Combattere Caronte: i tre frutti più ricchi d’acqua

 

Quali sono gli alimenti più ricchi di acqua? Sicuramente, la frutta e gli ortaggi. E con Caronte all’opera che fa salire le temperature a dismisura è necessario farne buon uso, perchè il consumo giornaliero di acqua dovrebbe attestarsi intorno ai 2 litri/2 litri e mezzo. La frutta estiva, in particolare, è golosissima e si presta ad essere degustata anche sotto forma di rinfrescanti bevande. Ma quali sono i frutti che contengono le maggiori quantità di acqua? Ve ne presento tre, i più dissetanti in assoluto.

 

Il cocco

 

Il frutto della Cocos Nucifera viene considerato l’essenza stessa dell’ Africa, patria di Caronte. Contiene il 95% di acqua: quando è ancora acerba, la noce di cocco racchiude un liquido biancastro dolcissimo e refrigerante detto acqua di cocco. L’acqua di cocco è una miniera di proprietà benefiche, un prezioso integratore di nutrienti e sali minerali. Tra questi troviamo il potassio, il magnesio, il sodio e il calcio, essenziali per idratare il corpo e fornire energia. L’acqua di cocco, inoltre, svolge un’azione stimolante per gli ormoni tiroidei e per il metabolismo; favorisce la digestione grazie ai molteplici enzimi bioattivi che contiene ed è un toccasana per l’apparato gastrointestinale. Tra i suoi punti di forza risaltano l’assenza di grassi, lattosio e glutine, motivo per cui può essere consumata anche dagli intolleranti a queste sostanze. E’ consigliabile bere 40-50 ml di acqua di cocco quotidianamente per godere al massimo di tutti i suoi benefici.

 

 

L’anguria

 

Il cocomero è’ composto di acqua al 95%, prova ne è il fatto che in molte lingue la parola “acqua” viene inclusa nel suo nome: gli inglesi lo chiamano watermelon, i tedeschi Wassermelone, i francesi melon d’eau. Ma il Cucumis Citrullus o Citrullus Vulgaris, oltre a dissetare adeguatamente, possiede molte altre virtù. Innanzitutto è ipocalorico, per cui se ne possono consumare diverse fette senza il rischio di metter su qualche chilo di troppo, e poi contiene un discreto numero di proteine, fibre, vitamine come la vitamina C, A e B6, sali minerali quali il potassio, il fosforo e il magnesio. L’anguria svolge quindi un’efficace azione depurativa, energetica, antiossidante, saziante e combatte la ritenzione idrica. Pare anche che la citrullina, un aminoacido di cui abbonda, sia un afrodisiaco naturale che potrebbe sostituire il Viagra.

 

 

Il melone

 

Contenente il 90% di acqua, il Cucumis Melo è un frutto dolcissimo e molto dissetante: due caratteristiche che lo accomunano all’anguria e alla noce di cocco. Ricco di beta-carotene, rafforza la vista e migliora la salute dei denti e delle ossa. Contiene dosi massicce di vitamina A e C, perciò è un potente antiossidante; stimola l’organismo a produrre melanina incentivando l’abbronzatura e proteggendo la pelle dai raggi solari nocivi. Svolge una valida azione depurativa, diuretica e refrigerante, ma viene anche molto utilizzato in cucina: sono celebri, in tal senso, i tipici abbinamenti estivi del melone con il prosciutto o i gamberetti, ottimi per un pasto veloce e leggero. Nessun problema per la linea, giacchè il Cucumis Melo vanta un apporto calorico esiguo ed è ricco di fibre, che bilanciano la sensazione di sazietà.

