Prolungare il Natale con le candele profumate: ecco le fragranze ideali

 

“L’Epifania tutte le feste le porta via”. Ma il Natale è davvero terminato? Dipende. In quanto a ricorrenza, certamente non ne riparleremo fino al prossimo Dicembre. In quanto a stato d’animo, invece, possiamo fare molto per prolungare il mood e le atmosfere della data più magica dell’anno. Ad esempio, smontare l’albero e il presepe il giorno della Candelora: rileggi questo articolo dove ti spiego il perchè. Oppure, utilizzare candele profumate affinchè in casa aleggi sempre un incantevole aroma invernale. Le candele, oltre alla loro fragranza, possiedono molte altre risorse. Innanzitutto ricreano una piacevole ambientazione hygge, intima e confortevole; la loro fiamma genera una luce soffusa, accogliente, che rilassa e incentiva il gusto di stare in casa. L’estetica delle candele profumate, inoltre, è ogni giorno più invitante: sono dei veri e propri oggetti da collezione, tant’è che a Natale rientrano tra i regali gettonatissimi. L’aroma che emanano è talmente avvolgente e ipnotico da renderle parte integrante della nostra quotidianità casalinga. In più, grazie all’ottima qualità (ormai qualsiasi Maison di prestigio produce le proprie candele), la loro fragranza ci accompagna per lunghi periodi. Parlando di qualità, una certa accortezza nel valutare il materiale di cui sono composte si rivela essenziale. Ecco il motivo: esistono candele a base di cera naturale, quindi di api o vegetale, ma anche candele a base di paraffina, una miscela ricavata dal petrolio. Le prime sono “innocue” ed eco-sostenibili, sprigionano fragranze gradevoli all’olfatto; le seconde, bruciando, possono impregnare l’aria di sostanze estremamente dannose per la salute: tra queste troviamo la formaldeide, lo zolfo, il benzene e via dicendo. Il rischio minimo a cui si va incontro è quello di un’irritazione alle vie respiratorie, alla pelle oppure agli occhi. In conclusione, è molto meglio spendere un po’ di più per acquistare una candela, e controllare quali sono i suoi componenti, piuttosto che optare per soluzioni economiche ma poco salutari.

 

 

Le fragranze dell’Inverno

Su quali aromi ci dovremmo orientare, dunque, per far rivivere il Natale tutto l’Inverno? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Con le festività di fine anno si sono imposte fragranze a dir poco sorprendenti, che riproducono il profumo dei più amati dolci natalizi: esistono candele al pan di zenzero, ai biscotti alle mandorle, al panettone, ai marshmallows, ai dolcetti di Babbo Natale…Emanano l’aroma delle golosità appena sfornate e sono l’ideale per evocare un potente senso di intimità festiva. Potremmo definirle delle candele gourmand, che nel Natale 2024 hanno dato vita a un vero e proprio boom. In alternativa punteremo sulla vaniglia, una fragranza dolce e senza tempo; sulla cannella, la spezia per eccellenza delle vacanze natalizie; oppure, sugli agrumi: arancia, bergamotto e mandarino donano brio all’Inverno. L’incenso è un classico, vanta un aroma “mistico” e molto intenso. La mirra, preziosa resina associata ai regali che i Magi portarono a Gesù, sfoggia una profumazione ricca e persistente; dicono che attiri la gioia e le vibrazioni positive. Il profumo di abete può senz’altro contribuire a rievocare l’odore tipico dell’albero di Natale, mentre la lavanda favorisce il relax.

 

 

Ogni brand, comunque, propone le proprie speciali fragranze all’insegna del “winter wonderland”. La magia dell’Inverno viene rappresentata, ad esempio, da candele all’aroma del bosco invernale, in cui trionfano sfumature speziate mixate ai legni e a vetiver. O ancora, da profumi che rimandano alla natura ricoperta di neve: conquistano grazie a un tripudio di aghi e resina di pino, muschio ed erba umida, un inno olfattivo a una passeggiata lungo un sentiero innevato.

 

 

A proposito di neve: sapevate che esistono fragranze che replicano l’incantevole candore della neve appena scesa? La vaniglia, di solito, regna sovrana, affiancata dal sandalo e da un’erba annua. Descrivere la molteplicità degli aromi disponibili in questo periodo dell’anno è quasi impossibile. Mi vengono in mente l’anice, l’arancia amara…ma anche il caffè mescolato al cardamomo e alla panna montata, per far rivivere tutto il piacere di una prima colazione invernale. Infine, il profumo della cioccolata calda: la bevanda tipica dei mesi freddi, una coccola che avvolge cuore e spirito contemporaneamente.

