Sulle Tracce del Principe Maurice – Momenti memorabili di un inizio estate color oro

 

“In estate, di notte, i rumori sono in festa”, scrisse Edgar Allan Poe. Ci saremmo aspettati una frase più dark dal capostipite della letteratura dell’orrore, ma è un’affermazione ineccepibile: ne sa qualcosa il Principe Maurice, che torna ad allietarci con una nuova puntata “sulle sue tracce”. Di cose da raccontarci, naturalmente, ne ha moltissime. A partire dalla performance che lo vedrà protagonista stasera, al Cocoricò di Riccione: un Memorabilia, estivo e spettacolare, che si propone di reimmergerci nei fasti, nelle musiche e nelle atmosfere della leggendaria Piramide anni ’90 insieme a tutte le sue star. E poi l’appuntamento fisso a Le Vele di Alassio, storico club della riviera ligure, dove il Principe si esibisce ogni mese in grande stile nel format StylHertz. Com’è ovvio, non finisce qui. Sapete già che le avventure di Maurice sono ambientate negli scenari più disparati: in questa puntata ci accompagnerà da Palma di Maiorca a Cannes, da Venezia a Atene, da Riccione alla Sicilia, pronto a farci rivivere la magia di eventi unici e straordinari. Impossibile anticiparveli tutti; preferisco che il nostro eroe ve li racconti in prima persona, con la verve e il fascino che da sempre lo contraddistinguono. Non parleremo, però, solo di eventi. Nell’ intervista sono anche presenti un ricordo di Franchino, scomparso il 19 Maggio scorso, e alcune riflessioni sui giovani del 2024 corredate da un messaggio che l’icona del Teatro Notturno rivolge alla Generation Y

 

Il Principe al prestigioso Hotel Carlton di Cannes: leggete l’intervista per saperne di più!

E’ iniziata l’estate, la stagione della massima rigogliosità della natura. Una rigogliosità che riguarda anche la tua vita attuale?

Si, senz’altro, e sono molto contento di questo. È un momento felice, creativo, pieno di belle energie e sinergie nuove, ricco di presenze importanti come alcune che, ad esempio, appartengono alla storia della musica, perché la musica è alla base di tutta la mia vita. E poi, c’è stato il colpo di fulmine con i membri del Maria Callas Estate, che sono i titolari di tutti i diritti della “divina”: poterli incontrare a un gala de La Fenice è stato straordinario e mi ha spinto ad accettare la proposta di un progetto che mi sta molto a cuore. A proposito di progetti, in previsione c’è anche quello, molto importante, del Carnevale di Venezia 2025. Sarà dedicato a Casanova, e dato che sono il Casanova ufficiale della kermesse vestirò i suoi panni come Maestro di Cerimonie. Sto pensando a uno spettacolo nuovo, innovativo e divertente, che non si focalizzi solo sul Casanova libertino ma sul Casanova in quanto personaggio eccezionale del suo tempo. Mi sto impegnando, inoltre, a portare la cultura in luoghi alternativi tipo i centri commerciali: negli Stati Uniti si fa già da decenni, ma in Italia è un format completamente nuovo. Questo tipo di spettacolo mi sta dando molta soddisfazione, a Torino mi sono già esibito in un evento dedicato a Tim Burton organizzato in collaborazione con il Museo del Cinema…Ho tanti stimoli, tanti nuovi impegni. Per me è una sorta di rinascita che non prescinde dai miei valori di qualità artistica e di innovazione: solo conoscendo la tradizione si può innovare. Sono felice, sto vivendo un periodo splendidamente creativo e di fermento notevole.

In che cosa ti sei impegnato, ultimamente?

Ho preso parte a serate bellissime, molto prestigiose, in collaborazione con Delia Grace Noble. Mi sono esibito anche all’estero, come già sapete: per esempio a Dubai. Le mie performance in discoteca, a parte i Memorabilia del Cocoricò, si sono diradate a favore degli eventi privati. Ho anche scritto e studiato tantissimo, perché i miei progetti futuri richiedono una preparazione adeguata. Oltre a tutto questo vado in giro, viaggio, cerco di ritagliarmi dei momenti di svago, perché lo stress è sempre in agguato. Essendo in una fase di fermento creativo, poi, scrivo e compongo; ho ripreso a studiare il pianoforte in modo “serio”, perché negli ultimi anni l’ho un po’ trascurato.

 

Plenilunio ad Alassio, sulla riviera ligure

Mi è giunta voce che hai trascorso qualche giorno in Grecia, di recente…Si è trattato per caso di un viaggio che ha qualcosa a che vedere con la tua adorata Maria Callas?