 

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A piedi nudi

 

Poter liberare i piedi dalla costrizione delle scarpe è uno dei più grandi piaceri che offre l’estate. Dona un incredibile senso di freschezza e libertà, e con Caronte che in questi giorni ha raggiunto il suo picco è un valido antidoto contro il caldo eccessivo. Camminare a piedi nudi su una superficie naturale, inoltre, è straordinariamente salutare. Sia che si tratti di una spiaggia, di una distesa erbosa, della riva di un fiume o del mare. Il contatto dell’ intera pianta del piede con il suolo ottimizza la postura naturale del nostro corpo e ci permette di muoverci in modo ideale; anche la circolazione e la traspirazione ne risentono positivamente. Passeggiare scalzi sulla battigia, con i piedi immersi nell’acqua, riduce il gonfiore degli arti inferiori grazie al massaggio naturale della risacca. Il corpo ritrova il suo equilibrio, i muscoli si tonificano, i fastidi legati agli errori di postura scompaiono immediatamente. Ma i benefici non finiscono qui. Riscoprire il contatto dei piedi con il suolo svolge un’azione antinfiammatoria su tutto l’organismo, neutralizza i radicali liberi, regolarizza la pressione e si rivela particolarmente vantaggioso per chi è affetto da ipertensione arteriosa. L’aspetto più importante del camminare scalzi, comunque, riguarda il benessere interiore: è una sorta di riflessologia plantare “fai-da-te” ed elimina lo stress, stimolando determinati centri nervosi che amplificano la sensazione di sintonia con il creato offerta da scenari quali la spiaggia o la vegetazione rigogliosa. Risulta ottimo, dunque, per scaricare la tensione, ma va praticato con lungimiranza: scegliete superfici adatte per evitare di interrompere bruscamente quello stato di grazia.

 

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Come difendersi da Caronte in 5+1 step

 

Non è possibile affrontare un tema come quello di Caronte senza partire con qualche dritta per difendersi dal caldo record. Perchè il calore, quando è eccessivo, sottopone l’organismo a un forte stress: una condizione che riguarda non solo le categorie più vulnerabili (anziani, persone affette da determinate patologie, donne in stato di gravidanza, bambini), bensì ognuno di noi. Stiamo parlando di temperature che in molte zone sfiorano i 40°C, e non è poco. Cosa possiamo fare, allora, per proteggerci dal rovente anticiclone africano? Ecco qualche spunto.

 

1. Bevete molta acqua

 

I medici consigliano di bere circa due litri d’acqua al giorno. L’acqua combatte la disidratazione e regola la temperatura del corpo, fa sì che non si surriscaldi. Con l’afa imperante, reintrodurre i liquidi persi attraverso il sudore è essenziale, ma senza esagerare: l’acqua è contenuta in molti alimenti che fanno parte della nostra dieta. Nei giorni da bollino rosso, bisognerebbe bere anche quando non si avverte lo stimolo della sete. Portate sempre con voi la classica bottiglietta da mezzo litro per poter bere ovunque e ogni volta che potete. Bandite invece gli alcolici: l’alcol disidrata e dilata i vasi sanguigni. Sono proibite anche le bevande fredde o peggio ancora (pena lo shock termico) con abbondante ghiaccio.

 

2. Non uscite nelle ore più calde

 

Se potete, evitate di darvi in pasto all’afa tra le 11 e le 18;  lo stesso discorso vale, naturalmente, anche per chi pratica attività fisica. Finestre e persiane, per proteggervi dal caldo, andrebbero tenute chiuse più o meno negli stessi orari. Spalancatele dal tramonto in poi, quando il sole sparisce sotto l’orizzonte, per arieggiare la casa e creare un po’ di corrente. Se utilizzate ventilatori o condizionatori, fate attenzione a non puntarvi addosso il loro getto d’aria fredda; l’aria condizionata, poi, non dovrebbe mai essere gelida per impedire sbalzi di temperatura che metterebbero la salute a rischio.

 

3. Indossate solo tessuti naturali

 

Privilegiate abiti in tessuti naturali quali il lino e il cotone, sono traspiranti e mantengono fresco il corpo. I colori ideali? Il bianco, che non assorbe i raggi solari, e in generale tutte le nuance chiare o pastello. Scegliete un abbigliamento comodo: no ai capi attillati che amplificano la percezione del calore.

 

 

4. Scoprite i piedi

 

Anche se sono di tendenza, cercate di lasciare i camperos e le sneaker nella scarpiera: sostituiteli con un paio di sandali, avvertirete subito una sensazione di freschezza e ripristinerete il contatto con il suolo che ci permette di avere la stagione estiva.