 

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Il Calendario dell’Avvento, un concentrato quotidiano di magia natalizia

 

24 Dicembre, vigilia di Natale: l’ultima finestra, l’ultima casella da aprire, per tutti coloro che hanno acquistato (o ricevuto in regalo) un Calendario dell’Avvento. Ho aspettato fino all’ultimo, prima di parlarvi di questo celebre simbolo del periodo che inizia la quartultima domenica antecedente al Natale e termina la notte di Vigilia. Il Calendario dell’Avvento, scandendo giorno dopo giorno l’attesa per la nascita di Gesù bambino, ci accompagna in un percorso immensamente intriso di magia natalizia. Ma come e quando è sorta questa affascinante tradizione? In genere la si riconduce ai luterani che popolavano la Germania tra l’Ottocento e il Novecento: furono loro i primi a farne uso. In seguito, il Calendario dell’Avvento si diffuse anche presso la popolazione di fede cattolica sia europea che statunitense.

 

 

Il primo Calendario dell’Avvento così come lo intendiamo oggi, fu un’intuizione dell’editore tedesco Gerhard Lang. Era il 1908; fino ad allora, in Germania vigeva la tradizione dei piccoli pacchetti natalizi destinati ai bimbi: venivano scartati l’uno dopo l’altro dal 1 al 25 Dicembre in attesa della Natività. Lang rielaborò questo spunto dandogli una nuova connotazione. Creò un Calendario dell’Avvento di cartone, dalla forma rettangolare, in cui a ogni giorno corrispondeva un’illustrazione diversa. L’anno successivo, perfezionò ulteriormente la sua creazione. Ritagliò tante finestrelle coincidenti con ciascun disegno: celavano angeli, cherubini, il Bambinello, tutti riprodotti in materiale cartaceo, che furono in seguito sostituiti da cioccolatini  e dolcetti natalizi. Lo sfondo raffigurato sul Calendario mostrava dei tipici soggetti dell’Avvento, ma in chiave infantile e deliziosa. Era tutto un tripudio di stelle, angioletti, scene tratte dalla vita di Gesù bambino, Babbi Natale, e poi ancora giocattoli, paesaggi innevati e temi del folklore natalizio. In Germania, intorno al 1920, i Calendari dell’Avvento in cartone cominciarono ad essere richiestissimi. Venivano illustrati con la caratteristica iconografia del Natale e riempiti di leccornie tradizionali del periodo. Fu proprio a quell’epoca che l’usanza del Calendario dell’Avvento si propagò anche al di fuori dei confini tedeschi, dapprima approdando nel Nord Europa e poi in America.

 

 

Con il passar del tempo, il Calendario dell’Avvento subì un’evoluzione inarrestabile. I regimi totalitari lo utilizzarono a fini propagandistici, dopodiché presero piede calendari dalle tipologie più disparate: sacchetti di stoffa numerati, casette di legno, pacchetti realizzati con carta da regalo…Persino gli edifici cittadini, in anni recenti, si sono tramutati in enormi Calendari dell’Avvento: ad ogni finestra corrisponde un giorno. In Europa e in America non è difficile imbattersi in questi calendari viventi; a “travestirsi” sono musei, negozi, scuole, municipi e via dicendo, senza distinzioni di sorta. Lo status di must natalizio per bambini è stato ormai completamente superato. I brand più prestigiosi hanno puntato sul Calendario dell’Avvento per coccolare i consumatori, proponendone ogni anno uno più bello dell’altro. Le sorprese, va da sé, si sono evolute insieme all’oggetto: nelle caselle è possibile trovare prodotti per il make up, chicche di design, candele profumate, gioielli, articoli di cancelleria, attraverso i quali è possibile regalarsi qualcosa quotidianamente. E il conto alla rovescia per il Natale si arricchisce di un ennesimo tocco di incanto…

 

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Charmante Folie, l’evento da Love Therapy a Milano: intervista con Natasha Kòstina e Marina de Bertoldi

