Sulle Tracce del Principe Maurice – Momenti memorabili di un inizio estate color oro

 

“In estate, di notte, i rumori sono in festa”, scrisse Edgar Allan Poe. Ci saremmo aspettati una frase più dark dal capostipite della letteratura dell’orrore, ma è un’affermazione ineccepibile: ne sa qualcosa il Principe Maurice, che torna ad allietarci con una nuova puntata “sulle sue tracce”. Di cose da raccontarci, naturalmente, ne ha moltissime. A partire dalla performance che lo vedrà protagonista stasera, al Cocoricò di Riccione: un Memorabilia, estivo e spettacolare, che si propone di reimmergerci nei fasti, nelle musiche e nelle atmosfere della leggendaria Piramide anni ’90 insieme a tutte le sue star. E poi l’appuntamento fisso a Le Vele di Alassio, storico club della riviera ligure, dove il Principe si esibisce ogni mese in grande stile nel format StylHertz. Com’è ovvio, non finisce qui. Sapete già che le avventure di Maurice sono ambientate negli scenari più disparati: in questa puntata ci accompagnerà da Palma di Maiorca a Cannes, da Venezia a Atene, da Riccione alla Sicilia, pronto a farci rivivere la magia di eventi unici e straordinari. Impossibile anticiparveli tutti; preferisco che il nostro eroe ve li racconti in prima persona, con la verve e il fascino che da sempre lo contraddistinguono. Non parleremo, però, solo di eventi. Nell’ intervista sono anche presenti un ricordo di Franchino, scomparso il 19 Maggio scorso, e alcune riflessioni sui giovani del 2024 corredate da un messaggio che l’icona del Teatro Notturno rivolge alla Generation Y

 

Il Principe al prestigioso Hotel Carlton di Cannes: leggete l’intervista per saperne di più!

E’ iniziata l’estate, la stagione della massima rigogliosità della natura. Una rigogliosità che riguarda anche la tua vita attuale?

Si, senz’altro, e sono molto contento di questo. È un momento felice, creativo, pieno di belle energie e sinergie nuove, ricco di presenze importanti come alcune che, ad esempio, appartengono alla storia della musica, perché la musica è alla base di tutta la mia vita. E poi, c’è stato il colpo di fulmine con i membri del Maria Callas Estate, che sono i titolari di tutti i diritti della “divina”: poterli incontrare a un gala de La Fenice è stato straordinario e mi ha spinto ad accettare la proposta di un progetto che mi sta molto a cuore. A proposito di progetti, in previsione c’è anche quello, molto importante, del Carnevale di Venezia 2025. Sarà dedicato a Casanova, e dato che sono il Casanova ufficiale della kermesse vestirò i suoi panni come Maestro di Cerimonie. Sto pensando a uno spettacolo nuovo, innovativo e divertente, che non si focalizzi solo sul Casanova libertino ma sul Casanova in quanto personaggio eccezionale del suo tempo. Mi sto impegnando, inoltre, a portare la cultura in luoghi alternativi tipo i centri commerciali: negli Stati Uniti si fa già da decenni, ma in Italia è un format completamente nuovo. Questo tipo di spettacolo mi sta dando molta soddisfazione, a Torino mi sono già esibito in un evento dedicato a Tim Burton organizzato in collaborazione con il Museo del Cinema…Ho tanti stimoli, tanti nuovi impegni. Per me è una sorta di rinascita che non prescinde dai miei valori di qualità artistica e di innovazione: solo conoscendo la tradizione si può innovare. Sono felice, sto vivendo un periodo splendidamente creativo e di fermento notevole.

In che cosa ti sei impegnato, ultimamente?

Ho preso parte a serate bellissime, molto prestigiose, in collaborazione con Delia Grace Noble. Mi sono esibito anche all’estero, come già sapete: per esempio a Dubai. Le mie performance in discoteca, a parte i Memorabilia del Cocoricò, si sono diradate a favore degli eventi privati. Ho anche scritto e studiato tantissimo, perché i miei progetti futuri richiedono una preparazione adeguata. Oltre a tutto questo vado in giro, viaggio, cerco di ritagliarmi dei momenti di svago, perché lo stress è sempre in agguato. Essendo in una fase di fermento creativo, poi, scrivo e compongo; ho ripreso a studiare il pianoforte in modo “serio”, perché negli ultimi anni l’ho un po’ trascurato.

 

Plenilunio ad Alassio, sulla riviera ligure

Mi è giunta voce che hai trascorso qualche giorno in Grecia, di recente…Si è trattato per caso di un viaggio che ha qualcosa a che vedere con la tua adorata Maria Callas?

Sì, si è trattato soprattutto di quello, anche se per me dire Grecia significa ritrovare amici vecchi e nuovi e godere della meraviglia di Atene, una città che è la vera culla della civiltà. Ho avuto più di un incontro con i membri del Maria Callas Estate, e grazie a loro ho partecipato a un meraviglioso concerto-rivelazione: Andrej Gavrilov, un famosissimo pianista russo, lo ha tenuto in un auditorium. Avrebbe potuto riempire il Teatro dell’Opera ma ha voluto esibirsi solo per pochi, per chi lo avrebbe potuto capire. Perché per un musicista come lui, avvezzo a interpretare composizioni di Maestri del calibro di Ciaikovskij, Liszt e Beethoven, dare un concerto sul primo libro de “Il clavicembalo ben temperato” di Bach poteva sembrare un po’ strano. Invece è stato rivelatorio, un vero e proprio concerto-lezione. Il Maestro ha spiegato che Bach, in realtà, aveva scritto “Il clavicembalo ben temperato” per se stesso. Il soggetto è prettamente tecnico, la matematica della musica attraverso la quale Bach voleva comunicare con Dio o l’essere supremo. Alla base c’è la teoria secondo cui l’universo è fatto di fisica e matematica. E Andrej Gavrilov, dal primo all’ultimo brano (un’invenzione a cinque voci che è quasi sovrumano eseguire), ha spiegato che l’opera si incentra su un dialogo tra il grande musicista e l’essere supremo. È stato davvero pazzesco, ho avuto la pelle d’oca dall’inizio alla fine del concerto! Avrei voluto abbracciare il pianista per ringraziarlo delle straordinarie emozioni che mi ha donato. Poi, quando mi ha ricevuto insieme ai membri del Maria Callas Estate, sono riuscito a dirgli che ero rimasto estasiato dalle sue parole, e che anch’io, in passato, ho suonato alcuni brani de “Il clavicembalo ben temperato” al Cocoricò, proponendo a una platea di giovani la purezza che lega matematica e musica: un connubio senza il quale non esisterebbe neppure la techno. Perché è stato proprio Bach a matematizzare la musica, creando il presente e il futuro delle composizioni. A quel punto, è stato LUI che ha voluto abbracciarmi! Mi sono sentito emozionato, molto gratificato. Ho vissuto un momento di grande unione energetica e mentale che conservo tra i ricordi più belli del mio viaggio ad Atene. Lì, tra l’altro, ho avuto l’opportunità di incontrare il direttore artistico e coreografo di fama internazionale Nikos Lagousakos, che dopo aver girato il mondo è tornato in Grecia e ha aperto uno studio di eventi legato alla creazione di contributi tecnologici video musicali; con Lagousakos sto intrecciando una bella collaborazione. La Grecia è speciale, ho avuto anche la fortuna di assistere al famoso passaggio della sabbia del Sahara! Ho trascorso un momento d’oro nel verso senso della parola: ero sul terrazzo dell’hotel dove alloggiavo, affacciato sul Partenone, e la sabbia trasportata dal vento, all’improvviso, ha indorato il cielo. E’ stata una visione quasi soprannaturale, ma quando la doratura si è concentrata sull’Acropoli mi sono sentito addirittura benedetto dagli dei! Sono rimasto molto colpito dalla valenza simbolica di quello splendore. La Grecia ha svelato al mondo la democrazia, la filosofia, la bellezza, la medicina…è un emblema della civiltà; tutta l’energia scaturita da quei luoghi è ancora lì, ed io la percepisco ed assaporo immensamente.

 

Momento d’oro ad Atene

La magia della capitale della Grecia

Il concerto di Andrej Gavrilov sta per iniziare…un evento che il Principe Maurice definisce “speciale e illuminante”

Altri scatti “ellenici”: Maurice insieme a Angelika Papagiannopoulou (foto in alto a sinistra) e Dimitra Papagiannopoulou (foto in alto a destra) del Maria Callas Estate. In basso a destra, la Biblioteca Parnassus: qui si è svolto il concerto del Maestro Gavrilov

La scorsa stagione, purtroppo, è saltata la tua performance al Bohemia di Fabriano. Cosa vuoi dire ai tuoi fan locali per aggiornarli sull’evento?

La data primaverile è saltata per svariati motivi tecnico-burocratici, però posso confermare che tornerò a Fabriano in autunno con molto piacere.

Avendo approcciato l’argomento nightlife, trovo doveroso omaggiare Franchino: la sua morte ha addolorato il popolo della notte di ogni età, che adorava le sue fiabe tra musica e magia. Qual è il ricordo più bello che hai di lui?

Abbiamo condiviso molte serate…tutte belle in verità, a partire dagli esordi all’Insomnia fino al format “coast to coast”. Le sue fiabe e la sua voce ipnotica resteranno per sempre nella memoria e nell’immaginario di chi lo ha incontrato. Era una persona dalla dolcezza infinita, aveva il potere di incitare e rasserenare al tempo stesso. Davvero un unicum nel panorama della notte. Gli ho voluto bene.

E’ esplosa l’estate e immagino che avrai una marea di progetti in vista…

Sì, ma ho cercato di diversificare al massimo le mie attività, un po’ per curiosità e un po’ perché mi piace mettermi alla prova. Perciò non è che abbia chissà quali progetti in ballo, tranne una collaborazione con un locale storico che si è rinnovato in maniera straordinaria: Le Vele Alassio sulla riviera ligure. Mi esibisco lì una volta al mese per tutta l’estate, e l’idea mi piace molto perché la location è davvero incantevole. Poi sarò impegnato con alcune tappe del Memorabilia del Cocoricò, forse ne organizzeremo una anche in esterna come l’anno scorso, tipo Festival. Infine ho in previsione alcune serate con l’Insomnia. Il “coast to coast” rimane il mio imprinting riguardo alla techno e lo voglio coltivare, veder crescere… Last but not least,  ho preso parte a un grande evento durante il Festival di Cannes: si è tenuto all’ Hotel Carlton con il patrocinio del Principato di Monaco ed è stato uno splendido omaggio alla Principessa Grace. Sono state riproposte scene tratte da “Caccia al ladro”, il film grazie al quale è arrivata in Costa Azzurra e ha incontrato il Principe Ranieri…L’evento, voluto da Delia Grace Noble, è stato dedicato alla Fondazione Princesse Grace che si impegna a sostenere i bambini bisognosi. Il Gran Ballo dei Principi e delle Principesse si è trasferito a Cannes per annunciare i festeggiamenti del 70esimo anniversario del film che ha portato l’attrice in Costa Azzurra dove, come in una fiaba, grazie all’incontro e all’innamoramento con S.A.S. Ranieri di Monaco diventò  Principessa. Le scene di “Caccia al ladro”, un inno all’eleganza e allo straordinario glamour di Grace Kelly, sono state proiettate nel salone delle feste del prestigioso Hotel Carlton, dove il gran gala includeva una cena, un ballo e una sfilata sul red carpet del Festival di Cannes. Ho curiosato un po’ alla kermesse cinematografica, che quest’anno mi ha visto protagonista nel ruolo di Maestro di Cerimonie; un giorno, però, spero di tornarci nelle vesti di attore. Ho questo desiderio da tempo, nell’aria c’è già qualcosa ma non posso parlarne. Mi piacerebbe cimentarmi nella recitazione: prima di morire voglio affrontare tutte le sfide possibili e immaginabili!

 

A Cannes per il Grand Ball Des Princes et Des Princesses: l’evento è coinciso con il 77esimo festival del cinema e Maurice ha avuto l’occasione di incontrare vari VIP. Lo vediamo, tra l’altro, con Matt Dillon (seconda foto dall’alto a sinistra)

Il 19 Maggio scorso al Cocoricò è stato inaugurato il MUDI, il primo Museo Discocratico d’Italia. Che ci racconti di questo spazio artistico collocato all’interno del club più leggendario della nostra penisola?

Finalmente c’è stato l’evento di inaugurazione: una giornata intera di performing arts, installazioni, musica sperimentale… Il museo sarà più che altro digitale, ma ero curiosissimo e non vedevo l’ora di poterlo ammirare. Diciamo che mi è piaciuto ispirare il progetto, però ne sono un testimone più che un testimonial. In tali vesti, quindi, ho avuto l’onore di commentare il docufilm “Cocoricò Tapes”, che sta ottenendo un grande successo anche sulle piattaforme internazionali. Sono felicissimo del gradimento che ha riscosso quest’opera molto spontanea, molto cruda ma molto vera. Potete vederla nel sito MYmovies.it

Il Museo Discocratico (MUDI) del Cocoricò di Riccione

Potresti anticiparci qualcosa riguardo alle tue vacanze?

Sono stato in vacanza di recente, perché poi non riuscirò più ad andarci! Mi sono ritagliato una decina di giorni a Palma di Maiorca e ho preso anche troppo sole…La bella stagione mi ha visto e mi vedrà coinvolto in due matrimoni in cui ricopro il ruolo di Maestro di Cerimonie; potrei considerarli quasi delle vacanze, delle occasioni per festeggiare ma anche per impegnarmi nella loro riuscita. Il primo è stato il matrimonio di Guenda Goria e Mirko Gancitano, che io e Flavia conosciamo molto bene: siamo stati a Mazara del Vallo, dove alle nozze è seguita una grande festa a cui ha partecipato tutta la città. E’ stato bellissimo! Il secondo sarà il matrimonio del mio migliore amico, Sasha, che si sposerà il 17 Agosto. Io gli farò da testimone e sarò anche l’organizzatore dell’evento. Sono proprio felice, è un ragazzo in gambissima! La mia estate, in realtà, si preannuncia piena di lavoro e di preparazione al lavoro. La vacanza me la sono regalata a Palma, ma non è detto che non riesca a dedicarmi qualche giorno di relax su un’isola del Peloponneso come l’anno scorso.

 

Esplorando Maiorca fin nelle sue viscere…

Scene da un matrimonio: le nozze tra Guenda Goria e Mirko Gancitano a Mazara del Vallo

Veniamo adesso ai giovani, nei confronti dei quali la tua vicinanza è una costante. Qual è la tua opinione sulla Generation Y? A dispetto di chi li descriveva come eterni adolescenti, stanno cominciando a mostrare i denti e a dimostrarsi molto impegnati politicamente…

Noi eravamo la generazione X, quella della techno: abbiamo espresso libertà e creatività. La generazione Y ha trovato una propria identità, anche politica, perchè non si può non averla. Non è possibile prescindere dalla responsabilità dei giovani, che rappresentano il nostro futuro, nei confronti dei problemi sociali. Spero che questa generazione realizzi l’importanza di questa consapevolezza. La società si è molto disumanizzata con l’abuso dei social, di Internet. Adesso c’è anche l’intelligenza artificiale, che sarà utile ma è molto inquietante…Per cui mi auguro che la generazione Y riesca a riumanizzarsi nel senso più vero, bello e profondo del termine, perché io vedo nei giovani tanto bisogno di amore, affetto, idee e valori. Hanno bisogno di valori veri, le fondamenta di qualsiasi società. La libertà, la dignità e l’amore sono virtù essenziali, e noto che a questo riguardo c’è molta sensibilità: quando io incito i giovani a urlare per ribadire l’importanza di quei tre concetti, provo sempre un forte brivido e una grandissima emozione nel sentirli rispondere tanto entusiasticamente alla mia proposta.

C’è qualcosa che vorresti dir loro, hai un messaggio da trasmettergli?

Siate coraggiosi, non abbiate paura. Siate istintivi, ma riflettete sui vostri metodi di comunicazione. Fate in modo di essere sempre dalla parte del bene e di comportarvi in maniera da non dar adito a reazioni, però siate determinati nelle vostre rivendicazioni. Siate voi stessi, siate quello che è la gioventù: la cosa più bella che esista! Sappiate che avete in mano il vostro futuro e il futuro del pianeta, quindi riprendetevelo senza farvi condizionare. L’intelligenza artificiale può essere utile in tanti modi, ma si rifà a degli archivi e non ha il potere della creatività che avete voi: potrà riprodurre in mille modi e con mille sfumature cose che sono state già fatte dagli uomini, quindi siete ancora più importanti, perché potete creare e ricreare. E poi riproducetevi, perché se nel mondo siamo in troppi non tutti siamo “giusti”: che i “giusti” si riproducano, dunque, e diano vita a generazioni “giuste” come loro!

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

Sulle tracce del Principe Maurice – La prima Festa della Donna di Dubai e altri racconti

Il Principe Maurice con la “Maschera più Bella” del Carnevale di Venezia 2024

Da Natale al Carnevale, dal Carnevale alla Festa della Donna aspettando l’ Equinozio di Primavera. E poi, da Treviso a Milano, Deruta, Firenze, Venezia, Dubai, con tappe in Romagna e nelle Marche prima di salpare verso l’Asia Orientale…I racconti del Principe Maurice ci trasportano in un turbinio caleidoscopico di ricorrenze, luoghi, personaggi, e come sempre ci fanno sognare. Dopo qualche mese di latitanza da VALIUM dovuta ai suoi impegni innumerevoli, Maurice ritorna per renderci partecipi dei momenti più speciali della sua straordinaria vita. Che coincidono con un tripudio di eventi, certo, ma anche di riflessioni. Un esempio? Il Gran Ballo dell’ 8 Marzo al Burj Al Arab di Dubai ha segnato una tappa importante nella storia degli Emirati Arabi, dove per la prima volta è stata celebrata la Festa della Donna: in questa intervista, oltre a parlarci della sfarzosa serata a cui ha preso parte, il Principe discute della questione femminile, esprime la sua opinione sulla piaga dei femminicidi, porge il suo augurio alle donne, che vanno festeggiate tutto l’anno. E a proposito di donne, ce n’è una, iconica e “Divina”, che l’ ha stregato al punto tale da riapparire, molto probabilmente, nei suoi progetti futuri…Se volete saperne di più, leggete la conversazione qui di seguito e addentratevi nel magico percorso che conduce sulle tracce del Principe Maurice.

Ci siamo sentiti in occasione degli auguri di Natale, e vorrei partire dalle feste natalizie per fare un riepilogo degli eventi più rilevanti (la cernita è d’obbligo, dato che saranno incalcolabili) in cui hai avuto l’occasione di esibirti.

Partirei direttamente dalle feste, che ho passato in famiglia e in modo abbastanza tranquillo. Il 23 dicembre ho presentato il libro con cui celebro il trentennale di uno dei locali più importanti del Nord-est, l’Odissea di Treviso, che è ancora work in progress e spero sarà molto interessante così come lo è stato quello che ho dedicato ai 50 anni di attività dei Venerandi, la famiglia che ha fondato questo impero di discoteche. Nel nuovo libro si parlerà dei 30 anni di attività dell’Odissea Fun City, che Giannino Venerandi ha cominciato a gestire quando era appena ventitreenne. Devo dire che ha fatto un ottimo lavoro: non a caso è uno dei pochi club di quelle dimensioni ancora attivo in Italia, perché ha seguito le mode e soprattutto le ha anticipate. Il volume sarà ricco di fotografie: l’Odissea aveva ogni anno qualcosa di diverso, qualcosa in più. Il concetto della metamorfosi è stato sempre legato a doppio filo alla mia esperienza artistica, se ci pensi anche il Cocoricò cambiava gli scenari ogni stagione…Perciò questa iniziativa mi emoziona molto. Nel mondo dell’intrattenimento, più si dà e più si riceve: Giannino Venerandi non ha mai temuto di investire nelle scenografie, nelle innovazioni tecnologiche. La gente lo apprezza e torna nel suo locale. Prova ne è il fatto che da 30 anni siamo sempre in pista! La vigilia di Natale, invece, l’ho passata con Flavia e la nostra famiglia di amici in modo molto intimo e piacevolissimo. Il giorno dopo sono andato a pranzo da mia sorella, mentre la sera stessa mi sono esibito in un evento Memorabilia a Deruta: è stato stupendo ritrovare l’altra mia famiglia, quella del Memorabilia e dei fan che, fedelissimi, ci hanno seguito anche in trasferta per assistere a questo evento. A Capodanno sono tornato all’Odissea e all’Anima, dove era in programma un dinner show sfarzoso per festeggiare la fine dell’anno in tutte le sale del locale. Il 5 gennaio, avendo un’anima propensa al “coast-to-coast”, l’ho trascorso a Firenze con una performance all’ Insomnia di Antonio Velasquez. Il giorno dell’Epifania, infine, mi sono riposato dato che la notte precedente avevo svolazzato sulla scopa tutto il tempo.

 

Il trentennale dell’ Odissea Fun City di Treviso

Il Carnevale di Venezia ti ha visto, come sempre, nelle vesti di Gran Cerimoniere. Qual è stato lo spirito che ha animato l’edizione 2024 della kermesse?

Grazie al procedere dei lavori di sistemazione della pavimentazione di Piazza San Marco, è stato possibile allestire un palco più grande dove finalmente si sono potuti ripristinare spettacoli come il Concorso della Maschera più Bella e la presentazione delle Marie. Personalmente adoro gli appassionati del travestimento: creano dei costumi e delle maschere meravigliose, sono i protagonisti assoluti, lo zoccolo duro del Carnevale, che è fatto sì di numerosi spettacoli in tutta la città metropolitana e soprattutto all’Arsenale, come pure di uno spettacolare corteo acqueo in pre-apertura, ma è fatto soprattutto di questi straordinari personaggi che si muovono tra la piazza, le calli e i campi! Quest’anno il Carnevale era dedicato al 700esimo anniversario della morte di Marco Polo. Ma il grande esploratore veneziano è stato raccontato in modo inedito, e il direttore artistico Massimo Checchetto in questo si è rivelato geniale: il focus non era incentrato su “Il Milione”, bensì su ciò che il ragazzino Marco Polo ha immaginato quando lo zio gli ha detto che al suo ritorno in Cina l’avrebbe portato con lui. Sui sogni, cioè, che Marco Polo ha imbastito in base ai racconti di viaggio dello zio. È stata una visione anche un po’ fantasiosa, non priva di momenti che hanno celebrato il Marco Polo adulto, tornato dalla Cina con un’enorme ricchezza (soprattutto di esperienza). È stato bellissimo rivedere la piazza piena, miriadi di maschere…c’è stata un’affluenza di turisti e appassionati davvero notevole.

 

Il palco orientaleggiante di Piazza San Marco: i sogni di un Marco Polo ancora bambino sul suo futuro viaggio in Cina

Io, esibendomi prevalentemente in Piazza San Marco, sono stato esonerato dal vestire i consueti panni di Maestro di Cerimonie al Dinner Show Ufficiale organizzato al Casinò da Antonia Sautter. Ho partecipato soltanto a una serata, quella di Giovedì Grasso, su invito del sindaco. E’ stato molto bello assistere al Gala come special guest: mi sono complimentato con Antonia perché ha ideato una scenografia e una regia davvero speciali sul tema “La corte del Gran Khan”.

