La maggior parte di noi li definisce “eschimesi”, ma gli indigeni che popolano le zone artiche dell’America e dell’Asia Settentrionale preferiscono essere chiamati con il nome dei gruppi etnici ai quali appartengono, Inuit e Yupik. Loro, al gelo sono abituati: le terre in cui vivono sono ghiacciate a titolo permanente. Politicamente si autogestiscono e attribuiscono un’estrema importanza all’educazione dei più piccoli. La lotta più grande che si trovano ad affrontare è quella contro i cambiamenti climatici, che hanno causato non pochi mutamenti in uno stile di vita già fortemente condizionato da un’evoluzione economica e sociale sempre più improntata sulla cultura occidentale. Vivono di caccia e pesca, gli igloo sono stati le loro dimore fino a mezzo secolo fa: in quelle cupole composte da blocchi di ghiaccio si mantenevano al caldo grazie a un tripudio di pelli di renna e a lampade al grasso di foca. L’essere in grado di adattarsi a un ambiente così ostile dal punto di vista climatico è il punto di forza sia degli Inuit che degli Yupik; entrambi i popoli hanno saputo abilmente servirsi delle risorse naturali per sopravvivere al gelo. E dal momento che le previsioni meteo imputano al Vortice Polare – un concentrato di aria glaciale derivante dalla calotta artica – le imminenti ondate di gelo, ho pensato di conoscere meglio queste due popolazioni del grande Nord. Oggi, VALIUM dedica loro una serie di ritratti fotografici che catturano volti, stili di vita e soprattutto emozioni.
Foto via Pexels, Pixabay e Unsplash
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