Sì, si è trattato soprattutto di quello, anche se per me dire Grecia significa ritrovare amici vecchi e nuovi e godere della meraviglia di Atene, una città che è la vera culla della civiltà. Ho avuto più di un incontro con i membri del Maria Callas Estate, e grazie a loro ho partecipato a un meraviglioso concerto-rivelazione: Andrej Gavrilov, un famosissimo pianista russo, lo ha tenuto in un auditorium. Avrebbe potuto riempire il Teatro dell’Opera ma ha voluto esibirsi solo per pochi, per chi lo avrebbe potuto capire. Perché per un musicista come lui, avvezzo a interpretare composizioni di Maestri del calibro di Ciaikovskij, Liszt e Beethoven, dare un concerto sul primo libro de “Il clavicembalo ben temperato” di Bach poteva sembrare un po’ strano. Invece è stato rivelatorio, un vero e proprio concerto-lezione. Il Maestro ha spiegato che Bach, in realtà, aveva scritto “Il clavicembalo ben temperato” per se stesso. Il soggetto è prettamente tecnico, la matematica della musica attraverso la quale Bach voleva comunicare con Dio o l’essere supremo. Alla base c’è la teoria secondo cui l’universo è fatto di fisica e matematica. E Andrej Gavrilov, dal primo all’ultimo brano (un’invenzione a cinque voci che è quasi sovrumano eseguire), ha spiegato che l’opera si incentra su un dialogo tra il grande musicista e l’essere supremo. È stato davvero pazzesco, ho avuto la pelle d’oca dall’inizio alla fine del concerto! Avrei voluto abbracciare il pianista per ringraziarlo delle straordinarie emozioni che mi ha donato. Poi, quando mi ha ricevuto insieme ai membri del Maria Callas Estate, sono riuscito a dirgli che ero rimasto estasiato dalle sue parole, e che anch’io, in passato, ho suonato alcuni brani de “Il clavicembalo ben temperato” al Cocoricò, proponendo a una platea di giovani la purezza che lega matematica e musica: un connubio senza il quale non esisterebbe neppure la techno. Perché è stato proprio Bach a matematizzare la musica, creando il presente e il futuro delle composizioni. A quel punto, è stato LUI che ha voluto abbracciarmi! Mi sono sentito emozionato, molto gratificato. Ho vissuto un momento di grande unione energetica e mentale che conservo tra i ricordi più belli del mio viaggio ad Atene. Lì, tra l’altro, ho avuto l’opportunità di incontrare il direttore artistico e coreografo di fama internazionale Nikos Lagousakos, che dopo aver girato il mondo è tornato in Grecia e ha aperto uno studio di eventi legato alla creazione di contributi tecnologici video musicali; con Lagousakos sto intrecciando una bella collaborazione. La Grecia è speciale, ho avuto anche la fortuna di assistere al famoso passaggio della sabbia del Sahara! Ho trascorso un momento d’oro nel verso senso della parola: ero sul terrazzo dell’hotel dove alloggiavo, affacciato sul Partenone, e la sabbia trasportata dal vento, all’improvviso, ha indorato il cielo. E’ stata una visione quasi soprannaturale, ma quando la doratura si è concentrata sull’Acropoli mi sono sentito addirittura benedetto dagli dei! Sono rimasto molto colpito dalla valenza simbolica di quello splendore. La Grecia ha svelato al mondo la democrazia, la filosofia, la bellezza, la medicina…è un emblema della civiltà; tutta l’energia scaturita da quei luoghi è ancora lì, ed io la percepisco ed assaporo immensamente.

 

Momento d’oro ad Atene

La magia della capitale della Grecia

Il concerto di Andrej Gavrilov sta per iniziare…un evento che il Principe Maurice definisce “speciale e illuminante”

Altri scatti “ellenici”: Maurice insieme a Angelika Papagiannopoulou (foto in alto a sinistra) e Dimitra Papagiannopoulou (foto in alto a destra) del Maria Callas Estate. In basso a destra, la Biblioteca Parnassus: qui si è svolto il concerto del Maestro Gavrilov

La scorsa stagione, purtroppo, è saltata la tua performance al Bohemia di Fabriano. Cosa vuoi dire ai tuoi fan locali per aggiornarli sull’evento?

La data primaverile è saltata per svariati motivi tecnico-burocratici, però posso confermare che tornerò a Fabriano in autunno con molto piacere.

Avendo approcciato l’argomento nightlife, trovo doveroso omaggiare Franchino: la sua morte ha addolorato il popolo della notte di ogni età, che adorava le sue fiabe tra musica e magia. Qual è il ricordo più bello che hai di lui?

Abbiamo condiviso molte serate…tutte belle in verità, a partire dagli esordi all’Insomnia fino al format “coast to coast”. Le sue fiabe e la sua voce ipnotica resteranno per sempre nella memoria e nell’immaginario di chi lo ha incontrato. Era una persona dalla dolcezza infinita, aveva il potere di incitare e rasserenare al tempo stesso. Davvero un unicum nel panorama della notte. Gli ho voluto bene.