 

Durante il Gala delle Marie al Teatro La Fenice

L’ Associazione Internazionale del Carnevale di Venezia, della quale sei socio fondatore oltre che direttore artistico, quest’anno ha celebrato il suo 25esimo compleanno. Come lo avete festeggiato?

In un modo straordinariamente meraviglioso. La Presidente, Giovanna Barbiero Bonaventura, mi ha dato fiducia completa per cui ho curato la direzione artistica di quattro eventi, ma non solo: ho potuto anche partecipare, cosa che non succedeva da anni perché ero sempre impegnato al Dinner Show Ufficiale del Casinò. La prima serata di gala l’abbiamo organizzata al Palazzo Pisani di Santo Stefano, dove ha sede il Conservatorio “Benedetto Marcello”. L’intento era quello di celebrare coloro che hanno creato la colonna sonora dell’immaginario del Carnevale veneziano settecentesco, quindi ha avuto luogo un omaggio ai grandi musicisti veneziani dell’epoca: Vivaldi, Alessandro e Benedetto Marcello, Claudio Monteverdi e così via. Io ho interpretato proprio Antonio Vivaldi, soprannominato “il prete rosso”, indossando il mio iconico abito in total red con ruota di 15 metri di diametro nell’ atrio maestoso di quell’incredibile palazzo. Con trucco e parrucca ad hoc, mi sono tramutato in un enorme Vivaldi che accoglieva gli ospiti del ballo sulle note della sua opera sinfonica “L’estro armonico”, che era pure il titolo dell’evento. Per gli intrattenimenti musicali abbiamo ingaggiato gli allievi dei corsi avanzati del Conservatorio, i più preparati sul Barocco, ma la cosa più straordinaria è stata la partecipazione di Vittorio Grigolo, uno dei più grandi tenori  mondo.

 

Con il Maestro Vittorio Grigolo, celebre tenore, ospite d’onore dei festeggiamenti per il 25esimo anniversario dell’ Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia

Grigolo si è fatto promotore di una tesi importante, l’incoraggiamento dei giovani: i giovani vanno incoraggiati affinché studino e possano avere una carriera brillante come la sua. E poi ha cantato insieme a noi, in maniera festosa, giocosa, non ufficiale…Durante la serata abbiamo fatto una donazione al Conservatorio di modo che si possa proseguire con il suo restauro, e c’è stato anche un momento dedicato alla beneficienza alla Onlus “Prorett” per la ricerca sul morbo di Rett, una grave patologia neurologica. Questo primo evento, tra le varie animazioni, la bellezza degli allestimenti, l’eleganza della location, è stato senza dubbio il più bello del Carnevale! Si è svolto Venerdì Grasso, mentre il giorno dopo, come tutti gli anni, abbiamo organizzato il Corteo delle Nazioni in onore del Corpo Consolare di Venezia. Il corteo di gondole è saltato a causa del maltempo, ma lo spettacolo è stato eccezionale: quattro giovani talenti del Conservatorio si sono esibiti in un concerto di adattamenti per chitarra di arie famose. Vittorio Grigolo ha voluto partecipare e ha cantato assieme ad altri artisti il brindisi della Traviata, brindando ai 25 anni dell’Associazione alla presenza del corpo diplomatico e delle massime autorità cittadine…. A questo prestigioso evento è seguito un cocktail a Ca’ Sagredo, un hotel di lusso che ci ospita ogni anno.

 

Ancora uno scatto con il Maestro Vittorio Grigolo

La domenica sera, invece, nel portico antico e bellissimo della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista (sede di una delle congregazioni più importanti di Venezia), abbiamo riprodotto l’ambasciata del Gran Khan illuminando lo scenario con centinaia di candele a LED. Questo luogo, dall’ atmosfera a metà tra il Medioevo e il Rinascimento, era proprio la location perfetta per una cena ravvivata da antiche danze dell’Impero Celeste, una delle quali beneaugurante per il Capodanno Cinese che è coinciso con la data dell’evento: si è esibita una ballerina dell’etnia Miao che indossava dei magnifici costumi antichi. In chiusura, abbiamo proposto un concerto di musica medievale per ricordare Marco Polo e l’Oriente del Gran Khan. È stata una festa meravigliosa…La cena nel portico si è svolta tra cuscini, coperte e pellicce in stile mongolo! La sera del Martedì Grasso siamo stati gli unici che hanno potuto organizzare una festa nel famosissimo Palazzo Pisani Moretta, splendidamente illuminato da lampadari con candele vere. Questa atmosfera così calda, così intima, così autentica, ci ha accompagnato per tutto il Carnevale.

 

Un video mozzafiato dell’ evento di Gala a Palazzo Pisani Moretta in occasione dei 25 anni dell’Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia

A proposito di esploratori come Marco Polo: in quali lande ti porterà il tuo Grand Tour?

Mi porterà in Medio Oriente, a Dubai, e alla fine dell’anno – credo e spero – in Azerbaijan e addirittura in Cina. Diciamo che il mio Grand Tour sta volgendo a Oriente! In Cina c’ero già stato, ma stavolta andrò a Pechino e nelle città più importanti a portare il saluto e le atmosfere del Carnevale di Venezia: c’è un gemellaggio in corso e una delegazione cinese è già venuta in Italia a fare dei meravigliosi spettacoli, anche pubblici.

Parallelamente al tuo ruolo “principesco” e sfarzoso di Maestro delle Cerimonie, hai sempre portato avanti quello di icona della nightlife, del “Teatro Notturno” che prende vita tra le luci stroboscopiche dei club. Che ci dici degli eventi che ti vedranno protagonista nel mondo della notte?

Stasera ci sarà il primo Memorabilia dell’anno al Cocoricò, in aprile ho in programma un Memorabilia a Bologna e una serata anni ’90 dedicata alla East Coast dei club in quel di Fabriano. I mesi di marzo e aprile, quindi, sono contrassegnati da eventi importanti. Per il resto, sarò a cadenza mensile al dinner show dell’Odissea.

 

Stasera, al Cocoricò di Riccione, il primo appuntamento dell’anno con il Memorabilia

Parliamo della Festa di Marzo per eccellenza, la Giornata Internazionale della Donna: so che l’hai festeggiata in modo molto speciale. Puoi raccontarci qualcosa in merito a questa iniziativa?

Specialissimo, direi: sono stato invitato dall’organizzazione del Gran Ballo dei Principi e delle Principesse, presieduta da Delia Grace Noble, a prendere parte a una trasferta voluta dai Reali di Dubai. L’evento si è tenuto nell’albergo più iconico e lussuoso del mondo, il Burj Al Arab Jumeirah, dove per la prima volta, in un paese con quelle tradizioni, è stata celebrata ufficialmente la Festa della Donna: un fatto molto importante. Il Gran Ballo è stato patrocinato dal Principe Alberto di Monaco, però senza un protocollo ufficiale per renderlo una festa il più possibile autentica, organizzata con il cuore. Io, da Maestro di Cerimonie casanoviano quale sono, vi rivelo che Casanova ha sostenuto di aver amato tutte le donne che ha avuto, anche se per una sola notte. Le sue amanti si sentivano veramente amate, sebbene poi lui le lasciasse “per il loro bene”!

 

Al Gran Ballo dell’8 Marzo al Burj Al Arab di Dubai insieme a Delia Grace Noble

Che tipo di valenza riveste per te la Festa della Donna? Si rivela una data dai caratteri più che altro giocosi o davvero può riuscire a catalizzare l’attenzione sulla condizione femminile?

Dovrebbe catalizzare l’attenzione sulla condizione femminile, perché è nata da una tragedia. In decenni “festaioli” come gli anni ‘80, ‘90 e 2000 (negli anni ‘70 veniva percepita diversamente), la Festa della Donna è stata considerata un po’ la giornata in cui le donne potevano trasgredire e darsi ai divertimenti goliardici tipici degli uomini. Ma non è quello il senso che deve avere l’8 Marzo. Questa festa è molto importante, celebrativa dell’importanza della donna e del fatto che può avere la stessa forza di ribellione dell’uomo, perché sorse in seguito alla rivolta di alcune operaie che si chiusero nella fabbrica per far valere i loro diritti e furono bruciate lì dentro. Per cui divertiamoci, ma non dimentichiamoci di portare avanti una lotta seria per i diritti di genere. E’ essenziale che si evidenzi questo aspetto, oltre a quello festaiolo e giocoso. A mio avviso, la lotta per la parità di genere è il perno della Giornata Internazionale della Donna.

 

Il Burj Al Arab, il luxury hotel di Dubai dall’iconica forma a vela

Un suggestivo tramonto sul Golfo Persico

Nonostante l’8 Marzo sia ormai alle nostre spalle, cosa auguri a tutte le donne?

Dovremmo riflettere tutti i giorni sul fatto che le donne sono preziose per la società, per la cultura, per l’imprenditoria, e anche e soprattutto per la famiglia. Perciò il mio augurio è che ogni giorno ci si ricordi di quanto grandi meravigliose e importanti siano le donne per il genere umano, oltre ad essere portatrici di vita e vitalità. E poi, hanno una sensibilità, un’intelligenza e un’intuizione che gli uomini raramente possiedono. Per cui viva le donne, viva le donne per quanto speciali sono sempre, tutti i giorni dell’anno! E non dimentichiamoci dei problemi che sono costrette ad affrontare, perché da troppi anni sono sempre gli stessi. Cerchiamo di dare alla donna il posto che merita, da sempre e per sempre, nella società!

 

Nei panni di Casanova (“che ha amato tutte le donne che ha avuto, anche se per una sola notte”) al Gran Ballo del Burj Al Arab

Qual è la tua opinione sui femminicidi, un fenomeno tristemente dilagante?

Le donne si stanno emancipando sempre di più e credo che certi uomini non riescano ad accettarlo, così partono all’attacco e diventano aggressivi. Il problema è che anche se oggi molte donne prendono il coraggio di denunciare, non ci sono ancora, purtroppo, l’attenzione e la sensibilità adeguate per prevenire questi crimini, neppure quando vengono segnalate situazioni a rischio. A mio parere non basta aumentare le pene, è necessaria un’attenzione ai segnali. Bisognerebbe tenere in considerazione anche solo un accenno di violenza fisica, verbale o economica (perché esistono anche i ricatti economici) …Le donne devono potersi tutelare. Gli omicidi sono sempre più terrificanti, la situazione è molto grave come lo è quella dei giovani che, abbandonati a se stessi, si perdono nei meandri delle risse, delle baby gang e via dicendo. I social possono essere droghe ancora più pericolose delle sostanze stupefacenti. Bisogna ritornare a umanizzare questa società, soprattutto per quanto riguarda un’età in cui i confronti tra pari o gli insegnamenti degli adulti dovrebbero essere accolti, accettati. La scuola dovrebbe avere un ruolo fondamentale, riuscire a comprendere come nascono questi disagi ed aiutare i giovani ad affrontarli.

 

Un’immagine “caleidoscopica” del Principe

Una domanda sui tuoi progetti futuri non può mancare: cosa bolle in pentola per il Principe Maurice, dall’Equinozio di Primavera in poi?

La primavera per me è una stagione meravigliosa, un periodo di rinascita pieno di fermenti e di intenzioni. C’è nell’aria il fatto di poter riuscire a concretizzare progetti già esistenti ma anche progetti nuovi che riguardano la musica e il teatro, la mia dimensione ormai più autentica, da proporre sia in discoteca che a teatro. Una mia aspirazione (oltre a quella di affrontare il tema di far rivivere il mio fratello gemello attraverso un doppio monologo) sarebbe quella di portare a teatro il mio Teatro Notturno con atmosfere techno come chiusura di un cerchio. Su alcuni progetti specifici mantengo un velo di mistero, però voglio che sappiate che il centenario della Callas ha scatenato in me un desiderio irrefrenabile di poter far conoscere ai giovani il personaggio meraviglioso, quasi divino, di Maria. Altro non posso dire! (ride, ndr.) Maria Callas è stata speciale perché ha saputo colmare la mancanza che c’era nella filosofia del melodramma: sosteneva che le cantanti dovessero esprimere al meglio la propria voce nelle opere che interpretavano, ma anche esprimere al meglio il ruolo che impersonavano. Questo merito incredibile che ha avuto ha rivoluzionato il teatro dell’opera e si presta a poter essere riproposto come esempio di completezza, di ricerca: un invito a non fermarsi mai anche quando si è raggiunto il massimo del successo, a non avere limiti a livello di creatività, curiosità, studio e via dicendo per poter veramente lasciare un segno.

 

Davanti a un ritratto di Maria Callas, “la Divina”, nel foyer del Teatro La Fenice

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

Sulle tracce del Principe Maurice – Sogni che diventano realtà

 

Cosa ci fa, in questa foto, il Principe Maurice vestito da Doge? Non era il sommo interprete di Casanova, il leggendario seduttore veneziano? In realtà, la sua metamorfosi ha un senso. Anzi, più di uno: come vedremo, la figura del Doge ricorrerà spesso nella conversazione che riporto qui di seguito. Lungi da me lo spoilerare, lascio a voi la scoperta dell’arcano. Intanto, posso anticiparvi che il Principe ha trascorso una favolosa estate, piena di progetti e a dir poco magica. In questa puntata di “Sulle tracce del Principe Maurice” ci parla di vacanze, eventi mozzafiato a cui ha preso e prenderà parte, prestigiosi riconoscimenti, rivelazioni di stampo esoterico…Una serie di argomenti che ruota attorno ad un unico perno: il coraggio di credere nei propri sogni. Perchè se ci si crede davvero, se per essi si combatte, i sogni poi diventano realtà. E  Maurice ne è l’esempio vivente. A tal proposito, vuole lasciare un messaggio a tutti voi. Quale? Lo scoprirete più avanti, leggendo questa intervista che parla di propositività, amore per la vita e meraviglia…

 

La presentazione di “Cocoricò Tapes” al Pesaro Film Festival

Come definiresti la tua estate?

La definirei stupenda, emozionante. Al di là del disagio climatico, per me è stata veramente un’estate come non mai sia dal punto di vista professionale che delle vacanze che sono riuscito a fare tra un impegno e l’altro! Un’estate da ricordare: mi ha regalato moltissime emozioni ed esperienze bellissime.

Hai partecipato a un’iniziativa straordinaria inclusa nel programma del Pesaro Film Festival: la proiezione di “Cocoricò Tapes” di Francesco Tavella, un documentario dedicato al Cocoricò anni ’90 ed ai suoi protagonisti. Raccontaci tutto, please…vorremmo saperne di più!

La presentazione, un’anteprima mondiale, è stata magnifica. Eravamo nella piazza principale di Pesaro e forse neppure la direzione del Festival si era resa conto di cosa avrebbe comportato la proiezione di questo film: la piazza era stracolma, e di gente che non aveva mai avuto a che fare con il Cocoricò, e di gente che invece aveva vissuto quegli anni in prima persona, perché Pesaro per la Piramide è sempre stato un bacino d’utenza importante. Nell’aria c’era un’energia incredibile. Il documentario è composto al 90 % di materiale storico: vecchie cassette, vecchie interviste digitalizzate ad hoc che costituiscono un memorabilia vero, visivo e importantissimo. Un materiale del quale nemmeno io ero a conoscenza, perché non sapevo che qualcun altro – Renzo Palmieri in primis, direttore generale del Cocoricò durante gli anni d’oro – lo aveva raccolto. Alle interviste storiche sul locale se ne alternano altre, realizzate appositamente per il documentario, a Renzo Palmieri, Giuseppe Moratti e soprattutto a Loris Riccardi, geniale direttore artistico della Piramide negli anni ‘90. La più emozionante è senza dubbio quella di Loris Riccardi, perché la sua avventura con il club è stata (purtroppo) interrotta da una brutta malattia e nessun altro se non lui avrebbe potuto portare avanti il progetto che aveva intrapreso. E’ stato commovente sapere che Riccardi era a Pesaro in occasione della proiezione di “Cocoricò Tapes”, anche se in modo misterioso e clandestino. L’ho ritrovato forse perché anche lui ha voluto farsi ritrovare…Non l’avevo più visto da quando ha avuto quei problemi di salute. Il film, straordinario, è piaciuto molto anche alla critica e adesso  è approdato due giorni fa a Venezia in occasione del terzo anniversario di Rete Cinema In Laguna. Ovviamente ero presente alla proiezione!

 

Con il regista Francesco Tavella

La piazza di Pesaro stracolma in occasione della proiezione di “Cocoricò Tapes”

“Cocoricò Tapes” verrà distribuito nelle sale cinematografiche?

Penso di sì, ma non lo so con certezza perché sono aspetti che riguardano di più la produzione. Quel che è certo è ci sono svariate piattaforme interessate al film. “Cocoricò Tapes” rievoca in modo significativo la storia e il valore del Cocoricò negli anni ‘90, abbinando il lato documentaristico alla cronaca: tutto andava di pari passo, noi eravamo un amplificatore subliminale di quello che succedeva nel mondo.

La locandina del docufilm

A proposito di Cocoricò, è in programma qualche Memorabilia o evento speciale che prevede la tua collaborazione?

Il 9 settembre lascerò per la prima volta nella mia vita la Biennale del Cinema prima della chiusura e della premiazione finale per un Memorabilia che sarà l’apoteosi di tutti i Memorabilia: verrà allestito sul palco speciale del Moto Grand Prix di Misano Adriatico. Sarà un evento molto importante e mi mette anche un po’ d’ansia, perché il palcoscenico è mondiale (come il Gran Premio) e quindi lo spettacolo che abbiamo in mente sia io che Flavia, che preparerà dei costumi ad hoc, si preannuncia maestoso a dir poco. Il fatto che il Memorabilia sia associato alla corsa delle moto è metaforico della nostra corsa alla tensione, al divertimento, al vivere intensamente quel luogo, perciò la location è perfettamente a tema. E’ una metafora meravigliosa, e non dimentichiamo che Valentino Rossi è un fan sfegatato del Cocoricò e dei suoi protagonisti. Questo progetto rientra tra i più importanti della mia fine estate. Per me sarà un grande onore, una grande gioia poter partecipare. Ho il supporto ideale da parte di Flavia per quanto riguarda i costumi e ho convocato i miei artisti migliori. Farò arrivare degli effetti speciali dall’ estero, ma non voglio spoilerare…Posso solo dirvi che la mia performance avrà un imprinting onirico.

Intanto, passando dalla costa romagnola a quella toscana, so che ti sei esibito più volte, anche on the beach, ai grandi eventi dell’ Insomnia Discoacropoli d’Italia…

Sia in collaborazione con Antonio Velasquez dell’Insomnia che con il gruppo della Metempsicosi, sul fronte toscano ho realizzato svariati eventi. Le location erano ambienti pubblici: piazze, borghi toscani di una bellezza incredibile che non conoscevo ancora…E’ stato una sorta di Grand Tour! All’ ultimo degli eventi targato Insomnia, organizzato tra Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta al prestigioso Beach Club Versilia, nonostante la data un po’ “difficile” (lunedì 21 agosto) è accorso in massa uno zoccolo duro di fan di quell’eccezionale fenomeno che è stato l’Insomnia, e per me è stato  emozionante potermi esibire. La Toscana è stata molto presente nella mia estate, devo dire che quest’ anno è un po’ successo quello che succedeva nei mitici anni ‘90: mi sono suddiviso tra la riviera del Tirreno e quella romagnola con grande entusiasmo.

 

Insieme a Antonio Velasquez, ideatore e direttore artistico dell’Insomnia Discoacropoli. Nelle foto sopra, alcuni scatti della tournée in Toscana che il Principe ha effettuato con Insomnia e Metempsicosi

Adesso darò una notizia bomba ai nostri lettori. Mi è giunta voce che stai per ricevere un prestigioso premio, il Premio Internazionale AEREC per le Arti e la Cultura. Si tratta di un riconoscimento ai tuoi meriti professionali: superfluo dire che sia guadagnatissimo. Quali emozioni provi e a quando è fissata la data dell’evento?

E’ previsto per fine anno. E’ stato un fulmine a ciel sereno, non me l’aspettavo! L’ Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali presenta il suo programma annuale al Parlamento, è una delle Accademie più prestigiose d’Europa. Tutto ciò è molto in sintonia con il mio progetto di scambio delle culture di vari paesi, soprattutto per quanto riguarda la club culture e il teatro notturno. Naturalmente, ha giocato un ruolo importante anche il fatto che io sia ambasciatore del Carnevale e delle eccellenze veneziane nel mondo. La premiazione, probabilmente, coinciderà con la chiusura annuale dei lavori dell’Accademia. Verrà organizzato un grande gala a Roma, ma sono in attesa di maggiori dettagli. Questo riconoscimento mi ha commosso…Innanzitutto, ritengo che sia stato recepito il mio messaggio. Perché è a questo che servono i premi: più che il prestigio, servono a dare all’artista la sensazione che ha fatto qualcosa che è stato capito e che rimarrà nel tempo. Per me è una soddisfazione enorme. Io non so cosa merito, so solo che tutto ciò che ho fatto l’ho fatto sempre col cuore e per trasmettere benessere, riflessioni, valori…Questo lo so con certezza e credo pienamente in quello che ho fatto.

 

Con Leonardo, patron di Metempsicosi

Rimaniamo – ma ancora per poco – nell’ ambito professionale. All’ Odissea Fun City di Spresiano stai portando avanti, ogni fine settimana, un Variété d’ Eté insieme a Simon the Prince, al secolo Simone Fucci. Il varietà (a modo tuo, naturalmente) è una delle colonne portanti della tua carriera performativa. Cosa senti di avere più nelle tue corde, di quel genere?

Senz’altro la conduzione un po’ cabarettistica. Io mi rifaccio molto al varietà tra le due guerre, quello post-bellico di Nino Taranto, Totò, Macario…Questi personaggi, raffinati ma comici, presentando numeri di varietà in realtà facevano cabaret. Quindi amo la parte improvvisata di empatia col pubblico quasi completamente improvvisata, e poi cantare. Al varietà posso cantare e lo faccio molto di più di quanto non lo faccia in discoteca. Durante lo spettacolo sono supportato da Simon che a volte si esibisce, è un trasformista straordinario…E’ molto bello, qualcosa che è entrato a far parte del mio curriculum ma scorre anche nelle mie vene. Il dinner show dell’Odissea, con la sua continuità, ci dà la possibilità di attirare un pubblico affezionato di tutte le età. E poi, il supporto tecnico offerto dal titolare (Giannino Venerandi) è totale.

 

La locandina di “Variété d’Eté”

Canzone e cabaret: per il Principe, le carte vincenti del varietà

Simon The Prince

Parlaci delle tue vacanze, in fondo l’estate è anche questo. Hai concretizzato il tuo proposito di effettuare un tour delle isole del Mediterraneo? Quali spiagge hai avuto l’occasione di esplorare, per ritrovare il contatto con la natura che da sempre ricerchi?

