Il fascino ombroso di Novembre

 

Se ad Ottobre predominano colori come il rosso, l’arancio, l’oro e il viola, Novembre sfoggia una palette più scarna, ma altrettanto intensa, che include il nero e tutte le gradazioni del grigio. La natura è pronta per il lungo riposo invernale, il cielo si incupisce, il buio prevale sulla luce del giorno. Eppure, questa trasformazione è impregnata di un fascino indescrivibile: basti pensare che alla fine del mese, quando i lampioni si accendono intorno alle quattro del pomeriggio, l’oscurità viene squarciata da un tripudio di luci e luminarie natalizie. Impariamo quindi a godere delle atmosfere ombrose, dei grigiori di Novembre. Sono giorni che coincidono con la fase di raccoglimento che anticipa il periodo più magico dell’anno.

 

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Pool Party: 10 spunti per organizzare una festa in piscina mozzafiato

 

Un pool party: che cosa c’è di meglio, quando l’estate è ormai agli sgoccioli ma il caldo continua a imperversare? Il divertimento è assicurato e senza limiti di orario, le attrattive sono molteplici: spaziano dal relax a bordo piscina, magari sorseggiando un buon cocktail, ai giochi, i balli, i tuffi, il buffet ricco di cibi e di bevande, le battaglie acquatiche sui gonfiabili, i dj set…Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Per organizzare un pool party, naturalmente, vanno seguiti vari step. Vediamo quali.

 

 

1. La scelta della data e della location sono fondamentali. Date un’occhiata alle previsioni meteo per puntare su una giornata assolata e calda al punto tale da incrementare la voglia di tuffarsi in piscina. Lo spazio che circonda la piscina, inoltre, dovrebbe essere sufficientemente ampio da ospitare un buffet, divanetti e tavolini più diversi lettini prendisole e sedie a sdraio. Meglio ancora se quello spazio comprende alberi o zone ombreggiate per chi cerca riparo dal sole.

 

 

2. Un pool party può essere organizzato a tutte le ore. Di giorno, sotto il sole, risulterà brioso e travolgente; di sera si ammanterà di tutto il fascino del tramonto e del chiar di luna. Naturalmente, il mood sarà diverso: un party serale o notturno, di solito, emana un’atmosfera più suggestiva ed elegante, ma dipende anche dal tema scelto per la festa.

 

 

3. Ecco, appunto: il tema. Dare un titolo al party è l’ideale per far sì che abbia una linea ben definita. L’organizzazione della festa ruoterà attorno al tema, dress code (o sarebbe meglio dire bikini code!) compreso. Optate per un nome evocativo, originale, divertente, e realizzate uno scenario che lo rappresenti. Gli allestimenti, le luci, il buffet, le decorazioni…tutto dovrà essere in armonia con il titolo e il tema prescelti. Ovviamente, sarà necessario che comunichiate entrambi ai vostri ospiti nell’invito al pool party. Al momento di allestire la location, la parola d’ordine è solo una: fantasia. Lasciate la creatività a briglia sciolta e osate, stupite, meravigliate chi partecipa alla festa! Magari, pensate a qualche gadget da donare agli invitati come souvenir dell’evento.

 

 

4.Per quanto riguarda l’allestimento, via libera ai gonfiabili in tutti i colori e le forme possibili, decorazioni a bordo piscina, ventagli dalle suggestioni esotiche e vassoi galleggianti per chi volesse sorseggiare l’aperitivo direttamente in acqua. Se un angolo adibito ai selfie è ormai un must in qualsiasi tipo di festa, gli asciugamani da distribuire ai vostri ospiti sono altrettanto obbligatori.

 

 

5. La musica, in un un pool party, è fondamentale. Poter contare su un dj set sarebbe perfetto, soprattutto se la playlist è in linea con il tema della festa.