 

5. Curate l’alimentazione

 

Optate per cibi digeribili, non troppo elaborati, per non affaticare l’organismo: quelli che si digeriscono con difficoltà richiedono un surplus di acqua, il che sarebbe a rischio disidratazione interna. La frutta è un vero e proprio must, insieme alla verdura; entrambe sono ricche di acqua, sali minerali e vitamine. La frutta estiva, in particolare, può essere considerata una miniera di benessere. Le pesche e le albicocche contengono meno zucchero degli altri frutti, mentre il melone e l’anguria ci fanno fare scorta di liquidi. Le banane, pur non essendo tipiche della stagione calda (ma provengono da paesi tropicali) contengono potassio in quantità, un minerale che si rivela prezioso durante i mesi più torridi.

 

6. Refrigeratevi con un bel bagno in mare

 

Evitate l’acqua fredda per non incorrere in uno shock termico, ma immergetevi in mare più che potete: è rigenerante e dona un irresistibile senso di refrigerio. E non è finita qui. Un bagno in mare potenzia il sistema immunitario, stimola le endorfine, ottimizza la circolazione sanguigna, svolge un’azione tonificante sui muscoli, è un toccasana per la pelle e permette di perdere qualche chilo di troppo. Per combattere Caronte, sembra proprio l’arma ideale!

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Il tramonto, preludio della notte: un momento di intenso benessere

 

Scomparsa la luce dopo il tramonto,
in quell’oscurità, io sogno.
(Ko Un)

 

Prima della notte (restando nell’ambito del nostro tema della settimana), viene il tramonto. E il tramonto, in estate, acquista un valore del tutto speciale: è il momento in cui la meraviglia della natura si manifesta nel suo massimo splendore, coincide con l’inizio del relax serale e fa da prologo ai sollazzi notturni. Il cielo sgombro di nuvole della bella stagione lo valorizza come merita, esaltandone i colori e la magia. Quegli istanti, intrisi di armonia cosmica, si accompagnano a sensazioni di intenso benessere: le cosiddette “good vibes”, che ognuno in estate ricerca. Per chi è in città, il magnifico scenario del tramonto sancisce il termine di lunghe ore di lavoro; chi è in vacanza, ne assapora la suggestività mozzafiato. Il calar del sole, insomma, ci fa star bene. E c’è anche una spiegazione scientifica a tutto questo.

 

 

Secondo uno studio del National Center for Biotechnology Information, infatti, la serenità e l’appagamento che ci infonde il tramonto sono spiegabili attraverso la cromoterapia. In base alla terapia dei colori, una disciplina fondata sull’influsso che le cromie esercitano ripristinando l’equilibrio del corpo e della mente, il rosso sprigionato dal sole che cala predisporrebbe ad uno stato d’animo di profonda pace interiore: accentua il romanticismo di un incontro a due, contrasta la stanchezza di fine giornata. L’umore ne viene direttamente intaccato, impregnandosi di positività e vibranti emozioni.

 

 

Quel rosso vivido, poetico e sfolgorante al tempo stesso, è una sorta di elisir in grado di trasmetterci gioia, energia e armonia con il creato. Quando inizia il tramonto ci si rilassa, finalmente si può tornare alla propria vita. Il tramonto, così come l’alba, determina un mutamento anche nelle funzioni biologiche dell’individuo: a livello cerebrale, si attiva un meccanismo che “smorza” la negatività ed accentua il vigore, la predisposizione alla felicità. Il rosso del tramonto, ricco di sfumature che ne esplorano infinite gradazioni, è associato a sensazioni che amplificano la passionalità, lo slancio, il calore dei sentimenti e delle emozioni. Non è un caso che la maggior parte dei nostri connazionali adori ammirarlo di fronte al mare, dove i colori di cui il cielo si tinge vengono intensificati dai riflessi sull’acqua.

 

 

Un sondaggio ha rivelato che gli italiani amano godersi il tramonto davanti a un bell’aperitivo, ma non tutti. Quasi la metà dell’intervistati preferisce immortalare con una serie di scatti questo momento altamente “instagrammabile”, mentre altri si immergono nella sua luce durante una passeggiata o il jogging della sera. Le risposte degli interpellati, ad ogni modo, hanno evidenziato un denominatore comune ben preciso: il tramonto viene considerato uno dei momenti della giornata più attesi dell’estate.

