Buon Equinozio di Primavera

 

Già riede Primavera

Col suo fiorito aspetto:
Già il grato zeffiretto
Scherza fra l’erbe e i fior.

 

 

Tornan le frondi agli alberi,
L’erbette al prato tornano;
Sol non ritorna a me
La pace del mio cor.

 

 

Febo col puro raggio
Sui monti il gel discioglie,
E quel le verdi spoglie
Veggonsi rivestir.

 

 

L’orride querce annose
Sulle pendici alpine
Già dal ramoso crine
Scuotono il tardo gel

 

 

A gara i campi adornano
Mille fioretti tremuli,
Non vïolati ancor
Da vomere crudel.

 

 

Al caro antico nido
Fin dall’egizie arene
La rondinella viene,
Che ha valicato il mar:

 

 

Che mentre il volo accelera,
                         Non vede il laccio pendere,
                         E va del cacciator l’insidie ad incontrar.

 

 

L’amante pastorella,
Già più serena in fronte,
Corre all’usata fonte
A ricomporsi il crin.

 

 

Escon le gregge ai pascoli;
D’abbandonar s’affrettano
Le arene il pescator,
L’albergo il pellegrin.

 

 

Fin quel nocchier dolente
Che sul paterno lido,
Scherno del flutto infido,
Naufrago ritornò;

 

 

Nel rivederlo placido
Lieto discioglie l’ancora;
E rammentar non sa
L’orror che in lui trovò.

 

 

E tu non curi intanto,
Filli, di darmi aita;
Come la mia ferita
Colpa non sia di te.

 

 

Ma se ritorno libero
Gli antichi lacci a sciogliere,
No, chè non stringerò
Più fra catene il piè.

 

 

Del tuo bel nome amato,
Cinto del verde alloro,
Spesso le corde d’oro
Ho fatto risuonar.

 

 

Or, se mi sei più rigida,
Vo’ che i miei sdegni apprendano
Del fido mio servir
Gli oltraggi a vendicar.

 

 

Ah no; Ben mio, perdona
Questi sdegnosi accenti,
Che sono i miei lamenti
Segni d’un vero amor.

 

 

S’è tuo piacer, gradiscimi;
Se così vuoi, disprezzami:
O pietosa o crudel,
Sei l’alma del mio cor.

(Pietro Metastasio, “Già riede Primavera”. St. John Lucas, “The Oxford book of Italian verse, XIIIth Century — XIXth Century”. Oxford, Clarendon Press, 1910)

 

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Ultima neve

 

Un afflusso di aria artica ha cominciato a sferzare l’Italia, provocando un brusco calo delle temperature e abbondanti nevicate. Sebbene domani sia l’Equinozio di Primavera, l’Inverno regna sovrano; i fiocchi di neve cadono fitti, le montagne sono già imbiancate. Un manto candido e soffice ricopre i prati, i boschi, le radure ad alta quota. L’aria è pungente, cristallina. Il gelo sembra purificare ogni cosa. Eppure, nonostante questa irruzione di freddo polare, il cambio di stagione rimane ben visibile e non tradisce le aspettative. Lo notiamo di sera, al tramonto, quando le cime innevate si stagliano contro il cielo viola di Marzo: un preludio incantevole di Primavera. Buona giornata a tutt* con la nuova photostory di MyVALIUM.

 

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Con i fiori tra i capelli

 

Fiori tra i capelli per dare il benvenuto alla Primavera: tanti, fitti, oppure radi e in ordine sparso. Candidi o colorati. L’importante è che rimandino alla stagione della rinascita e che la accolgano degnamente, con lo sfarzo che merita. Uno sfarzo che inneggia alla natura in fiore, declinato in uno stile un po’ hippie e un po’ bohémien. E’ il Flower Power del terzo millennio, contemporaneità che si nutre di reminiscenze lontane ma che hanno ispirato tutta un’epoca, un movimento, una generazione. “If you’re going to San Francisco, be sure to wear some flowers in your hair”, cantava Scott McKenzie nel 1967. E se siete sulla stessa lunghezza d’onda di questo articolo, quella canzone l’avrete già riconosciuta…

