Gennaio, come ho già scritto, è il mese dei buoni propositi e dei nuovi progetti. E la Contessa Pinina Garavaglia, insieme al fido DJ Panda, sono l’esempio vivente di questo assioma. Insieme hanno appena lanciato “Elisir”, un nuovo programma radiofonico trasmesso, ogni primo venerdì del mese (ma eccezionalmente il secondo, ovvero il 12 Gennaio, in occasione dell’inizio del 2024), da Radio Studio Più, una radio che è possibile ascoltare in FM oltre che via web. L’orario? Mezzanotte, naturalmente: l’ora fatata in cui si aprono i cancelli del magico universo della Contessa. “Elisir”, che ha come sottotitolo “Infusion Power” e di questo format rappresenta l’evoluzione, è un reading show performativo che unisce musica e poesia. Il programma è stato ideato dalla Contessa Pinina Garavaglia in persona, autrice anche dei versi che recita live con il soundtrack creato da Dj Panda, all’anagrafe Ermanno Mainardi, producer di grande esperienza musicale e creativa. E’ d’obbligo aggiungere che i versi della Contessa sono tratti, nessuno escluso, dal suo libro “Per sempre giovani. Poesie viventi. Sonetti attraenti”, pubblicato esattamente un anno orsono per i tipi di Zacinto Edizioni. “Elisir”, come recita il comunicato stampa, è “la ricerca di un’unione in consonanza creativa di musica e versi shakerati in una metaforica pozione tonico-energetica per ballare, pensare, ricrearsi ed evadere nel “multiverso” della musica dance elettronica di tendenza nelle sue varie modulazioni techno.” Il radio show di poesia e musica proposto dal consolidato duo Garavaglia-Dj Panda si rivolge a un target eclettico, ageless e trasversale. Per saperne di più, ho voluto porre qualche domanda ai diretti interessati. Prima di lasciare spazio alla doppia intervista, vi ricordo che la prossima puntata di “Elisir” verrà trasmessa su Radio Studio Più (95,5 MHz e, via web, www.studiopiu.net) venerdì 12 Gennaio a mezzanotte in punto. Stay tuned!
QUATTRO CHIACCHIERE CON LA CONTESSA PININA GARAVAGLIA
Come presenteresti “Elisir” ai lettori di VALIUM?
“Elisir” potrebbe essere definito, metaforicamente, il nettare musicale e poetico necessario ad introdurre nella magia di una notte fatata. Un iter extrasensoriale concepito per pensare, ballare e sognare. Io lo immagino anche intriso di sensualità: nel suo divenire lo paragonerei ai preliminari, allo svolgersi e all’apice di un rapporto sessuale, un crescendo che subito dopo lascia spazio a un senso di appagamento romantico. Tutto questo viene raccontato in musica e versi che ci trascinano in una sorta di viaggio nei meandri della nostra sensibilità di ascolto. Questo programma è unico, una sfida. Non è un semplice radio show, bensì un’innovazione, una narrazione che assume sembianze diverse per ogni singolo ascoltatore. Può diventare un’immagine, un’azione, essere utilizzato come sottofondo di qualsiasi cosa desideriate fare: ballare, sognare, amare…volare. “Elisir” ha la durata di un’ora e richiede un ascolto impegnativo, le parole non devono sfuggire e la musica deve penetrare. Prima ho parlato di “sfida”, perché lo considero tale: è particolare, una novità, e piacerà a un tipo di pubblico in sintonia con la sua formula inedita, ricreativa e riferita alla club culture. L’importante è che l’impronta del programma sia dinamica, assolutamente non intellettualistica, impreziosita da una punta di glamour che strizza l’occhio alla nightlife.
Il programma viene trasmesso da Radio Studio Più, una radio che trasmette anche in FM. E’ un traguardo importante nell’era del web: cosa pensi al riguardo?
Radio Studio Più è una top radio ed in grande espansione, offre una reale panoramica della musica internazionale attuale, quella dei grandi dj e producer che contano…Quelli della musica elettronica, dei Festival, per intenderci, che nel mondo radunano milioni di persone e che sono il vero trend della Glob Culture musicale che fa da base al nostro esclusivo radio show performativo. Posso asserire che il suo effervescente editore Claudio Tozzo è un vero esperto di ogni settore musicale, quello Pop compreso…l’eclettismo di qualità della sua radio è sicuramente vincente!
Con quale spirito affronti questa nuova avventura?
Sicuramente con uno spirito di innovazione soprattutto nell’abbracciare quello che è il mood internazionale, pur parlando in italiano perché i miei versi sono in italiano. Ma nonostante questo la cifra del nostro radio show è cosmopolita, perché l’italiano – anche secondo un sondaggio – risulta una lingua che piace molto, essendo così dolce e musicale. Ultimamente sta avendo una grossa spinta anche a livello di fruizione, tant’è vero che, proprio il 6 Dicembre scorso, il canto lirico italiano è stato dichiarato Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Quindi, se all’inizio il fatto che recitassi i miei versi in italiano poteva sembrare un handicap, oggi direi che li dota di un valore aggiunto; anche perché la nostra lingua viene studiata in un numero sempre maggiore di paesi…Declamerò i miei versi sempre ed esclusivamente in italiano pur dedicandomi all’inglese in qualche occasione, ad esempio la citazione di Samuel Beckett che riporto nell’incipit del libro “Per sempre giovani”: “Dance first. Think later. It’s the natural order” (“Prima balla poi pensa, è l’ordine naturale delle cose”).
I progetti che porti avanti, di qualunque tipo essi siano, emanano sempre un profondo senso di magia. Da dove nasce questa tua dote?
Cerco sempre di individuare una via di fuga dalla mera realtà, che come esseri umani ci obbliga a sottostare a determinati concetti: la cognizione del tempo, ad esempio. La magia per me è un groove, un modo di evadere, ma sempre con una tendenza al bello e all’epica…a tutto ciò che può esaltare i nostri cinque sensi. E’ una bellezza che ricrea e trasmette un senso di fascino fiabesco, permette di distaccarsi dalla negatività inesorabile dell’esistenza e di cercare rifugio in qualcosa che vada al di là, anche nel soprannaturale volendo.
La tua collaborazione con Dj Panda prosegue ininterrotta, potreste ormai essere considerati un duo inscindibile. Su quali elementi si basa la vostra intesa?
Prima di tutto, il fatto che lui sia imperturbabile ben si concilia con la mia tendenza allo “Sturm und Drang”, tant’è vero che definisco me stessa un forno e Panda un freezer. Alla fine, tutto sommato, facciamo parte della stessa cucina! La nostra è un’alchimia misteriosa, inspiegabile; sviscerarla sarebbe riduttivo. Direi che Panda ha colto appieno il mio senso poetico, in più riesce a trasmettermi un’emozione che è sempre rimasta quella degli esordi. Il rischio in agguato per tutti i performer, quando esibirsi diventa un lavoro, è che l’entusiasmo iniziale si tramuti in routine. Ma in una situazione simile io perdo l’ispirazione! Non potrei mai concepire di fare un programma senza emozione, e al riguardo io e Panda siamo in perfetta sintonia. A livello caratteriale sono abbastanza impulsiva, per cui se lui fa delle scelte che non condivido arrivo anche ad essere “tempesta e impeto”. Poi magari mi pento, vengo a più miti consigli, ma lui non si scompone. I nostri gusti, invece, sia sotto l’aspetto estetico che musicale, sono identici. Le differenze tra noi sono temperamentali: io sono enfatica, mi infiammo, lui è sempre impassibile. Lo definirei una roccia! Però siamo riusciti a trovare un compromesso; quando gli dò dei suggerimenti li segue, mentre io cerco di tenere a freno la mia irruenza.
