Sulle tracce del Principe Maurice: ricordando Lindsay Kemp e il suo “capolavoro onirico”

Il Principe Maurice con Lindsay Kemp in uno scatto recente

Terzo appuntamento con la rubrica che VALIUM dedica al Principe Maurice ed alla sua rutilante vita artistica. Stavolta lo incontro a Senigallia, sull’iconico sfondo della Rotonda a Mare: paglietta in testa e look total white, si prepara ad animare la serata conclusiva de “L’Estetica dell’Effimero”, kermesse cult della “spiaggia di velluto” arrivata alla settima edizione. Nonostante il vortice di eventi che lo vede protagonista, il Principe è immancabilmente radioso, sorridente, “décontracté” come direbbero i francesi. E davanti al nostro aperitivo di rito, mi racconta esperienze recenti e progetti imminenti intramezzando la conversazione con molteplici riflessioni a tema. Inutile dire che, una volta di più, il suo eloquio non manca di ipnotizzarmi con il fascino della potenza evocativa che sprigiona.

Ferragosto si è concluso una manciata di giorni fa. Come lo ha passato, il Principe Maurice?

Il 14 ho partecipato ad una festa in un locale con il quale collaboro molto volentieri. Ci siamo inventati una serata particolare, da discoteca però con delle contaminazioni stile cabaret: un po’ quello che facevo al Plastic con la serata Reaction. E’ stato divertente! Il locale si chiama Odissea Fun City e si trova a Spresiano, vicino Treviso, è una struttura enorme che compie 25 anni proprio quest’ anno e li festeggerà il 14 Settembre. Grazie al nome che porta, abbiamo abbinato il suo 25mo compleanno al 50mo anniversario di “2001: Odissea nello Spazio” di Kubrick e ne è venuta fuori una direzione artistica ispirata al film: useremo immagini della pellicola, le riprodurremo “live” rivisitandole…Sarà una bellissima produzione, ci stiamo lavorando da tre mesi! Io avrò almeno 25 artisti che collaboreranno con me.  In questo periodo sto andando sempre meno in discoteca e sempre più ad happening culturali alternativi. Approfitto dello spazio mentale che (con gran rammarico) ho a disposizione dopo aver archiviato il Cocoricò per riempirlo di cose nuove, fare scouting, guardarmi intorno…E sono molto soddisfatto di tutto questo.

 

Il Principe al Samsara Beach di Riccione

Ci siamo incontrati poco più di un mese fa, esattamente quando hai detto “addio” al Cocoricò. Mi giunge voce che a Riccione sei tornato anche in un’inedita versione “on the beach”…

Esatto! Sono stato invitato al Samsara Beach, filiale riccionese del Samsara Beach di Gallipoli. E’ una formula diversa di fare discoteca, non di notte, non in un locale chiuso ma sostanzialmente di giorno e sulla spiaggia. Devo dire che mi è piaciuto molto, anche perché mi sono ritrovato insieme ad uno dei miei dj preferiti, uno dei fondatori della musica House: David Morales. E’ un grande amico e ho passato una serata davvero speciale, ma è stata ancor più speciale sai perché? Ora ti racconto. Mario Pierantoni, il capo della security del Cocoricò, ha chiesto la mano della sua ragazza sul palco proprio in quell’ occasione. Io ho creato la situazione con una performance ad hoc: sono stati attimi pieni di vita, solarità, sentimento, emozioni…Amore! In quel momento c’era tanto amore ed è stato davvero emozionante! Conosco Mario da 20 anni, siamo amici. Quando mi ha detto “Vieni al Samsara a darmi una mano, inventiamoci qualcosa, voglio fare una sorpresa alla mia ragazza” ho accolto subito il suo invito. Lei non sapeva nulla, dopo la dichiarazione tutti piangevano di gioia. Perché la gente ancora crede nei sentimenti, ma bisogna proporglieli…Altrimenti, pensano che non esista nulla tranne i social. Invece esiste ancora l’amore vero e quella è stata una splendida testimonianza. Nel privé del Samsara, poi – una riproduzione del privé dell’Ethos Mama Club – ho ritrovato Ricky Montanari, Flavio Vecchi, tutto il gruppo di Maurizio Monti…E’ stato bellissimo, un ritorno a Riccione che mi ha confortato un po’ dopo quell’ addio doloroso al Cocoricò. Devo dire che sono molto contento di aver seminato stima, amore e rispetto.

 

 

Non posso fare a meno, questo punto, di chiederti cosa rappresenta Riccione per te: una pietra miliare, immagino. E poi, che altro? Che tipo di legame si è instaurato tra te e “la perla verde dell’Adriatico”?

Io Riccione la amo. Riccione è stata l’Ibiza italiana ma anche più di Ibiza, perché la “filosofia” italiana era condita di cultura, non solo di trasgressione. Riccione aveva questo must rispetto a Ibiza, che invece è sempre stata giocosa e divertente pur essendo partita da filosofie New Age. La “perla verde dell’Adriatico” è stata senza dubbio un faro a livello internazionale per quanto riguarda la club culture vera, rimarrà sempre nel mio cuore. Adesso è alla ricerca di una sua identità. Devo dire che la formula del club notturno forse è diventata un po’ troppo, come dire, “morbosa”: il club è un luogo di sfogo, di sballo e basta…Io amo la notte, ma nella dimensione diurna c’è più solarità. Vedere al Samsara ragazzi e ragazze in costume, che ballavano, emanava una sensualità potente. La gente ha voglia di guardarsi, di annusarsi, di sedursi, di godersi, e questo è un bel segnale! Riccione, per tradizione e cultura, può farsi portatrice di questa tendenza: una nuova positività anche nel divertimento.