 

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Marzo

 

Marzo: mese di attesa.
Le cose che ignoriamo
Sono in cammino.
(Emily Dickinson)

 

Caratteristiche

Oggi diamo il benvenuto a Marzo, il mese che segna la fine dellInverno. La bella stagione, quest’anno, entrerà ufficialmente il 20 Marzo, data dell’Equinozio di Primavera. Il mese di Marzo ha 31 giorni e il Calendario Gregoriano lo posiziona al terzo posto tra i dodici mesi dell’anno. Il tempo è incerto, a volte propende più verso l’Inverno, altre verso la Primavera. Il clima si fa mite, cominciano le prime fioriture: sbocciano le margherite, le camelie, i gelsomini, le primule, il glicine, i narcisi e le viole. I rami degli alberi, non più nudi e scheletrici, iniziano a riempirsi di gemme; dapprima si schiudono quelle del mandorlo; lo seguono a ruota il ciliegio, il pesco, l’albicocco, la magnolia e la mimosa. La natura si risveglia tingendosi, a poco a poco, di una tavolozza di colori.

Storia

Marzo, nel Calendario Romano, era il primo mese dell’anno. Il suo nome proviene da Martius, Marte in latino: era proprio il dio della guerra, nell’antica Roma, ad essere associato al periodo della rinascita della natura. Ciò avveniva in quanto a Marzo, per i romani, iniziava la stagione della guerra.

Segni zodiacali

Fino al 20 Marzo il Sole è nel segno dei Pesci, poi entra nell’Ariete.

Ricorrenze

L’8 Marzo si festeggia la Giornata Internazionale della Donna; il 19, in concomitanza con la solennità di San Giuseppe Lavoratore, è la Festa del Papà. Il 20 Marzo, precisamente alle 10.01, l’Equinozio di Primavera sancirà l’arrivo della bella stagione.

Colore

Alcuni lo associano al giallo per via della mimosa, il fiore ufficiale dell’8 Marzo, altri al verde, che rimanda a quello dei prati in fiore.

Pietra Preziosa

La gemma di Marzo è l’acquamarina, un berillo di un azzurro sognante e onirico che ricorda le profondità del mare: anticamente, i marinai reputavano l’acquamarina di buon auspicio sostenendo che era in grado di placare le onde del mare in burrasca. Era considerata, dunque, una pietra preziosa dai poteri magici e dall’immenso valore.

 

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Equinozio di Primavera

 

Vieni; usciamo. Tempo è di rifiorire.”
(Gabriele D’Annunzio)

 

La Primavera è entrata ufficialmente alle 4.06, un’ora a metà tra notte e alba: il cielo è ancora buio, ma il silenzio viene invaso dal cinguettio degli uccellini che annunciano l’imminente nascita di un nuovo giorno. Oggi inizia la stagione del risveglio, la natura si desta dal lungo torpore invernale. I fiori sbocciano, il paesaggio si tinge un tripudio di colori. La terra inaugura il suo periodo di fertilità, l’aria si impregna di frizzante leggerezza. C’è voglia di ricominciare a vivere, di godere appieno delle giornate sempre più lunghe, di trascorrere più tempo all’aperto. La Primavera irrompe come una folata di energia, porta con sè la gioia della rinascita. Ci si riapre al mondo, ai desideri del cuore, alla magia del nuovo inizio. E i fiori diventano l’emblema di questo stato d’animo, di questa atmosfera inebriante: i loro profumi e le loro tonalità ci invitano ad addentrarci nei sentieri della bella stagione e a riscoprirla in tutta la sua meraviglia.

