Frida.Kiza, il brand di Fabiola Manirakiza: l’Italia nel cuore, il mondo come meta

Fabiola al party “The New Beginning” di VOGUE Italia nel 2017

Fabiola Manirakiza è una stilista originaria del Burundi, ma fabrianese d’adozione. Vive nelle Marche dal 1990. Quando abbandona l’ Africa insieme alla famiglia, è giovanissima. Il trasferimento a Fabriano, la “città della carta”, le permette di scoprire un patrimonio culturale e artistico da cui rimane affascinata. La storia millenaria di quel luogo, ricca di splendide testimonianze, la conquista immediatamente. Innamorata del bello, Fabiola può assecondare il proprio senso estetico: dedicarsi alla moda è per lei una scelta istintiva, del tutto naturale. Vola all’estero per frequentare alcuni corsi nel settore, poi torna in Italia e mette le sue competenze al servizio di svariate aziende. Intanto, il successo delle creazioni che realizza per se stessa e per le amiche è tale da indurla a fondare un proprio brand. E’ il 2016 e a quel brand dà il nome di Frida.Kiza, un mix tra un omaggio a Frida Kahlo e l’ abbreviazione del suo cognome. Da allora, la strada è tutta in discesa per la talentuosa designer di origine africana: Fabiola intensifica le ospitate in TV (dove appare già da tempo), partecipa alle più importanti manifestazioni fieristiche sia in Italia che oltreconfine e, dulcis in fundo, inizia a presentare le sue collezioni durante la Milano Fashion Week. A Fabriano mantiene la sede legale di Frida.Kiza, ma lo showroom è situato a Milano, e i capi del brand sono venduti nelle più prestigiose boutique italiane e internazionali. Le celebs adorano lo stile di Fabiola Manirakiza, un inno al Made in Italy in quanto a sartorialità, ispirazione e ricercatezza dei tessuti. Basti pensare che l’attrice e conduttrice Emanuela Tittocchia, direttrice artistica dell’ “Opening Sanremo 2020”, ha indossato un abito Frida.Kiza in occasione dell’ evento che ha inaugurato la 70esima edizione del Festival. L’ amore per il Belpaese si esprime a tutto tondo nelle creazioni della designer, diventando parte integrante della sua cifra stilistica: l’arte italiana, in particolare, è uno dei maggiori motivi ispirativi di Fabiola, come i colori degli antichi dipinti e le opere architettoniche che appartengono al nostro patrimonio storico. La collezione Primavera/Estate 2020 di Frida.Kiza declina questi elementi in un tripudio di stampe, cromie vivaci e fantasie floreali. I look sono chic ma freschi, disinvolti, alternano linee contemporanee a silhouette vagamente anni ’50. Risaltano abiti con la gonna svasata, pantaloni cropped, mantelle nella stessa fantasia dell’ outfit, shorts in full color…Il punto vita viene sottolineato costantemente, il più delle volte da un’alta cintura rossa. “Summer Mood” – così si chiama la collezione – racconta di un sogno che fonde suggestioni artistiche, naturali e floreali in un vortice inebriante: a fare da leitmotiv è Venezia, che le stampe riproducono nei suoi squarci più romantici (come il ponte di Rialto), affiancata alle visioni di una natura rigogliosa ed a fiori dai colori travolgenti in cui predominano il turchese e il fucsia. I tessuti (jersey, denim, viscosa) sono versatili e pratici, perfetti per l’ estate ma anche per esaltare questo surreale viaggio nella città lagunare. Ancora una volta, Frida.Kiza combina l’ eccellenza del Made in Italy con tecniche e tendenze up to date; è un connubio che seduce, rappresenta il suo marchio di fabbrica. Quella proposta dal brand è una moda rivolta sia alle “taglie da passerella” che alle più comode, valorizzate da una collezione pensata apposta per le curvy. Intrigata dalle creazioni di Fabiola Manirakiza, ho voluto fare quattro chiacchiere con lei per saperne di più sulla sua griffe. Viviamo nella stessa città, e nonostante Fabiola sia sempre in giro per il mondo, mi ha concesso un po’ del suo tempo prezioso per rispondere ad alcune domande. Il risultato è l’ intervista che segue: non mi resta che augurarvi una buona lettura.

