Yuima Nakazato Haute Couture AI 2023/24: un beauty look prorompente come il magma e scintillante come la lava

 

Brillare, scintillare, sfavillare anche con il trucco: nel periodo natalizio, le luci si moltiplicano. E il beauty look della sfilata Haute Couture Autunno Inverno 2023/24 di Yuima Nakazato ha fatto proprio questo imperativo declinandolo sapientemente. Manciate di glitter si concentrano solo in prossimità dello sguardo, formando futuristiche virgole ai lati del naso oppure agglomerandosi, di volta in volta, sopra o sotto le sopracciglia. I brillantini non sono assemblati in modo regolare: sembrano spruzzati, cosparsi a caso nei paraggi dell’occhio. Un rimando, forse, al motivo ispiratore della collezione che traccia un parallelismo tra il monte Fuji dipinto di rosso del pittore Katsushika Hokusai e i maestosi fuochi in cui brucia la spazzatura di plastica keniota. La potenza delle fiamme, poeticamente tradotte in magma da Yuima Nakazato (“Magma” è, non a caso, il titolo della collezione), rievoca l’impetuoso scintillio della lava. Un’immagine che viene probabilmente ripresa dal beauty look della sfilata: viso al naturale su cui spiccano aloni multiformi di glitter argentati, rossi e neri. Ma anche dalla forza devastante del fuoco può nascere un alito di speranza, prendere vita l’ispirazione creativa. Il messaggio è ben preciso: creazione e distruzione si susseguono in un eterno ciclo, dall’una scaturisce l’altra in un’alternanza perfetta. Ecco così che un make up di forte impatto, certamente non facile da dimenticare, si impone grazie all’utilizzo di una “semplice” manciata di glitter; perchè quei bagliori incarnano uno straordinario connubio di suggestività, fascino e potenza evocativa.

 

 

 

Natale è nell’aria

 

Al 25 Dicembre manca poco più di un mese, ma l’atmosfera natalizia inizia a insinuarsi in tutte le città. Luminarie appena installate, vetrine vestite a festa, decorazioni e proposte regalo fanno già parte dello scenario di questo fine Novembre. Cominciamo a tirar fuori l’albero, gli addobbi, libri di ricette che ci guidino nella preparazione di piatti e dolci tradizionali…Il caminetto prende il posto dei caloriferi, senza dubbio meno suggestivi, le candele baluginano poeticamente al calar del crepuscolo; il freddo porta con sè la pioggia, il nevischio, su certe alture anche la neve. Natale è nell’aria: i suoi bagliori e i suoi profumi ravvivano l’anonimo grigriore novembrino. L’odore di fumo che fuoriesce dai comignoli è già un indizio, il sentore della ritrovata intimità familiare. Godiamoci appieno questo periodo, che ci accompagna verso l’Avvento.VALIUM lo celebra con la nuova photostory, un racconto per immagini intriso di una gioia atavica: quella che, ormai da secoli, fa da preludio alle feste natalizie.

 

 

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Betelgeuse, il tributo di In Astra alla luminosissima “supergigante rossa” della costellazione di Orione

 

Betelgeuse: un nome che vi ricorda qualcosa? Esatto, è proprio lei…una delle stelle più splendenti della volta celeste, precisamente la decima. La brillantezza della cosiddetta “supergigante rossa” è tale da farla scorgere persino a occhio nudo. Anche perchè appartiene alla costellazione di Orione, famosissima, che per gli antichi era in grado di replicare la luminosità del giorno. E all’interno della nebulosa di Orione, così chiamata poichè rappresentava l’ascesa al cielo dell’omonimo gigante cacciatore della mitologia greca, Betelgeuse si piazza al secondo posto in un’ipotetica classifica del fulgore. La sua luce color rosso vivo appare a Oriente proprio in questo periodo dell’anno, tra Novembre e Dicembre, per poi regnare sulle notti di Gennaio e Febbraio. Betelgeuse è una stella invernale, maestosa e inconfondibile. Risplende di una tonalità vibrante, incastonandosi come un rubino nel firmamento impreziosito da bagliori siderali di diamante. In Astra, la Maison di profumeria artistica fondata dalle sorelle Sofia e Fabiola Bardelli (rileggi qui l’articolo in cui VALIUM parla del brand), non poteva che dedicarle un tributo: il marchio made in Italy, ispirato dall’eterna meraviglia delle stelle, in onore di Betelgeuse ha creato una fragranza che porta lo stesso nome.