Intanto mi sono ritagliato dei momenti per godermi le spiagge dei luoghi in cui mi trovavo, a partire dalla Romagna dove ho riscontrato un forte spirito di rinascita dopo l’alluvione, la consueta qualità dei servizi, un’accoglienza turistica di prim’ordine. La Toscana poi è meravigliosa, e il Salento – che pure conoscevo, ma non frequentavo da un po’ di tempo – lo è altrettanto. Però la vacanza che, a sorpresa, mi ha fatto scoprire qualcosa di fondamentale sulla mia vita è stata il viaggio che ho fatto in Grecia. Per raggiungere Porto Heli, il luogo dove ho trascorso le vacanze, bisogna attraversare tutto il Peloponneso in macchina, passando da Corinto ma soprattutto da Epidauro. A Epidauro si trova il teatro più grande e meglio conservato dell’antica Grecia. Ha posti a sedere per ben 14.000 spettatori. Al centro dell’orchestra c’è una pietra di circa un metro di diametro dove il più flebile respiro emesso dall’oratore veniva udito persino dalle ultime gradinate. Calcola che 14.000 spettatori potevano ascoltare assolutamente tutto senza il supporto di alcuna tecnologia. Già questo, di per sè, è strabiliante! Ma visitando il sito archeologico (Patrimonio dell’Umanità Unesco), mi sono reso conto che il teatro di Epidauro è una parte del santuario di Esculapio. Esculapio è il dio greco della medicina, e il suo santuario comprende vari templi; il teatro veniva utilizzato per la “terapia di gruppo”, uno scambio energetico finalizzato a guarire l’anima e di conseguenza anche il corpo. Così mi sono reso conto di essere una sorta di terapeuta anche di me stesso, nel lavoro che faccio…perciò, grazie al cielo, la mia salute è ottima nonostante la vita a volte stressante che conduco! E proprio lì, nel teatro di Epidauro, ne ho capito il motivo: io sono uno strumento che dà energia e riceve energia dagli altri. E’ una cosa stupenda! Quando ho fatto la prova voce sulla pietra al centro dell’orchestra, l’ho sentita vibrare sotto i miei piedi…Ho provato un senso di benessere straordinario. Questa è stata l’esperienza più importante che abbia mai fatto, sia dal punto di vista culturale che del Grand Tour! Scendendo verso la costa ho poi raggiunto Porto Heli dove ho avuto modo di visitare e vivere l’unicità di uno dei resort più belli del mondo appartenente alla catena Aman (la stessa dell’Aman Venice): il suo nome è Amanzoe. “Zoe” in greco vuol dire vita, quindi “la vita dell’Aman”. Accolto dal general manager Christos Triantafyllopoulos, una persona preparatissima e squisita, ho goduto della magia di questa struttura situata su una collina che domina il mare. Il beach club si raggiunge percorrendo una stradina tra gli ulivi. Che dire? Hanno ricreato l’Olimpo degli dei! E’ semplicemente pazzesca la bellezza di quel luogo, la serenità che ti infonde, la capacità che ha di estraniarti da tutto il bailamme che c’è in giro. Lì puoi ristorare l’anima e il corpo al 100 %! E non ti importa nulla di quello che succede altrove, sei coccolato in qualsiasi modo…Ma soprattutto ti godi una struttura completamente creata con materiali naturali: marmo, pietra, legno…

 

L’antico teatro di Epidauro

La “magica” pietra al centro dell’ orchestra del teatro

L’hotel, un 7 stelle progettato 10 anni fa dall’ architetto Ed Tuttle, è super esclusivo. Può accogliere parecchie persone ma le incontri a malapena, da quanto è ampio. Ci sono giochi d’acqua, oliveti, una natura rigogliosissima…Ogni suite ha la sua piscina privata e il suo giardino! Ti ripeto, l’Amanzoe è l’Olimpo degli dei! Un hotel di lusso, certo, ma non un lusso ostentato: un lusso vero, profondo. Il lusso di non avere lo stress del tempo, un’oasi unica al mondo. Vorrei concludere la mia estate tornandoci per qualche giorno e visitando  la splendida isola di Spetses proprio di fronte a Porto Heli…La Grecia del Peloponneso è stupefacente. Devo dire che il Grand Tour ha effetti molto benefici su di me. Consiglio a tutti di fare viaggi di questo tipo, dei viaggi di scoperta. Ne vale davvero la pena!

 

L’Hotel Amanzoe di Porto Heli, in Grecia: per il Principe, l'”Olimpo degli dei”. La struttura vanta persino un anfiteatro dove vengono organizzati spettacoli in greco antico

Un paio di settimane fa ai avuto la splendida opportunità di esibirti al Panorama Festival, la kermesse salentina dedicata ai più noti dj internazionali…Com’è andata?

Per la prima volta nella mia vita, perché di solito sono io a ricevere le offerte, ho dato la mia disponibilità a partecipare a questo festival, pazzesco, di caratura internazionale, che tra il 12 e il 16 agosto ha totalizzato ben 100.000 presenze. E’ organizzato da Vincent DiFrancesco, il patron del Guendalina Club di Santa Cesarea Terme. Al Festival approdano i migliori dj di tutto il mondo: i più bravi emergenti, i nomi storici che continuano a fare storia… Al Panorama ho intercettato un’energia incredibile, ho incontrato dj che non conoscevo ancora di persona. Amo moltissimo Peggy Gou, tra gli ospiti speciali del Festival… la trovo meravigliosa sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista della cura del look…Combina il fashion con la musica, la musica con la teatralità, perché la consolle è un palcoscenico e ormai l’hanno capito tutti i dj. Tantevvero che mentre si esibiscono si lasciano coinvolgere anche fisicamente, ballano insieme al pubblico che hanno di fronte. Per cui devo dire grazie a Vincent, che ha accettato la mia proposta approdare  al Panorama Festival come virtuale “maestro di cerimonie” della serata finale del 16 agosto:  l’ho introdotta e poi ho lasciato spazio a tutte le star internazionali. ho ricevuto l’entusiastica accoglienza di quell’immenso pubblico, che mi considerava un po’ la ciliegina sulla torta. La torta, deliziosa, l’aveva gustata fino a quel momento e adesso aveva anche la ciliegina! In questi festival non è prevista la figura del vocalist o del maestro di cerimonie, però Vincent mi conosceva e si è detto felice e onorato di avermi lì. Quando seguo il mio istinto sbaglio raramente!

 

Il Principe al Panorama Festival, nel Salento

Hai qualcos’altro da aggiungere al racconto della tua magica estate?

Certo! Ho vissuto due momenti epici in Liguria, il primo nello storico locale Le Vele Alassio. Mi sono esibito insieme a Roberto Molinaro, un dj che non frequentavo da tempo ma con cui ho instaurato una grande sintonia, e al rampante dj Cassimm. Sostanzialmente si è trattato di un one man show perché le dimensioni del club, per renderlo ancora più esclusivo, sono a misura d’uomo, ma ho potuto esprimermi benissimo soprattutto grazie al senso di vicinanza che mi ispirava quello spazio. Poi il titolo del format, ideato dal proprietario e gestore del locale, il dinamico Niccolò Fiori, era “StylHertz”: l’ho trovato fantastico, perché abbina techno e stile in linea con quello che è sempre stato il mio input. Non ho mai voluto coinvolgermi in eventi che non avessero un tocco di stile, di classe, che non facessero riferimento a quel grande teatro che è la moda stessa. Per cui questo nuovo format lo abbiamo inaugurato con un successo strepitoso. Alassio è molto vicino a San Bartolomeo al Mare, la località di villeggiatura della mia infanzia, e ad appena un chilometro di distanza si trova il borgo di Cervo, dove da 60 anni si tiene un Festival Internazionale di Musica da Camera. Lì mi esibii per la prima e ultima volta in quanto concertista in fieri…prima che la vita mi portasse altrove. Quando sono arrivato a Cervo mi sono commosso. Il Festival di Musica da Camera si svolge sul sagrato della chiesa barocca e in altre suggestive location di questo borgo medievale. A Cervo si può circolare soltanto a piedi, si arriva alle mura del castello e poi c’è un saliscendi di caruggi liguri. Ti racconto un aneddoto: appena ho oltrepassato l’arco del paese, ho visto un cartello con su scritto “Memorabilia”!  Era il titolo della mostra dei momenti clou del Festival…Un’ altra curiosa coincidenza è che nel 2023 ricorre il 60simo della manifestazione e io compio esattamente 60 anni! Devo dire che questa estate ho pianto molto, ma di gioia! Ringrazio il cielo per non aver mai perso la mia emotività, e quando mi emoziono non mi vergogno di versare qualche lacrima. Guai a perdere la capacità di emozionarsi, soprattutto per un artista.

 

Nel backstage della performance StylHertz a Le Vele Alassio e a Cervo, l’incantevole borgo ligure dove si tiene un noto Festival di Musica da Camera

Quali sono gli appuntamenti che ti vedranno protagonista in questa fine estate?

Innanzitutto devo annunciarvi una news eccezionale! Ho ricevuto la nomina a rappresentare il Doge nel corteo di imbarcazioni antiche che apre sontuosamente la Regata Storica di Venezia (3 settembre sul Canal Grande in diretta su Rai2 dalle ore 16.00) Questa particolare investitura è arrivata da Ca’ Farsetti nella persona del Consigliere Delegato alla Tutela delle Tradizioni, Giovanni Giusto. Si tratta per me di un sogno che si realizza, perché fin da ragazzino subivo il fascino di quella sontuosa rievocazione dell’arrivo a Venezia della Regina di Cipro Caterina Cornaro (che sarà al mio fianco interpretata dalla Maria del Carnevale 2023). Davvero emozionante… non ho parole per ringraziare di questo onore la mia amata Venezia. Voglio lanciare un messaggio ai lettori di VALIUM: se credete fermamente nei vostri sogni, diventeranno realtà. A me stanno succedendo delle cose che ho sempre sognato. Vorrei che tutti conservassero dei sogni nel cassetto e facessero il possibile per realizzarli! Oltre alla nomina veneziana, ho altre due notizie. La prima è che riuscirò a dare alle stampe il libro sui 50 anni di attività del patriarca della famiglia Venerandi, Renzo, grande imprenditore del mondo delle discoteche. L’uscita di questo volume è per me fonte di grande soddisfazione. L’ho scritto a quattro mani insieme a Luca Colferai, letterato ed editore veneziano. La seconda notizia riguarda la celebrazione dei 30 anni di vita dell’Odissea Fun City, un locale storico, mastodontico, la “città del divertimento”, che è sopravvissuto grazie alla tenacia, al sacrificio e alla genialità di Giannino Venerandi, il figlio di Renzo. I festeggiamenti si svolgeranno in 3 giorni, il 14, 15 e 16 di Settembre. Ci stiamo preparando, perché la discoteca si chiama Odissea e siccome io la Grecia me la porterò nel cuore per sempre, ci riferiremo al poema omerico. L’ antichissimo e meraviglioso viaggio di Ulisse sarà la mia ispirazione. Ogni giornata, poi, verrà dedicata a un decennio diverso – sia musicale che di atmosfere – di questo locale che è uno degli ultimi grandi “contenitori” rimasti e si sta preparando a un’innovazione tecnologica che lo renderà 3.0!

 

In questi scatti Maurice è a Malamocco, sede della costumeria filologica del Comune di Venezia: qui ha dato una sbirciatina all’ Atelier e alle imbarcazioni. Nell’ultima foto, il Principe con il responsabile della costumeria Fabio Barbierato.

Una domanda che conclude l’intervista…”con il botto”! L’80sima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verrà inaugurata nientemeno che dal Grand Bal de Monte Carlo, dove sarai protagonista sotto la direzione artistica di Delia Grace Noble. Un appuntamento decisamente esclusivo, una sorta di consacrazione della tua figura all’ interno del più importante evento internazionale (oltre al Carnevale) della città di Venezia. Che puoi dirci al riguardo?

Voglio ringraziare Delia per l’affetto, la stima e la fiducia incondizionata che mi dimostra, credo di essermele anche meritate nel corso degli anni. Stavolta l’ispirazione è stata Grace Kelly, poi diventata Grace Grimaldi. E in previsione del 60simo da che Grace Kelly diventò Principessa di Monaco (che ricorre nel 2026) cominceremo sin d’ora le celebrazioni. L’evento sarà patrocinato da Alberto II, con la partecipazione della diplomazia internazionale (tutti i paesi legati in qualche modo al Principato di Monaco saranno presenti con delegazioni, ambasciatori ecc.) e delle personalità del mondo del cinema. Il nostro, però, non è un evento ufficiale della Biennale Cinema 2023, bensì l’evento più esclusivo con cui la Città di Venezia inaugurerà l’80sima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. Questo ballo ha lo scopo di implementare l’aspetto mondano della Mostra del Cinema, che era stato un po’ trascurato ma ultimamente sta riprendendo quota, anche perché gli sponsor hanno voglia di visibilità. Il Grand Ball si terrà nel sontuoso salone Marco Polo dell’Hotel Luna Baglioni, dietro Piazza San Marco. Non escludo il flash mob di un gran valzer silenzioso con tutti gli ospiti che si dirigeranno nell’unica piazza di Venezia…Tra l’altro, il 31 splenderà nel cielo la luna blu: si preannuncia un evento da sogno che la Superluna renderà ancora più magico. La magia, d’altronde, è nelle corde degli eventi che organizza Delia Grace Noble, cantante lirica di fama internazionale e ambasciatrice Unicef; il pazzesco parterre di artisti di cui si avvale è il suo valore aggiunto. Giocando in casa, io farò del tutto per dare un tocco speciale al mio ruolo. Probabilmente, anziché i consueti panni di Casanova, vestirò i panni del Doge. Mi sembra giusto che sia il Doge, l’autorità suprema di Venezia, a dare il benvenuto ai Principi e alle Principesse, e che togliendosi il manto e il corno ducale si metta a ballare con i suoi ospiti (come in effetti succedeva in passato). All’evento parteciperanno Vip del mondo del cinema, della politica, della cultura…Posso solo anticiparvi che ci sarà la crème de la crème!

 

Con Delia Grace Noble, direttore artistico del “Grand Bal des Princes et des Princesses”

La locandina del prestigioso evento veneziano che si terrà al Baglioni Hotel Luna

(Photo courtesy of Maurizio Agosti)

 

Il luogo: al Carnevale di Venezia con il Principe Maurice

 

E’ un Carnevale più magico che mai, il Carnevale di Venezia 2023: “Take your Time for the Original Signs” (questo il tema su cui è incentrato)  si ispira ai segni dello Zodiaco e ai quattro elementi naturali – aria, acqua, terra e fuoco – invitandoci a ritrovare la nostra essenza più intima, la nostra unicità, nel luccichio delle costellazioni astrologiche da cui siamo rappresentati. Per addentrarci in questo viaggio nei giorni grassi del Carnevale veneziano, ho scelto una guida d’eccezione. E’ il Principe Maurice, Maestro di Cerimonie oltre che suprema icona della kermesse, una figura talmente rappresentativa da essersi guadagnata la nomina di Ambasciatore Ufficiale del Carnevale di Venezia nel mondo. Chi segue VALIUM lo conosce bene, è a lui che ho dedicato lo spazio “Sulle tracce del Principe Maurice”. Oggi, eccezionalmente, “Il luogo” e la suddetta rubrica si fondono in uno straordinario connubio: esploreremo il Carnevale della perla lagunare insieme al Principe, in uno scoppiettante turbinio di luoghi, eventi e manifestazioni. Giocheremo con i quattro elementi per presentarvi location inedite della Venezia carnascialesca e vi inviteremo ad appuntamenti speciali, come quello che si terrà stasera al Museo Correr

 

Il Principe si esibisce all’ Official Dinner Show “Original Sinners”

 

Il tema del Carnevale di Venezia 2023, “Take your time for the Original Signs”, inneggia allo Zodiaco e ai quattro elementi naturali. Puoi raccontarci qualcosa in più su questo affascinante argomento?

Da parte del Direttore Artistico Massimo Checchetto, che è anche lo scenografo del Teatro La Fenice, c’è stata la volontà di affidarsi all’astrologia, ai segni zodiacali e agli elementi della natura. Ma c’è anche un altro segno che domina sulla città, ed è quello simbolico di San Marco: il Leone sta a testimoniare la potenza e l’indipendenza della Serenissima, mentre l’ispirazione allo zodiaco invita ognuno a reinterpretare liberamente il proprio segno astrologico. Gli straordinari spettacoli dell’Arsenale, ormai un must della produzione, sono invece dedicati ai quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco). Per rappresentarli non potrebbe esistere uno scenario migliore. Il 4 Febbraio, uno scenografico corteo acqueo ha solcato il Canal Grande in pre-apertura del Carnevale, mentre il giorno successivo si è svolta una regata capitanata da una gigantesca pantegana di cartapesta: poco prima di arrivare al ponte di Rialto, il corpo della Pantegana si è spalancato lasciando fuoriuscire miriadi di coriandoli e palloncini colorati. Questo evento ha sostituito il volo della Colombina, perché in Piazza San Marco ci sono dei lavori in corso che non è possibile interrompere. La piazza, comunque, non rappresenta più il fulcro assoluto del Carnevale. Lo spettacolo è diffuso ovunque, soprattutto nei campielli…è uno spettacolo di strada così come lo era in passato. Anticamente, il Doge inaugurava il Carnevale permettendo agli artisti di strada di esibirsi in qualsiasi luogo, ed è quello che succede oggi. E’ un ritorno alle tradizioni più remote, mentre di nuovo e di meraviglioso c’è il Dinner Show ufficiale a Ca’ Vendramin Calergi, “Original Sinners”, ideato e diretto da Antonia Sautter: i segni zodiacali sono evocati in uno splendido corner “astrologico”, ma l’evento è dedicato ai sins e ai sinners, ovvero ai peccati e ai peccatori. Il Concorso della “Maschera più Bella” è ormai quasi completamente virtuale. Le maschere sfilano all’ interno di un’ installazione in Piazza San Marco, dove una piccola telecamera immortala i loro costumi in ogni dettaglio. Le immagini vengono diffuse sui social del Carnevale e votate dal popolo del web, dopodichè una giuria qualificata, composta da Massimo Checchetto e dai prestigiosi atelier veneziani Pietro Longhi, La Bauta, Antonia Sautter e Nicolao Atelier, selezionerà la maschera vincitrice tra quelle che hanno ricevuto più voti. Partecipanti e giuria non hanno più un contatto diretto, credo che sia un residuo dei distanziamenti dell’epoca Covid.

 

 

Quali sono i luoghi chiave in cui si sviluppa il Carnevale?

Il Carnevale è diffuso in tutta la città metropolitana. Si sta dando importanza anche alla terraferma, per coinvolgere – oltre che i turisti – l’intera popolazione. I luoghi chiave sono i campielli principali come l’anno scorso. La mappa è la stessa, il format è lo stesso, però sono stati implementati i teatrini. In Piazza San Marco qualche spettacolo viene fatto, ma si punta a non creare un eccessivo affollamento e i cantieri sono piuttosto ingombranti: per non intasare la piazza, ad esempio, il volo dell’Angelo non è stato effettuato. Personalmente sto frequentando le più tradizionali location veneziane: ho voglia di tornare alle origini. In questo momento mi trovo al Caffè Florian, dove vado tutti i giorni a prendere il caffè. Ho voglia di respirare gli odori, i profumi, l’energia che mi ha sempre donato quel locale, un punto di riferimento assoluto del Carnevale perché in passato gli aristocratici si ritrovavano lì dopo la loro sfilata in costume, “el liston delle maschere”. Sfilavano sulla pavimentazione di Piazza San Marco, lungo una fascia decorata che veniva chiamata il “liston”. Tradizione a parte, a Venezia esistono miriadi di locali. Alcuni hanno aperto da poco e sono molto simpatici, freschi, frizzanti. Quest’ anno in laguna c’è una massiccia presenza di giovani provenienti da tutto il mondo: le nuove generazioni, intrigate dal Carnevale, sono approdate a Venezia per scoprirlo in prima persona. Tra le location più imperdibili, poi, c’è sicuramente l’Arsenale, che da un anno a questa parte ospita spettacoli straordinari. “Original Signs” è uno show grandioso, organizzato sul bacino acqueo, che mette in scena i quattro elementi naturali: terra, acqua, aria, fuoco vengono rappresentati in un’atmosfera magica dove la danza, lo spettacolo e la musica si fondono in un connubio eccezionale. A Ca’ Vendramin Calergi, lo storico Casinò di Venezia (è il più antico al mondo), l’appuntamento serale è con gli “Original Sinners” di Antonia Sautter. La formula è quella del dinner show, però si può anche ballare. In questi spazi incantati mi esibisco nelle vesti di performer e di Maestro di Cerimonie.

 

 

Vorrei segnalarvi un’ ulteriore location, il Museo Correr: con l’ Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia, del quale sono Direttore Artistico, organizziamo eventi di scambio culturale con nazioni di tutto il mondo. E proprio nel Museo Correr oggi si terrà un incontro importante tra la città di Baku, la capitale dell’Azerbaigian, e Venezia. Perché Baku? E’ molto semplice: si trova sulla Via della Seta, la rotta commerciale che congiungeva l’Impero romano con quello cinese. Lo scambio tra Baku e la nostra Associazione va avanti già da qualche anno, ma adesso è improntato alla raffinatezza più squisita. L’ appuntamento, “Profumi e Antichi Merletti sulla Via della Seta”, includerà una visita ufficiale al Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo di Palazzo Mocenigo perché l’azienda sponsor dell’evento ha creato un profumo estremamente pregiato e particolare. Per la sera è prevista invece una cena di gala nella sala da ballo del Museo Correr, l’ex Palazzo Reale voluto da Napoleone. Sarà una soirée esclusiva e dal sapore d’altri tempi, quando gli scambi diplomatici e commerciali venivano sanciti dagli incontri mondani. Nel periodo “Grasso” del Carnevale, comunque, a Venezia si concentra un tripudio di balli e di iniziative.

 

 

Parlaci del tuo ruolo nell’edizione 2023 della kermesse.

Il mio ruolo è sempre lo stesso. Diciamo che sono ormai iconizzato, incorniciato in questo Carnevale. Quando appaio in abiti civili, come in questo momento, vengo riconosciuto e salutato con calore: questo mi gratifica molto. Ho finalmente avuto la possibilità di tornare in Piazza San Marco per presentare le 12 Marie, martedì presenterò la vincitrice che diventerà una sorta di regina del Carnevale. In Piazza San Marco mi sono esibito anche in occasione di un raduno di tutte le associazioni storiche del Carnevale di Venezia, era presente anche la nostra Associazione Internazionale. La mia è stata una piccola improvvisazione di Commedia dell’Arte, un incontro tra Casanova e un’astrologa (“stroega” in veneziano). La storia era buffa: Casanova, in gramaglie perché aveva fatto cilecca la notte precedente, chiedeva a un’astrologa il motivo della sua défaillance. Voleva sapere come mai gli astri si erano accaniti contro di lui. E’ stato un battibecco simpaticissimo: si è scoperto che non c’era nessun problema, Casanova era solo stato vittima della vendetta di un’amante che lo aveva “intorpidito” con una droga a base di bromuro. In sintesi, durante il Carnevale ho la possibilità di esprimermi sia nel ruolo di performer che di Maestro di Cerimonie.