 

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Sulle tracce del Principe Maurice – La prima Festa della Donna di Dubai e altri racconti

Il Principe Maurice con la “Maschera più Bella” del Carnevale di Venezia 2024

Da Natale al Carnevale, dal Carnevale alla Festa della Donna aspettando l’ Equinozio di Primavera. E poi, da Treviso a Milano, Deruta, Firenze, Venezia, Dubai, con tappe in Romagna e nelle Marche prima di salpare verso l’Asia Orientale…I racconti del Principe Maurice ci trasportano in un turbinio caleidoscopico di ricorrenze, luoghi, personaggi, e come sempre ci fanno sognare. Dopo qualche mese di latitanza da VALIUM dovuta ai suoi impegni innumerevoli, Maurice ritorna per renderci partecipi dei momenti più speciali della sua straordinaria vita. Che coincidono con un tripudio di eventi, certo, ma anche di riflessioni. Un esempio? Il Gran Ballo dell’ 8 Marzo al Burj Al Arab di Dubai ha segnato una tappa importante nella storia degli Emirati Arabi, dove per la prima volta è stata celebrata la Festa della Donna: in questa intervista, oltre a parlarci della sfarzosa serata a cui ha preso parte, il Principe discute della questione femminile, esprime la sua opinione sulla piaga dei femminicidi, porge il suo augurio alle donne, che vanno festeggiate tutto l’anno. E a proposito di donne, ce n’è una, iconica e “Divina”, che l’ ha stregato al punto tale da riapparire, molto probabilmente, nei suoi progetti futuri…Se volete saperne di più, leggete la conversazione qui di seguito e addentratevi nel magico percorso che conduce sulle tracce del Principe Maurice.

Ci siamo sentiti in occasione degli auguri di Natale, e vorrei partire dalle feste natalizie per fare un riepilogo degli eventi più rilevanti (la cernita è d’obbligo, dato che saranno incalcolabili) in cui hai avuto l’occasione di esibirti.

Partirei direttamente dalle feste, che ho passato in famiglia e in modo abbastanza tranquillo. Il 23 dicembre ho presentato il libro con cui celebro il trentennale di uno dei locali più importanti del Nord-est, l’Odissea di Treviso, che è ancora work in progress e spero sarà molto interessante così come lo è stato quello che ho dedicato ai 50 anni di attività dei Venerandi, la famiglia che ha fondato questo impero di discoteche. Nel nuovo libro si parlerà dei 30 anni di attività dell’Odissea Fun City, che Giannino Venerandi ha cominciato a gestire quando era appena ventitreenne. Devo dire che ha fatto un ottimo lavoro: non a caso è uno dei pochi club di quelle dimensioni ancora attivo in Italia, perché ha seguito le mode e soprattutto le ha anticipate. Il volume sarà ricco di fotografie: l’Odissea aveva ogni anno qualcosa di diverso, qualcosa in più. Il concetto della metamorfosi è stato sempre legato a doppio filo alla mia esperienza artistica, se ci pensi anche il Cocoricò cambiava gli scenari ogni stagione…Perciò questa iniziativa mi emoziona molto. Nel mondo dell’intrattenimento, più si dà e più si riceve: Giannino Venerandi non ha mai temuto di investire nelle scenografie, nelle innovazioni tecnologiche. La gente lo apprezza e torna nel suo locale. Prova ne è il fatto che da 30 anni siamo sempre in pista! La vigilia di Natale, invece, l’ho passata con Flavia e la nostra famiglia di amici in modo molto intimo e piacevolissimo. Il giorno dopo sono andato a pranzo da mia sorella, mentre la sera stessa mi sono esibito in un evento Memorabilia a Deruta: è stato stupendo ritrovare l’altra mia famiglia, quella del Memorabilia e dei fan che, fedelissimi, ci hanno seguito anche in trasferta per assistere a questo evento. A Capodanno sono tornato all’Odissea e all’Anima, dove era in programma un dinner show sfarzoso per festeggiare la fine dell’anno in tutte le sale del locale. Il 5 gennaio, avendo un’anima propensa al “coast-to-coast”, l’ho trascorso a Firenze con una performance all’ Insomnia di Antonio Velasquez. Il giorno dell’Epifania, infine, mi sono riposato dato che la notte precedente avevo svolazzato sulla scopa tutto il tempo.