 

 

Ogni dettaglio del jus rievoca lo splendore infuocato dell’astro nel gelido cielo d’Inverno. Betelgeuse esordisce con note speziate di coriandolo esaltate da un cuore di iris e osmanto. Il fondo, composto da accordi di muschio di quercia e caffè, avvolge la fragranza in un alone ipnotico. La scia floreale inebria l’olfatto rievocando un tripudio di accenti cipriati: il risultato è una Eau de Parfum seducente, magnetica. Un’ode alla stella che avvampa nell’Universo e lo pervade di tutta la sua magia.

 

 

Betelgeuse è disponibile in versione Eau de Parfum nell’unico formato da 50 ml.

 

 

Photo courtesy of In Astra

 

Novembre Accessori Parade

Fendi

Torna la parata degli accessori più cool tratti dalle collezioni Autunno Inverno 2023/24. Siamo ormai a Novembre inoltrato: il freddo repentino, le piogge e il vento sferzante ci accompagnano verso l’Inverno lungo un sentiero sempre più breve. E’ tempo di cuissardes, di ankle boots da combattimento, di plaid-mantelle da avvolgere attorno al corpo…Le tonalità sono perlopiù neutre, ma non mancano vividi accenti di colore. I gioielli si fanno maxi per non “perdersi” tra le sciarpe, i colli dei cappotti o delle eco pellicce. Del passamontagna abbiamo già parlato (rileggi qui l’articolo). Tra i copricapi, lo affiancano cappelli e calotte inedite che velano finanche gli occhi. La battaglia modaiola contro i primi freddi presegue imperterrita, spesso incurante delle temperature ogni giorno più gelide: un ultimo giro di valzer prima di raggiungere i bagliori e lo scintillio del Natale.

 

Max Mara

Eudon Choi

Etro

Ermanno Scervino

Vivienne Westwood

Roberto Cavalli

Zimmermann

Jil Sander

Vivienne Tam

Gucci

Marco Rambaldi

Vaquera

Isabel Marant

Alberta Ferretti

 

Luci della sera

 

Allora andiamo, tu ed io, quando la sera si stende contro il cielo.”
(T.S. Eliot)

Ultima decade di Settembre. La sera arriva presto: alle 19.30 fa già buio, l’Equinozio d’Autunno è vicino. Ma le città risplendono. Quando scende il crepuscolo si riempiono di luci, bagliori scintillanti, scritte al neon. Un tripudio luminoso e variopinto ravviva i centri urbani, riaccende la loro attrattività dopo la pausa estiva. E sembra invitarci a immergerci in quegli spazi, che avevamo temporaneamente sostituito con quelli – marittimi o montani – delle località di villeggiatura. La città si fa bella per invogliarci di nuovo a viverla, e lo fa nel modo migliore. Perchè, dopotutto, il buio di Settembre permette alle luci di brillare ancora più intensamente. Ed è questo il concetto su cui ho incentrato la photostory che oggi pubblico. Buona visione!

 

 

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Dal rosso rame al Cowboy Copper: le sfumature dell’hair color di tendenza della stagione fredda

 