Quali sono i criteri con cui scegli di volta in volta i versi destinati ad “Elisir”?
Scelgo i versi che conducono più facilmente a un’emozione, a un desiderio di evasione e di riflessione poetica vera e propria. Molti poeti utilizzano i loro versi per mandare dei messaggi impegnativi, più che impegnati. Io, invece, cerco sempre di donare uno stimolo ricreativo che offra spunto per un’evasione sia in se stessi che al di là di se stessi, un’evasione che dia anche degli input. Un’evasione creativa ed evocativa al tempo stesso, che evochi emozioni, sensazioni…Che distacchi da tutto ciò che divide e possa essere fautrice di un piacere universale. Dj Panda si serve della sua sensibilità e creatività per “tradurre” in musica i miei versi. Non avrei mai fatto una trasmissione incentrata solo sulla poesia perché credo nella trasversalità delle arti, nella loro comunione. Tutto questo, oltre a donare un valore aggiunto, va in direzione del teatro, perché il teatro è quel luogo ricreativo dove puoi unire la musica, la poesia, la scenografia, la recitazione, il ballo…Il teatro è un luogo universale. Quindi potrei dire che in questo spazio radiofonico cerco di fondere e potenziare una comunicazione performativa d’arte con la mia creazione musicale e la creazione di regia, in quanto Panda interpreta musicalmente i miei versi. Lui durante il programma inserisce brani che ha firmato ma non solo, per cui fa il doppio lavoro di dj e producer; come un pittore utilizza una tavolozza e dà un’immagine ai miei versi, ideando una musica che connota momenti altamente emozionanti.
Il nuovo anno è appena iniziato. Che cosa auguri ai nostri lettori?
Tuffiamoci nell’onda del tempo e che propizia ci culli anche quando c’è vento. E’ un augurio che faccio a tutti ed è molto importante, lo ripeterò anche durante la puntata del 12 Gennaio. Per me l’arte dev’essere assolutamente trasversale e universale, portata a tutti. Anche quella più concettuale, perché non si può mai sapere da chi verrà recepita; per qualcuno potrebbe essere uno spunto per migliorare la propria esistenza. La musica, l’arte e la poesia vanno al di là del tempo, delle religioni e delle ideologie politiche di ogni epoca. La politica divide, l’arte unisce.
A TU PER TU CON DJ PANDA
Come presenteresti “Elisir” ai lettori di VALIUM?
“Elisir” è un connubio di musica e poesia, che con il loro intreccio creano grande pathos ed energia.
Il programma viene trasmesso da Radio Studio Più, una radio che trasmette anche in FM. E’ un traguardo importante nell’era del web: cosa pensi al riguardo?
Essere approdati nuovamente all’FM dà sicuramente grande credibilità e solidità al programma, grazie a un pubblico più trasversale e non per forza settoriale come quello della radio web.
La tua collaborazione con la Contessa Pinina Garavaglia prosegue ininterrotta, potreste ormai essere considerati un duo inscindibile. Su quali elementi si basa la vostra intesa?
Sicuramente la grande professionalità di entrambi e l’esperienza che abbiamo accumulato in questi anni trainano questo progetto che sta raccogliendo molti consensi in più ambienti, non solo nel mondo delle discoteche ma anche in teatro grazie soprattutto alla Contessa Poetessa.
Con quali criteri imposti, di volta in volta, la scaletta di “Elisir”?
Ogni volta viene fatta una selezione diversa, con la quale si crea un connubio legato ai versi che propone la Contessa. I brani spesso si sposano perfettamente con il significato della sua poesia.
Ai versi della Contessa fa da sottofondo una techno trance epica dal ritmo mozzafiato. Qual è il punto di forza di questo genere che regna incontrastato nei club da oltre trent’anni?
La longevità della techno/trance è perlopiù da attribuire alle basi cariche di energia e alla melodia. Le persone percepiscono da questa musica la carica emotiva dandone poi sfogo nei vari club, nei più blasonati festival oppure nelle proprie auto.
Il nuovo anno è appena iniziato. Che cosa auguri ai nostri lettori?
Gli auguri più sinceri a tutti voi che ci state leggendo per un 2024 all’insegna della semplicità ma non della banalità. Cit. Contessa Pinina Garavaglia!
Annotatevi data e luogo perchè l’evento è imperdibile: venerdì 27 Maggio la Contessa Pinina Garavaglia si esibirà live, insieme a Dj Pandae a Ricci Jr, nello splendido Le Jardin au Bord du Lacall’ Idroscalo di Milano. In questa suggestiva open-air disco fronte lago, immersa in un parco costellato da alberi e fiori di svariate specie, la Contessa e i due dj di fama internazionale daranno vita a una serata ispirata al format di Diamonds Infusion Power, il Poetry Show che Pinina Garavaglia propone sulle frequenze di Radio RBS all’ una di ogni secondo e quarto venerdì del mese. L’ intento è quello di coinvolgere il pubblico (inteso come pubblico in carne ed ossa) nella magia di un appuntamento in cui la potenza della techno si fonde con il lirismo dei sonetti declamati – oltre che ideati – dalla Contessa Garavaglia stessa. Lo show dell’ Infusione, d’altronde, si avvale di una formula di intrattenimento artistico che ha sempre riscosso un enorme successo presso i fan della “nobildonna rock”.