 

Il  Museo Correr

Il Carnevale di Venezia nasce sotto il segno del Leone di San Marco. Che caratteristiche possiede, a tuo parere, di questo segno zodiacale?

Venezia del Leone ha la maestà, e il fatto che sia un leone alato le dà anche quel senso di leggerezza, di sontuosità serena, che potrebbe essere ricollegato all’appellativo di “Serenissima”. Quindi direi che il Leone di San Marco corrisponde esattamente al simbolo del potere di Venezia, all’ imprinting della Serenissima storica. E’ una straordinaria immagine-simbolo: combina la forza e la bellezza del leone con la possibilità di volare sulle ali della fantasia.

 

 

Facciamo un gioco: ti chiedo di abbinare simbolicamente i quattro elementi naturali, uno dei temi portanti del Carnevale 2023, a quattro location veneziane che li rievocano.

Cominciamo con l’Aria. Dove respirare a pieni polmoni l’aria di Carnevale?

Senz’altro a Piazza San Marco. Tutti si danno appuntamento qui. E includo nell’area anche il bacino di San Marco, Riva degli Schiavoni compresa. L’aria del Carnevale, però, puoi respirarla anche di straforo: magari incontri una maschera in una calle stretta e ne rimani inebriato…

 

 

Acqua: citaci una location mozzafiato affacciata sulla laguna.

L’Arsenale. Gli spettacoli si svolgono sul suo bacino acquatico: l’acqua fonde insieme tutti gli elementi naturali ed è l’elemento dominante della città. Segnalo anche il Canal Grande e i vari canali, da esplorare tramite lunghe escursioni in gondola.

 

 

Terra: citaci una location d’eccezione per assaporare i Frutti della Terra, ovvero deliziare il palato

Sant’Erasmo, un’isola a vocazione agricola detta l’”Orto di Venezia”. Lì si assaporano piccole delizie come le “castraùre”, i germogli del carciofo. Ma per godere dei frutti della terra si può anche andare a mangiare alla Trattoria Al Bacan, vicina all’ approdo lagunare dell’isola. E’ un must se si desidera conoscere la cucina tipicamente veneziana.

 

 

Fuoco: citaci la location hot per antonomasia della Venezia carnascialesca.

Il Dinner Show ufficiale del Casinò, che è dedicato al peccato originale. Gli spettacoli sono maliziosi, intriganti e ammiccano a ciò che potrebbe succedere nel dopo-festa, perché “lì non si può”! Quest’anno direi che le fiamme ardono proprio dai nostri peccatori. Ma Venezia è una città talmente magica che il fuoco si può accendere ovunque. Per esempio, con uno sguardo che si intravede dietro la maschera. C’è un’immancabile malizia, dietro ogni maschera. Eros e Thanatos al Carnevale sono sempre presenti. Bruciare di passione, poi, è una bella morte. Non è un caso che sia stata chiamata “la petite mort”…

 

 

Le costellazioni risplendono, e sono visibili, nel cielo notturno. Svelaci una location altrettanto meravigliosa, ma misteriosa e sconosciuta ai più.

Quelle davvero misteriose non sono raccontabili. La location più misteriosa attorno alla quale eventualmente ritrovarsi per carpire quello che è rimasto delle sue energie antiche ed esoteriche è senz’altro la piccola chiesa della Maddalena, piena di simboli massonici e occulti. Entrare non è possibile, ma si può ammirare esteriormente: si trova nel Sestriere di Cannaregio ed è un esempio di architettura neoclassica veneziana. Al suo interno abbondano enigmi che non posso svelare…Il mistero di questa chiesa bellissima, chiusa al pubblico da decenni, ha a che fare con la controversa figura di Maria Maddalena. Mi chiedi se l’ho visitata? Perché vuoi estorcermi segreti impossibili da rivelare? (ride)

 

 

Come concludere il Carnevale in bellezza e soprattutto senza traumi?

La nostra Associazione tradizionalmente organizza un silenzioso corteo in gondola, partendo quasi sempre da Palazzo Pisani Moretta fino ad arrivare in Piazza San Marco. Lì facciamo un grande girotondo a mò di saluto e augurio per ritrovarci tutti l’anno prossimo. Quest’ anno, dopo il girotondo di rito, io mi esibirò in una performance a sorpresa quando la piazza sarà completamente vuota. Il mio sarà un omaggio a questa città, un gesto di ringraziamento per la magia, la gioia, la bellezza, il sogno che continua a regalare a tutti quelli che ci vivono e che vengono a visitarla. Non sarà un evento segreto: semplicemente non lo annuncio, chi c’è c’è e chi non c’è…pazienza!

 

 

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice – Ritorno alle origini

Il Principe in Piazza San Marco con Nefer Suvio e Daniel Didoné

 

Esattamente due anni fa, la diffusione del Coronavirus iniziava a stravolgere gli equilibri, gli stili di vita e le certezze della popolazione mondiale. Oggi, nonostante la situazione sia discretamente migliorata, il ritorno alla normalità sembra ancora lontano. Il prolungarsi della pandemia ha moltiplicato le modalità di rapportarsi all’ esistenza: tra di esse rientra, ad esempio, lo sviluppo di una nuova consapevolezza. Si riflette molto di più, si tende ad affrontare fatti ed argomenti sotto inedite prospettive. Il soggetto di “Lo sguardo su Venezia”, un documentario (diretto da Simone Marcelli, narrato da Ottavia Piccolo insieme a Carlo Montanaro e musicato da Pino Donaggio) presentato al Teatro La Fenice il 18 Gennaio scorso, è nato proprio da questo input: ripensare Venezia, ripercorrere le origini della città e il modo in cui ha forgiato la sua essenza per ripristinare lo splendore che l’ha sempre contraddistinta. Il Principe Maurice, che ha assistito alla proiezione, è rimasto estremamente colpito dalle considerazioni espresse nella pellicola. Il Grand Tour, la differenza tra “turisti” e “visitatori”, la necessità di restituire un’ anima al capoluogo del Veneto sono temi che da locali si fanno universali, stimolando riflessioni sui mutamenti indotti dall’ era pandemica. Il Principe stesso ha avvertito l’ impellenza di rigenerarsi, di tornare alle origini per riconnettersi con il proprio io più profondo. Nell’ intervista qui di seguito ci racconta i dettagli di questo suo percorso e molto altro ancora: parleremo della chiusura delle discoteche, dell’ emergenza sanitaria, di società e socialità, del musical “Casanova Opera Pop” di Red Canzian, ma soprattutto parleremo di Carnevale. Perchè il Carnevale di Venezia si avvicina a grandi passi ed è pronto a stupirci con una formula nuova di zecca. Nessuno meglio del Principe Maurice, che anche quest’ anno ricoprirà il ruolo di Maestro di Cerimonie della kermesse, potrebbe trascinarci nelle magiche atmosfere dell’ antichissima festa veneziana. Seguiamolo e lasciamoci ammaliare dal magnetismo del suo eloquio.

In occasione dei tuoi Auguri di Natale avevamo celebrato la rinascita del Cocoricò. Oggi, a un mese di distanza da quell’ intervista, siamo punto e a capo. Chiusura delle discoteche, nuove e sempre più stringenti restrizioni…Qual è il tuo punto di vista su questa situazione?

Eravamo gioiosi e euforici: era la vigilia di Natale e proprio a Natale ci sarebbe stata una data extra del Memorabilia grazie al successo ottenuto dall’ appuntamento del 7 dicembre. Il nostro entusiasmo era grande, la meraviglia anche, ma a causa della situazione Covid il Comitato Tecnico Scientifico ha deciso improvvisamente di chiudere tutto. Pensavamo che il decreto sarebbe diventato effettivo dopo Natale, invece è stato reso operativo immediatamente. Quindi il Memorabilia è saltato e le discoteche sono rimaste chiuse fino al 31 Gennaio, ma il nuovo decreto ne ha posticipato la riapertura al 12 Febbraio: un gigantesca mazzata – oltre che economica anche psicologica – sia per noi artisti che per gli operatori, gli imprenditori e ancor più per i ragazzi, che erano così entusiasti, cosi partecipi…Quando sono ritornato al Cocoricò mi sono commosso, si era instaurata un’empatia, un’energia bellissima. Poi, all’ improvviso…Tac! Mannaia…Questa decisione non si riesce a comprendere appieno, bisogna fare una profonda riflessione sotto tutti i punti di vista. Innanzitutto medico-scientifico, ma anche politico, economico e sociale, perché la situazione è veramente devastante: navighiamo a vista.

 

Il Grand Tour del Principe all’ Acropoli di Atene

Nell’ epoca del Covid, tra no vax, sì vax, no green pass, pro green pass e una quotidianità completamente vincolata al certificato verde, la società si è sgretolata e suddivisa in fazioni…Tutto questo, a tuo parere, lascerà cicatrici anche quando terminerà l’emergenza sanitaria?

Assolutamente sì. Sono convinto che le cicatrici saranno profonde e forti, tant’è che io stesso ho sentito l’esigenza di sfruttare tutte le occasioni di socialità perché altrimenti sarei impazzito. Sono un animale sociale e da palcoscenico, per me sarebbe follia pura dover rinunciare di nuovo a tutto! Ho deciso di andare alla ricerca delle origini dell’umanità più bella e più profonda attraverso un viaggio in Grecia sulle orme del famoso “Grand Tour”. Durante la prestigiosa presentazione al Gran Teatro La Fenice del documentario “Lo sguardo su Venezia”, si è parlato molto del Grand Tour: era un modo per educare i giovani aristocratici ed alto borghesi alla bellezza, ai valori fondamentali di un’umanità illuminata e autentica che è quella delle origini; quindi quella dell’antica Grecia, dell’antica Roma, del Rinascimento…Io sono voluto partire dall’ antica Grecia. Perché è proprio lì, nell’ Acropoli di Atene, che si respira il bello dell’umanità. L’ usanza di incoraggiare i giovani dell’aristocrazia a fare viaggi che li preparassero ad avere una visione più ampia della società e della cultura fu sancita da Elisabetta I di Inghilterra. Da “Grand Tour” è poi derivato il termine “turismo”, che oggi ha acquisito un’accezione quasi negativa. Nel documentario si affermava che “avremmo bisogno di meno turisti e di più visitatori”, per cui io, da visitatore, sono andato alle origini di tutto ed è stato un momento bellissimo, perché mi sono rifocillato l’anima. Abbiamo bisogno di ritrovare l’umanità che c’è in noi, di non perdere la fiducia nel prossimo…Sapere che esiste la filosofia, che esiste la democrazia nella sua accezione più profonda, che esiste la bellezza (decodificata in un modo fruibile da chiunque, la famosa bellezza classica) è meraviglioso, e lo consiglio a tutti. Andiamo in cerca di quello che ci fa emozionare ancora, riportiamolo nelle nostre vite. C’è troppa ansia in giro, troppa paura, si è sviluppata troppa cattiveria. Nei momenti di difficoltà l’uomo ha spesso rivelato il suo lato peggiore.

 

Ottavia Piccolo, protagonista della narrazione di “Lo sguardo su Venezia”, insieme allo storico Carlo Montanaro, autore dei testi e narratore, a sua volta, del documentario

L’ Acropoli d’Atene by night: un’ immagine altamente suggestiva

Tu, nel frattempo, a cosa ti stai dedicando?

Sono già prontissimo per il Carnevale!  Sto cercando di capire come posso rinnovare e implementare le mie capacità espressive e artistiche, vorrei farlo ripartendo dalle origini; anche a livello musicale, per esempio, ho ripreso a studiare autori che avevo accantonato da tempo. Recentemente, una delle mie più belle uscite mondane si è svolta alla Venice Cocktail Week: un evento che ha messo i maggiori bartender del mondo in competizione tra loro per creare nuovi cocktail da presentare sul mercato. Era presente anche Roberto Pellegrini, bartender di spicco oltre che padre della campionessa Federica Pellegrini. Ci conosciamo da tantissimi anni perché è stato un maitre del Florian, del bar del Gritti, del Danieli…Durante la Venice Cocktail Week, al Caffè Florian Pellegrini ha proposto un nuovo tipo di vermut dedicato agli intrighi veneziani. Mi ha quindi invitato a presentare questo “intrigante” prodotto nelle vesti di Casanova. E’ successo venerdi’ 17 dicembre. Potrebbe sembrare una data infausta ma ti confesso che a me, di venerdì 17, sono sempre successe cose belle! Tantevvero che al Florian ero in compagnia di Nefer Suvio, la compagna di Nick Rhodes dei Duran Duran, che mi ha fatto da dama. Mi è venuta a trovare a Venezia ed è stata la mia ospite d’onore dell’evento di presentazione. Indossava un costume settecentesco semplicemente delizioso dell’Atelier Nicolao! Con noi c’era anche Daniel Didonè, il mio fido assistente, per l’occasione nel ruolo di moretto. E’ stata una serata davvero stupenda!

 

Un quartetto d’eccezione. Da sinistra a destra: Nefer Suvio, il Principe Maurice, l’ acclamato bartender Roberto Pellegrini (padre della campionessa Federica) e Daniel Didoné alla Venice Cocktail Week

Dal nostro ultimo appuntamento ad oggi, cosa è successo nella tua vita?     

Purtroppo sono risultato anch’io positivo al Covid, e proprio durante la settimana di Natale. Ero quasi asintomatico, ma ho dovuto rinunciare a diverse cose che avevo in programma: ad esempio, raggiungere la mia famiglia. Mi è dispiaciuto parecchio…Fortunatamente il 30 ero già guarito e libero dai vincoli della quarantena. Per cui a Capodanno mi sono esibito in un dinner show all’ Odissea di Treviso e devo dirti che mi sono completamente ripreso! Con me c’era Micaela Martinis, un’artista di cabaret burlesque che ha rallegrato la cena con la sua performance. Dopodiché, ho fatto questo bel viaggio in Grecia. Ma prima ancora sono andato a trovare mia sorella in Brianza e mi sono goduto il panorama meraviglioso e assolato del “ramo del lago di Como” di cui parla Manzoni ne “I Promessi Sposi”. Tornando alla Grecia, in me c’è stata un’importante presa di coscienza: ho capito che dovevo ripercorrere le origini, anche le mie, i miei ricordi, per aggrapparmi a quello che c’era prima e per cercare di rielaborarlo in futuro. Dovevo rievocare i valori che ho avuto, la bellezza che mi ha circondato…Bisogna iniziare a curare l’anima, oltre che il fisico.

 

Ricordi dal Capodanno 2021: Maurice con la Burlesque performer Micaela Martinis, in arte Lucy Ladyville, e il dinner show dell’ Odissea di Spresiano Veneto (TV)

Il 12 Febbraio avrà inizio il Carnevale di Venezia. E’ stato già deciso il tema conduttore? E soprattutto, sarà un Carnevale in presenza o via streaming come lo scorso anno?

Intanto, alleluja!, non sarà via streaming (un pochino si, però.). Quest’anno si punta a rendere le maschere protagoniste, potranno passeggiare per la città e godersi gli splendori della laguna in attesa di partecipare alle cene negli antichi palazzi, in particolare – dal 19 febbraio in poi – al gala ufficiale del Carnevale a Ca’ Vendramin Calergi (il Casinò) del quale sarò Maestro di Cerimonie. Piazza San Marco, con le sue dimensioni, avrebbe favorito la formazione di assembramenti. Invece il Carnevale dovrà svolgersi sì in presenza, ma in tutta sicurezza. Il tema conduttore non è stato ancora reso noto, verrà svelato last minute. Come direttore artistico dell’Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia, assieme alla Presidente Giovanna Barbiero ho preparato un programma molto bello. Si partirà venerdì 25 con un evento straordinario a Palazzo Labia, sede della Rai Veneto; sabato 26 è previsto il Corteo delle Nazioni dedicato alle autorità e al Corpo Diplomatico presente in città: si alterneranno un corteo di gondole, un concerto e un cocktail nella cornice prestigiosa dell’Hotel Ca’ Sagredo. Per Martedì Grasso è in programma invece il gala internazionale  di chiusura a Palazzo Pisani Moretta, il più bel palazzo del Canal Grande. Penso che il Carnevale 2022 sarà ancora più bello e partecipato emozionalmente del solito. Verrà chi ama mettersi in costume, chi vuol godersi la città come se fosse un vero e proprio teatro…Venezia non sarà più “folla, disagio e strattoni”, ma si tramuterà nello splendido palcoscenico che è sempre stata. Soprattutto, la formula “palco e pubblico” caratteristica di Piazza San Marco verrà superata. Saranno tutti protagonisti! Le maschere, naturalmente, saranno molto gradite: è un’occasione per esplorare la città evitando inutili assembramenti, perché il Carnevale si concentrerà nei palazzi e nei teatri.

 

“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti”…In questo scatto brianzolo, Maurice ha immortalato il lago descritto da Manzoni ne “I Promessi Sposi”

Il lungolago di Lecco

Potresti darci qualche anticipazione sugli eventi a cui prenderai parte, o è ancora tutto top secret?

Il calendario è fitto, ma navighiamo a vista e bisogna capire giorno dopo giorno quali saranno gli sviluppi. Posso anticiparvi alcuni impegni che al momento ho preso: come già detto, sabato 19, il primo giorno di Carnevale, sarò Maestro di Cerimonie al gala ufficiale del Casinò. Ca’ Vendramin Calergi è uno dei più bei palazzi del Canal Grande, un palazzo rinascimentale prestigioso oltre che stupendo. Durante le serate “non grasse” il Casinò è a disposizione per eventi privati o aziendali, perciò ritornerò a Ca’ Vendramin Calergi da giovedì 24. Venerdì 25, al termine del gala, raggiungerò l’Associazione Internazionale del Carnevale di Venezia a Palazzo Labia, dove si terrà una festa dedicata al trionfo dei sensi che coinciderà anche con la fine delle celebrazioni per i 1600 anni di Venezia. Il tema della festa si rifà al significato storico del Carnevale: quel “panem et circensem” tipico altresì della Serenissima, quando il Carnevale durava sei mesi l’anno per fare in modo che la gente non pensasse ai problemi politici e sociali. Sabato 26 è previsto il corteo di gondole con cocktail e concerto, mentre la sera sarò di nuovo al Casinò. Nei locali, nei caffè storici, nelle lounge degli hotel, inoltre, saranno organizzati appuntamenti come la cioccolata calda da gustare in maschera con un accompagnamento musicale. Martedì Grasso ovviamente sarò al Casinò, poi darò un ultimo saluto ai soci dell’Associazione Internazionale nella meravigliosa cornice di Palazzo Pisani Moretta. L’ anticipazione più importante che posso darvi è che sarà un Carnevale vissuto nelle calli, nei campi e nei palazzi. Io stesso, durante il giorno, mi godrò in maschera la città. Il bello del Carnevale è anche poter essere anonimi, sennò che gusto c’è? L’ importante è che io non parli, altrimenti mi riconosceranno subito. Sarò silente, lo prometto!

 

Ca’ Vendramin Calergi, sede del gala ufficiale del Carnevale di Venezia

A proposito di Venezia: il 21 Gennaio, al Teatro Malibran, ha debuttato il musical “Casanova Opera Pop” di Red Canzian. Ci avevi già accennato al tuo ruolo di “consulente speciale” della produzione. Com’è andata? E come ha accolto l’opera, il pubblico veneziano? Ho letto che i biglietti sono andati sold out…

Un sold out incredibile!  Dal punto di vista musicale si evidenzia innanzitutto il talento di chi l’ha composto, ovvero Red Canzian. Ho avuto modo di ascoltare l’intera opera e di assistere alle prove costumi, che sono stati realizzati nell’ atelier di Stefano Nicolao. Le scenografie sono straordinarie, che siano “tradizionali” o riprodotte su led wall. Io penso che “Casanova Opera Pop” sia destinato a diventare un classico, bello ed importante, del musical. Il mio augurio e desiderio è che possa diventare un classico della città di Venezia, cioè che venga rappresentato in pianta stabile in città. E magari proprio al Malibran, un gioiello Art Nouveau sotto l’egida de La Fenice. C’è una tale qualità, una tale bellezza, una tale fruibilità per la facilità di linguaggio e per la vena pop raffinata, che potrebbe benissimo diventare uno spettacolo fisso.

 

Sold out totale per il musical “Casanova Opera Pop” di Red Canzian al Teatro Malibran di Venezia

E poi dà un’immagine inedita di Casanova: finalmente, il grande seduttore si innamora. La donna che ama, Francesca, è una ragazza semplice e meravigliosa. Lui, che collezionava relazioni soprattutto tra le aristocratiche, le cantanti e le grandi attrici, si innamora di una ragazza senza grilli per la testa. E’ un po’ quello di cui parlavamo prima: cercare di arrivare alle origini, all’ essenza dei valori veri, senza troppi fronzoli. Nel musical, poi, c’è una vera guerra tra Casanova e una contessa austriaca che vorrebbe utilizzarlo come spia…Ci sono personaggi cattivi come in ogni fiaba (perché di fiaba si tratta), però ci sono anche tanti personaggi gioviali, piacevoli. Il sentimento prevale su tutto, non c’è nessun momento cupo ma una vaga venatura thriller conferita dalla nobildonna e dai suoi intrighi. Per il resto, l’amore trionfa: com’è giusto che sia in un musical su Casanova e su Venezia!

 

Maurice alla prima del musical “Casanova Opera Pop”

Casanova versus Casanova: il Principe dietro alle quinte insieme a Gianmarco Schiaretti, l’attore che interpreta il grande seduttore veneziano nel musical di Canzian. Schiaretti è un cantante e attore che si è fatto notare come protagonista di prestigiosi musical internazionali

Come procede il lavoro teatrale sul rapporto tra te e il tuo fratello gemello venuto a mancare nei primi mesi di vita?

E’ sempre nel mio cuore. Si è leggermente arenato perché le ultime difficoltà mi hanno un po’ distratto, ma c’è. Ci vorrà del tempo per svilupparlo, mi rendo conto che è un progetto importante e profondo. Non ti nego che ho pensato di chiedere il supporto di uno psicologo che mi accompagnerà nel tentativo di rappresentare un fratello gemello che non sia semplicemente il doppio di me stesso, ma che sia credibile, autentico quanto me. Al momento, quindi, ho preso contatto con degli esperti di psicologia e sto scegliendo un professionista che mi aiuti ad avere una visione più accurata di questo sdoppiamento. L’aspetto intimo è quello che mi preme di più curare. La figura di mio fratello dovrebbe essere speculare ma anche originale, non vorrei cadere negli errori che la mia mente creativa potrebbe commettere inconsciamente.

 

 

Le discoteche dovrebbero ufficialmente riaprire il 12 Febbraio, anche se con la variante Omicron i cambiamenti sono all’ordine del giorno. Finirà mai questo incubo? Come potrebbe riuscire a salvarsi un settore così fortemente penalizzato dalla sciagura pandemica?