 

 

6. Quali bevande scegliere per un pool party? Considerando che fa ancora molto caldo, andrebbero completamente eliminati i superalcolici. Sì invece alla birra, alla sangria, all’Aperol Spritz, alla Pina Colada, al Mojito, e in generale a tutti i cocktail fruttati, super rinfrescanti. Se il party è serale e dall’impronta glamour, non dimenticate un buon vino bianco, meglio se frizzante.

 

 

7. Il rinfresco, come d’altronde qualsiasi dettaglio della festa, dovrà ruotare attorno al tema e all’orario di inizio. Per un pool party, comunque, solitamente si predilige il finger food: sbizzarritevi con ricette e spunti non convenzionali. Un’idea passepartout è il guacamole, la tipica salsa messicana a base di avocado che potrete arricchire di ingredienti come le olive, il pomodoro o la cipolla rossa. Si prepara velocemente e può essere accompagnata da crostini che la rendono ancora più appetitosa.

 

 

8. Il pool party serale è imperniato su un mood differente anche rispetto al cibo e alle bevande: l’apericena è di rigore, e può includere sia alimenti dolci che salati. Il pesce risulta gettonatissimo anche in versione finger food, mentre gli stuzzichini ispirati alla cucina etnica rappresentano un input sempre vincente. Una speciale area adibita ai cocktail trasformerà il pool party in una raffinata festa a bordo piscina.

 

 

9. Uno dei punti di forza del pool party dal tramonto all’alba è l’illuminazione. Il momento in cui il sole cala e le luci si accendono possiede un’incredibile magia: potrete utilizzare catene di luci led, lanterne che galleggiano sulla superficie della piscina oppure di carta, in stile cinese, lampade al neon colorato (impazzano quelle che riproducono la sagoma di una palma o di un fenicottero), candele finte al led per una romantica atmosfera “a lume di candela”, barattoli e bottiglie ripieni di minuscole luci led effetto lucciole…La location risulterà intrisa d’incanto.

 

 

10. Concludo ritornando su un accessorio imprescindibile del pool party: i gonfiabili. Le estati scorse hanno sancito il trionfo dei fenicotteri e degli unicorni, ma quali sono le tendenze attuali? Amache, poltrone, materassi e grandi cuscini la fanno da padrone, ma i modelli più spettacolari riguardano ancora una volta i fenicotteri: per l’estate 2024 sono diventati luminosi, racchiudendo una luce interna che si alimenta ad energia solare, si accende al crepuscolo e dona al gonfiabile una magnifica tonalità cangiante. L’effetto è sbalorditivo, i colori sembrano fosforescenti…e i fenicotteri luminosi, circondati da ciambelle e cigni dalle stesse caratteristiche, sono in buona compagnia.

 

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Notturno Acquatico

 

 

“L’acqua non oppone resistenza. L’acqua scorre. Quando immergi una mano nell’acqua senti solo una carezza. L’acqua non è un muro, non può fermarti. Va dove vuole andare e niente le si può opporre. L’acqua è paziente. L’acqua che gocciola consuma una pietra. Ricordatelo, bambina mia. Ricordati che per metà tu sei acqua. Se non puoi superare un ostacolo, giragli intorno. Come fa l’acqua.”
(Margaret Atwood, da “Il canto di Penelope. Il mito del ritorno di Odisseo”. Ponte alle Grazie Editore)

 

Ritratto notturno con acqua. Luci al neon, bagliori e luccichii che sfavillano nel buio. Dove ci troviamo? In un club, in un locale, su un rooftop con piscina…Le opzioni sono molteplici, il senso di mistero unico e indescrivibile. Come il glamour che sprigionano le immagini. Oggi la rubrica dedicata ai libri, “Le Perle di Valium”, si fonde con il format della photostory dando origine a un connubio intriso di incanto. Enjoy it.

