La corona dell’Avvento
L’Avvento (dal latino “adventus”, “venuta”) è un periodo incantato che, giorno dopo giorno, ci accompagna verso la Natività. Rappresenta l’inizio dell’anno liturgico nella Chiesa d’Occidente e prende il via la quarta domenica prima di Natale: quest’anno, di conseguenza, è cominciato proprio ieri. In Europa, le tradizioni dell’Avvento sono innumerevoli. La maggior parte di esse ha radici antiche, e viene tramandata di generazione in generazione. Tra le più note ricordiamo le ghirlande, la corona dell’Avvento, i mercatini natalizi, il calendario dell’Avvento, oltre a una serie di dolci e bevande tipici (come lo sono il glögg nei paesi scandinavi e il nostro vin brulé): queste usanze, impregnate di una forte valenza simbolica, fanno da denominatore comune alla quasi totalità delle nazioni del Vecchio Continente.
Un mercatino natalizio a Riga, in Lettonia
La corona dell’Avvento è diffusissima. Creata nel 1833 ad Amburgo da Johann Henrick Wichern, un pastore protestante, comprendeva 24 candele, una per ogni singolo giorno dell’Avvento; le candele dedicate alle domeniche avevano dimensioni più grandi. Con il passar del tempo, il suo utilizzo si propagò soprattutto nei paesi anglosassoni e di lingua tedesca. La struttura della corona dell’Avvento è caratteristica. La base è composta da rami di sempreverde disposti in modo circolare: il cerchio, con la sua continuità, sta a simboleggiare la vita eterna di cui Cristo ci fa dono. I sempreverdi sono un emblema di speranza, mentre le candele, quattro come le domeniche di Avvento, vanno accese una alla volta l’ultimo giorno della settimana. Di solito sono bianche, per rappresentare la purezza, oppure viola (simbolo di sacrificio), rosse o rosa (simbolo di gioia). Del calendario dell’Avvento parleremo in un post specifico; in questo articolo ci soffermeremo sulle principali tradizioni dell’Avvento in alcuni paesi europei.
Germania
La stella di Natale, il fiore dell’Avvento tedesco
La stella di Natale è il fiore per antonomasia dell’Avvento: i tedeschi lo utilizzano abbondantemente per le decorazioni natalizie e per i loro regali. Il calendario dell’Avvento è popolarissimo sia tra i bambini che gli adulti. In questo periodo si prepara lo Stollen, un pane dolce arricchito di frutta secca e canditi, e ci si riunisce attorno alla corona dell’Avvento cantando inni natalizi. Una celebrazione molto importante è costituita dalla festa di San Nicola, che ricorre il 6 Dicembre: la notte precedente i bambini lucidano accuratamente le proprie scarpe mentre recitano una poesia. Le poseranno poi sul davanzale, insieme a un piatto di carote e biscotti, in previsione del passaggio del Santo in groppa al suo asino. Nikolaus riempirà le scarpe di regali e si rifocillerà con i biscotti, lasciando le carote all’asino. Ad accompagnarli ci sarà Krampus, una figura demoniaca e mostruosa munita di corna, campanacci che suonano mentre avanza e vestita con abiti consunti. Krampus porta sempre con sè una frusta con cui punisce i bambini che si sono comportati male.
Lo Stollen, un tipico dolce natalizio
Austria
Salisburgo in una notte d’Avvento
I festeggiamenti iniziano la vigilia di San Nicola, il 6 Dicembre, quando un uomo che impersona il Santo bussa di porta in porta e lascia regali ai bambini; il suo seguito è composto da un drappello di angeli e dal terrificante Krampus: secondo la mitologia cristiana, costui sarebbe stato un demone che San Nicola riuscì a sconfiggere. Da allora, Krampus fu obbligato a seguirlo nel ruolo di devoto servitore. Le domeniche vengono trascorse in casa, alternando i racconti natalizi all’accensione delle candele della corona dell’Avvento.
Norvegia
Lo Julebrød, letteralmente “pane di Natale”
La prima domenica di Avvento, a Oslo, lo shopping impazza e vengono accesi l’albero di Natale e le luminarie natalizie. Proliferano i mercatini, si tengono i concerti tipici del periodo. Una tradizione molto diffusa è la Julebord, che potremmo tradurre più o meno come “tavolata natalizia”: ad organizzarla sono i datori di lavoro, gli amici, gli studenti, i colleghi di ufficio, gli appartenenti a determinate associazioni e così via. Durante la Julebord, che può essere una cena o un pranzo, si assaporano i piatti natalizi in compagnia. Uno dei dolci più preparati è lo Julebrød, un pane soffice farcito con uva passa e canditi che somiglia vagamente al nostro panettone.
Svezia
Le candele dell’Avvento
Il 1 Dicembre si accende la candela dell’Avvento, che viene fatta ardere qualche millimetro al giorno fino alla notte di Vigilia. Le grandi celebrazioni hanno inizio con la festa di Santa Lucia, il 13 Dicembre, collegata tematicamente al Solstizio d’Inverno: è il trionfo della luce sul buio. Processioni di ragazze vestite di bianco e con una corona di candele vengono organizzate da mattina a sera; le ragazze intonano i canti tradizionali di Santa Lucia per le strade, negli istituti scolastici, nelle case e nei luoghi di culto (per saperne di più sul giorno di Santa Lucia in Svezia, clicca qui). I dolci tipici dell’Avvento sono i pepparkakor, biscotti speziati con cannella e zenzero, e le casette al pan di zenzero.
Regno Unito
Un Christingle
L’accensione dell’albero di Natale e delle luminarie sono importanti eventi cittadini, corredati da fastosi spettacoli e fuochi di artificio. Il calendario dell’Avvento è una tradizione molto comune, ma lo è ancor più il Christingle, un simbolo natalizio il cui nome deriva da Christkindl, in tedesco “Cristo bambino”. Per prepararlo servono un’arancia, emblema del mondo; un nastro rosso che circondi l’arancia, emblema del sangue di Gesù; una candela da infilare nell’arancia, emblema della luce che Cristo ha portato nel mondo; quattro marshmallow o frutta secca in egual numero, da infilzare in altrettanti stecchini: sono gli emblemi dei quattro punti cardinali, delle quattro stagioni e dei doni che ci offre la natura. I Christkindl vengono conservati fino alla fine delle feste e sono utilizzati a mò di veri e propri oggetti devozionali.
Repubblica Ceca
Il ramo di ciliegio “dei desideri”
I mercatini natalizi, soprattutto il più grande, quello allestito in Piazza della Città Vecchia, sono una delle meraviglie di Praga. La tradizione della corona dell’Avvento è molto sentita, ma accanto ad essa ne spicca un’altra, decisamente singolare: il 4 Dicembre, festa di Santa Barbara, i cechi recidono un ramo di ciliegio e lo inseriscono in un vaso pieno d’acqua che conservano nella loro dimora. Attendono poi la fioritura del ramo, che se avviene entro il 24 Dicembre farà sì che i desideri del padrone di casa si realizzino nel nuovo anno. Quella del ramo di ciliegio è una tradizione precristiana che ha origini molto lontane del tempo. Anche nella Repubblica Ceca, così come in Austria e in Germania, si festeggia San Nicola: il Santo, accompagnato da un angelo e da Krampus, vaga di casa in casa per portare doni e dolci ai bambini. Attualmente, è possibile incontrare il terzetto anche nei mercatini natalizi. Se vi capita, cercate di non lasciarvi spaventare troppo dai Krampus!
Polonia
L’Avvento a Varsavia
In Polonia esiste una tradizione particolarissima che risale nientemeno che al XIII secolo: la roraty, una Messa che in periodo di Avvento si celebra alle 6.30 di ogni mattina in tutte le chiese nazionali. Il nome roraty deriva da un termine latino, “rorate”, con cui esordisce il canto che dà il via alla Messa. Se però pensate che alla roraty assistano solo donne anziane, vi sbagliate di grosso. A partecipare sono soprattutto bambini e giovanissimi che si alzano di buon’ora per recarsi nelle chiese quasi buie, illuminate soltanto dal chiarore delle candele, tenendo in mano una lanterna accesa. L’atmosfera è estremamente suggestiva: lanterne e candele rischiarano l’edificio religioso, che si illumina completamente con la recita del “Gloria in excelsis Deo”. Ai bambini viene consegnato ogni giorno il tassello di un bellissimo puzzle come ricompensa per la loro assiduità.
Ungheria
I Mezeskalacs, biscotti al pan di zenzero ornati come pizzo pregiato
La corona dell’Avvento è l’usanza principale. Poi ci sono i mercatini di Natale, che anno dopo anno si sono moltiplicati a dismisura: nella sola Budapest, oltre al celebre Vörösmarty tér, ce n’è un numero illimitato. I bambini ungheresi ricevono regali sia a Natale che la notte di San Nicola. La sera del 5 Dicembre, dopo averle ben lustrate, lasciano le loro scarpe sul davanzale della finestra; quando San Nicola, in ungherese Mikulàs, passerà, depositerà una calza di arance e mandarini nelle scarpe dei bambini buoni. Chi non si è comportato bene, invece, riceverà un regalo da Krampus: un mucchio di ramoscelli di betulla. In Ungheria, inoltre, l’albero di Natale si prepara la notte di Vigilia e viene decorato con miriadi di golosità al cioccolato e al marzapane. Accanto al Bejgli, un dolce tipicamente natalizio, risaltano i Mezeskalacs, biscotti al pan di zenzero e miele decorati con arabeschi di glassa talmente raffinati da sembrare ornamenti in pizzo.
Foto via Pexels, Pixabay e Unsplash.
Foto del Christingle di Vincent Angler from Gods waiting-room, Angleterre, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons
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