Yule, i mercatini e le boules à neige

 

Le luminarie natalizie si sono accese in ogni città, ma è a dir poco malinconico il vuoto lasciato dall’assenza dei mercatini. Le caratteristiche casette-baita che ravvivano i centri storici, quest’anno, mancano all’ appello a causa del Covid e del rischio assembramenti: sentiamo già la nostalgia dei loro profumi, della loro poesia. E anche dei torroni, del croccante, delle paste della Befana disposte in bella vista, del vin brulè fumante che ci fermavamo a bere dopo un bel giro di shopping. Questo post vuol essere quindi un omaggio a tutti i “Villaggi di Babbo Natale” che, per le prossime feste, rimarranno solo nei nostri ricordi. Ho pensato a un tributo particolare, che vede protagonista un tipico oggetto della parafernalia natalizia: la boule à neige. Avete presente? Quella magica palla di vetro che si riempie di neve quando viene agitata con la mano. Nei mercatini di fine anno è immancabile, gettonatissima, un vero e proprio pezzo cult della mercanzia. Ed è tutt’ altro che kitsch: la tempesta di fiocchi che si scatena al di là del suo vetro affascina bambini e adulti. C’è chi le colleziona, altri le acquistano come souvenir, ma le più belle sono senz’altro le boules associate al Natale. L’ incanto invernale, in questo caso, raggiunge vette di pura meraviglia. I soggetti sono quelli strettamente legati a Yule: Babbi Natale, pupazzi di neve, paesaggi imbiancati, agrifogli e candele predominano, dando vita ad una pittoresca rassegna iconografica del Christmas time.

 

 

La boule à neige, lo sapevate?, è un oggetto ben più antico di quanto si pensi. Le sue origini risalgono nientemeno che ai tempi della Belle Epoque. All’ Esposizione Universale di Parigi del 1889, infatti, per celebrare l’ inaugurazione della Tour Eiffel vennero lanciate delle straordinarie boules che riproducevano l’iconica torre al loro interno. Ma pare che già all’ Expo parigina del 1878 spopolassero le poetiche palle di vetro create dai maestri vetrai. Una leggenda vuole, invece, che la prima boule à neige fosse opera di un artigiano francese del vetro: innamorato di una giovane lituana, inventò la sfera piena di neve affinchè la donna non sentisse troppa nostalgia del suo paese. Ricerche recenti hanno attribuito a Pierre Boirre, direttore di un’ antica vetreria di Les Lilas, l’ invenzione dell’ oggetto. Non esistono però testimonianze visive dei prodotti, per cui si preferisce far riferimento al lancio ufficiale dei “globes panoramiques” nel 1889. L’ era contemporanea ha sancito definitivamente la preziosità della boule à neige: le griffe della moda e del lusso hanno attinto al suo fascino a piene mani, realizzandone raffinatissimi esemplari. Tra i marchi coinvolti risaltano nomi del calibro di Givenchy, Chanel, Louis Vuitton, Sonia Rykiel e molti altri ancora. Le boules à neige che vi propongo oggi, invece, sono squisitamente figurative: illustrazioni di palle di vetro arricchite dai più suggestivi motivi che rimandano a Yule. Lo sfondo blu acquerello, i fiocchi di neve di cui è cosparso, inseriscono l’ oggetto in una cornice onirica e fiabesca. Ogni boule esprime appieno la sua peculiare magia, sia che sfoggi emblemi del periodo natalizio o scene prettamente invernali: qual è la vostra preferita?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le luci (e la luce) del Natale

 