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Abbronzatura e cambiamenti climatici: la tintarella del 2024 e le sue esigenze

 

I cambiamenti climatici, il riscaldamento globale, influiscono sull’ esposizione al sole e sulla tanto agognata abbronzatura? La risposta è sì. A causa delle continue emissioni di gas serra, il nostro pianeta risulta più caldo di 1.5° C in confronto all’era precedente all’industrializzazione. Alcuni studi hanno rilevato, inoltre, che in questi ultimi anni sono state registrate temperature da record, le più bollenti in assoluto mai monitorate finora. La salute umana certamente ne risente, ma anche quella di tutte le creature viventi. In un simile scenario, è molto facile intuire i danni scaturiti da un’esposizione non protetta ai raggi ultravioletti: ustioni, dermatiti atipiche, invecchiamento cutaneo e carcinomi della pelle sono i più temibili. Persino la moda, consapevole dei pericoli causati dai cambiamenti climatici, si è resa protagonista di un’interessante iniziativa. Brand del calibro di Adidas, Nike, The North Face, Patagonia e Uniqlo hanno recentemente immesso sul mercato capi contraddistinti dall’UPF, Ultraviolet Protection Factor: sono realizzati con tessuti che vantano un fattore di protezione solare, proprio come le creme destinate al viso e al corpo, e hanno la capacità di bloccare parzialmente o totalmente i raggi UV. Il sole rovente, infatti, è in grado di “oltrepassare” la copertura dei vestiti.

 

 

Anche l’industria del beauty, naturalmente, sta lanciando prodotti sempre più in linea con le esigenze di protezione della pelle. I solari oggi si avvalgono di formule innovative e specifiche tecnologie per garantire il benessere cutaneo del presente e del futuro: salvaguardare la pelle dagli effetti nocivi dei raggi UVB e UVA è tassativo, e va fatto con una protezione sistematica. Marchi come Shiseido offrono esclusivamente solari con SPF (Sun Protection Factor) dal 30 in su, ma è importante sottolineare che la pelle va protetta al mare così come in città. Per tutelarla dai raggi nocivi, infatti, andrebbe  schermata quotidianamente; non è un caso che un sempre maggior numero di prodotti dedicati allo skincare sia arricchito da un fattore di protezione solare: creme idratanti, fondotinta, lip balm, linee make up e via dicendo sono ormai rigorosamente all’ insegna della cura e della difesa della pelle. Tornando ai solari, il trend di stagione (dove “trend” non indica una mera tendenza, bensì un filone ispirato da una nuova presa di coscienza) impone l’utilizzo di prodotti caratterizzati da un SPF il più elevato possibile.

 

 

Perciò, se amate l’abbronzatura, via libera al sole, ma mai nelle ore più infuocate e con la pelle adeguatamente salvaguardata da un solare ad alto fattore di protezione.

 

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Frutta di stagione: la top five

 

Conosciamo tutti l’importanza di consumare frutta e verdura rigorosamente fresche e di stagione: sono maturate solo grazie alla natura e contengono un maggior numero di fitonutrienti, vitamine e sali minerali. A Maggio, quando la Primavera si prepara a lasciar spazio all’Estate, la funzione dei prodotti di stagione si fa ancora più importante. Prendiamo la frutta, per esempio: in questo periodo ci fornisce l’acqua necessaria a combattere i primi caldi, ci libera dalle tossine accumulate durante l’Inverno, ci aiuta a proteggere la pelle dall’azione nociva dei raggi solari. Ma quale frutta scegliere, nello specifico, con il Solstizio d’Estate sempre più imminente? Ecco la top five.

 

Le fragole

 

Abbondano di vitamine e sali minerali: forse non molti sanno che le fragole contengono vitamina C in dosi superiori persino a quelle degli agrumi. Tra i minerali di cui sono ricche risaltano il magnesio, il potassio, il ferro, il sodio, il fosforo, il calcio. E poi, depurano l’organismo dalle scorie e le tossine immagazzinate nei mesi freddi, ottimizzano la funzionalità del fegato, sono un toccasana per il sistema nervoso e rafforzano le difese immunitarie. Le antocianine, presenti in quantità nelle fragole, hanno spiccate proprietà antiossidanti e prevengono l’invecchiamento. L’acido salicilico le rende degli antinfiammatori potenti ed è benefico per la microcircolazione sanguigna. Infine, essendo ricche di acqua, le fragole svolgono un’efficace azione diuretica e combattono la ritenzione idrica.