E’ esplosa l’estate e immagino che avrai una marea di progetti in vista…

Sì, ma ho cercato di diversificare al massimo le mie attività, un po’ per curiosità e un po’ perché mi piace mettermi alla prova. Perciò non è che abbia chissà quali progetti in ballo, tranne una collaborazione con un locale storico che si è rinnovato in maniera straordinaria: Le Vele Alassio sulla riviera ligure. Mi esibisco lì una volta al mese per tutta l’estate, e l’idea mi piace molto perché la location è davvero incantevole. Poi sarò impegnato con alcune tappe del Memorabilia del Cocoricò, forse ne organizzeremo una anche in esterna come l’anno scorso, tipo Festival. Infine ho in previsione alcune serate con l’Insomnia. Il “coast to coast” rimane il mio imprinting riguardo alla techno e lo voglio coltivare, veder crescere… Last but not least,  ho preso parte a un grande evento durante il Festival di Cannes: si è tenuto all’ Hotel Carlton con il patrocinio del Principato di Monaco ed è stato uno splendido omaggio alla Principessa Grace. Sono state riproposte scene tratte da “Caccia al ladro”, il film grazie al quale è arrivata in Costa Azzurra e ha incontrato il Principe Ranieri…L’evento, voluto da Delia Grace Noble, è stato dedicato alla Fondazione Princesse Grace che si impegna a sostenere i bambini bisognosi. Il Gran Ballo dei Principi e delle Principesse si è trasferito a Cannes per annunciare i festeggiamenti del 70esimo anniversario del film che ha portato l’attrice in Costa Azzurra dove, come in una fiaba, grazie all’incontro e all’innamoramento con S.A.S. Ranieri di Monaco diventò  Principessa. Le scene di “Caccia al ladro”, un inno all’eleganza e allo straordinario glamour di Grace Kelly, sono state proiettate nel salone delle feste del prestigioso Hotel Carlton, dove il gran gala includeva una cena, un ballo e una sfilata sul red carpet del Festival di Cannes. Ho curiosato un po’ alla kermesse cinematografica, che quest’anno mi ha visto protagonista nel ruolo di Maestro di Cerimonie; un giorno, però, spero di tornarci nelle vesti di attore. Ho questo desiderio da tempo, nell’aria c’è già qualcosa ma non posso parlarne. Mi piacerebbe cimentarmi nella recitazione: prima di morire voglio affrontare tutte le sfide possibili e immaginabili!

 

A Cannes per il Grand Ball Des Princes et Des Princesses: l’evento è coinciso con il 77esimo festival del cinema e Maurice ha avuto l’occasione di incontrare vari VIP. Lo vediamo, tra l’altro, con Matt Dillon (seconda foto dall’alto a sinistra)

Il 19 Maggio scorso al Cocoricò è stato inaugurato il MUDI, il primo Museo Discocratico d’Italia. Che ci racconti di questo spazio artistico collocato all’interno del club più leggendario della nostra penisola?

Finalmente c’è stato l’evento di inaugurazione: una giornata intera di performing arts, installazioni, musica sperimentale… Il museo sarà più che altro digitale, ma ero curiosissimo e non vedevo l’ora di poterlo ammirare. Diciamo che mi è piaciuto ispirare il progetto, però ne sono un testimone più che un testimonial. In tali vesti, quindi, ho avuto l’onore di commentare il docufilm “Cocoricò Tapes”, che sta ottenendo un grande successo anche sulle piattaforme internazionali. Sono felicissimo del gradimento che ha riscosso quest’opera molto spontanea, molto cruda ma molto vera. Potete vederla nel sito MYmovies.it

Il Museo Discocratico (MUDI) del Cocoricò di Riccione

Potresti anticiparci qualcosa riguardo alle tue vacanze?

Sono stato in vacanza di recente, perché poi non riuscirò più ad andarci! Mi sono ritagliato una decina di giorni a Palma di Maiorca e ho preso anche troppo sole…La bella stagione mi ha visto e mi vedrà coinvolto in due matrimoni in cui ricopro il ruolo di Maestro di Cerimonie; potrei considerarli quasi delle vacanze, delle occasioni per festeggiare ma anche per impegnarmi nella loro riuscita. Il primo è stato il matrimonio di Guenda Goria e Mirko Gancitano, che io e Flavia conosciamo molto bene: siamo stati a Mazara del Vallo, dove alle nozze è seguita una grande festa a cui ha partecipato tutta la città. E’ stato bellissimo! Il secondo sarà il matrimonio del mio migliore amico, Sasha, che si sposerà il 17 Agosto. Io gli farò da testimone e sarò anche l’organizzatore dell’evento. Sono proprio felice, è un ragazzo in gambissima! La mia estate, in realtà, si preannuncia piena di lavoro e di preparazione al lavoro. La vacanza me la sono regalata a Palma, ma non è detto che non riesca a dedicarmi qualche giorno di relax su un’isola del Peloponneso come l’anno scorso.