 

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Bagno di Mezzanotte

 

E’ una sorta di rituale collettivo, un inno all’estate e allo stare insieme coronato dal potente fascino di immergersi nel mare a notte fonda: il bagno di mezzanotte non perderà mai la sua attrattiva. Sono in molti coloro che lo annoverano tra i ricordi degli anni “teen”. Quale magia più grande di quella di riversarsi sulla spiaggia deserta, addentrarsi nel mare avvolto dall’oscurità, nuotare, chiacchierare e ridere mentre l’acqua riflette i bagliori luccicanti della luna? Il mare, calmo e silenzioso, ci accoglie e ci rilassa come un placido liquido amniotico, ma al tempo stesso ci trasmette un’energia straordinaria: un contrasto originato dal connubio tra la sensazione di benessere e l’adrenalina che, comunque, rimane alta. Eh già, perchè il mare di notte è anche un mistero, potrebbe nascondere insidie…portarci al largo contro la nostra volontà o, magari, lasciar emergere delle sconosciute creature marine. “Se guardi nel buio a lungo, c’è sempre qualcosa”, come disse William Butler Yeats. Incursioni nella fantasia a parte, una cosa è certa: in notturna, il mare si ammanta di un incanto incomparabile. La quiete al chiar di luna, rotta solo dal vocio di chi sta facendo il bagno, è intrisa di suggestività. L’acqua è sorprendentemente calda, avendo una capacità termica maggiore rispetto a quella dell’aria e del suolo. Il cielo stellato è lo scenario che fa da sfondo a questa magnifica esperienza.

 

 

Se si è fortunati, poi, potrebbe capitare di assistere al meraviglioso fenomeno della bioluminescenza: i flutti che lambiscono la riva cominciano a emettere luce, generando uno scintillio talmente intenso da sembrare fosforescente. Avete presente la famosa spiaggia di Vaadhoo alle Maldive? Le onde che si infrangono sulla battigia sembrano racchiudere un cielo pieno di stelle. Non si tratta di un incantesimo, bensì di un autentico prodigio della natura. Alcuni organismi viventi, infatti, grazie a particolari reazioni chimiche, sono in grado di emettere energia luminosa: tra queste specie rientrano  i pesci, i cefalopodi (molluschi marini come i polpi, le seppie, le piovre e i calamari), i batteri, il plancton, i protisti. Tale condizione è detta, appunto, bioluminescenza. Immaginate lo spettacolo mozzafiato che un simile fenomeno può regalare. Il mare di notte, già onirico di per sè, vede moltiplicarsi a dismisura il proprio incanto.

 

 

Prima di lanciarsi nell’esperienza del bagno di mezzanotte, però, è necessario agire con cautela e adottare alcuni accorgimenti. In primis, organizzare un bagno di gruppo. Meglio evitare di nuotare da soli per non incorrere in possibili rischi. Poi, conviene informarsi sulle maree di quella zona e sui loro orari, sull’esistenza di correnti particolari così come di meduse e aree di secca. Sarebbe meglio non allontanarsi troppo dalla riva, rimanere dove si tocca. Molto importante è l’illuminazione, che può fungere anche come punto di riferimento: le notti di luna piena sono le migliori, ma nel caso ci si trovi parecchio distanti dal bagnasciuga potrebbe essere utile servirsi delle lampade adoperate dai nuotatori professionisti. Prendendo tutte le precauzioni necessarie, insomma, il bagno di mezzanotte si rivela un vero e proprio must delle notti d’estate.

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Le lucciole e i loro magici bagliori: come possiamo salvarle dall’estinzione

 