Siamo in estate, apogeo del divertimento notturno. Ma per i giovani, a tuo parere, al top delle tendenze c’è sempre il club?

La concorrenza più forte ai club la fanno i festival. Esistono tantissime manifestazioni all’ aria aperta: forse la gente oggi ha anche voglia di vivere più a contatto con la natura, perché questi festival vengono normalmente organizzati in grandi parchi. Sono situazioni sempre molto forti, di tendenza, con questi mega dj…Il club c’è ancora chi lo ama e io spero che continui ad amarlo, perché è un luogo più sicuro se vogliamo; anche se i grandi festival, ormai, hanno organizzazioni che sono macchine da guerra. Chi non va in questi posti, invece, adora vivere la spiaggia. E’ lì che i giovani la notte si ritrovano: accendono falò, cantano, mangiano, fanno il bagno insieme. Credo che si stia riattivando un rapporto speciale con la natura, e mi piace molto. E’ un recupero di emozioni più spontanee, meno “chimiche”!

 

 

A proposito di notte: quale notte, a tutt’oggi – e vita privata a parte! – ricordi come quella che ti ha messo più adrenalina addosso?

Senza dubbio la notte in cui Grace Jones mi ha invitato, all’ improvviso, sul palco della Royal Albert Hall. Siamo nel 2010, Grace è in tournée per promuovere il suo album “Hurricane”. Io sono seduto tra il pubblico in una zona vip di fianco a Brian Eno, e a un certo punto lei fa: “Maurice, so che sei qui: dove sei?” Io mi alzo, faccio un cenno e vengo inquadrato da un occhio di bue. “Vieni a ballare con me “Libertango”?”, mi chiede Grace. Potevo dirle di no? E’ stata una serata “a sorpresa” che difficilmente dimenticherò, proseguita con una splendida festa in cui ho potuto conoscere meglio Brian Eno e ho incontrato per la prima volta Lady Gaga. Sono quelle occasioni speciali che accadono quando sei con persone speciali: è una delle fortune, dei grandi privilegi che ho avuto nella mia vita.

 

Il Principe con Grace Jones

Torniamo agli eventi. In un mese della tua sfavillante esistenza ne saranno successe, di cose…Che ci racconti al riguardo?

L’ evento più eclatante a cui ho partecipato come maestro di cerimonie è stata una festa sulle colline toscane, in un’antica villa meravigliosa con una tenuta pazzesca in cui c’era addirittura un laghetto con un’isola al suo interno. Lì è stata organizzata una splendida festa veneziana, qualcosa di veramente straordinario! Ti dico solo che sono ritornato a cavallo dopo 35 anni, perché la festa si svolgeva nella villa ma anche in tutta la tenuta…Gli ospiti si muovevano in carrozza e sono state portate persino delle gondole per navigare sul laghetto. Si è trattato di un evento privato, super blindato, per pochissime persone tra l’altro. Io ero nei panni di Casanova ed accoglievo gli ospiti nelle location dei vari appuntamenti. La festa è cominciata alle 19,30 ed è finita a mezzanotte. Ci sono due momenti che ricordo con intensità particolare: nel primo attendevo gli ospiti, poi davo loro appuntamento al laghetto che raggiungevo a cavallo. E siccome ritardavano un po’, mi sono fatto tre giri in gondola godendo di una luce meravigliosa…L’ altro momento è stato mentre ero a cavallo, con le carrozze degli ospiti che mi seguivano. Dato che in quel caso ero condotto dallo stalliere e potevo guardarmi intorno, sono rimasto estasiato dalla scena: io sul cavallo in costume del ‘700, i colori magici del tramonto, una musica misteriosa che si diffondeva…Ho vissuto una favola, proprio di quelle che piacciono a me! C’è anche da dire che abbiamo fatto due giorni di prove, è stato faticoso con i costumi, faceva molto caldo: ma ne è valsa la pena. Un’ altra cosa bella che ho fatto, sempre in costumi casanoviani, sono state delle riprese in notturna per il TG2 che verranno inserite nella diretta della Regata Storica del 2 Settembre. Dovevamo girare delle scene a Venezia con una magnifica dama, la costumista Francesca Serafini: con lei avremmo dovuto fare un incontro in gondola, ma quella sera c’è stata una tempesta terribile. Avevamo già preso appuntamento con Giulia Apollonio, la giornalista della troupe del TG2. Senonchè, mentre ero lungo il tragitto, è scoppiata un’autentica bufera. Il bello è che non riuscivo a rintracciare il luogo in cui dovevamo incontrarci, perché Venezia in quanto a indirizzi è molto misteriosa…Rischiavo di prendere l’acquazzone in pieno, poi in extremis ho ritrovato il nostro “meeting point”. La ripresa della gondola è saltata, ma ho suggerito di posticiparla e di girare, invece, l’arrivo in Piazza San Marco: nello storyboard, Casanova gira in gondola con la giornalista RAI spiegandole questo e quell’ altro, finchè arriviamo in Piazza San Marco dove trovo la mia dama e congedo Giulia…Ho proposto di girare la scena dell’incontro al Caffè Florian: lì, io e la dama brindiamo e subito dopo la porto in una calletta “maliziosa” delle Procuratie di San Marco, allontano la troupe televisiva come se fosse un paparazzo e mi rifugio nella calle con l’ amata a “far finta di”. E’ stato davvero molto carino! Diciamo che Agosto, per me, si snodato all’ insegna del Casanova. Ieri sera, invece, ho assistito al debutto del Festival che il Duo Bellavista-Soglia (leggi qui la loro intervista con VALIUM) ha organizzato a Brisighella. Grazie a loro ho conosciuto nuovi aspetti di quella zona. Intanto c’è la Vena del Gesso, che è una cosa straordinaria dal punto di vista geologico. Ne esistono solo due al mondo, e quella romagnola è già candidata a patrimonio Unesco. Dal paesaggio carsico a cui ha dato luogo ha preso forma la cava dove si teneva il concerto: una cava di gesso incredibile, con un’acustica meravigliosa e con tanto di laghetto formato dall’ acqua piovana…L’ ambiente era davvero magico. Una delle cose più originali è stata la fanfara eseguita esclusivamente sul rullante da Michele Soglia, che ha compiuto delle vere e proprie acrobazie con le bacchette! Lo spettacolo è stato magnifico, un fantastico cross over di musica classica, musica più contemporanea e sonorità inedite. The day after, prima di tornare a Palma di Maiorca per qualche giorno di (meritata, ndr) vacanza, sono qui a Senigallia per la chiusura de “L’ estetica dell’effimero” dei fratelli Marconi (leggi qui la loro intervista con VALIUM), pluripremiati al Carnevale di Venezia dove hanno vinto tutto il vincibile. Quest’ anno la loro kermesse è stata dedicata al turismo storico, cominciato nel ‘700 di goldoniana memoria. La voga dell’epoca erano le ville in campagna – più che al mare – della nobiltà cittadina, una voga che si è conclamata a fine ‘800 – inizio ‘900. Stasera chiuderò la manifestazione e annuncerò il tema dell’anno prossimo, che ti rivelo in anteprima assoluta: le regine.

