Prima neve

 

Oggi, secondo le previsioni del tempo, arriverà il freddo; ma il freddo vero. L’Italia verrà invasa da correnti artiche che provocheranno un drastico abbassamento delle temperature. L’aria gelida sarà accompagnata da piogge costanti e venti di burrasca, nevicate si preannunciano persino a quote basse. Una nuova perturbazione, proveniente dalle Alpi, sta già avanzando verso il Centro-Sud. Nonostante la bufera sia imminente, il meteo evidenzia un dettaglio che rincuora: la caduta della prima neve. Per chi lo scorso Inverno ha dovuto privarsi della magia dei paesaggi imbiancati, è una grande notizia. A poco più di un mese dal Natale, ecco che i fiocchi di neve si preparano a fare il loro trionfante ritorno. Non posso negare che il solo pensiero mi riempie di gioia; chi segue VALIUM sa che adoro le lande innevate e i paesi del Grande Nord. La prima neve porta con sè un immutato incanto. Quando i fiocchi cominciano a scendere fitti, sembra di calarsi in una fiaba. Il paesaggio, ricoperto da un manto di neve candida, si trasforma completamente. Stamattina voglio rivivere quell’incantesimo insieme a voi: benvenuti nella nuova photostory, un’ode alla prima neve e alle sue atmosfere fatate.

 

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Focus sulla neve (che non cade più): tutti i benefici che apporta al nostro organismo e all’ecosistema

 

Silenziosamente, come i pensieri che vanno e vengono, i fiocchi di neve cadono, ognuno una gemma.
(William Hamilton Gibson)

 

Non so voi, ma io adoro la neve. Certo, sarà scomoda, soprattutto quando si tramuta in ghiaccio, ma tutto ciò per me non rappresenta un ostacolo. Al netto dei disagi, infatti, niente può eguagliare la magia dei fiocchi che cadono fitti, il candore di cui ammanta qualsiasi tipo di paesaggio. Eppure, l’Inverno 2023-2024 sembra proprio non volercela regalare: la neve non cade più, giornate simil-primaverili si susseguono una dietro l’altra mentre le temperature raggiungono una media quotidiana di 15 gradi. Il che non è affatto positivo. Ogni stagione ha le sue caratteristiche, e dovrebbe mantenerle per garantire l’equilibrio dell’ecosistema. Anche la neve, ad esempio, apporta molteplici benefici. Che sono importantissimi e per l’ambiente e per il nostro benessere. Coinvolgono la terra, la vegetazione, la qualità dell’aria…non è un caso che la saggezza popolare li abbia racchiusi in un significativo proverbio: “Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame”, come recita un detto della civiltà contadina. Ogni agricoltore, infatti, è concorde nel dire che la neve di stagione è fondamentale per l’abbondanza del raccolto. Quel meraviglioso manto di candidi fiocchi è composto da acqua gelata che, una volta posatasi sul terreno, si scioglie lentamente irrigandolo in profondità e senza creare ristagni. La pioggia, invece, specie quando è scrosciante, non viene trattenuta dal suolo e perde completamente la sua funzione di risorsa idrica, importantissima anche ai fini di favorire la fertilità del suolo. Il rilascio continuo e costante di acqua attuato dalla neve ha il vantaggio di ammorbidire la terra e di prepararla ad accogliere ogni tipo di vegetazione, coltivazione e varietà floreale.

 

 

Sapevate che la neve è fatta anche d’aria? Ciò fa sì che rappresenti una sorta di isolante termico che tiene il ghiaccio a debita distanza: salvaguarda, cioè, la mitezza della temperatura evitando che le gelate danneggino le piante; il gelo non riesce a penetrare nelle loro radici e di questo beneficiano soprattutto gli ortaggi più delicati, quelli che matureranno in Primavera, come le fave, i piselli, le cipolle, l’aglio e via dicendo. Ma non solo. La coltre immacolata che si adagia sui campi allontana i parassiti e gli animali, impedendo che questi ultimi bruchino la vegetazione. Le funzioni più importanti esercitate dalla neve sono, dunque, quella idratante e quella isolante, essenziali per mantenere in equilibrio l’ecosistema boschivo e agricolo. In virtù di risorsa idrica,  la neve scongiura anche l’aridità e l’erosione provocata dallo scorrimento dell’acqua piovana sul terreno.

 

 

Si dice poi che la neve “purifica l’aria”. Ma quanto c’è di vero in tutto questo, e soprattutto, in che modo purifica l’ambiente? Innanzitutto, si tratta di un’affermazione correttissima. I fiocchi si originano nella troposfera, lo strato areiforme situato a contatto con la superficie terrestre, ogni volta che le temperature scendono a circa 5 gradi sottozero. Affinchè i cristalli di ghiaccio si posino sul suolo, l’aria e la superficie del terreno non devono oltrepassare, rispettivamente, gli zero e i due gradi. Mentre volteggiano impalpabili, i fiocchi assorbono azoto e ammoniaca in dosi massicce, ovvero due componenti delle dannosissime polveri sottili. Ne consegue che, ebbene sì, la neve purifica l’aria! In più, mentre nevica non gela (abbiamo già parlato dei requisiti che devono avere le temperature per favorire la discesa dei fiocchi), ma il freddo che ci circonda ha un potente effetto tonificante sulla nostra circolazione e ci aiuta a bruciare calorie: organizzate delle lunghe camminate per usufruire di tutti i benefici che porta con sé la magica coltre bianca.

 

 

Vi farà sicuramente piacere sapere che la neve ritarda l’invecchiamento: le temperature che scendono a picco determinano un rallentamento dell’attività cellulare e, di conseguenza, i tessuti invecchiano con calma. E’ risaputo, inoltre, che quando il clima si attesta intorno allo zero depura l’aria dai virus e dai batteri. Non è un caso che l’influenza “esploda” subito dopo il Solstizio d’Inverno o quando l’Inverno sta volgendo al termine: le temperature, in quei periodi, solitamente sono più alte e i microbi non vengono intaccati dall’azione disinfettante del freddo.

 

 

Al di là della sua bellezza, della meraviglia di cui ci riempie ogni volta che cade (speriamo di non dover dire “che cadeva” a causa dei cambiamenti climatici), la neve ha quindi una funzione fondamentale per preservare gli equilibri della natura e del nostro organismo. Spero che molti di voi, dopo aver letto questo articolo, tornino ad attenderla con gioia scacciando via dalla mente il pensiero che porti con sè solo disagi, scivolate e difficoltà durante gli spostamenti.

 

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Il maglione natalizio

 

Lo conoscete tutti: è il maglione natalizio. Generalmente rosso (ma altri colori non mancano, meglio se in linea con il mood festivo), viene arricchito da un tripudio di decorazioni. Qualche esempio? Renne, fiocchi e pupazzi di neve, orsi polari, elfi, pinguini, omini al pan di zenzero, alberi di Natale…Spesso il focus si concentra su un elemento dell’iconografia natalizia e tutto il resto diventa un pattern ornamentale. Il maglione del Natale è stato riportato in voga da “Il diario di Bridget Jones”, il famosissimo best-seller di Helen Fielding, dove Mark Darcy (che nel film tratto dal libro è interpretato da Colin Firth) ne indossa uno con una gigantesca renna sul davanti. E anche se dai più viene considerato kitsch, non c’è dubbio che è l’ironia con cui viene esibito a fare la differenza: perchè il maglione natalizio è colorato, ridondante, esagerato, ma anche divertente. Evitando i modelli più trash, ed abbinandolo a un bel sorriso, può tramutarsi nel capo giocoso e un po’ naïf che vi farà rivivere (almeno sotto certi aspetti) le Feste di Natale della vostra infanzia. Non va dimenticato, poi, che se ne è appropriata persino l’Alta Moda: a portarlo in passerella è stato Jean-Paul Gualtier, che l’ha inserito (tinto di rosso e bianco e decorato con fiocchi di neve) nella sua collezione di Haute Couture Autunno Inverno 2017/18.

 

 

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Neve

 

” Subito dopo la partenza del pullman, mentre il passeggero seduto accanto al finestrino, pensando di poter vedere qualche cosa di nuovo, guardava con occhi attenti i quartieri della periferia di Erzurum, le minuscole e misere drogherie, i panifici e i caffè fatiscenti, aveva ripreso a nevicare. Adesso era più forte: i fiocchi erano più grandi di quelli del tragitto da Instanbul a Erzurum. Se il passeggero non fosse stato stanco per il viaggio e avesse prestato un po’ più di attenzione ai grandi fiocchi di neve che scendevano dal cielo come piume di uccelli, avrebbe potuto percepire che si stava avvicinando una violenta tormenta di neve e, forse, avrebbe potuto capire immediatamente di aver intrapreso un viaggio destinato a cambiare tutta la sua vita, e sarebbe potuto tornare indietro. Ma di tornare indietro adesso non gli passava proprio per la testa. Mentre la sera scendeva, guardava fisso il cielo che sembrava più luminoso della terra: contemplava i fiocchi di neve che man mano si facevano più grandi e si disperdevano nel vento, non come presagi di una prossima sventura ma, finalmente, come indizi del ritorno della felicità e dell’ innocenza della sua infanzia. (…) Sentiva che quella neve di una bellezza sovrannaturale lo rendeva persino più felice della Instanbul che aveva potuto rivedere dopo tanti anni. Era un poeta, e in una sua poesia di qualche anno prima, una poesia poco nota ai lettori turchi, aveva scritto che anche nei nostri sogni nevica, ma una sola volta nella vita. Mentre la neve scendeva fitta e silenziosa come nei sogni, il passeggero provò quella sensazione di innocenza e ingenuità che cercava appassionatamente da anni e, in un impeto di ottimismo, pensò di potersi sentire a proprio agio in questo mondo. Dopo un po’ fece una cosa che non faceva da tanto tempo: si addormentò nel suo sedile. “

Orhan Pamuk, da “Neve” 

 

 

VALIUM accende le luminarie

 

 

“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.”

(Gesù di Nazareth)

Così dice Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. E ogni anno, a Natale, le città si adornano di luci per commemorare la sua nascita. Oggi anche VALIUM accende le luminarie: un tripudio di bagliori che risplendono nel buio e tramutano in pura magia la realtà. Renne, stelle, fiocchi di neve, maestosi alberi di Natale vestono a festa il blog dando vita ad atmosfere suggestive e trascinando in un vortice di fulgori ipnotici. L’ oro e l’argento predominano, diffondendo un sontuoso alone di regalità. Godetevi la photogallery per immergervi in scenari sublimemente fatati, dove anche gli angoli più bui si ammantano  di un’ incantevole luminosità.

 

 

 

Colazione di fine Novembre

 

Spremute di agrumi per fare il pieno di vitamina C (e rafforzare le difese immunitarie, un must in tempi di Coronavirus), crostatine alla crema e un’ invitante bottiglia di bollicine con cui passare la serata: è una colazione eterogenea, quella che contraddistingue queste ultime giornate di Novembre. Ancor più perchè viene consumata tra le pigne argentate, le sfere in total gold e i fiocchi di neve, simili a merletti, che andranno ad adornare l’ albero di Natale. Ma il mix ornamental-culinario di cui sopra è tutto fuorchè scoordinato: rappresenta i variegati tasselli del puzzle che compone lo scenario pre-natalizio, mai privo di un magnetico appeal.