 

Le nespole

 

Sono una vera e propria miniera di sali minerali (il calcio è uno di questi): combattono quindi la stanchezza che si associa al cambio di stagione e svolgono una funzione energizzante per chi pratica sport.  In più, contengono vitamina C in dosi massicce e betacarotene, un carotenoide che il nostro organismo converte in vitamina A con straordinari benefici per la vista, la protezione della pelle dai raggi solari e le ossa. Ma non solo: il betacarotene è un potente antiossidante che contrasta la deleteria azione dei radicali liberi.

 

I lamponi

 

Questi frutti di bosco sono incredibilmente ricchi di proprietà benefiche: tra le vitamine e i sali minerali presenti a bizzeffe troviamo, ad esempio, la vitamina A, C, E e K, i folati, il potassio, il fosforo, il calcio, il sodio, il ferro e il magnesio. Abbondano, inoltre, di antiossidanti, perciò contrastano l’invecchiamento cellulare, riequilibrano la flora intestinale, svolgono un’azione antinfiammatoria, favoriscono la salute cardiaca e del sistema circolatorio. Ultimo ma non meno importante, sono in grado di tenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue.

 

Le pesche

 

Super dissetanti e dunque ideali nel periodo dell’anno in cui il caldo comincia a farsi sentire, le pesche sono ricche di vitamina A e C: mantengono la pelle al riparo dagli effetti nocivi del sole e favoriscono l’assorbimento di un minerale come il ferro. Ricche di fibre, tra i loro benefici spiccano l’attività diuretica e le virtù tonificanti e depurative.

 

Le ciliegie

 

Iniziano ad apparire a fine mese, e anche se andrebbero consumate con moderazione (sono infatti molto ricche di zuccheri), delle ciliegie non riusciamo mai a fare a meno. Contengono acqua e fibre, perciò favoriscono la salute dell’ intestino e combattono la stipsi; hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti; sono energizzanti, poichè abbondano di manganese, calcio e zinco. La vitamina B3, di cui sono ricche, stimola la produzione di serotonina anche detta “l’ormone del buonumore”. Le fibre solubili contrastano le patologie cardiovascolari e abbassano i livelli di colesterolo LDL, mentre il potassio e il magnesio presenti nel frutto ottimizzano la pressione arteriosa.

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Bici in città: una scelta sostenibile e salutare

 

In paesi come l’Olanda è un’abitudine consolidata: in bicicletta ci si sposta normalmente, in ogni stagione e ad ogni ora del giorno. Ma in Europa, a breve, l’utilizzo delle due ruote verrà incentivato ovunque. Recentemente, infatti, la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno stipulato la Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica, che esalta la funzione della bicicletta in quanto mezzo di trasporto all’insegna della sostenibilità, accessibilità e convenienza. La Dichiarazione intende promuovere la mobilità ciclistica tramite strategie che, tra l’altro, prevedono la realizzazione di un maggior numero di piste ciclabili e la loro separazione dal resto del traffico. L’ optimum potrebbe essere raggiunto grazie a un bilanciato connubio di mezzi non motorizzati e trasporto pubblico: è un dato di fatto che le emissioni di CO2 provengono per il 15% dalle automobili, a tutt’oggi il veicolo più utilizzato per gli spostamenti in città. La cosiddetta “mobilità dolce”, al contrario, migliorerebbe la qualità della vita e azzererebbe l’inquinamento, con notevoli benefici sia per la decongestione del traffico che per la salute umana.

 

 

Scegliere la bici apporta vantaggi sotto molteplici punti di vista. Innanzitutto è un toccasana per il nostro benessere fisico: pedalare almeno mezz’ora al giorno aiuta a bruciare calorie, fa bene al cuore, tonifica i muscoli e rende più agili le articolazioni. L’apparato cardiocircolatorio risente positivamente degli effetti salutari dell’andare in bicicletta, ma anche l’umore ne trae giovamento. Se la pedalata dura circa un’ora, infatti, la produzione di endorfina sale alle stelle: ciò equivale a fare il pieno dell’ormone della felicità e a combattere lo stress più che efficacemente.