 

Il Principe nei (settecenteschi) panni di Giacomo Casanova…

…e con il Duo Bellavista-Soglia

Guardando al futuro, so che a fine mese hai in progetto qualcosa di molto esclusivo. E che la location d’eccezione sarà proprio la “tua” Venezia.

Il 30 Agosto mi vedrete di nuovo nelle vesti di cerimoniere. L’occasione sarà un gran ballo di beneficenza, un gemellaggio mondano e culturale tra Venezia e Montecarlo che Delia Grace Noble, meraviglioso soprano e ambasciatrice Unicef oltre che amica di Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto II di Monaco, patrocina. Saranno presenti il sindaco di Montecarlo, i rappresentanti del Palazzo, il Principe non si sa mai fino all’ ultimo se arriverà, ma penso di sì. Il ballo è dedicato al tema dei principi e delle principesse (“Gran Ballo dei Principi e delle Principesse” è anche il suo nome): un po’ una rievocazione della fiaba di Ranieri e Grace Kelly. L’ ambientazione sarà quella del Belmond Hotel Cipriani, l’hotel preferito dalle star di Hollywood a partire da Liz Taylor in poi. Non è una location tipicamente veneziana, niente stucchi…Un lusso in stile molto americano che forse anche per questo piace alle star.

 

Un red carpet del Principe alla Mostra del Cinema di Venezia

Settembre è dietro l’angolo: quali primizie autunnali puoi anticipare a VALIUM?

Il mese di Agosto terminerà con un probabile incontro con Lady Gaga, che arriverà alla 75ma Mostra del Cinema di Venezia per presentare il film in cui debutterà come protagonista. Avrei molto piacere di rivederla! Adoro la sua evoluzione artistica, “Million reasons” per me è una canzone che rimarrà nella storia del pop: puoi cantarla con una chitarra in spiaggia o con un’orchestra sinfonica. Settembre comincerà alla grande, invece, con l’accoglienza ufficiale di una delegazione cinese. Si tratta di una delegazione molto importante nella produzione di documentari, film e, penso, anche televisiva. Approderà in laguna in quanto uno dei suoi funzionari ha partecipato alla produzione di “Marco Polo”, il bellissimo sceneggiato TV del 1982. E’ in questa occasione che è stata “riaperta la via della seta”, la Cina ha aperto le porte all’ Occidente proprio per consentire le riprese. Per celebrare l’arrivo della delegazione si terrà un gran gala a Palazzo Labia, la sede di rappresentanza della RAI: un edificio stupendo, con un ciclo di affreschi murali del Tiepolo che raffigura gli amori di Antonio e Cleopatra…Qualcosa davvero da pelle d’oca! Anche in quel caso, vivrò un nuovo sogno. Sarà sicuramente una serata fantastica, dove potrò assistere a delle testimonianze uniche. Dopodichè, come ti ho già raccontato, per il 14 Settembre è in programma il 25mo compleanno dell’Odissea Fun City: un nome, come mi hanno confessato i titolari, proprio ispirato al successo stratosferico di “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick del quale celebreremo in concomitanza il cinquantennale.