 

Esplorando Maiorca fin nelle sue viscere…

Scene da un matrimonio: le nozze tra Guenda Goria e Mirko Gancitano a Mazara del Vallo

Veniamo adesso ai giovani, nei confronti dei quali la tua vicinanza è una costante. Qual è la tua opinione sulla Generation Y? A dispetto di chi li descriveva come eterni adolescenti, stanno cominciando a mostrare i denti e a dimostrarsi molto impegnati politicamente…

Noi eravamo la generazione X, quella della techno: abbiamo espresso libertà e creatività. La generazione Y ha trovato una propria identità, anche politica, perchè non si può non averla. Non è possibile prescindere dalla responsabilità dei giovani, che rappresentano il nostro futuro, nei confronti dei problemi sociali. Spero che questa generazione realizzi l’importanza di questa consapevolezza. La società si è molto disumanizzata con l’abuso dei social, di Internet. Adesso c’è anche l’intelligenza artificiale, che sarà utile ma è molto inquietante…Per cui mi auguro che la generazione Y riesca a riumanizzarsi nel senso più vero, bello e profondo del termine, perché io vedo nei giovani tanto bisogno di amore, affetto, idee e valori. Hanno bisogno di valori veri, le fondamenta di qualsiasi società. La libertà, la dignità e l’amore sono virtù essenziali, e noto che a questo riguardo c’è molta sensibilità: quando io incito i giovani a urlare per ribadire l’importanza di quei tre concetti, provo sempre un forte brivido e una grandissima emozione nel sentirli rispondere tanto entusiasticamente alla mia proposta.

C’è qualcosa che vorresti dir loro, hai un messaggio da trasmettergli?

Siate coraggiosi, non abbiate paura. Siate istintivi, ma riflettete sui vostri metodi di comunicazione. Fate in modo di essere sempre dalla parte del bene e di comportarvi in maniera da non dar adito a reazioni, però siate determinati nelle vostre rivendicazioni. Siate voi stessi, siate quello che è la gioventù: la cosa più bella che esista! Sappiate che avete in mano il vostro futuro e il futuro del pianeta, quindi riprendetevelo senza farvi condizionare. L’intelligenza artificiale può essere utile in tanti modi, ma si rifà a degli archivi e non ha il potere della creatività che avete voi: potrà riprodurre in mille modi e con mille sfumature cose che sono state già fatte dagli uomini, quindi siete ancora più importanti, perché potete creare e ricreare. E poi riproducetevi, perché se nel mondo siamo in troppi non tutti siamo “giusti”: che i “giusti” si riproducano, dunque, e diano vita a generazioni “giuste” come loro!

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

Sulle tracce del Principe Maurice – Ritorno alle origini

Il Principe in Piazza San Marco con Nefer Suvio e Daniel Didoné

 

Esattamente due anni fa, la diffusione del Coronavirus iniziava a stravolgere gli equilibri, gli stili di vita e le certezze della popolazione mondiale. Oggi, nonostante la situazione sia discretamente migliorata, il ritorno alla normalità sembra ancora lontano. Il prolungarsi della pandemia ha moltiplicato le modalità di rapportarsi all’ esistenza: tra di esse rientra, ad esempio, lo sviluppo di una nuova consapevolezza. Si riflette molto di più, si tende ad affrontare fatti ed argomenti sotto inedite prospettive. Il soggetto di “Lo sguardo su Venezia”, un documentario (diretto da Simone Marcelli, narrato da Ottavia Piccolo insieme a Carlo Montanaro e musicato da Pino Donaggio) presentato al Teatro La Fenice il 18 Gennaio scorso, è nato proprio da questo input: ripensare Venezia, ripercorrere le origini della città e il modo in cui ha forgiato la sua essenza per ripristinare lo splendore che l’ha sempre contraddistinta. Il Principe Maurice, che ha assistito alla proiezione, è rimasto estremamente colpito dalle considerazioni espresse nella pellicola. Il Grand Tour, la differenza tra “turisti” e “visitatori”, la necessità di restituire un’ anima al capoluogo del Veneto sono temi che da locali si fanno universali, stimolando riflessioni sui mutamenti indotti dall’ era pandemica. Il Principe stesso ha avvertito l’ impellenza di rigenerarsi, di tornare alle origini per riconnettersi con il proprio io più profondo. Nell’ intervista qui di seguito ci racconta i dettagli di questo suo percorso e molto altro ancora: parleremo della chiusura delle discoteche, dell’ emergenza sanitaria, di società e socialità, del musical “Casanova Opera Pop” di Red Canzian, ma soprattutto parleremo di Carnevale. Perchè il Carnevale di Venezia si avvicina a grandi passi ed è pronto a stupirci con una formula nuova di zecca. Nessuno meglio del Principe Maurice, che anche quest’ anno ricoprirà il ruolo di Maestro di Cerimonie della kermesse, potrebbe trascinarci nelle magiche atmosfere dell’ antichissima festa veneziana. Seguiamolo e lasciamoci ammaliare dal magnetismo del suo eloquio.

In occasione dei tuoi Auguri di Natale avevamo celebrato la rinascita del Cocoricò. Oggi, a un mese di distanza da quell’ intervista, siamo punto e a capo. Chiusura delle discoteche, nuove e sempre più stringenti restrizioni…Qual è il tuo punto di vista su questa situazione?