La Contessa Pinina Garavaglia
La sfida, ora, è quella di realizzarlo live dedicandolo a un pubblico ampio e variegato: verranno introdotte alcune novità, ma il fulcro della performance rimarrà inviariato. Con il valore aggiunto che un’atmosfera intrisa di pathos, fascino e bellezza, data la lussureggiante ambientazione, potrà apportare. Le Jardin au Bord du Lac è indubbiamente lo scenario ideale per un simile evento. Il giardino rigoglioso, la mondanità e il sound di alto livello caratterizzano una location dove, nelle calde giornate estive, la magia comincia ad aleggiare dal tramonto in poi. Non è un caso che le serate a Le Jardin abbiano inizio alle 19.00: godersi il rito dell’ aperitivo, cenare o scatenarsi nelle danze, domani, sarà un’ esperienza del tutto unica in attesa della fatata esibizione della Contessa e dei suoi fidi Dj. Se vi sarà impossibile partecipare al Poetry Show, non è detto che non abbiate altre opportunità: magari Diamonds si affezionerà alla sua dimensione live e andrà ad arricchire il palinsesto dei club più prestigiosi d’Italia. Teniamo le dita incrociate…
Uno scorcio di Le Jardin au Bord du Lac all’ Idroscalo di Milano
Un enorme boato e via, il sound prorompe. Il ritmo è vorticoso, incalzante, inarrestabile. Come un cavallo lanciato a briglia sciolta, avanza galoppando su un tappeto di note inebrianti. A cavalcare quel purosangue non è altri che lei, la Contessa Pinina Garavaglia. La scena è onirica, il mood fiabesco, il destriero talmente diafano da sembrare cristallino. Non è un caso che il titolo della nuova hit della Contessa sia proprio “Crystal Horse”, una produzione della label Tempi Inversi fondata da Gasoldo (rileggi qui la sua intervista con VALIUM) e Bitinjuice. Il pezzo, arrangiato da quest’ ultimo in puro stile Trance, è travolgente al pari di “Iconic”, “Magic Moments” e “Disco Dreams”, i precedenti singoli che la Contessa Garavaglia ha rilasciato con Tempi Inversi, ma a renderlo assolutamente unico è una scintilla in più: la sua valenza simbolica, un’ alchimia che ingloba il desiderio di evasione e l’ energia liberatoria associati alla magica triade composta da Musica, Ballo e Poesia. Le lyrics sono ridotte al minimo per esaltare il sound possente e irresistibile, ma Pinina Garavaglia riesce a condurci nel suo Regno Fatato anche con una manciata di versi: “Nella sfera di cristallo / Vedo un principe a cavallo / Da un millennio sta vagando / Per un gioco galoppando…”, declama ipnoticamente la Contessa prima che il resto della poesia si fonda con la musica martellante. “Filastrocca del Videogame”, questo il titolo della lirica, prosegue così: “L’ avventura più penosa è un bel gioco di mistero che non può mai esser vero…se tu credi a questi inganni puoi dormire anche cent’anni e fra cent’anni non si sa quale mondo ci sarà…se ancora il mondo ci sarà”. La conclusione, visti i tormentati tempi attuali, potrebbe suonare profetica. In realtà, la Filastrocca è un’ ode alla positività intrisa di figure metaforiche. Ci sembra quasi di vederla, la Contessa Garavaglia, mentre scruta la sfera di cristallo: ecco il principe a cavallo, laddove il galoppo sta a simbolizzare la vita e la sua finzione illusoria, i suoi abbagli, le sue chimere. Un percorso, dunque, senza via di scampo? No di certo, nel momento in cui Musica, Ballo e Poesia intervengono ad animare il tragitto. La triade incantata è un portentoso antidoto contro i miraggi esistenziali, un flusso energetico che azzera le insidie e i tranelli incontrati lungo il cammino. Dopo due anni di restrizioni a causa Covid, rappresenta la bacchetta magica che spezza l’incantesimo e ci sprona a muoverci, a godere pienamente della vita. Musica, Ballo e Poesia aprono la mente e liberano il corpo, che si scatena al ritmo delle note più esplosive. Sono catartici, rigeneranti…Pinina Garavaglia li celebra mentre il sound di Bitinjuice avvolge e travolge, ci ingoia nel vortice della loro potenza. Lasciamoci trascinare in questo gorgo senza opporre resistenza, e il nostro destriero al galoppo si tramuterà all’ istante in un “Crystal horse” dai traslucidi bagliori.
L’uscita di “Crystal Horse” non è l’unico regalo che ci fa Pinina Garavaglia. Due sabati al mese, a mezzanotte in punto (un’ora non scelta a caso), potete immergervi nelle elettrizzanti e sfavillanti atmosfere del suo “Infusion Power” su ClubRadio06. Una replica della trasmissione è prevista per il giorno dopo, domenica, alle 18. Dato che nessuno meglio di lei saprebbe descrivervi questo straordinario progetto, lascio subito la parola alla “Contessa Rock”: “Infusion Power” nasce dall’ Infusione (Poesia ritmica visuale e delirio logico), il mio Reading Show performativo a sua volta derivato dalle mie esibizioni allo storico Afterhours Exogroove. Ora è un radio show originale di musica e poesia per ballare e sognare ovunque tu sia…Nel multiverso della Techno e nella sfera peculiare della Club Culture. Come un elisir tonico shakerato, “Infusion Power” va in onda idealmente a mezzanotte del sabato due volte al mese alternate, la prima è “Diamonds” e si avvale della direzione musicale straordinaria di Dj Panda e Ricci Jr Dj, il terzo è “Wonder” con il Soundtrack di 2FactorDj e gli inserti vocali surreali di Gas Voxx (Gasoldo, ndr.)…Il tutto, in esclusiva per ClubRadio06.” La data del prossimo appuntamento? Nell’ ora fatata che segna il passaggio tra il 2 e il 3 Aprile. Save the date!
Nome: Leopoldo Ulivieri, alias Gasoldo. Segni particolari: un’ ironia travolgente e una dialettica che non conosce eguali. Professione: rapper, scrittore, poeta underground, artista specializzato nel catturare frammenti di stelle per tramutarle in versi. Passioni: scrittura e musica. Non c’è da stupirsi che la genialità di Leopoldo mi abbia immediatamente intrigato e che abbia voluto saperne di più su di lui. Magnetico, eclettico, esplosivo, quando parla è come un fiume in piena. A Milano lavora negli headquarter del designer Neil Barrett, ma nel frattempo porta avanti le passioni che gli bruciano dentro sin da quando era bambino. La musica, appunto (racconta di esser stato partorito “sul cubo di una discoteca”), ma soprattutto la scrittura, in particolare quella in versi, che per lui è diventata la chiave d’accesso ai magici reading show dell’ Infusione (serate che coniugano poesia ritmica visuale e delirio logico) ideati dalla Contessa Pinina Garavaglia. Il suo incontro con il rap ha fatto sì che l’ arte di scrivere e l’arte dei suoni si fondessero in modo ideale: i brani di Gasoldo sono uno sfavillante mix di musica e poesia (sia metropolitana che dell’ anima) imbevuto di ironia potente, un dettaglio da non trascurare. Perchè nelle sue lyrics Gasoldo racconta se stesso, o meglio, esprime una visione del mondo del tutto personale. Non senza toccare problematiche universali, naturalmente: è in grado di rappare su un fenomeno come quello delle sette religiose e, subito dopo, di affrontare il tema dell’ addio amoroso con una profondità incomparabile. Evita accuratamente di nascondersi dietro l’ oggettività; ci rende, al contrario, partecipi del suo punto di vista. E al tempo stesso prende le distanze da stereotipi e da leitmotiv ricorrenti nella new wave del rap, sempre fedele all’ intento di affermare la propria identità e il proprio credo. Ho incontrato Gasoldo in occasione di una ghiottissima news, l’ imminente uscita del suo nuovo singolo “Io & te per sempre”. Arricchito da un featuring con Erica Mengod e prodotto da Andrea Bonato aka Bitinjuice, con il quale Ulivieri ha fondato la TempiINversi Records, il brano vedrà la luce il 12 Novembre. Ci siamo quasi, insomma! Mentre inizio il countdown, vi invito a leggere questa intervista fiume dove è proprio il poliedrico rapper ad introdurvi nel suo straordinario universo. Preparatevi a farvi ammaliare da un flow irresistibile, da un turbinìo inarrestabile di parole a cui manca solo un sottofondo musicale…
La cover di “Io & te per sempre” (feat. Erica Mengod), il nuovo singolo di Gasoldo. Artwork by Charmante Folie
Leopoldo, potresti presentarti ai nostri lettori? Raccontaci chi sei e qual è il tuo background.