Fabiola, tu provieni dal Burundi. Come sei approdata in Italia?

Amo l’Italia da sempre: ho lavorato al Consolato Italiano e frequentato ambienti della diplomazia italiana. Trasferirmi in questo paese, per me, è stato un passo naturale.

Quando hai scoperto la tua passione per la moda, e in che modo l’hai coltivata?

La moda è sempre stata il mio sogno…Creavo abiti per me stessa già da bambina. Con il tempo, ho semplicemente assecondato una passione innata.

 

Frida.Kiza PE 2020

Raccontaci le tappe più salienti del tuo percorso nel fashion system.

Nel mio percorso formativo figurano, tra l’altro, studi di moda a Londra. Dopodichè, ho iniziato ad essere presente in varie trasmissioni televisive per poi approdare al Festival di Sanremo 2020, dove ho vestito Emanuela Tittocchia in occasione della serata inaugurale: Emanuela ha scelto il mio abito tra i tanti che le erano stati proposti.

 

Emanuela Tittocchia indossa un sontuoso abito firmato Frida.Kiza all’ “Opening Sanremo 2020”

Come è nata l’idea di fondare un tuo proprio brand?

Frequentando e conoscendo molti stilisti, ho voluto anch’io dare un volto alle mie creazioni.

Frida.Kiza è sorto a Fabriano, nelle Marche, a oltre 300 km da una capitale della moda come Milano. Perché questa scelta?

A Fabriano si trova la sede legale del brand. Lo showroom di Frida.Kiza, però, e’ a Milano.

 

Frida.Kiza PE 2020

A quale donna si rivolge il tuo brand, hai una musa ispiratrice?

Quando creo penso a una donna che ama la vita, piena di gioia di vivere. La mia musa? Senza dubbio, Coco Chanel.

Nelle tue recenti collezioni fai un ampio uso delle stampe e di una palette cromatica vibrante. Sono leitmotiv che derivano da riferimenti specifici?

Direi che esprimono perfettamente la personalità di Frida.Kiza.

 

Fabiola al lavoro

Chi sono i designer che ami e che ti ispirano maggiormente?

Coco Chanel, Armani e Dolce & Gabbana su tutti.

A proposito di ispirazione, hai mai attinto a motivi o a suggestioni africane? E più in generale, esistono degli elementi ispirativi che ricorrono nelle tue creazioni?

Non mi sono mai ispirata all’ Africa nelle mie creazioni, ma non è detto che non possa essere un’ idea per le prossime collezioni. Utilizzando, come sempre, dei colori cromatici.

 

Un outfit della collezione PE 2019 di Frida.Kiza

Personalmente, ti senti più italiana o più africana?

Italiana al cento per cento, ma sento di appartenere al mondo.

Quale futuro attende la moda, nell’era del Coronavirus?

Un cambiamento epocale, sia nel creare che  realizzare e proporre.

 

Fabiola insieme alla mitica Suzy Menkes, International Fashion Editor di VOGUE

Pensi che varierà qualcosa nel tuo modo di creare, di ispirarti, di presentare le tue collezioni?

Il brand rimarrà sempre Frida. Kiza con le sue creazioni e ispirazioni, ma guarderà costantemente ai continui cambiamenti che ci coinvolgeranno.

Quali sono i progetti più immediati che ti vedono coinvolta?

Sicuramente, la preparazione della nuova collezione Primavera/Estate 2021.

 

 

 

Altri look tratti dalla collezione PE 2020 di Frida.Kiza

Un ritratto fotografico di Fabiola Manirakiza

La designer con Carla Sozzani, un’ icona indiscussa (nonchè sorella dell’ indimenticabile Franca)

Stampe e ancora stampe: uno dei leitmotiv delle collezioni griffate Frida.Kiza (nella foto, un look della PE 2019)

Fabiola in uno scatto insieme alla nota giornalista di moda Giusi Ferrè

 

 

 

Diego Diaz Marin e Gladys Tamez per Doubleview: un connubio esplosivo

 

