Tendenza trecce, un hairstyle perfetto per la transizione stagionale

Antonio Marras

Le svolte di fine estate riguardano anche il look. Quando decidiamo di cambiare, non a caso, corriamo a “darci un taglio”: se spira aria di metamorfosi, l’hairstyle è il primo ad essere chiamato in causa. Niente di meglio, quindi, che dare un’occhiata alle tendenze capelli dell’Autunno Inverno 2024/25. Per prendere qualche spunto, ma anche per focalizzarci su determinati trend. Come quello delle trecce, ad esempio, che può ispirarci fin da subito: è perfetto per quest’ultima tranche di estate, adattissimo alla transizione stagionale. E molti designer lo hanno mandato in passerella rivisitandolo in modo estroso. Antonio Marras, per citarne uno, ha proposto un hairlook firmato da Eugene Souleiman dove due trecce laterali si incrociano sul collo e infine sulla nuca, mentre una treccina adorna la scriminatura centrale. Lascio la parola alle immagini, ma non è finita qui: nelle prossime settimane, su VALIUM troverete una vera e propria panoramica dei vari hair trend autunnali.

 

Sara Wong

Anteprima

Antonio Marras

Etro

Emporio Armani

Odette Alvarez

Sagaboi

Thom Browne

Simon Cracker

 

Notturno Acquatico

 

 

“L’acqua non oppone resistenza. L’acqua scorre. Quando immergi una mano nell’acqua senti solo una carezza. L’acqua non è un muro, non può fermarti. Va dove vuole andare e niente le si può opporre. L’acqua è paziente. L’acqua che gocciola consuma una pietra. Ricordatelo, bambina mia. Ricordati che per metà tu sei acqua. Se non puoi superare un ostacolo, giragli intorno. Come fa l’acqua.”
(Margaret Atwood, da “Il canto di Penelope. Il mito del ritorno di Odisseo”. Ponte alle Grazie Editore)

 

Ritratto notturno con acqua. Luci al neon, bagliori e luccichii che sfavillano nel buio. Dove ci troviamo? In un club, in un locale, su un rooftop con piscina…Le opzioni sono molteplici, il senso di mistero unico e indescrivibile. Come il glamour che sprigionano le immagini. Oggi la rubrica dedicata ai libri, “Le Perle di Valium”, si fonde con il format della photostory dando origine a un connubio intriso di incanto. Enjoy it.

 

Foto: Olya Prutskova via Pexels

 

Cottagecore: il ritorno dello stile bucolico

 

La Primavera è la stagione che più gli si addice: non è un caso che il Cottagecore, in questi giorni, sia tornato in grande stile. Il suo ideale estetico esalta la vita rurale, i cari vecchi tempi del fatto a mano contrapposti a quelli della modernità tecnologica. La campagna, in special modo quella inglese, costellata dai suggestivi cottage con tetto di paglia, è lo scenario Cottagecore (e ce lo dice persino il nome) per antonomasia. In campagna si vive a stretto contatto con la natura, assaporando atmosfere idilliache. Si allevano animali, la frutta e la verdura si raccolgono nel proprio orto, si prepara il pane in casa. Il verde si alterna a un tripudio di fiori dai colori incredibili, valorizzando luoghi che sembrano pensati apposta per un picnic. E poi c’è la moda: lo stile Cottagecore è fatto di grandi cappelli di paglia, abiti impalpabili, stampe con pattern floreali, balze, volant e maniche a palloncino. Tutto, dall’ abbigliamento al giardinaggio, è all’insegna della sostenibilità. La lettura è un hobby ampiamente praticato negli ampi spazi aperti; vengono privilegiati libri antichi, preferibilmente volumi di fiabe o trattati di botanica. Culturalmente, le radici del Cottagecore affondano nella poesia pastorale di Teocrito e nelle Bucoliche di Virgilio: opere che inneggiano a una ruralità sognante e fortemente idealizzata. In campagna è possibile evadere dal caos cittadino, apprezzare i vantaggi di una vita all’insegna della semplicità, riscoprire la natura e le sue meraviglie. Durante il Rinascimento, anche autori come il Petrarca, Boccaccio e William Shakespeare si dedicarono al tema bucolico. Alla base c’era l’Arcadia della Grecia antica, il “locus amoenus” per eccellenza della letteratura classica e moderna. Tornando al 2024, ho voluto dedicare una photostory al Cottagecore e alle sue atmosfere: scopritele attraverso le immagini di questo post.

 

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Verso l’Equinozio di Primavera

 

E’ che dietro le cose ci sei tu, Primavera, che incominci a scrivere nell’umidità, con dita di bambina giocherellona, il delirante alfabeto del tempo che ritorna.
(Pablo Neruda)

La Primavera è nell’aria, e ogni cosa si impregna di magia. La luce toglie spazio al buio, rispuntano i colori, un’atmosfera sospesa e onirica avvolge gli scenari in un alone flou che svanirà con i primi tepori, con le prime giornate di pieno sole. La nuova photostory di VALIUM, scatto dopo scatto, vi accompagna in un fatato percorso la cui meta è l’Equinozio di Primavera.

 

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Il ritorno della luce

 

21 Febbraio: le giornate si sono allungate. Manca ancora un mese all’Equinozio di Primavera, ma il sole tramonta ormai intorno alle 17.44. La luce ritorna a poco a poco, spargendo un chiarore cristallino nel paesaggio invernale. Ed è come se tornasse la vita, un potente desiderio di rinascita che accompagna serate in cui il buio cala sempre più tardi. A questi istanti, alle ore di luminosità che ci regala Febbraio, dedico una photostory incentrata sui tramonti che preannunciano l’arrivo della Primavera.

 

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2 Febbraio, Festa della Candelora

 

“Per la santa Candelora, se nevica o se plora, dell’inverno siamo fora; ma se l’è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno”

(Proverbio popolare)

 

Un tripudio di luci, fiammelle di candele che baluginano nella buia sera di Febbraio: è la festa della Candelora, che celebra la Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme. E come prevede la tradizione, durante la Messa si benedicono le candele simbolo di Cristo, definito da Simeone “luce per illuminare le genti”. In tempi molto antichi la Candelora si festeggiava il 14 Febbraio, la stessa data in cui i romani, durante i Lupercali, organizzavano  lunghe fiaccolate in onore della dea Febris (detta anche Iuno Februata) a scopo purificatorio: le torce accese erano un emblema della luce che squarcia l’oscurità propiziando il fertile risveglio della natura. Quando Papa Gelasio I abolì i Lupercali tra il 492 e il 496, la solennità cristiana della Candelora andò a sostituire quei festeggiamenti pagani. Fu però l’Imperatore Giustiniano I il Grande, nel VI secolo, ad anticipare le celebrazioni al 2 Febbraio. Il concetto di “purificazione” accomuna, tuttavia, entrambe le festività. Se i romani consacravano i loro riti purificatori a Iuno Februata (dal latino “februare” ovvero “purificare”), i cristiani celebravano la Purificazione della Beata Vergine Maria: le leggi ebraiche ritenevano il primogenito maschio offerto a Dio e bisognava riscattarlo con un’offerta; al tempo stesso, la madre veniva considerata impura nei 40 giorni successivi al parto. Maria e Giuseppe, quindi, si recarono al Tempio 40 giorni dopo la nascita di Gesù. Quando Simeone vide il Bambinello, riconobbe subito in lui il Messia venuto a illuminare il mondo e le persone. Gesù è la luce del mondo, e per simbolizzare il suo fulgore ogni anno, il 2 Febbraio, si benedicono le candele prima di distribuirle ai fedeli. Da qui il termine “Candelora”, derivante da “candelorum” che significa, appunto, “benedizione delle candele”; ed è a questo suggestivo oltre che sacro rito che dedico la nuova photostory di VALIUM. Buona Festa della Candelora a tutti.

 

 

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Nel bosco incantato

 

Sempreverdi grondanti di neve, distese candide, specchi d’acqua ricoperti di gelo. Un falò arde inaspettato in una radura, gli animali selvatici si muovono lungo sentieri su cui imprimono le loro impronte…In Inverno, anche il bosco si riempie di rarefatta meraviglia. Chi osa addentrarsi nella sua fitta vegetazione può bearsi della visione di scenari magici e luoghi mozzafiato. Percorrerlo è inoltrarsi in un sogno, abbracciare un’esperienza onirica che il biancore della neve rende ancora più sublime. Buona giornata con la nuova photostory di VALIUM.

 

 

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Sposa d’Inverno

 

Sposarsi in Inverno: un periodo insolito, ma non meno meraviglioso. Il candore dell’abito e degli accessori, perfettamente in linea con quello dei paesaggi imbiancati, permette di sfoggiare look da autentica “regina delle nevi”. La preziosità fa da leitmotiv, l’Inverno non favorisce connubi armonici con il minimalismo. Il bianco si declina in tutte le sue sfumature – neve, ghiaccio, avorio, madreperla, panna – per dar vita a giochi cromatici ton sur ton con l’ambiente circostante. Pizzo, tulle e chiffon sono i tessuti ricorrenti, eterei e impalpabili al punto giusto; il luccichio argentato o perlescente è una costante: un rimando a suggestioni lunari, ai bagliori del ghiaccio, alla neve e ai suoi cristalli. Dedico la nuova photostory di VALIUM alla sposa d’Inverno, una stagione che impregna qualunque cosa di magia.

 

 

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Notte di Natale

 

“Il Natale muove una bacchetta magica sul mondo, e per questo tutto è più dolce e più bello.”
(Norman Vincent Peale)

 

Notte di Natale, la magia è nell’aria. Luci e luminarie risplendono, accendono la notte di bagliori intermittenti. Le vie si svuotano, le finestre accese indicano che nelle case è in corso la cena di Vigilia: è un’immagine che rimanda a un senso di calore, di convivialità familiare. Nelle piazze, il viavai della gente resiste grazie ai mercatini natalizi ancora operativi. C’è chi è in giro per turismo, chi cerca dei regali last minute, chi è solo e non ha parenti o amici con cui riunirsi. Le strade torneranno ad animarsi prima della messa di mezzanotte, ora in cui alcuni preferiscono scartare i pacchetti scintillanti che ha portato “Babbo Natale”. Comunque la si trascorra, la notte di Natale è un’esperienza altamente suggestiva. Ogni anno, la celebrazione della nascita di Cristo impregna di spiritualità e misticismo le ore notturne. Che si creda in Dio o meno, la luce che è venuto a portare Gesù Bambino lambisce chiunque: è difficile non lasciarsi contagiare da questa atmosfera incantata. Descriverla a parole è un compito arduo, le immagini la rievocano con maggior efficacia. Ed è servendosi di un gioco di luci e ombre fortemente evocativo che la nuova photostory di VALIUM vi farà rivivere il mood che aleggia sulla notte più magica dell’anno.

 

 

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Natale è nell’aria

 

Al 25 Dicembre manca poco più di un mese, ma l’atmosfera natalizia inizia a insinuarsi in tutte le città. Luminarie appena installate, vetrine vestite a festa, decorazioni e proposte regalo fanno già parte dello scenario di questo fine Novembre. Cominciamo a tirar fuori l’albero, gli addobbi, libri di ricette che ci guidino nella preparazione di piatti e dolci tradizionali…Il caminetto prende il posto dei caloriferi, senza dubbio meno suggestivi, le candele baluginano poeticamente al calar del crepuscolo; il freddo porta con sè la pioggia, il nevischio, su certe alture anche la neve. Natale è nell’aria: i suoi bagliori e i suoi profumi ravvivano l’anonimo grigriore novembrino. L’odore di fumo che fuoriesce dai comignoli è già un indizio, il sentore della ritrovata intimità familiare. Godiamoci appieno questo periodo, che ci accompagna verso l’Avvento.VALIUM lo celebra con la nuova photostory, un racconto per immagini intriso di una gioia atavica: quella che, ormai da secoli, fa da preludio alle feste natalizie.

 

 

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