Il cappello Love Therapy di Charmante Folie

Musica, colori, bella gente (gente bella dentro e fuori), un’atmosfera di frizzante giocosità. E a farla da padrone, le spettacolari creazioni di Charmante Folie: cappelli e pochette all’insegna della fantasia pura, opere d’arte dall’impronta onirica e surreale. Vi avevo promesso che avrei parlato dell’esposizione che Love Therapy ha dedicato al brand di Natasha Kòstina (rileggete qui l’articolo), e ogni promessa è debito. In questo post, dunque, accenderemo i riflettori sull’evento che si è tenuto lo scorso 16 Settembre nello showroom milanese del marchio – Love Therapy, appunto – fondato da Elio Fiorucci nel 2003: un marchio che, in un variopinto connubio di etica, inventiva e joie de vivre, porta avanti la rivoluzione dell’amore iniziata nel 1967 dal mitico designer. Charmante Folie, con le sue creazioni e la sua filosofia, si incastra alla perfezione nell’universo Love Therapy. Non è un caso che tra i mirabolanti cappelli in mostra ne spiccasse uno del tutto speciale: il copricapo Love Therapy, un tripudio di tulle e cuori frizzante come un calice di champagne; con questa creazione-scultura, Natasha Kòstina ha voluto omaggiare il brand che Fiorucci ideò nel terzo millennio. Ma a celebrare Love Therapy è stato anche un brano dal titolo omonimo, prodotto da Tempiinversi Production, che ha fatto da sottofondo all’evento milanese. La traccia, ritmatissima, è interpretata vocalmente dalla stessa Natasha Kòstina e dalla Contessa Pinina Garavaglia, grande estimatrice di Charmante Folie. Ho voluto saperne di più sul brand in questione e su Love Therapy, ed ho pensato di porre alcune domande a Natasha Kòstina e a Marina de Bertoldi, nipote di Elio Fiorucci nonchè Head of Design Office di Love Therapy. Per introdurre le due interviste, vi invito ad entrare nel mood del fantastico evento che ha visto protagonista Charmante Folie guardando il video qui di seguito!

 

 

CHARMANTE FOLIE: CREAZIONI COME OPERE D’ARTE. A TU PER TU CON NATASHA KOSTINA

Iniziamo con la tua formazione. Sei laureata in Economia e Commercio ma, in parallelo a questo corso di studi, hai frequentato un corso teatrale e preso parte al Club degli Allegri e dei Creativi, noto movimento performativo russo (ricordo ai nostri lettori che Natasha è nata a San Pietroburgo). Tra le due strade hai scelto la seconda: quando hai capito che volevi dedicarti interamente all’arte, nello specifico alla moda?

In realtà non mi piace dedicarmi solo ad un’attività, sento la necessità di cambiare e di fare più cose e completamente diverse allo stesso tempo. Mi considero una donna multitasking. Nella mia vita ho lavorato come economista, come modista e designer, come performer, e tenetevi forte…come chef in un ristorante italiano!

Come è nato il brand Charmante Folie?

Dopo anni di sperimentazione, prove, creazioni per me stessa, mi sentivo pronta a condividere le mie opere con il pubblico. Cercavo qualcosa che rappresentasse me e la mia arte. Così è nato il nome del brand Charmante Folie (Incantevole Follia).

 

I cappelli-scultura di Charmante Folie esposti nello showroom Love Therapy. In basso a destra, il copricapo che Natasha ha dedicato al marchio di Fiorucci oggi gestito da Floria Fiorucci, sorella di Elio, e dalla figlia di Floria Marina de Bertoldi

A cosa ti ispiri al momento di ideare le tue fiabesche creazioni?

Le idee compaiono chiare nella mia testa, ma non sapendo assolutamente disegnare ho la necessità (e la difficoltà) di materializzarle. Parto magari da un oggetto vintage, un pezzettino di stoffa o un’occasione speciale a tema come una festa in costume o uno spettacolo. L’idea è sicuramente molto più veloce della realizzazione, pensa che per alcuni cappelli e pochette ci sono voluti mesi…

 

 

I tuoi sono veri e propri cappelli-scultura, affiancati da pochette all’insegna dell’estro e di una straordinaria genialità creativa. Esiste un target ben preciso a cui ti rivolgi, a prescindere dal fatto che Charmante Folie è il marchio di fiducia dell’“immaginifica” Contessa Pinina Garavaglia?

“Audace ci piace!”. Il target di Charmante Folie ama non solo apparire, ma anche stupire in un modo fantasioso e giocoso. Per chi vuole essere unico come un’opera d’arte.

 

La Contessa Pinina Garavaglia, grandissima fan di Charmante Folie, all’evento del 16 Settembre

Cosa ci racconti di questa mostra dedicata alle tue opere d’arte, e come descriveresti il cappello che hai creato per Love Therapy?