 

Il trentennale dell’ Odissea Fun City di Treviso

Il Carnevale di Venezia ti ha visto, come sempre, nelle vesti di Gran Cerimoniere. Qual è stato lo spirito che ha animato l’edizione 2024 della kermesse?

Grazie al procedere dei lavori di sistemazione della pavimentazione di Piazza San Marco, è stato possibile allestire un palco più grande dove finalmente si sono potuti ripristinare spettacoli come il Concorso della Maschera più Bella e la presentazione delle Marie. Personalmente adoro gli appassionati del travestimento: creano dei costumi e delle maschere meravigliose, sono i protagonisti assoluti, lo zoccolo duro del Carnevale, che è fatto sì di numerosi spettacoli in tutta la città metropolitana e soprattutto all’Arsenale, come pure di uno spettacolare corteo acqueo in pre-apertura, ma è fatto soprattutto di questi straordinari personaggi che si muovono tra la piazza, le calli e i campi! Quest’anno il Carnevale era dedicato al 700esimo anniversario della morte di Marco Polo. Ma il grande esploratore veneziano è stato raccontato in modo inedito, e il direttore artistico Massimo Checchetto in questo si è rivelato geniale: il focus non era incentrato su “Il Milione”, bensì su ciò che il ragazzino Marco Polo ha immaginato quando lo zio gli ha detto che al suo ritorno in Cina l’avrebbe portato con lui. Sui sogni, cioè, che Marco Polo ha imbastito in base ai racconti di viaggio dello zio. È stata una visione anche un po’ fantasiosa, non priva di momenti che hanno celebrato il Marco Polo adulto, tornato dalla Cina con un’enorme ricchezza (soprattutto di esperienza). È stato bellissimo rivedere la piazza piena, miriadi di maschere…c’è stata un’affluenza di turisti e appassionati davvero notevole.

 

Il palco orientaleggiante di Piazza San Marco: i sogni di un Marco Polo ancora bambino sul suo futuro viaggio in Cina

Io, esibendomi prevalentemente in Piazza San Marco, sono stato esonerato dal vestire i consueti panni di Maestro di Cerimonie al Dinner Show Ufficiale organizzato al Casinò da Antonia Sautter. Ho partecipato soltanto a una serata, quella di Giovedì Grasso, su invito del sindaco. E’ stato molto bello assistere al Gala come special guest: mi sono complimentato con Antonia perché ha ideato una scenografia e una regia davvero speciali sul tema “La corte del Gran Khan”.

 

Durante il Gala delle Marie al Teatro La Fenice

L’ Associazione Internazionale del Carnevale di Venezia, della quale sei socio fondatore oltre che direttore artistico, quest’anno ha celebrato il suo 25esimo compleanno. Come lo avete festeggiato?

In un modo straordinariamente meraviglioso. La Presidente, Giovanna Barbiero Bonaventura, mi ha dato fiducia completa per cui ho curato la direzione artistica di quattro eventi, ma non solo: ho potuto anche partecipare, cosa che non succedeva da anni perché ero sempre impegnato al Dinner Show Ufficiale del Casinò. La prima serata di gala l’abbiamo organizzata al Palazzo Pisani di Santo Stefano, dove ha sede il Conservatorio “Benedetto Marcello”. L’intento era quello di celebrare coloro che hanno creato la colonna sonora dell’immaginario del Carnevale veneziano settecentesco, quindi ha avuto luogo un omaggio ai grandi musicisti veneziani dell’epoca: Vivaldi, Alessandro e Benedetto Marcello, Claudio Monteverdi e così via. Io ho interpretato proprio Antonio Vivaldi, soprannominato “il prete rosso”, indossando il mio iconico abito in total red con ruota di 15 metri di diametro nell’ atrio maestoso di quell’incredibile palazzo. Con trucco e parrucca ad hoc, mi sono tramutato in un enorme Vivaldi che accoglieva gli ospiti del ballo sulle note della sua opera sinfonica “L’estro armonico”, che era pure il titolo dell’evento. Per gli intrattenimenti musicali abbiamo ingaggiato gli allievi dei corsi avanzati del Conservatorio, i più preparati sul Barocco, ma la cosa più straordinaria è stata la partecipazione di Vittorio Grigolo, uno dei più grandi tenori  mondo.