 

 

Qualche giorno dopo il nostro incontro senigalliese, risento il Principe Maurice al telefono all’ indomani della morte di Lindsay Kemp (leggi qui la sua intervista con VALIUM). Difficile trovare una definizione per l’ icona che nutrì l’immaginario di innumerevoli artisti, su tutti David Bowie: coreografo, mimo, danzatore, regista e attore, Kemp si è spento il 25 Agosto a Livorno, dove abitava da tempo, all’ età di 80 anni. Ne parlo con un Principe affranto, ancora sotto shock. Con VALIUM, Maurice ha voluto condividere le emozioni provate dopo la scomparsa del suo mentore, l’ ispiratore del Teatro Notturno di cui è portavoce. Ecco quanto mi ha detto e cosa ha rappresentato Lindsay Kemp per lui:

Sono veramente addolorato… Ne sento già la mancanza. Anche se un artista straordinario ed iconico come lui è immortale per ciò che lascia non solo di professionale, rappresentando un unicum nel suo genere, ma sopratutto di emozionale per chi lo ha potuto ammirare o addirittura frequentare. Per me significa aver perso il padre del mio personaggio, che è totalmente impregnato dei suoi insegnamenti, del suo imprinting estetico, artistico, morale. È grazie a lui che sono riuscito ad apprendere le tecniche espressive che mi rendono così intenso e suggestivo pur senza spazio fisico a disposizione e senza dover parlare… È il segreto della “pantomima”, antica arte espressiva greco-romana che lui ha saputo rivisitare e rinnovare contaminandola col Butoh giapponese ma anche col Glam più trasgressivo. Nonostante lo shock, sono determinato a mettere in piedi uno show Tribute con gli artisti che conosco e che si sono ispirati, come me, a lui. Tra questi Andrea Fumagalli, Andy Fluon Bluvertigo, che sta girando l’Italia con il suo tributo a David Bowie. Faremo rivivere l’incontro tra Kemp e Ziggy Stardust attraverso una performance intensa e onirica. Ecco, la definizione dell’Arte di Lindsay si può riassumere in “capolavoro onirico”: fatto di sogni, ma di quelli che ti incantano e sono premonitori, a volte inquietanti ma mai incubi… La sua bellezza interiore è sempre stata quella Luce d’amore donata come attimo di felicità e come messaggio universale e trasversale. Grazie, Maestro, che la terra ti sia lieve. Ora puoi a pieno titolo essere quello “Star Man waiting in the sky” che il tuo amato David ti aveva dedicato…

 

Ritratto di Lindsay Kemp in “Onnagata”. Opera eseguita da Andy Fluon Bluvertigo

 

Photo courtesy of Maurice Agosti

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice: addio al Cocoricò

 

Siamo a Riccione, e l’aria è frizzante come le bollicine dei calici di prosecco che, su uno dei tavolinetti “open air” del Victor Pub, aspettano di essere sorseggiati. Questo incontro con il Principe Maurice avviene in occasione di una data speciale: il 14 Luglio, anniversario della Presa della Bastiglia ma non solo. Tra poche ore, infatti, il Cocoricò festeggerà i suoi primi 30 anni con una Memorabilia spettacolare. PCP aka Marc Acardipane, Cirillo, Dj Saccoman e (naturalmente) il Principe stesso sono solo alcuni degli ospiti eccellenti di questa Reunion a cui prendono parte nomi che hanno fatto la storia della discoteca romagnola. Mentre mi accingo a intervistare Maurice, l’ euforia cresce in modo inversamente proporzionale al calar del sole. E nello scenario del tramonto su un viale Ceccarini ultrachic ha inizio la nostra conversazione.

Eravamo rimasti al Life Ball di Vienna: qual è stato il tuo ruolo nel grande evento arrivato alla sua 25ma edizione?

Già dall’ anno scorso, chiamato da Marco Maccapani che è il Direttore Artistico del Carnevale di Venezia, ero stato invitato a fare da Maestro di Cerimonie per i 439 VIP che occupavano la sala consiliare del Rathaus. Li ho accolti con un ingresso pazzesco insieme a Dionne Warvick, qualcosa veramente da sogno, ho fatto il mio show di benvenuto durante l’aperitivo e poi li ho portati al piano nobile del Municipio di Vienna per una cena di gala straordinaria. Sono piaciuto, ha funzionato, per cui quest’ anno Maccapani e Gery Keszler (il fondatore del Life Ball) mi hanno chiesto di fare sempre da Maestro di Cerimonie per il gruppo dei VIP, ma anche di aprire la sfilata degli abiti da sposa. Io ero una sorta di cardinale bizzarro che celebrava dei matrimoni molto misti…E’ stato un onore dare il via al momento “fashion”, motivo per cui ho partecipato al Life Ball la prima volta: nel 2008 infatti, quando ho iniziato, Agent Provocateur sfilava con la sua lingerie e io cantavo insieme a Nina Hagen nella band Dirty Stop Out di Joe Corré. Tra me e il Life Ball c’è ormai un legame a doppio filo. Il 25mo anniversario era una ricorrenza importante a cui ho partecipato con grande piacere e con grande successo. Sono felice, spero di poter continuare ancora a dare il mio contributo! Tutti gli artisti, a qualsiasi livello, si esibiscono gratuitamente pur di sostenere la lotta contro l’Aids. Quest’ anno invece di Dionne Warvick avevo a fianco Patti LaBelle, poi ho accolto la stupenda combriccola degli attori di Hollywood.