Sono molto soddisfatta ed estremamente entusiasta di questo evento! Per me è un onore poter collaborare con un marchio storico milanese di così grande spessore. Ci tenevo molto a creare l’atmosfera magica in questa presentazione. Per mettere in risalto le mie opere ho creato anche un percorso musicale che secondo me rappresenta ed arricchisce l’emozione che l’opera stessa trasmette. Infatti grazie al producer Bitinjuice di Tempiinversi Record, abbiamo registrato il brano che accompagna il cappello Love Therapy con due featuring d’eccezione: la Contessa Pinina Garavaglia e la sottoscritta – Charmante Folie. Il concetto è molto semplice. L’idea mi è venuta subito quando ci siamo incontrate la prima volta con Floria Fiorucci (sorella di Elio) e Marina de Bertoldi, che ora gestiscono il marchio. Ho interpretato la visione di Elio Fiorucci dal mio punto di vista. Love Therapy è un inno al colore, alla felicità, all’amore per la vita. La bellezza secondo Elio è: “calore, fantasia, libertà, morbidezza, sensualità che non si lascia ingabbiare da superate regole estetiche“. Ecco perchè la versione Love Therapy by Charmante Folie è l’amore effervescente da prendere regolarmente.

 

Una panoramica delle creazioni-scultura di Natasha

 

LOVE THERAPY: UN PROGETTO D’AMORE INTRISO DI COLORATA CREATIVITA’. A COLLOQUIO CON MARINA DE BERTOLDI, NIPOTE DI ELIO FIORUCCI

Suo zio Elio Fiorucci è una figura leggendaria: ha rivoluzionato la moda con estro, ironia e giocosità, rendendola pop e “democratica”. La sua inventiva a briglia sciolta gli è valsa l’appellativo di “stilista della fantasia al potere”. Quali punti di contatto intravede tra le creazioni di Elio Fiorucci e quelle di Charmante Folie?

Crescere e lavorare assieme a mio zio è stato un continuo vortice di ispirazioni. Vedere nascere, per poi seguirne la direzione, del suo progetto di amore Love Therapy. Sono onorata di poter aggiungere alla sua ricerca maniacale per il bello, il divertente, e il mondo senza confini del Kitsch. In Charmante Folie vedo molte di queste cose e sono certa che le creazioni di Natasha lo avrebbero entusiasmato, perché ogni cappello, fascinator o borsetta è un mondo di fantasia e d’incanto, direi quasi magico.

 

Marina de Bertoldi

Cosa pensa del cappello Love Therapy, punta di diamante dell’esposizione dedicata al brand oltre che omaggio alla filosofia e alla visione di Elio Fiorucci?

Il cappello creato da Charmante Folie per Love Therapy interpreta con ironia e un pizzico di follia il significato delle due parole “Love Therapy” ovvero la terapia dell’Amore.

La Contessa Pinina Garavaglia, fedelissima alle creazioni-scultura di Charmante Folie, era una delle più grandi amiche di suo zio. Come ricorda quel rapporto?

Ricordo che tra la Contessa Pinina Garavaglia e Elio c’era grande affetto e stima reciproca. Entrambi hanno sempre condiviso un’apertura senza pregiudizi, rivoluzionaria al diverso e al creativo.

 

Marina insieme alla PR Enza Pietrangelo e alla Contessa Pinina Garavaglia

Love Therapy intreccia regolarmente collaborazioni all’insegna dell’inclusività con svariate realtà del panorama nazionale: penso ad esempio alla Cooperativa Alice, che si impegna nel reinserimento delle detenute introducendole al savoir faire sartoriale. Potrebbe dirci qualcosa in più rispetto a queste iniziative?

Love Therapy si occupa principalmente di licenze tramite le quali realizziamo collezioni, oggetti di design e accessori per grandi gruppi. Ciò nonostante, data la filosofia del nostro marchio sull’amore universale, ci occupiamo anche di creare progetti speciali che vanno a valorizzare valori importanti, così come faceva Elio. Per esempio, nel 2023, abbiamo creato una capsule collection con Cooperativa Alice, un’associazione che da anni si occupa di riabilitare le donne attraverso la sartoria sociale. Queste ragazze non solo imparano a cucire, ma riacquistano un’indipendenza socio-economica importantissima durante e dopo il loro periodo in carcere. Assieme ad Alice abbiamo esplorato l’importanza non solo della sostenibilità ambientale, ma anche quella della sostenibilità sociale. Infatti, gli abiti in cotone biologico sono 100% Made in Italy, anzi direi Made in Milan. Questo è stato un vero progetto d’ amore.

