Il surreale Natale di ROD Almayate

 

Potreste pensare ad un colore migliore del giallo per rappresentare ROD Almayate? Emblema deIla vitalità, dell’ immaginazione, della conoscenza, riflette i codici del marchio alla perfezione. Ma c’è un valore aggiunto nel connubio tra il giallo e la label di gioielli disegnata da Roberto Ferlito: il rimando al sole dell’ Andalusia, quel sole lucente e infuocato che risplende su un mare azzurrissimo. E’ proprio  a pochi passi da Malaga che ROD Almayate ha stabilito i suoi headquarter, laddove i cardini della tradizione spagnola sono prepotentemente confluiti (rivisitati e corretti) nell’ iconografia del brand fondato a Firenze nel 2012 con il nome di Schield. I lettori di VALIUM hanno già avuto modo di imbattersi nel duo composto da Roberto Ferlito e Diego Diaz Marin, rispettivamente direttore creativo e art director di ROD: ospitati in svariate occasioni, Diego e Roberto sono due amici di lunga data di questo blog (rileggi qui l’ intervista relativa al lancio di ROD Almayate). La loro cifra è l’irriverenza, l’ironia surreale, un’ inventiva a briglia sciolta che non conosce limiti. E se a Natale siamo tutti più buoni, i due decidono di rincarare l’audacia venandola di sfrontatezza e di mordacità, ma senza tralasciare i toni giocosi. Ecco allora una campagna, scattata dal sempre esplosivo Diego Diaz Marin,   che elegge il giallo di ROD a colore natalizio per eccellenza e lo esalta in ogni scatto.

 

 

Gialle sono le palline appese all’ albero di Natale, gialli sono i pacchi accumulati ai suoi piedi, giallo è il logo del brand: la luminosità prevale al pari del sole che brilla su Almayate, uno spirito playful la fa da padrone. La modella assaggia le sfere dell’ albero scambiandole per dei frutti succosi, Paco – il bulldog francese di Diego e Roberto – assiste a un suo spuntino a base di biscotti pan di zenzero prima che si faccia immortalare, inginocchiata quasi religiosamente e con le forme curvy fasciate da un abito sfrangiato come un “mantòn de Manila” (il tipico scialle andaluso), mentre regge tra le mani una montagna di pacchi.

 

 

Negli altri scatti, tra stelle, palline e fiocchi ornamentali, campeggiano gioielli  tratti dalle collezioni più iconiche create da Roberto Ferlito. Ritroviamo gli orecchini della serie Guillermina Flower (il cui nome è un omaggio alla madre di Diego), grandi fiori in palladio e ottone placcato oro tempestati di cristalli Swarovski, così come quelli a forma di cerotto della Pharmacy Collection e le due gambe femminili appartenenti alla linea Body Lovers; oppure, ancora, i gamberetti in versione “tapas” inseriti nella collezione Tapeo (dove l’ ispirazione attinge ad uno dei riti più amati dagli spagnoli, quello delle “tapas” serali). Tra le collane risaltano il girocollo Teeth, composto da molari in ottone placcato oro impreziositi da Swarovski multicolor, ma anche lo sfavillante choker Puri Lace che, con la sua foggia a laccio di scarpa, fa da leitmotiv all’ omonima collezione. Ma è la linea Body Lovers a oltrepassare il confine tra creatività e irriverenza, sfoggiando l’ ironia che permea l’universo di ROD a 360°: denominatore comune, un sesso femminile inciso sui ciondoli dei collier, sugli anelli e sui bracciali. Come a ribadire che, partendo da Schield fino ad approdare a ROD Almayate, un humor provocatorio e dissacrante resta il fil rouge di ogni progetto di Diego Diaz Marin e Roberto Ferlito.

 

GUILLERMINA FLOWER

PHARMACY

BODY LOVERS

 

TAPEO

TEETH

PURI LACE

Pendant Pussy Gold, dalla collezione BODY LOVERS

 

All Photos by Diego Diaz Marin

 

ROD Almayate: dalla Spagna con creatività e irriverenza

 