Tutte le volte che avevamo fatto delle supposizioni, sono state purtroppo demolite dalla realtà dei fatti. Più che altro, dall’ atteggiamento del Comitato Tecnico Scientifico e del Ministro alla Salute nei confronti del nostro settore. Si è sempre trascurato l’aspetto socioculturale delle discoteche e dei locali di intrattenimento per considerare solo argomenti come gli assembramenti, le regole, questo e quell’ altro. Ma sono sotto gli occhi di tutti i modi che oggi hanno i giovani per aggregarsi: alle megarisse, sempre più frequenti, si sono aggiunti incontri con le armi in mano. Perciò, finchè il Governo non si renderà conto di quanto il settore dell’intrattenimento possa essere di aiuto per la prevenzione e per la regolarizzazione della società…Io spero che cominci a vedere in noi degli alleati che lo aiuta a “gestire” le nuove generazioni. Noi saremo sempre gli ultimi degli ultimi a riaprire, a questo punto non mi resta che citare “Gli ultimi saranno i primi” del Vangelo secondo Matteo! Mi auguro che venga presto sigillata la parola “fine” sulla pericolosità di questo virus. Non riesco a prevedere una data ben precisa, ma spero che con l’inizio della nuova stagione qualcosa migliori. Adesso, l’importante è che i contagi e le morie vadano scemando.

 

Maurice al Teatro La Fenice di Venezia in occasione della presentazione del documentario “Lo sguardo su Venezia”

L’ invito all’ evento del Teatro La Fenice

Hai qualche ulteriore, succosa anteprima di cui ci vorresti parlare?

Per il momento siamo a posto: il Carnevale è il progetto più imminente. Se poi dovesse riaprire il Cocoricò, ci sarà un Memorabilia a marzo. Stavolta non puoi perdertelo!

 

Pino Donaggio, che ha firmato la colonna sonora di “Lo sguardo su Venezia”…

…e I Solisti Veneti, che all’ evento di presentazione del documentario hanno eseguito brani originali del suo commento musicale e svariati classici del loro repertorio vivaldiano

Vorrei concludere in modo non convenzionale: scegli una parola che sintetizzi come ti accingi a vivere questo nuovo anno. E speriamo che il 2022 segni la definitiva estinzione dell’insidioso, nefasto Covid 19!

Direi “ricreare”. Nel senso di rigenerare e di inventare qualcosa di nuovo su quel che sono riuscito a rigenerare ritornando alle origini…Ricreare ripassando quello che mi era sfuggito con il tempo sui valori fondamentali, sulle cose più belle. Sto rileggendo i classici della letteratura, riguardando tanti film, sto facendo viaggi che mi riportano ai primordi: l’Acropoli di Atene, Roma…Gli spunti per creare, ma anche per ricrearci e ricreare, non ci mancano. La mia parola del 2022 è “ricreare” in tutte le sue declinazioni. Ricreare anche nel senso di rinnovare, ma è un verbo che si presta a tantissimi significati. Ad esempio, ricreare nell’ accezione di donare un momento di ricreazione al prossimo. Prendersi i propri tempi per recuperare proprio a livello culturale, spirituale, i valori fondamentali senza i quali nulla si può fare, perché sono le basi della nostra esistenza. “Ricreare”… anche perché hanno distrutto tanto!

Per aggiornamenti sul programma del Carnevale di Venezia cliccate qui: www.carnevale.venezia.it

 

“Ricreare”…altre immagini del Grand Tour in Grecia di Maurice

Foto di Ca’ Vendramin Calergi di Dennis Jarvis from Halifax, Canada, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

Speciale “Sulle Tracce del Principe Maurice”- Un 1 Maggio sotto l’ incantesimo della Superluna rosa

 

La Superluna rosa, nascosta dalle nuvole in un’ Italia perlopiù flagellata dal maltempo, a Venezia è stata visibile eccome: all’alba del 27 Aprile, sembrava galleggiare in un cielo intriso di foschia. Il Principe Maurice, innamorato della luna da sempre, si è soffermato ad ammirarla e ne è rimasto ammaliato. In una delle due immagini che ha messo a disposizione di VALIUM, scattate da Marco Contessa, i primi bagliori del giorno accendono di onirici riflessi la laguna veneziana. L’ atmosfera è sospesa, impalpabile. La Superluna si staglia tra i chiaroscuri dell’ aurora irradiando un alone luminoso: non stupisce che da questa magica visione siano scaturiti degli incantesimi che riguardano da vicino la vita del Principe. E non solo la sua, come vedremo più avanti…

 

 

Gli influssi benefici emanati dall’ astro, tinto di rosa a titolo puramente emblematico, hanno avvolto l’ intera Venezia nel loro abbraccio. Ecco allora che oggi, 1 Maggio, la Festa del Lavoro si è tramutata in festa della ripartenza: un esempio su tutti? In Piazza San Marco, i caffè – compreso lo storico Caffè Florian (il più antico d’Italia) – riaprono i loro “salotti all’ aperto”.

 

 

E’ davvero significativo che in questa data si celebrino, al tempo stesso, il lavoro e la ripresa delle attività. La vita finalmente ricomincia, con tutte le precauzioni del caso. La Piazza tornerà ad animarsi e caffè ed aperitivi (rigorosamente in “modalità non assembrata”) torneranno a scandire le diverse fasi della nostra giornata. Il Principe ha approfittato dell’ occasione per girare due brevi video-interviste: una con Claudio Vernier, Presidente dell’ Associazione Piazza San Marco, e l’ altra con lo staff del Caffè Florian, il suo locale preferito. Non sorprende, d’altronde, che il leggendario caffè, frequentato un tempo da nomi del calibro di Casanova, Carlo Goldoni, Lord Byron, Charles Dickens, Goethe, Hemingway e Gabriele D’Annunzio (per menzionarne solo alcuni), annoveri tra i suoi habituée anche il Principe Maurizio Agosti Montenaro di Serracapriola Durazzo dei Sangro di Sanseveraro! Pubblico per tutti voi, qui di seguito, i video a cui accennavo:

Dialogo sulle riaperture tra il Principe e il Presidente dell’ APSM Claudio Vernier

Il Principe incontra lo staff del Caffè Florian, pronto a riprendere il suo posto d’onore in Piazza San Marco

 

Ma l’ incantesimo della Superluna rosa ha influito sulla vita del nostro eroe anche sotto forma di progetti. Uno di questi lo vede impegnato nientemeno che in Toscana, dove prenderà parte ad un appuntamento d’eccezione: “Il suono del silenzio” insieme al team Metempsicosi. Nel giorno della Festa dei Lavoratori, infatti, i professionisti del mondo della notte faranno sentire la loro voce attraverso un messaggio forte e chiaro. In collaborazione con il SILB (Sindacato Italiano Locali da Ballo), gli artisti Metempsicosi hanno ideato un evento – rigorosamente senza pubblico – di una suggestività incredibile. “Il suono del silenzio”, questo il suo titolo, andrà in scena stasera, dalle ore 19 alle 21, nel Teatro delle Rocce di Gavorrano, un’ area adibita a concerti, convegni e spettacoli ricavata da una millennaria cava di calcare. Il teatro, la cui struttura ricorda quella di un teatro della Grecia antica, è situato all’ interno del Parco Minerario Naturalistico di Gavorrano (un borgo a trenta chilometri da Grosseto) ed è completamente immerso nella natura: un dettaglio che, già da solo, basterebbe ad evocare la meraviglia della location. Qui, il team di musica elettronica MetempsicosiMario Più, Ricky Le Roy, 00Zicky, Franchino, Joy Kitikonti – e il Principe Maurice daranno vita ad una sbalorditiva performance visualizzabile in live streaming sulla pagina FB @metempsicosiofficialfanpage (questo il link del live: https://fb.me/e/120iDL7Jc). Ma perchè “Il suono del silenzio”? E’ presto detto. Il titolo si riallaccia ad un concetto ben preciso, il silenzio della musica in questi mesi di chiusura forzata di tutte le attività artistiche e dei club. In un caso del genere, il silenzio può diventare talmente assordante da avvolgerci nel suo eco. L’ evento nasce quindi come antidoto ad una situazione che inizia ad assumere connotati inquietanti. Il team Metempsicosi, in connubio con il Principe, è pronto a ridar vita alla musica  ed alle tante voci che compongono il mondo del clubbing. Chiunque voglia unirsi o partecipare, virtualmente, all’ iniziativa, può farlo utilizzando l’hashtag #ilsuonodelsilenzio. Per quanto riguarda il Principe Maurice, posso anticiparvi che interpreterà in modo del tutto speciale la leggendaria “The sound of silence” di Simon & Garfunkel nella versione rivisitata dai Disturbed: non mancate, anche perchè potrete assistere a performance straordinarie sull’ altrettanto straordinario sfondo di un magico tramonto maremmano.

 

 

Sempre il 1 Maggio Maurice sarà coinvolto, successivamente, in una diretta con Radio WoW. Dalle 22 fino a mezzanotte, il programma #tothepeople di questa nuova emittente radiofonica si collegherà con l’ Anima Club di Treviso, dove, durante un’ immaginaria serata in discoteca, verrà intavolata una conversazione sul mondo della notte  e sul suo attuale stand by. Alla discussione prenderanno parte il Principe ed altri protagonisti dell’ universo del clubbing. Per partecipare al dibattito potrete intervenire telefonicamente oppure via chat, in questo caso mettendovi in contatto con Radio WoW sui social.

 

 

Buon 1 Maggio a tutti, dunque. E che sia la data in cui riprenderemo il volo…Insieme al Principe Maurice, naturalmente!

 

 

 

Le foto della Superluna sono di Marco Contessa. Tutte le rimanenti immagini, courtesy of Maurizio Agosti

 

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice – Gli auguri “dogali” del Principe per i 1600 anni di Venezia e novità che spaziano dalle arti circensi a un Casanova pop

 

La nuova puntata di “Sulle tracce del Principe Maurice” non poteva che aprirsi con questo meraviglioso video. Venezia compie 1600 anni e, la notte del 25 Marzo (data della sua fondazione), il Principe va a farle gli auguri. Eccovi qualche cenno sulla trama. Manca poco a mezzanotte, la Serenissima è deserta. In pieno coprifuoco, calli, piazzette e canali sono immersi in un silenzio irreale. Un enigmatico personaggio si aggira tra quei luoghi, che la quiete ammanta di incanto: sfoggia i sontuosi abiti di un Doge e sembra uscito dall’ epoca della gloriosa Repubblica di Venezia. Avanza lungo le calli, oltrepassa il Ponte di Rialto, approda in Piazza San Marco. Qui si fa il segno della croce e, inginocchiato davanti alla Basilica, allarga le braccia in un gesto solenne. Quando si rialza, le campane prorompono in un tripudio di rintocchi; è come se il loro suono celebrasse l’ armonia perfetta  instauratasi tra l’ uomo misterioso e la location. Il Doge, allora, comincia a spogliarsi a poco a poco rimanendo nella tuta nera che gli inguaina persino il volto. Ma non appena lo svela…sorpresa! Scopriamo che è il Principe Maurice a celarsi dietro quel notabile d’altri tempi. Inebriato dalla magnificenza della sua Venezia, Maurice le soffia un bacio, mostra al mondo con orgoglio la bellezza di San Marco…L’ amore e la venerazione di cui è intriso il video (diretto da Andrea Rizzo) sono palpabili. Perchè, pur essendo nato e cresciuto in Lombardia, l’ icona del Teatro Notturno ha stretto un legame indissolubile con la Serenissima. La perla lagunare lo ha accolto come un autentico Doge, consolandolo nei momenti più bui e regalandogli splendore, magia, atmosfere oniriche in abbondanza. Il Principe l’ ha ringraziata impersonando il leggendario avventuriero veneziano del ‘700, Casanova, al quale si ispira un progetto – altisonante a dir poco – che presto lo coinvolgerà in un ruolo inedito. Di questo, e di molto altro ancora, parleremo nell’ intervista che state per leggere. E’ una conversazione che tocca svariati temi. Godetevela tutta perchè, dulcis in fundo…si conclude con un emozionante messaggio che Maurice rivolge ai fan, i suoi e di VALIUM: il blog che lo ospita felicemente da ben tre anni.

L’ ultima puntata di “Sulle tracce del Principe Maurice” risale al Carnevale di Venezia digitale. Da allora, si è fatto un passo avanti nella gestione della pandemia: le regioni sono rimaste a colori, ma la fase della vaccinazione sta avanzando più o meno velocemente. La luce in fondo al tunnel, secondo te, è vicina?

La mia sensazione è che il vaccino, effettivamente, stia dando speranza alle persone. Io sono sempre stato abbastanza contrario, però mi rendo conto che in una situazione del genere poter avere almeno una “sicurezza” sia molto importante. Questa ondata è stata terrificante, molto virulenta. Ha colpito anche i più giovani e abbiamo capito che il fenomeno stava diventando decisamente preoccupante. Il fatto che la campagna vaccinale sia iniziata è senza dubbio consolatorio e crea un atteggiamento anche a livello politico, sociale e di conseguenza economico, più costruttivo. Personalmente, devo dire che ho fatto il vaccino Pfizer e non mi ha dato effetti collaterali. Mi sento più sicuro nei confronti di una situazione familiare delicata dal punto di vista della salute, ma anche nei confronti di uno strumento necessario come il Passaporto Sanitario: mi sono portato avanti perché ho tantissimi progetti all’ estero e per me viaggiare sarà tassativo. Nulla dà la certezza di nulla, però il vaccino indubbiamente mette al riparo dalle forme più gravi di Covid. Insomma, mi sono convinto a farlo!

 

Il Principe nei panni del Dottore della Peste durante il Carnevale di Venezia 2021

Come hai trascorso questo ultimo lockdown?

Diciamo che non l’ho vissuto in maniera così claustrale come il primo. In realtà, potendomi muovere per lavoro e avendo svariati progetti in ballo, per me è stato un periodo abbastanza normale. Però dal punto di vista psicologico mi sono reso conto che continua ad essere pesante… Questo lockdown non l’ho trovato troppo duro per quanto riguarda le chiusure e le limitazioni, sono anche riuscito a fare delle cose interessanti, ma un pochino più frustrante, più inquietante. Siamo tutti allo stremo, siamo stanchi… La preoccupazione principale è quella che il nostro ambiente, l’ambiente dell’intrattenimento, è ancora in alto mare. Nonostante la bellissima campagna di rinnovamento d’immagine del SILB veniamo considerati, purtroppo, un ambiente marginale.

 

L’ accattivante grafica del Creative Lab del SILB, la sezione interattiva che si occupa dei progetti dedicati soprattutto ai più giovani

Nel frattempo, ti sei concentrato su due progetti altamente speciali. Uno riguarda il mondo del circo, evocativo per l’elemento onirico e quasi “felliniano”, l’altro il tuo adorato Casanova rivisitato in una chiave inedita di cui sarai tu a parlarci…

Il progetto circense è straordinario. Un regista tra i più significativi della mia carriera, Antonio Giarola (cineasta circense e teatrale acclamatissimo a livello mondiale oltre che scrittore, poeta e pittore), mi ha coinvolto in un’ iniziativa che prende spunto dal Salieri Opera Festival. Antonio Salieri, il famoso compositore che fu antagonista di Mozart alla corte asburgica, nacque a Legnago, in provincia di Verona, e proprio a Legnago c’è un teatro – a lui dedicato – nel quale si svolge ormai da anni quel prestigioso Festival. Per la prossima edizione si è voluto dare spazio ad un progetto nuovissimo: nobilitare l’arte circense riferita alle abilità umane. Acrobati, giocolieri, equilibristi e così via dovranno esibirsi sulle note di brani di musica classica, esaltando i virtuosismi del corpo e la poesia della plasticità. L’ “International Salieri Circus Award”, patrocinato dall’ Associazione Nazionale Sviluppo Arti Circensi,  è il primo festival – concorso internazionale che coniuga il circo con la grande musica classica. Io sarò il conduttore e mi esibirò in alcune performance teatrali negli intermezzi.

 

Il Principe Maurice nella locandina dell’ “International Salieri Circus Award”

Amo molto il circo…Ho interpretato spesso il clown bianco bowiano così come un Casanova circense, dove le acrobazie erotiche diventavano acrobazie tout court. Ho avuto la fortuna di lavorare con Livio Togni e di avere insegnanti straordinari quali, appunto, Antonio Giarola, il padrino di questo favoloso e raffinato  show. Per quanto riguarda la figura di Casanova, invece, mi coinvolgerà su vari fronti: al momento posso dirvi che prenderò parte ad un progetto meraviglioso nelle vesti di assistente alla produzione, consulente e amico a fianco di Red Canzian (ex Pooh), che ha scritto un’opera ispirata a Casanova dal titolo “Casanova Opera Pop”. Ma sarà un Casanova romantico, inedito. Il Casanova immaginato da Matteo Strukul nel suo romanzo, dove l’avventuriero finalmente si innamora e vuole accompagnarsi alla sua Francesca. Si tratta di una produzione originale, ambientata a Venezia, che vanta ben 35 brani inediti (naturalmente, composti da Red Canzian) per due ore di spettacolo e la partecipazione di 25 performer tra cantanti-attori e ballerini-acrobati. La regia porta la firma di Emanuele Gamba. Aggiungo che, siccome questo evento vuol essere autenticamente veneziano anche a livello di artigianalità, i costumi saranno del mio grande amico Stefano Nicolao, già coinvolto in importanti produzioni cinematografiche e teatrali. Vi informo subito sulle date degli show sopraccitati: dal 23 al 27 Settembre per l’ “International Salieri Circus Award” al Teatro Salieri di Legnago, il prossimo novembre per “Casanova Opera Pop” di Red Canzian, che debutterà a Venezia nel delizioso Teatro Malibran prima di andare in tour in svariati teatri d’ Italia e mondiali. Il mio più grande desiderio sarebbe che venisse replicato al Malibran come spettacolo “residente” come è avvenuto per il “Fantasma dell’Opera” nel West End di Londra, perché è la più bella opera pop dedicata al caro Giacomo che io abbia mai sentito. Cambiando completamente argomento, il 9 aprile è uscito un remix a cura di Dj MAXWELL in collaborazione con DINO BROWN e VISEmc di “Techno Harmony”, il brano che avevo inciso negli anni ‘90 con Mario Più. Lo potete trovare su tutte le piattaforme in un’edizione inedita, parzialmente rappata molto intrigante. (qui sotto trovate il promo, ndr)

 

 

Il 2021 è l’anno in cui Venezia festeggia il suo 1600simo compleanno. E tu le hai fatto degli auguri davvero molto, molto speciali…

Il mio contributo ai 1600 anni della Serenissima è un video girato in notturna nella città deserta… Mi emoziono ancora, pensando a quello che ho fatto e a come l’ho fatto! Innanzitutto devo ringraziare Andrea Rizzo, un video maker talentuosissimo che abbiamo qui a Venezia. Con lui collaboro da sempre, non abbiamo neanche bisogno di parlare per capirci. Vi racconto la storia di questo video. Con Andrea, in maniera del tutto improvvisa e clandestina, abbiamo deciso di fare una sorta di flash mob. Sono andato da Stefano Nicolao per procurarmi un costume da Doge e, nottetempo, ci siamo aggirati per la città deserta a fare le riprese. Ti giuro, abbiamo fatto tutto in tre quarti d’ora! Non tanto perché volevo sfuggire ai controlli delle autorità (in fondo stavamo lavorando), ma soprattutto perché volevo pubblicare il video sui social a mezzanotte in punto! Ogni scena era un “buona la prima”. Mentre camminavamo dicevo ad Andrea quello che avrei fatto, dove sarei andato, quali sarebbero stati i miei gesti…Credo che neanche se uno provasse per un mese riuscirebbe a fare delle riprese così perfette! C’era talmente tanto amore, talmente tanta adrenalina, talmente tanta emozione nel girare, che abbiamo finito in un lampo! Siamo partiti da San Giacometto, la chiesa dove si dice che la città sia stata fondata, poi percorrendo il Ponte di Rialto e calli e ponti vari siamo arrivati a San Marco. In piazza, davanti alla basilica, mi sono inginocchiato, ho allargato le braccia, sono passato accanto alle colonne e finalmente si è scoperto che questo misterioso Doge non era altri che il Principe Maurice che, emozionatissimo, rendeva omaggio alla sua Venezia per i suoi 1600 anni di vita. Ho pubblicato il video a mezzanotte ed è diventato virale in tutta Europa nel giro di poche ore! Quella notte, ti giuro, si è compiuta una magia indimenticabile! Per me Venezia è una grande madre, mi ha consolato di grandi dolori, mi ha curato l’anima…Quando ho avuto dei dispiaceri mi sono sempre rifugiato qui. La città mi ha ricambiato con dei momenti languidissimi ma anche di grande gloria, di grande soddisfazione, di grande euforia, per cui non potevo non farle degli auguri speciali per questo anniversario. Venezia, per me, è un po’ come una donna che amo. E Flavia non può essere gelosa, perché competere con un’ “entità” di 1600 anni è fuori discussione…Ubi maior! (ride, ndr)

 

Un Doge contemporaneo e decisamente pieno di sorprese: Maurice immortalato con l’ abito di Stefano Nicolao che indossa nel video dove fa gli Auguri a Venezia

A livello di vita privata, invece, ti suddividi tra Venezia e Milano. Come riuscite a “giostrare”, tu e Flavia, la vostra relazione in gran parte a distanza?

Quando siamo distanti ci facciamo delle lunghe videochiamate, gli aggiornamenti sono quotidiani! Diciamo che funziona, almeno ci si vede e si parla. E’ qualcosa della tecnologia che amo molto: la videochiamata è il futuro che immaginavo, la utilizzo spessissimo in famiglia e anche con Grace Jones, che ora vive in Giamaica. Per me il lavoro e gli stimoli più importanti sono a Venezia, a Milano ci vado per stare con Flavia e per rilassarmi. Quando sono là, se lei sta lavorando le dò una mano. Mi occupo anche di mansioni casalinghe! Chiacchieriamo, lavoriamo, passiamo il tempo, così mi sento utile. C’è molta complicità anche nel lavoro, tra noi.

 

L’ex Pooh Red Canzian insieme al Principe e al costumista Stefano Nicolao: i tre daranno vita, ognuno nel suo rispettivo ruolo, a “Casanova Opera Pop”, un progetto ideato da Canzian

Il logo della produzione

Sulla riapertura delle discoteche è ancora buio pressoché totale. Avete in vista qualche iniziativa a loro favore, con il SILB-Fipe?

