Pattinaggio su ghiaccio

 

“Qui corre voce che siate il miglior pattinatore — disse lei, scotendo con la piccola mano inguantata gli aghi di brina che si erano posati sul manicotto.
— Già, una volta pattinavo con passione; volevo raggiungere la perfezione.
— Voi fate tutto con passione, a quanto pare — disse lei sorridendo. — Ho tanta voglia di vedere come pattinate. Mettetevi i pattini e andiamo a pattinare insieme.
“Pattinare insieme? È mai possibile?” pensò Levin guardandola.
— Me li infilo subito — disse.
E andò a mettersi i pattini.”

(Lev Tolstoi, da “Anna Karenina”)

 

Inverno: scivolare sul ghiaccio disegnando sinuosi arabeschi, imprimere la propria danza sulla lastra cristallina, squarciare con il rosso il bianco imperante. Il corpo piroetta, volteggia con flessuosità acrobatica, si muove con leggiadra soavità. In un bosco ammantato di neve fresca, solo i sempreverdi assistono al valzer armonico che intrecciano l’uomo e la natura. Mentre le lame dei pattini incidono la loro dichiarazione d’amore sul suolo congelato di Gennaio.

 

Foto: Cottonbro Studio via Pexels

 

Gennaio e i suoi proverbi

 

Gennaio e la saggezza popolare: come possiamo immaginare, sono moltissimi i proverbi riferiti al cuore dell’Inverno. Nel periodo di riposo della terra, quando la neve cade copiosa e il gelo cristallizza la natura in scheletrici arabeschi, si arresta qualsiasi attività agricola. Il suolo, ricoperto di ghiaccio, diventa una distesa arida e priva di vita. In un simile contesto è comprensibile che, anticamente, le popolazioni agresti identificassero l’Inverno con la morte: i mesi freddi trascorrevano in attesa della rinascita primaverile. Da questa condizione sono scaturiti proverbi per la maggior parte  inerenti alla produzione agricola e a tutti gli elementi che potessero influenzarla, sia nel bene che nel male. Non è un caso che tali detti fossero impregnati di superstizione: concentravano in pochi versi, ma di forte impatto, gli ammonimenti per l’intera comunità. Ne riporto alcuni qui di seguito.

 

 

Freddo e asciutto di Gennaio, empiono il granaio

 

 

A mezzo Gennaio, mezzo pane e mezzo pagliaio

 

 

Il buon Gennaio fa ricco il massaio

 

 

Felice il bottaio che pota in Gennaio

 

 

Non v’è gallina o gallinaccia che di Gennaio uova non faccia

 

 

A Gennaio: sotto la neve pane, sotto la pioggia fame

 

 

Primavera di Gennaio reca sempre un grande guaio

 

 

Gennaio fa il ponte e febbraio lo rompe

 

 

A Gennaio tutti i gatti nel gattaio

 

 

Quando canta il pigozzo (picchio) di Gennaio, tieni a mano il pagliaio

 

 

Freddo di gennaio, gela la pentola nel focolaio

 

 

Se Gennaio sta in camicia, marzo scoppia dalle risa

 

 

Chi vuole un buon agliaio, lo ponga di Gennaio

 

 

Gennaio ingenera, febbraio intenera

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Colori unghie di tendenza: torna il nero, ma in versione ultra chic

 