 

 

ll 6 Novembre si inaugurerà la grande retrospettiva che Triennale Milano dedica a Elio Fiorucci. Elio verrà raccontato ad ampio spettro, dal punto di vista creativo ma anche biografico, culturale e umano. Che può anticiparci di questo straordinario tributo organizzato in onore di suo zio?

Siamo molto contenti di partecipare e siamo onorati che Triennale, come una delle istituzioni più importanti di Milano, ospiti un tributo così esaustivo su Elio. Non vediamo l’ora di visitarlo!

 

Audio Player

E per concludere con ritmo, la traccia “Love Therapy” by Tempiinversi Production

 

Giugno, il look del mese

 

Di solito evito di proporre capi firmati dallo stesso brand, nella rubrica “Il look del mese”. Stavolta, però, non ho potuto farne a meno: per rappresentare il mese di Giugno, ho trovato perfetto questo abito di Lebor Gabala (clicca qui per saperne di più sul marchio): scivola morbidamente sul corpo, è vivace e sensuale a un tempo. La lucentezza del satin dona un valore aggiunto al colore del look, un rosso che rimanda ai papaveri, ai tramonti infuocati d’inizio estate, a certi pleniluni (la cosiddetta “luna rossa”) originati dallo spessore dell’atmosfera. E, ultimo ma non meno importante, alle ciliegie, il frutto più goloso di stagione di cui abbiamo parlato proprio lunedì. Il rosso, una cromia dal potente impatto visivo, si associa divinamente all’euforia di questo mese. Racconta la gioia inebriante del ritorno dell’estate, i mesi in cui la luce del giorno non si spegne che alle nove di sera e il cielo, di notte, risplende di una miriade di stelle. La passionalità del rosso si fonde in un intrigante connubio con la linea dell’abito, fluida ma affusolata. Il taglio essenziale, coniugato con la preziosità del satin, conferisce al look una allure teatrale: tantevvero che è sufficiente un solo accessorio, un paio di infradito nere, per completare in modo ottimale questa mise.

 

Maggio, il look del mese

 

Un verde splendente, luminoso, che ricorda le sconfinate distese dei prati in Primavera. E a impreziosirlo, un tripudio di fiori rosa pastello. Ma il dettaglio che cattura immediatamente l’occhio, che innamora a prima vista, sono le due grandi applicazioni floreali sullo scollo e sul davanti dell’abito: impalpabili e vaporose, rosa anch’esse, donano al look una marcia un più. Per rappresentare il mese di Maggio ho scelto un long dress ampio, arioso e completamente abbottonato frontalmente; le maniche a sbuffo, che arrivano a metà dell’avambraccio, amplificano ulteriormente i suoi volumi. A firmare l’abito è Lebor Gabala, un nome che è una sorta di trascrizione fonetica di “Leabhar Ghabàla na hEireann”: il titolo in irlandese, cioè, de “Il libro della presa dell’Irlanda”, un volume dell’ XI secolo che narra (sia in prosa che in versi) la storia e la mitologia dell’ Isola di Smeraldo a partire dalle origini fino al Medioevo. Dietro al marchio Lebor Gabala si cela la designer spagnola Maite Muñoz, che l’ha fondato oltre 20 anni orsono. La filosofia del brand è incentrata sull’atemporalità. Lebor Gabala propone capi senza tempo, unici, preziosi, ma immuni dalle concessioni alle mode del momento. Sono pensati apposta per essere indossati e rindossati a proprio piacimento, anche dopo anni, prescindendo dalle tendenze. La qualità e la cura dei dettagli rappresentano due punti di forza della griffe, portabandiera di un’eleganza senza tempo e magnificamente intrisa di accenti accattivanti.

 

Il Focus

 

Il nero è sempre il nero, non c’è niente da fare. E dopo essersi associato alle suggestioni gotiche e “stregonesche” di Halloween, torna ad affascinare in versioni più minimal, ma rigorosamente sartoriali. Un esempio? Questo look di Luis Carvalho, il brand fondato 10 anni orsono dallo stilista omonimo. Carvalho, laureato in Fashion & Textile Design alla Scuola di Arti Applicate del Portogallo, è un giovane designer già premiatissimo nonostante i pochi anni di carriera alle spalle. Per la sua collezione Autunno Inverno 2023/24, “Touch”, si è ispirato all’ opera di Caroline Walls: guardando al corpo femminile, l’artista delinea grafismi fluidi e “in movimento” puntando su colori quali il nero, il grigio, il beige e le loro gradazioni.  Fortemente influenzata dal lavoro della pittrice australiana, “Touch” coniuga i suoi stilemi con i codici estetici del brand. La collezione, un’ode al genderless, inneggia a forme minimali ma morbide, prediligendo i volumi oversize. Il taglio impeccabile, talvolta asimmetrico, orientato alle sovrapposizioni, esalta tessuti e broccati di alta qualità; la palette cromatica privilegia il nero, il grigio, il bianco e i toni del beige con incursioni nel verde in Tartan style.