Recentemente, abbiamo organizzato uno streaming di sei ore al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto. Ma abbiamo in mente di farne prestissimo un altro: si stanno risvegliando varie entità ed associazioni non solo riferite ai gestori, ma anche ai dj, alle agenzie musicali eccetera. Cominciamo ad essere tutti molto stanchi di questa chiusura a oltranza. Quindi, sia riguardo ai locali che all’ ambiente dell’intrattenimento in generale, sono in vista alcune manifestazioni. Anche perché si avvicina la bella stagione e i locali, nei centri turistici, costituiscono delle attrazioni. Il Cocoricò a Riccione, piuttosto che il Muretto a Jesolo, sono poli che attirano persone che di giorno e di sera prima del club vanno a mangiare, a dormire, in stabilimenti balneari, a  fare shopping, a bere, al cinema… Per rilanciare una nazione e il suo turismo non si può prescindere dal settore dell’intrattenimento, di cui fa parte a pieno titolo. L’ intrattenimento ha una funzione culturale, sociale (che io ho sempre ribadito), ma anche turistica ed economica. Tra le manifestazioni che abbiamo previsto, alcune saranno prettamente artistiche: mi ha appena chiamato Leonardo Brogi del team Metempsicosi, che desidera organizzare performance in un teatro ricavato da una cava di marmo. Vogliamo far capire che non ci manca la creatività, non ci mancano le capacità, non ci manca la serietà per fare cose belle. Che la smettano di vedere i locali come luoghi marci dove la gente marcia va a marcire! Siamo pieni di inventiva, di professionalità, e il nostro scopo è dimostrarlo. Uccidere il nostro ambiente significa uccidere qualcosa di significativo per tutti, non solo per i giovani.

 

Il Principe Maurice, portavoce del SILB, durante il convegno in live streaming al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto

Un flyer che evidenzia la preziosità della location del simposio

Vorrei chiederti notizie del corto “Vuoto di scena”, che anche i lettori di VALIUM attendono con molto interesse. Ci sono novità al riguardo?

“Vuoto di scena” è nel mio cuore e pronto per prendere vita. Penso che possa essere una delle iniziative a ridosso delle aperture. Speriamo, perché non se ne può più!  Sicuramente anche “Vuoto di scena” diventerà un grido di allarme, di sofferenza e soprattutto di voglia di ricominciare. Vogliamo ricominciare, siamo stufi! Abbiamo bisogno di essere sostenuti, perché il nostro settore non ha ricevuto alcun tipo di ristoro se non aiuti miserrimi con cui non si riesce neppure a pagare le bollette. E’ vergognoso! All’ estero hanno fatto dei bellissimi esperimenti: in Olanda, in Spagna…Bisogna proseguire su quella strada, provare a capire come si può fare per ricominciare a vivere. Ma iniziando subito! Le ferite della pandemia sono difficili da cancellare a livello psicologico, economico…E ci vorranno anni per cancellarle davvero. Se continuiamo così, ci devasteranno!

 

Il Principe: “Casanova sì, ma non oltre i 73 anni!”…A quell’ età, infatti, l’ affascinante Giacomo morì e Maurice ha deciso che smetterà di interpretarlo dopo il suo 73simo compleanno

Nei periodi di lockdown, se ci fai caso, si nota che sono proprio i luoghi della socialità e dell’aggregazione, come i bar, i pub, i ristoranti, le discoteche, i locali in generale, ad animare le città. Di conseguenza, a mio parere, se ora sono i più penalizzati, possiamo star certi che – supportati da adeguati ristori – sopravviveranno a qualsiasi tipo di catastrofe. Cosa pensi di questa mia teoria?

Sono pienamente d’accordo! La gente avrà voglia di ricominciare a incontrarsi, a vedersi. Ma bisogna erogare immediatamente dei ristori adeguati, altrimenti molti locali non riapriranno. Una buona parte non avrà più modo di restare aperta, altri falliranno. Pagare i fornitori, le tasse, gli affitti, le bollette, sono incombenze che determineranno la loro sparizione. Quelli che riusciranno a rimanere in piedi sicuramente si riprenderanno, ci sarà una bellissima rinascita, però li devono mettere in condizione di risorgere…Vanno supportati! Anche perché, come dici tu, questi luoghi di socialità saranno molto ambiti e saranno necessarissimi per far ritornare le persone ad una sorta di normalità mentale e comportamentale.

 

La locandina del convegno on line #musicafutura, organizzato dal SILB

Oggi, dire “mondo della notte” equivale a dire “coprifuoco”. Secondo te, quel mondo potrà tornare presto a scintillare?          

Parlando di locali notturni, discoteche e sale da ballo bisognerà capire come reinventarsi, come riproporsi. Perché mentre andare al bar o al ristorante è qualcosa di più comune, andare a divertirsi in un locale sarà sicuramente un bel passo da fare: la gente si sta disabituando a certi ritmi. Tutto questo ci offrirà una grande chance per reinventarci, persino dal punto di vista della sostenibilità. Vorremmo utilizzare gli spazi delle discoteche anche in diurna, ce ne sarà bisogno per far ritrovare i giovani tra loro a parlarsi e a ricrearsi…E’ una bella sfida! Il passaggio dal coprifuoco alla riapertura non sarà facile. Sarà una sfida, ripeto, ma siamo pronti ad affrontarla.

Dal punto di vista interiore, pensi che il dramma della pandemia ti abbia cambiato? Quanto ti ha toccato nel profondo?

La mia fortuna è stata quella di aver trovato in Flavia una compagna che mi ha sostenuto, perché io detesto la solitudine. Se avessi dovuto passare il lockdown da solo sarei impazzito: sono un animale sociale, un animale da palcoscenico…E senza quella che è la mia essenza, la mia vocazione, non avrei retto. Per cui, certo, la pandemia mi ha segnato e mi ha toccato, però mi ha anche fatto riflettere su delle cose molto belle che avevo dentro. Mi ha fatto prendere decisioni importanti, come quella di sposarmi con la persona giusta: una scelta che magari, in altre circostanze, avrei fatto con più calma…Sotto certi aspetti, quindi, il periodo del lockdown per me è stato positivo. Sotto altri, inquietante e lo è tuttora. Tutto dipende dalle persone con cui puoi condividere i momenti difficili. E se non posso condividerli con tutte le persone meravigliose che continuano a seguirmi anche attraverso i social, voglio interagire con una persona sola, ma che sia speciale come lo è Flavia. Per me la chiave dell’esistenza è la condivisione. Se non avessi potuto condividere questo brutto periodo con nessuno sarei morto interiormente. Ma anche se Flavia, che è creativa e stimolante, è riuscita a farmi superare il dramma del lockdown, sono rimasto comunque molto segnato. La cosa più avvilente è che, dal punto di vista politico e sociale, il mondo della notte viene considerato qualcosa di superfluo o da buttare. Dietro di noi ci sono storie, famiglie da mantenere, passioni, investimenti, possibilità…Come si può pensare che se una discoteca chiude non sia qualcosa di importante? Ultimamente ho avuto una soddisfazione dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che in una riflessione televisiva a “Quarta Repubblica” ha parlato anche delle discoteche. L’ho ringraziato e gli ho detto che era stato il primo ad aver pensato a noi. Per l’opinione pubblica i locali notturni sono troppo spesso associati alla droga, all’alcol, al vizio… Eppure il fatturato, la quantità di persone che ci lavorano, la qualità, sono sotto gli occhi di tutti. Cancellare un comparto del genere vuol dire fare un grosso danno economico, oltre che culturale e sociale. Perchè i giovani, abbandonati a loro stessi, quale modo trovano per sfogarsi? La violenza, le risse, i suicidi. Noi li sappiamo gestire, è il nostro lavoro! Li facciamo star bene…Buttati là così si perdono…Speriamo di riuscire a recuperare presto la nostra funzione che è anche la nostra passione.

 

Ca’ Pier, il “buen retiro” veneziano del Principe: qui Maurice si ritempra e si rigenera

In un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo, si spera ancora per poco, vorrei concludere con il tuo consueto (ma mai scontato) messaggio ai fan. Cosa dici ai tanti giovani che in te hanno sempre visto un’icona, un punto di riferimento?

Dico che in me troveranno sempre un punto di riferimento, perché li stimo, sono il futuro. Sono molto attento alle loro esigenze, voglio ascoltarli il più possibile. Con una faccia tosta incredibile, quando incontro dei giovani per strada mi ritrovo a fermarli (con la mascherina e a dovuta distanza) e a chiedere “Scusate: come state vivendo questo momento, cosa vorreste?”. Sto cercando di fare una sorta di indagine demoscopica per rimanere vicino a loro. Li esorto ad avere pazienza e desidero che sappiano che sono sempre nel mio cuore, nel cuore di noi tutti che abbiamo fatto dell’industria del divertimento una missione. Che presto cercheremo di farli star bene e di fargli dimenticare queste brutture. Gli chiedo di mantenere i loro valori di base e gli dico che continuiamo ad amarli, anzi, che li amiamo ancora di più. Capiamo i loro disagi e vogliamo al più presto consolarli, ridandogli quella gioia di vivere che meritano di recuperare. Alleluja! (ride, ndr) La forza d’ animo non ci manca: così come mi sono inventato il flash mob per fare gli auguri a Venezia, va a finire che ci inventeremo gli speakeasy come ai tempi del proibizionismo se non ci danno il via ufficiale!!! A parte gli scherzi,  noi del mondo della notte vogliamo metterci a disposizione della società, della politica e, non ultimo, persino della sanità. Lo sai che tante discoteche hanno offerto i loro spazi per poter effettuare la vaccinazione? E’ un’iniziativa partita proprio dal SILB. Sono locali ampi, situati in posizioni strategiche e si sono messi a disposizione delle Asl come luoghi di vaccinazione. Noi siamo qui, al servizio della comunità, per far divertire i giovani, per farli riflettere e per farli star bene. Vogliamo riappropriarci del nostro ruolo!

 

La magnolia secolare che il Principe ha immortalato durante un soggiorno presso alcuni amici: un inno alla vita, al ciclo di eterna rinascita della natura. La nostra conversazione si conclude così, con questa immagine. Augurandoci che sia di buon auspicio…

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice: le prime tappe di un 2020 che scintilla di…”Gloss’n’Glitter”

Un impetuoso mood Punk travolge Pitti Uomo

Mentre i rigori invernali sono al loro culmine, con temperature gelide e fitte nebbie, il Principe Maurice si muove ancora sul caliente sfondo di Palma di Maiorca. Durante il nostro appuntamento telefonico è in pausa aperitivo mentre impazza la tre giorni di Sant Sebastià, patrono del capoluogo maiorchino. Musica, grigliate e festa grande sono i leitmotiv di questa ricorrenza: ed è proprio tra una grigliata e l’altra che Maurice, in vena di celebrazioni (anche) per una serie di progetti nuovi di zecca, ci parla delle ultime notizie che riguardano la sua travolgente vita. Sono cinque, le tappe attraverso cui si snoda la puntata odierna di “Sulle tracce del Principe Maurice”. Treviso, dove il 2020 del nostro eroe ha avuto inizio, è la prima. Segue Firenze, che lo ha applaudito in una sorprendente versione Punk.  Fabriano, la celebre “Città della Carta”, accoglierà invece il Principe per un’attesissimo bis (seppure con un format differente) all’ Aera Club & Place. A Palma di Maiorca si terrà la presentazione di “Gloss’n’Glitter”, un concept sfavillante come suggerisce il nome, mentre Venezia – last but least – vedrà Maurice nelle consuete vesti di Maestro di Cerimonie oltre che di un Casanova inedito. Ma non vi “spoilero” oltre, e lascio che sia lui stesso a rivelarvi di più sugli indizi di cui sopra e a raccontarvi altro, moltissimo altro ancora.

Dopo i tuoi Auguri di Natale ai lettori di VALIUM, devo dire apprezzatissimi, ci rincontriamo agli albori di un nuovo decennio. Com’è andato il Capodanno all’ Odissea di Treviso e come hai iniziato il 2020?

L’ ho iniziato benissimo. Il mio Capodanno all’ Odissea si è snodato tra due spettacoli, uno per il dinner show e l’altro nella grande sala live, dove ho indossato un “vestitone” rosso molto scenografico. Tutto è andato più che bene. La mia collaborazione con questo bellissimo locale continua: a breve ci saranno altre serate riferite soprattutto al dinner show, un genere che negli ultimi tempi sto coltivando e implementando. Tornando al Capodanno, lo definirei bello, gioioso, giocoso…Non è stato semplice, perché la produzione era abbastanza impegnativa: con me avevo circa una ventina di artisti tra ballerini, cantanti, acrobati eccetera…Ma a me questo genere di cose piace, per cui il mio approccio con il 2020 non sarebbe potuto andar meglio! Sono davvero soddisfatto.

 

Alcune immagini del Capodanno all’ Odissea di Spresiano (Treviso)

Il party di BePositive, brand di sneakers innovative fondato nel 1995 da Ubaldo Malvestiti, ti ha visto protagonista a Firenze l’8 Gennaio scorso, durante la prestigiosa kermesse di Pitti Uomo. Le foto dell’evento sono una delizia per lo sguardo…Che ci racconti di quella serata e della tua performance?

E’ stato tutto estremamente divertente, a cominciare da quando sono passato in Fortezza da Basso con il mio outfit Punk e il gruppo ristretto di modelli e performer che mi accompagnavano: ci fermavano a ogni passo! E’ stata una grande soddisfazione, c’erano fotografi da tutto il mondo, ci ha immortalati persino Vogue…Insomma, siamo piaciuti! Soprattutto perché eravamo in assoluto contrasto con tutto quello che di solito vedi a Pitti Uomo: lì sono sì stravaganti, ma in versione chic. Cappellini, barba e baffo perfetti, scarpa in un certo modo, colori tenui…Poi è arrivato questo gruppo punkeggiante di rottura, il nostro, ed è stato un autentico boom. Il party di Febos/BePositive, organizzato dal patron del marchio e dell’ evento Fabrizio Ferraro, si è rilevato stratosferico. Innanzitutto si teneva nella location impressionante, pazzesca, davvero stupenda, della Cattedrale dell’Immagine di Santo Stefano al Ponte, dove attualmente si tiene la mostra multimediale su Magritte (“Inside Magritte”, ndr.). Esiste tutto un impianto di proiezioni immersive che coinvolge le pareti e l’altare, poi c’è una stanza stranissima, la Sala degli Specchi, completamente ricoperta di specchi…Lo stesso video mapping dedicato a Magritte è stato utilizzato durante la nostra esibizione. La serata è iniziata con un cocktail ed una cena a buffet animata dai BowLand (un trio musicale iraniano che si è fatto conoscere per la sua elettronica raffinatissima con accenti etnici), dopodichè la mia performance ha stravolto il mood virandolo al Punk.

 

Il gruppo Punk capeggiato dal Principe a Firenze

Mi sono esibito sulle note di “My way” cantata da Sid Vicious dei Sex Pistols: sullo sfondo di una scenografia video mappata, ho sfoggiato una cresta di plastica nera con delle ciocche fluo e un look – curato da Flavia Cavalcanti –  ispirato al Punk, ma un Punk un po’ fashion in stile Vivienne Westwood. Il make up “à la Nina Hagen”, invece, è stato ideato da Vassy Longhi, un bravissimo truccatore che si è occupato anche delle acconciature. La festa è proseguita con il dj set di Tommy Vee, all’ insegna di una tech-house piacevolissima, mentre a fine serata (non dimentichiamo che l’8 gennaio ricorreva l’anniversario della nascita di David Bowie) ho cantato una versione punkeggiante, ma autentica, bella e soprattutto molto emozionata, di “Heroes”. Il party straripava di ospiti arrivati da tutto il mondo, soprattutto giornalisti, blogger e operatori del fashion biz. E’ stato un evento riuscitissimo perché alle feste di BePositive si può giocare, divertirsi, e questo la gente lo sa. Noia e formalità sono bandite! C’erano oltre 1000 persone, fuori la fila di chi voleva entrare (ma non poteva, perché non c’era più spazio) diventava sempre più lunga. Insomma, la mia è stata una rimpatriata a Firenze divertente e prestigiosa, perché il party di BePositive è uno dei più attesi: d’altronde, il successo di una festa dipende anche da quanto è ambita…E devo dire che non vedevo qualcosa del genere da tempo.

 

Il party di BePositive a Pitti Uomo: un vero boom

Cosa pensi della svolta della moda, che da un mood di puro glamour è approdata a tematiche sostenibili e prettamente sociali come l’inclusività?

Io trovo che sia giusto, perché la moda è un vettore straordinario di filosofia oltre che di stile. Non dimentichiamo che la stessa Vivienne Westwood, partita con il Punk e quindi con la trasgressione più assoluta, è diventata la pioniera di questa sensibilizzazione sui temi ambientali. La tua domanda, poi, mi riporta in mente le interviste che mi hanno fatto a Firenze l’8 Gennaio scorso. Mi chiedevano: “Come mai siete Punk? Siete cattivi?”, e io rispondevo “No. In una società che è cattiva di per sé, che è stata finora indolente nei confronti dei bisogni del pianeta, essere Punk significa – visto che siamo contrari a quel che accade attualmente – essere portatori di colore, di trasgressione nell’ immagine, ma anche di valori.” Sono felicissimo che la moda diffonda dei messaggi di aiuto al pianeta e a chi ne ha più bisogno, perché è un ambiente senza dubbio privilegiato e, soprattutto, ha un gran potere comunicativo. Il fatto che veicoli simili principi mi piace tantissimo e cavalco anch’io quest’ onda meravigliosa, affiancandomi a Vivienne che amo e che è mia amica.

 

La crew femminile del Principe al party di BePositive

Maurice insieme a Vivienne Westwood

Il make up artist e hairstylist Vassy Longhi e la designer/costumista Flavia Cavalcanti con il Principe in occasione dell’ evento a Pitti Uomo

Uno scatto pre-festa con il trio dei Bowland

Rimango in tema fashion perché sono molto curiosa di sapere quali sono i tuoi brand preferiti attualmente: citamene tre del presente e tre del passato, please!

Devo dirti la verità: alla fine della fiera, io vesto volentieri Zara! Però se devo essere elegante punto su Dolce & Gabbana, Valentino, mi piace molto Dior…Adoro la sua ricerca dei colori, dei tessuti. Per il classico capospalla citerei quindi Dolce & Gabbana, mentre per quanto riguarda le scelte di tendenza – ma sempre all’ insegna della raffinatezza – ti dico Christian Dior. I miei tre brand preferiti del presente sono senza dubbio Dolce & Gabbana, Vivienne Westwood e Dior, i tre del passato che adoro letteralmente sono ancora una volta Vivienne (che sempre mi è piaciuta e sempre mi piacerà) insieme a Jean-Paul Gaultier e a Thierry Mugler: ho delle giacche, dei completi stupendi con la sua griffe. Rispetto agli oufit da indossare on stage, invece, amo Issey Miyake, soprattutto la sua prima linea plissettata: crea delle geometrie stupende e occupa poco spazio nei bagagli. Miyake, come mi ha insegnato Grace Jones, è veramente l’ideale per i costumi di scena. Perchè per me la moda è anche teatro. E poi, del passato, conservo capi sartoriali di mio nonno e addirittura del mio bisnonno, avendo il loro stesso tipo di fisico. Li indosso tuttora! A proposito, sai qual è il mio sogno? Creare una linea da camera per uomo firmata Principe Maurice utilizzando tessuti veneziani tipo Fortuny e ricalcando un po’ lo stile dannunziano. Delle bellissime vestaglie, delle bellissime pantofole, però in materiali preziosi e con un design che richiama quell’ epoca. Poter ricevere come si usava un tempo, indossando vestaglie di seta, velluto, cachemire…griffate da me stesso. E’ un sogno che ho da un po’. Chissà che non riesca a realizzarlo!

 

Un selfie “Punk” del Principe in compagnia di Nina Aprodu al party di BePositive

Il mese di Gennaio per te è iniziato alla grande, ma sono sicura che Febbraio sarà altrettanto spettacolare. Basti pensare che l’8 prenderà il via il Carnevale di Venezia, del quale sarai ancora una volta l’icona. Quale sarà il tema di quest’anno e quali anticipazioni puoi darci, nelle tue vesti di Maestro di Cerimonie?

Il Carnevale di quest’ anno sarà dedicato al tema de “Il Gioco, l’ Amore e la Follia”. Sono tre elementi che convivono da sempre nella vita di ognuno di noi, perché l’amore è senza dubbio gioco, è anche follia…Chi non ha fatto follie per amore? Chi non sta alle regole del gioco dell’amore, per coltivare le proprie relazioni? Questo tema mi calza a pennello. Io sarò un Casanova nuovo, sempre in costume settecentesco ma al posto della parrucca indosserò…Non ve lo rivelo! Diciamo che la mia sarà un’interpretazione del personaggio del quale sono diventato l’incarnazione ufficiale – questo Casanova già trasformato in maschera della Commedia dell’Arte – in versione “contaminata”, più ricca di gioco e di follia. Posso anticiparvi poi che esiste un Carnevale, parallelo a quello popolare, che è il Carnevale Culturale. Quest’ anno mi è stato chiesto di produrre qualcosa che avesse a che fare con quel programma. Mi dedicherò a un progetto sui temi di amore e morte, “Eros & Thanatos”, però in chiave abbastanza grottesca: ci saranno anche le cosiddette “drama queen”. Sono partito citando la canzone “Morirò d’amore” di Giuni Russo in modo ironico, simpatico, pur portando esempi storici e drammatici come quelli di Didone, Cleopatra e così via. Sarà una performance sia recitata che musicale. Ad affiancarmi ci sarà il Duo Bellavista-Soglia e ci esibiremo a Palazzo Labia – una location ad hoc con il suo ciclo di affreschi su Antonio e Cleopatra – il 19 Febbraio.  Il Carnevale ha un nuovo direttore artistico, Massimo Checchetto. E’ il direttore delle scenografie, oltre che regista, di alcune opere del Teatro La Fenice. Sono felicissimo della sua nomina perché Checchetto è una persona preparata, professionalmente molto avanti, è un artista ed è veneziano; abbiamo un rapporto di stima reciproca, per cui è probabile che durante il Carnevale creeremo insieme delle performance non previste: preparatevi alle sorprese!

 

Un souvenir del Carnevale di Venezia 2019

Appuntamenti fondamentali come il Volo dell’Angelo, Le Marie, la chiusura, il Corteo Acqueo dell’8 Febbraio, ovviamente, mi vedranno sempre coinvolto. Inoltre anche quest’ anno – e tutte le sere – mi vedrete nei panni di Maestro di Cerimonie al Gala ufficiale di Ca’ Vendramin Calergi, il Casinò di Venezia, che sarà dedicato all’ amore ed avrà “Nutri l’amore e accresci la follia” come motto. Ma c’è di più. Con l’Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia (di cui sono il direttore artistico) abbiamo studiato tre eventi da inscenare in tre location pazzesche. Uno si terrà Venerdi Grasso nella preziosissima Scuola Grande San Giovanni Evangelista, ed è dedicato ai vampiri. Per me il vampiro è un amante morboso, come lo è la vamp (che deriva sempre da “vampiro”…). L’ispirazione si rifarà al romanzo e alla pellicola “Intervista con il vampiro”. Ricordi il “Teatro dei Vampiri” dove, nel film, i vampiri si fingevano attori e facevano del pubblico le loro vittime?  “Il Teatro dei Vampiri” sarà una festa molto bella, poi ce ne sarà un’altra che con occhio ironico guarderà a Oriente e sarà riferita ad Aladino: sono previste danze esotiche e l’apparizione di questo affascinantissimo, meraviglioso Genio della Lampada – che non sarò io (ride, ndr.). La terza festa, invece, avrà come tema l’amore ma affrontato nell’ opera buffa e nell’ operetta. Si terrà a Palazzo Pisani Moretta, il palazzo più suggestivo del Canal Grande, in chiusura della kermesse. Ma la novità assoluta è che il Carnevale, in teoria, sarebbe dovuto cominciare il 15 Febbraio invece inizierà il 14: con un tema come quello dell’Amore, San Valentino non poteva essere di certo lasciato fuori! Includere questa data sarà molto intrigante…Per quanto mi riguarda, quella sera stessa condurrò la speciale “Valentino’s Night, amorosi balli a San Marco” in piazza San Marco, insieme a Federica Cacciola e a Tommy Vee.