Quali colori per le unghie dell’Inverno? Il boom delle sfumature scure prosegue indefesso: il vinaccia, il vermiglio, il burgundy e il verde bosco, affiancati ora dal Colore dell’Anno Pantone Mocha Mousse, hanno fatto capolino agli inizi della stagione fredda e restano saldamente al top nelle classifiche delle tonalità di tendenza. Ma ad inserirsi in questa palette intensa, decisamente invernale, c’è una new entry: non si tratta di una cromia inedita, di una nuance particolare,  bensì di un grande ritorno. Sto parlando del nero, gettonatissimo soprattutto tra gli esponenti del movimento punk e gothic rock che spopolarono tra gli anni ’70 e ’90 del Novecento. Nato come tonalità ribelle e nichilista, simbolo supremo delle sottoculture, in anni più recenti lo smalto nero si è ammantato di una allure ultra chic. In passerella, i nail look delle sfilate Autunno Inverno 2024-25 lo hanno visto costantemente protagonista. Un esempio su tutti? Le unghie lunghe e squadrate delle modelle di Christian Cowan, tinte di un nero matte e culminanti con una piccola stella argentata. Lo smalto nero, ormai, può essere definito un evergreen. E riscuote un successo oltre ogni previsione anche dopo essere approdato al “mainstream”.

 

 

Ma perchè le unghie color ebano piacciono così tanto? In primis, per la loro sofisticatezza: il nero è un colore vellutato e versatile. Con un top coat che lo fa risplendere, si rivela perfetto anche con i look più raffinati. E poi favorisce innumerevoli abbinamenti poichè, essendo un colore neutro, è ben armonizzabile con tutte le tonalità dello spettro cromatico. Qualsiasi colore indossiate, avrete sempre la certezza che con il nero non potrà mai stridere.

 

 

Per stenderlo sulle unghie in modo impeccabile, seguite questi semplici step:

1. Applicate lo smalto sull’unghia completamente pulita, libera da qualsiasi traccia di smalto indossato precedentemente.

2. Il colore, essendo molto scuro, va steso lentamente e con la massima attenzione per evitare il rischio che si formino grumi e sbavature.

3. Una volta che lo smalto si è asciugato, non dimenticate di applicare un top coat: meglio se in gel, per donare lucentezza alle unghie ed evitare che il nail look risulti troppo cupo.

 

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Prolungare il Natale con le candele profumate: ecco le fragranze ideali

 

“L’Epifania tutte le feste le porta via”. Ma il Natale è davvero terminato? Dipende. In quanto a ricorrenza, certamente non ne riparleremo fino al prossimo Dicembre. In quanto a stato d’animo, invece, possiamo fare molto per prolungare il mood e le atmosfere della data più magica dell’anno. Ad esempio, smontare l’albero e il presepe il giorno della Candelora: rileggi questo articolo dove ti spiego il perchè. Oppure, utilizzare candele profumate affinchè in casa aleggi sempre un incantevole aroma invernale. Le candele, oltre alla loro fragranza, possiedono molte altre risorse. Innanzitutto ricreano una piacevole ambientazione hygge, intima e confortevole; la loro fiamma genera una luce soffusa, accogliente, che rilassa e incentiva il gusto di stare in casa. L’estetica delle candele profumate, inoltre, è ogni giorno più invitante: sono dei veri e propri oggetti da collezione, tant’è che a Natale rientrano tra i regali gettonatissimi. L’aroma che emanano è talmente avvolgente e ipnotico da renderle parte integrante della nostra quotidianità casalinga. In più, grazie all’ottima qualità (ormai qualsiasi Maison di prestigio produce le proprie candele), la loro fragranza ci accompagna per lunghi periodi. Parlando di qualità, una certa accortezza nel valutare il materiale di cui sono composte si rivela essenziale. Ecco il motivo: esistono candele a base di cera naturale, quindi di api o vegetale, ma anche candele a base di paraffina, una miscela ricavata dal petrolio. Le prime sono “innocue” ed eco-sostenibili, sprigionano fragranze gradevoli all’olfatto; le seconde, bruciando, possono impregnare l’aria di sostanze estremamente dannose per la salute: tra queste troviamo la formaldeide, lo zolfo, il benzene e via dicendo. Il rischio minimo a cui si va incontro è quello di un’irritazione alle vie respiratorie, alla pelle oppure agli occhi. In conclusione, è molto meglio spendere un po’ di più per acquistare una candela, e controllare quali sono i suoi componenti, piuttosto che optare per soluzioni economiche ma poco salutari.