 

 

Il look che vi propongo, dal gusto vagamente anni ’60, viene arricchito da lunghi guanti decorati, gambaletti alla caviglia e una fascia per capelli: il tutto, declinato in total black. L’abito, dallo scollo a barchetta, ha maniche a tre quarti che cadono morbidamente sulle spalle; i volumi sono ampi, ma ristretti nel fondo; il tessuto spesso favorisce l’identificazione dell’ outfit con un capospalla. La fascia è l’accessorio per capelli più gettonato del momento: è stata avvistata persino alle sfilate dell’ Haute Couture (vedi alla voce Maison Schiaparelli). I guanti, con i loro decori, creano uno stiloso connubio tra lo chic e l’avantgarde. E i gambaletti? Cortissimi e indossati insieme ai sandali fanno tendenza, ma dato il freddo portato dal ciclone Cioran in questi giorni penso che sia lecito sostituirli con dei collant.

 

Rosso d’Autunno

 

Rosso e biondo ghiaccio: due tonalità vincenti dell’Autunno Inverno 2023/24. Il primo è uno dei colori di tendenza per il look e per il make up, sebbene in quest’ultimo caso viri verso toni più profondi, come il ruggine e il burgundy. Ma a me piace immaginarlo anche così, in perfetto pendant con il rosso delle foglie autunnali: una sfumatura decisa, intensa, esuberante e un po’ sfrontata. Rievoca vagamente il Kumadori, il trucco utilizzato nel teatro Kabuki, dove sul volto tinto di bianco degli attori risaltano motivi e strisce in total red. Non è una tonalità scelta a caso. Il rosso, infatti, nel Kabuki è il colore degli eroi. Simboleggia il coraggio, la potenza, la lealtà, e per rafforzare il concetto viene declinato nella gradazione più sgargiante. Tra i brand che hanno inserito il rosso nelle loro collezioni make up Autunno Inverno, emergono Diego Dalla Palma e Chanel. Con Shadow Mistress, il noto make up artist spazia da toni come il ruggine e il rosso tramonto al terra di Siena e all’amaranto, colore in cui propone anche uno stilosissimo mascara. La leggendaria griffe fondata da Gabrielle Chanel si ispira invece alle cromie dell’Equinozio d’Autunno e lancia una collezione, Equinoxe de Chanel, che inserisce il rosso acceso, il rosso corallo e il terra di Siena tra le nuove nuance del rossetto Rouge Coco Bloom. Per quanto riguarda il biondo ghiaccio, stay tuned su VALIUM per un imminente approfondimento in materia di hair color di tendenza…

 

 

Foto: Ozan Cuhla via Pexels

 

Rimandi tribali nell’hairstyle estivo

 

Le terre tropicali, i rimandi esotici, l’aspetto più “selvaggio” dell’estate sono da sempre associati all’ iconografia e allo stile di questa stagione: un concetto che, anno dopo anno, coinvolge soprattutto l’hairstyle. Trecce, treccine e tipiche acconciature tribali tornano alla ribalta non appena iniziano i mesi caldi, ma per l’estate 2023 si rinnovano e presentano sostanziali differenze rispetto a quelle che impazzavano un anno fa. Svariati brand le hanno riproposte in passerella, reinterpretandole con massicce dosi di estro e di genialità creativa. Alla base, ovviamente, c’è la treccia, declinata in innumerevoli versioni. Qui di seguito vi mostro alcuni esempi, tutti tratti dalle sfilate delle collezioni Primavera Estate 2023.