Eravamo gioiosi e euforici: era la vigilia di Natale e proprio a Natale ci sarebbe stata una data extra del Memorabilia grazie al successo ottenuto dall’ appuntamento del 7 dicembre. Il nostro entusiasmo era grande, la meraviglia anche, ma a causa della situazione Covid il Comitato Tecnico Scientifico ha deciso improvvisamente di chiudere tutto. Pensavamo che il decreto sarebbe diventato effettivo dopo Natale, invece è stato reso operativo immediatamente. Quindi il Memorabilia è saltato e le discoteche sono rimaste chiuse fino al 31 Gennaio, ma il nuovo decreto ne ha posticipato la riapertura al 12 Febbraio: un gigantesca mazzata – oltre che economica anche psicologica – sia per noi artisti che per gli operatori, gli imprenditori e ancor più per i ragazzi, che erano così entusiasti, cosi partecipi…Quando sono ritornato al Cocoricò mi sono commosso, si era instaurata un’empatia, un’energia bellissima. Poi, all’ improvviso…Tac! Mannaia…Questa decisione non si riesce a comprendere appieno, bisogna fare una profonda riflessione sotto tutti i punti di vista. Innanzitutto medico-scientifico, ma anche politico, economico e sociale, perché la situazione è veramente devastante: navighiamo a vista.

 

Il Grand Tour del Principe all’ Acropoli di Atene

Nell’ epoca del Covid, tra no vax, sì vax, no green pass, pro green pass e una quotidianità completamente vincolata al certificato verde, la società si è sgretolata e suddivisa in fazioni…Tutto questo, a tuo parere, lascerà cicatrici anche quando terminerà l’emergenza sanitaria?

Assolutamente sì. Sono convinto che le cicatrici saranno profonde e forti, tant’è che io stesso ho sentito l’esigenza di sfruttare tutte le occasioni di socialità perché altrimenti sarei impazzito. Sono un animale sociale e da palcoscenico, per me sarebbe follia pura dover rinunciare di nuovo a tutto! Ho deciso di andare alla ricerca delle origini dell’umanità più bella e più profonda attraverso un viaggio in Grecia sulle orme del famoso “Grand Tour”. Durante la prestigiosa presentazione al Gran Teatro La Fenice del documentario “Lo sguardo su Venezia”, si è parlato molto del Grand Tour: era un modo per educare i giovani aristocratici ed alto borghesi alla bellezza, ai valori fondamentali di un’umanità illuminata e autentica che è quella delle origini; quindi quella dell’antica Grecia, dell’antica Roma, del Rinascimento…Io sono voluto partire dall’ antica Grecia. Perché è proprio lì, nell’ Acropoli di Atene, che si respira il bello dell’umanità. L’ usanza di incoraggiare i giovani dell’aristocrazia a fare viaggi che li preparassero ad avere una visione più ampia della società e della cultura fu sancita da Elisabetta I di Inghilterra. Da “Grand Tour” è poi derivato il termine “turismo”, che oggi ha acquisito un’accezione quasi negativa. Nel documentario si affermava che “avremmo bisogno di meno turisti e di più visitatori”, per cui io, da visitatore, sono andato alle origini di tutto ed è stato un momento bellissimo, perché mi sono rifocillato l’anima. Abbiamo bisogno di ritrovare l’umanità che c’è in noi, di non perdere la fiducia nel prossimo…Sapere che esiste la filosofia, che esiste la democrazia nella sua accezione più profonda, che esiste la bellezza (decodificata in un modo fruibile da chiunque, la famosa bellezza classica) è meraviglioso, e lo consiglio a tutti. Andiamo in cerca di quello che ci fa emozionare ancora, riportiamolo nelle nostre vite. C’è troppa ansia in giro, troppa paura, si è sviluppata troppa cattiveria. Nei momenti di difficoltà l’uomo ha spesso rivelato il suo lato peggiore.

 

Ottavia Piccolo, protagonista della narrazione di “Lo sguardo su Venezia”, insieme allo storico Carlo Montanaro, autore dei testi e narratore, a sua volta, del documentario

L’ Acropoli d’Atene by night: un’ immagine altamente suggestiva

Tu, nel frattempo, a cosa ti stai dedicando?

