Foto (c) Guido Calamosca
“Tu sì ‘nu babbà”, dicono a Napoli. E il paragone tra il tipico dolce partenopeo e una persona squisita è più che mai calzante quando si parla di Alice Balossi, che ha esordito sul palco del Summer Jamboree 2018 nelle vesti (vintage) di presentatrice. Capelli rosso rame, al tempo stesso sensuale e diafana, Alice è diventata celebre per aver partecipato a “Bake Off Italia”, il talent TV che Real Time dedica alle promesse della pasticceria: non è un caso che al Festival più rock’n roll d’Italia abbia dedicato un delizioso cupcake al cioccolato. Ma oltre ai dolci, come diceva una nota canzone, “c’è di più”. Qualche esempio? La passione per lo stile anni ’40 e ’50, l’attività di “dessert blogger” con “I dolci di Alice” e una carriera pluriennale con un’ agenzia leader nell’ entertainment rétro come la Voodoo de Luxe. Sapori di altri tempi e di alta pasticceria si intrecciano continuamente nell’ iter di Alice Balossi, che tra i suoi progetti vanta “ghiottonerie” sempre nuove. E’ lei stessa a raccontarci tutto in un’ intervista che spazia dalla kermesse senigalliese al suo imminente, speciale omaggio ai dolci e ai loro fan…più pigri.
Alice, è stata la tua prima volta come conduttrice del Summer Jamboree. Che bilancio fai di questo debutto?
Un bilancio estremamente positivo. Io ho partecipato a quattro edizioni del Summer Jamboree come fan, per cui essere sul palco è stato molto emozionante. Sono felicissima di aver avuto l’opportunità di condurre un Festival che adoro da sempre!
Sei una provetta pasticcera e in molti ti conoscono per la tua partecipazione a “Bake Off Italia”, ma collabori da oltre dieci anni con l’agenzia Voodoo de Luxe. Che puoi dirci del tuo percorso?
Diciamo che a un certo punto della mia vita ho sentito il bisogno di cambiare: lavoravo nelle assicurazioni, facevo tutt’altro, e ho voluto fondere le mie passioni per farle diventare un lavoro. Quindi, dopo aver partecipato a “Bake Off Italia”, ho combinato la pasticceria con l’ amore per gli anni ‘50 ed è nato il mio blog “I dolci di Alice”. Lavoro da dieci anni con la Voodoo de Luxe, per me è la migliore agenzia nel settore dell’ organizzazione di eventi rétro. Li ho conosciuti e me ne sono innamorata, abbiamo iniziato a collaborare da subito e a questa edizione del Summer Jamboree abbiamo portato la serata Burlesque del Mamamia. Poi organizziamo tantissimi eventi, molti dei quali privati, e posso assicurarti che sono davvero magnifici.
Nasce prima l’amore per il rétro o per i dolci?
Io sono golosa da sempre, per i dolci ho una passione innata. Lavorativamente parlando è nato prima l’amore per il rétro. Poi ho fatto un corso professionale di pasticceria, ho partecipato a “Bake-Off Italia” e ho deciso di far diventare l’amore per i dolci un lavoro. Diciamo che è stata un’ evoluzione naturale. Molte volte, parlando del mio blog mi chiedono: “Ma è davvero il tuo stile o hai pensato agli anni ‘50 perché in Italia non esiste un altro blog come il tuo?”. No: io sono proprio così e quando ho deciso di aprire “I dolci di Alice” era scontato che sarebbe stato in stile rétro. I miei gusti musicali spaziano dagli anni ‘20 agli anni ‘80, però il mio look è prettamente anni ‘40 e ‘50.
Hai dedicato un cupcake al cioccolato e lampone al Summer Jamboree: perché questa scelta?
Perché è un classico con uno sprint in più: il cioccolato piace a tutti, però con i lamponi diventa più allettante, più particolare! Poi è un accostamento di sapori che secondo me richiama un po’ il passato. Lo conosciamo, ma ci piace ogni volta che lo riassaggiamo.
Se dovessi paragonare te stessa a un dolce, invece, su quale punteresti?
Direi su una lemon meringue pie, una crostata di pastafrolla ripiena di crema al limone e ricoperta di meringa morbida. E’ il mio dolce preferito perché si basa su un bel contrasto: è dolce ma anche un po’aspro, grazie al limone. Secondo me è il dolce perfetto, perché amalgama diverse consistenze. In più, è molto semplice da realizzare però è abbastanza articolato nel sapore. Penso che mi rappresenti in pieno!
Foto (c) Guido Calamosca
Sul palco del Festival hai indossato preziosi abiti da collezione e provenienti dal vintage store milanese Cavalli e Nastri. Come descriveresti il tuo look?
Volevo essere sempre essere elegante e impeccabile, quindi mi sono fatta aiutare da questa boutique milanese nella scelta dei look. Per me non è facile vestire vintage, perché sono molto alta (1,78 m): gli abiti vintage devono coprire il ginocchio e spesso ho difficoltà nel trovare modelli che mi stiano bene. Mi sono affidata a Cavalli e Nastri perché hanno un’ ampissima scelta, quando sono arrivata da loro avevano già fatto una selezione di outfit sulla base delle mie misure. Sono riuscita ad avere un look diverso ogni sera e ad essere sempre super chic: perchè negli anni ’50, quando la sera si usciva, bisognava essere perfetti! Con molta cura anche nei dettagli, nell’acconciatura, nel make up e nei bijoux. Per gli accessori mi sono affidata a una ragazza che mi ha seguito nello styling, Laura Distefano alias Bloody Edith che, tra l’altro, aveva uno stand al Summer. Non vende bijoux, ma ha una sua collezione personale: mi ha aiutato soprattutto come amica.
Foto (c) Guido Calamosca
Sei una fan del Summer Jamboree ormai da anni. Cosa hai provato nel viverlo da protagonista, anziché da spettatrice?
E’ stata un’emozione fortissima! La prima sera non potevo quasi credere di essere sul palco. Ho già esperienza nella presentazione, lavoro in TV, però è stato bellissimo. Condurre il Summer Jamboree mi ha fatto salire l’adrenalina a mille perché percepisco il Festival come qualcosa che mi appartiene, che collima perfettamente con la mia essenza.
Foto (c) Guido Calamosca
Quali “fotogrammi” ti sono rimasti maggiormente impressi, della manifestazione?
E’ sempre molto bello vedere persone che da tutto il mondo, da tutta Europa si ritrovano a Senigallia. Ci conosciamo tutti da anni e andare al Summer Jamboree è un motivo in più per incontrarci, per stare tutti insieme. Questo per me è stupendo! Poi, c’è il lato artistico: i musicisti sono sempre di altissimo livello, i più bravi che si possano trovare in circolazione. Ma ci sono artisti di fama internazionale anche per quanto riguarda il ballo, e ho visto numeri davvero spettacolari.
Che feeling si è instaurato tra te e il frontman/conduttore inglese Jackson Sloan?
Un bellissimo rapporto perché è molto bravo, molto amichevole, molto energico. Sul palco c’è stata una bella intesa fin da subito. Ecco, magari la prima sera ero quasi intimorita perché Jackson è un veterano: lui infatti era super tranquillo, mentre io ero molto più emozionata. Poi abbiamo preso il nostro ritmo e tutto è andato benissimo.
Che cosa ti riserva il futuro post-Festival?
Per Settembre ho in ballo tanti progetti. Molti sono da confermare quindi non te li posso raccontare ancora, però ti posso dire che a fine Ottobre uscirà il mio primo libro. Sarà incentrato sulla pasticceria “pigra”: tutti dolci da preparare entro 15 minuti, con ricette molto semplici e veloci. Ora sto lavorando a questo. Pensa che a Senigallia di giorno correggevo le bozze e la sera ero sul palco a presentare il Festival! Il titolo del libro? “Dolci per pigri”.
Photo courtesy of Summer Jamboree Press Office e Alice Balossi
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