Finalmente ci siamo. E’ arrivato il momento di sfondare il muro dell’ angoscia legata al Covid e di inoltrarci in un’ altra dimensione: il regno fiabesco del Natale. Manca ancora un mese all’inizio delle feste, ma la voglia di addobbi, di magiche atmosfere, di luminarie che irradiano bagliori scintillanti è già alle stelle. E’ la voglia di luce contrapposta al buio della pandemia, delle insegne spente, dei lockdown e dei coprifuochi, ed è legittima. L’ incubo che stiamo vivendo ci fa desiderare di evadere, di distanziarci da una realtà cupa e segnata dall’ incertezza. Mai come quest’anno l’incanto e lo splendore del Natale diventano un rifugio in cui dimenticare (fosse anche solo per 20 giorni) il dramma dell’ emergenza sanitaria. Ecco quindi che VALIUM, in occasione del penultimo weekend di Novembre, accende le sue luminarie: l’ atmosfera natalizia irrompe nel blog, le luci intermittenti lo ravvivano, la neve inizia a scendere copiosa. E’ questo lo scenario che d’ora in poi farà da sfondo alla vostra lettura. Perchè il Natale non va in stand by…e l’ aria che si respira sotto le feste  è impregnata di una magia tale che prescinde dal modo in cui le celebriamo. Ci mancheranno i mercatini, certo. E poi i party, le riunioni conviviali, il Santo Stefano passato al cinema. Ma anche se vivremo il 25 Dicembre in mascherina e all’ insegna del distanziamento sociale,  impegniamoci tutti in un intento comune: non lasciamo mai che si spengano le luci del Natale.

 

 

 

 

Yule, Solstizio d’ Inverno

 

Oggi, l’ Inverno fa il suo ingresso ufficiale. La notte raggiunge la sua massima durata e il giorno è un barlume fugace, pronto a svanire dopo poche ore. I fiocchi di neve, prima di imbiancare il suolo, sembrano cristallizzarsi nell’aria gelida: freddo e oscurità predominano. L’ atmosfera è impregnata di un sentore magico, il tempo si arresta come per immortalare istanti di solennità. E’ il Solstizio d’Inverno, e già da domani la luce, seppur impercettibilmente, farà poco a poco il suo grande ritorno. Non è un caso che l’ inglese “Yule” paia derivare dal norreno “Hjòl”, “ruota”, perchè con il Solstizio la ruota dell’ anno si trova nel suo punto più basso prima di ricominciare a salire. Da Hjòl potrebbero aver avuto origine il tedesco, il danese e lo svedese Jul così come l’islandese e il norvegese Jol, che stanno entrambi ad indicare sia il Solstizio d’Inverno che il Natale. I popoli germanici precristiani erano soliti associare innumerevoli leggende e simbolici rituali a questa data di transizione tra il buio e la luce. Ecco allora il Vecchio Sole che muore e il Sole Bambino che viene al mondo, il Re Agrifoglio (il re dell’ anno vecchio) che lascia il posto al Re Quercia (il re dell’ anno nuovo) ma, soprattutto, i falò: supremi emblemi di luce, inneggiavano alla rinascita del sole. Gli antichi Celti li tramutarono nel perno delle loro celebrazioni, danzando e festeggiando fino all’ alba intorno ai fuochi propiziatori. A Yule morte e rinascita sono mediate dalla trasformazione, poiche tutto ciò che perisce si trasforma per originare una nuova vita; è all’eterno ciclo della natura, infatti, che si rifanno i miti del Solstizio. E in questo primo giorno d’ Inverno, voglio augurarvi un Felice Yule con una spettacolare serie di abiti di Haute Couture: bianchi e fiabeschi come quelli di una Regina delle Nevi.

 

Ralph & Russo

Guo Pei

 

Givenchy

 

Ashi Studio

Georges Hobeika

Jean-Paul Gaultier

 

Yanina Couture

Dolce & Gabbana

 

Stephan Rolland

Elie Saab

 

Illustrazione “La Regina delle Nevi” by Elena Ringo http://www.elena-ringo.com [CC BY 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/3.0)]

 

Sulle tracce del Principe Maurice: il Buon Natale del Principe ai lettori di VALIUM

 