Dovrei scrivere un romanzo, le risate come le trascriverai? Sarò sincero e spontaneo come sempre. La spontaneità è un po’ un difetto di fabbrica, nel senso che poi spesso le persone non riescono a capire quando sei serio o quando scherzi. Anche se qua non si scherza, eh! È una sottile linea, ma in fondo è divertente anche così. Non mi piace sintetizzare una domanda così importante. Vai a spiegare che nasco poeta underground e fraintendono: il destino con la destinazione, la destinazione con la meta. Il viaggio con l’iperbole e via discorrendo. E qui si aprono capitoli su capitoli…Sono come un gatto che corre nei vicoli di notte fra mille pericoli. Eccomi di nuovo a cavallo del tempo che fugge galoppa distrugge come un leone in gabbia che fa? Rugge. Ecco, vedete, è interessante osservare che il termine “rugge” venga sottolineato come errore dal correttore automatico. Incredibile ma vero, direi. È un po’ come la musica che si sente adesso. Orribile e artefatta, non trovate? Manca proprio di poesia, di sentimento. È fredda. Falsa. Finta. Si sente che è fatta solo per un tipo di business da avvoltoi. Cara Silvia, la tua domanda è troppo complessa anche per uno come me, poi qui siamo in tre…e giro al largo lontano da ingorghi attraverso borghi e sobborghi, e divago tra i sentimenti come il Dott. Zivago, sono scrittore poeta son rapper son quello che sono, così come sono, verso i miei versi in un verso, declamo reclamo proclamo sono un dolce frastuono nell’universo. Mia fantasia finché lei c’è veglia su me stasera sei mia stellare poesia andiamo partiamo prendiamo ogni cosa che sia veramente importante in totale? Niente lasciamo la gente di sempre in tempesta in balia tra la nebbia la noia la rabbia mai vista in questa con questa per questo sei mia solare poesia tu rendi chiara di luce la via nel sentiero vola un pensiero e se scrivo ci credo poeta sicuro vola il pensiero più duro e maturo e capisco e siluro e contagio la via nel tempo prezioso prezioso che sia preziosa follia i fogli miei sparsi in corsia dove la musica regna sulla pazzia. Niente, dai: passo direttamente alla seconda domanda senza passare dal via! E così sia. (ride fragorosamente, ndr)
Un’ immagine epica: Leopoldo (a sette mesi) come Gesù Bambino, circondato dai suoi fratelli, in una foto destinata ad un biglietto di auguri natalizio per i parenti e gli amici di famiglia. Lo scatto è di Silvio Nobili, noto fotografo di moda che realizzò anche la copertina dell’ album “Amore e non amore” di Lucio Battisti
Ma tu, quando eri piccolo, che cosa avresti voluto fare da grande?
Lo scrittore, anche se giocavo molto bene a pallone. Poi ho conosciuto il rumore di una traversa che probabilmente è ancora lì che trema. Ho conosciuto il sapore della delusione e della sconfitta, ho conosciuto me stesso, il rap e le donne. Da lì è cambiato tutto. Ho capito che per conquistare una ragazza non c’è per forza bisogno della bellezza fisica, anche se quella aiuta, dei soldi, dei classici stereotipi del calciatore con le veline. Bastava usare un po’ di fantasia e molta poesia. Infatti ad una delle mie prime fidanzate scrivevo ogni sera un sonetto, un testo, un pensiero…infatti…mi ha mollato. La poesia non piace. È scomoda. Quasi mette in imbarazzo. Come il rap, insomma. Anche se io non ho mai mollato né la scrittura né la musica, anzi. Ho raddoppiato. Ho insistito, ho continuato. Quando si va a fondo, o risali o stai li. È carattere sapere reagire. Nella sofferenza scrivere mi ha sempre aiutato. Nelle situazioni peggiori della mia vita riuscire a scrivere mi ha dato la forza per andare avanti e provare a superare determinate situazioni, spesso molto difficili. Scrivevo al buio, sui muri del baratro. Una sorta di preghiera, quasi. Un dialogo continuo, un grido insistente. In rima, poi, è una ricetta perfetta. Devi per forza di cose usare la materia grigia. Credo, pensandoci, che già da piccolino utilizzassi la scrittura come terapia. C’è chi si rilassa con la grappa…e chi scrivere testi e li rappa poi stappa…
Poi hai incontrato il rap, ed è stato subito colpo di fulmine. Ma ancora prima, appunto, la scrittura…
Per me è un piacere scrivere, per me è un dovere scrivere. Devo tanto alla scrittura e lei non mi deve nulla anche se adesso mi sta ripagando. Scrivere per vivere e viceversa, scrissi tanto tempo fa e la storia non è cambiata granché senonché adesso scrivo direttamente sulla musica, cosa che prima non facevo. Le parole scritte, secondo me, se messe giù bene sono già abbastanza musicali, come avrete provato ad assaporare con la prima domanda, ma se non le accompagni con un beat potente è tutto vano. Prima cercavo di adattare quello che avevo scritto su una base, poi conoscendo il mio produttore (Andrea Bonato aka Bitinjuice) è cambiato tutto. Una mente geniale al servizio della musica. Un vero professionista del suono. L’Ennio Morricone della musica elettronica. Eclettico al punto giusto. Schivo coi social. Estremamente concreto. Pragmatico. Pratico. Oltre alla fantasia ci vogliono delle regole, ci vogliono delle strutture logiche che, a volte, riesco a rispettare…adesso scrivo direttamente sul brano e tutto prende forma in maniera diversa, più armonica, più concreta. Il cerchio si chiude. Ed ogni giorno una dedica non succede tutto subito. Se non hai un produttore forte che crede in te e nel progetto o che lo fa di mestiere, puoi essere anche Mandrake ma non ti muovi. Sei fermo. Non viaggi. Vai a tentoni, boccheggi. Insegui miraggi.
Gasoldo nel video di 7 (Sette)
Torniamo al rap: come è scoccata la scintilla e quando hai deciso di dedicarti a questo genere musicale?