Sono già prontissimo per il Carnevale!  Sto cercando di capire come posso rinnovare e implementare le mie capacità espressive e artistiche, vorrei farlo ripartendo dalle origini; anche a livello musicale, per esempio, ho ripreso a studiare autori che avevo accantonato da tempo. Recentemente, una delle mie più belle uscite mondane si è svolta alla Venice Cocktail Week: un evento che ha messo i maggiori bartender del mondo in competizione tra loro per creare nuovi cocktail da presentare sul mercato. Era presente anche Roberto Pellegrini, bartender di spicco oltre che padre della campionessa Federica Pellegrini. Ci conosciamo da tantissimi anni perché è stato un maitre del Florian, del bar del Gritti, del Danieli…Durante la Venice Cocktail Week, al Caffè Florian Pellegrini ha proposto un nuovo tipo di vermut dedicato agli intrighi veneziani. Mi ha quindi invitato a presentare questo “intrigante” prodotto nelle vesti di Casanova. E’ successo venerdi’ 17 dicembre. Potrebbe sembrare una data infausta ma ti confesso che a me, di venerdì 17, sono sempre successe cose belle! Tantevvero che al Florian ero in compagnia di Nefer Suvio, la compagna di Nick Rhodes dei Duran Duran, che mi ha fatto da dama. Mi è venuta a trovare a Venezia ed è stata la mia ospite d’onore dell’evento di presentazione. Indossava un costume settecentesco semplicemente delizioso dell’Atelier Nicolao! Con noi c’era anche Daniel Didonè, il mio fido assistente, per l’occasione nel ruolo di moretto. E’ stata una serata davvero stupenda!

 

Un quartetto d’eccezione. Da sinistra a destra: Nefer Suvio, il Principe Maurice, l’ acclamato bartender Roberto Pellegrini (padre della campionessa Federica) e Daniel Didoné alla Venice Cocktail Week

Dal nostro ultimo appuntamento ad oggi, cosa è successo nella tua vita?     

Purtroppo sono risultato anch’io positivo al Covid, e proprio durante la settimana di Natale. Ero quasi asintomatico, ma ho dovuto rinunciare a diverse cose che avevo in programma: ad esempio, raggiungere la mia famiglia. Mi è dispiaciuto parecchio…Fortunatamente il 30 ero già guarito e libero dai vincoli della quarantena. Per cui a Capodanno mi sono esibito in un dinner show all’ Odissea di Treviso e devo dirti che mi sono completamente ripreso! Con me c’era Micaela Martinis, un’artista di cabaret burlesque che ha rallegrato la cena con la sua performance. Dopodiché, ho fatto questo bel viaggio in Grecia. Ma prima ancora sono andato a trovare mia sorella in Brianza e mi sono goduto il panorama meraviglioso e assolato del “ramo del lago di Como” di cui parla Manzoni ne “I Promessi Sposi”. Tornando alla Grecia, in me c’è stata un’importante presa di coscienza: ho capito che dovevo ripercorrere le origini, anche le mie, i miei ricordi, per aggrapparmi a quello che c’era prima e per cercare di rielaborarlo in futuro. Dovevo rievocare i valori che ho avuto, la bellezza che mi ha circondato…Bisogna iniziare a curare l’anima, oltre che il fisico.

 

Ricordi dal Capodanno 2021: Maurice con la Burlesque performer Micaela Martinis, in arte Lucy Ladyville, e il dinner show dell’ Odissea di Spresiano Veneto (TV)

Il 12 Febbraio avrà inizio il Carnevale di Venezia. E’ stato già deciso il tema conduttore? E soprattutto, sarà un Carnevale in presenza o via streaming come lo scorso anno?

Intanto, alleluja!, non sarà via streaming (un pochino si, però.). Quest’anno si punta a rendere le maschere protagoniste, potranno passeggiare per la città e godersi gli splendori della laguna in attesa di partecipare alle cene negli antichi palazzi, in particolare – dal 19 febbraio in poi – al gala ufficiale del Carnevale a Ca’ Vendramin Calergi (il Casinò) del quale sarò Maestro di Cerimonie. Piazza San Marco, con le sue dimensioni, avrebbe favorito la formazione di assembramenti. Invece il Carnevale dovrà svolgersi sì in presenza, ma in tutta sicurezza. Il tema conduttore non è stato ancora reso noto, verrà svelato last minute. Come direttore artistico dell’Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia, assieme alla Presidente Giovanna Barbiero ho preparato un programma molto bello. Si partirà venerdì 25 con un evento straordinario a Palazzo Labia, sede della Rai Veneto; sabato 26 è previsto il Corteo delle Nazioni dedicato alle autorità e al Corpo Diplomatico presente in città: si alterneranno un corteo di gondole, un concerto e un cocktail nella cornice prestigiosa dell’Hotel Ca’ Sagredo. Per Martedì Grasso è in programma invece il gala internazionale  di chiusura a Palazzo Pisani Moretta, il più bel palazzo del Canal Grande. Penso che il Carnevale 2022 sarà ancora più bello e partecipato emozionalmente del solito. Verrà chi ama mettersi in costume, chi vuol godersi la città come se fosse un vero e proprio teatro…Venezia non sarà più “folla, disagio e strattoni”, ma si tramuterà nello splendido palcoscenico che è sempre stata. Soprattutto, la formula “palco e pubblico” caratteristica di Piazza San Marco verrà superata. Saranno tutti protagonisti! Le maschere, naturalmente, saranno molto gradite: è un’occasione per esplorare la città evitando inutili assembramenti, perché il Carnevale si concentrerà nei palazzi e nei teatri.