 

 

Le fragranze dell’Inverno

Su quali aromi ci dovremmo orientare, dunque, per far rivivere il Natale tutto l’Inverno? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Con le festività di fine anno si sono imposte fragranze a dir poco sorprendenti, che riproducono il profumo dei più amati dolci natalizi: esistono candele al pan di zenzero, ai biscotti alle mandorle, al panettone, ai marshmallows, ai dolcetti di Babbo Natale…Emanano l’aroma delle golosità appena sfornate e sono l’ideale per evocare un potente senso di intimità festiva. Potremmo definirle delle candele gourmand, che nel Natale 2024 hanno dato vita a un vero e proprio boom. In alternativa punteremo sulla vaniglia, una fragranza dolce e senza tempo; sulla cannella, la spezia per eccellenza delle vacanze natalizie; oppure, sugli agrumi: arancia, bergamotto e mandarino donano brio all’Inverno. L’incenso è un classico, vanta un aroma “mistico” e molto intenso. La mirra, preziosa resina associata ai regali che i Magi portarono a Gesù, sfoggia una profumazione ricca e persistente; dicono che attiri la gioia e le vibrazioni positive. Il profumo di abete può senz’altro contribuire a rievocare l’odore tipico dell’albero di Natale, mentre la lavanda favorisce il relax.

 

 

Ogni brand, comunque, propone le proprie speciali fragranze all’insegna del “winter wonderland”. La magia dell’Inverno viene rappresentata, ad esempio, da candele all’aroma del bosco invernale, in cui trionfano sfumature speziate mixate ai legni e a vetiver. O ancora, da profumi che rimandano alla natura ricoperta di neve: conquistano grazie a un tripudio di aghi e resina di pino, muschio ed erba umida, un inno olfattivo a una passeggiata lungo un sentiero innevato.

 

 

A proposito di neve: sapevate che esistono fragranze che replicano l’incantevole candore della neve appena scesa? La vaniglia, di solito, regna sovrana, affiancata dal sandalo e da un’erba annua. Descrivere la molteplicità degli aromi disponibili in questo periodo dell’anno è quasi impossibile. Mi vengono in mente l’anice, l’arancia amara…ma anche il caffè mescolato al cardamomo e alla panna montata, per far rivivere tutto il piacere di una prima colazione invernale. Infine, il profumo della cioccolata calda: la bevanda tipica dei mesi freddi, una coccola che avvolge cuore e spirito contemporaneamente.

 

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Il focolare e la sua magia

 

Il camino, durante l’Inverno, è un po’ il cuore della casa: intorno al camino ci si riunisce, si brinda, si mangia, si beve una cioccolata calda, ci si scambiano i regali natalizi…Dalla cappa del camino scendono sia Babbo Natale che la Befana, che è solita depositare i suoi doni nelle calze appese al focolare. Il camino è uno spazio antico che non è venuto mai meno al suo ruolo; lì, davanti al fuoco scoppiettante, ritroviamo il gusto di aggregarci o di abbandonarci completamente al relax. E’ come se quelle fiamme avessero il potere di viaggiare a ritroso nei secoli e di farci attingere a un sapere ancestrale, a un’energia millenaria. Secoli orsono, la giornata iniziava e terminava accanto al focolare; il camino era collocato nel bel mezzo della casa. Il fuoco si accendeva appena svegli e si spegneva poco prima di andare a dormire. La brace veniva conservata. Se la mattina iniziava con una colazione collettiva davanti al focolare acceso, la sera ci si adunava nello stesso posto per cenare e, successivamente, raccontarsi storie e aneddoti locali. Senza dimenticare le celebri “veglie”, un secolare cardine della cultura agreste: andare a veglia era un appuntamento irrinunciabile. Le famiglie solevano riunirsi davanti al focolare di un vicino per chiacchierare, ma soprattutto per narrarsi vicendevolmente dei racconti, tratti dalla realtà quotidiana o inventati di sana pianta. A suscitare un enorme interesse erano le storie macabre, per la scarica di adrenalina che provocavano in serate buie, gelide e incupite dalla nebbia.  Ma torniamo al caminetto acceso: è d’obbligo dire che, anticamente, il fuoco rappresentava un elemento essenziale nella vita di ogni giorno. Potremmo dire, anzi, che il fuoco era la vita stessa. Senza il fuoco non ci si riscaldava, non si poteva cucinare, perciò proprio dal fuoco dipendeva la sopravvivenza.