Della loro sparizione, nel 1975, scrisse anche Pier Paolo Pasolini sul Corriere della Sera. Eppure, in quegli anni erano molto più numerose rispetto ad oggi: le lucciole rimangono un incantevole ricordo d’estate per molti, compresa la sottoscritta. Quel lampeggiare magico nelle notti afose è indimenticabile. Bastava scendere in giardino e osservare il tripudio di lucine intermittenti che scintillava nel buio. Oggi, purtroppo, le lucciole sono pressochè scomparse. Almeno in città. E così pare che avvenga in tutto il mondo. Un esempio? Negli USA, ben 18 specie sono a rischio di estinzione. Questi coleotteri, detti Lampiridi e appartenenti alla famiglia Lampyridae, sono diffusi in ogni angolo del globo e vantano circa 2000 specie. In Europa sono presenti prevalentemente la Luciola Italica, la Luciola Lusitanica e la Luciola Novaki; non è difficile rintracciare le prime due anche in Italia. L’habitat dei Lampiridi è molto vario. Predominano i boschi, i giardini e in generale tutte le aree umide, come gli stagni, i fiumi, gli acquitrini e le paludi. Tutto ciò è strettamente associato al loro ciclo di vita, dato che le lucciole trascorrono la maggior parte dell’esistenza nel sottosuolo o a contatto con l’umidità del terreno. La metamorfosi passa attraverso quattro stadi: uovo, larva, pupa e adulto; già nella fase larvale, le lucciole si cibano ampiamente di lumache e lombrichi. Nelle zone umide, quindi, godono delle condizioni esistenziali ideali.

 

 

Quando diventano adulti, tuttavia, i Lampiridi si focalizzano totalmente sulla riproduzione e il nutrimento passa in secondo piano. Il loro accoppiamento si svolge grazie a un rituale particolarissimo basato sull’ emissione di luce: questo fenomeno, chiamato bioluminescenza, si verifica al calar del buio e prosegue con l’oscurità notturna. Il rito viene avviato dal maschio, che si libra nel cielo del crepuscolo emanando bagliori intermittenti. Il suo è un segnale di via libera al corteggiamento, l’indicazione della propria disponibilità. Bisogna aggiungere che solo il maschio è in grado di volare, la femmina si muove sul terreno o sugli steli delle piante; quando il maschio attiva la bioluminescenza, la femmina la attiva a sua volta se è interessata all’accoppiamento. Il maschio la raggiunge e ha inizio il rituale. Ma che cos’ha a che fare, tutto questo, con la scomparsa delle lucciole? Ha a che fare eccome: a causa dell’inquinamento luminoso, i segnali lampeggianti che i Lampiridi si inviano prima della riproduzione vengono quasi totalmente vanificati. Le città e le periferie, con la loro sovrabbondanza di luci, insegne e lampioni, rendono la bioluminescenza delle lucciole pressochè impercettibile.

 

 

Un altro ostacolo alla sopravvivenza dei Lampiridi è rappresentato dal massiccio utilizzo dei pesticidi chimici, che si rivelano fatali per le lucciole e per le larve. Anche il fenomeno dell’urbanizzazione, comportando una notevole riduzione dell’habitat di questi coleotteri, contribuisce a contrastare la loro presenza: fossi, stagni e piccoli corsi d’acqua diminuiscono, così come le zone paludose. In molte aree del mondo sono stati creati speciali punti di osservazione delle lucciole, soprattutto laddove i Lampidiri accentuano il fascino di determinati luoghi turistici. Le Great Smoky Mountains degli Stati Uniti, ad esempio, il Daan Forest Park di Taiwan e Nanacamilpa, in Messico, che proprio le lucciole hanno reso celebre. In queste zone, delle traiettorie sopraelevate apposite favoriscono la protezione dei coleotteri, che durante l’accoppiamento (oltre che, come abbiamo visto, in molti altri casi) rimangono ancorati al suolo. Gli esperti consigliano di seguire accuratamente quei percorsi per evitare di calpestare le lucciole, e di evitare l’utilizzo di una torcia per arginare l’inquinamento luminoso.