 

“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti”…In questo scatto brianzolo, Maurice ha immortalato il lago descritto da Manzoni ne “I Promessi Sposi”

Il lungolago di Lecco

Potresti darci qualche anticipazione sugli eventi a cui prenderai parte, o è ancora tutto top secret?

Il calendario è fitto, ma navighiamo a vista e bisogna capire giorno dopo giorno quali saranno gli sviluppi. Posso anticiparvi alcuni impegni che al momento ho preso: come già detto, sabato 19, il primo giorno di Carnevale, sarò Maestro di Cerimonie al gala ufficiale del Casinò. Ca’ Vendramin Calergi è uno dei più bei palazzi del Canal Grande, un palazzo rinascimentale prestigioso oltre che stupendo. Durante le serate “non grasse” il Casinò è a disposizione per eventi privati o aziendali, perciò ritornerò a Ca’ Vendramin Calergi da giovedì 24. Venerdì 25, al termine del gala, raggiungerò l’Associazione Internazionale del Carnevale di Venezia a Palazzo Labia, dove si terrà una festa dedicata al trionfo dei sensi che coinciderà anche con la fine delle celebrazioni per i 1600 anni di Venezia. Il tema della festa si rifà al significato storico del Carnevale: quel “panem et circensem” tipico altresì della Serenissima, quando il Carnevale durava sei mesi l’anno per fare in modo che la gente non pensasse ai problemi politici e sociali. Sabato 26 è previsto il corteo di gondole con cocktail e concerto, mentre la sera sarò di nuovo al Casinò. Nei locali, nei caffè storici, nelle lounge degli hotel, inoltre, saranno organizzati appuntamenti come la cioccolata calda da gustare in maschera con un accompagnamento musicale. Martedì Grasso ovviamente sarò al Casinò, poi darò un ultimo saluto ai soci dell’Associazione Internazionale nella meravigliosa cornice di Palazzo Pisani Moretta. L’ anticipazione più importante che posso darvi è che sarà un Carnevale vissuto nelle calli, nei campi e nei palazzi. Io stesso, durante il giorno, mi godrò in maschera la città. Il bello del Carnevale è anche poter essere anonimi, sennò che gusto c’è? L’ importante è che io non parli, altrimenti mi riconosceranno subito. Sarò silente, lo prometto!

 

Ca’ Vendramin Calergi, sede del gala ufficiale del Carnevale di Venezia

A proposito di Venezia: il 21 Gennaio, al Teatro Malibran, ha debuttato il musical “Casanova Opera Pop” di Red Canzian. Ci avevi già accennato al tuo ruolo di “consulente speciale” della produzione. Com’è andata? E come ha accolto l’opera, il pubblico veneziano? Ho letto che i biglietti sono andati sold out…

Un sold out incredibile!  Dal punto di vista musicale si evidenzia innanzitutto il talento di chi l’ha composto, ovvero Red Canzian. Ho avuto modo di ascoltare l’intera opera e di assistere alle prove costumi, che sono stati realizzati nell’ atelier di Stefano Nicolao. Le scenografie sono straordinarie, che siano “tradizionali” o riprodotte su led wall. Io penso che “Casanova Opera Pop” sia destinato a diventare un classico, bello ed importante, del musical. Il mio augurio e desiderio è che possa diventare un classico della città di Venezia, cioè che venga rappresentato in pianta stabile in città. E magari proprio al Malibran, un gioiello Art Nouveau sotto l’egida de La Fenice. C’è una tale qualità, una tale bellezza, una tale fruibilità per la facilità di linguaggio e per la vena pop raffinata, che potrebbe benissimo diventare uno spettacolo fisso.

 

Sold out totale per il musical “Casanova Opera Pop” di Red Canzian al Teatro Malibran di Venezia

E poi dà un’immagine inedita di Casanova: finalmente, il grande seduttore si innamora. La donna che ama, Francesca, è una ragazza semplice e meravigliosa. Lui, che collezionava relazioni soprattutto tra le aristocratiche, le cantanti e le grandi attrici, si innamora di una ragazza senza grilli per la testa. E’ un po’ quello di cui parlavamo prima: cercare di arrivare alle origini, all’ essenza dei valori veri, senza troppi fronzoli. Nel musical, poi, c’è una vera guerra tra Casanova e una contessa austriaca che vorrebbe utilizzarlo come spia…Ci sono personaggi cattivi come in ogni fiaba (perché di fiaba si tratta), però ci sono anche tanti personaggi gioviali, piacevoli. Il sentimento prevale su tutto, non c’è nessun momento cupo ma una vaga venatura thriller conferita dalla nobildonna e dai suoi intrighi. Per il resto, l’amore trionfa: com’è giusto che sia in un musical su Casanova e su Venezia!

 

Maurice alla prima del musical “Casanova Opera Pop”

Casanova versus Casanova: il Principe dietro alle quinte insieme a Gianmarco Schiaretti, l’attore che interpreta il grande seduttore veneziano nel musical di Canzian. Schiaretti è un cantante e attore che si è fatto notare come protagonista di prestigiosi musical internazionali

Come procede il lavoro teatrale sul rapporto tra te e il tuo fratello gemello venuto a mancare nei primi mesi di vita?