 

Il Principe al Life Ball con Rufus Wainwright

Che sensazioni, che emozioni hai provato, nelle vesti di guest star?

Questa volta, effettivamente, ero lì non solo a “lavorare”, ma ho avuto la sensazione di essere trattato come una guest star internazionale: una sorta di consacrazione in un ruolo che forse anche per carriera, per vecchiaia, mi spetta…(ride)

 

 

Al Life Ball partecipano le più sfavillanti celebrità internazionali. Puoi citarci qualche nome e raccontarci, magari, qualche aneddoto a tema VIP?

Certo! La prima volta che ho partecipato, l’incontro con Sharon Stone è stato un po’ inquietante perché stava molto sulle sue. Anche se è stata estremamente generosa nei confronti della manifestazione, è stato un peccato non riuscire a comunicare in maniera rilassata con lei…Però ho avuto modo di conoscere Linda Evangelista, per me un mito vivente: una donna di una dolcezza e di una sensibilità incredibili. L’ incontro più fulminante? Quello con Nina Hagen. Il fatto di poter cantare con lei è stato senza dubbio un bell’ imprinting! L’anno scorso Dionne Warvick si è “innamorata” di me, siamo stati a braccetto tutta la sera. Quest’anno invece ho ritrovato Rufus Wainwright – ci eravamo già conosciuti a Venezia, a un Ballo della Cavalchina…Vedete com’è piccolo il mondo? – e ho incontrato anche suo marito, che avevo conosciuto quando erano ancora solo fidanzati…Adrien Brody mi ha trovato immediatamente simpatico e ha voluto fare delle foto con me: siamo nell’ assurdo più totale, ma questa è la mia vita e mi piace proprio perché è così! Che un premio Oscar mi chieda “Posso fare una foto con te?” è troppo divertente, no?

 

 

In una foto, datata 10 anni fa, sei insieme a Nina Hagen e sfoggi un look da Casanova punk. Quando e come è iniziata la tua avventura al Life Ball?

Il look da Casanova punk era anche un po’ un omaggio a Vivienne Westwood, perché io ero lì con suo figlio. Lei negli anni ’90 aveva creato una collezione punk barocca che secondo me è stata forse la sua più bella, quella quantomeno più nelle mie corde, e io dovevo fare Casanova in ogni caso perché avevo in programma un numero di Burlesque: al Life Ball siamo in un perenne Carnevale, surreale e grottesco, dove io mi sento assolutamente normale. E Nina Hagen, che surreale e grottesca lo è da sempre, trovava la canzone giusta per accompagnare ogni frase della conversazione. “Life is a musical”, quindi…Ma io le ho detto, vedendo le sue facce bizzarre, “Life is also a cartoon!”. “La vita è un musical, ma è anche un cartone animato”: e questo mi piace molto!

 

Il Principe con Nina Hagen al Life Ball del 2008

Il gala viennese si è tenuto il 2 Giugno. Cosa è successo, da allora, nella vita del Principe Maurice?

Una cosa che ho fatto recentemente è stata quella di inaugurare la boutique romana di The Merchant of Venice, che nella mia ricerca del piacere dei sensi è il mio sponsor “olfattivo” perché crea profumi meravigliosi. Ma sapete con chi ho passato la serata e chi, addirittura, ha ballato sulla musica del mio emotional dj set durante il cocktail all’ Hotel di Inghilterra? Pierluigi Pizzi, il Maestro Pizzi, premio Oscar per i Costumi, al quale ho mostrato una mia foto con un suo costume creato nel ‘56 per un “Rinaldo” di Handel e ci siamo commossi tutti, perché mi ha detto “Non ho visto come ti sei mosso, ma già dall’ attitude della foto penso che tu l’abbia indossato bene.” Queste sono le soddisfazioni del Principe Maurice! Sono successe tante altre cose, ma poi si accavallano e dovrei fare ordine mentale…Per esempio sono stato invitato al concerto veneziano di Zucchero in piazza San Marco, riaperta finalmente agli eventi musicali dopo un periodo di chiusura.

Stasera si celebreranno i primi 30 anni del Cocoricò e tu, va da sè, non mancherai. Qual è il ricordo più bello che hai della Piramide e quello che vorresti invece accantonare?

Comincio con il ricordo più bello. Poco fa Marc Acardipane, che è l’ospite techno più importante della serata, mi ha detto: “La prima volta che sono venuto al Cocoricò ti ho visto in quella specie di casetta su due piani che avevi fatto costruire a lato della consolle, dove vivevi come in un Grande Fratello ante litteram. Ci abitavi dentro, e questa cosa mi ha molto impressionato.” Quella è stata l’unica volta in cui, assieme a Loris Riccardi (storico direttore artistico del Cocoricò, ndr), abbiamo ideato un tema stagionale. Ho vissuto per tutta l’estate in quella casetta con Manuela, che lì era mia moglie, poi abbiamo divorziato, poi ho avuto un’amante, poi sono rimasto incinto…Insomma, una storia come sempre assurda e grottesca! Era il 1994 o ‘95, sai che non ricordo bene? Fu un’idea geniale. E sai cosa successe a fine stagione? Demolimmo la casa – che chiamavo “la casetta di Barbie” – e demmo in pasto pezzi di piastrelle e di mobili agli avventori della serata di chiusura. C’ è qualcuno – molti, anzi! – che conserva i pezzettini di quella casa come fossero reliquie. Il ricordo più brutto? Qualche rammarico, ma niente di che. Il Cocoricò rimane sempre nel mio cuore e anche come “one man show”, su una cassetta della frutta e con una pila puntata addosso, riesco ad emozionarmi e ad emozionare.