 

 

In molti, inoltre, organizzano le cosiddette “lucciolate”, promosse da svariati enti ambientalisti, che risultano sempre affollatissime. Cosa fare, in conclusione, per arrestare la progressiva estinzione delle lucciole? Innanzitutto, impariamo a rispettarle e a rispettare il loro habitat. Magari, adottando gli accorgimenti necessari per ricreare le condizioni di umidità ideale nel nostro giardino, oppure per eliminare l’inquinamento luminoso di cui siamo direttamente responsabili: regoliamo l’intensità delle luci che circondano la nostra casa con strumenti appositi, chiudiamo tende o persiane affinchè la luminosità dei lampadari non si propaghi negli spazi esterni. Possiamo fare attenzione a non calpestarle, se vediamo delle lucciole in giardino, e infine, last but least, dobbiamo assolutamente interrompere quel gioco crudele che aveva come scopo il catturarle per rinchiuderle in un vaso di vetro. Se poi volete saperne di più su questi magici coleotteri, vi invito a visitare il sito lampyridae.it

 

Notte di Natale

 

“Il Natale muove una bacchetta magica sul mondo, e per questo tutto è più dolce e più bello.”
(Norman Vincent Peale)

 

Notte di Natale, la magia è nell’aria. Luci e luminarie risplendono, accendono la notte di bagliori intermittenti. Le vie si svuotano, le finestre accese indicano che nelle case è in corso la cena di Vigilia: è un’immagine che rimanda a un senso di calore, di convivialità familiare. Nelle piazze, il viavai della gente resiste grazie ai mercatini natalizi ancora operativi. C’è chi è in giro per turismo, chi cerca dei regali last minute, chi è solo e non ha parenti o amici con cui riunirsi. Le strade torneranno ad animarsi prima della messa di mezzanotte, ora in cui alcuni preferiscono scartare i pacchetti scintillanti che ha portato “Babbo Natale”. Comunque la si trascorra, la notte di Natale è un’esperienza altamente suggestiva. Ogni anno, la celebrazione della nascita di Cristo impregna di spiritualità e misticismo le ore notturne. Che si creda in Dio o meno, la luce che è venuto a portare Gesù Bambino lambisce chiunque: è difficile non lasciarsi contagiare da questa atmosfera incantata. Descriverla a parole è un compito arduo, le immagini la rievocano con maggior efficacia. Ed è servendosi di un gioco di luci e ombre fortemente evocativo che la nuova photostory di VALIUM vi farà rivivere il mood che aleggia sulla notte più magica dell’anno.

 

 

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Il luogo: Copenaghen, per vivere il magico Natale del Grande Nord

 

“Qualunque somiglianza la Danimarca possa presentare con il resto del mondo scompare al tramonto, quando Copenaghen s’illumina. Nel cielo esplodono i fuochi d’artificio del Tivoli. La torre luminosa della Carlsberg risplende come un gigantesco rubino.”

(James Stewart-Gordon)

 

Dove vivere appieno il Natale se non in Scandinavia, nelle innevate lande del Grande Nord? Quest’ anno lo trascorreremo in Danimarca, il secondo paese più felice del mondo in base alla classifica del World Happiness Report. La città che ho scelto è Copenaghen, la capitale danese. Qui morì Hans Christian Andersen, uno dei più noti autori di fiabe. E quest’aura fiabesca sopravvive, in particolare durante le feste, in ogni angolo della città scandinava: non è un caso che Copenaghen venga definita la capitale del Natale. Quando comincia il periodo dell’Avvento, un tripudio di luminarie scintillanti si staglia sullo sfondo del cielo grigio. Le strade e le piazze brulicano di luci, mercatini, Babbi Natale, Nisse dispettosi…annotatevi questo nome (che indica i folletti del folklore nordico), perchè torneremo presto sull’argomento. Nelle vie si insinua il sapore dello zenzero, l’ingrediente principale di tipici biscotti, al’interno dei ristoranti si degusta il menu tradizionale e la Julebryg, una speciale birra scura dedicata al periodo delle feste, abbonda in ogni locale. La stessa Copenaghen, città adagiata sulle isole Selandia e Amager, vanta uno scenario altamente suggestivo che ben si presta ad esaltare la magica atmosfera del Natale. Tant’è che da oltre un secolo, precisamente dal 1904, in Danimarca viene emesso un francobollo natalizio annuale che ha come sfondo la capitale.