Quali tendenze colore per i capelli dell’Autunno Inverno 2023/24? Sicuramente, tonalità sfumate e tridimensionali ma decise, senza vie di mezzo: il biondo sarà scandinavo, il castano cioccolato fondente, il nero gotico e profondo. E il rosso? La nuance più scenografica in assoluto ha già spadroneggiato sulle passerelle dove sfilavano le collezioni dedicate alla stagione fredda. Trionfa il rosso rame, la gradazione che meglio si accorda con quelle, tipiche, che la natura ci regala in questo periodo dell’ anno: rievoca il rosso del foliage, del cielo che al calar del sole si tinge di cromie intense e spiccatamente aranciate.  Al top in classifica si posizionerà il Cowboy Copper, un rosso ottenuto accendendo di sfumature ramate una base molto scura. E’ un colore lucente, ricco di riflessi che virano al caramello, ma se volete osare vi consiglio di provare un rosso Tiziano luminoso e caldo: la tonalità che il pittore veneto utilizzava per dipingere le chiome delle sue dame, imitatissima dalla popolazione femminile del Rinascimento. Il rosso illumina il viso, si accorda a qualsiasi colore degli occhi ed incarnato (tranne che a quello olivastro). E’ teatrale, sbarazzino, catalizza l’attenzione su di sè…L’ideale per chi ha voglia di cambiare o di voltare pagina. E se volete renderlo ancora più spettacolare, provate a schiarire le punte: aggiungerete degli straordinari bagliori dorati alla vostra chioma.

 

 

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Salsedine: la collezione PE 2023 di Federico Cina si ispira ai colori e alla suggestività della Salina di Cervia

 

La palette esplora tutte le nuance del beige, del sabbia e del panna, sebbene non manchino tocchi di rosa, grigio, celeste e nero. Le forme sono disinvolte ma sensuali, sovrapposizioni e asimmetrie regnano sovrane. Tessuti e fantasie eterogenei convivono, esaltando drappeggi, increspature e pattern che sembrano finissime cesellature (infatti sono stati realizzati a mano). Il mood è decisamente avantgarde. La collezione Primavera Estate 2023 di Federico Cina non passa inosservata: ammalia sia grazie ai look che ai dettagli preziosi, frutto di una perizia sartoriale doc.

 

 

L’ispirazione a cui attinge il giovane designer nato a Sarsina, un comune in provincia di Forlì-Cesena, prende vita da luoghi e atmosfere della Romagna, la sua regione, dove ha scelto di tornare dopo gli studi fiorentini al Polimoda ed esperienze lavorative internazionali. Le radici, i valori e la cultura romagnola sono dei leitmotiv costanti, per Federico Cina. La collezione Primavera Estate 2023 non sfugge alla regola: intitolata “Salsedine”, è focalizzata sulla Salina di Cervia e sul suo parco naturale a sud del delta del Po. Uno scenario futuribile, dove le montagne di sale assumono colori cangianti che spaziano dal rosa al ruggine e riflettono i bagliori delle pozze d’acqua lambite dal sole. Sale e acqua si alternano in una distesa sconfinata, contraddistinta da panorami mozzafiato e da specie botaniche e faunistiche rare. Basti pensare che la Salina, per fare solo un esempio, è popolata da ben 2000 fenicotteri rosa. Quando di sera cala il silenzio, le montagne di sale emanano la stessa suggestività delle dune del deserto. Federico Cina ha rielaborato quel paesaggio avveniristico, le sue sfumature, l’idea della salsedine rimasta impressa sul corpo, dando vita a una collezione intrisa di fascino che conquista al primo istante.

 

 

 

Aurora Borealis

 

“E nella notte giovinetto insonne
vidi la luce postuma, lo spettro
dell’alba: tremole colonne
d’opale, ondanti archi d’elettro.”

(Giovanni Pascoli, da “L’ Aurora Boreale”)

 

E’ meraviglia, stupore, magia pura: colori che danzano e si intrecciano nel cielo notturno, bagliori variopinti che prendono vita dove il suolo, le case e le foreste sono perennemente ricoperti di neve. L’aurora boreale non è che un fenomeno ottico, eppure affascina e ispira l’ uomo sin da tempi remotissimi. Il cielo buio che all’ improvviso si addensa di multiformi scie viola, rosse, gialle e rosa è uno spettacolo straordinario e incomparabile. A prevalere, comunque, sono le tonalità del verde e dell’azzurro: si librano splendenti nell’ oscurità e la squarciano con le loro cromie mozzafiato. Se visitate il Grande Nord, l’aurora boreale è un evento da non perdere per niente al mondo. Gli antichi popoli la consideravano un fenomeno magico, originato dagli spiriti, e su di essa hanno imbastito innumerevoli leggende. Oggi, sappiamo che i cosiddetti “archi aurorali” (le scie fosforescenti che invadono la notte) vengono generati dall’ incontro tra i protoni e gli elettroni del vento solare con la ionosfera terrestre. Quando cessa la stimolazione a cui sono sottoposti, gli atomi atmosferici sprigionano fasci di luce che coinvolgono svariate lunghezze d’onda. Si definisce aurora boreale il fenomeno che si verifica nell’ emisfero Nord, per quanto riguarda quello Sud si parla di aurora astrale.