 

 

Una coppia al Carnevale di Venezia

I problemi associati all’ acqua alta determineranno mutamenti nell’ accoglienza turistica, misure precauzionali particolari?

Per ciò che riguarda l’acqua alta in particolare no, perché tutto sommato è un fenomeno abbastanza comune dell’inverno veneziano. Ci saranno però degli accorgimenti relativi alla sicurezza, mirati a non intasare la piazza: probabilmente verranno installate delle telecamere che rileveranno il numero di persone presenti e quando si raggiungerà la capienza prestabilita dalle autorità, l’accesso verrà chiuso. E’ sopraggiunta l’esigenza di limitare l’affluenza, anche per ragioni di salvaguardia della città. Venezia ha una pavimentazione secolare, fragile; la grande folla potrebbe danneggiarla. C’è quindi una nuova sensibilità che richiede delle precauzioni specifiche. I limiti posti sono stati studiati per non pregiudicare l’economia cittadina e la quantità di gente che il Carnevale attira. Per i visitatori sarà come addentrarsi in un locale chiuso: quando usciranno delle persone ne entreranno altre, il flusso sarà continuo e ben coordinato. L’invito che è stato fatto a ognuno, poi, è quello di vivere il Carnevale appieno. I veneziani vengono esortati a mascherarsi, a riappropriarsi della festa, perché tutto questo si era un po’ perso con il passar del tempo.

 

 

Tornando al prossimo Febbraio, mi giunge voce che lo inaugurerai con un grande ritorno: l’1 ti accingi nuovamente ad esibirti a Fabriano, la celebre “Città della Carta”, presso l’Aera Club & Place. Che mi dici di questo appuntamento?

Sono molto contento di tornare a Fabriano, una cittadina affascinante e antica. Mi fa piacere che questo locale abbia potuto riaprire i battenti e che abbia desiderato me e la crew, che è quella del Memorabilia  – anche se non potremo utilizzarne il nome per questioni legate al marchio. Però “The Heroes of Piramide”, gli eroi della Piramide, siamo noi e l’evento sarà sicuramente una bella replica di quella serata stupenda che venne fatta due anni fa. Io torno a Fabriano con grande simpatia, per divertirmi e cercare di far divertire gli appassionati con questo genere musicale, la techno, che è ormai un fenomeno di gran successo. Lo era già, ma lo è diventato ancor più dopo la chiusura del Cocoricò. C’è la volontà di non perdere quella memoria, per cui le serate dedicate agli anni ‘90 funzionano benissimo. Indubbiamente il nostro format è il più simile al Memorabilia e, sostanzialmente, quello di maggior qualità. La cosa più bella è che attira un pubblico di età svariate, ma tutti stanno bene insieme nel nome della musica e del divertimento!

 

Il Principe all’ Aera Club & Place nel 2018

Quali emozioni provi nel pensare di riaffrontare un pubblico che, nel Gennaio del 2018, ha letteralmente gremito il Club fabrianese?

Sono felicissimo pensando di stupire chi non mi conosce e di divertire chi mi conosce già! Io con il mio pubblico ho un rapporto straordinario, empatico: divento una sorta di amplificatore delle sue emozioni. Quello che mi interessa è essere un tutt’uno con la gente. Mi sento contento, soddisfatto, forte…Con chi assiste alle mie performance si è instaurato un feeling che non si è mai esaurito, non ho mai avuto il problema di essere fischiato o contestato. Parto con un canovaccio di quello che ho intenzione di fare, ma poi intercetto l’umore che circola in sala per improvvisare: sono al servizio del mio pubblico, e questo la gente lo percepisce. Capisce che sto dalla sua parte, che esalto ciò che desidera vivere, per cui mi ama. E’ un amore reciproco, d’altronde! Il rapporto tra me e il pubblico è magico. Gli sviluppi delle mie performance sono sempre imprevedibili, sempre improvvisati, sempre nuovi. Sfido chiunque a dire che una mia serata è stata uguale a un’altra. Faccio qualcosa di diverso ogni volta perché sono alla ricerca di quel famoso “uno, nessuno e centomila” che è nelle mie corde.

Dopo la tappa fabrianese, cosa bolle in pentola?

C’ è un nuovissimo progetto maiorchino con Francesca Faggella, una bravissima conduttrice sia radiofonica che televisiva. Ci siamo ritrovati a Maiorca e abbiamo pensato di lanciare un format che rievoca lo Studio 54, si chiama “Gloss’n’Glitter“: il 6 Febbraio verrà presentato a Palma di Maiorca con una festa riservata alla stampa, ai vip e agli operatori del settore, poi spero che girerà l’Europa e tutto il mondo. La nostra iniziativa sarà completamente dedicata alla New Disco, un genere ispirato alla musica degli anni ‘80 ma remixata in modo attualizzato sia a livello di ritmica che di sonorità. Francesca Faggella è una dj che fa New Disco da anni e ha già un programma radiofonico a tema su due radio delle Baleari. Quando ci siamo incontrati, abbiamo pensato di creare qualcosa che unisse musica e spettacolo. In “Gloss’n’Glitter” interpreterò Andy Warhol, l’anfitrione di questa festa dedicata agli anni ’80 e molto Studio 54, se vogliamo. Ci saranno 7 ballerini (tra ragazzi e ragazze) che faranno Vogueing, animazione di vario genere, ma la cosa divertente è che il progetto sarà sì destinato ai club, però vorrei che diventasse soprattutto un brunch musicale: è molto di moda e molto chic se fatto nei ristoranti giusti, nei locali giusti. Il format è abbastanza esclusivo, così come esclusivo era lo Studio 54; in seguito, diventerà un evento serale per location alternative. Sono assolutamente entusiasta di “Gloss’n’Glitter”! La presentazione si terrà in un lounge restaurant di Palma, MarChica, che abbiamo scelto come emblema dei luoghi non convenzionali in cui potrebbe svolgersi lo show. “Gloss’n’Glitter” debutterà ad Aprile e andrà in tournée nelle Baleari. Però contiamo che l’Inverno prossimo arrivi anche in Italia e se approdasse a New York, poi, sarebbe davvero il top! Specialmente se avessimo come special guest Grace Jones, che inaugurò proprio il leggendario Studio 54.

 

Il nuovo progetto in connubio con Francesca Faggella, “Gloss’n’Glitter”: molto Studio 54

Concludo con una domanda che sicuramente i lettori di VALIUM adoreranno: qual è l’Augurio che dedichi loro per il nuovo anno?

Il mio augurio vale per tutti gli anni ‘20 del 2000. Vorrei che quello appena iniziato fosse un decennio in cui verrà finalmente rivalutato il rapporto con la natura, soprattutto alla luce dei grandi drammi che hanno sconvolto interi continenti (vedi l’Australia). E poi auguro ai lettori che sia un momento di armonia personale, familiare, sociale…C’è molta confusione attualmente, anche a livello politico. Credo che vadano recuperati i valori base, persi nella fuffa del voler apparire e non del voler essere. Auspico quindi che il 2020 rappresenti l’inizio di un decennio pieno di consapevolezza, di impegno e di serenità con la propria coscienza. Bisogna riscoprire la coscienza, quella vera, quella che porta con sé i valori, per poter cominciare a dire “la mia coscienza è a posto perché sto facendo la cosa giusta per me, per la mia famiglia, per l’azienda per la quale lavoro, per la società e anche per il mondo in cui vivo”. Ecco, il mio augurio è proprio questo: ritrovare la consapevolezza, la coscienza e l’armonia tra il modo di pensare e il modo di essere. Prendere coscienza di chi siamo, di come siamo, di dove e come viviamo. Ritrovare la curiosità di scoprire i propri talenti, i talenti altrui, i propri sentimenti e quelli degli altri. Ed instaurare uno scambio a livello di coscienza a tutto tondo: nei valori, nei talenti, nei parametri…darsi un senso. La vita è temporanea, caduca, le mode cambiano. Quel che conta è l’essenza, l’anima. Auguro ad ognuno di riscoprirsi, di sentirsi più partecipe e più responsabile del tutto. Della propria vita e di quella di chi gli sta intorno. A tal proposito vorrei aggiungere che dall’ Odissea è partita una campagna, “Okkio alla vita”, dedicata alla guida prudente. La maggior parte degli incidenti in cui sono coinvolti i giovani è causata da un uso sconsiderato del telefonino, che distrae il guidatore. Io sono il testimonial di questa campagna che è patrocinata dalla Regione Veneto, ma sta diventando nazionale. Coscienza, dunque, anche nel guidare: perché si è responsabili della propria vita e della vita degli altri.

 

Qualche scatto beneaugurante tratto dal Capodanno all’ Odissea e il Principe durante un’ intervista TV

 

Photo Courtesy of Maurizio Agosti

 

 

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice: un Carnevale intriso di magia lunare

Il Principe con il “cosmico” costume del Carnevale di Venezia 2019

“E’ tutta colpa della Luna, quando si avvicina troppo alla Terra fa impazzire tutti”, dice Otello nel quinto atto della tragedia shakespereana omonima. Un detto latino recita invece: “Semel in anno licet insanire”, “una volta all’ anno è lecito impazzire”, il cui significato, con il passar del tempo, è andato ad associarsi al Carnevale ed alla sua ritualità liberatoria, giocosa, eccentrica. Se il dizionario designa il lunatico come colui che (citando il Treccani) “patisce di accessi di pazzia ricorrenti con le fasi lunari”, viene spontaneo instaurare un legame stretto tra Carnevale, luna e il concetto di “temporanea follia” a cui si riferivano gli antichi popoli. Non sorprende, quindi, che il tema del Carnevale di Venezia 2019 fosse proprio “Blame the Moon”, “Colpa della Luna”. Ed è dal magico  Carnevale della Serenissima che prende spunto questa conversazione con il Principe Maurice: chi meglio di lui, Gran Cerimoniere del Carnevale e icona della notte per antonomasia, avrebbe potuto ripercorrere insieme a noi le “lunari” celebrazioni terminate il 5 Marzo scorso? Avvolto in un alone cosmico accentuato dal costume e dal copricapo creati per lui, rispettivamente, da Pier Luigi Pizzi e da Alessio Aldini, il Principe emana un fascino a dir poco siderale (e mai termine fu più appropriato). Grazie ai suoi racconti ci immergiamo nell’ incantevole kermesse lagunare per poi approdare a Kiev e rifugiarci, infine, nei boschi odorosi di fiori appena sbocciati: un viaggio ammaliante che si addentra anche in uno speciale percorso casanoviano, dove i cinque sensi si coniugano con la storia, l’ arte, il savoir faire, la tradizione… Ma, soprattutto, con la voluttuosità del leggendario seduttore veneziano.

In questa puntata della nostra rubrica avrai molto, anzi moltissimo, da raccontarci…Non si può che iniziare con il Carnevale di Venezia, che ti vede sovrano. Attraverso quali “flash” lo rievocheresti?

Come ogni anno, ho svolto il ruolo di Gran Cerimoniere in apertura e chiusura del Carnevale, ho presieduto al Concorso delle Marie e ai Voli dell’Angelo. “Voli”, al plurale, perché vi avevo anticipato che quest’anno ci sarebbe stato un secondo volo ufficiale: al Volo dell’Angelo effettuato da Erica Chia, la vincitrice del Concorso delle Marie 2018, si è aggiunto quello dell’Angelo Guerriero, la Maria votata dai lettori del Gazzettino, ovvero Micol Rossi. Micol soffre di morbo di Crohn da tantissimi anni, e oltre al disagio e alla paura chi è affetto da questa malattia si trova spesso a sperimentare la discriminazione. Il messaggio che ha voluto dare calandosi dal campanile di San Marco è stato quindi di grande coraggio, un dire “Non vergogniamoci di star male, di essere diversi. Anzi, sosteniamo chi ha problemi come noi, chi è a rischio di emarginazione anche sul lavoro.” E’ stato un bellissimo messaggio. Ho accolto Micol personalmente, ci siamo commossi tutti…E’ stato un Carnevale molto bizzarro e pieno di momenti emozionanti, si è riso ma si è anche pianto. Pianto di gioia, che è la cosa più bella! La gioia di riuscire a fare delle cose straordinarie, perché è stato un Carnevale straordinario: “lunatico” per l’ispirazione alla luna, al primo allunaggio di 50 anni fa, ma anche con riferimenti fantasiosi e un po’ Steam Punk dettati dalla fantascienza. Tutte le sere ho fatto da anfitrione al party “Blame the Moon” che si teneva al casino, Ca’ Vendramin Calergi, ma altrettanto belle sono state le feste dell’ Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia e le feste private. Quest’ anno c’è stata una festa in più, “Il Carnevale del Futuro”, curata dalla catena di superlusso Aman. All’ Aman Venice, l’hotel a 7 stelle di Venezia, è stato organizzato un venerdì grasso iper esclusivo che includeva una cena riservata a pochi e privilegiatissimi ospiti, e un dopocena danzante all’ Arsenale con i dj più cool del pianeta. La cena e’ stata un po’ avvolta nel mistero: pare che ci fossero persone molto, molto importanti…Il dopocena all’ Arsenale, invece, era aperto a un pubblico più vasto ed è stata quella la novità mondana. Anche dal punto di vista della piazza, c’è stato un intervento straordinario: dalle 17, 30 fino a dopo cena l’Home Festival di Treviso (un festival di caratura internazionale incentrato sulla musica elettronica e le band di avanguardia) sponsorizzato da Red Bull ha portato in Piazza San Marco musica di qualità, nuova, bella, per i giovani, che dopo si trasferivano all’ Arsenale a fare discoteca.

 

Il Principe con le Marie

Il Volo dell’ “Angelo Guerriero” Micol Rossi

Quale è stato, per te, l’episodio più magico in assoluto di questa edizione “sotto il segno della luna”?           

Ho fortissimamente voluto l’artista russa Sasha Frolova come ospite di questo Carnevale. E’ un’esponente del filone dell’Inflatable Art, l’”Arte Gonfiabile”: ci sono artisti che creano enormi strutture gonfiabili in varie forme, e Sasha è una di questi. Le sue sculture sono state ospitate alla Biennale di Venezia, è un’artista famosa in tutto il mondo, ma realizza anche cose che puoi indossare. E per il Carnevale ha creato un costume composto da parti gonfiabili che banalmente potrebbero essere chiamati palloncini, ma non lo sono. Sasha taglia delle forme, le incolla con una colla particolare, le gonfia in un certo modo e diventano figure aliene, che hanno un non so che di extraterreno. La sua creazione veneziana si chiamava “Baroque” ed era interamente in lattice bianco, con una maschera dal sapore fetish, un copricapo che somigliava a una parrucca e abiti che rievocavano dei costumi settecenteschi. Abbiamo interpretato insieme una coppia. Io ho annullato la mia identità per diventare una sua opera d’arte, ho voluto omaggiarla cosi. E’ stato un momento meraviglioso e magico!

 

L’ “entrée” in Piazza San Marco del Principe insieme all’artista russa Sasha Frolova

Eravamo una visione aliena della tradizione veneziana. Nel momento in cui abbiamo fatto il nostro ingresso con il sottofondo di una suite di Monteverdi rivisitata in stile elettronico da Wendy Carlos (che ha composto anche le musiche di “Arancia Meccanica”), in Piazza San Marco c’è stato un boato! Incarnavamo la sintesi assoluta del tema del Carnevale, “Blame the Moon”: perché d’ accordo la celebrazione della luna, d’accordo lo Steam Punk, ma il Carnevale di Venezia deve offrire qualcosa di nuovo, di diverso, di unico. Indossando l’ opera d’arte “Baroque” ho cantato “Starman” di David Bowie insieme a Andy dei Bluvertigo, il tutto rigorosamente live, durante un gran finale affollato di maschere spettacolari. Il Carnevale di Venezia è bello proprio perché la gente gira con quelle maschere lì, che sono magiche e diverse. Noi non abbiamo i carri, il nostro è un Carnevale “ad personam”: tu, turista, l’essenza del Carnevale te la trovi davanti, non la guardi con gli occhi rivolti verso l’alto. Puoi sfiorarla, puoi parlarci!

 

 

Il Principe,  opera d’arte vivente grazie all’ inflatable costume “Baroque” di Sasha Frolova, mentre si esibisce in “Starman” con Andy dei Bluvertigo

A tuo parere, prestigio e tradizione a parte, su quale atout si concentra l’irresistibile fascino che il Carnevale di Venezia esercita a livello planetario? 

Il fatto che sia un sogno ad occhi aperti. Vorrei che il Carnevale di Venezia avesse come sottotitolo “Un sogno ad occhi aperti”, perché questo è sempre stato e sempre sarà. Il sogno di cambiare condizione sociale, il sogno di sentirsi liberi…Un sogno che sembra limitato, perché dura solo in quel periodo, ma che rimane nel cuore perché lo puoi vivere di persona, non in un letto e poi dimenticarlo. Se vivi un sogno ad occhi aperti, lo ricorderai per tutta la vita.

 

 

Flash notturni e prestigiosamente “festaioli” dal Carnevale veneziano

Che ci dici del percorso casanoviano dei 5 sensi? Quali sono le tappe veneziane da cui, a tuo parere, non si può prescindere? Mi riferisco sia al Carnevale, che a una vita quotidiana “sulle tue tracce”…

Il mio percorso dei sensi, per quanto riguarda il gusto, fa tappa in un ristorantino sulla Riva del Vin, a Rialto: si chiama proprio Riva del Vin. Lì riesco a mangiare dei piatti veneziani a base di pesce freschissimi e deliziosi a prezzi più che onesti. Un altro ristorante di qualità a cui sono affezionato è il Colombo di Domenico Stanziani di fianco al Teatro Goldoni: cucina superiore! In piazza San Marco segnalo invece Quadri, il ristorante stellato dei fratelli Alajmo, meraviglioso e di superlusso. Offrono prelibatezze da sballo preparate dagli chef più celebri al mondo! Passando alla vista, tornerei senz’ altro a Rialto e mi soffermerei sul suo antichissimo mercato di pesce e di verdure: da visitare assolutamente perché la mercanzia viene messa in mostra con un amore, con un gusto cromatico incredibile. Per gli occhi è uno spettacolo, perché è un autentico quadro vivente!

 

Riva del Vin by night

E poi, vi consiglio di visitare i Musei Veneziani. Suggerirei Palazzo Fortuny, dove l’artista catalano Mariano Fortuny y Madrazo andò a vivere trasformandolo in un atelier enorme che ospitava i suoi tessuti ed i suoi quadri. A Palazzo Fortuny sono spesso organizzate delle mostre tematiche; una, famosissima, fu dedicata anche alla Marchesa Casati. E’ un museo dal sapore un po’ dannunziano, molto decadente e raffinato. Per l’olfatto, raccomando assolutamente il percorso creato da The Merchant of Venice al Museo Mocenigo: una collezione di boccette di profumo di tutte le epoche, dalla Mesopotamia ai giorni nostri, alambicchi particolari….Il curatore di questo iter olfattivo è Domenico Moramarco, che dà anche lezioni sulla storia del profumo (in Europa è iniziata proprio a Venezia, grazie a una principessa bizantina che sposò un doge e portò la sua corte di profumieri, gioiellieri e sarti nella Serenissima). Lo sponsor del percorso, The Merchant of Venice, è un marchio della famiglia Vidal (quella del famoso bagnoschiuma): il giovane imprenditore Marco Vidal ha creato una linea di profumi boutique che si chiama appunto The Merchant of Venice e ha un flagship store veneziano (ma punti vendita anche a Milano, Roma, Verona, Dubai etc…) in Campo San Fantin. Quindi, chi desidera soddisfare l’olfatto va prima al Museo Mocenigo a vivere questa esperienza olfattiva storica, sofisticata e bellissima, e poi può comprarsi il profumo che più gli piace nella boutique di The Merchant of Venice in Campo San Fantin. Lì troverà un’infinità di fragranze una più meravigliosa dell’altra!

 

Palazzo Mocenigo, sede del Museo omonimo

Passando all’ udito, propongo anche in questo caso due opzioni. Passeggiare nella zona del Conservatorio ed ascoltare le melodie di chi sta studiando, di chi sta preparando un concerto, oppure addentrarsi nelle calli nei paraggi del Teatro La Fenice, dove può capitare di ascoltare i gorgheggi di una cantante lirica o le prove, magari, di un pianista o di un flautista….Venezia è una città musicale di per sé, è musica anche solo lo sciacquio dei rii quando passano le gondole o le imbarcazioni! Se volete ascoltare la musica sovrana avete a disposizione uno dei teatri più belli del mondo, il Gran Teatro La Fenice, appunto, che ha una programmazione straordinaria. Siamo arrivati al tatto. Quando è arrivata da me, Sasha Frolova mi ha chiesto di poter toccare la parte più antica della casa. Si è quindi issata su una sedia e ha iniziato a “tastare” le travi quattrocentesche. Ecco, per me il tatto è questo: qualcosa che ti trasmette una storia, un’emozione. Il mio consiglio, quando girate per Venezia, è quello di accarezzare le pareti, i marmi, ma anche la vostra partner! Il tatto è il senso più… sensuale! Per cui toccare la città e chi si ama è un must. Oppure, andate da Bevilacqua o da Rubelli e accarezzate quelle sete, quei velluti meravigliosi. Se vogliamo aggiungere il sesto senso, la seduzione, possiamo metterci sulle tracce di Casanova in persona nella zona di Cannaregio: al Museo Casanova c’è una meravigliosa installazione audio-video che racconta la sua storia. Altrimenti, seguite il Principe Maurice nelle sue performance al Casino Venier, uno dei piccoli palazzi privati dove i nobili veneziani ricevevano sia per libertinaggio che per affari. La mia prossima esibizione si terrà il 2 aprile, giorno del compleanno di Casanova. Casino Venier, che oggi è gestito dall’ Alliance Française, è l’ultimo esempio rimasto di quei luoghi di delizia, perdizione e trattative…E’ un vero e proprio palazzo di cultura. Potete visitarlo su appuntamento. E vi assicuro che avrete la sensazione di conoscere meglio il grande Giacomo.

 

Il Principe nelle settecentesche vesti di Giacomo Casanova

Nel film “Ca Moon” – di cui sarai il protagonista – saranno presenti anche scene girate durante la kermesse veneziana?               

E’ ancora top secret! Il progetto del film è tutto un work in progress pieno di sorprese e di colpi di scena. E’ probabile che immagini di repertorio come quelle girate quest’ anno vengano utilizzate, anche visto il tema coincidente del Carnevale e del titolo della pellicola, ma non posso confermarlo per ragioni di segretezza. Ti terrò aggiornata!

