Il close-up della settimana

(Foto di Riccardo Raspa)

Dopo mesi di previsioni e toto-nomi, il 28 Gennaio è arrivato l’annuncio ufficiale: il nuovo Direttore Creativo di Gucci sarà Sabato De Sarno. Il Gruppo Kering ha divulgato la news tramite il suo sito, dove si comunica che la prima collezione del designer sfilerà a Milano Moda Donna nel Settembre 2023. I pronostici che ipotizzavano l’ ingresso in Gucci di Jonathan Anderson o di Maria Grazia Chiuri, dunque, sono stati smentiti. Il designer che prenderà il posto di Alessandro Michele vanta un prestigioso background professionale, ma è un volto poco noto a chi non opera nel fashion business. Sabato De Sarno, originario di Napoli, ha debuttato nel 2005 in Prada per poi approdare da Dolce & Gabbana. Nel 2009 ha fatto il suo ingresso nella Maison Valentino, ricoprendo incarichi di sempre maggiore responsabilità. E’ lì che la carriera del designer ha subito una svolta decisiva: dopo la nomina a Fashion Director, De Sarno ha rivestito il ruolo di supervisore delle collezioni uomo e donna. Oggi, appena la sua nomina in Gucci diverrà effettiva, prenderà il timone dell’ Ufficio Stile e riporterà a Marco Bizzarri, Presidente e CEO della Maison. Il suo compito sarà quello di delineare la visione creativa per quanto riguarda le collezioni donna e uomo, gli accessori, il lifestyle e la pelletteria. “Sono profondamente onorato di assumere il ruolo di Direttore Creativo di Gucci“, ha dichiarato Sabato De Sarno. “Sono orgoglioso di entrare a far parte di una Maison con una storia e un patrimonio straordinari, che nel corso degli anni ha saputo accogliere e custodire valori in cui credo. Sono emozionato ed entusiasta di dare il mio contributo al brand attraverso la mia visione creativa”. Anche Marco Bizzarri ha speso parole entusiaste per la nomina di De Sarno: “Avendo lavorato in alcuni dei più affermati brand di moda italiani”, ha affermato il Presidente e CEO di Gucci, “Sabato porta con sé un’esperienza vasta e di rilievo. Sono certo che, grazie alla sua profonda comprensione e al suo apprezzamento per il patrimonio unico del nostro marchio, guiderà il team creativo con una visione distintiva che contribuirà a scrivere il prossimo capitolo di Gucci, rafforzando l’autorità della Maison nel campo della moda e capitalizzando il suo heritage indiscusso”. Il Presidente e CEO di Kering François-Henri Pinault si unisce al coro di encomi: “Con Sabato De Sarno alla guida creativa, siamo certi che la Maison continuerà a influenzare la moda e la cultura attraverso prodotti e collezioni altamente desiderabili e a contribuire con una prospettiva unica e contemporanea al lusso moderno”, ha commentato. La curiosità e l’interesse nei confronti della visione di De Sarno sono già salite alle stelle. Ce la faremo ad aspettare fino al prossimo Settembre?

 

 

Il close-up della settimana

Alessandro Michele eletto “Designer Internazionale” ai British Fashion Awards del 2015

La notizia è arrivata improvvisa, come un fulmine a ciel sereno, nella notte tra il 23 e il 24 Novembre: il sodalizio tra Gucci e Alessandro Michele si interrompe, sul rapporto che lega il designer alla Maison fiorentina cala il sipario definitivamente. I rumors si susseguivano da qualche giorno; poi, la conferma. In un lungo post su Instagram, Michele (che proprio oggi festeggia il suo 50simo compleanno) ha raccontato con parole poetiche e con grande sensibilità d’animo il suo divorzio dal marchio del gruppo Kering: “Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa. In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l’hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso.”, scrive. E conclude con un augurio rivolto alla sua “famiglia di adozione”: “Che possiate continuare a nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà.” Il post è stato subito sommerso dai commenti. Parole di stima, affetto e solidarietà nei confronti di Alessandro Michele sono arrivate dai VIP e dalla gente comune. Dal 2015, l’anno in cui il designer fu nominato direttore creativo del brand, Gucci è diventato un autentico marchio di culto e ha riscosso un boom di consensi a livello planetario. Michele ha rivoluzionato i codici dello storico marchio mantenendo ben saldo il legame con l’heritage, che ha rivisitato e inglobato nella sua visione: un’ode al gender fluid costellata di contaminazioni vintage ed esaltata dalla glorificazione in chiave eccentrica dello stile nerd. Il pubblico è rimasto conquistato da questo mix sin dalla prima sfilata. Con il passar del tempo, dire “Gucci” e dire “Alessando Michele” è diventato un tutt’uno. Lo stilista romano, diplomato all’ Accademia di Costume e Moda e approdato in Gucci nel 2002, ha saputo conferire un’impronta inconfondibile all’estetica del marchio, che vanta una brand identity potentissima e “portabandiera” del calibro di Jared Leto, i Maneskin, Harry Styles e Achille Lauro. Grazie all’ intuito di Michele,  oggi Gucci è una griffe fortemente riconoscibile, desiderata, eclettica e molto imitata, ma soprattutto dall’ iconicità senza eguali. Negli ultimi sette anni, il successo che ha ottenuto è andato di pari passo con i suoi fatturati. Di recente, tuttavia, i report finanziari hanno evidenziato un rallentamento nella crescita del marchio rispetto all’andamento generale di Kering (che comprende brand come, tra gli altri, Saint Laurent, Balenciaga e Bottega Veneta). Il 23 Novembre scorso, il gruppo capeggiato da François-Henri Pinault ha rilasciato un comunicato in cui annuncia la dipartita da Gucci di Alessandro Michele. Il Presidente e CEO di Gucci Marco Bizzarri ha commentato la notizia ricordando il suo incontro con lo stilista nel 2014: “Da allora abbiamo avuto il piacere di lavorare fianco a fianco, mentre Gucci tracciava il suo percorso di successo”, e aggiungendo che lo ringrazia “per il suo impegno ventennale in Gucci e per la sua visione, dedizione e amore incondizionato per questa Maison unica, negli anni da direttore creativo.” François-Henri Pinault, Chairman e CEO del gruppo Kering, ha definito “unica” ed “eccezionale” la collaborazione tra Gucci e Alessandro Michele. “Sono grato ad Alessandro“, afferma inoltre, “per aver portato così tanto di sè in questa avventura. La sua passione, la sua immaginazione, il suo ingegno e la sua cultura hanno messo Gucci al centro della scena, al posto che merita. Gli auguro tutto il meglio per il prossimo capitolo del suo viaggio creativo. ” Ma perchè questo divorzio? Sono stati ipotizzati motivi come le divergenze stilistiche e il rallentamento di crescita nei fatturati; quel che è certo è che è difficile, molto difficile, pensare a Gucci come a un’ entità separata da Alessandro Michele: l’identità del marchio è talmente inscindibile dall’ immaginario del designer che l’ha forgiata da rendere a dir poco arduo, quasi inconcepibile, un cambio di guardia nella direzione creativa.

 

Foto di copertina: Walterlan Papetti, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, attraverso Wikimedia Commons