 

 

Il fuoco, e così il camino, costituivano spazi di connessione con la propria famiglia, ma anche con i propri antenati e con il sacro. Le fiamme, che ardono sin dalla notte dei tempi, sono impregnate di magia. Ipnotizzano lo sguardo, invitano alla meditazione e a un rilassamento profondo.  In esse, si pensava che vivesse lo spirito ancestrale dei nostri predecessori. Per tutti questi motivi, oltre al fatto che riscaldava e permetteva di nutrirsi, il fuoco veniva benedetto quotidiamente. Si utilizzavano orazioni che accompagnavano qualsiasi azione lo riguardasse, persino al momento di tagliare la legna da ardere. Non stupisce, di conseguenza, che il focolare fosse circondato da un gran numero di superstizioni.

 

 

Le credenze relative al fuoco

Il comignolo viene considerato un accesso alla casa dal quale è possibile che penetrino sia forze positive che negative: per proteggersi da queste ultime, bisogna cospargere il focolare di aghi di pino. In alternativa si possono utilizzare dei rami di ulivo appesi al camino, che svierebbero anche la direzione dei fulmini. Sempre allo scopo di allontanare la negatività, l’attizzatoio e il parascintille devono essere disposti a croce di fronte al focolare.

Mentre si accende il fuoco, non è opportuno osservare le azioni che si sta compiendo: ciò potrebbe interrompere il processo di accensione e attirare malasorte.

 

 

Le ortiche lanciate tra le fiamme sono un ottimo rimedio per incrementare il coraggio azzerando la paura.

Fissare intensamente il fuoco che arde allo scoccare della mezzanotte favorisce i fenomeni divinatori. A tale scopo, è consigliabile utilizzare legna di ginepro, cedro oppure sandalo.

Una pioggia di scintille crepitanti è foriera di denaro.

Un fuoco che si accende e arde con estrema rapidità preannuncia una visita a sorpresa.

Se si soffre per un amore a senso unico, gettare della verbena tra le fiamme eliminerà il dolore.

 

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Gennaio

 

“Il primo giorno di gennaio porta sempre alla mia mente una serie di riflessioni molto solenni e importanti e una domanda più facile a farsi che a rispondergli: come sono migliorato l’anno passato e con quali buone intenzioni vedo l’alba del prossimo?”
(Charlotte Brontë)

 

Caratteristiche

Gennaio, nel Calendario Gregoriano, sancisce l’inizio del nuovo anno: potremmo definirlo il mese delle buone intenzioni e dei buoni propositi. E’ anche il secondo mese dell’Inverno, il che delinea le sue caratteristiche climatiche e le sue atmosfere. A Gennaio il freddo, la neve e il gelo regnano sovrani (o almeno lo facevano fino a qualche anno fa, prima dei mutamenti del clima terrestre), le giornate cominciano a diventare più lunghe. Il bianco, alternato al grigio, è il colore predominante. I lavori agricoli si arrestano completamente: le basse temperature e il maltempo impediscono qualsiasi tipo di attività. La natura rimane assopita, gli animali proseguono il loro letargo. Gli ultimi tre giorni del mese, i cosiddetti “giorni della merla”, vengono addirittura considerati i più freddi dell’anno. Eppure, anche Gennaio ha un suo potente fascino: è una promessa di luce, un mese di rinascita. Comincia con il giorno di Capodanno, proprio quando il nuovo ciclo annuale è ancora tutto davanti a noi.