 

Con il Maestro Vittorio Grigolo, celebre tenore, ospite d’onore dei festeggiamenti per il 25esimo anniversario dell’ Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia

Grigolo si è fatto promotore di una tesi importante, l’incoraggiamento dei giovani: i giovani vanno incoraggiati affinché studino e possano avere una carriera brillante come la sua. E poi ha cantato insieme a noi, in maniera festosa, giocosa, non ufficiale…Durante la serata abbiamo fatto una donazione al Conservatorio di modo che si possa proseguire con il suo restauro, e c’è stato anche un momento dedicato alla beneficienza alla Onlus “Prorett” per la ricerca sul morbo di Rett, una grave patologia neurologica. Questo primo evento, tra le varie animazioni, la bellezza degli allestimenti, l’eleganza della location, è stato senza dubbio il più bello del Carnevale! Si è svolto Venerdì Grasso, mentre il giorno dopo, come tutti gli anni, abbiamo organizzato il Corteo delle Nazioni in onore del Corpo Consolare di Venezia. Il corteo di gondole è saltato a causa del maltempo, ma lo spettacolo è stato eccezionale: quattro giovani talenti del Conservatorio si sono esibiti in un concerto di adattamenti per chitarra di arie famose. Vittorio Grigolo ha voluto partecipare e ha cantato assieme ad altri artisti il brindisi della Traviata, brindando ai 25 anni dell’Associazione alla presenza del corpo diplomatico e delle massime autorità cittadine…. A questo prestigioso evento è seguito un cocktail a Ca’ Sagredo, un hotel di lusso che ci ospita ogni anno.

 

Ancora uno scatto con il Maestro Vittorio Grigolo

La domenica sera, invece, nel portico antico e bellissimo della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista (sede di una delle congregazioni più importanti di Venezia), abbiamo riprodotto l’ambasciata del Gran Khan illuminando lo scenario con centinaia di candele a LED. Questo luogo, dall’ atmosfera a metà tra il Medioevo e il Rinascimento, era proprio la location perfetta per una cena ravvivata da antiche danze dell’Impero Celeste, una delle quali beneaugurante per il Capodanno Cinese che è coinciso con la data dell’evento: si è esibita una ballerina dell’etnia Miao che indossava dei magnifici costumi antichi. In chiusura, abbiamo proposto un concerto di musica medievale per ricordare Marco Polo e l’Oriente del Gran Khan. È stata una festa meravigliosa…La cena nel portico si è svolta tra cuscini, coperte e pellicce in stile mongolo! La sera del Martedì Grasso siamo stati gli unici che hanno potuto organizzare una festa nel famosissimo Palazzo Pisani Moretta, splendidamente illuminato da lampadari con candele vere. Questa atmosfera così calda, così intima, così autentica, ci ha accompagnato per tutto il Carnevale.

 

Un video mozzafiato dell’ evento di Gala a Palazzo Pisani Moretta in occasione dei 25 anni dell’Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia

A proposito di esploratori come Marco Polo: in quali lande ti porterà il tuo Grand Tour?

Mi porterà in Medio Oriente, a Dubai, e alla fine dell’anno – credo e spero – in Azerbaijan e addirittura in Cina. Diciamo che il mio Grand Tour sta volgendo a Oriente! In Cina c’ero già stato, ma stavolta andrò a Pechino e nelle città più importanti a portare il saluto e le atmosfere del Carnevale di Venezia: c’è un gemellaggio in corso e una delegazione cinese è già venuta in Italia a fare dei meravigliosi spettacoli, anche pubblici.

Parallelamente al tuo ruolo “principesco” e sfarzoso di Maestro delle Cerimonie, hai sempre portato avanti quello di icona della nightlife, del “Teatro Notturno” che prende vita tra le luci stroboscopiche dei club. Che ci dici degli eventi che ti vedranno protagonista nel mondo della notte?