 

 

La bicicletta, come è stato riconosciuto anche dalla Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica, è un mezzo di trasporto sostenibile. E a beneficiarne appieno è l’ambiente: utilizzare la due ruote contribuisce a snellire il traffico, riducendo notevolmente le emissioni di CO2 (responsabili insieme alla massiccia produzione di petrolio, gas e carbone del cosiddetto “effetto serra”, principale causa del cambiamento climatico) e l’inquinamento acustico, un’enorme fonte di disagio per i cittadini. Andare in bici, dunque, purifica l’aria e ottimizza anche la fruizione degli spazi urbani, poichè una due ruote non ha bisogno di grandi parcheggi. Aggiungo che, in un numero sempre più vasto di città italiane, sta prendendo piede l’uso di appositi cicloposteggi.

 

 

La bicicletta risulta molto più economica rispetto all’auto: è una realtà innegabile. Basti pensare che non ha bisogno di carburante, assicurazione, bollo e alti costi di manutenzione. A proposito di costi, pedalando si risparmiano quelli della scuola guida e dei parcheggi, per non parlare di eventuali multe. Secondo una statistica, una bici è 26 volte meno dispendiosa in confronto a una macchina. Bisogna poi considerare l’agilità degli spostamenti, che l’utilizzo di una due ruote garantisce senza ombra di dubbio.

 

 

Ma a che punto siamo, in Italia, riguardo alle piste ciclabili? A Genova si prevede di arrivare a una lunghezza di 150 km rispetto agli attuali 70 entro il 2025; a detenere il podio delle città con le piste ciclabili più lunghe sono tuttora Modena e Reggio Emilia, che vantano oltre 190 km di percorso riservato alle biciclette. Subito dopo arriva Ferrara, con i suoi 150 km di piste. Sicuramente siamo ancora lontani dai modelli del Nord Europa, un vero e proprio paradiso per i ciclisti: Helsinki, ad esempio, può contare su una media di 20 km di piste ciclabili ogni 10.000 km, mentre la media di Amsterdam corrisponde a 14 km e quella di Copenaghen a 8 km. Preciso che sto prendendo in considerazione soltanto i percorsi metropolitani. In Italia, tanto per fare un esempio, la pista del Garda by Lake (ribattezzata non a caso “ciclovia dei sogni”) raggiunge ben 190 km di lunghezza. Viene considerata la più bella della nostra penisola perchè si snoda lungo il lago di Garda e sembra quasi sospesa sull’acqua. Partendo da Capo Reamol, vicino a Limone del Garda, la ciclovia dei sogni attraversa tre regioni: la Lombardia, il Trentino Alto Adige e il Veneto. Si tratta però di un percorso prettamente turistico.

 

 

 

Focus sulla neve (che non cade più): tutti i benefici che apporta al nostro organismo e all’ecosistema

 

Silenziosamente, come i pensieri che vanno e vengono, i fiocchi di neve cadono, ognuno una gemma.
(William Hamilton Gibson)

 

Non so voi, ma io adoro la neve. Certo, sarà scomoda, soprattutto quando si tramuta in ghiaccio, ma tutto ciò per me non rappresenta un ostacolo. Al netto dei disagi, infatti, niente può eguagliare la magia dei fiocchi che cadono fitti, il candore di cui ammanta qualsiasi tipo di paesaggio. Eppure, l’Inverno 2023-2024 sembra proprio non volercela regalare: la neve non cade più, giornate simil-primaverili si susseguono una dietro l’altra mentre le temperature raggiungono una media quotidiana di 15 gradi. Il che non è affatto positivo. Ogni stagione ha le sue caratteristiche, e dovrebbe mantenerle per garantire l’equilibrio dell’ecosistema. Anche la neve, ad esempio, apporta molteplici benefici. Che sono importantissimi e per l’ambiente e per il nostro benessere. Coinvolgono la terra, la vegetazione, la qualità dell’aria…non è un caso che la saggezza popolare li abbia racchiusi in un significativo proverbio: “Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame”, come recita un detto della civiltà contadina. Ogni agricoltore, infatti, è concorde nel dire che la neve di stagione è fondamentale per l’abbondanza del raccolto. Quel meraviglioso manto di candidi fiocchi è composto da acqua gelata che, una volta posatasi sul terreno, si scioglie lentamente irrigandolo in profondità e senza creare ristagni. La pioggia, invece, specie quando è scrosciante, non viene trattenuta dal suolo e perde completamente la sua funzione di risorsa idrica, importantissima anche ai fini di favorire la fertilità del suolo. Il rilascio continuo e costante di acqua attuato dalla neve ha il vantaggio di ammorbidire la terra e di prepararla ad accogliere ogni tipo di vegetazione, coltivazione e varietà floreale.

