Martedì Grasso: che la festa abbia inizio, in Italia e nel mondo

 

Carnovale, Carnasciale, o Carnesciale, come noi vogliam dire è lo stesso tempo di feste, di quelle, che da’ Latini si dicono Bacchanalia: e cosí le dissero, perché derivaron da Bacco, il che se è vero, potrà dirsi ancora, che da luí derivi la nota Posta di Baccano vicina a Roma, dove essendovi l’osteria, chi sa, che forse non sia stata in quei giorni un tempio appunto consagrato in onore di Bacco? Siccome quel che fra noi vien detto Fare il Baccano, che significa Scherzare alla peggio con romore e fracasso.

(Giovan Battista Fagiuoli)

 

Martedì Grasso: è tempo di far festa, di tirar fuori costumi e maschere, di abbandonarsi a balli sfrenati prima che il Mercoledì delle Ceneri dia il via ai 40 giorni “ascetici” della Quaresima. Con Martedì Grasso il Carnevale raggiunge il suo apice e il suo termine al tempo stesso. Che feste, danze, parate, travestimenti e performance di strada abbiano inizio, dunque. Esagerare con il cibo e le bevande è tassativo; peraltro, tra castagnole, frappe, chiacchiere, frittelle, ciambelle e zeppole non c’è che l’imbarazzo della scelta. Anche perchè il nome dell’ ultimo giorno di Carnevale non lascia spazio a dubbi: “Martedì Grasso” deriva dalla possibilità di poter consumare tutti i cibi più “grassi” e golosi che la Quaresima mette al bando inaugurando un periodo di digiuno e penitenza. Fino a mezzanotte, insomma, è lecito darsi alla pazza gioia in un vortice di coriandoli e stelle filanti. E non solo in Italia: a New Orleans, per esempio, il Mardi Gras si celebra sin dall’800. Protagonisti principali, oltre a una folla gaudente e in maschera, sono i carri e le sfilate in caleidoscopici costumi che affollano il Quartiere Francese tra balli e sarcasmo nei confronti della politica e delle problematiche attuali.

 

 

Nel Regno Unito e nei paesi del Commonwealth Martedì Grasso viene detto Shrove Tuesday, “martedì dell’assoluzione”, ma nella stessa data si festeggia anche il Pancake Day (ovvero “giorno della frittella”). Quest’usanza si rifà a un accadimento del 1400, quando una donna terminò di preparare le sue frittelle lungo il tragitto verso la chiesa temendo di non fare in tempo a confessarsi. Da allora, il martedì che precede le Ceneri venne dedicato a una gara di corsa in cui vince chi riesce a far saltare per tre volte il pancake nella padella che tiene in mano. In molti stati europei le celebrazioni non coincidono con Martedì Grasso e fanno riferimento a dolci speciali: in Scandinavia, ad esempio, così come in Germania, si festeggia il lunedì antecedente alle Ceneri. In Svezia la ricorrenza prende il nome di Semladag in omaggio al Semla, un panino tondeggiante al cardamomo farcito con panna montata e crema di mandorle. In Germania, invece, questa giornata è stata battezzata Rosenmontag, “lunedì delle rose”.

 

 

La rosa è un elemento che ricorre anche in Polonia, dove Giovedì Grasso è dedicato alla degustazione di deliziosi bomboloni ripieni di marmellata di rose (pączki è il loro nome). In Russia, Bielorussa e Ucraina al nostro Carnevale corrisponde la Maslenica, una settimana che, prima dell’ inizio della Quaresima, prevede il consumo di bliny a volontà: si tratta di frittelle a base di uova e burro dalla caratteristica forma rotonda che rievoca quella del sole. Il “Martedì Grasso” russo, infatti, è il giorno in cui si dà l’addio alla neve e si saluta la Primavera imminente.

 

 

Volando ancora oltreoceano, non si può certo tralasciare il Carnevale di Rio de Janeiro: essendo il Brasile un paese in cui prevale il cattolicesimo, Giovedì e Martedì Grasso sono i giorni più celebrati. A Rio i festeggiamenti iniziarono intorno al 1830 sulla scia dei prestigiosi balli in maschera italiani e francesi. Negli ultimi anni del secolo, i carioca avevano già creato i “blocos”, ovvero persone abitanti nello stesso quartiere che organizzavano parate in un tripudio di balli, tamburi, canti, ballerine e variopinti costumi. Oggi i blocos crescono continuamente di numero e ognuno sfila in una determinata area. L’atmosfera è spumeggiante, le parate sfarzose avanzano rigorosamente al ritmo di samba: la musica viene suonata dal vivo e le Scuole di Samba fanno a gara per proporre le sfilate più spettacolari, avvalendosi di splendide ballerine che sfoggiano costumi mozzafiato. Alle fine del Carnevale viene premiata la Scuola di Samba che ha presentato la parata migliore.

 

 

Foto via Pexels, Piqsels, Pixabay e Unsplash

 

Giovedì Grasso

 

Giovedì Grasso: oggi il Carnevale entra nel suo pieno. Iniziano i festeggiamenti veri e propri, la baldoria impazza. Balli, parate e travestimenti si alternano in un vortice di coriandoli, esplode il divertimento più sfrenato. “Semel in anno licet insanire”, dopotutto, come dicevano i latini: una volta all’ anno è lecito impazzire! Anche il palato ha di che soddisfarsi, tra chiacchiere, frittelle, cicerchiata e castagnole di rito, ma tutti e cinque i sensi sperimentano un autentico stato di grazia. La vista, in particolare, viene coinvolta nel tripudio di colori e fantasia incontenibile che incarnano le maschere, tradizione numero uno di ogni Carnevale che si rispetti. Vi state chiedendo il perchè dell’appellativo di Giovedì Grasso? Per comprenderlo, bisogna risalire al significato delle celebrazioni “carnascialesche”: il Carnevale è una festa mobile, che cambia cioè data di anno in anno, in quanto è strettamente legato al principio della Quaresima. E la Quaresima, che comincia subito dopo Martedì Grasso, precede Pasqua di 40 giorni. Prima del Mercoledì delle Ceneri, che inaugura il periodo di digiuno e penitenza quaresimali, il Carnevale ci permette di fare il pieno di allegria e di soddisfare qualsiasi pulsione godereccia. L’aggettivo “Grasso”, riferito sia al Giovedì che al Martedì di Carnevale, sta quindi ad indicare i cibi – “grassi”, appunto, ovvero ricchi e sostanziosi – che ci è consentito assaporare in questi giorni. Magari, accompagnandoli ad alcolici in dosi massicce.

 

Giovanni Domenico Ferretti, “Arlecchino e Colombina” (1700 ca.)

 

Che la festa abbia inizio, dunque! Da oggi fino a Martedì Grasso (il 21 Febbraio), ogni giocoso eccesso è lecito. A Milano, dove si osserva il rito ambrosiano, al divertimento viene dedicato qualche giorno in più: il Carnevale termina con la prima domenica di Quaresima, quindi si concluderà il 25 Febbraio. Ma se volete saperne di più sulla festa più folle dell’ anno, non dovete far altro che attendere il post di domani. Vi garantisco che sarà molto, molto speciale…decisamente imperdibile. Stay tuned!

 

 

Le ultime 4 foto (scattate in Piazza San Marco) della gallery sono di Effems, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, attraverso Wikimedia Commons

 

Tempo di Carnevale

 

“Nel quotidiano le persone si nascondono sotto varie maschere. Nel carnevale le maschere svelano il loro vero volto.”
(Mieczysław Kozłowski)

 

E’ iniziato il 5 e terminerà il 21 Febbraio, Martedì Grasso, in un tripudio di coriandoli e stelle filanti: Carnevale torna a travolgerci nel suo vortice di baldoria. Le parole d’ordine? Evasione, festa, travestimento. Mai come ora possiamo giocare con la nostra identità, sperimentare nuovi ruoli, calarci nei panni di chiunque abbiamo scelto di essere. E tra maschere, costumi e colori caleidoscopici, diventiamo qualcun altro rivelando l’ essenza più profonda di noi stessi.

 

 

Foto via Unsplash e Pexels