Il rap è una conseguenza naturale dello scrivere, è la sua evoluzione naturale se si ha una certa attitudine verso quell’universo. Ti deve piacere e lo devi vivere in tutte le sue sfaccettature. La bellezza e l’adrenalina prima di esibirsi davanti a un pubblico. È un modo unico ed estremamente moderno per imprigionare dei concetti che se no resterebbero intrappolati sulla carta e dimenticati (per chi scrive ancora sulla carta, o persi in una bozza su un computer) e farli emergere con la musica e lì inciderli, scolpirli in maniera tale che riescano ad arrivare diretti al padiglione auricolare e da lì far scattare delle emozioni nell’ascoltatore. Incidere delle parole nel vero senso della parola. Scalfirle insieme in un connubio assolutamente unico, all’unisono, inseparabili e quasi irripetibili. Mi piace dare il giusto peso alle parole. Il rap è un’arma fantastica per esprimere dei sentimenti forti e potenti in rima prevalentemente. Ma è anche saper sperimentare. Bisogna saperlo fare. O sbattersi molto per imparare e avere la costanza di insistere. Un po’ come con tutte le cose, direi. Anche perché una canzone, bella o brutta che sia, rimane unica. I pensieri scritti rimangono anche loro, è vero, ma è forse più difficile al giorno d’oggi farli emergere e farli arrivare a un pubblico più vasto. I libri se non si consumano, anche quelli vanno al macero. Non mi piace proprio il concetto di musica usa e getta. Eppure molti sanno farla benissimo. Beati loro. Quando ho deciso esattamente? La storia è lunga. Provo a farla breve. E’ andata così. Alberghiero indirizzo cucina, giorno dei più classici di occupazione. Bighellonavo tra le classi con i miei amici scapestrati, entriamo in una di queste e sento un ragazzo che fa freestyle, si diverte molto e fa divertire. È molto bravo, genuino rappa, ma al tempo stesso canta. Però c’è un velato malessere, c’è qualcosa che gli sta esplodendo dentro. Ci sono gli stessi sentimenti contrastanti che ho nella mia testa. Credo. Riesce a buttare fuori tutto e a intrattenere, incredibile, sputa veleno ma lo fa col sorriso di uno che ha già vinto e perso tutto. C’è rabbia, rancore, poesia, c’è l’ubriachezza della vita, c’è il disagio di sentirsi il più forte di tutti ma di non riuscire a dimostrarlo. C’è l’allenamento la dedizione c’è la passione. Quello sono io? Io che scrivevo già da una vita e di veleno ne avevo accumulato parecchio. Come sempre. Troppe falsità in una società così meschina. Troppe tavolate imbandite di bugie. Io e la mia esistenzialitá turbolenta. Io e tutti i miei scritti. Le mie paure. I miei sogni. Le speranze. I miei sfoghi da ragazzo che ha già vissuto sulla pelle il disagio esistenziale. Poi sono tornato a casa la sera, e quella notte mi è apparso in sogno mio nonno Gastone che da un’astronave aliena vestito col frac usava il bastone come mic ed il jack nella radio rappava il suo jazz. Da lì sì ho capito tutto. Esistono gli alieni. E ballano pure. Quindi posso esistere anche io come rapper. In fondo alla folla, Gas, Gasoldo non ti molla! Avevo visto per la prima volta il volto di mio nonno Gastone. Era lui veramente? Cominciai a cercarlo ma questa è un’altra storia…
Il rap in America è nato dalla strada, come espressione del malessere e come strumento per convogliare l’attenzione su svariate problematiche sociali. Poi è mutato con l’evolversi dei tempi. In molti tuoi brani, tuttavia, noto uno spirito di denuncia (immancabilmente velato di ironia) ricorrente…
Il rap deve essere denuncia. Il rap deve essere satira – intelligente – il rap deve essere poesia ritmica, provocazione acuta. Il rap non solo è capace di “descrivere” qualcosa che non va, ma deve riuscire a dare anche delle soluzioni. Non è solo autoaffermazione o farti capire che razza di inferno sto vivendo. Il rap può arrivare e quando arriva può veramente fare male, far pensare, far cambiare le cose. Il rap dovrebbe unire, non dividere; è uno strumento potentissimo. Ironia massiccia, irriverenza continua, provocazione ma non volgarità. Anche leggerezza, certo, ma odio le volgarità ed i soprusi e la piega che si è presa da anni da noi. Trovo inconcepibile come siamo potuti arrivare allo scempio di oggi, dove per esempio una forma di gentilezza viene scambiata per debolezza e l’arroganza dell’ignoranza si riempie la bocca di luoghi comuni e di saccenza da quattro soldi. La spocchiosità la fa da padrona. I famosi San Tutto Loro, i santi detentori di verità assolute. Degli sfigati. Non parliamo poi del rispetto o di sensibilità…vade retro! Roba che ti denunciano! Lasciamo perdere i vari stereotipi che si sono venuti a creare ma ad oggi per esempio i gentleman sono spariti dalla circolazione. Ma non solo i gentleman. Le buone maniere. Depennate. Annientate. Morte sepolte. Sembra che sia stato cancellato dimenticato nascosto sotto al tappeto un certo tipo di rap. I buoni intenti, la sommossa rivoluzionaria per il bene del prossimo… Sparito tutto. Proprio la base dell’educazione, ma anche senza quella almeno un briciolo di sensibilità ripeto, tipo aprire una porta, far sedere una donna incinta, robe così capito? Siamo al troglodismo puro, totale, barbaro, becero. Così sembra. Così ti fanno vedere. Così vedi. Così vendono. Così telebevi ed è tutto ok! Bisognerebbe insegnare ed avere dei buoni maestri. Anche se certe cose di base dovrebbero essere scontate, in una società avanzata. Ci vorrebbe una nuova buona onda, una nuova ondata di vero hip hop, soprattutto negli intenti e nelle intenzioni. Anche se poi sappiamo benissimo che fine fanno tutte le ideologie una volta che incontrano il potere e quando questo incontra il denaro. Ormai ciò che è stato è stato, chi ha avuto avuto chi ha dato ha dato. Ma non scordiamoci il passato. E coltiviamo il nostro giardino. Che sia il momento giusto per un nuovo ordine mondiale del rap italiano ? E così nella musica. Effetto domino. Non sono un fanatico, ma il pensiero diffuso prepotente e volgare nei confronti delle donne – altro esempio a cui tengo – è un tema che supera anche la provocazione. Robe arroganti. Non divertenti. Penose. Robe da voltastomaco. Pensieri copiati ed importati ovviamente, ma fatti oramai assolutamente nostri. Uno schifo. Lo senti proprio nei termini che vengono usati. Nei testi. Nelle convinzioni, nell’odio che serpeggia e che senti strisciare. Sembra che siano dei frustrati repressi. Repressi da cosa? Non si sa, forse dalla stessa musica che ascoltano, che è altamente deprimente direi. A me provoca effetti collaterali che vanno dall’orticaria all’effetto tortura Guantanamo. In pillole caramelle Falqui. Passiamo avanti che se no poi mi innervosisco. È un flusso continuo. Il mio lo stesso disco. Allora centomila volte un disco techno. Poi ti svegli un giorno e scopri che è tutto finto. Tutto fake. E il mondo per cui hai lottato e gli ideali che hai inseguito sono una bufala. Quindi anche l’hip hop italiano si è dovuto piegare ad un certo sistema d’importazione, la macchina del business è oliata alla perfezione.
Leopoldo/Gasoldo con il pittore e poeta Davide Romanò, autore del dipinto che compare nel video di “Notturno con dedica” (lo trovate qui di seguito)
Come nasce, per te, l’ispirazione?
L’ispirazione nasce da e per le persone che mi stanno accanto, prima di tutto. Fare tesoro delle esperienze. Come si dice, un risultato negativo é pur sempre un risultato. Mandare giù qualche boccone amaro sapendo che la punta della penna scorrerà vertiginosamente sul foglio. Poi invece ho due modi classici, diciamo, di ispirazione; c’è quella irrefrenabile che ti balena in testa e devi subito scrivere e mollare qualsiasi cosa stai facendo e quella invece un po’ più “forzata” in cui decido di mettermi lì concentrato a scrivere. E mi metto sotto torchio per farlo. Da cosa nasce cosa. L’importante è iniziare a farlo, ci sono delle volte che non puoi fermarla e i concetti o le rime che siano vanno subito scritti ed impressi su qualsiasi cosa che sia a portata di mano. In qualsiasi luogo. L’ispirazione nasce anche da tutte le mie lamentele descritte prima, una volta che inizio a scrivere io entro in un’altra dimensione, la quarta e la quinta, viaggio in 3D sfiorando gli 8K e possono passare ore, giorni tipo ai confini della realtà, avete presente? Sindrome di Stendhal. Vedo. Sento. Empatizzo. Ma non sintetizzo. Mi sintonizzo su onde gamma incontrollabili. Arriveranno da dove? Nel buio la luce e viceversa. Nel buio maestoso. Non potrei mai e poi mai dormire con le tapparelle abbassate sai?
Leopoldo (il primo a sinistra) con i poeti dell’ Infusione. Al centro, la Contessa Pinina Garavaglia
Cosa pensi della scena rap italiana?