 

 

Ma dove è visibile l’aurora boreale, esattamente? Senza dubbio in Scandinavia, in particolare nella Lapponia svedese, norvegese e finlandese. Ma anche in Canada, Groenlandia, Islanda, Alaska, negli arcipelagi scozzesi delle Shetland e delle Orcadi, nella Russia del nord. Questa specifica area del mondo, non a caso, è stata ribattezzata “ovale aurorale”. Tra la fine di Febbraio e l’inizio di Marzo, le “northern lights” (come le chiamano gli anglosassoni) sono numerosissime. Il periodo migliore per ammirarle è proprio adesso, anche perchè le interminabili notti polari permettono alle luci e ai colori di rifulgere più intensamente. Gli orari preferibili per restare estasiati davanti a questo spettacolo vanno dalle 18 all’ 1. Nell’arco dell’ anno, il fenomeno in genere è visibile da Settembre a fine Marzo.

 

 

Fa eccezione l’Islanda, dove l’aurora boreale appare 12 mesi su 12. In Estate, tuttavia, è scarsamente visibile a causa del chiarore del cielo. Se volete ammirarla è più facile che possiate farlo da Settembre a circa metà Aprile: le luci risplendono in modo tale da renderla distinguibile anche a Reykjavik, la capitale del paese. A pochi chilometri da lì, in mezzo alla natura incontaminata, sorge un osservatorio d’eccezione, l’ Aurora Basecamp. Al suo interno è possibile godere di una visuale del fenomeno in tutto comfort, in un ambiente riscaldato e sorseggiando una cioccolata calda. L’alternativa all’ Aurora Lounge (questo il nome dello spazio) è rappresentata dal Dark Park, una cupola avveniristica collocata all’esterno dove viene simulato, tramite uno sbalorditivo gioco di luci e di effetti speciali, lo spettacolo dell’aurora boreale.

 

 

Per prevedere quando si verificherà il fenomeno reale, invece, basta affidarsi alle notti limpide (quando le luci sono maggiormente visibili) o a siti come il finlandese Auroras Now. C’è un altro aspetto che accresce l’enorme fascino dell’aurora boreale, ovvero le leggende che nei secoli sono sorte attorno ad essa. Non riuscendo a spiegarsi  il perchè di questo evento, gli antichi popoli nordici l’hanno associato di volta in volta a miti, rituali e avvenimenti misteriosi. Secondo una leggenda finlandese, ad esempio, l’aurora boreale fu originata da una volpe: non è un caso che nella terra dei Finni sia chiamata “revontulet”, cioè “fuochi della volpe”. La leggenda racconta che una volpe fatata, dirigendosi al festival d’inverno come ogni anno, si accorse di essere incredibilmente in ritardo. Allungò il passo e prese a correre, ma non riuscì più a mantenere la coda alzata. La coda cominciò così a cozzare sulla neve che ammantava il tragitto. Da ogni urto scaturivano scintille che, raggiungendo la volta celeste, esplodevano in un’aurora boreale.

 

 

Sempre in Finlandia, mentre le luci boreali volteggiavano nel cielo erano severamente proibiti gli applausi o qualsiasi altra manifestazione di giubilo: in caso contrario, gli spiriti sarebbero calati sulla terra per rapire i violatori della norma. A proposito di spiriti, in moltissime tribù eschimesi si credeva che durante l’aurora boreale giocassero a calcio nel firmamento utilizzando un teschio di tricheco. Non di rado, inoltre, le “northern lights” venivano identificate con dei presagi di buona o di cattiva sorte:  si pensava che concepire un bambino nel corso del fenomeno gli avrebbe portato fortuna per tutta la vita. Alle aurore nei toni del rosso, invece, si associavano premonizioni decisamente inquietanti. Nel ‘700, in Scozia e in Inghilterra il fenomeno si presentò tramite luci rosso fuoco; qualche settimana dopo, a Parigi scoppiò la Rivoluzione Francese. Le aurore fiammeggianti divennero quindi un presagio di guerra e di sangue, terrificando il popolo pur essendo eventi molto rari.