Chi segue VALIUM conosce bene Schield, il brand di luxury jewellery fondato nel 2012 a Firenze da Roberto Ferlito. Sono innumerevoli gli articoli che questo blog ha dedicato al marchio che ha sancito la collaborazione tra Roberto e il fashion photographer Diego Diaz Marin, ideatore dell’ identità visiva del progetto oltre che autore delle surreali campagne che l’ hanno raccontato: il duo creativo rientra tra i “VALIUM‘s friends” di lunga data. Adesso, provate per un attimo a chiudere gli occhi e a sognare. Davanti a voi c’è il mare, il gelo invernale viene sostituito da un clima tiepido. Lo sciabordio delle onde, con il suo ritmo soave e ipnotico, contrasta con le travolgenti melodie di una chitarra flamenca. Sullo sfondo, in cima a un promontorio, troneggia la sagoma dell’ iconico toro di Osborne. Ebbene sì, siamo in Spagna, e più precisamente in Andalusia: è proprio qui che, ad Almayate, Schield rinasce a nuova vita. Trasferitosi a pochi passi da Torre del Mar (città natale di Diego Diaz Marin), il brand fiorentino cambia nome e si tramuta in un progetto che ingloba moda, design e fotografia. Oggi si chiama ROD come un’ antichissima divinità slava, il creatore per antonomasia. E se da ROD si originò il Creato, Roberto Ferlito e Diego Diaz Marin danno vita ad un concept inedito basato su una serie di principi: l’ originalità, la passione e la libertà sono i suoi pilastri, la creazione il suo atto supremo. Nessuna censura, nessun asservimento al marketing o alle logiche di mercato, nessuno stereotipo di bellezza da seguire; ROD restituisce priorità all’arte e mantiene l’ imprinting Made in Italy avvalendosi del savoir faire minuzioso degli artigiani italiani. Ferlito, con oltre 20 anni di esperienza nel design di alta moda, e Diaz Marin, con la sua fotografia dissacrante, inaugurano un progetto che coniuga “Haute Joaillerie” e irriverenza. Così come è avvenuto per Schield, non è difficile prevedere che un folto stuolo di celeb, influencer e teste coronate si innamorerà di ROD all’istante. Ho incontrato Diego Diaz Marin per saperne di più sul brand e per approfondire,  insieme a Roberto Ferlito, questa ennesima, elettrizzante avventura che li vede protagonisti.

Da due mesi vi siete trasferiti in Spagna, dove avete appena dato il via ad un nuovo capitolo della vostra vita privata e professionale. Come avete maturato questa decisione?

Da più di un anno stavamo valutando l’idea di ricominciare tutto da capo, ma lo vedevamo come un sogno molto lontano: come se lavorare nella moda al di fuori delle sue capitali fosse qualcosa di impossibile…Però, negli ultimi anni, ogni volta che andavamo alle Fashion Week ci rendevamo conto che c’era sempre meno bisogno di essere lì. Perché con una personalità decisa e Internet, potevamo realizzare il nostro sogno in qualsiasi parte del mondo.

 

Roberto Ferlito e Diego Diaz Marin

 

Rispetto all’ Italia, a vostro parere, la Spagna ha una marcia in più? E quali sono i suoi punti di forza?

Non penso che abbia una marcia in più, ma nemmeno nessuna marcia in meno…. Però sì, lo vedo come un posto dove si può creare in modo più libero, indipendente. E senza stare tutto il tempo a guardare cosa fa tendenza, ma ascoltando semplicemente il proprio istinto: qualcosa che per noi è sempre stato un gran bisogno.

Nuova vita, nuovo nome: Schield è diventato ROD, un progetto che poggia le sue basi su una filosofia ben precisa. Cosa raccontate, al riguardo, ai lettori di VALIUM?

Per noi ROD, che significa bastonata, è un movimento che pensiamo sia necessario nella moda dei nostri giorni: significa fare una “pulizia” e tornare un po’ alle basi, laddove “moda” è sinonimo di qualità, creatività, arte e singolarità.

 

 

Nella mitologia slava ROD è una divinità, il creatore del mondo. La scelta di questo nome ha a che fare con la “rinascita” del vostro brand?

Certo! Noi volevamo dar vita a un mondo contraddistinto da un’onestà molto forte con noi stessi, dove poter creare senza l’influenza o le imposizioni del mercato. Un luogo in cui viene promosso il diritto di ogni donna e di ogni uomo a fare o ad essere quello che vuole, senza mai perdere l’eleganza e la dignità.

 

 

 

Diego, la Spagna per te è un rimpatrio. Abbiamo parlato spesso del color turchese che, come un trademark della tua fotografia, rimanda alle tonalità e ai paesaggi di Torre del Mar. Come vivi questo ritorno alle radici?

Lo sto vivendo in un modo incredibile! Soprattutto perchè ogni angolo che vedo per strada mi ispira, sembra parte di una mia scenografia…

A Roberto vorrei invece chiedere quali input ispirativi evoca in lui questa paradisiaca location. Come descriveresti le suggestioni che sprigiona il nuovo contesto in cui ti trovi a creare?

Per me evoca degli input molto forti e intensi, associati a tutte le nuove cose che sto scoprendo in questo nuovo ambiente.

 

 

ROD è fondato sui valore-base della creatività e dell’ irriverenza. Come tradurrà questi principi in stile?

Questo dovrete scoprirlo piano piano insieme a noi, seguendo l’evoluzione del brand!

 

 

 

Nel vostro comunicato, affermate di volervi distanziare da un sistema moda ormai asservito al marketing. Qual è la vostra ricetta per restituire priorità alla creazione?

Eliminare gli intermediari e tornare agli inizi dell’Alta Moda parigina, dove c’era un rapporto diretto tra lo stilista e la cliente finale.

 

 

La prima campagna di ROD, Diego, porta la tua firma. A quali motivi ti sei ispirato e come ce la racconteresti?

Mi inspiro a tutto il DNA che la mia terra mi ha trasmesso con il passare del tempo.

 

Il toro di Osborne, iconico emblema del promontorio di Almayate

 

ROD Almayate  www.rodalmayate.com

Photo by Diego Diaz Marin