Lo avevamo lasciato tra le brume halloweeniane e lo ritroviamo sotto lo splendente sole di Palma di Maiorca: il termometro segna 22 gradi, la vegetazione rievoca atmosfere tropicali. Il Principe Maurice è nel suo buen retiro per festeggiare il Natale (non importa se in anticipo, e più avanti capirete il perchè) con i tanti amici che vivono sull’isola. Cene, party e aperitivi si susseguono, l’allegria è incrementata dalla perenne estate maiorchina, l’ esuberanza dei colori si riflette persino nel presepe che Maurice ha allestito. Ma il Principe è di buonumore a prescindere. Il Natale è una delle ricorrenze che preferisce: un break da condividere con le sue molteplici famiglie, dove per “famiglia” si intendono i vincoli di sangue così come le amicizie e i legami professionali di lunga data. Non è un caso, quindi, che le festività di  Maurizio Agosti Montenaro Durazzo  – questo il (nobile) nome con cui è registrato all’ anagrafe – si snodino tra le location più disparate. Tra un volo e l’altro sono riuscita a rintracciarlo proprio a Palma, ed è da qui che invia il consueto messaggio di auguri a tutti i lettori di VALIUM: perchè anche noi, da un po’ di tempo a questa parte, siamo onorati di rappresentare una delle sue famiglie!

Innanzitutto tanti cari auguri, Maurice. So che nel 2020 ci sorprenderai con una serie di performance inedite e sempre più esplosive, ma intanto raccontaci come sarà il tuo Natale…

Come hai anticipato, il mio Natale sarà suddiviso tra tanti luoghi e tante famiglie. Dalla famiglia vera e propria – ossia da mia sorella – vado ormai da anni il giorno di Santo Stefano, quando ci riuniamo insieme ai pochi parenti rimasti, e con i miei pronipotini il Natale sarà ancora più dolce. In questi giorni però sono a Palma, sull’ isola di Maiorca, con la famiglia costituita dai miei cari amici del posto: ho un programma di feste prenatalizie molto fitto, molto bello e interessante, oltre che appuntamenti di lavoro per eventi da realizzare qui nel 2020. Ve ne parlerò piu avanti! Quindi, dopo una serie di cene e di cocktail tra Milano, Roma e Maiorca, la vigilia di Natale la passerò probabilmente a Venezia, a casa mia, e spero di riuscire ad andare alla messa di mezzanotte di San Marco (augurandomi che non ci sia l’acqua alta) perché io adoro le vigilie, le celebrazioni, le messe: sono cattolico, e in fondo amo questa tradizione.  Il fenomeno dell’acqua alta a Venezia è sempre piu frequente, la Basilica è stata danneggiata e dato che con immensa emozione, il 20 Novembre scorso, ho avuto l’onore di accendere le luminarie di Piazza San Marco insieme al sindaco Luigi Brugnaro, vorrei completare il mio iter natalizio assistendo  ad una messa meravigliosa, con un grande coro, come lo è quella di San Marco la notte della vigilia. Il giorno di Natale sarò invece a Treviso per un pranzo dai Venerandi: un’ altra mia famiglia. Sono i titolari dell’ Odissea, un locale a dir poco incredibile, e organizzeranno un pranzo di Natale riservato agli amici e ai familiari. Io con loro collaboro moltissimo e sarà un piacere prendere parte a questo appuntamento! Dopodichè, subito in treno fino a Milano, dove già in serata andrò da mia sorella per la consueta riunione familiare di Santo Stefano. Dovrò organizzare un intero Tir di giocattoli destinati ai nipotini, perché mi piace tanto fare il Babbo Natale di turno.  Preferisco fare Babbo Natale piuttosto che la Befana! (ride, ndr) Infine, tra il 27 e il 30 Dicembre preparerò il Capodanno che passerò a Treviso, all’ Odissea, dove ho in programma un megaspettacolo. L’ anno scorso ho portato con me un cavallo dalle sembianze di unicorno. Stavolta ho in serbo una grande sorpresa, ma ve la svelerò solo a posteriori per non “fare spoiler”! Le mie feste sono movimentate come la mia vita, però devo dire che sono gioiose e ben condivise. Il Natale, secondo me, va vissuto proprio con questo spirito.

 

Il Principe, testimonial per l’accensione delle luminarie natalizie in piazza San Marco, insieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.

Gli auguri di Natale del Principe Maurice, per VALIUM, sono ormai un’ istituzione: quali parole dedichi ai nostri lettori in questa attesissima occasione?

