Buon San Valentino

 

Non sia mai ch’io ponga impedimenti
all’unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

(William Shakespeare, “Sonetto 116”)

 

 

 

Il popolo dell’ autunno: guardatevi da loro

 

” Per alcuni, l’autunno viene presto, e permane per tutta la vita, quando ottobre segue settembre, e novembre tocca ottobre, e poi, invece di dicembre e del natale, non c’è la stella di Betlemme, non c’è letizia, ma ritorna settembre e il vecchio ottobre, e così via, per tutti gli anni, senza inverno, senza primavera, senza estate vivificatrice. Per questi esseri, l’autunno è la stagione normale, l’unica stagione, e non c’è per loro altra scelta. Da dove vengono? Dalla polvere. Dove vanno? Verso la tomba. È sangue che scorre nelle loro vene? No: è il vento della notte. Che cosa pulsa nella loro testa? Il verme. Che cosa parla attraverso le loro bocche? Il rospo. Che cosa guarda attraverso i loro occhi? Il serpente. Che cosa ode attraverso le loro orecchie? L’abisso tra le stelle. Scatenano il temporale umano per le anime, divorano la carne della ragione, riempiono le tombe di peccatori. Si agitano freneticamente. Corrono come scarafaggi, strisciano, tessono, filtrano, si agitano, fanno oscurare tutte le lune, e rannuvolano le acque chiare. La ragnatela li ode, trema.. si spezza. Questo è il popolo dell’autunno. Guardatevi da loro.“

Ray Bradbury, da “Il popolo dell’ autunno”