Stasera ci sarà il primo Memorabilia dell’anno al Cocoricò, in aprile ho in programma un Memorabilia a Bologna e una serata anni ’90 dedicata alla East Coast dei club in quel di Fabriano. I mesi di marzo e aprile, quindi, sono contrassegnati da eventi importanti. Per il resto, sarò a cadenza mensile al dinner show dell’Odissea.

 

Stasera, al Cocoricò di Riccione, il primo appuntamento dell’anno con il Memorabilia

Parliamo della Festa di Marzo per eccellenza, la Giornata Internazionale della Donna: so che l’hai festeggiata in modo molto speciale. Puoi raccontarci qualcosa in merito a questa iniziativa?

Specialissimo, direi: sono stato invitato dall’organizzazione del Gran Ballo dei Principi e delle Principesse, presieduta da Delia Grace Noble, a prendere parte a una trasferta voluta dai Reali di Dubai. L’evento si è tenuto nell’albergo più iconico e lussuoso del mondo, il Burj Al Arab Jumeirah, dove per la prima volta, in un paese con quelle tradizioni, è stata celebrata ufficialmente la Festa della Donna: un fatto molto importante. Il Gran Ballo è stato patrocinato dal Principe Alberto di Monaco, però senza un protocollo ufficiale per renderlo una festa il più possibile autentica, organizzata con il cuore. Io, da Maestro di Cerimonie casanoviano quale sono, vi rivelo che Casanova ha sostenuto di aver amato tutte le donne che ha avuto, anche se per una sola notte. Le sue amanti si sentivano veramente amate, sebbene poi lui le lasciasse “per il loro bene”!

 

Al Gran Ballo dell’8 Marzo al Burj Al Arab di Dubai insieme a Delia Grace Noble

Che tipo di valenza riveste per te la Festa della Donna? Si rivela una data dai caratteri più che altro giocosi o davvero può riuscire a catalizzare l’attenzione sulla condizione femminile?

Dovrebbe catalizzare l’attenzione sulla condizione femminile, perché è nata da una tragedia. In decenni “festaioli” come gli anni ‘80, ‘90 e 2000 (negli anni ‘70 veniva percepita diversamente), la Festa della Donna è stata considerata un po’ la giornata in cui le donne potevano trasgredire e darsi ai divertimenti goliardici tipici degli uomini. Ma non è quello il senso che deve avere l’8 Marzo. Questa festa è molto importante, celebrativa dell’importanza della donna e del fatto che può avere la stessa forza di ribellione dell’uomo, perché sorse in seguito alla rivolta di alcune operaie che si chiusero nella fabbrica per far valere i loro diritti e furono bruciate lì dentro. Per cui divertiamoci, ma non dimentichiamoci di portare avanti una lotta seria per i diritti di genere. E’ essenziale che si evidenzi questo aspetto, oltre a quello festaiolo e giocoso. A mio avviso, la lotta per la parità di genere è il perno della Giornata Internazionale della Donna.

 

Il Burj Al Arab, il luxury hotel di Dubai dall’iconica forma a vela

Un suggestivo tramonto sul Golfo Persico

Nonostante l’8 Marzo sia ormai alle nostre spalle, cosa auguri a tutte le donne?

Dovremmo riflettere tutti i giorni sul fatto che le donne sono preziose per la società, per la cultura, per l’imprenditoria, e anche e soprattutto per la famiglia. Perciò il mio augurio è che ogni giorno ci si ricordi di quanto grandi meravigliose e importanti siano le donne per il genere umano, oltre ad essere portatrici di vita e vitalità. E poi, hanno una sensibilità, un’intelligenza e un’intuizione che gli uomini raramente possiedono. Per cui viva le donne, viva le donne per quanto speciali sono sempre, tutti i giorni dell’anno! E non dimentichiamoci dei problemi che sono costrette ad affrontare, perché da troppi anni sono sempre gli stessi. Cerchiamo di dare alla donna il posto che merita, da sempre e per sempre, nella società!