I tempi che viviamo sono strani, duri. Sono tempi dove si hanno poche certezze dal punto di vista politico, sociale ed economico. E’ importante, quindi, la certezza di avere accanto chi si ama in questa ricorrenza così tenera e gioiosa perchè coinvolge la figura di Gesù Bambino, dei bambini che sono felici di ricevere regali. Il mio augurio è che possiate trascorrere un Natale in assoluta tranquillità, serenità, al riparo dalle preoccupazioni che con l’anno prossimo, probabilmente, torneranno ad attanagliare l’anima. Il mio messaggio, non solo a Natale ma in qualsiasi circostanza, è quello di valorizzare i rapporti umani: i rapporti tra amici, tra familiari, perché sono l’unica cosa certa e bella che possiamo avere nella vita. Su questi punti fermi – perché lo sono – dobbiamo concentrare le energie per sentirci pronti ad affrontare tutte le prove che l’ esistenza ci mette di fronte. Le feste natalizie rappresentano quei pochi istanti di gioia che vanno condivisi. Il mio consiglio è di non mandare messaggi di auguri tramite i social. Telefonate alle persone care, ascoltate la loro voce e donate. Il regalo più bello è l’umanità: torniamo ad essere più umani. Un altro dei miei auspici è che questo momento di pace porti maggior consapevolezza nei confronti dei problemi, soprattutto quelli inerenti alla natura ed ai cambiamenti climatici che stanno devastando il pianeta. A Venezia ne abbiamo preso coscienza con l’ episodio drammatico dell’ acqua alta. Vi auguro, quindi, che il vostro Natale sia  un momento di pace, di serenità, ma anche di riflessione.

 

Il presepe “maiorchino” di Maurice

Sempre Maiorca: 22 gradi, pieno sole..

…e una natura lussureggiante

A conclusione della photogallery, torniamo a Venezia con l’aristocratico (quanto suggestivo) presepe a Palazzo del Principe

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

Il surreale Natale di ROD Almayate

 

Potreste pensare ad un colore migliore del giallo per rappresentare ROD Almayate? Emblema deIla vitalità, dell’ immaginazione, della conoscenza, riflette i codici del marchio alla perfezione. Ma c’è un valore aggiunto nel connubio tra il giallo e la label di gioielli disegnata da Roberto Ferlito: il rimando al sole dell’ Andalusia, quel sole lucente e infuocato che risplende su un mare azzurrissimo. E’ proprio  a pochi passi da Malaga che ROD Almayate ha stabilito i suoi headquarter, laddove i cardini della tradizione spagnola sono prepotentemente confluiti (rivisitati e corretti) nell’ iconografia del brand fondato a Firenze nel 2012 con il nome di Schield. I lettori di VALIUM hanno già avuto modo di imbattersi nel duo composto da Roberto Ferlito e Diego Diaz Marin, rispettivamente direttore creativo e art director di ROD: ospitati in svariate occasioni, Diego e Roberto sono due amici di lunga data di questo blog (rileggi qui l’ intervista relativa al lancio di ROD Almayate). La loro cifra è l’irriverenza, l’ironia surreale, un’ inventiva a briglia sciolta che non conosce limiti. E se a Natale siamo tutti più buoni, i due decidono di rincarare l’audacia venandola di sfrontatezza e di mordacità, ma senza tralasciare i toni giocosi. Ecco allora una campagna, scattata dal sempre esplosivo Diego Diaz Marin,   che elegge il giallo di ROD a colore natalizio per eccellenza e lo esalta in ogni scatto.

 

 

Gialle sono le palline appese all’ albero di Natale, gialli sono i pacchi accumulati ai suoi piedi, giallo è il logo del brand: la luminosità prevale al pari del sole che brilla su Almayate, uno spirito playful la fa da padrone. La modella assaggia le sfere dell’ albero scambiandole per dei frutti succosi, Paco – il bulldog francese di Diego e Roberto – assiste a un suo spuntino a base di biscotti pan di zenzero prima che si faccia immortalare, inginocchiata quasi religiosamente e con le forme curvy fasciate da un abito sfrangiato come un “mantòn de Manila” (il tipico scialle andaluso), mentre regge tra le mani una montagna di pacchi.