 

 

Sapevate che la neve è fatta anche d’aria? Ciò fa sì che rappresenti una sorta di isolante termico che tiene il ghiaccio a debita distanza: salvaguarda, cioè, la mitezza della temperatura evitando che le gelate danneggino le piante; il gelo non riesce a penetrare nelle loro radici e di questo beneficiano soprattutto gli ortaggi più delicati, quelli che matureranno in Primavera, come le fave, i piselli, le cipolle, l’aglio e via dicendo. Ma non solo. La coltre immacolata che si adagia sui campi allontana i parassiti e gli animali, impedendo che questi ultimi bruchino la vegetazione. Le funzioni più importanti esercitate dalla neve sono, dunque, quella idratante e quella isolante, essenziali per mantenere in equilibrio l’ecosistema boschivo e agricolo. In virtù di risorsa idrica,  la neve scongiura anche l’aridità e l’erosione provocata dallo scorrimento dell’acqua piovana sul terreno.

 

 

Si dice poi che la neve “purifica l’aria”. Ma quanto c’è di vero in tutto questo, e soprattutto, in che modo purifica l’ambiente? Innanzitutto, si tratta di un’affermazione correttissima. I fiocchi si originano nella troposfera, lo strato areiforme situato a contatto con la superficie terrestre, ogni volta che le temperature scendono a circa 5 gradi sottozero. Affinchè i cristalli di ghiaccio si posino sul suolo, l’aria e la superficie del terreno non devono oltrepassare, rispettivamente, gli zero e i due gradi. Mentre volteggiano impalpabili, i fiocchi assorbono azoto e ammoniaca in dosi massicce, ovvero due componenti delle dannosissime polveri sottili. Ne consegue che, ebbene sì, la neve purifica l’aria! In più, mentre nevica non gela (abbiamo già parlato dei requisiti che devono avere le temperature per favorire la discesa dei fiocchi), ma il freddo che ci circonda ha un potente effetto tonificante sulla nostra circolazione e ci aiuta a bruciare calorie: organizzate delle lunghe camminate per usufruire di tutti i benefici che porta con sé la magica coltre bianca.

 

 

Vi farà sicuramente piacere sapere che la neve ritarda l’invecchiamento: le temperature che scendono a picco determinano un rallentamento dell’attività cellulare e, di conseguenza, i tessuti invecchiano con calma. E’ risaputo, inoltre, che quando il clima si attesta intorno allo zero depura l’aria dai virus e dai batteri. Non è un caso che l’influenza “esploda” subito dopo il Solstizio d’Inverno o quando l’Inverno sta volgendo al termine: le temperature, in quei periodi, solitamente sono più alte e i microbi non vengono intaccati dall’azione disinfettante del freddo.

 

 

Al di là della sua bellezza, della meraviglia di cui ci riempie ogni volta che cade (speriamo di non dover dire “che cadeva” a causa dei cambiamenti climatici), la neve ha quindi una funzione fondamentale per preservare gli equilibri della natura e del nostro organismo. Spero che molti di voi, dopo aver letto questo articolo, tornino ad attenderla con gioia scacciando via dalla mente il pensiero che porti con sè solo disagi, scivolate e difficoltà durante gli spostamenti.