Quando il top photographer Diego Diaz Marin incontra Gladys Tamez, la modista luxury adorata dallo showbiz, l’ impatto non può che essere esplosivo. L’ occasione è la recente Fashion Week parigina, la location una Ville Lumière che Diego Diaz Marin ritrae come non l’ avete mai vista: straripa di cieli azzurri e di colori tropicali, risveglia una gestualità che abbandona il bon ton per diventare giocosa e unconventional. E’ una Parigi i cui scorci-simbolo – Place Vendôme, un bistrot con i tavoli all’ aperto, un panorama di tetti, l’ obelisco di Luxor – fanno da sfondo al tragitto di una donna e alle sue evoluzioni acrobatiche. La protagonista dell’ editoriale che sancisce il connubio Diaz Marin – Gladys Tamez Millinery sfoggia un look impeccabile, suit a quadri e ampi cappotti, ma a fare da fil rouge è un fedora a falda larga – il Saint Marie –  in cromie incredibili: ai toni vibranti dell’ arancio e del blu Klein si alternano un marrone e un beige avvolgenti, dotando il cappello di un alto tasso di glam.

 

 

Diego Diaz Marin va ben oltre la fotografia in movimento di matrice avedoniana, e immortala la donna in pose a dir poco funamboliche. Irriverente e snodata come una circense, la vediamo esibirsi nella posizione del ponte in pieno centro, lanciarsi in una spaccata verticale, prodigarsi in acrobazie persino sulle strisce pedonali. In uno scatto la ritroviamo impettita, con un’ aria di sfida, in un altro  avanza a grandi passi; i momenti di relax, però, non mancano. Seduta di fronte al bistrot, il suo fedora arancio risalta con accenti vibranti sullo sfondo déco. E affacciata ad un balcone, un cesto di mini baguette in mano, sovrasta il panorama di tetti e ricorda una Marie-Antoniette contemporanea mentre pronuncia la frase che le è sempre stata attribuita, ” Se non hanno più pane, che mangino brioches!”: altera, sofisticata e fiera come un’ autentica regina d’ antan.

 

 

 

 

Chi segue VALIUM conosce bene il genio visionario e ironico di Diego Diaz Marin (leggi qui la sua ultima intervista per il blog) , che ogni volta riesce a estasiarci con photo-shoot che ci trascinano nel suo effervescente immaginario visivo. L’ editoriale che ha creato per Doubleview (il visual book che ha fondato a Firenze) immortalando le creazioni di Gladys Tamez è un’ ennesima prova d’autore della sua rutilante creatività.

 

 

Gladys Tamez è designer e direttore creativo di Gladys Tamez Millinery, il luxury brand di cappelli di design e rigorosamente hand made che ha fondato a Los Angeles. Avete presente il fedora rosa che Lady Gaga indossa nel video di “Million Reasons”? Bene: quel cappello è griffato Gladys Tamez. Ma le celeb innamorate delle sue creazioni non si contano. Oltre a Lady Gaga, Julia Roberts, Jane Fonda, Madonna, Beyoncé, Kendall Jenner, Gigi Hadid e molte, moltissime altre star ancora sono delle  habituè del GMT atelier. Il design inconfondibile del brand coniuga le tipiche forme sculturali a un concentrato di influenze artistiche e savoir-faire artigianale. Ogni cappello viene realizzato a mano utilizzando tecniche che inglobano la più squisita expertise di tradizione sia europea, che americana, e avvalendosi di materiali selezionati presso i migliori fornitori di tutto il globo. Know-how e qualità sopraffina sono due must per Gladys Tamez, il cui atelier è l’unica modisteria luxury e con produzione hand made a contare su una rete di distribuzione all’ ingrosso internazionale.  La creazione “su misura” rappresenta l’ eccellenza di GTM: il cliente viene direttamente coinvolto nel processo di realizzazione del cappello, che include l’ideazione di un modello, di un colore, di uno stile e di accessori ad hoc per soddisfare ogni sua esigenza.  Tutte le collezioni di Gladys Tamez vengono presentate a Parigi, in occasione delle Fashion Week del ready-to-wear e dell’ Alta Moda. Per saperne di più:  https://gladystamez.com/

 

 

 

 

 

 

 

CREDITS

Photographed by Diego Diaz Marin

The collab brands

Hats Gladys Tamez Milinery

Clothes Navro

 

 

 

L’ eclettismo di Schield: al via una linea di Home Design e le Schield Handbags

 