 

Jawara Alleyne

KNWLS

Bronx and Banco

Laruicci

Etro

Eenk

Naeem Khan

Akris

Etro

 

Foto di copertina di Bherbery Andres Balanta Bocanegra via Pexels

 

Buti collezione AI 2021/22: la vibrante ad campaign firmata da Pier Fioraso

 

Come vogliamo la borsa ideale? Innanzitutto le chiediamo che sia bella, che ci soddisfi esteticamente. E poi la preferiamo stilosa, comoda, maneggevole. Desideriamo che sia capiente il più possibile, perchè in borsa infiliamo il nostro mondo, e al tempo stesso che sia minuta, aggraziata, mai ingombrante. Adoriamo le borse con il manico che, all’ occorrenza, possiamo indossare anche a tracolla. Se sono colorate, sfiziose ma eleganti e soprattutto sostenibili, è davvero il top. Queste riflessioni mi sono venute spontanee, mentre ammiravo le immagini della campagna pubblicitaria AI 2021/22 di Buti. La storica pelletteria fondata da Pilade Buti nel cuore della Toscana, un’ azienda a conduzione familiare, è attiva dal 1950 ma non ha mai sovvertito i propri valori: la creatività, la passione, un savoir faire artigianale di elevata qualità. Buti concepisce la borsa come uno squisito accessorio di design. La cura dedicata al prodotto è altissima, coinvolge l’ intero processo produttivo. I maestri artigiani prestano un’attenzione meticolosa ad ogni dettaglio della creazione, realizzando una borsa fatta a mano con amore e con la massima dedizione. Ciascun pezzo è unico, senza tempo, sfoggia materiali pregiati e una gamma di colori inesauribile; può essere personalizzato tramite accessori, finiture o pellami a scelta del cliente: l’ obiettivo è consegnargli una borsa che lo rispecchi, che esprima la sua personalità a 360 gradi.

 

La collezione Autunno Inverno 2021/22 del marchio include tre differenti linee. New Energy è un’ ode alla sostenibilità. Buti abbraccia una filosofia eco-friendly finalizzata ad instaurare la massima armonia tra l’azienda e l’ambiente. Fortemente radicato nel territorio e fautore di una politica aziendale che valorizzi il talento degli artigiani toscani, il brand si avvale di materiali innovativi come l’ Apple Marlene, un tessuto realizzato con gli scarti della lavorazione della mela, e il cuoio vegetale. Entrambi, a poco a poco, sono andati affermandosi al pari dei pellami signature di Buti, iconici e inalterabili nel tempo. Innovazione e tradizione si intrecciano sapientemente, apportando nuova linfa alla ricercatissima lavorazione artigianale. Flaw-Less si incentra invece sul patchwork: rombi di materie prime di scarto vengono cuciti l’uno accanto all’ altro per creare uno stile versatile e splendidamente sfaccettato. Regenerated Design, infine, mira a dare nuova vita ai tipici pellami del brand. Le materie prime si rigenerano attraverso cicli produttivi successivi e riducendo al minimo gli scarti, con la massima attenzione affinchè non si verifichi un impatto negativo sull’ ambiente. Per facilitare il processo, Buti ha progettato un nuovo design dei prodotti: il riutilizzo delle risorse primarie viene incentivato e coniugato con la qualità.

 

 

La advertising campaign della collezione è stata ideata da un nome prestigioso. I lettori di VALIUM lo ricorderanno molto bene: si tratta di Pier Fioraso (rileggi qui la sua intervista), Art-Creative Director e Consultant che vanta oltre dieci anni d’esperienza in progetti creativi e di forte impatto nei settori della moda, del lusso e del lifestyle. Pier ha sviluppato concept in collaborazione con brand del calibro di Alexander McQueen, Balenciaga, Emilio Cavallini, LuisaViaRoma, Max Mara, Missoni, Opening Ceremony e Stefanel, per citarne solo alcuni. A capo di WeAreCreative, agenzia creativa-digitale che si avvale di un vasto network di fotografi, storyteller, stylist e creativi ad ampio spettro, Fioraso elabora proposte visionarie e innovative. La campagna per la collezione Autunno Inverno 2021/22 di Buti ne è un pregnante esempio: scattata dal fotografo Raffaele Grosso, inneggia ai segni distintivi del brand. Uno su tutti? Il colore, che ritroviamo sia nelle borse che negli sfondi e nei look indossati dalle modelle. L’ azzurro, il lilla, il fucsia, il giallo, il turchese, l’ ottanio e l’arancio sono le nuance più ricorrenti, vivaci e molto potenti visivamente. L’ attitude è altrettanto strong. Descrive la disinvoltura, la spigliatezza, il brio della donna Buti, un marchio che ha oltrepassato il 70esimo anniversario. Come dire: “70 anni e non sentirli”! L’ energia e il dinamismo sono gli stessi del brand, lo stare al passo coi tempi pur mantenendo uno chic di base, uno stile fortemente caratterizzato, anche. La gioia di vivere pervade ogni scatto, ed è rigenerante in un periodo ancora rabbuiato dal Covid. Le immagini ci mostrano una donna indipentente, attiva, che predilige le mini borse ma non disdegna le shopping bag.