 

Maschere a Venezia

Ancora il Principe in versione notturna durante il Carnevale: mistero e fascino lunare

So che sei volato di nuovo all’ estero, e anche in questo caso l’argomento “Carnevale di Venezia” ha giocato un ruolo predominante…Che puoi raccontarci, al riguardo?

Sono stato in missione con poche ma valide persone, tra cui la mia coordinatrice Oksana Kuzmenko e il fido Daniel Didonè, per portare a Kiev la testimonianza di Casanova sul Carnevale di Venezia. E’ stato un evento molto prestigioso dedicato, ovviamente, al trionfo dei sensi a cui hanno preso parte due sponsor veneziani importanti: The Merchant of Venice per l’olfatto e l’Atelier Pietro Longhi per la vista e per il tatto. Io, Casanova, avevo un piccolo laboratorio dove ho creato un profumo per la mia dama. Ho portato quindi questo set più altre cose di The Merchant of Venice e poi i costumi, sia per me che per gli altri artisti reclutati in loco, dell’Atelier Pietro Longhi, un atelier raffinato e “filologico” di Venezia che segue gli artisti del Carnevale ai quali sono particolarmente affezionato. Era previsto, per il gusto, un menu a tema su Casanova e Venezia; per l’udito era stato ingaggiato un quartetto d’archi al femminile di chiara fama. La location? Un ristorante di primissima categoria, il Fabius, che ha capienza massima per 150 persone ed era appena fuori Kiev: si è trattato di un evento molto privato, tutto su invito. Erano presenti personaggi importanti dell’imprenditoria, dello spettacolo e della politica.

 

Kiev

Una situazione abbastanza “blindata”, insomma, probabilmente foriera di future collaborazioni più ufficiali. Sono stato in Ucraina nelle vesti di Maestro di Cerimonie, ma mi piacerebbe portare una numerosa compagnia di maschere per organizzare anche un Carnevale pubblico destinato agli abitanti di Kiev, una città bellissima con gente bellissima che sicuramente potrà apprezzare. Vedremo se prima o poi ci riuscirò!

 

Kiev

L’ organizzatrice di eventi internazionali Oksana Kuzmenko

Ci sono altri progetti in vista di cui vuoi parlarci?

Ho in ballo progetti per il Salone del Mobile e del Design di Milano, kermesse tra le più importanti al mondo ricca di eventi collaterali, feste, happening veramente molto belli e addirittura più interessanti, a mio parere, della Fashion Week. La cosa più intrigante è che la città meneghina celebra il 500mo anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci: il genio è nell’ aria! Per me Leonardo da Vinci è la genialità assoluta, una figura quasi aliena per la moltitudine di talenti che possedeva, una mente spropositata. Quel che andrò a fare io a Milano non avrà a che fare con Leonardo come figura storica, ma con il suo spirito. Per scaramanzia, però, non dico di più! Il 5 e il 6 Maggio, poi, sarò al Music Festival di Rimini. Mi ha chiamato Nicoletta Magalotti (la celebre Nico Note del Morphine del Cocoricò) per propormi di far parte della giuria di un premio speciale dedicato ai nomi più significativi della club culture italiana, e di partecipare come relatore ad un convegno a Rimini. Sarà la prima edizione di un premio alla memoria di Dino D’Arcangelo, il giornalista che portò il Cocoricò alla Love Parade sdoganando la musica techno. Prima di allora, l’house music e la techno non venivano considerate neppure un genere musicale. Lo divennero per merito di Dino D’Arcangelo che insistette nel dire, riferendosi al Cocoricò in particolare, che da noi si faceva cultura…Così come erano cultura, appunto, la house music e la techno. D’ Arcangelo aveva una rubrica intitolata “Tenera è la notte” su Repubblica, era una persona brillantissima…E’ venuto a mancare poco tempo fa. Tutti i critici musicali che all’inizio snobbavano la EDM (electronic dance music), grazie a lui dovettero rivedere le loro posizioni.

 

Il Principe con il copricapo stellare firmato da Alessio Aldini

L’ Equinozio, due giorni fa,  ha sancito l’arrivo della Primavera. Qual è il “rituale” che il Principe Maurice consiglia ai suoi fan per onorare il risveglio della natura?

Vi dò due suggerimenti: il primo poetico, il secondo dionisiaco. Il primo è di andare in un bosco, da soli o in compagnia di persona intima, ed ascoltare il silenzio. Sdraiarsi, ascoltare, osservare, guardare cosa succede tra l’erba, avvicinarsi ai fiori. Più che un rito è la presa di coscienza di questa cosa meravigliosa che è il risveglio della natura…Il consiglio più “dionisiaco”, invece, è quello di abbandonarsi a un rito orgiastico nel bosco di notte, sulla falsariga delle Baccanti di Dioniso!

 

“La giovinezza di Bacco” (1884), dipinto di William-Adolphe Bouguerau

Lo vedo come un momento euforico che invita a godere della natura, ad abbandonarsi veramente ai sensi, alla gioia e al risveglio anche del corpo grazie alla mitezza del clima, a tutta l’energia, ai ferormoni degli animali che vanno in calore per riprodursi. La magia primaverile ogni anno si rinnova ed è qualcosa di veramente fantastico. Vi suggerisco, quindi, di prendere parte a questo risveglio attraverso i sensi. Se andate nel bosco da soli, camminate a piedi nudi sull’ erba, sulle foglie…Non abbiate paura. Non bisogna avere paura della natura, la natura è amica. Annusate i profumi nell’aria, abbracciate gli alberi, accarezzate i petali…Non strappate i fiori, non importunate gli insetti. Neanche le farfalle, che come sai se vengono toccate sulle ali non volano più. Ripristinate un rapporto alla pari, rispettoso e romantico con la natura. Se poi avete voglia di giocare, e siete con le persone giuste, fate un rito dionisiaco tutti insieme abbandonandovi alla voluttuosità più sfrenata. Reinnamoratevi della natura attraverso un contatto bello e diretto. E’ possibile farlo anche in città: persino nelle metropoli ci sono dei parchi stupendi dove poter mettere in pratica questo rituale!

 

Photo courtesy of Maurice Agosti

Riva del Vin: photo by Zairon [CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)]

Palazzo Mocenigo: photo by Didier Descouens [CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)]

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice: tra Bowie e seduzioni di San Valentino…Aspettando il Carnevale

Il Principe con Morgan e Andy in occasione dello show tributo a Bowie

La sua ultima apparizione su VALIUM risale al Natale scorso, quando ci ha inoltrato i suoi Auguri. Rincontro il Principe Maurice nel cuore dell’ Inverno. I “giorni della merla”, gelidi e nevosi come da tradizione, sono ormai agli sgoccioli. Tra una manciata di ore sarà Febbraio, che potremmo definire il mese del Principe per antonomasia: il suo alter ego casanoviano raggiungerà l’apice del fascino a San Valentino, il Carnevale di Venezia (di cui sarà ancora una volta il Maestro di Cerimonie) lo eleverà a protagonista supremo. Che questa conversazione esordisca con temi “carnascialeschi”, quindi, non è un caso. Maurice, intento nella degustazione di chiacchiere, rievoca lo sfarzoso Carnevale veneziano del XVIII secolo, quando i festeggiamenti duravano mesi e mettersi in maschera era consentito nelle ricorrenze più disparate:   “Vorrei essere nato nel ‘700!”, conclude scherzosamente. Eh già, scherzosamente. Perchè non c’è dubbio che oggi, nel terzo millennio, il Carnevale del Principe sia tutto un susseguirsi di eventi irripetibili incastonati in magiche, sbalorditive atmosfere. Ce lo racconta nel corso di una chiacchierata con cui ci aggiorna sulle news che lo riguardano e parla a ruota libera di ricordi, personaggi, argomenti che ammalieranno – per l’ ennesima volta – tutti i lettori di VALIUM.

Innanzitutto, i più cari e sentiti Auguri di Buon Anno da parte mia e di tutti i tuoi innumerevoli fan. A proposito di Auguri, eravamo rimasti a quelli che ci hai inviato dalla tua Venezia…Cos’è successo, da allora, nella tua rocambolesca esistenza?

Vi aggiorno subito sul mio Capodanno con l’unicorno! Il 31 Dicembre ho fatto uno show bellissimo grazie a una domatrice di cavalli meravigliosa, Silvia Elena Resta: uno dei suoi cavalli era malato, aveva dei problemi ad una zampa. Silvia Elena l’ha curato e adesso è in grado di danzare con lei! Che storia meravigliosa…Questa ragazza stupenda è una principessa che discende da un’antica famiglia russa. La mia performance di Capodanno si è svolta all’ Odissea Fun City di Treviso, è stato uno spettacolo impostato su una fiaba d’amore. E un leitmotiv del mio 2019 sarà proprio la fiaba, che utilizzerò per ribadire il mio messaggio: l’amore per se stessi, per gli altri, per la natura, impreziosito da un tocco magico che lo rende didattico anche per gli adulti. Celebrerò valori importanti come i sogni, l’amore, la libertà e la dignità in maniera un po’ teatrale ma anche leggera, simpatica…Fiabesca, appunto. Il 9 Gennaio scorso, poi, ho preso parte all’ omaggio a David Bowie di Andrea Fumagalli (Andy Fluon) con i “White Dukes” e special guest il vulcanico Morgan (ex Bluvertigo) al Teatro Goldoni di Venezia.

 

Il Capodanno con l’ unicorno del Principe (sullo sfondo), qui insieme a Silvia Elena Resta

Vorrei soffermarmi proprio sul tributo a Bowie, dove ti sei esibito nelle vesti di narratore. Che ci racconti di quell’ esperienza?     

A fine anno, Andy mi ha chiesto di partecipare come presentatore/narratore ad un tributo a Bowie che lui e Morgan avrebbero messo in scena nel più antico teatro di Venezia, il Teatro Goldoni, e io ho acconsentito. Quindi, dopo le feste natalizie, ci siamo ritrovati a Monza – dove hanno il quartier generale sia Andy che Morgan – e durante una bellissima riunione abbiamo concordato la regia dello show. Quella sera ho avuto la certezza della stima che anche Morgan – una persona di livello culturale e musicale eccelso – ha nei miei confronti. Mi ha detto, “Sai che vorrei fare? Mi piacerebbe uscire prima dello spettacolo, a sipario chiuso, proporre un breve excursus sulla carriera artistica di David Bowie e poi presentarti.” Cioè: io che dovevo essere un accompagnatore discreto e nascosto, alla fine sono stato presentato da Morgan! Questa cosa mi ha gratificato incredibilmente…La mia scelta è stata quindi non più quella di raccontare David Bowie, perché  l’avrebbe fatto Morgan più che bene, ma di parlare a nome di Bowie citando frasi sue. All’inizio di ognuna delle tre fasi dello spettacolo ho interpretato a modo mio una frase di David Bowie cambiando look ogni volta. Più che di una narrazione, si è trattato quasi di un’evocazione: da narratore sono diventato espressione dello spirito di David! Il successo è stato strepitoso, già sold out molto tempo prima della data. Lo spettacolo è andato stupendamente bene e per me è stato molto importante per presentarmi in questa città che amo e mi ama in un ruolo diverso da quello ormai conclamato di Maestro di Cerimonie del Carnevale. ho ricevuto molte congratulazioni… Oltre ad essere un palcoscenico divertente, utile, emozionante, questo show ha sdoganato la mia figura al di là della consueta (e sempre meravigliosa) esperienza carnascialesca, per cui sono molto soddisfatto.

 

La riunione di Andy, Morgan e il Principe in quel di Monza

Il tributo a David Bowie al Teatro Goldoni di Venezia

Abbiamo parlato spesso di Lindsay Kemp, meno di David Bowie. Che cosa pensi di lui e del suo legame con Kemp?

Ho avuto l’onore e il piacere di ospitare David Bowie a casa mia, a Venezia, quando la mia love story con Grace Jones era in corso. E’ stata Grace il mio passaporto, il trait d’union tra me e lui. Nei dieci giorni in cui David è stato mio ospite ho potuto apprezzare la sua grazia, la sua tranquillità al di fuori del palcoscenico. Pur essendo un grande businessman di se stesso, nel privato era una figura delicata, semplice e generosa dal punto di vista umano. Generosa di afflato, di simpatia…Ecco, di lui io ho questa immagine. E poi c’è il suo alter ego, il Bowie rockstar: un mostro da palcoscenico che mi ha insegnato e mi ha aperto la strada – a me come a tanti altri – per poter essere libero di sentirmi quello che voglio essere, di esprimermi artisticamente come desidero. Ammiro questa grande forza che ha saputo dare a tutti attraverso il suo percorso artistico. A casa mia è venuto nel febbraio del ’91 insieme a Iman, allora erano fidanzati…Dopo il soggiorno veneziano, Bowie le chiese di sposarlo. Io e Grace, evidentemente, abbiamo fatto un po’ da Cupidi! L’ultima volta che l’ho visto è stato sempre a Venezia: era lì per le riprese di uno spot di Louis Vuitton con una versione al clavicembalo di “I’d rather be high” in sottofondo. Lo spot, tra l’altro, era girato in un palazzo dove frequentemente faccio feste. E’ stato come il chiudersi di un cerchio, da Venezia e su Venezia, del mio incontro con Bowie. Una chicca: quando l’ho ospitato eravamo in pieno Carnevale, e io – vestito in abiti settecenteschi con tanto di parrucca e cipria sul viso – intrattenevo i miei ospiti cantando i duetti dell’opera. Siccome avevo la voce in falsetto, interpretavo sia il protagonista maschile che quello femminile. Tutto questo divertiva moltissimo Bowie, che mi ha fatto una miriade di complimenti! E’ un ricordo davvero splendido…Della sua relazione con Lindsay Kemp l’ho saputo dallo stesso Kemp. E’ stato molto bello perché David era già abbastanza famoso, però aveva l’esigenza di arricchirsi artisticamente ed imparare come gestirsi anche dal punto dell’immagine, teatrale diciamo. E’ nato quindi questo spettacolo, “Pierrot in Turquoise”, dove Lindsay era il protagonista ma il coprotagonista era proprio David.

 

Il Principe con Andy, Morgan e i White Dukes

Con Bowie hai condiviso gli insegnamenti di un Maestro come Lindsay Kemp. C’ è ancora posto per i mentori, nell’ era digital?

Purtroppo sembrerebbe di no… pare che esistano soltanto questi fenomeni da Instagram che hanno milioni di followers e quindi per la società odierna sono potenti: in realtà non ci sono basi. Non ci sono le qualità per essere dei veri mentori, ci sono solo apparenze, esibizionismi, provocazioni fine a se stesse. Le nuove generazioni, sotto questo punto di vista, sono piuttosto sfortunate. Perché se non riconosci o non hai dei buoni Maestri, come puoi poi crescere e crearti una strada per essere te stesso? I social hanno anche lati positivi, però sono diventati quasi uno strumento di ricatto mentale nei confronti dei giovani. Lanciano messaggi impliciti – “se non sei cosi non sei nessuno, devi uniformarti”…- e in pochi hanno il coraggio di uscire dal coro. Per costoro deve essere piuttosto frustrante dover cercare mentori nel passato… perché oggi come oggi non ce n’è. C’è un vuoto –anzi, un “sottovuoto”-  spinto, mentale e culturale, che fa paura! Bisognerebbe riuscire a ribellarsi un po’ a questo sistema. La figura del mentore è stata sostituita da quella dell’influencer, e questo ti dà un’idea di quanto questa società sia allo sbaraglio: dovremmo recuperare gli strumenti antichi per trasmettere valori, come ad esempio l’arte, la filosofia, persino il racconto delle fiabe o, in età più adulta, la rieducazione al vero  piacere dei sensi. Non è che io vedo uno spaghetto allo scoglio fotografato su Instagram e mi vien voglia di mangiarlo perché chi ha postato quella foto ha 100.000 followers! Io voglio lo spaghetto in tavola e voglio annusarlo, gustarlo fino a leccarmi le dita, alla Alberto Sordi!!! Ahahahah! Bisogna recuperare la fisicità dei rapporti. Speriamo che ci sia una bella reazione e che da questa crisi (che non è una brutta parola, perché la sua etimologia deriva da “crescita”) vengano fuori nuovi personaggi di spessore che possano fungere da mentori. Io, nel mio piccolo, cerco di esserlo con umiltà, veicolando i valori di libertà, dignità e amore. Il supporto dei social sarebbe importante per diffonderlo, ma io voglio che chi mi segue lo faccia davvero per amore. Avere tanti followers è un mero status symbol!

Parliamo di cinema: come procede il progetto “Ca’ Moon”?

“Ca’ moon” c’è! Però ci sono anche alcuni inceppi burocratici, ma dobbiamo fare le cose per bene. Siccome andremo a girare scene in preziose location del Veneto, come ad esempio le ville, tutto l’iter di richieste e di permessi ha ritardato il nostro primo ciak. Dovremo cominciare intorno all’ inizio di Marzo. “Ca’ moon” è una commedia che farà sorridere, che farà pensare, ma che intende anche valorizzare il territorio con la sua storia e con le sue eccellenze.

 

Il Principe all’ AERA Club and Place di Fabriano (photo courtesy of AERA Club)

Esattamente un anno fa (o giù di lì) ti sei esibito in un noto club della mia città, Fabriano. Come ricordi quella spettacolare serata?

La ricordo con molta simpatia perché fu un successo, e fu tra l’altro una delle rare serate in cui io e i Datura siamo ufficialmente usciti con il marchio ReMemo, la trasmissione che su m2o dedichiamo alla musica techno degli anni ‘90. La serata a Fabriano fu stupenda, estremamente divertente. Tra l’altro, l’avrai notato perché c’eri anche tu, c’era gente di svariate fasce di età. Ed è qualcosa di molto bello perché vuol dire che la techno, un po’ sottovalutata all’ epoca, è in grado di riunire le persone così come succede con il rock, la musica classica ed altri generi. Quella sera abbiamo avuto la conferma della valenza emotiva della techno rappresentata degnamente dai Datura e interpretata a livello teatrale da me, con la solita passione. Ho un bellissimo ricordo del locale, l’Aera Club and Place, e la cosa che mi fece ancora più piacere è che fu ordinata anche la proiezione del mio docufilm: Principe Maurice # Tribute. un bel momento autonarrativo, di grande soddisfazione personale, che mi piacerebbe ripetere!

 

Il Principe al Carnevale di Venezia

San Valentino è vicino (c’è anche la rima!). Sarai ancora Casanova in quel di Ancona, dove hai insegnato tecniche di seduzione per due 14 Febbraio di seguito, o hai altro in calendario?

Ho altro in calendario: farò innanzitutto una cena spettacolo dedicata agli innamorati dove sarò solo una voce narrante, molto delicata e dolce. Coccolerò con le più belle canzoni d’amore i fidanzati che il 13 Febbraio parteciperanno a questa cena. La vigilia di San Valentino mi vedrà quindi, dal punto di vista performativo, nei panni di chansonnier d’amour. A San Valentino, invece, sarò Casanova ma a Venezia per un evento intimo ed esclusivo, una sorta di private love lesson… Per il momento è top secret, “salterà fuori” al momento giusto! Il 15 Febbraio, infine, mi esibirò in una serata per i single e cercherò di coinvolgerli: tanti giovani oggi rimangono single perché i social li hanno disabituati ai rapporti veri. La cena spettacolo e questa serata si terranno entrambi nell’”Atelier fashion restaurant”  dell’Odissea Fun City di Spresiano, vicino Treviso. Stiamo incrementando la formula del dinner show a modo mio, avvolgendola di un mood un po’ rétro. Ti dico una sola cosa: alcuni sabati fa ho fatto un concerto di canzoni napoletane tradizionali e antiche: un successone! Per i single darò lezioni di seduzione e organizzeremo anche una gara a tema. Sarà una cosa abbastanza comica, divertente, però tra il serio e il faceto si possono trasmettere nozioni ed emozioni, si devono rieducare le persone a sedursi. I vincitori della “competizione” potranno fare un viaggio insieme: insomma, una ne invento e cento ne fo!

 

Il Principe in piazza San Marco durante il Carnevale

Sempre a Febbraio ha inizio un evento che ti vede solennemente coinvolto, il Carnevale di Venezia. Che puoi anticiparci della tua presenza all’ edizione 2019 della kermesse?

Posso anticiparvi che farò, anche quest’ anno, il Maestro di Cerimonie dell’apertura e della chiusura del Carnevale oltre che della famosa rievocazione delle Marie, le dodici fanciulle che rappresenteranno la dolce bellezza veneziana. E poi, tutte le sere, mi troverete – sempre nei panni di Maestro di Cerimonie – al gala ufficiale che si terrà a Ca’ Vendramin Calergi, la splendida sede del Casinò di Venezia dove visse anche Wagner. Sarà un evento grandioso, che includerà una cena di Gala, uno spettacolo e il Ballo. Come direttore artistico del Carnevale è stato riconfermato Marco Maccapani, una figura più che qualificata, e siamo contentissimi. Il tema sarà invece legato alla Luna, in occasione dei 50 anni dal primo allunaggio. Lo esploreremo proiettandolo verso quel sogno di fine ‘800, un po’ alla Giulio Verne, quando ci si interrogava sul vero aspetto della luna e si fantasticava di poter andare nello spazio… Visto che il mio film “Ca’ Moon” è pure dedicato alla Luna, se riusciremo a montarlo e a presentarlo entro il 2019 per me sarà un anno totalmente “lunatico”!

 

Una preview del costume di Maurice per l’edizione 2019 del Carnevale di Venezia.

Il mio costume ufficiale per il Carnevale è molto particolare, un abito barocco color blu notte con ricami in argento che raffigurano astri stilizzati…Lo abbinerò a una parrucca settecentesca impreziosita da gioielli a forma di luna e astri che esplodono verso l’esterno realizzata dal Maestro Alessio Aldini, un grande amico che lavora nel mondo della moda e del cinema ed è come me appassionatissimo del Carnevale veneziano. Chi è, invece, l’autore del costume? Ti verranno i brividi: è il pluripremiato Pier Luigi Pizzi! Il 24 Febbraio, poi, in calendario c’è un evento bellissimo. La prima domenica di Carnevale, il Volo dell’Angelo, interpretato dalla vincitrice 2018 del concorso delle Marie Erika Chia,  verrà arricchito da una novità: un’altra delle Marie del 2018, Micol Rossi, la ragazza scelta dai lettori de “Il Gazzettino” di Venezia, una ragazza che lotta da tempo contro il morbo di Crohn, sarà il secondo angelo che scenderà dal Campanile. L’aveva espresso come desiderio e abbiamo accolto la proposta di testimoniare il suo coraggio per rimarcare che esistono persone che lottano, e meritano di essere conosciute e viste perché diffondono dei bei messaggi di forza e di speranza. Avremo quindi un doppio Volo dell’Angelo. Non potete mancare!

 

 

Altri scatti tratti dal Carnevale veneziano del Principe

 

Photo courtesy of Maurice Agosti