Il 2017 di Schield è, senza dubbio, un anno all’ insegna dell’ eclettismo e delle novità più esplosive. Il brand di luxury jewellery che vede Roberto Ferlito e Diego Diaz Marin “partner in crime” di una straordinaria avventura creativa, si diversifica debuttando nell’Home Design e inaugurando una linea di handbags a dir poco strepitose. Va da sè che a Parigi, dove il lancio è coinciso con la scorsa Fashion Week, le due “new entry” siano state accolte da una vera e propria ovazione. Presentate in grande stile, la collezione di home décor e le Schield Handbags hanno immediatamente conquistato il pubblico e celeb di prim’ ordine (come la top Alla Kostromicheva, la fashion stylist Tina Leung, il Premio Oscar Marion Cotillard e l’iconica Giovanna Battaglia, solo per citarne alcune), decretando il trionfo di un marchio che a un’ inconfondibile estetica eccentrica coniuga l’eccellenza del savoir faire artigianale toscano. L’ irriverente cifra stilistica è un fil rouge che accomuna anche le due nuove linee griffate Schield e rappresenta un atout dall’ appeal irresistibile.

 

 

 

 

Lo spirito unconventional riaffiora nei complementi d’ arredo ideati da Roberto Ferlito: nasi gocciolanti a mò di lampada, molari enormi che si convertono in vasi e posacenere, scrigni con l’ effigie di un sesso femminile finemente scolpito, un seno che somiglia a una bizzarra cupola sono i componenti di una linea realizzata in marmo e bronzo totalmente lavorati a mano, pezzi d’arte concepiti come gioielli per la loro ricercatezza spiccata.

 

 

Le Schield Handbags prendono vita da un design più grafico, da un’ eleganza fatta di stilizzata linearità. Sono borse a tracolla che alternano curve e forme nette, zainetti, pochette essenziali, tutte proposte in una palette di nuance “autunnali” come l’ ocra, il burgundy, il nero e il cioccolato.

 

 

 

A fare da leitmotiv, il logo composto da un cerchio oro su cui campeggia una molletta da bucato che d’ora in poi sarà la “firma” del brand. La perizia artigianale rappresenta un valore irrinunciabile per la filosofia di Schield: ogni borsa si avvale di una minuziosa lavorazione che coinvolge il più prestigioso polo dell’ handmade fiorentino, è un’ode al Made in Italy di cui il marchio si fa da sempre promotore.

 

 

 

Ma Schield non scorda il suo primo amore, e per la PE 2018 presenta una collezione di gioielli all’ insegna della verve artistica più pura. Roberto Ferlito tramuta il classico cerotto in un jewel d’eccezione: nasce così la Plaster Line, una serie di anelli, bracciali, orecchini in ottone placcato oro che dei cerotti mantiene in tutto e per tutto la forma e i connotati. Ironia e preziosità si intrecciano in mix sbalorditivo, un connubio che fonde la dissacrante signature Schield con lo chic dando vita a creazioni già candidate a must have.

 

 

 

E non è finita qui: in un crescendo creativo, le maxi rose che adornano i collier si “sciolgono” per la gioia delle fan della linea Fluid,  le mollette da bucato diventano orecchini e persino le decorazioni per cocktail, come gli stuzzicadenti e le olive, si fanno jewel grazie al tocco incantato di Ferlito. Il suo inesauribile estro, d’altronde, è tale da permettergli di creare una parure stilosissima ispirandosi a uno stelo cosparso di spine.

 

 

 

 

Chi potrebbe mai dimenticare, inoltre, l’ originalità dei molari bagnati in oro e cosparsi di Swarowski della collezione Teeth Braces? Non stupisce che Schield sia un brand gettonatissimo dalle celeb: tra le sue fan annovera nomi del calibro di Cara DelevingnePaz Vega, Emily Ratajkowski, Olivia Palermo, Joan Smalls, Pink, Rita Ora, Rihanna, Kate Moss, Nati Abascal e teste coronate come la Regina di Spagna Letizia Ortiz. Le campagne relative ai gioielli ed alle nuove linee Schield sono come sempre opera di Diego Diaz Marin, superlativo nel veicolare in scatti surreali ed altamente iconici il mood di un brand che ha saputo imporsi grazie a un signature style dai connotati davvero unici.

 

 

 

 

 

 

All photos by Diego Diaz Marin

LUISAVIAROMA: torna Firenze4Ever

Vito Nesta

Al via Firenze4Ever, l’ evento – punto di incontro tra arte, fashion, celebs e influencer organizzato a Firenze, con cadenza biennale, da LUISAVIAROMA. La 14ma edizione avrà inizio stasera, con una cena di gala e un party che vedranno la cantautrice, modella e attrice Kelly Rowlands nelle vesti di main performer. La serata verrà ravvivata da esibizioni esclusive di Tom Odell, Jasmine Thompson, Dragonette e Sebastian Ingrosso, e vanta un parterre di tutto rispetto: Petite Meller, Scott Schuman, Mia Moretti, Lindsay Lohan e l’ influencer Kenza sono solo alcuni dei prestigiosi nomi che prenderanno parte all’ opening di questo straordinario appuntamento. La cena di gala prevede inoltre una charity auction in cui opere di artisti contemporanei del calibro di – tra gli altri – Bosco Sodi, Gualtiero Vanelli, Gianfranco Manfredini, Chiharu Shiota verranno battute all’ asta da Simon De Pury. I proventi saranno interamente devoluti alla Fondazione Andrea Bocelli e destinati alla ricostruzione delle scuole haitiane distrutte dall’ uragano Matthew.

Sempre in giornata, verrà inaugurata un’ importante mostra: LUISAVIAROMA sancisce la sua sinergia con l’ arte e con il design tramite Brilliant Ceramics, un percorso espositivo curato da Valentina Guidi Ottobri ed allestito nella Terrazza progettata da Patricia Urquiola. Ben Copperwheat e EKTA tramuteranno il concept store in una tela bianca a cui contribuiranno a dar forma e colore. Fulcro della mostra è il dialogo costante tra designer ed artigiani, punto di partenza per una visione fondata sulla contemporaneità. E’ così che nasce L’albero della vita, l’ avanguardista e sgargiante opera con cui Milena Muzquiz per Lladro’  racconta gli oltre 60 anni del celebre brand di porcellane spagnolo. La mostra esporrà pezzi (rigorosamente in limited edition) di Marcantonio Raimondi Malerba for Seletti, Clare Page e Richardson per Lladro’, Milena Muzquiz per Lladro’, Paolo Polloniato per Editamateria, Coralla Maiuri, Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto, Maurizio Galante, Vito Nesta, Maison Margiela, Matteo Cibic, Jaime Hayon per Bosa, Karin Karinson per Salvatore Lanteri, Nicola Falcone, Cristina Celestino per BottegaNove.

Lladro’

La kermesse proseguirà, il 10 Gennaio, con un secondo save the date d’ eccezione: nella location della boutique di LUISAVIAROMA, Scott Schuman presenterà le sue sneaker in limited edition nate dalla collaborazione con Sutor Mantellassi. Per tutti i fan di The Sartorialist il rendez-vous è fissato alle 17.30.

Maurizio Galante

Si proseguirà poi l’ 11 Gennaio, sempre alle 17.30, con The Icon Project di Peuterey. Un evento ed un’ installazione speciali faranno da cornice al debutto di Icon, la capsule creata da Peuterey in esclusiva per LUISAVIAROMA: un parka, un bomber e un trench in nuance inedite verranno esposti in un apposito corner e saranno acquistabili sia nella boutique che nel suo shop on line.

Maison Margiela

Il 12 Gennaio sarà la volta del Fashion & Technology Summit, che al Teatro della Pergola, dalle 9.30 alle 18, riunirà relatori internazionali e brand leader nei settori del fashion e della tecnologia per una serie di dibattiti e workshop che avranno come tema i trends futuri. E’ prevista la partecipazione di Polimoda, Business of Fashion (BOF), The Huffington Post USA, AOL, Peuterey, MediaMath, Launchmetrics  e Digital4Fashion di IAB ITALIA. Il Summit, frutto di un connubio tra LUISAVIAROMA, IAB ITALIA e Netcom, è alla sua terza edizione. Gli interessati potranno consultare il sito summit.lvr.com per il programma completo.

Matteo Cibic

Da sempre attenta ai giovani talenti emergenti, LUISAVIAROMA rinsalda la collaborazione con il Salone della Moda di Berlino. “A Berlino, ho scoperto marchi tedeschi originali e di alta qualità”, ha dichiarato il CEO e fondatore del top retailer fiorentino Andrea Panconesi. Ed è lo stesso Panconesi che, durante la sua visita al Salone della Moda di Berlino, ha selezionato designer promettenti e di sicuro interesse come Antonia Goy, Michael Sontag, Odeeh, René Storck e Tim Labenda, Gabriele Frantzen e Mykita. Il 13 Gennaio, alle 11.30, la Terrazza di LUISAVIAROMA ospiterà un incontro tra i new talents e la stampa: l’ evento, realizzato in collaborazione con champagne Perrier-Jouet e Monotee, precederà il ritorno al Salone della Moda di LUISAVIAROMA, che la settimana prossima partirà di nuovo alla volta di Berlino.

Tutte le foto (courtesy of LUISAVIAROMA Press Office) raffigurano le opere in esposizione alla mostra Brilliant Ceramics.

Emilio Cavallini, la calza come cult: Pier Filippo Fioraso presenta ‘Ready to seduce’

“Quando ho aperto la mia azienda nel 1970 ero interessato a fare uscire i collant dall’anonimato, volevo trasformarli in un capo completo, fine a se stesso”, ha detto Emilio Cavallini. E bisogna dire che è perfettamente riuscito nel suo intento: oggi, le creazioni di calzetteria e l’ abbigliamento seamless che portano il suo nome incarnano uno stile inconfondibile ed altamente iconico amatissimo dalle celebs. Tutto è cominciato negli anni della Swingin’ London, quando il boom della minigonna tramutò le calze in elemento imprescindibile del look. Folgorato da quello spunto ispirativo, Cavallini iniziò a “vestire le gambe” con un’ inventiva che fondeva moda, arte e cultura pop in un prezioso connubio: i suoi collant divennero dei cult proposti nei pattern più incredibili ed in lavorazioni che alla rete declinata in molteplici versioni affiancavano – e affiancano tuttora – le stampe, il devoré, il crochet e il jacquard. Creatività e innovazione tecnologica sono ormai i leitmotiv di un brand che, per primo,  lanciò il seamless eliminando le cuciture grazie ad appositi macchinari e che Madonna, Beyoncé, Lady Gaga, Naomi Campbell, Gwyneth Paltrow, Gigi Hadid, Emma Stone e molte, molte altre star ancora scelgono per la daily life e per le loro performance. Con la nuova collezione Ready to seduce, il Direttore Creativo Pier Filippo Fioraso traduce l’ heritage più iconico del marchio in un mix di rete rock e fantasie floral che ridefinisce il gioco della seduzione: il risultato è iper-glam, straordinaramente sensuale. Ed è proprio Fioraso ad approfondire con noi i punti cardine della linea e dell’ universo Cavallini.

Com’è iniziata la sua avventura come Direttore Creativo di Emilio Cavallini?

Vengo da una tradizione familiare nel campo della moda, fin da piccolo sono stato motivato a seguire le mie passioni, i miei sogni, ad esprimermi liberamente. Da qui ho sviluppato un grande interesse per l’arte, nelle sue svariate forme ed espressioni. Fra tutte la moda è quella che mi ha attratto di più. Dopo gli studi artistici mi sono trasferito a Brescia e Milano per approfondire la mia formazione nel campo del fashion design e della maglieria. Da lì l’interesse per le infinite possibilità della “maglia” intesa come punto di partenza su cui sperimentare ed innovare. Successivamente, dal 2007 è iniziata una solida e continuativa collaborazione con Emilio Cavallini.

Calze a rete avantgarde”, fantasie optical e floral, calze che si tramutano in un vero e proprio capo di vestiario: quale elemento sente più suo, dello stile Cavallini?

Dello stile Cavallini sento mia la filosofia che anima il brand sin dalla sua fondazione: ideare outfit per donne reali, che cercano proposte ricche di personalità e che non vogliono passare inosservate.

 Quale valore aggiunto possiede la calza, in un outfit?

Penso che la calza sia uno degli accessori più versatili del guardaroba femminile, capace di trasformare e impreziosire anche il più semplice dei look. Abbinarla nel modo giusto più trasformare una donna nella regina della serata… o del supermercato!

Beyoncé

La nuova collezione ha il nome di Ready to Seduce”:che  cos’è, per lei, la seduzione?