Storia

I romani fecero derivare il suo nome, il latino Ianuarius, da Ianus, ovvero Giano, la divinità bifronte associata ai passaggi e al cambiamento: non è un caso che “ianua”, nell’antica Roma, significasse “porta”. Gennaio diventò il primo mese dell’anno grazie a Giulio Cesare, nel 46 a.C. Promulgando il Calendario Giuliano, infatti, il “dictator” di Roma fissò il Capodanno al primo Gennaio, non più a Marzo come stabiliva il Calendario Romano. Ma non fu sempre così: nel Medioevo, ad esempio, l’anno cominciava in una data diversa per ogni città. Fu solo nel 1582, con l’entrata in vigore del Calendario Gregoriano, che il primo Gennaio tornò a coincidere con il Capodanno; la riforma del calendario voluta da Papa Gregorio XIII estese questa usanza a tutti i paesi cattolici.

Segni zodiacali

Fino al 20 Gennaio siamo sotto il segno del Capricorno, a cui il 21 subentra l’Acquario.

Ricorrenze

Gennaio esordisce con le festività natalizie, includendo Capodanno (il primo giorno del mese) e l’Epifania (il 6): per la Chiesa d’Occidente, la ricorrenza legata all’Adorazione dei Magi e alla rivelazione di Gesù bambino ai cosiddetti Gentili (i pagani); per la Chiesa d’Oriente, la data in cui il Bambinello fu battezzato nel fiume Giordano e la commemorazione del miracolo delle nozze di Cana, il primo compiuto da Gesù.

Colore

Il colore di Gennaio è il grigio, collegato sia al ghiaccio che alla nebbia, anche metaforica: potrebbe rappresentare la nebulosità di un futuro ancora tutto da decifrare.

Pietra Preziosa

Gennaio si lega al granato (in latino “granatus”), una gemma simile, per colore e forma, ai semi della melagrana. Questa pietra, in realtà, è rintracciabile in svariati colori, ma il rosso è la sua tonalità classica e proviene dal Mozambico. Anticamente, in epoca medievale,  si pensava che il granato favorisse la guarigione dalle infiammazioni. Scintillante e luminoso, il granato simbolizza alla perfezione la luce che si associa ad ogni nuovo inizio.

 

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Le Frasi

 

“D’inverno ci sono i lampioni più belli di sempre. Si accendono presto e hanno dita di luce nel buio. Ma la gente ha le mani in tasca e il passo veloce di chi non guarda.”
(Fabrizio Caramagna)

 

 

Le Frasi

 

“Chi si meraviglia di fronte alla bellezza del mondo in estate troverà uguale motivo di stupore e di ammirazione in inverno…In inverno le stelle sembrano aver riacceso i loro fuochi, la luna ha una figura più piena, e il cielo indossa uno sguardo di una semplicità più elevato.”

(John Burroughs)

 

 

L’odore dell’inverno

 

“Il cielo era dapprima sereno e calmo. I merli cantavano. Nella palude vicina s’udiva il grido lamentoso di un essere animato; sembrava che qualcuno soffiasse in una bottiglia vuota. Passò una beccaccia, uno sparo rim­bombò attraverso l’aria primaverile e svegliò un’eco gioiosa. Poi il bosco s’oscurò. Un ven­to freddo, frizzante, inopportuno, che veniva da Oriente, fece ammutolire ogni cosa. Sulle pozze d’acqua si formarono dei ghiaccioli; il bosco prese un aspetto triste, tetro, inospita­le. Si sentiva l’odore dell’inverno.”

(Anton Čechov, dal racconto “Lo studente”, in “Tutte le novelle. Lo studente”, Biblioteca Universale Rizzoli, 1956)