 

Il Principe alla Memorabilia Reunion per i 30 anni del Cocoricò

Una domanda che forse vorrebbero farti in molti: com’è nato il dettaglio dei leggendari “occhi bianchi” del Principe Maurice?

Quando ho perso i miei genitori, a cavallo tra l’89 e il ‘90, sono andato a stare a Venezia per recuperare le mie radici nell’ acqua e ho cominciato a organizzare feste di Carnevale a palazzo. Una di queste era dedicata ai vampiri: io ero Nosferatu, quindi mi sono rasato i capelli a zero e mi sono fatto fare queste lenti bianche perché volevo avere un aspetto demoniaco, inquietante, vampiresco. Non volevo essere Dracula, era scontato! Io volevo essere Nosferatu. Per cui, lenti bianche create artigianalmente da un laboratorio di Jesolo (adesso me le realizzano a New York) e carnagione bianca, ho messo anche le protesi alle dita per allungarle! Il Principe Maurice è, in effetti, un’emanazione del “principe della notte” Nosferatu. Mi sono ispirato sia al Nosferatu del cinema muto che a quello interpretato da Klaus Kinski: il primo lo adoravo per questa capacità incredibile, nonostante i mezzi dell’epoca, di inquietare attraverso il movimento dell’ombra diverso da quello del personaggio e per la mimica esagerata, molto teatrale. Klaus Kinski in quel ruolo mi era piaciuto tantissimo. Nel sequel, “Nosferatu a Venezia”, lui era il signore dei ratti, quindi dalla stilista artista Fiorella Mancini mi sono fatto fare un vestito con tutte pantegane dipinte per poter essere anche Nosferatu a Venezia.

 

 

Cosa ti aspetti da questa serata e cosa diresti al Cocoricò, ormai trentenne, a mò di auguri?

 Auguro al Cocoricò di ritrovare la sua personalità e la sua capacità di creare tendenza non soltanto a livello di costume, ma proprio a livello culturale. Il Cocoricò è stato un volano di tendenze vere, dal punto di vista del teatro ha sdoganato compagnie tipo La Fura dels Baus, La Socìetas Raffaello Sanzio, i Magazzini Criminali…Siamo stati un unicum mondiale, in questo. Io vorrei che la sua reputazione fosse non solo legata alla straordinaria programmazione di dj che c’è, ma anche e soprattutto che tornasse a rappresentare la cultura giovanile e magari che riuscisse a lasciare un segno, come è sempre stato fatto in questi trent’ anni, alle nuove generazioni. Penso al Cocoricò come a un luogo di sperimentazione, di divertimento, dove addirittura un laboratorio di giovani potrebbe creare nuove situazioni. Stasera, ad esempio, coinvolgerò Raffaello Bellavista e Michele Soglia nella mia performance: sono dei musicisti che si esibiscono in uno spettacolo musicale classico e reinterpretato con l’ausilio di pianoforte, voce baritonale e marimba in una combinazione originale e rigorosamente live…il fatto che abbiano accettato di esibirsi con me al Cocoricò mi dà la speranza che il Cocoricò possa essere ancora attrattivo per questo tipo di artisti, giovani e innovativi, e che continui ad essere quella grande scuola di vita e di cultura giovanile che è sempre stato.

 

 

Una domanda di rito: cosa bolle in pentola, riguardo ai tuoi progetti futuri?

Si stanno delineando all’orizzonte una collaborazione con dei format televisivi e   anche un progetto per il cinema. Mi è stato sottoposto un soggetto cinematografico che è molto nelle mie corde: io reciterò nella parte di me stesso. Non posso rivelare più di tanto, ma il tutto sta diventando sempre più concreto. Appena saremo pronti, VALIUM lo saprà per primo! Per quanto riguarda il format TV, ti dico solo che si tratterà di una cosa un po’ buffa e anche molto autoironica…

 

 

 

GOODBYE COCORICO’

L’ entusiasmo delle celebrazioni, dopo la notte del 14 Luglio, è stato squarciato come un fulmine a ciel sereno: la notizia è arrivata inaspettata e ha lasciato di stucco il pubblico. Il mattino succcessivo alla Memorabilia Reunion, infatti, il Principe Maurice ha annunciato l’ addio al Cocoricò sui suoi social. Tristezza, incredulità, stupore…Un potente concentrato di emozioni è calato come un’ ombra su chi ha letto quelle parole. Ma quali sono i motivi che hanno decretato il “divorzio” tra il club più avantgarde d’ Italia e la sua icona per antonomasia? E’ il Principe Maurice stesso a spiegarceli:

“Questo grande evento del Memorabilia Reunion è stato estremamente emozionale per me in quanto, oltre a darmi la gioia di rivedere amici di vecchia data, ha determinato altresì la consapevolezza che ormai il luogo che ha dato origine al mio esperimento sul “Teatro Notturno” e fomentato il mio lavoro di ricerca su me stesso e nuove forme di ricerca espressiva, dopo il recente cambio di proprietà e senza una vera direzione artistica, ha totalmente cambiato direzione. Del “mio” Cocoricò è rimasto solo il nome e non mi basta. Elaboro il lutto e giro pagina anche perché ho trovato altrove terreni più fertili e anche un maggior rispetto per il mio progetto, sempre “in progress”, di espressione artistica “contaminata”, frutto di tanto studio, sacrificio e coraggio. Il “Teatro Notturno” è più vivo che mai, con l’acquisizione di nuovi talenti da coinvolgere e ai quali lasciare le redini quando sarà necessario. Sarò sempre grato a chi negli anni mi ha incoraggiato, accompagnato ed assistito in questo duro ma soddisfacente lavoro. Voglio in particolare citare la famiglia Palazzi, Loris Riccardi e il sempre presente Renzo Palmieri, senza i quali la Piramide non sarebbe diventata un laboratorio straordinario di avanguardia teatrale oltre che punto di riferimento, questo anche a tutt’oggi, di djs e produttori di livello internazionale.”

Sono parole che lasciano con l’ amaro in bocca, considerazioni che toccano profondamente tutti i fan di una Piramide vissuta sin “dagli albori”. Il re del Teatro Notturno dice addio alla location che l’ ha visto nascere: la malinconia prevale, una miriade di ricordi si sussegue fino a prorompere in un presente che sembra sancire la fine di un’ era. Ma in mezzo all’ incertezza e a tanti punti interrogativi, una cosa è certa: il Principe Maurice e il Teatro Notturno sono ormai immortali, e come l’ antico emblema dell’ oroboros si preparano a “cambiar pelle” per favorire la rinascita, un nuovo inizio che si riallaccia alla natura ciclica dell’ Universo. Non mi resta che concludere (per ora) con un “Lunga vita al Principe Maurice!” e un “Lunga vita al Teatro Notturno!”, prima di darvi appuntamento alla prossima puntata di questa rubrica.

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

“Sulle tracce del Principe Maurice”: la nuova rubrica che VALIUM dedica all’ icona della notte

 

Il Principe Maurice, all’ anagrafe Maurizio Agosti Montenaro Durazzo: un sublime performer, un’ icona della notte e del Teatro Notturno, un Casanova del 2000 che celebra le gesta del seduttore veneziano in Italia e oltreconfine. Ma non solo. L’ eclettismo si addice al Principe, che possiede l’ innata dote – per dirla con Pirandello – di essere “uno, nessuno e centomila” e passa con disinvoltura dal ruolo di Gran Cerimoniere del Carnevale di Venezia ai Memorabilia del Cocoricò di Riccione. Stavolta lo conosceremo, però, in una veste inedita:  quella di amico di VALIUM. Chi mi legge, infatti, sa bene che il Principe è stato ospite del mio blog svariate volte, l’ ultima in occasione di un’ affollatissima serata all’ AERA Club and Place di Fabriano (leggi qui la sua intervista). Strada facendo, quindi, l’ idea di sviluppare un progetto insieme ha preso a poco a poco forma fino a diventare una realtà concreta: “Sulle tracce del Principe Maurice” è una rubrica che seguirà il nostro eroe nei rutilanti eventi che lo vedono protagonista, e accenderà i riflettori su di lui nel ruolo di narratore. Racconti, emozioni, aneddoti: tutto verrà accuratamente mixato in un “botta e risposta” di approfondimento sulla glamourous life del Principe, che ce ne riferirà i dettagli in prima persona. Per iniziare, però, dobbiamo fare un salto retrospettivo. E ritornare con la mente proprio al 20 Gennaio scorso, quando la leggenda vivente della Club Culture approdò nella “città della carta”.

L’ ultima volta che VALIUM ha parlato di te risale alla tua soirée esplosiva all’ Aera Club & Place, in quel di Fabriano. Cos’è successo, da allora?

Ne conservo ancora un piacevole ricordo. A me succedono in continuazione piccole e grandi cose sempre straordinarie… Impossibile descriverle tutte, ma alcune sono anche importanti per il mio vissuto come il trasferimento quasi definitivo nelle Baleari, precisamente a Mallorca e nella sua bellissima capitale Palma (sulle tracce di Chopin, dell’imperatrice Sissi d’Austria, di George Sand…), mantenendo pur sempre il potente legame con Venezia  (le mie radici, la mia storia, la tradizione) e l’intrigante vicinanza con la Isla Blanca (indiscusso centro mondiale di tendenze musicali e d’immagine legate al mio vissuto professionale). Un’altra novità è data dal mio progetto di vita e performativo sui SENSI che sto sviluppando a livello filologico e filosofico casanoviano (“coltivare il piacere dei sensi fu per me, per tutta la vita, la principale occupazione”, esordisce Giacomo nella sua “Histoire de ma Vie”), ma anche sperimentale: per esempio, abbinandolo al celeberrimo format “Cocoon” del mitico Sven Vãth recentemente spostatosi al Pacha di Ibiza e sempre in tournée mondiale (nel 2019 sarà celebrato il ventennale dall’esordio all’Amnesia).

Cosa pensi di questa nuova rubrica a te dedicata?

Beh, sono evidentemente lusingato! Purtroppo per voi sarò piuttosto sfuggente per via dei miei molteplici impegni, ma prometto che ogni tanto apparirò… VALIUM mi è sempre piaciuto e ormai abbiamo un rapporto privilegiato.

