Si impossessò della pelliccia e la indossò in segno di vittoria. Zeus, tuttavia, volle premiare il coraggio e la forza indomita del leone: lo tramutò in una brillante costellazione che collocò nel firmamento.

Foto

Simbolo del Leone dal Libro delle Ore, 1440-1450 circa, the Fastolf Master, Bodleian Library, Oxford C.160. MS. Auct. D. inf.2, 11, fol 7rm. Public Domain via Wikimedia Commons

Regolo: Scott AnttilaAnttler, CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons