Smalti: la palette dei mesi freddi

 

Sul podio c’è senz’altro il burgundy, in sfumature più o meno intense. Poi vengono il vinaccia, il prugna, il ruggine, l’azzurro polvere, il kaki in diverse gradazioni. Non mancano i colori neutri, come il bianco e il nero; il nude è ormai un classico, soprattutto declinato in nuance che virano al rosa. La palette degli smalti di tendenza dell’Autunno Inverno 2024/25 è composta, in gran parte, da queste tonalità ammalianti e molto autunnali. Le texture sono inviariabilmente cremose, il finish matte, a volte iridescente; l’unghia è corta e arrotondata. Nella gallery che segue, i riflettori si accendono sugli smalti dei mesi freddi: guardatela e selezionate i colori più nelle vostre corde.

 

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Il fascino ombroso di Novembre

 

Se ad Ottobre predominano colori come il rosso, l’arancio, l’oro e il viola, Novembre sfoggia una palette più scarna, ma altrettanto intensa, che include il nero e tutte le gradazioni del grigio. La natura è pronta per il lungo riposo invernale, il cielo si incupisce, il buio prevale sulla luce del giorno. Eppure, questa trasformazione è impregnata di un fascino indescrivibile: basti pensare che alla fine del mese, quando i lampioni si accendono intorno alle quattro del pomeriggio, l’oscurità viene squarciata da un tripudio di luci e luminarie natalizie. Impariamo quindi a godere delle atmosfere ombrose, dei grigiori di Novembre. Sono giorni che coincidono con la fase di raccoglimento che anticipa il periodo più magico dell’anno.

 

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Compendio di simbologia halloweeniana

 

Il 31 Ottobre è dietro l’angolo, e le atmosfere spensierate del weekend ci invitano a guardare ad Halloween con un pizzico di giocosità. Qui di seguito trovate un compendio (rigorosamente in ordine alfabetico) dei suoi simboli e della sua terminologia.

Candy Corn

Tipici dolcetti di Halloween. Si tratta di piccole caramelle dalla forma conica che ricorda un chicco di mais. A base di miele, burro, vaniglia e zucchero, esibiscono le tonalità del raccolto d’Autunno: arancione, giallo e bianco. Furoreggiano soprattutto negli Stati Uniti e in Canada.

Colori

I colori di Halloween sono essenzialmente tre: l’arancio delle zucche, il verde dei mostri, il nero delle streghe, dei vampiri e dei pipistrelli. Anticamente, quando Halloween era ancora Samhain, si riducevano all’arancio e al nero. Il primo simboleggiava il raccolto, il secondo la morte dell’Estate. La notte di Samhain, infatti, presso i Celti inaugurava il semestre oscuro.

Dolcetto o scherzetto

Nei paesi anglosassoni, “Trick or treat” è la frase che pronunciano i bambini durante la loro questa di caramelle. Una frase che si ispira a una tradizione medievale: la notte di Ognissanti, in Gran Bretagna e in Irlanda, gli indigenti bussavano di porta in porta chiedendo qualcosa da mangiare; in cambio, avrebbero recitato una preghiera per i defunti di chi li ospitava. Se la famiglia, al contrario, non li lasciava entrare, erano pronti a lanciare improperi e maledizioni.

Fantasmi

La notte di Halloween, il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti si squarcia mettendoli in comunicazione. Gli spiriti hanno libero accesso alla vita terrena: le popolazioni celtiche, per spaventarli e indurli alla fuga, erano soliti indossare i travestimenti più disparati.

Jack-O’lantern

Le zucche intagliate e illuminate, supremo emblema di Halloween, rimandano alla leggenda di Jack, un bevitore incallito irlandese. Jack ingannò il Diavolo varie volte e costui, per vendicarsi, lo cacciò dall’Inferno dopo la sua morte, condannandolo a vagare come un’anima in pena. Per farsi luce, l’uomo teneva in mano una rapa all’interno della quale baluginava un tizzone infuocato: la rapa venne soppiantata dalla zucca, molto più a portata di mano, in seguito alla massiccia migrazione irlandese negli Stati Uniti d’America.

Pipistrelli

Fanno parte della “paraphernalia” orrorifica entrata a far parte di questa festa, soprattutto dopo che è diventata americana. I pipistrelli sono animali notturni che, quando fa buio, vanno a caccia delle loro prede. Considerati l’incarnazione delle streghe e dei vampiri, su di loro aleggia un alone di mistero che li riconduce alle forze demoniache.

Ragni

Anche le ragnatele fanno ampiamente parte dell‘iconografia di Halloween: la figura del ragno riveste un’importanza decisiva nella simbologia di quasi ogni cultura. Si dice, inoltre, che le streghe li utilizzino in abbondanza per la preparazione delle loro pozioni magiche.

Spooky season

Significa letteralmente “stagione spettrale” e deriva dall’olandese “spook”, ovvero fantasma. Gli inglesi adottarono quel termine nell’Ottocento; un secolo dopo, la “spooky season” è stata identificata come il periodo che precede Halloween, caratterizzato da una profonda trasformazione della natura.

Streghe

Oltre ad essere associate al Diavolo nell’immaginario collettivo, si dice che le streghe scelgano la notte di Halloween per i loro raduni. Dotate di poteri soprannaturali ed esperte nell’arte della divinazione, si inseriscono perfettamente nel contesto magico-divinatorio che contraddistingue questa festa.

Zucca

Gioca a suo favore il fatto di essere un frutto-simbolo dell’Autunno, dalle forme svariate e dai colori vividi. L’utilizzo delle zucche come Jack-O’lantern affonda le radici nelle migrazioni irlandesi negli Stati Uniti. Fu qui che gli immigrati Irish iniziarono a intagliare le zucche anzichè le rape, poco reperibili in America, per festeggiare Halloween.

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Un rosso da paura

Marcos Luengo

Quali sono i colori di Halloween? Nero e arancio, d’accordo, ma ce n’è un altro che – nell’accezione orrorifica che oggi viene data a questa festa – non riveste minore importanza: il rosso. Rosso come il sangue, come le mele caramellate che negli Stati Uniti si preparano la vigilia di Ognissantirosso come le chiome degli alberi quando Ottobre volge al termine, o, se proprio vogliamo azzardare un paragone altisonante, come le fiamme dell’Inferno dantesco. La prima comparazione, sinceramente, mi sembra quella più azzeccata. Infatti il rosso sangue è uno dei colori che appaiono con maggior frequenza sia nei romanzi che nei film – in particolare gli slasher movie – considerati dei must halloweeniani. Il rosso è anche una tonalità di tendenza dell’Autunno Inverno 2024/25. In questa gallery vi presento una selezione di look a tema; si declinano negli stili più disparati, ma hanno un unico denominatore comune: sono tinti di un rosso intenso scenografico, mozzafiato e irresistibile. Un rosso, insomma…da paura.

 

Stella McCartney

Ferrari

N.21

Malne

Simorra

Sportmax

Mans

Theunissen

Hannibal Laguna

 

In cammino verso Halloween

 

“Ora è nella notte il momento delle streghe, quando i cimiteri sbadigliano e l’inferno stesso alita il contagio su questo mondo.”
(William Shakespeare, da “Amleto”)

 

Oggi, VALIUM comincia il suo viaggio verso Halloween. Come ogni anno ci prepareremo a celebrare insieme Samhain, l’antico Capodanno celtico, incamminandoci in un percorso che terminerà il 31 Ottobre: troverete articoli a tema, ma non solo. Gli approfondimenti si alterneranno a post a carattere generale fino a diventare sempre più fitti in prossimità della vigilia di Ognissanti, quando effettueremo una vera e propria full immersion nella festa di Ottobre per eccellenza, quella che caratterizza questo mese stesso. In Autunno, la profonda trasformazione a cui si sottopone la natura emana un fascino incomparabile. C’è qualcosa di magico nell’aria: cambiano i colori, gli odori, i cicli di luce e buio…la terra si accinge ad assopirsi in attesa di rinascere a nuova vita. Come Ray Bradbury scrisse ne “Il popolo dell’autunno”, “tutto odora di fumo e il cielo è color arancio e grigio cenere al crepuscolo”. Già, odora di fumo: l’odore di caminetto acceso è uno dei principali segni di riconoscimento di Ottobre. Anche in città, anche se i camini sono sempre più rari o non si accendono più. Sentori di legna bruciata si insinuano nelle vie, nelle piazze, nei vicoli, specie quando comincia a far freddo. Questa inconfondibile scia olfattiva, che sia reale o percepita come tale, ci accompagna lungo tutti i giorni del mese. Ecco: VALIUM si appropria del suo mistero e la dirotta nei suoi spazi per dar vita all’autentica atmosfera halloweeniana. Da oggi in poi, aleggerà simbolicamente su ogni post e sarà il filo conduttore del nostro percorso. Riuscite già a sentire il suo odore?

 

Tramonto incendiato d’Ottobre

 

“Il tramonto bruciava come uno di quegli incendi festosi e misteriosi nei quali le cose più comuni evocano, con i loro colori, oggetti preziosi o strani. L’ardesia del tetto splendeva come le penne di un enorme pavone, in ogni misteriosa tonalità di blu e di verde, e i mattoni rossastri del muro ardevano con la stessa forza con cui ottobre tinge di rubino e di bronzo i vini. Il sole sembrava accendere ogni oggetto con una fiamma di colore diversa, come se un uomo accendesse dei fuochi artificiali.”

(Gilbert Keith Chesterton, da “Uomovivo”, Morganti Editori)

Ottobre

 

Trasparente luce
d’ottobre, al cui tepor nulla matura
perché già tutto maturò: chiarezza
che della terra fa cosa di cielo.
(Ada Negri)

 

Caratteristiche

Nel Calendario Gregoriano, Ottobre è il decimo mese dell’anno. Conta 31 giorni ed è il primo mese completo dell’Autunno astronomico, che ha inizio con l’Equinozio d’Autunno. Il clima che lo contraddistingue è piuttosto eclettico: giornate ancora abbastanza calde ed assolate si alternano a piogge, nebbie e bruschi cali delle temperature. In agricoltura, prima che la natura si assopisca, le attività da svolgere sono molteplici; il detto “chi semina in Ottobre miete in Giugno” è indicativo: comincia la semina dei cereali, come il grano, l’orzo, l’avena e la segale. La raccolta del mais prosegue, insieme a quella del girasole, mentre nel frutteto si eseguono nuovi impianti. Termina la vendemmia tardiva e inizia la fermentazione nei tini. La tradizione prevede che ci si affidi alle fasi lunari per stabilire il momento della semina ed ottenere un abbondante raccolto.

Storia

Dato che il Calendario Romano iniziava a Marzo, Ottobre era l’ottavo mese dell’anno: da qui il nome di October. Commodo, imperatore della Roma antica che regnò dal 180 al 192, lo ribattezzò Invictus. La riforma, tuttavia, fu abolita con la morte di Commodo. Il Calendario della Rivoluzione Francese suddivideva Ottobre in due mesi: era Vendemmiaio fino al 22 e diventava Brumaio dopo questa data.

Segni zodiacali

Ottobre è governato dal segno della Bilancia fino al 22 del mese, poi entra in scena lo Scorpione.

Ricorrenze

Tra le principali ricordiamo la Festa dei Nonni, che cade il 2 Ottobre e coincide con quella degli Angeli Custodi. Il 7 Ottobre si celebra la Vergine del Rosario, il 12 negli Stati Uniti si festeggia il Columbus Day, data in cui Cristoforo Colombo, nel 1492, scoprì il continente americano. A concludere il mese in bellezza è Halloween, che ricorre il 31: la vigilia di Ognissanti è attesissima in tutto il mondo occidentale.

Colore

Ottobre per alcuni corrisponde al giallo ocra, per altri all’arancione. Sono colori che rimandano alla zucca, l’iconico frutto simbolo del mese.

Pietra Preziosa

Le gemme del mese di Ottobre sono due, l’opale e la tormalina. L’opale, apprezzata dagli antichi Greci che le attribuivano virtù divinatorie, è composta di acqua dal 6 al 20% e ciò influisce sul suo colore, ricco di splendidi giochi di luce che spaziano dal bianco latte al rosso passando per il verde, il giallo e il marrone. La tormalina, in tempi remoti considerata una pietra che viaggiava con l’arcobaleno, leggenda vuole che fosse intrisa delle sue sette cromie. Questa gemma, in effetti, si declina in innumerevoli tonalità e tutte incredibili: non è un caso che sia proprio il colore a determinare il valore della pietra.

 

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Passeggiata nel bosco autunnale

 

Il bosco risuona e tace: tace quando ascolto, risuona quando mi addormento.

(Pablo Neruda)

 

Il bosco in Autunno, pura meraviglia: un tripudio di colori che spaziano dall’oro al porpora, dal ruggine al vinaccia, dall’arancio al rosso. Se questa Estate siamo andati al mare per sfuggire all’afa e godere di tutti i benefici del salmastro, adesso è tempo di trasferirci in montagna. Solo addentrandoci nei boschi possiamo vivere l’Autunno appieno: la natura, con la sua graduale metamorfosi, suscita emozioni da lasciare senza fiato. Passeggiando tra gli alberi, lungo i sentieri o le radure, assistiamo allo spettacolo del foliage. C’è da rimanere letteralmente estasiati di fronte alle cromie assunte dal fogliame; piante come il tiglio, il castagno, il faggio, il pioppo tremulo, stupiscono con le straordinarie tonalità sfoggiate dalle loro chiome.

 

 

I funghi, grazie alle piogge e all’abbassamento delle temperature, cominciano a proliferare nel sottobosco. I cercatori dell’“oro dei boschi” vanno già alla spasmodica ricerca di gallinacci, porcini e mazze di tamburo; per evitare di incappare nelle specie velenose è imprescindibile una buona conoscenza micologica. Si rivela necessario, inoltre, apprendere la legislazione locale in materia di raccolta dei funghi.

 

 

La fauna selvatica è parte integrante delle bellezze del bosco autunnale. Le volpi, i cinghiali, i cervi, le lepri, i daini, i mufloni, gli scoiattoli, e molti altri animali ancora, adottano gli atteggiamenti tipici di stagione: non si fermano un minuto, vagano senza sosta alla ricerca di provviste per l’Inverno. Per i cervi, poi, tra Settembre e Ottobre ha inizio il periodo degli amori; i maschi emettono frequenti braiti e organizzano combattimenti per conquistare i favori delle femmine. In montagna è possibile alzare gli occhi e vedere grandi stormi di uccelli migratori che sfrecciano nel cielo: la partenza dei volatili per i paesi caldi è un appuntamento imperdibile, e potervi assistere è quasi un privilegio. Per gli appassionati di birdwatching, il bosco d’Autunno si rivela un autentico paradiso. Anche gli uccelli, come il resto della fauna selvatica, vanno a caccia di cibo da immagazzinare prima dell’arrivo del gelo. In questo periodo, sui monti risalta la presenza dei rapaci, che colpiscono per la loro maestosità: il falco pellegrino, l’astore, la possente aquila reale.

 

 

In quanto a doni della terra, invece, che cosa ci regala il bosco oltre ai funghi? Castagne a volontà, naturalmente, ma non solo: anche le mele la fanno da padrone. Raccoglierle è un vero e proprio divertimento; non è un caso che molte aziende agricole includano la raccolta delle mele tra le attività destinate ai loro visitatori. Sui sapori del periodo tra Estate e Inverno, VALIUM si è soffermato già. E dato che il mese di Ottobre domani farà la sua entrata trionfale, vi invito a organizzare una passeggiata nel bosco per addentrarvi nel cuore della nuova stagione. E’ un’esperienza irrinunciabile che vi permetterà di conoscere da vicino le meraviglie naturali dell’Autunno e di innamorarvene profondamente, proprio come merita.

 

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L’Autunno a tavola

 

Uva, castagne, funghi, fichi, zucche, mele, lenticchie, broccoli, frutta secca, cereali integrali, mais, cavoli, melograno…La tavola, in Autunno, si riempie di una miriade di cibi, di sapori e di colori. Sono cibi salutari, che ci aiutano ad affrontare al meglio il cambio di stagione: contengono dosi massicce di vitamine, nutrienti, sali minerali, proteine, antiossidanti, omega 3; rinforzano il sistema immunitario aiutandoci a prevenire i malanni da raffreddamento e donano una sferzata di energia all’organismo. I benefici che apportano sono innumerevoli, impossibile elencarli tutti. Possibilissimo, invece, è includere questi cibi nella nostra dieta per avvalerci di un mirabile connubio di salute e gusto che ci accompagni nella nuova stagione.

 

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Il vino e i suoi colori

 

Autunno, tempo di vino. Ma non tutti i vini, e lo sappiamo bene, hanno lo stesso colore. Potremmo inserirli in tre diverse tipologie cromatiche: vini rossi, vini bianchi e vini rosati. La loro colorazione dipende dai pigmenti vegetali presenti nella buccia dell’uva: gli antociani sono i responsabili della tonalità dell’uva rossa, i flavoni di quella dell’uva bianca e gialla, mentre l’ossidazione delle catechine e dei leucoantociani determina le sfumature più intense dell’uva bianca. Scopriamo meglio, nel dettaglio, come si ottengono i colori delle tre tipologie principali di vino.

 

Vino bianco

 

Viene vinificato dall’uva a bacca bianca. Tuttavia, a volte si adopera anche l’uva a bacca nera, ma tramite uno specifico procedimento: la sgrondatura. La separazione, cioè, delle bucce dal mosto nel momento immediatamente successivo alla spremitura; ciò permette di evitare la macerazione delle bucce nel mosto. E dato che sono i pigmenti contenuti nelle bucce degli acini a determinare la colorazione dell’uva, questo processo fa sì che si possano ottenere vini bianchi anche dall’uva a bacca nera.

 

Vino rosso

 

E’ il risultato della vinificazione dell’uva a bacca nera. La sgrondatura viene effettuata dopo un notevole lasso di tempo dalla macerazione delle bucce nel mosto; questo periodo varia a seconda del tipo di vino, ma di solito dura una manciata di giorni.

 

Vino rosato

 

Viene utilizzata l’uva a bacca nera, ma riducendo al minimo i tempi di macerazione delle bucce nel mosto; oppure, si ottiene una miscela di vino rosso e vino bianco utilizzando l’arte della cuvée, un particolare processo di assemblaggio. Ciò non riguarda, comunque, i vini fermi DOC poichè è vietato utilizzarli in questo tipo di procedimento.

 

 

Ma non esistono solo le tre colorazioni di cui abbiamo parlato: ciascuna di esse è contraddistinta da molteplici sfumature. Da ognuna si deduce di quale tipo di vino stiamo parlando. Come riconoscere, dunque, un vino dal suo colore? Facciamo subito qualche esempio.

 

Le gradazioni del vino bianco

 

I vini giovani sfoggiano sfumature giallo paglierino, che possono assumere una vaga tonalità verdognola in quelli più freschi.

I vini bianchi strutturati, che offrono un’esperienza degustativa estremamente avvolgente, hanno un tipico colore giallo dorato. Ciò vale anche per i vini ottenuti con vendemmia tardiva, quando l’uva viene lasciata appassire sulla vite dopo la maturazione, e per i passiti, realizzati tramite l’appassimento in fruttaio. Il giallo dorato può contraddistinguere, inoltre, i vini per i quali sono state utilizzate bucce che esibiscono una tonalità più scura.

I vini concentrati sono caratterizzati, invece, da una nuance di giallo ambrato: tra essi rientrano i passiti e i vini liquorosi o fortificati.

 

Le gradazioni del vino rosso

 

I vini giovani e di pronta beva, freschi e gradevoli al gusto, hanno intense sfumature rosso porpora.

I vini rossi di media struttura, così come quasi tutti i vini rossi, ostentano un bel rosso rubino.

I vini di lungo affinamento, lasciati cioè maturare a lungo direttamente in bottiglia, sono tinti di un caratteristico rosso granato.

Quando il suo stato evolutivo indica un’evidente maturazione, il vino assume decise sfumature rosso arancio. Se questa colorazione riguarda la totalità della bevanda, può designare invece un vino ricco di note ossidative: realizzato, cioè, tramite un processo di esposizione controllata all’ossigeno. Oppure ancora, la tonalità aranciata denota un’alterazione del vino.

 

Le gradazioni del vino rosato

 

Anche il vino rosato non ha un unico colore. Ad esempio, assume una gradazione rosa tenue quando le bucce dell’uva sono state lasciate a macerare per pochissimo tempo.

Quasi tutti i rosati sfoggiano una tonalità rosa cerasuolo, che conferisce loro un aspetto lussuoso.

La sfumatura che i francesi chiamano pelure d’oignon, ovvero buccia di cipolla, riguarda invece soprattutto gli spumanti e si identifica con un rosa intenso.

I vini rosati fermi, di media intensità, presentano una gradazione di rosa ancora più intensa: il rosa chiaretto. E’ per questo che prendono il nome di Clairet, “chiaretto” in francese.