 

 

Negli altri scatti, tra stelle, palline e fiocchi ornamentali, campeggiano gioielli  tratti dalle collezioni più iconiche create da Roberto Ferlito. Ritroviamo gli orecchini della serie Guillermina Flower (il cui nome è un omaggio alla madre di Diego), grandi fiori in palladio e ottone placcato oro tempestati di cristalli Swarovski, così come quelli a forma di cerotto della Pharmacy Collection e le due gambe femminili appartenenti alla linea Body Lovers; oppure, ancora, i gamberetti in versione “tapas” inseriti nella collezione Tapeo (dove l’ ispirazione attinge ad uno dei riti più amati dagli spagnoli, quello delle “tapas” serali). Tra le collane risaltano il girocollo Teeth, composto da molari in ottone placcato oro impreziositi da Swarovski multicolor, ma anche lo sfavillante choker Puri Lace che, con la sua foggia a laccio di scarpa, fa da leitmotiv all’ omonima collezione. Ma è la linea Body Lovers a oltrepassare il confine tra creatività e irriverenza, sfoggiando l’ ironia che permea l’universo di ROD a 360°: denominatore comune, un sesso femminile inciso sui ciondoli dei collier, sugli anelli e sui bracciali. Come a ribadire che, partendo da Schield fino ad approdare a ROD Almayate, un humor provocatorio e dissacrante resta il fil rouge di ogni progetto di Diego Diaz Marin e Roberto Ferlito.

 

GUILLERMINA FLOWER

PHARMACY

BODY LOVERS

 

TAPEO

TEETH

PURI LACE

Pendant Pussy Gold, dalla collezione BODY LOVERS

 

All Photos by Diego Diaz Marin

 

Christmas Lights

 

Inaugurando il Christmas countdown, VALIUM si immerge nell’ atmosfera natalizia e accende le luminarie. Non servono molte parole per commentare questo post, è uno di quei post in cui sono le immagini a parlare: luci coloratissime, alberi di Natale scintillanti, bagliori che delineano un paesaggio magico, da fiaba. Mai come in questo periodo dell’ anno i luoghi assumono una fisionomia incantata. Fulgori intermittenti e multicolor ravvivano tutti gli angoli della città, nessuno escluso, persino i più desolati. A Natale la notte non è “buio”, bensì l’inizio di un sogno che ci trasporta in un mondo meraviglioso: quello della festa delle luci – e della luce – per eccellenza: in tutte le accezioni possibili.

 

(Photo by Corey Coyle)

 

 

 

Buon Natale

 

” Il Natale agita una bacchetta magica sopra questo mondo, e guarda, tutto e’ piu’ soffice e piu’ bello. “

Norman Vincent Peale

 

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice: gli Auguri di Buon Natale del Principe

Un particolare del presepe di Maurice

In questo weekend pre-natalizio, seguiamo il Principe Maurice nella città più romantica del mondo: siamo nella “sua” Venezia, dove l’ atmosfera festiva si amplifica e moltiplica. E’ in questa suggestiva, magica cornice che il Principe porge i suoi Auguri di Buon Natale ai lettori di VALIUM. Miriadi di luminarie accendono i canali di scintillanti riflessi, la nebbia si insinua tra le calli evocando uno scenario onirico. Quale miglior location per respirare l’ aria fiabesca tipica delle feste di fine anno? Proprio a Venezia, il 19 Dicembre scorso, Maurice ha presentato una serata dedicata ai giovani affetti dalla sindrome di Asperger. Organizzato dall’ Associazione Veneziana Albergatori ed allestito nell’ Auditorium Santa Margherita dell’ Università Ca’ Foscari,  il Venice Christmas Charity Festival (questo il nome dell’ evento) è stato arricchito dalla partecipazione dell’ affascinante performer Florence Aseult, dal coro polifonico Voci Amiche di Treviso e dalla Banda Vittoria di Venezia.

