Fine del Solleone, il nuovo tema della settimana

 

Questa settimana, forse, non segnerà la fine delle ondate di calore di Caronte, ma quella del Solleone certamente sì. “Solleone” è ormai un termine poco usato; si preferisce riferirsi alla canicola, all’anticiclone africano, al caldo torrido. Eppure, ho trovato estremamente affascinante ripristinarlo. Indica il periodo più infuocato dell’anno ed è compreso tra il 23 Luglio e il 22 Agosto, quando il Sole staziona nella costellazione zodiacale del Leone. Fino a qualche anno fa, l’afa e le temperature elevatissime dell’estate si concentravano proprio in quelle settimane, conosciute anche con la denominazione di “canicola” (in latino “piccolo cane”) in quanto Sirio, la stella più splendente della costellazione del Cane Maggiore, si leva e tramonta insieme al Sole dal 24 Luglio al 26 Agosto. Durante il Medioevo, era opinione comune che il calore emanato da Sirio provocasse la canicola, dato che si aggiungeva al bollore del Sole. Quel periodo di caldo atroce veniva considerato portatore di lutti e malattie: queste ultime, secondo le credenze popolari, sarebbero state causate dal surriscaldamento sanguigno. La realtà era ben diversa. Nei giorni di canicola proliferavano infatti le zanzare del genere Anopheles, in grado di trasmettere la malaria. E molto spesso, all’epoca, la malaria conduceva alla morte.  Tornando al Solleone, quest’anno si concluderà giovedì prossimo. In teoria, il 22 Agosto dovremmo dire addio all’umidità eccessiva e al calore rovente che hanno contraddistinto le ultime quattro settimane (ma non solo): finalmente, termini come “insolazione”, “colpo di calore”, “disidratazione”, cominceranno a farci meno paura e a concretizzarsi con sempre minor frequenza.

 

 

Il nome Solleone si diffuse presumibilmente in epoca Medievale. Già nel 1300, infatti, designava il passaggio del Sole nel segno del Leone dal 23 Luglio al 22 Agosto. Un secolo dopo assunse lo stesso significato che gli attribuiamo oggi, quello di caldo cocente o caldo afoso, a proposito delle ondate di calore dell’estate 2024. Che sia realmente in dirittura d’arrivo o meno, non è nostro compito stabilirlo. Quel che è certo è che il Solleone si concluderà ufficialmente il 22 Agosto: e VALIUM ne celebrerà la chiusura con il nuovo tema della settimana.

 

Foto: RDNE Stock Project via Pexels

 

Combattere Caronte: i tre frutti più ricchi d’acqua

 

Quali sono gli alimenti più ricchi di acqua? Sicuramente, la frutta e gli ortaggi. E con Caronte all’opera che fa salire le temperature a dismisura è necessario farne buon uso, perchè il consumo giornaliero di acqua dovrebbe attestarsi intorno ai 2 litri/2 litri e mezzo. La frutta estiva, in particolare, è golosissima e si presta ad essere degustata anche sotto forma di rinfrescanti bevande. Ma quali sono i frutti che contengono le maggiori quantità di acqua? Ve ne presento tre, i più dissetanti in assoluto.

 

Il cocco

 

Il frutto della Cocos Nucifera viene considerato l’essenza stessa dell’ Africa, patria di Caronte. Contiene il 95% di acqua: quando è ancora acerba, la noce di cocco racchiude un liquido biancastro dolcissimo e refrigerante detto acqua di cocco. L’acqua di cocco è una miniera di proprietà benefiche, un prezioso integratore di nutrienti e sali minerali. Tra questi troviamo il potassio, il magnesio, il sodio e il calcio, essenziali per idratare il corpo e fornire energia. L’acqua di cocco, inoltre, svolge un’azione stimolante per gli ormoni tiroidei e per il metabolismo; favorisce la digestione grazie ai molteplici enzimi bioattivi che contiene ed è un toccasana per l’apparato gastrointestinale. Tra i suoi punti di forza risaltano l’assenza di grassi, lattosio e glutine, motivo per cui può essere consumata anche dagli intolleranti a queste sostanze. E’ consigliabile bere 40-50 ml di acqua di cocco quotidianamente per godere al massimo di tutti i suoi benefici.