Che scena? Ah, perché in Italia esiste ancora una scena? Faccio fatica a stare dietro alle mie robe, figuriamoci a quelle degli altri. Però sono uno che si sbatte anche per gli altri. Poi sicuramente e magari sbagliando, ho cercato di ascoltare il meno possibile. Soprattutto per non inquinarmi le orecchie e tutto l’apparato uditivo. Io più che una scena vedo dei singoli che (giustamente) tirano il rap al proprio mulino. O l’acqua o il vino. La scena è oscena fatta di trash e di gossip. La scena fa pena e un po’ sono in pena farei una novena mentre la folla si scatena chissà se cambia qualcosa o mi parte la vena? Vogliamo roba stilosa! Scusa! Cosa? Perdo il filo! Dicevo. Ho cercato di ascoltare il meno possibile. Proprio per evitare di seguire una certa influenza/cadenza – di classico rap italiano – molti mi danno dell’old school ma non riescono a decifrarmi, non riescono a etichettarmi e questa cosa mi rende estremamente orgoglioso. La purezza del verbo. L’assenza di flow è flow puro al cento per cento. Diciamo che nella mia follia ci tengo ad essere originale. Penso si sia capito ormai. E qui, più che isteria da ragazzini, di prime donne non ne vedo. Bravi quelli che riescono a fare delle porcate e campano con quelle. Tutto lontano anni luce da me e dal mio pensiero. Tutto lontano dall’essenza dell’hip – hop che per carità, si evolve…ma qui penso ci sia stata una involuzione più che una vera rivoluzione. Lungi da me il gossip, le polemiche le cavolate funzionali create a tavolino per fare hype. Lontano dal centro marchette di finti professionisti faine. Lontano da tronisti galli galletti e galline. Tutta fuffa. Tutto fumo negli occhi. Una truffa. Stiamo arrivando. C’è qualcuno che detta le regole del mercato. I marchettari di lusso. Per esempio io sono un cultore del rap russo. Dove la musica hip hop è arrivata molto dopo. Il rap russo ha sviluppato più le tecniche linguistiche sul beat che la musica stessa. Quindi troviamo un universo di rime e genialità su sonorità un po’ meno evolute a livello proprio di suoni. Anche se oramai anche qui i beat spaccano decisamente. Il cocktail è esplosivo. In Italia invece seguiamo sempre i filoni che funzionano e la situazione è…stagnante. Sfiora il ridicolo. Una volta c’era il rap frash adesso cè la trap tresh e lo sdoganamento della Drill U.K., altra roba importata. Mistero come a parte “O sole mio” ed i Måneskin l’Italia non riesca ad avere una sua identità con un genere che dà grande spazio a qualsiasi sperimentazione. Nonostante tutto nutro grande rispetto per quelli che ci provano e in tanti ci provano, ma pochi ci riescono perché si perdono nelle acque putride della melma che li circonda. Tutto ciò è ripugnante, se guardi il passato coltellate alle spalle. Io suggerisco a tutti di riuscire ad arrivare alla consapevolezza della strada verso l’indipendenza, il fai da te può portare molte più soddisfazioni del rincorrere qualcosa di difficilmente raggiungibile e soprattutto di ciclostilato. Ribadisco. Insegui il successo? Quella è la porta, ma la porta del cesso. Meglio originale e sconosciuto così come sono. Con Internet oggi può anche sembrare essere tutto più semplice rispetto agli anni in cui portavi il tuo CD/demo porta a porta alle case discografiche. Oggi si sono azzerate le distanze e i costi sono dimezzati, è tutto più accessibile e fruibile, quindi per un musicista le possibilità sono potenzialmente enormi. Il porta a porta funziona sempre. Ma c’è anche molta più concorrenza. Perciò devi offrire una qualità di livello molto più alto. Altissimo. E devi avere un cervello collegato 4.0. per saperti districare in un mare di robe da fare. Molti lasciano la musica, ma la musica non ti abbandona di certo anche quando non hai i risultati sperati. Rinunciano a fare musica perché nessuno se li fila di striscio, ma se come te ce ne sono altri cento uguali! Distinguiti oppure estinguiti. Perché tanto qualcuno si riempie sempre le tasche e il mondo va avanti uguale anche se sei il più originale in assoluto. Prova coi talent, magari lì ti capiscono. E diventi un fenomeno. Passeggeri, allacciate le cinture: si parte.
Due fotogrammi del video di “Gasoldo, cosa stai facendo?”
Esistono artisti che ammiri particolarmente?
Ho una serie infinita di artisti che stimo. Con alcuni ho anche un buon rapporto d’amicizia. Stiamo provando a costruire qualcosa di importante. Se non altro per noi stessi. Sono facili da reperire nelle mie playlist su Spotify e sono un bel mix di nuova generazione e vecchie conoscenze del rap italiano. Però quella di cui vado più orgoglioso è questa: MusicIs the answer Italia (https://open.spotify.com/playlist/1H7mGLLnSfp7d8Mg2Q1v8q?si=F7gxKakOT1GRQRpnI62-ew&utm_source=copy-link). Dò la possibilità gratuitamente a vari artisti di farsi conoscere e di aggiungere qualche stream in più alle loro produzioni. Anzi, chi volesse partecipare mi scriva pure su Instagram. Quando qualcuno ti reputa fonte di ispirazione per il suo rap vuol dire che magari non è proprio tutto cosi da buttare. Quando qualcuno ti stima veramente accresce l’autostima e ti spinge a fare meglio. Ti spinge a continuare. Non lo sa, ma ti incita come un coach. Non c’è niente di più soddisfacente che sentirsi dire sinceramente “Dai, insisti”! Nonostante io sia praticamente uno sconosciuto. Un cantante muto sputo rime per diletto ecco il delitto perfetto sono un Sig. rapper Qualunque che ama pure far del qualunquismo e dunque la roba fantastica è che io sono incopiabile perché sono unico ed irripetibile. Neanche il mio clone saprebbe rappare come rappo io. Sono i miei pensieri e difficilmente qualcuno può o riuscirà mai ad entrare nella mia testa. Nel mio vissuto nella mia esperienza, e questa intervista ne è la prova. Potete pure attingere se volete. Fate pure. Basta che in fondo siate sinceri con voi stessi almeno quando scopiazzate. (ride, ndr.) Tanto ancora non avete sentito nulla…Come dice Bitinjuice, il pezzo migliore ancora deve uscire e sarà il prossimo…
Durante la nostra lunga chiacchierata mi hai detto che adori lo “slam poetry”. Potresti approfondire con noi l’argomento? Immagino che sia un interesse direttamente associato al tuo amore per la scrittura in versi. O sbaglio?
Si ! Praticamente è quello che ho sempre fatto senza conoscerne il nome e cioè interpretare quello che si è scritto senza musica di sottofondo o di accompagnamento. Domanda al lettore. Chi furono i primi a sfidarsi in gare di freestyle? Gli americani, direte voi. Assolutamente no! In pochi sanno che che i primi di cui si ha conoscenza che facessero sfide di freestyle furono i poeti dell’antica Grecia. Nella più classica delle forme di immaginazione, in un anfiteatro con la tunica bianca a colpi di rime. Da un pò di anni anche in Italia ci sono un sacco di iniziative e talenti incredibili che praticano questa forma artistica di intrattenimento a molti ancora sconosciuta. Non vedo l’ora di poter sfidare chi detiene lo scettro in Italia, che sarà mio perché io sono il numero uno.
Nel 2008, insieme a Andrea Bonato (Bitinjuice il suo nome d’arte) hai dato vita al progetto “TempiINversi”. Che ci racconti di questa avventura?
Questa non è solo un avventura. Questi siamo noi. TempiINversi è un concentrato di energia pura. È alchimia unica è magia. Difficile anche per me spiegare il legame viscerale che ci unisce. Credo che a parlare siano le nostre produzioni disincantate e spettacolarmente underground per il piacere di creare qualcosa di unico e da spararsi in cuffia H24 durante tutta la giornata. Più ci ascolti in loop più entri nella nostra storia, più capisci e apprezzi. Ci devi conoscere. Una volta che ci conosci, difficilmente non ti piace quello che facciamo. Sia per quanto riguarda il sottoscritto con i suoi rap, sia per quanto riguarda Bitinjuice con le sue produzioni, che è l’universo musicale di TempINversi. https://open.spotify.com/artist/1kiGBBb4DAJLzyj2SIqWMr?si=f0h-tvlwRLGBSC7ThH56Rg&utm_source=copy-link Una sorta di balsamo per l’udito creato dal sapiente druido Panoramix per infondere energia ad Asterix ed Obelix durante le numerose battaglie che la vita ti mette di fronte.
Il logo di TempiINversi
Tra gli artisti di TempiINversi, peraltro, spicca un’autentica icona della nightlife come la Contessa Pinina Garavaglia. Su quali perni si incentra la vostra sintonia? Pensate di regalarci delle nuove perle musicali a breve?
Io nasco su un cubo di una discoteca in una notte di maggio a suon di musica elettronica. Mia madre mi partorí li. Ballavano tutti. Il Dj screcciava. Con la Contessa, con cui collaboro da anni, ho un rapporto speciale: mi ha battezzato con le sue performance teatrali e sono uno dei suoi poeti di punta nelle serate Infusione – Poesia ritmica visuale e delirio logico. Dal suo salotto alle performance in discoteca passando, oggi, dalla radio. Poesia ritmica visuale e delirio logico, dicevo, di cui sono il massimo esponente. Persona di infinita cultura, spesso mi dice che scrivo come Joyce nel suo Ulisse, che son più matto di Bukowsky e al tempo stesso geniale come Voltaire con il suo Candido. Insomma, tutta roba per me noiosa e che fatico pure a leggere. Mi addormento. Io ho bisogno di azione reazione come scrisse il grande Andrea. G. Pinketts (dove G. sta per Genio) nella sua prefazione del mio primo romanzo. (“Le strabilianti (dis)avventure di Gasoldo”, ed. Costa&nolan 2007). Mi riempie il cuore ricordarlo ed ogni volta ringraziarlo. Io preferisco, come avrete capito, più l’ironia alla “Dovlatov“: per chi non lo conoscesse, invito caldamente a cercarlo e leggerlo. Dopo i successi di “Iconic”, “Disco Dreams” e “Forever young”, vi svelo in anteprima che Bitinjuice sta lavorando al quarto brano della Contessa Pinina Garavaglia, sorpresa anche per lei mentre starà leggendo questa intervista.
La copertina di “Le strabilianti (dis)avventure di Gasoldo”, il libro che Leopoldo ha scritto nel 2007. La prefazione è a cura di Andrea G.Pinketts
Un divo: Leopoldo intento a firmare autografi dopo l’uscita del suo libro
Ho l’ onore (oltre che il piacere) di annunciare in anteprima ai lettori di VALIUM che il 12 Novembre uscirà “Io & te per sempre”, il tuo nuovo disco, con il featuring di Erica Mengod. Potresti parlarcene?
Erica Mengod è una delle voci più belle che ho avuto il piacere di ascoltare e la perseveranza di averci voluto a tutti i costi collaborare. Bitinjuice ci ha indirizzato e dato carta bianca con una struttura spettacolare. E una cura delle voci che ha dell’incredibile. Ognuno ha scritto la sua parte, ognuno l’ha scritta, empatizzata, amata e interpretata. Con un argomento che può sembrare scontato. Ma qua di scontato non c’è nulla. Con noi non c’è mai nulla di scontato. Se poi si tira in ballo un argomento come l’amore…L’amore…Avete mai amato veramente qualcuno, nella vostra vita? Siete stati mai amati? Cosa fa muovere tutto? Che sentimento è l’amore? In una parola così ci sono dentro un infinità di universi. L’amore è allucinante. Fa muovere qualsiasi cosa. Fa fare cose pazze. L’amore non è una scusa. L’amore agisce. E non accetta scuse. L’amore è quasi follia. L’amore è una cosa seria. Ci fa grandi e piccoli allo stesso tempo. Ci porta all’esaltazione dell’io. L’amore è il motore della vita stessa. L’amore è forse Dio? Non lo so, ma l’amore ti fa stare da dio. È il sentimento più assurdo che l’anima dell’uomo potesse creare. È il sentimento più vero che esiste. L’amore è il fulcro, il centro di tutto. Questo non è il testo della canzone, ma una mia improvvisazione. E quando un amore finisce? O quando l’amore svanisce?
Ti piacerebbe una carriera “a tempo pieno” nella musica? E abbandoneresti volentieri i meandri underground per il mainstream?
Stiamo arrivando. #TempiINversi rulez ⚡ !
Gasoldo live
Con Clubradio06 stai portando avanti svariati appuntamenti che ti vedono protagonista. Facci sapere qualcosa di più, e soprattutto quando possiamo ascoltarti.
Con Marco Nardoni, il fondatore di Clubradio06, è nato subito un ottimo feeling. Ci siamo capiti al volo e sta nascendo una bellissima collaborazione, tanto che “Io & Te per sempre” (feat. Erica Mengod) sarà trasmessa in esclusiva venerdì 12 novembre 2021 alle 14:00 solo su clubradio06.com all’interno del programma rap Zonahh e al tempo stesso in tutti gli store digitali. Un’ idea gagliarda per ascoltare questo brano bomba in diretta! Con una sorpresa speciale. Siete ovviamente tutti invitati. Vi invito anche a scaricare l’app di clubradio06 che è leggerissima e così potete sintonizzarvi con un programma di ottima musica elettronica 24/24 7 giorni su 7. https://play.google.com/store/apps/details?id=com.xdevel.clubradio06 Inoltre, con dj Seven e la Contessa Pinina Garavaglia siamo in onda con l’Infusion Power tutti i sabati allo scoccare della mezzanotte. Invece sabato 13, alle ore 21:00, presenteremo il video di “Io & Te per sempre” su YouTube in collaborazione con l’eccezionale sand artist russa di fama internazionale Katerina Barsukova e Charmante folie, videoartist del progetto nonché stylist di tutti i progetti TempiINversi ⚡
Hai dei progetti in vista che ti piacerebbe anticiparci?
No (ride, ndr.), non basterebbero le pagine del tuo blog! Preparatevi ad emozionarvi ancora! Buona musica sempre a tutto Gas! Grazie a tutti! Un saluto ai lettori di VALIUM, peace! Spero non vi siate addormentati!
Prima di trasferirci a Parigi per ammirare le collezioni Primavera Estate 2022 presentate nella Ville Lumière, un approfondimento sulla Fashion Week milanese è d’obbligo. Soprattutto perchè voglio annunciarvi una favolosa news: la Contessa Pinina Garavaglia, che i fan di VALIUM conoscono benissimo anche grazie alla sua presenza ricorrente in questo blog, ha sfilato nelle vesti (è il caso di dirlo) di super special guest del brand Adriana Hot Couture, il più avantgarde tra i pilastri della “extravaganza” fashion. Tanto per darvi un’idea: un marchio scelto da star del calibro di Rihanna, Jaret Leto, oltre che – per rimanere entro i confini italici – da Miss Keta per il video di “Le ragazzedi Porta Venezia”. Un concentrato di kawaii style e colori al neon, ruches all over e tulle a profusione, glitter e piume, romanticismo e seduttività sfrontata, sancito da una giocosità vertiginosa come le zeppe abbinate agli outfit, è il trademark della griffe fondata a Milano dalla fashion editor Elisa Zaccanti insieme a Rujana Cantoni, Greta Gerardi e Bianca Luini. Il binomio “arte e moda” rappresenta il cardine su cui Adriana Hot Couture poggia le sue basi, proponendo uno stile allegramente distante dal mainstream. La Contessa Garavaglia, da sempre ironica sperimentatrice di mode e modi sia nella sua attività di poetessa “dell’ Infusione” che nel circuito del clubbing, non poteva che essere la protagonista ideale del défilé Primavera Estate 2022 di questo brand emergente ma già iper acclamato.
La location? La casa dell’ artista Maurizio Cattelan, uno scrigno fatato, surreale e coloratissimo al pari delle creazioni indossate dalle modelle. Qui, in una sorta di Wunderkammer variopinta, lo show “Tacky Hangover” – che tradotto suona pressappoco come “post-sbornia kitsch” – è andato in scena lo scorso 24 Settembre. Ma Pinina Garavaglia non si è limitare a sfilare: i suoi ipnotici sonetti, alternati alla colonna sonora del sound designer Paolo Forchetti, hanno fatto da sottosfondo a buona parte della sfilata. “Se bastassero i nastri, i fiori, i colori/per scordare le pene, gli affanni, i dolori, che mai vincono chi crede, chi spera/ dall’ alba del suo mattino/fino all’ ombra della sera”…Così recitava uno dei componimenti di apertura, in apparente contrasto con l’ estetica caleidoscopica della collezione ma, a guardar bene, non troppo. Perchè se la forza d’animo appartiene a chi crede, a chi spera, a chi tiene a debita distanza dolori e affanni, è anche vero che la moda di Adriana Hot Couture è un inno esplosivo all’ ottimismo, alla vivacità, alla gioia di vivere.
Il 24 Settembre alle 18, dunque, ha avuto inizio una travolgente parata: su una passerella di pelliccia sintetica rosa bordata di fiori finti hanno sfilato, in una serie di audaci look a tinte fluo impreziositi da cappelli enormi e da un tripudio di ruches, le extravaganti dee di Adriana Hot Couture. La Contessa, personificazione vivente del mood del brand, è stata subito accolta da un’ ovazione. Ma se pensate che fosse “en pendant” con i cromatismi vibranti che si alternavano in passerella, vi sbagliate di grosso: Pinina Garavaglia ha lasciato senza fiato il parterre sfoggiando un lungo abito nero in lattice corredato da guanti in tinta e da un headpiece simile a una cuffia, sempre in lattice, cosparsa di ruches. Mentre avanzavano modelle in mini-outfit lingerie nei più disparati colori, la Contessa trionfava in un total black che sottolineava e ribadiva a chiare lettere la sua unicità. D’altronde, non stupisce. L’ indiscussa regina della techno made in Italy (rileggi quil’ ultimo post che VALIUM le ha dedicato) con Adriana Hot Couture condivide l’ immaginario onirico e fiabesco, giocoso e deliziosamente naif, provocante e audace…(“Audace ci piace”, recita un suo celebre motto). Può quindi permettersi di declinarlo in nero pece senza alterarne lo spirito e i tratti identificativi. Perchè solo la Contessa Pinina Garavaglia, potentemente iconica oltre che ironica, è in grado di indossare un look corvino come se fosse vestita di rosa dalla testa ai piedi: lo stesso rosa che Adriana Hot Couture ha assurto a suo colore-emblema. Volete saperne di più? Stay tuned su VALIUM per un (meritatissimo) focus su questo intrigante brand che inneggia al massimalismo e all’ opulenza!
L’ onirica facciata della casa di Maurizio Cattelan
La Contessa Pinina Garavaglia in uno scatto nel backstage
A pochi mesi dal lancio di “Iconic”, la Techno hit che ha riportato in auge i travolgenti ritmi anni ’90, la Contessa Pinina Garavaglia è inarrestabile e ci regala una nuova chicca musicale. Stavolta, al calar della notte, sale sul “bianco destriero dondolante” di una magica giostra-carillon e ci trasporta in un viaggio dal sapore onirico: siamo catapultati in un luogo senza tempo, scandito da momenti irripetibili a cui fa da sottofondo una melodia fatata. Insieme alla Contessa approdiamo in un Luna Park surreale, dove i tunnel degli spettri ci danno brividi a fior di pelle e gli specchi distorcono il nostro aspetto, ma mai la nostra essenza…Ci troviamo nel regno siderale dei Forever Young, un immenso parco di divertimenti illuminato da un caleidoscopio di Led super tonici e popolato da altalene su cui volteggiamo immaginando di librarci in volo. Poi c’è la giostra, che come un carillon si ricarica innescando un perenne movimento circolare. I Forever Young non conoscono decadimento, riprendono vigore ad ogni giro, si ravvivano in loop. Condividono con noi i momenti magici “del Tempo non finito” e, forti dello status di depositari del “Segreto incantato del gioco immutato”, irradiano dinamismo e joie de vivre. Non sapremo mai se riusciremo a scoprire il loro Segreto o anche solo ad intuirlo. Per avere una risposta, dovremmo rivolgerci alla Contessa Garavaglia: lei lo conosce bene, tant’è che lo rivela nei suoi versi…Non vale la pena, però, di stare a lambiccarsi troppo. Ciò che conta è lasciarsi inebriare dal ritmo martellante di quei “Magic Moments”, che danno peraltro il titolo all’ ultima fatica discografica della Contessa. E non dimentichiamo di sintonizzarci, stasera a mezzanotte in punto e sabato 20Marzo alla stessa ora, su Club Radio One e Radio Sirio: potremo azzerare le bad vibes dovute al coprifuoco ascoltando “Astral Planet”, un’ escursione notturna all’ insegna del Techno Sound Pleasure che vede la galattica Contessa nel ruolo di Exclusive Guest. Ogni primo e terzo sabato del mese Pinina si esibisce come vocalist in versi nella performance “L’ Infusione (poesia ritmica visuale edelirio logico)” con il sottofondo dei dj set di Vicio Martines, Rosario Turco, Angelo di Franco e Leandro Taibbi, mentre Gaipa Voxx è la voce narrante. La trasmissione si ripropone di trascinarci in un vortice fantasmagorico e rigenerante di Musica, Ballo e Poesia: più che mai decisa ad impedirci di soccombere alla nostalgia per i tempi d’oro della nightlife, Pinina Garavaglia si mette in gioco con questo appuntamento radiofonico per tener viva la luce astrale della Techno. Seguitela, ballate, scatenatevi sulle note dei dj set e preparatevi a vivere, insieme alla Contessa, un rutilante tripudio di “Magic Moments” nel regno dei Forever Young!
Il brano, prodotto da TempiINversi Records, è reperibile sulle piattaforme di Spotify, Apple Music e You Tube.
Photo Credits
Artwork : Charmante Folie
Photo: Silvia Cattaneo
Music: Bitinjuice
Video Concept: Max Interceptor
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