 

L’albero di Natale al Venice Christmas Charity Festival

Toccato nel profondo, il Principe Maurice l’ ha definita “un’ esperienza emozionale incredibile” che custodirà per sempre nel suo cuore. E con il cuore – una costante della sua vita e della sua arte – il Principe augura un Buon Natale e delle Buone Feste a tutti voi. Do a lui la parola:

Il mio augurio è quello – che faccio anche a me stesso – di riuscire a passare la vigilia, il giorno di Natale in maniera serena e circondati dagli affetti familiari. Io mi impongo ogni anno, nonostante la mia vita sia sempre più frenetica, di trascorrere il Natale in un’ atmosfera intima, con le persone più care. Vado volentieri anche alla messa della vigilia, perchè il momento della nascita, della luce, mi piace molto: a toccarmi è il fatto che si ricordi Qualcuno che ha fatto Qualcosa per l’ umanità, si creda o meno che fosse il Figlio di Dio. Anni fa ho passato un Natale a Betlemme e quel viaggio ha donato un imprinting più spirituale al mio modo di vivere questa ricorrenza. Stavolta, invece, starò con mia sorella e con la sua famiglia fino al giorno di Santo Stefano: sarà un Natale tradizionalissimo, che mi vedrà seduto davanti al camino in vestaglia e con il libro delle fiabe in mano! Ho una pronipotina di due anni…Il Natale diventa ancora più simpatico, leggero, giocoso, con i bimbi intorno; la mancanza degli affetti che non ci sono più viene compensata dalle nuove generazioni. Nei miei cari mi auguro di trovare serenità, conforto. Di amici ne ho visti molti, negli ultimi giorni: quando Grace Jones mi ha telefonato dicendomi che era a Londra, ho preso il primo aereo per raggiungerla e farle gli auguri di persona. Dopo che la nostra love story è finita, io e Grace siamo sempre rimasti legati da un affetto fraterno molto forte. A Londra ho passato dei momenti bellissimi insieme a lei, a Philip Treacy e ad altre persone. Gli amici, però, è bello incontrarli prima di Natale: dalla vigilia in poi, adoro stare in casa e godermi l’ intimità della vita familiare. Auguro quindi a tutti di trovare un momento da dedicare ai propri fratelli, genitori, nonni…Alla famiglia. Vi auguro un Natale in stile “Casa Cupiello”, insomma! Ah ah ah! Tra l’ altro ho fatto anch’io il presepe, che è minimal e al tempo stesso estremamente ricco: ho messo solo Gesù Bambino, la Madonna e San Giuseppe, ma in una versione barocca tutta mia.

 

Il presepe minimal-barocco

Il Principe con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e alcuni amici

Quali sono i buoni propositi per l’ anno nuovo del Principe Maurice e quale sarà il suo progetto “clou” del 2019?

Il mio progetto clou del 2019 è sicuramente il film “Ca’ Moon”, la mia prima prova d’attore! Per me sarà una grande sfida, un mettermi alla prova: ma sono coadiuvato da un cast importante e da un bravo regista, quindi vado sul sicuro. Seguiteci sulla pagina Facebook “Ca’ Moon” per rimanere aggiornati sul nostro “work in progress”! Ho altri progetti legati al cinema e alla TV, ma non posso ancora svelare dettagli. A Febbraio, poi, mi ritroverete all’ immancabile appuntamento con il Carnevale di Venezia...Ne parleremo nella prossima puntata di questa rubrica. Per quanto riguarda i buoni propositi, vorrei riuscire a stare con i miei affetti più cari anche durante l’ anno, perche ce n’è bisogno. E poi, sviluppare i progetti professionali di cui sopra! Sempre a proposito di progetti: ce n’è uno, stupendo, che vorrei anticiparvi. Al Teatro Goldoni di Venezia, il 9 Gennaio prossimo, Andy e Morgan dei Bluvertigo faranno un omaggio a David Bowie insieme alla band dei White Dukes e sarò io a condurre lo show. A mia volta, racconterò la relazione di Bowie con Lindsay Kemp e renderò quindi omaggio al mio grande mentore. Sono felicissimo che Andy e Morgan mi abbiano chiesto di partecipare a questa loro “esecuzione” (mi piace molto la definizione che hanno scelto: “eseguono” David Bowie come si potrebbero “eseguire” Mozart o Beethoven) nel più importante teatro – dopo La Fenice – di Venezia. Sarà un evento magnifico e prestigioso a cui prenderò parte subito dopo le vacanze di Natale!

 

Maurice e l’ amica artista Florence Aseult al Fondaco dei Tedeschi per lo shopping natalizio

 

La locandina del tributo a David Bowie di Andy e Morgan insieme ai White Dukes

 

Photo courtesy of Maurice Agosti