 

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La colazione di oggi: l’uovo sbattuto, per un inizio di giornata che sa d’infanzia

 

Chi appartiene alla mia generazione lo ricorderà come una delle colazioni (o merende) cardine della propria infanzia: l’uovo sbattuto, oltre che essere buonissimo, era il ricostituente lampo che ci restituiva energia dopo un’influenza o ci rinvigoriva nel pieno dell’Inverno. Chi non adorava la sua consistenza cremosa, il suo sapore zuccherato, il colore giallo oro del tuorlo che in fondo al bicchiere si faceva più intenso? Naturalmente, l’uovo sbattuto non è una delizia riservata ai bambini: vale la pena di riscoprirlo, magari arricchendolo con qualche biscotto, del cioccolato in polvere, un goccio di caffè o di liquore. Anche perchè vanta una lunga serie di proprietà e benefici. In primis, è estremamente nutriente; contiene un gran numero di proteine essenziali per l’organismo. E’ ricco inoltre di vitamina A, D, E e molte vitamine del gruppo B, così come di minerali quali il ferro, il selenio e lo zinco. La vitamina E e la luteina, di cui abbonda, sono antiossidanti che preservano le cellule dalla nociva azione dei radicali liberi. In più, l’uovo sbattuto è l’alimento ideale per una colazione veloce: si prepara in pochi minuti e, grazie alla presenza delle proteine e dei grassi buoni, regala un’immediata sensazione di sazietà.

 

 

Per prepararlo sono necessari solo due ingredienti, un uovo rigorosamente fresco e un cucchiaio di zucchero (da aggiungere in base alla cremosità desiderata). Il primo step consiste nel rompere l’uovo. Successivamente, il tuorlo e l’albume si separano. Il tuorlo va versato in un bicchiere insieme allo zucchero prima di essere sbattuto con l’aiuto di un cucchiaio o di una forchetta. Se preferite un uovo sbattuto denso e soffice, abbondate con lo zucchero; viceversa, la consistenza risulterà più liquida. Per una cremosità extra, provate a sbatterlo anche con la frusta. Volete accentuare la sua dolcezza? Aromatizzatelo con la vaniglia o la cannella. E’ importante dire che l’uovo sbattuto dev’essere consumato subito per preservare la freschezza del tuorlo.

 

 

Non bisogna confondere l’uovo sbattuto con lo zabaione, una bevanda a base di tuorlo d’uovo, zucchero e vino o liquori come il marsala e il rum. Sulle origini dell’uovo sbattuto le teorie sono controverse. Pare innanzitutto che la sua ricetta fu ispirata da quella dello zabaione; alcuni ritengono che a idearla fu un capitano di ventura, Giovan Paolo Baglioni, nel 1471, mentre per altri affonderebbe le radici nella Torino del 1500. Certo è che con il nome zabaja si indicava una bevanda veneziana “importata” dall’Illiria, la parte occidentale dell’odierna penisola balcanica.

 

Gli agrumi, frutti invernali dalle molteplici proprietà

 

L’ Inverno è il loro regno: tra Dicembre e Marzo, gli agrumi raggiungono il massimo splendore; tingono la nostra tavola di vivaci colori e solleticano l’olfatto con un profumo inconfondibile. Le arance, i limoni, i mandarini, le clementine, i cedri e i pompelmi sono i frutti più noti appartenenti al genere Citrus della famiglia delle Rutaceae. Li accomuna un elenco interminabile di proprietà: abbondano di vitamina C (o acido ascorbico), tant’è che anticamente i marinai li consumavano per prevenire lo scorbuto; sono ricchi di pectina, una fibra solubile che rafforza il sistema immunitario, svolge una funzione prebiotica, contrasta il colesterolo e stimola la produzione di vitamina K; contengono dosi massicce di  acqua e potassio, un minerale benefico per la muscolatura e per il cuore, ma anche di acido citrico, un efficace antidoto contro i calcoli renali. In più, pare che gli agrumi siano un toccasana per scongiurare il rischio di neoplasie allo stomaco. Versatili e succosi, questi frutti vengono utilizzati per preparare bibite, succhi, spremute, cocktail, marmellate, dolci e come condimento di innumerevoli pietanze: approfittate delle loro molteplici proprietà per trascorrere all’insegna del benessere gli ultimi mesi dell’Inverno.

 

 

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