 

Nei panni di Casanova (“che ha amato tutte le donne che ha avuto, anche se per una sola notte”) al Gran Ballo del Burj Al Arab

Qual è la tua opinione sui femminicidi, un fenomeno tristemente dilagante?

Le donne si stanno emancipando sempre di più e credo che certi uomini non riescano ad accettarlo, così partono all’attacco e diventano aggressivi. Il problema è che anche se oggi molte donne prendono il coraggio di denunciare, non ci sono ancora, purtroppo, l’attenzione e la sensibilità adeguate per prevenire questi crimini, neppure quando vengono segnalate situazioni a rischio. A mio parere non basta aumentare le pene, è necessaria un’attenzione ai segnali. Bisognerebbe tenere in considerazione anche solo un accenno di violenza fisica, verbale o economica (perché esistono anche i ricatti economici) …Le donne devono potersi tutelare. Gli omicidi sono sempre più terrificanti, la situazione è molto grave come lo è quella dei giovani che, abbandonati a se stessi, si perdono nei meandri delle risse, delle baby gang e via dicendo. I social possono essere droghe ancora più pericolose delle sostanze stupefacenti. Bisogna ritornare a umanizzare questa società, soprattutto per quanto riguarda un’età in cui i confronti tra pari o gli insegnamenti degli adulti dovrebbero essere accolti, accettati. La scuola dovrebbe avere un ruolo fondamentale, riuscire a comprendere come nascono questi disagi ed aiutare i giovani ad affrontarli.

 

Un’immagine “caleidoscopica” del Principe

Una domanda sui tuoi progetti futuri non può mancare: cosa bolle in pentola per il Principe Maurice, dall’Equinozio di Primavera in poi?

La primavera per me è una stagione meravigliosa, un periodo di rinascita pieno di fermenti e di intenzioni. C’è nell’aria il fatto di poter riuscire a concretizzare progetti già esistenti ma anche progetti nuovi che riguardano la musica e il teatro, la mia dimensione ormai più autentica, da proporre sia in discoteca che a teatro. Una mia aspirazione (oltre a quella di affrontare il tema di far rivivere il mio fratello gemello attraverso un doppio monologo) sarebbe quella di portare a teatro il mio Teatro Notturno con atmosfere techno come chiusura di un cerchio. Su alcuni progetti specifici mantengo un velo di mistero, però voglio che sappiate che il centenario della Callas ha scatenato in me un desiderio irrefrenabile di poter far conoscere ai giovani il personaggio meraviglioso, quasi divino, di Maria. Altro non posso dire! (ride, ndr.) Maria Callas è stata speciale perché ha saputo colmare la mancanza che c’era nella filosofia del melodramma: sosteneva che le cantanti dovessero esprimere al meglio la propria voce nelle opere che interpretavano, ma anche esprimere al meglio il ruolo che impersonavano. Questo merito incredibile che ha avuto ha rivoluzionato il teatro dell’opera e si presta a poter essere riproposto come esempio di completezza, di ricerca: un invito a non fermarsi mai anche quando si è raggiunto il massimo del successo, a non avere limiti a livello di creatività, curiosità, studio e via dicendo per poter veramente lasciare un segno.

 

Davanti a un ritratto di Maria Callas, “la Divina”, nel foyer del Teatro La Fenice

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

Verso l’Equinozio di Primavera

 

E’ che dietro le cose ci sei tu, Primavera, che incominci a scrivere nell’umidità, con dita di bambina giocherellona, il delirante alfabeto del tempo che ritorna.
(Pablo Neruda)

La Primavera è nell’aria, e ogni cosa si impregna di magia. La luce toglie spazio al buio, rispuntano i colori, un’atmosfera sospesa e onirica avvolge gli scenari in un alone flou che svanirà con i primi tepori, con le prime giornate di pieno sole. La nuova photostory di VALIUM, scatto dopo scatto, vi accompagna in un fatato percorso la cui meta è l’Equinozio di Primavera.

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Marzo

 

Marzo è un ragazzaccio coi capelli arruffati, un sorriso birichino, il fango sulle scarpe e una risata nella sua voce.
(Hal Borland)

 

Oggi diamo il benvenuto a Marzo, ultimo mese dell’Inverno e primo mese della Primavera. Il suo nome deriva da “Martius”, Marte in latino, perchè nella Roma antica era il mese dedicato al dio della guerra: non a caso, a Marzo riprendevano tutte le attività militari dopo un intervallo che coincideva con il periodo più gelido dell’anno. E se vi sembra poco romantico che l’Equinozio di Primavera cadesse in settimane associate a connotazioni belliche, bisogna dire che Marte era anche la divinità che presiedeva al primo raccolto. Il calendario romano, inoltre, si apriva proprio con il mese di Marzo. Dal punto di vista metereologico, Marzo è proverbiale per la sua instabilità e per gli improvvisi ribaltoni climatici: “Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello” è il proverbio che meglio lo descrive. Tutto ciò non stupisce, trattandosi di un mese di transizione. Il freddo di solito prevale, ma le giornate si allungano ulteriormente e cominciano a spuntare i primi fiori. Le margherite, le primule, le violette e i narcisi impreziosiscono i prati, mentre il glicine, con le sue cascate di grappoli, rapisce lo sguardo con la magnetica nuance di lilla che lo contraddistingue. I segni zodiacali di Marzo sono i Pesci e l’Ariete, il suo colore è il giallo: probabilmente un riferimento alla tonalità della mimosa, simbolo per eccellenza della Festa della Donna. Tra le ricorrenze del mese, infatti, rientra proprio la Giornata Internazionale della Donna, che com’è noto si celebra l’8 Marzo. Il 19, invece, la solennità di San Giuseppe coincide con la Festa del Papà. L’ Equinozio di  Primavera quest’anno arriverà il 20 Marzo, mentre il 15 del mese – le Idi di Marzo degli antichi romani – ricorre l’assassinio di Giulio Cesare, ucciso nel 44.a.C. da 23 colpi di pugnale infertigli da un gruppo di congiurati. La pietra del mese di Marzo è l’acquamarina: la sfumatura di azzurro che sfoggia, tenue e ipnotica, ricorda il cielo primaverile.

 

 

Foto di copertina: Anna Shvets via Pexels

Tutte le altre foto: Annie Spratt via Unsplash

 

Bagliori argentei

 

“In grembo alla notte nevosa, d’argento,
immensa si stende dormendo, ogni cosa.”
(Rainer Maria Rilke)

 

La transizione tra Inverno e Primavera è in pieno svolgimento. L’Equinozio si avvicina a grandi passi, ma non mancano, nel frattempo, piogge, nevicate e venti di bufera. Il make up riflette questo periodo di passaggio in un tripudio di bagliori argentei: paillettes, polveri e finish che si ispirano alle nuance di ghiaccio tipicamente invernali e alla luminosità soffusa della Primavera. Un luccichio lunare accende le labbra, i capelli e il décolleté, che brillano da mattina a sera. La Microluna della Neve si è lasciata alle spalle una magnetica scia di chiarore esaltata dai riflessi siderali. L’argento trionfa, regalando le ultime, preziose postille invernali a chi le sa apprezzare.

 

Foto: Cottonbro Studio via Pexels

 

Il ritorno della luce

 

21 Febbraio: le giornate si sono allungate. Manca ancora un mese all’Equinozio di Primavera, ma il sole tramonta ormai intorno alle 17.44. La luce ritorna a poco a poco, spargendo un chiarore cristallino nel paesaggio invernale. Ed è come se tornasse la vita, un potente desiderio di rinascita che accompagna serate in cui il buio cala sempre più tardi. A questi istanti, alle ore di luminosità che ci regala Febbraio, dedico una photostory incentrata sui tramonti che preannunciano l’arrivo della Primavera.

 

Foto via Pexels e Unsplash