 

 

Sarai “pedinato” costantemente…Come ti fa sentire l’idea di essere sotto i riflettori di VALIUM a oltranza?

Ahahahah! E’ divertente questa immagine di me che fuggo da VALIUM come una star rincorsa dai paparazzi! in realtà essere sotto i riflettori di una redazione così intelligente e preparata mi piace moltissimo perché sicuramente aiuta a capire chi sono e cosa faccio ad un pubblico curioso, disponibile e intelligente. Mi sento privilegiato e ringrazio per la scelta!

Tra le numerose tappe del tuo percorso di Master of Ceremonies risalta un evento oltreconfine e più precisamente a Baku, nell’ Azerbaijan: che ci racconti, al riguardo?

A Baku ho avuto l’onore di rappresentare, in una rievocazione ispirata al Carnevale di Venezia, alcune eccellenze legate al mio concept sui sensi in due eventi diversi, ma collegati: uno privatissimo per il Jet Set locale e l’altro ufficiale, legato al Grand Prix di Formula 1, presso uno dei locali più eleganti della città con una vista mozzafiato: l’Eleven  dell’Hotel Radisson proprio a ridosso del Circuito. Titolo: “SENSO a Venetian Dream”. Determinante per il mio successo è stato  avere al mio fianco realtà prestigiose quali l’Atelier Pietro Longhi per i costumi settecenteschi, “The Merchant of Venice” per le fragranze preziose e seducenti legate ad una storia molto antica di arte profumiera risalente al legame della Serenissima con Costantinopoli e la presenza di uno dei più grandi Maestri Vetrai di Murano, Fabio Fornasier, che ha appositamente realizzato una scultura che fa ora parte della collezione privata della famiglia del Presidente dell’Azerbaijan, una terra che ho scoperto essere semplicemente magica. Grazie al prezioso lavoro di relazioni pubbliche dell’amica Oksana Kuzmenko siamo riusciti a coinvolgere anche alcune importanti aziende locali come sponsor, e con il dj set di Luciano Gaggia abbiamo fatto l’”en plein”.

 

 

Il Principe Maurice a Baku in “SENSO a Venetian Dream”

Nelle vesti di Casanova ti abbiamo invece visto, di recente, inaugurare un itinerario che l’Accademia Casanova di Venezia dedica al grande seduttore…

Questo è un altro formidabile progetto che sta proseguendo benissimo ospitato nel delizioso Casino Venier, l’ultimo “Casin de’ Nobili”  (praticamente delle dependance dei palazzi sul Canal Grande dove i Signori ricevevano in privato) rimasto a Venezia. Un luogo che chiaramente  fu frequentato, a suo tempo, dal caro Giacomo. L’ Accademia Casanova parte dall’idea di un gruppo di studiosi e artisti, presieduto dal Maestro Luigi Pistore, di divulgare – anche con l’esposizione di memorabilia autentiche – la storia a modo suo del noto seduttore… Sono davvero onorato di farne parte e di esserne, sostanzialmente, il testimonial.

 

 

Sempre dalle parti di Venezia, a Mirano, hai preso parte a uno speciale dinner show. Di che cosa si è trattato e qual è stato il bilancio della serata?

Un amico ha aperto il locale Crudo e Amarone nell’elegante centro storico di questa cittadina legata alle aristocratiche villeggiature testimoniate dalle Ville Palladiane (e non). Su sua richiesta mi sono esibito in qualità di Emotional Dj e performer sempre per risaltare come tutti i sensi, partendo in quel caso dal Gusto, debbano essere collegati per essere goduti appieno. È stato un successo annunciato, perché le iniziative di qualità attirano sempre le persone giuste. Penso che ripeteremo l’esperimento tra spettacolo e degustazione enogastronomica del ricco territorio veneto.

 

 

La figura di Casanova è un leitmotiv degli eventi che ti vedono protagonista. Come si è cementata, nel tempo, questa identificazione?

Interpreto con perizia e passione, dopo essere stato folgorato dalle sue poderose memorie, questo protagonista del ‘700 da quando avevo 25 anni. Mi immedesimo in lui perché nelle sue gesta, spesso folli e bizzarre ma anche coraggiose e appassionate, risaltano tre valori fondamentali: la libertà, la dignità e l’amore, ovviamente. Non trascuro nemmeno il lato “libertino” che, in quanto attualmente single, mi diverte assai…

 

 

Potresti anticiparci in qualche intrigante “parola chiave” – ma senza rivelarli ancora – qualche indizio sui tuoi appuntamenti futuri e più recenti?

Eh, no! Starà a VALIUM inseguirmi e scoprire vieppiù cosa bolle in pentola! Ahahahah! E poi si sa, gli artisti sono scaramantici… Comunque, dopo il successo e la soddisfazione di essere stato tra i protagonisti del Life Ball di Vienna al fianco di Star mondiali, può essere che mi sia venuta voglia di passare anche per Hollywood… Vi basta?

No, non ci basta: naturalmente, vogliamo saperne di più…Intanto, il ruolo da guest star del Principe al Life Ball di Vienna, la sbalorditiva festa evento-charity a sostegno della lotta contro l’ Aids, ci fornisce una ghiotta anticipazione relativa alla prossima puntata di questa rubrica: stay tuned!

 

Il Principe al Life Ball di Vienna

 

All photos courtesy of Maurizio Agosti