E’ sempre nel mio cuore. Si è leggermente arenato perché le ultime difficoltà mi hanno un po’ distratto, ma c’è. Ci vorrà del tempo per svilupparlo, mi rendo conto che è un progetto importante e profondo. Non ti nego che ho pensato di chiedere il supporto di uno psicologo che mi accompagnerà nel tentativo di rappresentare un fratello gemello che non sia semplicemente il doppio di me stesso, ma che sia credibile, autentico quanto me. Al momento, quindi, ho preso contatto con degli esperti di psicologia e sto scegliendo un professionista che mi aiuti ad avere una visione più accurata di questo sdoppiamento. L’aspetto intimo è quello che mi preme di più curare. La figura di mio fratello dovrebbe essere speculare ma anche originale, non vorrei cadere negli errori che la mia mente creativa potrebbe commettere inconsciamente.

 

 

Le discoteche dovrebbero ufficialmente riaprire il 12 Febbraio, anche se con la variante Omicron i cambiamenti sono all’ordine del giorno. Finirà mai questo incubo? Come potrebbe riuscire a salvarsi un settore così fortemente penalizzato dalla sciagura pandemica?

Tutte le volte che avevamo fatto delle supposizioni, sono state purtroppo demolite dalla realtà dei fatti. Più che altro, dall’ atteggiamento del Comitato Tecnico Scientifico e del Ministro alla Salute nei confronti del nostro settore. Si è sempre trascurato l’aspetto socioculturale delle discoteche e dei locali di intrattenimento per considerare solo argomenti come gli assembramenti, le regole, questo e quell’ altro. Ma sono sotto gli occhi di tutti i modi che oggi hanno i giovani per aggregarsi: alle megarisse, sempre più frequenti, si sono aggiunti incontri con le armi in mano. Perciò, finchè il Governo non si renderà conto di quanto il settore dell’intrattenimento possa essere di aiuto per la prevenzione e per la regolarizzazione della società…Io spero che cominci a vedere in noi degli alleati che lo aiuta a “gestire” le nuove generazioni. Noi saremo sempre gli ultimi degli ultimi a riaprire, a questo punto non mi resta che citare “Gli ultimi saranno i primi” del Vangelo secondo Matteo! Mi auguro che venga presto sigillata la parola “fine” sulla pericolosità di questo virus. Non riesco a prevedere una data ben precisa, ma spero che con l’inizio della nuova stagione qualcosa migliori. Adesso, l’importante è che i contagi e le morie vadano scemando.

 

Maurice al Teatro La Fenice di Venezia in occasione della presentazione del documentario “Lo sguardo su Venezia”

L’ invito all’ evento del Teatro La Fenice

Hai qualche ulteriore, succosa anteprima di cui ci vorresti parlare?

Per il momento siamo a posto: il Carnevale è il progetto più imminente. Se poi dovesse riaprire il Cocoricò, ci sarà un Memorabilia a marzo. Stavolta non puoi perdertelo!

 

Pino Donaggio, che ha firmato la colonna sonora di “Lo sguardo su Venezia”…

…e I Solisti Veneti, che all’ evento di presentazione del documentario hanno eseguito brani originali del suo commento musicale e svariati classici del loro repertorio vivaldiano

Vorrei concludere in modo non convenzionale: scegli una parola che sintetizzi come ti accingi a vivere questo nuovo anno. E speriamo che il 2022 segni la definitiva estinzione dell’insidioso, nefasto Covid 19!

Direi “ricreare”. Nel senso di rigenerare e di inventare qualcosa di nuovo su quel che sono riuscito a rigenerare ritornando alle origini…Ricreare ripassando quello che mi era sfuggito con il tempo sui valori fondamentali, sulle cose più belle. Sto rileggendo i classici della letteratura, riguardando tanti film, sto facendo viaggi che mi riportano ai primordi: l’Acropoli di Atene, Roma…Gli spunti per creare, ma anche per ricrearci e ricreare, non ci mancano. La mia parola del 2022 è “ricreare” in tutte le sue declinazioni. Ricreare anche nel senso di rinnovare, ma è un verbo che si presta a tantissimi significati. Ad esempio, ricreare nell’ accezione di donare un momento di ricreazione al prossimo. Prendersi i propri tempi per recuperare proprio a livello culturale, spirituale, i valori fondamentali senza i quali nulla si può fare, perché sono le basi della nostra esistenza. “Ricreare”… anche perché hanno distrutto tanto!

Per aggiornamenti sul programma del Carnevale di Venezia cliccate qui: www.carnevale.venezia.it

 

“Ricreare”…altre immagini del Grand Tour in Grecia di Maurice

Foto di Ca’ Vendramin Calergi di Dennis Jarvis from Halifax, Canada, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons