L’Autunno a tavola

 

Uva, castagne, funghi, fichi, zucche, mele, lenticchie, broccoli, frutta secca, cereali integrali, mais, cavoli, melograno…La tavola, in Autunno, si riempie di una miriade di cibi, di sapori e di colori. Sono cibi salutari, che ci aiutano ad affrontare al meglio il cambio di stagione: contengono dosi massicce di vitamine, nutrienti, sali minerali, proteine, antiossidanti, omega 3; rinforzano il sistema immunitario aiutandoci a prevenire i malanni da raffreddamento e donano una sferzata di energia all’organismo. I benefici che apportano sono innumerevoli, impossibile elencarli tutti. Possibilissimo, invece, è includere questi cibi nella nostra dieta per avvalerci di un mirabile connubio di salute e gusto che ci accompagni nella nuova stagione.

 

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La colazione di oggi: il Golden Milk, latte d’oro dalle mille virtù della medicina Ayurveda

 

La rubrica “La colazione di oggi” ritorna proponendovi la perfetta bevanda autunnale: avete mai sentito parlare del Golden Milk? Proviene dall’India ed appartiene alla tradizione della medicina ayurvedica. Non stupisce, quindi, che in Oriente venga considerata un must per il benessere psicofisico. Il Golden Milk è energetico, nutriente, ricco di proprietà salutari per l’organismo. Ma di cosa si tratta, esattamente? Scopriamolo insieme. Il Golden Milk è una bevanda a base di curcuma, la cosiddetta “spezia d’oro” (da qui il nome del latte) dalle molteplici virtù. In India, la curcuma è utilizzatissima; non è un caso che l’Ayurveda (la secolare medicina indiana dall’approccio olistico) ne abbia fatto un cardine dei suoi rimedi naturali. Anticamente, la ricetta del Golden Milk comprendeva il latte vaccino, la curcuma e il pepe nero, oggi si preferisce aromatizzarlo con dolcificanti come il miele e con latti vegetali, tipo quello di soia, di cocco o di mandorla. E’ dalla curcuma che derivano i maggiori benefici della bevanda: il suo principio attivo, la curcumina, può essere considerato un toccasana per l’organismo, ma per far sì che – essendo liposolubile – venga adeguatamente assorbito, deve accompagnarsi a un grasso (ecco il perchè del latte). Spezie quali il pepe nero o lo zenzero, invece, favoriscono il processo della sua metabolizzazione. Il corretto assorbimento e la biodisponibilità della curcumina, dunque, risultano fondamentali. Di ciò bisogna tenere conto al momento di variare la ricetta del Golden Milk, che deve possedere imprescindibilmente le suddette caratteristiche.

 

 

Il latte d’oro, bevuto molto caldo, è ottimo per la prima colazione. Può sostituire il classico caffè o il caffellatte, perchè regala una carica energetica perfetta per iniziare la giornata. Ma è anche  la bevanda ideale dei primi pomeriggi freddi: riscalda il corpo e tonifica l’organismo. Accompagnandola a una fetta di dolce o a dei biscotti, il suo gusto speziato ne esalterà il sapore.

 

 

Per capire meglio la valenza che ricopre il Golden Milk in Oriente, bisogna saperne un po’ di più sulle sue origini. Il latte d’oro nasce in India, ed è legato a doppio filo all’Ayurveda: questa ancestrale medicina indiana concepisce la salute come un perfetto equilibrio tra corpo, psiche e ambiente; in un simile connubio armonico, un ruolo chiave viene riservato all’alimentazione. Il latte d’oro, con le sue proprietà benefiche, si inserisce mirabilmente nella filosofia Ayurveda. Per raggiungere il benessere psicofisico, andrebbe bevuta una tazza di Golden Milk al giorno per almeno un mese di seguito. Le virtù della curcuma sono ormai note in tutto il mondo: questa spezia garantisce il benessere delle articolazioni, purifica il fegato, svolge una potente azione antinfiammatoria, rafforza il sistema immunitario e contrasta i malanni da raffreddamento. L’Autunno è la stagione ideale per imparare a conoscere il latte d’oro. Va bevuto bollente, assaporandolo sorso dopo sorso, perchè  è un’autentica delizia per il palato.

 

 

Agli ingredienti di base del Golden Milk, possono esserne affiancati altri a nostro piacimento; sempre tenendo presenti, comunque, le esigenze di assorbimento e metabolizzazione della curcumina. Ricapitolando, la ricetta del latte d’oro ruota attorno alla curcuma in polvere, al latte vaccino o vegetale (soia, cocco, riso, mandorle e così via) e al pepe nero macinato. Per personalizzare il gusto della bevanda, potete sbizzarrirvi a utilizzare ulteriori spezie o erbe aromatiche e dolcificare il tutto con il miele o gli sciroppi più golosi in circolazione.

 

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Ultima settimana di Agosto: il nuovo tema della settimana

 

Dovrebbero metterle in una scatola le sere tiepide di fine estate, aria, riflessi e sogni compresi, per respirarle durante i primi freddi dell’inverno.
(Fabrizio Caramagna)

 

Inizia l’ultima settimana di Agosto. Il mese più caldo dell’anno sabato arriverà al capolinea e lascerà spazio a Settembre. Si avvicina il periodo della vendemmia, di sera i lampioni si accendono sempre più presto. Ma il 31 Agosto segna anche la fine dell’estate metereologica, che comprende i mesi di Giugno, Luglio e Agosto. In campagna si attende l’avvio dell’aratura dei campi, e intanto ci si appresta a dedicarsi alla raccolta dell’uva: sono istanti impareggiabili, all’insegna della convivialità e del lavoro di squadra. Con le vacanze ormai giunte al termine, le città tornano a riempirsi. Il tran tran quotidiano si rimette in moto, obbligandoci a relegare le puntate al mare nel weekend. E anche se il caldo non ne vuole sapere di andarsene, le giornate che si accorciano garantiscono un maggior numero di ore di buio e notti più fresche e arieggiate. La fine di Agosto, non va dimenticato, è il momento propizio per la formulazione di buoni propositi: il cambio di stagione favorisce la propositività, le svolte, l’ideazione di nuovi progetti. L’estate ci ricarica e rinvigorisce al punto tale da stimolarci a rimetterci in gioco. Molti, moltissimi di noi fanno coincidere Settembre con un giro di boa. L’energia è quella giusta per dare una sferzata alla propria vita, soprattutto quando ci si trascina in una quotidianità stagnante e sempre uguale. Che dire, allora? Prendiamo tutto il meglio dell’ultima tranche di estate, considerandola un’occasione per evolvere, cambiare direzione o rinnovarci interiormente. Perchè, come diceva Kierkegaard, “la vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti”.

 

Equinozio di Primavera

 

Vieni; usciamo. Tempo è di rifiorire.”
(Gabriele D’Annunzio)

 

La Primavera è entrata ufficialmente alle 4.06, un’ora a metà tra notte e alba: il cielo è ancora buio, ma il silenzio viene invaso dal cinguettio degli uccellini che annunciano l’imminente nascita di un nuovo giorno. Oggi inizia la stagione del risveglio, la natura si desta dal lungo torpore invernale. I fiori sbocciano, il paesaggio si tinge un tripudio di colori. La terra inaugura il suo periodo di fertilità, l’aria si impregna di frizzante leggerezza. C’è voglia di ricominciare a vivere, di godere appieno delle giornate sempre più lunghe, di trascorrere più tempo all’aperto. La Primavera irrompe come una folata di energia, porta con sè la gioia della rinascita. Ci si riapre al mondo, ai desideri del cuore, alla magia del nuovo inizio. E i fiori diventano l’emblema di questo stato d’animo, di questa atmosfera inebriante: i loro profumi e le loro tonalità ci invitano ad addentrarci nei sentieri della bella stagione e a riscoprirla in tutta la sua meraviglia.

 

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La colazione di oggi: il cacao in polvere, per un Natale delizioso ma non solo

 

Il cacao in polvere? Una golosità unica. E a Natale regna sovrano: lo troviamo tra gli ingredienti di un gran numero di dolci, oppure spolverato su deliziosi dessert. Può essere gustato anche in modo molto semplice, soprattutto a colazione. Ad esempio, sciolto in una tazza di latte caldo: chi non ha mai provato il celeberrimo Nesquik, protagonista di tutti i breakfast della nostra infanzia? I nutrizionisti, per iniziare la giornata, consigliano di utilizzare cacao in polvere in una dose pari a due cucchiaini da caffè. Di una cosa potete esser certi: i benefici sono garantiti. Perchè il cacao amaro abbonda di sostanze salutari per l’organismo. Il suo utilizzo risale alla notte dei tempi; i primi a scoprire le virtù della polvere di cacao furono i Maya. La coltivazione del Theobroma Cacao (nome botanico della pianta del cacao), infatti, ebbe inizio nel 1000 a.C. all’ interno della nota civiltà precolombiana. L’alimento arrivò in Europa nel 1500 ad opera dei Conquistadores spagnoli, ed è datata 1585 la traversata del primo carico di cioccolato dal porto di Veracruz, in Messico, a quello di Siviglia. Per saperne di più sulla storia del cacao potete far riferimento all’articolo che VALIUM ha dedicato ai vari tipi di cioccolato, lo rintracciate cliccando qui. Quello che mi interessa oggi, invece, è approfondire le portentose proprietà della polvere di cacao, ottenuta grazie a una lavorazione che coinvolge le fave contenute nei baccelli del Theobroma Cacao: i semi vengono sottoposti a fermentazione, essiccazione e tostatura per poi passare attraverso procedimenti di separazione dal guscio e successiva macinazione. Dopodichè, la massa di cacao originata dai frammenti delle fave viene pressata allo scopo di separare la polvere dai lipidi costituiti dal burro di cacao. Il cacao in polvere, quindi, è contraddistinto da livelli molto esigui di grassi e da un aroma straordinariamente intenso, quello del cacao amaro.

 

 

Ma quali virtù possiede, esattamente, la polvere di cacao? Innanzitutto è ricca di polifenoli, dei potenti composti antiossidanti che espletano anche funzioni antinfiammatorie e cardioprotettive. I polifenoli, inoltre, hanno il potere di ridurre livelli troppo elevati di pressione sanguigna contrastando l’ipertensione. Le benefiche proprietà di questi antiossidanti, presenti nel cacao in polvere in grande quantità, si estendono anche alle lipoproteine LDL, dense di colesterolo che diffondono nei tessuti periferici: i polifenoli sono in grado di ridurle ed esercitano una funzione anti-aggregante, contribuendo a mantenere il sangue più fluido con notevoli vantaggi per il cuore e i vasi sanguigni. Persino le funzioni cognitive risentono delle salutari virtù dei polifenoli; attraversando la barriera ematoencefalica, le loro proprietà antiossidanti determinano un miglioramento del flusso sanguigno nel cervello e contrastano le patologie neurovegetative. Come avviene per il cioccolato fondente, il cacao in polvere ha la capacità di incentivare il buonumore tenendo a debita distanza la depressione: ciò è dovuto alla teobramina e al triptpfano contenuti nel prodotto; il triptofano, in particolare, è il precursore della serotonina, il cosiddetto “ormone della felicità”. In più, gustare del cacao in polvere non comporta gli inconvenienti associati al consumo delle tavolette di cioccolato. I polifenoli, rallentando l’assorbimento intestinale del glucosio, scongiurano le impennate glicemiche e migliorano la sensibilità insulinica con effetti positivi anche in chi è affetto da diabete. Un’ulteriore proprietà di questi composti antiossidanti riguarda la lotta all’obesità: altamente saziante, il cacao in polvere riduce l’appetito migliorando il profilo metabolico e favorendo il mantenimento della linea.

 

 

Appurato che il consumo di polvere di cacao apporta innumerevoli benefici, vediamo ora come utilizzarlo a colazione. E’ importante dire che sarebbe opportuno scegliere un cacao privo di zuccheri aggiunti, conservanti e latte in quantità eccessive per non intaccare i salutari effetti dei polifenoli (un suggerimento in tal senso? Provate il cacao in polvere bio). A Natale, ma non solo, è possibile preparare moltissimi dolci con la polvere di cacao: biscotti natalizi dalle forme più svariate, torte, brownie, tiramisù…Consumata nella cioccolata calda accentua il suo delizioso gusto, aggiunta al latte caldo, allo smoothie o ai cereali dona loro un sapore ricco, del tutto speciale. Gli sportivi “spruzzano” di cacao in polvere i frullati, oppure lo degustano con le barrette proteiche: la potente energia che è in grado di donare questo alimento è cosa nota. E se in occasione delle feste volete esagerare, prendete la polvere di cacao e cospargetela sui brownie, i famosi dolcetti made in USA. Sono golosissimi, interamente al cioccolato e a forma di piccoli rettangoli: trovate la ricetta qui.

 

 

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La colazione di oggi: le straordinarie proprietà del kefir, il “miglio del profeta”

 

Abbiamo esaminato molti latticini, recentemente, in questa rubrica. Ci siamo focalizzati sullo yogurt e sulle sue numerose varianti, su prodotti ad esso simili ma di fatto diversi, sul gelato e sui suoi gusti più salutari. Oggi ci concentreremo sul kefir, una portentosa bevanda a base di latte fermentato. Proviene dal Caucaso ed è richiestissima nell’ex Unione Sovietica, somiglia allo yogurt ma yogurt non è. Si prepara con il latte (in alternativa con l’acqua) e con i granuli di kefir, composti da un particolare mix di batteri e lieviti. Le sue radici si perdono nella notte dei tempi, tant’è che veniva chiamato il “miglio del profeta” (più avanti scopriremo il perchè); vanta virtù probiotiche straordinarie e apporta notevoli benefici all’ organismo, soprattutto all’ intestino e al sistema immunitario. Non è un caso che “kefir” derivi da “keyif”, in turco “delizia” e “sentirsi bene”. Descrivere il kefir è complesso. Per cominciare, va detto che possiede delle spiccate proprietà nutrizionali: abbonda di vitamine del gruppo B, A, C e K, carotenoidi, folati, tiamina e cobalamina; tra i sali minerali che contiene (ma solo il kefir di latte) troviamo il calcio, il fosforo, lo zinco e il magnesio; sono presenti, poi, amminoacidi essenziali come il triptofano, molto efficace per il benessere del sistema nervoso, e le proteine. Gli innumerevoli batteri buoni di cui è composto il kefir includono il Lactobacillus acidophilus e il Saccharomyceskefir, ottimi al fine di garantire il benessere della flora intestinale. I granuli di kefir, dalla tipica consistenza soffice, sono ricchi di kefiran, un polisaccaride formato da un connubio di batteri mesofili e lieviti probiotici uniti tra loro simbioticamente.

 

 

E’ proprio questa miscela a determinare la differenza principale con lo yogurt: i fermenti del kefir raggiungono l’intestino ancora vivi, e la presenza di lieviti favorisce una fermentazione di tipo alcolico – diversamente da quella dello yogurt che è solo lattica. I granuli di kefir, infatti, una volta posti in incubazione con il latte, originano un processo di fermentazione da cui scaturiscono acido lattico oltre che esigue dosi di alcol e anidride carbonica. Il risultato è una bevanda dalla consistenza cremosa, lievemente effervescente, dal gusto dolce e un po’ acido al tempo stesso. Come dicevamo a inizio articolo, il kefir può essere preparato sia a base di latte che di acqua (anche se quello a base di latte predomina). Tuttavia, la sua composizione varia a seconda di innumerevoli fattori: la tipologia del latte e dei granuli inclusi tra gli ingredienti, la durata del processo di fermentazione, la temperatura e la conservazione del prodotto. In linea di massima, potremmo definire il kefir come un composto di zuccheri, acqua, grassi e proteine. I granuli, costituiti da materiale gelatinoso, non hanno un aspetto uniforme; il colore che esibiscono spazia dal bianco all’ avorio, mentre il loro diametro può raggiungere i 3,5 cm.

 

 

Il kefir a base di latte si può preparare sia utilizzando il latte vaccino che bevande vegetali come i cosiddetti “latte di soia” e di riso; in questo caso è consigliabile a coloro che sono allergici alle proteine del latte. In generale, però, la quantità ridotta di lattosio contenuta nel kefir fa sì che risulti maggiormente digeribile del latte e che sia adatto anche a chi non tollera il lattosio. Ma quali sono, esattamente, i tanto decantati benefici del kefir?  I probiotici e i fermenti lattici di cui abbonda, innanzitutto, contribuiscono a regolarizzare la flora intestinale, contrastano il colesterolo e facilitano il processo digestivo. Il kefiran svolge un’azione protettiva nei confronti dell’ intestino, impedendo che proliferino i batteri, e risulta molto efficace contro l’ipertensione. Gli amminoacidi essenziali (in particolare la prolina, la lisina e il triptofano), oltre a fornire dosi massicce di proteine, stimolano la sintesi proteica e sono quindi l’ideale per chi pratica sport. Ma non solo: la prolina, che incrementa la formazione di collagene, è un potente anti age; la lisina mantiene in salute gli annessi cutanei; il triptofano, responsabile della sintesi della serotonina, garantisce il benessere del sistema nervoso e stabilizza l’umore. Queste proprietà apportano giovamento all’ intero organismo e potenziano, di conseguenza, il sistema immunitario. L’acido folico, presente nel kefir in quantità, è un rinvigorente doc, mentre l’azione congiunta delle vitamine e di sali minerali come il calcio previene l’invecchiamento e l’insorgenza dell’ osteoporosi. Il fosforo, oltre ad essere essenziale per il metabolismo, assicura il benessere delle ossa e del sistema nervoso. Il magnesio, dal canto suo, mantiene elastici i muscoli e ha proprietà rilassanti. Un impacco di kefir, grazie alle sue virtù antiossidanti, risulta altamente benefico per la salute della pelle. Se consumato a colazione, inoltre, il kefir permette di fare il pieno di energia. Abbinatelo ai cereali, alla frutta secca e alla frutta di stagione: l’effetto salutare salirà alle stelle.

 

 

La storia del kefir si intreccia con miti e testimonianze antichissime.  Racconta una leggenda che fu Maometto a donare i primi esemplari di granuli di kefir alle genti del Caucaso, per le loro virtù nutrienti. Da allora, i montanari lo appellarono “miglio del profeta”. Nella Genesi è presente un episodio che attesta l’utilizzo del latte fermentato: Abramo lo offre agli angeli che gli hanno appena annunciato che diventerà padre. Non si parla mai, tuttavia, esplicitamente di kefir. Marco Polo, nel “Milione”, scrive di essersi imbattuto in popoli caucasici che sono soliti bere “chemmisi”, una bevanda a base di latte fermentato di giumenta dal sapore vagamente alcolico. E’ stato accertato che il kefir, secoli orsono, venisse ottenuto dal latte vaccino o ovino posto in otri di cuoio; ogni giorno se ne sostituiva una metà con del latte fresco per farlo fermentare. Con il passar del tempo, il “miglio del profeta” fu utilizzato sempre più spesso per curare le patologie intestinali e la tubercolosi. La bevanda del Caucaso è conosciuta anche con un altro soprannome: “bevanda dei centenari”. Il biologo e immulogo russo Il’ja Il’ič Mečnikov, Premio Nobel per la Medicina nel 1908, la riteneva infatti responsabile dell’incredibile longevità dei caucasici.

 

 

 

Sole di Mezzanotte: nel Grande Nord, in estate, il giorno non finisce mai

 

Pensate a un Sole che non tramonta mai: una visione affascinante, ma tutto fuorchè un miraggio. Il Sole di Mezzanotte è un fenomeno astronomico che si verifica d’estate nelle zone a nord del Circolo Polare Artico e a sud del Circolo Polare Antartico. Più ci si avvicina al Polo, più il Sole rimane fisso sopra l’orizzonte. Ciò è determinato dall’ inclinazione dell’asse terrestre a latitudini superiori o equivalenti a 66°33′49.5“: in tali aree, il Sole “galleggia” sull’orizzonte per una serie di giorni o per mesi interi. La durata del fenomeno dipende dalla latitudine. Ad esempio, il Circolo Polare Artico (collocato sul parallelo 66°33′ 49″ di latitudine nord), rappresenta l’area più meridionale in cui il Sole di Mezzanotte appaia. In questa zona, il fenomeno coincide con il Solstizio d’Estate e non oltrepassa le 24 ore. I paesi in cui è possibile assistere allo spettacolo del Sole di Mezzanotte sono le regioni settentrionali del Canada, dell’ Alaska, della Russia, della Groenlandia, e poi ancora l’Islanda (dove è visibile per rifrazione) e la Lapponia norvegese, svedese e finlandese. Come vi ho già accennato, più ci si sposta a nord del Circolo Polare Artico, più la notte è destinata a indietreggiare: basti pensare che nelle Isole Svalbard, situate all’estremo nord della Norvegia, il Sole di Mezzanotte splende ininterrottamente dal 20 Aprile al 22 Agosto.

 

 

Al Polo Nord, invece, dura addirittura da fine Marzo a fine Settembre. Ma cosa rappresenta il Sole di Mezzanotte, al di là delle latitudini e dei paralleli? Innanzitutto, ore di luce ininterrotta in un cielo che si tinge di volta in volta dei colori dell’alba, del giorno o del tramonto. Ciò comporta un totale stravolgimento nelle regole che scandiscono il tempo: la notte non esiste, i ritmi si ribaltano a nostro piacimento. A fare da denominatore comune è la prorompente euforia che travolge le persone. L’energia straordinaria, la gioia di vivere irrefrenabile che si impossessa dei popoli del Grande Nord. E’ come se la luce del Sole irradiasse potenza e spazzasse via ogni traccia di sonno e di stanchezza. Si vive a contatto con la natura, si fanno gite in bici, si pagaia tra i fiordi, si va a pesca, si organizzano safari di Whale Watching, si fanno bagni di mezzanotte…I musei, le attività e le attrazioni turistiche sono sempre aperti. Molti piantano una tenda nel bel mezzo di paesaggi incantevoli per godersi l’aria pura e la luce dai colori incredibili di queste giornate senza fine.

 

 

Alle isole Svalbard, nel Mare Glaciale Artico, si esplorano i ghiacciai e si fanno escursioni in slitta per ammirare la sorprendente natura delle zone polari. L’iperattività è il leitmotiv di ogni giornata, il cui principio e la cui fine sono regolati soltanto dagli orari di lavoro: i momenti dedicati al tempo libero risultano perfettamente personalizzabili.

 

 

Il popolo dei Sami, altrimenti detti lapponi, chiamava “Beaivi” sia il Sole che la dea del Sole. I Sami erano soliti sacrificare una renna bianca ad ogni Solstizio d’Inverno per favorire il ritorno di Beaivi dopo i lunghi mesi freddi e privi di luce. Quando il Sole cominciava a fare capolino, la tradizione voleva che i Sami appendessero panetti di burro sulle porte affinchè Beaivi salisse sempre più in alto senza difficoltà. Durante il Solstizio d’Estate, si intrecciavano collane di foglie e fiori in omaggio a Beaivi. Sempre in Estate, inoltre, i Sami dedicavano preghiere a chi soffriva di depressione, una patologia a loro dire provocata dalla mancanza di luce patita durante l’Inverno. In Scandinavia, non a caso, la Festa di Mezza Estate (Midsommar, cade il venerdì tra il 19 e il 25 Giugno) viene celebrata con grande entusiasmo. I festeggiamenti e i rituali ricordano molto quelli tipici di San Giovanni Battista. Un esempio? L’ aspetto della divinazione: se una giovane donna, la notte di Midsommar, dorme con sette fiori sotto il cuscino, le apparira’ in sogno il suo futuro sposo. Quando arrivava il Sole di Mezzanotte, in Groenlandia, ai bambini si raccomandava di non girovagare troppo: avrebbe potuto rapirli il qivittoq, un esiliato che il clima gelido del paese aveva tramutato in un’anima errante.

 

 

Se avete in programma un viaggio per ammirare il Sole di Mezzanotte, questo è il periodo ideale. Nella maggior parte dei paesi a nord del Circolo Polare Artico, infatti, appare in un periodo compreso tra la fine della Primavera e l’Estate inoltrata. Nella Lapponia finlandese il fenomeno è visibile dal 26 Giugno al 7 Agosto, nelle Isole Lofoten (Norvegia Settentrionale)  dal 20 Maggio al 22 Luglio: un lasso di tempo che più o meno coincide con quello dell’ Isola di Grimsey, in Islanda. In Norvegia, nella mitica Capo Nord, il sole non tramonta dal 14 Maggio al 29 Luglio. Nella suggestiva Kiruna, la città più a nord di tutta la Svezia, il Sole di Mezzanotte è visibile da fine Maggio a metà Luglio, mentre a Helsinki il sole tramonta, ma solo per un paio d’ore al giorno: un evento che dona un fascino incommensurabile alla capitale della Finlandia.

 

 

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La colazione di oggi: i pancake, le golose e salutari frittelle americane

 

Segni particolari: deliziosi e leggerissimi. Non è un caso che i pancake, un must della prima colazione negli Stati Uniti d’America, siano ormai diffusi a livello mondiale. Sono frittelle soffici simili alle crepes, ma le superano in spessore (5 mm circa). Sommamente eclettici, ricchi di carboidrati, proteine e sali minerali, i pancake rappresentano l’ideale sia per una colazione dolce che salata. Nel primo caso si farciscono con sciroppo d’acero o con miele, marmellata, crema al cioccolato, yogurt e frutta di stagione, nel secondo si consumano generalmente con le uova o con il bacon. Il “topping” è sempre molto elaborato e definisce i connotati del pancake. Al di là dell’ aspetto invitante, poi, i pancake sono altamente benefici: contengono un gran numero di nutrienti fondamentali per la nostra alimentazione.

 

 

La virtù principale della frittella americana? Fornire energia. Non stupisce che i pancake siano adorati dagli sportivi; inoltre, hanno il merito di saziare la fame senza appesantire lo stomaco, poichè sono leggeri e ricchi di proteine. Andiamo subito a scoprire tutte le loro proprietà. Gli ingredienti basilari per prepararli sono il latte e la farina d’avena; seguono lo zucchero, un uovo, l’olio di semi e il lievito per dolci. La farina d’avena, che abbonda di fibre, è un toccasana per la digestione e tiene a bada i livelli di colesterolo nel sangue grazie alla leticina. Questo tipo di farina contiene proteine in quantità, aminoacidi, importanti minerali quali il potassio, il fosforo, il ferro, il calcio, e un buon numero di vitamine (in particolare quelle del gruppo B). Il latte che i nutrizionisti consigliano di utilizzare è il latte vaccino, meglio se parzialmente scremato, ma sono perfette anche bevande vegetali come quella di cocco, soia e avena. L’olio di semi incluso nella ricetta, invece, è preferibile che sia  di mais. I pancake possono essere preparati sostituendo allo zucchero un pizzico di sale: una buona notizia per i diabetici e per chi soffre di iperglicemia.

 

 

Con le guarnizioni ci si può sbizzarrire a piacimento. Prenderò come riferimento la tipica colazione italiana, tutto fuorchè salata, per suggerirvi qualche alimento da destinare al topping: lo sciroppo d’acero (gettonatissimo in America) è un dolcificante naturale estremamente salutare. Contiene meno calorie dello zucchero e dosi massicce di ferro, calcio e vitamina B1. In più, svolge un’azione depurante ed è un ottimo tonificante per l’umore. Alternative allo sciroppo d’acero possono essere rappresentate dal miele, dalla marmellata (clicca sui link per rintracciare i rispettivi benefici), dalla crema al cioccolato fondente, un potente antiossidante e antidepressivo naturale, e dallo yogurt, meglio se bianco o greco per ottimizzare l’ apporto di calcio e proteine. Altri alimenti ricorrenti nelle farciture sono la frutta di stagione (potreste provare le fragole, new entry di Aprile), un’autentica miniera di fibre, minerali, zuccheri “buoni” e vitamine, e frutta secca come le noci, le mandorle e le nocciole, ricche di minerali e grassi insaturi, i cosiddetti “grassi buoni” (abbassano il livello di colesterolo nel sangue). Mi fermo qui. Adesso tocca a voi: non vi resta che organizzare una prima colazione a base di sani e golosissimi pancakes!

 

 

 

La colazione di oggi: il burro, tra pregiudizi e benefici

 

Il burro fa bene o male? Riflettori puntati su un alimento base della prima colazione. Cominciamo con il dire che il burro è un prodotto totalmente genuino, così come lo è la sua preparazione. Si ottiene separando la parte grassa da quella acquosa della crema del latte; questa operazione viene effettuata tramite un processo che non si discosta affatto dal metodo artigianale di un tempo. La lavorazione non comporta l’utilizzo di additivi chimici, nè tantomeno implica elaborate procedure di raffinazione. Il burro è composto dal grasso del latte così com’è, senza alcuna alterazione. Considerando che a 100 grammi di burro corrispondono 758 calorie, è consigliabile farne un uso moderato (non più di 10 grammi al giorno). I grassi contenuti nel burro, inoltre, ammontano all’83% del prodotto. Ma consumati senza eccedere, svolgono una funzione nutritiva essenziale: forniscono energia, mantengono sani i tessuti del corpo, apportano dosi elevate di vitamina A, E e D e preservano la funzionalità degli ormoni fondamentali per l’organismo.

 

 

Un altro punto di forza dei grassi contenuti nel burro è l’essere acidi grassi a corta catena, ovvero includono carbonio pari a meno di 6 atomi. Ciò significa che l’organismo riesce a bruciarli istantaneamente impedendo che sedimentino e si tramutino in grasso corporeo. Tutto sommato, potremmo spezzare una lancia anche a favore delle calorie: basta considerare che un etto di burro ne ingloba 150 in meno rispetto alla stessa quantità di olio d’oliva. L’ umidità inclusa nel burro, infatti, contribuisce a diminuire il suo livello calorico. L’olio, al contrario, è completamente composto di acidi grassi. A proposito di acidi grassi, quelli a corta catena riescono ad essere rapidamente elaborati dai succhi gastrici: ne consegue che il burro è un alimento ad alto tasso di digeribilità. Attualmente, poi, l’ ottimizzazione dei metodi di allevamento fa sì che ai grassi saturi del burro si affianchi una buona percentuale di grassi monoinsaturi e polinsaturi, imprescindibili per la salute del nostro organismo.

 

 

Tra i minerali e le vitamine di cui il burro è ricco troviamo il calcio, il fosforo, il sodio, il potassio, la vitamina E, la vitamina D e la vitamina A: quest’ ultima, presente in dosi notevoli, svolge una potente azione antiossidante e contrasta la formazione dei radicali liberi. E’ un autentico toccasana, inoltre, per mantenere sani gli occhi, la pelle e le mucose. La vitamina A riveste una cruciale importanza anche per la salute della tiroide e delle ghiandole surrenali, entrambe direttamente associate al benessere del cuore. E qui sfatiamo un altro mito: mangiare burro espone al rischio di contrarre patologie cardiovascolari. In realtà, le ricerche scientifiche hanno dimostrato che un consumo regolare di latticini scongiura questo pericolo. Non dimentichiamo poi che la lecitina, una sostanza ampiamente contenuta nel burro, è in grado di regolarizzare l’assorbimento del colesterolo e di un buon numero di grassi. La vitamina D, invece, contribuisce a “fissare” il calcio nella struttura delle ossa e dei denti.

 

 

Parlando di colesterolo, è essenziale chiarire un altro pregiudizio che riguarda il burro. La convinzione che contenga, cioè, colesterolo in dosi massicce e quindi nuoccia alla nostra salute. Si tratta di una credenza errata, poichè ne include 250 grammi per ogni 100 grammi di alimento. Considerando che 250 grammi di colesterolo rappresentano la quantità massima che è possibile consumare quotidianamente, è altamente improbabile ingerire ben 100 grammi di burro in un solo giorno! Perciò il problema (a meno che non ci si professi dei burro-dipendenti) non sussiste.  Limitarsi ai 10 grammi giornalieri di cui vi parlavo a inizio articolo, invece, permette di godere esclusivamente degli effetti benefici del colesterolo: è un buon antiossidante, un toccasana per le arterie e una componente fondamentale di svariate parti dell’ organismo.

 

 

Concludendo, il burro non è un alimento a rischio come spesso viene descritto. Anzi: rispondendo al quesito che apre questo post, potremmo affermare senza mezzi termini che il burro fa bene. Ha un gusto goloso, una consistenza invitante ed è un ingrediente basilare dei prodotti di pasticceria, dove la sua presenza vanifica l’aggiunta di diversi additivi. Nelle ricette dolciarie, il burro è il must. Pensate solo alla preparazione della pasta frolla, o di certi deliziosi biscotti. E la mattina, a colazione, chi potrebbe fare a meno della classica fetta di pane spalmata di burro e marmellata o di burro e miele? Io no…non so voi.

 

 

 

Anno Nuovo

 

La vita è breve. Rompi le regole, perdona velocemente, bacia lentamente, ama profondamente, ridi incontrollabilmente e non rimpiangere mai ciò che ti ha fatto sorridere. “
(Mark Twain)

 

“Anno nuovo, vita nuova”, recita un proverbio. Ecco perchè nella photostory che vi propongo oggi è il bianco a fare da leitmotiv: bianco come la neve di Gennaio, certo, ma anche come una pagina ancora da scrivere, un foglio tutto da riempire. Perchè (nonostante tutto)  dobbiamo essere noi, e soltanto noi, a elaborare la trama dei 365 giorni che abbiamo davanti. Impegnamoci affinchè esprima noi stessi, i nostri desideri e le nostre potenzialità. Concentriamoci sui nostri obiettivi evitando le ridondanze, la prolissità, il superfluo. Aggiungiamo dosi massicce di determinazione, entusiasmo, energia, disciplina…sono le basi essenziali per dare forma ai nostri sogni, per imprimerli su quelle pagine immacolate.