Con Ready to Seduce ho cercato di dare corpo ad un’idea. Di definire una donna capace di esprimere la propria sensualità con consapevolezza di sé. Gli stessi scatti della collezione non sono stati pensati per rendere il corpo “esplicito” quanto, piuttosto, per vestirlo di allure. Ready to seduce è ricca di dettagli, anche di trame recuperate dall’archivio del brand e attualizzate, proprio per dare ad ogni tipo di femminilità la possibilità di trovare quello che è più adatto al personale gioco della seduzione che decide di condurre. E questo è per me “seduzione”, un gioco in cui ciascuno definisce le proprie regole.

Il black and white è un po’ il leitmotiv della linea. Perché?

Il bianco e nero rappresenta uno dei tratti distintivi della Collezione Timeless, il “continuativo” di Cavallini. Se per molti brand questo termine rappresenta il basico, da noi è invece iconico. Bianco e nero sono l’essenza della calza, il pieno e il vuoto su cui plasmare arte per le gambe.

Emilio Cavallini è un brand che le celebrities adorano. Quali sono i modelli preferiti dalle dive dello show-biz?

Celebrities come Madonna, Beyoncé, Lady Gaga, sono consapevoli di essere icone di irriverenza e seduzione, oltre che dive del pop. Sono comunicatrici e quando scelgono le creazioni di Cavallini sanno esattamente cosa vogliono. Di recente anche Petite Meller e Bebe Rexha sono letteralmente impazzite per i bodysuit. Di tutti gli articoli della collezione sono sicuramente i migliori per enfatizzare il corpo e sottolinearne le curve; hanno la forza impattante di un nudo integrale pur coprendo completamente la figura.

Se dovesse indicare un pezzo iconico della nuova collezione, su quale punterebbe?

Direi sicuramente i tre modelli a rete. Facendo ricerca negli archivi, me ne sono innamorato! Erano stati disegnati per una collezione del 1976. Li ho rivisitati in chiave contemporanea e in poco tempo sono stati tra i più utilizzati in moltissimi editoriali, oltre che scelti da numerose star.

Da dove ha attinto ispirazione per il sensualissimo bodysuit in rete?

In genere è la quotidianità ad ispirarmi, trovo che in ciò che ci circonda ci siano spesso veri momenti, o dettagli, capaci di sorprenderci. Altre volte mi ispiro al mondo dell’arte, soprattutto di quella contemporanea e al lavoro di artisti come Joana Vasconcelos o Magda Sayeg. In particolare questo bodysuit è nato dopo un viaggio in Sicilia dove sono rimasto colpito dei preziosissimi pizzi e crochet realizzati a mano secondo l’antica tradizione locale.

Madonna

biancoSe dovesse tracciare un breve ritratto della donna Cavallini, come la descriverebbe?

Una donna libera e sicura di sé, capace di definire ogni giorno la propria personalità.

Tra i suoi progetti futuri ce n’è qualcuno di cui vorrebbe parlare?

In questi anni ho collaborato con stilisti e brand di diverso calibro, come Alexander McQueen, Balenciaga, Paco Rabanne e Missoni, oltre ad aver sviluppato progetti speciali come quello per Opening Ceremony e sono sempre aperto a svilupparne di nuovi. Per il mondo Cavallini, vorrei sviluppare maggiormente l’universo Uomo, la cui proposta di calzini ed intimo è limitata ai motivi iconici in bianco e nero e, solo di recente, si è arricchita dei tanto discussi mantyhose (comodissimi collant da uomo). Vorrei inoltre focalizzarmi di più su nuove proposte di outwear e maglieria da abbinare ai motivi optical Cavallini.

Gigi Hadid

Bebe Rexha

https://www.emiliocavallini.com

biancoREADY TO SEDUCE  credits photo shoot:

Photographer: Marco Barbaro
Creative Director: Pier Fioraso
Stylist & Editor: Manuele Menconi
Video: Tommaso Cappelletti
Hair & Make-up: Rosanna Campisi @RockandRose, Melissa Alaimo
Models: Gaia and Federica @ Nur Model Mgt, Edoardo @ Mandarine Models

Location: special thanks to Soprarno Suites – Florence

Photo courtesy of Pier Filippo Fioraso