 

 

A unire le tre linee Autunno Inverno 2021/22 è un denominatore comune: il desiderio di esibire una borsa che esprima se stesse e la propria personalità. Se ci fate caso, in effetti, la borsa che scegliamo rivela molto di noi. Perchè ci accompagna in ogni momento, fa parte della nostra vita e del nostro quotidiano. La borsa, insomma, racconta chi siamo: un concetto che viene sottolineato tramite foto vibranti e con straordinaria efficacia dalla spumeggiante campagna pubblicitaria Buti firmata da Pier Fioraso.

 

 

CREDITS

Project:
Buti Bags | AW 2021-22 Collection
@buti_italia #ButiBags #AW21 #Digital #Campaign #Adv
Art Direction & Styling: @PierFioraso
Photographer: @Raffgrosso
Digital Operator: @Frneri_
Fashion Assistant: @JaqueVuelma @Gabri_Casari
Hair & Make-up: @Clo.fba at @RockandRoseAgency
Produced by: @WeAreCreative.Agency
Models:
@KorlanMadi at @FashionModel.it
@AmbersHall at @EuphoriaFashionAgency

 

 

Il Tapeo di ROD Almayate

 

Per chi non sapesse cos’è il tapeo, basta dire che è uno dei riti più tipici della Spagna. Se conoscete le “tapas”, siete già a buon punto: “ir de tapeo” significa semplicemente “andare a degustare tapas”, farsi un giro di tapas all’ ora dell’ aperitivo. Come potete immaginare, è un rituale gustosissimo. In italiano potremmo tradurre “tapas” con “stuzzichini”, ma in realtà sono qualcosa di più: di solito si assaggiano insieme a un buon vino, un delizioso preludio a quella che poi sarà la cena. Tra le tapas più celebri troviamo quelle a base di tortillas, olive, formaggi locali, calamari impanati, crocchette di prosciutto, acciughe, gamberetti…e, ancora, uova sode, fette di pane spalmate con sfiziosi ingredienti, il tradizionale “chorizo”. Durante l’ estate, in particolare, il tapeo (che si svolge tassativamente all’ aperto, nelle “terrazas”) segna l’ inizio della movida. Non è un caso che ROD Almayate, il brand di gioielli Made in Italy più cool della Spagna, abbia dedicato a questa vivace consuetudine un’ intera collezione. Roberto Ferlito (designer e direttore creativo) e Diego Diaz Marin (fashion photographer e direttore artistico) sono ospiti di VALIUM sin dai loro esordi. Dopo il trasferimento in Andalusia, Schield Jewels  – il marchio fondato a Firenze dal duo – è diventato Rod Almayate e continua la sua scoppiettante avventura: l’ estro vulcanico di Ferlito e l’ estetica surreale e irriverente di Diaz Marin compongono un connubio che accentua la sua esplosività giorno dopo giorno. La collezione di gioielli Tapeo ce lo dimostra appieno, combinando il mood ironico di cui è intrisa ogni creazione del brand con una cifra stilistica unica e inconfondibile. Gamberetti, stuzzicadenti, olive, sardine, mozziconi di sigaretta e linguette delle lattine diventano di volta in volta ciondoli, anelli e orecchini: tutti  rigorosamente in palladio e ottone placcato oro impreziositi da elementi Swarovski.

 

 

I nuovissimi arrivati sono gli orecchini che sembrano mozziconi di sigaretta, attualmente in preorder. Affrettatevi a prenotarli, perchè molti pezzi della collezione sono già sold out! Da quando è stato fondato nel 2019, per ROD Almayate è stato subito boom di gradimento e di richieste: oggi, attrici, celebrities, popstar e teste coronate di tutto il mondo si contendono i gioielli della griffe. Un nome su tutti? Letizia Ortiz, moglie di re Filippo VI di Borbone. La regina consorte di Spagna adora letteralmente le creazioni di ROD Almayate.

 

Tapeo Cigarettes Earrings

Earrings Tapeo Olives

Avocado Lovers Couple Pendant

Lata Ring8

Earrings Espeto Sardinas

Earrings Tapeo Gamba

Tapeo Pendant Lata (con cristallo Swarovski disponibile in bianco, verde e rosso)

Tapeo Lata Earrings con cristallo Swarovski

Tapeo Bala e Sardina Pendant