 

 

L’anguria

 

Il cocomero è’ composto di acqua al 95%, prova ne è il fatto che in molte lingue la parola “acqua” viene inclusa nel suo nome: gli inglesi lo chiamano watermelon, i tedeschi Wassermelone, i francesi melon d’eau. Ma il Cucumis Citrullus o Citrullus Vulgaris, oltre a dissetare adeguatamente, possiede molte altre virtù. Innanzitutto è ipocalorico, per cui se ne possono consumare diverse fette senza il rischio di metter su qualche chilo di troppo, e poi contiene un discreto numero di proteine, fibre, vitamine come la vitamina C, A e B6, sali minerali quali il potassio, il fosforo e il magnesio. L’anguria svolge quindi un’efficace azione depurativa, energetica, antiossidante, saziante e combatte la ritenzione idrica. Pare anche che la citrullina, un aminoacido di cui abbonda, sia un afrodisiaco naturale che potrebbe sostituire il Viagra.

 

 

Il melone

 

Contenente il 90% di acqua, il Cucumis Melo è un frutto dolcissimo e molto dissetante: due caratteristiche che lo accomunano all’anguria e alla noce di cocco. Ricco di beta-carotene, rafforza la vista e migliora la salute dei denti e delle ossa. Contiene dosi massicce di vitamina A e C, perciò è un potente antiossidante; stimola l’organismo a produrre melanina incentivando l’abbronzatura e proteggendo la pelle dai raggi solari nocivi. Svolge una valida azione depurativa, diuretica e refrigerante, ma viene anche molto utilizzato in cucina: sono celebri, in tal senso, i tipici abbinamenti estivi del melone con il prosciutto o i gamberetti, ottimi per un pasto veloce e leggero. Nessun problema per la linea, giacchè il Cucumis Melo vanta un apporto calorico esiguo ed è ricco di fibre, che bilanciano la sensazione di sazietà.

 

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Scegli una carta: il Sole

 

Ricordate il meraviglioso corto “Le château  du Tarot”, che Matteo Garrone ha girato per presentare la collezione Haute Couture PE 2021 di Dior ? (rileggi qui il post che gli ha dedicato VALIUM) Si apriva con la scena in cui una veggente diceva alla protagonista “Choisis une carte”. Bene: se dovessimo scegliere una carta dei Tarocchi ora, sarebbe senz’altro quella del Sole. Il sole che, sempre più torrido, è già diventato il sovrano assoluto dell’ estate. Il sole accompagnato da temperature infuocate, che temporaneamente ci danno tregua con qualche pioggia, grandinata o temporale prima di ritornare con ancora maggior impeto. Per molti di noi, in questi giorni, la carta del Sole non potrebbe che essere associata a connotazioni negative: alzi la mano chi non si ritrova a rimpiangere le estati pre-cambiamenti climatici, o magari le magiche nevicate invernali. In realtà, per i Tarocchi, il Sole – diciannovesimo degli arcani maggiori, le 21 carte più ricche di valenze esoteriche – si ricollega alla positività, alla luce, alla chiarezza.

 

 

La carta del Sole è contraddistinta dall’ illustrazione di un sole antropomorfo, che irradia lunghi raggi, nella parte superiore; la parte inferiore, invece, solitamente raffigura due gemelli o, in alternativa, un bambino a cavallo, due amanti oppure ancora un girasole. Per ricoprire un significato beneaugurale il Sole dei Tarocchi deve uscire “al dritto”, cioè non capovolto. In questo caso indica che stiamo percorrendo un tragitto su cui risplende la luce, chiaro e limpido, destinato ad essere coronato dal successo. La vittoria e il superamento degli ostacoli sono insiti nella carta stessa, dove le figure del bambino o dei gemelli denotano crescita, gioia nell’ essere baciati dai raggi del sole. Molto importante è anche il cavallo, che prosegue impavido e senza incertezze giacchè la luce rende nitido il cammino. Se esce la carta del Sole, quindi, bando ai tentennamenti e via libera a qualsiasi obiettivo intendiamo perseguire. Nel caso in cui si presentassero difficoltà lungo il percorso, verranno risolte facilmente grazie alla luminosità che lo rischiara.

 

 

Ma esistono anche valenze negative, correlate alla carta del Sole? Certamente, come vi accennavo. Se si presenta capovolta, il suo significato è molto diverso: la luce ci abbaglia e illumina il nostro tragitto solo illusoriamente. La positività che riscontreremo è apparente e nasconde problemi, insidie o ostacoli che dovremo prima o poi affrontare, oppure che ignoriamo volontariamente. Il Sole “al rovescio” può suggerirci che puntiamo troppo su noi stessi senza accorgerci degli altri, invitandoci a una maggiore umiltà. La luce solare, quindi, che sembra brillare instancabilmente, prima o poi si spegnerà lasciandoci soli…e con le nostre magagne irrisolte.