 

 

 

La magia della Luna Fredda, l’ultimo plenilunio dell’ anno

 

Oggi il cielo ci regala uno spettacolo imperdibile: la Luna Fredda, l’ultimo plenilunio di Dicembre. Sarà una luna piena luminosissima, quasi abbagliante, nettamente distinguibile. Per 24 ore splenderà incontrastata nella volta celeste, dando vita a uno scenario di pura magia. Il suo fulgore sarà tale da neutralizzare persino quello di Marte. Il “pianeta rosso”, che attualmente si trova nella Costellazione del Toro, risulterà osservabile per tutto il dodicesimo mese dell’ anno. In questo periodo raggiunge la minima distanza dal nostro pianeta (a dispetto di quanto si possa pensare, tra Marte e il globo terrestre intercorrono “solo” 81,5 milioni di chilometri) e l’apice della luminescenza, ma stamattina è accaduto qualcosa di molto particolare: la Luna Fredda, piena dalle 23.08 del 7 Dicembre, ha occultato Marte con i suoi bagliori mentre quest’ ultimo si trovava in opposizione al Sole.Il fenomeno ha avuto inizio tra le 6.09 e le 6.21, quando il satellite e il pianeta si sono situati in prossimità l’uno dell’altro. I primi albori hanno permesso di osservare l’occultazione con discreta chiarezza, finchè, intorno alle 7.10, Marte ha fatto capolino dalla Luna Fredda per tornare visibile di lì a poco.

 

 

“Occultamento” del pianeta rosso a parte, la Luna Fredda è imperdibile per svariati motivi. L’ ultimo plenilunio dell’ anno, infatti, si manifesta durante una delle notti interminabili che precedono il Solstizio d’Inverno: ciò significa che, in confronto alle altre lune piene, sovrasta l’orizzonte per un notevole lasso di tempo. Si ha quindi l’ impressione che la sua luminosità sia sfolgorante e che troneggi nel cielo pressochè incessantemente. Un’ ulteriore particolarità della Luna Fredda riguarda il suo nome. A battezzarla con questo appellativo furono i nativi americani, che la ricollegarono così al primo mese dell’ Inverno. Il loro auspicio era che l’ ultima luna piena dell’ anno risplendesse dal tramonto all’ alba, per chiudere un ciclo in bellezza e propiziarsi la fortuna nei dodici mesi successivi. Altri nomi che identificavano la Luna Fredda erano “Luna della Notte Lunga”, perchè brillava nelle notti prossime al Solstizio, “Luna dello Sgombero”, perchè si riteneva che spazzasse via gli influssi negativi, e “Luna della Brina Lucente”, in quanto il chiarore lunare accendeva i bagliori della brina. Anche se vi siete persi il fenomeno dell’ occultazione, avete tutto il tempo per ammirare la Luna Fredda: puntate gli occhi verso il cielo, stanotte, e lasciatevi ammaliare dal plenilunio che preannuncia le incantate atmosfere di Yule.

 

 

VALIUM accende le luminarie

 

 

“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.”

(Gesù di Nazareth)

Così dice Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. E ogni anno, a Natale, le città si adornano di luci per commemorare la sua nascita. Oggi anche VALIUM accende le luminarie: un tripudio di bagliori che risplendono nel buio e tramutano in pura magia la realtà. Renne, stelle, fiocchi di neve, maestosi alberi di Natale vestono a festa il blog dando vita ad atmosfere suggestive e trascinando in un vortice di fulgori ipnotici. L’ oro e l’argento predominano, diffondendo un sontuoso alone di regalità. Godetevi la photogallery per immergervi in scenari sublimemente fatati, dove anche gli angoli più bui si ammantano  di un’ incantevole luminosità.