Le Frasi

 

“A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino.” 

(Pablo Picasso)

 

 

Foto: Pablo Picasso con la sorella Lola nel 1889

 

La mappa del mondo

 

” Potevi pensare che era matto. Ma non era così semplice. Quando uno ti racconta con assoluta esattezza che odore c’è in Bertham Street, d’estate, quando ha appena smesso di piovere, non puoi pensare che è matto per la sola stupida ragione che in Bertham Street, lui, non c’è mai stato. Negli occhi di qualcuno, nelle parole di qualcuno, lui, quell’aria, l’aveva respirata davvero. A modo suo: ma davvero. Il mondo, magari, non l’aveva visto mai. Ma erano ventisette anni che il mondo passava su quella nave: ed erano ventisette anni che lui, su quella nave, lo spiava. E gli rubava l’anima. In questo era un genio, niente da dire. Sapeva ascoltare. E sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente. I segni che la gente si porta addosso: posti, rumori, odori, la loro terra, la loro storia… Tutta scritta, addosso. Lui leggeva, e con cura infinita, catalogava, sistemava, ordinava… Ogni giorno aggiungeva un piccolo pezzo a quella immensa mappa che stava disegnandosi nella testa, immensa, la mappa del mondo, del mondo intero, da un capo all’altro, città enormi e angoli di bar, lunghi fiumi, pozzanghere, aerei, leoni, una mappa meravigliosa. “

 

Alessandro Baricco, da “Novecento. Un monologo”

Le Frasi

 

 

” Per i grandi cuori che muoiono nel corpo ma che continuano a battere nel respiro della notte, non ci sono canoni o bellezze regolari, armonie esteriori, ma tuoni e temporali devastanti che portano a illuminare un fiore nascosto di struggente bellezza. “

(Frida Kahlo)

 

Il concetto Gucci

 

” Aldo promosse anche il “concetto Gucci”, un’ armonia di stili e colori che avrebbe dato uniformità ai prodotti, rendendoli subito identificabili. Il mondo delle scuderie e dei cavalli divenne una ricca fonte d’ispirazione per i prodotti Gucci: la doppia cucitura usata nella fabbricazione delle selle, le fettucce verdi e rosse delle cinghie del sottopancia, e la fibbia a forma di due staffe collegate con il morsetto di cavallo divennero marchi Gucci. Ben presto, Aldo, genio del marketing, cominciò a far circolare la leggenda che i Gucci erano stati nobili fabbricanti di selle per le corti medievali – un’ immagine perfetta per la clientela d’élite a cui Gucci si rivolgeva. Le selle e gli accessori per l’equitazione esposti nei negozi contribuirono a rafforzare la leggenda e alcuni articoli furono persino venduti. E non ha smesso di circolare: tuttora alcuni membri della famiglia ed ex dipendenti sostengono che un tempo i Gucci erano stati sellai. “

Sara Gay Forden, da “House of Gucci”

 

 

 

 

 

Franco Zeffirelli e il “mosaico” dell’esistenza

Franco Zeffirelli con Olivia Hussey durante le riprese di “Romeo e Giulietta” (1968)

Addio al Maestro Franco Zeffirelli, leggendario regista cinematografico, televisivo, teatrale (sue le messe in scena, tra l’altro, di innumerevoli opere liriche) oltre che scenografo, attore e sceneggiatore. Zeffirelli si è spento a Roma due giorni fa, ma i suoi funerali si terranno il 18 Giugno nella natia Firenze. Voglio ricordare il suo genio, la sua sensibilità, l’ intenso pathos che sprigionano i capolavori che ha diretto attraverso alcuni paragrafi tratti da “Autobiografia” (ed. Mondadori, 2006), il volume in cui, in prima persona, mette a nudo l’ anima e traccia il percorso di una straordinaria carriera. Un “grazie” dal profondo del cuore, Maestro Zeffirelli, per le vibranti emozioni che ha saputo donarci.

” Fu in quelle estati con la balia che scoprii il teatro. Strani personaggi, ben noti e amati da tutti, venivano a trovarci quasi ogni settimana. Si piazzavano attorno al fuoco la sera (…) a raccontare storie, storie fantastiche, tragiche, classiche, cui mescolavano fatti autentici e notizie del giorno. (…) Sapevano catturare la nostra immaginazione, il cuore batteva forte e gli occhi si riempivano di lacrime, ma poi si scoppiava a ridere con le storie comiche che chiudevano regolarmente quelle serate; per farci andare a letto rasserenati e senza il pericolo di fare brutti sogni. (…) Quando le estati finivano e si tornava a Firenze, portavo con me il ricordo delle magiche gesta di quei poveri girovaghi. Fu così che incominciai a popolare la mia fantasia con “teatrini” che fabbricavo con le mie stesse mani. “

” Il cinema ha sempre avuto un potere vulnerante su di me: ancor oggi rido e piango senza pudore, e credo appassionatamente a tutto quello che succede sullo schermo.”

” La vita è una rete di storie misteriosamente connesse fra loro. Tutto quello che succede, a pensarci bene, è la conseguenza di qualcos’altro, che poi dà frutti imprevisti e impensati. Quando oggi rivisito i miei diari degli anni andati, tutte quelle idee, tutti quei progetti ancora disordinati sembrano tessere di un mosaico che aspettavano di trovare il loro posto per “accadere”. Ho lavorato col mosaico quando studiavo all’ Accademia di Belle Arti, ed era sorprendente vedere come, alla fine, riuscivamo a formulare e a definire un’idea precisa con tutti quei frammenti colorati e disordinati; come il nostro cervello sapeva scegliere quelli che ci servivano. La vita è sempre colma di tessere sparse: elementi disuniti che hanno bisogno dell’ intervento preciso del nostro intelletto per organizzarsi. Ma la vita è anche seminata di svolte, di incontri all’apparenza senza un significato preciso, ma che poi hanno avuto il potere di dare una sterzata decisiva al corso della nostra esistenza. “

” Poco prima di incominciare le prove per “Romeo e Giulietta”, a maggio mi spostai dal mio caro quinto piano al centro di Roma a una bella villa in mezzo al verde, non lontano dall’ Appia Antica. Quando mi trasferii portai con me non solo zia Lide, Vige e tutto il mio circo, ma volli che venissero ad abitare con noi anche i protagonisti del film. Era una maniera un po’ inconsueta per preparare un film ma funzionò a meraviglia. Olivia (Hussey, ndr.) e Leonard (Whiting, ndr.) si sentirono subito in famiglia e provavano in giardino, Nino Rota componeva la musica in salotto, Robert Stephens e Natasha Perry studiavano le loro parti o nuotavano in piscina. Ogni tanto dovevo lasciare questo mondo di sogni per cercare gli esterni dove avrei girato il film, oppure controllare le costruzioni dei set a Cinecittà. Iniziammo le riprese il 29 giugno nella bella cittadina di Tuscania, poi ci spostammo a Pienza e a Gubbio (…) “

” Il dramma e la gioia della mia esistenza sono sempre stati di essere una persona capace di molteplici attività. Il che ha spesso creato problemi a chi vorrebbe a ogni costo catalogare ed etichettare il prossimo. Ma io, pirandellianamente, riuscivo a essere “uno, nessuno, centomila”. E anche con un certo successo. Potevo disegnare, dirigere, recitare, ed è sempre stato per me un piacere quasi perverso il saper fare tante cose, e riuscire a farle anche abbastanza bene, saltando dall’una all’altra. Ma questo ha avuto anche delle implicazioni negative sul complesso della mia carriera. “

” (…) come Shakespeare fa dire ad Amleto: “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”. E, alla fine, dobbiamo sempre tenere ben chiara davanti a noi la summa, la conclusione di tutto, come rivelò con semplici parole Madre Teresa: “La vita non è una corsa verso la morte. E’ la morte, invece, sorgente di vita. “

 

(Estratti da “Autobiografia” di Franco Zeffirelli, ed. Mondadori, 2006)

 

Photo: Emilio Lari (Q5371893) [Public domain], via Wikimedia Commons