La versatilità culinaria della zucca, frutto-emblema della spooky season

 

La zucca è il frutto-emblema della spooky season. E non solo sotto forma di Jack-o’-lantern! La ritroviamo protagonista anche in cucina, declinata in piatti gustosi e saporitissimi. L’anno scorso abbiamo dedicato la nostra attenzione ai dolci (rileggi qui l’articolo), stavolta punteremo i riflettori sulle pietanze salate. Che non sono poche, perchè è un frutto estremamente versatile: può essere gustata al forno, in padella, fritta, ma è possibile anche consumarla cruda o utilizzarla per la preparazione di zuppe, vellutate e puré deliziosi. La zucca, inoltre, è ricca di proprietà benefiche per il nostro organismo: contiene sali minerali, vitamine, favorisce la digestione ed è rinomata per le sue virtù depurative, che la portano ad espellere sia i liquidi che le tossine. In più, il che non guasta, svolge una potente azione antiossidante. In Italia esistono molteplici varietà di zucca, dalle forme e dai sapori più disparati: la zucca Mantovana, Americana (o Zucca Tonda Padana), Berrettina Piacentina, Delica, Trombetta d’Albenga; e poi, ancora, la zucca Lunga di Napoli, di Castellazzo Bormida…La Butternut è una delle varianti più particolari: ha la polpa di un arancio vibrante e una buccia beige sottilissima, liscia e molto facile da pelare. Viene detta anche Violina, perchè tagliata a metà prende la forma di un violino. La sua consistenza soffice fa sì che sia perfetta per le vellutate e i minestroni. La zucca è un vero e proprio passepartout con cui è possibile realizzare antipasti, primi e secondi piatti, contorni; si abbina mirabilmente ai funghi, ai formaggi, alla polenta, al pesce. Per esaltare il suo sapore, l’ideale è unirla alla frutta secca o alle spezie (soprattutto la cannella, lo zenzero e la noce moscata). In rete troverete innumerevoli ricette a base di questo frutto delle Cucurbitaceae: prendete nota per realizzare dei golosissimi piatti autunnali.

 

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Le Frasi

 

“Le stagioni determinano le forme: or le stagioni differiscono tra di esse; la medesima stagione differisce da se stessa nei diversi paesi; e le forme degli esseri vìventi rappresentano tutte queste diversità.”

(Ippocrate di Coo)

 

Settembre, il look del mese

 

Omaggio all’ametista, colore del mese di Settembre, con un look che lo esalta in modo divino: la gonna è lunga, fluttuante, a vita alta, composta da balze e increspature. Impreziosita dal tessuto di raso, sprigiona eleganza e lucentezza con un’impronta vagamente gipsy. La sua nuance, oltre che una gemma, rievoca un succoso grappolo di uva matura. E dato che siamo in epoca di vendemmia, il riferimento non è puramente casuale. Il viola simboleggia l’intensità dell’Autunno, è un preludio all’indistinta cupezza del nuovo ciclo stagionale. Considerata una tonalità magica, misteriosa, ipnotica, si collega a tutto ciò che è spirituale; favorisce il contatto con il nostro io più profondo e le nostre emozioni. La lunga gonna viola viene abbinata a un giacchino dagli accenti scintillanti che si apre sulla pelle nuda: tinto di squarci di blu e marrone, sembra richiamare i rami degli alberi che, ormai privi di foglie, si stagliano contro il cielo della sera.

 

 

Il look è firmato Fely Campo, un brand leader nel mondo del bridal e degli abiti da cerimonia fondato in Spagna, a Salamanca, nel 1997. Fely Campo, direttore creativo e fondatrice del marchio, nel corso degli anni ha dato vita anche a una linea di prèt-à-porter di lusso che viene presentata alla Mercedes Benz Fashion Week di Madrid. I codici stilistici di Fely Campo coniugano un impeccabile savoir faire artigianale con l’attenzione alla durabilità, qualità e raffinatezza dei capi. La ricerca costante di nuove forme e nuovi tessuti è finalizzata alla creazione di abiti che esaltano la femminilità e la sicurezza della donna che li indossa.

 

L’estate cala sulla Sicilia

 

” L’estate cala sulla Sicilia come un falco giallo sulla gialla distesa del feudo coperta di stoppe. La luce si moltiplica in una continua esplosione e pare riveli e apra le forme bizzarre dei monti e renda compatti e durissimi il cielo, la terra e il mare, un solo muro ininterrotto di metallo colorato. Sotto il peso infinito di quella luce gli uomini e gli animali si muovono in silenzio, attori forse di un dramma remoto, di cui non giungono alle orecchie le parole: ma i gesti stanno nell’aria luminosa come voci mutevoli e pietrificate, come tronchi di fichi d’India, fronde contorte di ulivo, rocce mostruose, nere grotte senza fondo. “

Carlo Levi, da “Le parole sono pietre” (Giulio Einaudi Editore)