 

 

Iniziamo ad esplorare, dunque, la “città delle guglie” danese vestita a festa. L’inaugurazione ufficiale del Natale di Copenaghen coincide con la festa di Santa Lucia: il 13 Dicembre, una spettacolare parata di kayak illuminati invade i canali della città. L’evento prende il via alle 17.00, ora in cui tutte le imbarcazioni, capeggiate da una dove troneggia una giovane biancovestita a simboleggiare Santa Lucia, iniziano un percorso che comprende le zone di Nyhavn, Christianshavn e Højbro Plads. La parata, a cui tutti possono partecipare, si conclude alle 19 nell’antico porto di Nyhavn. La cerimonia è estremamente suggestiva: i canoisti, al baluginio delle candele poste sui kayak, intonano la celebre canzone di Santa Lucia, mentre le sponde dei canali si affollano di gente accorsa per assistere all’evento. Poter ammirare la Copenaghen addobbata e costellata di luci è un vero e proprio privilegio; la città, il porto storico e i suoi canali sprigionano un incanto che non ha eguali.

 

 

Per scoprire la Copenaghen natalizia è d’obbligo visitare lo Strøget, un’area pedonale in pieno centro storico che include la via dello shopping più lunga d’Europa. Lì potrete trovare negozi, boutique, locali, pub e ristoranti di ogni genere e tipo, ma non dimenticate di esplorare le strade contigue: lo Strøget, che a Natale si riempie di luci, ghirlande e antiche melodie, ha un’estensione di circa 100.000 metri quadri. Vi consiglio di fare un salto da Royal Copenaghen, il prestigioso negozio di porcellane danesi, dove è possibile assistere a dimostrazioni di lavorazione della porcellana e gustare deliziosi dolcetti allo zenzero nella pasticceria interna. Nei ristoranti, che proliferano in tutta la zona, non mancate di assaggiare lo Smørrebrød, un sandwich di pane di segale imburrato condito con formaggi, salumi, pesce o carne a volontà; è tassativo, poi, degustare il menu natalizio della tradizione: lo Julefrokost (ovvero “pranzo di Natale“) rappresenta uno degli eventi più attesi nel periodo delle feste. Si tratta di un pasto che può durare dalle 4 alle 8 ore, nel corso delle quali si consumano cibi tipici come il maiale e l’anatra arrosto, le patate al caramello, il cavolo rosso, le aringhe, il prosciutto cotto in gelatina, il patè di fegato, le salcicce e via dicendo, per concludere con il risalamande, un porridge di riso con mandorle tagliate a pezzetti; rinvenire l’unica intera nel proprio piatto è beneaugurale e dà diritto a ricevere un premio.

 

 

Ovunque decidiate di andare, a Copenaghen troverete un’atmosfera festosa e baracchini ad ogni angolo di strada: la città pullula di ambulanti che vendono caldarroste, salmone alla griglia, salsicce, birra, risalamande e il tipico gløgg, un vin brulé scandinavo. A proposito di birra, in Danimarca quella del periodo natalizio è particolarmente rinomata. La cosiddetta “birra di Natale” si chiama Julebryg ed è una birra scura, molto alcolica e aromatizzata la cui distribuzione ha inizio, di solito, il primo venerdì del mese di Novembre: una ricorrenza attesissima che i danesi hanno battezzato J-Dag. La Julebryg viene venduta in carretti posizionati lungo le vie della città ma anche nei locali, dove arriva stipata in sorprendenti calessini. A Copenaghen, una città in cui la causa ambientalista è di primaria importanza, ci si sposta comunemente in bicicletta; la cattedrale di Nostra Signora (Vor Frue Domkirke) non è difficile da raggiungere su due ruote. E’ situata nei pressi dell’Università e nel periodo dell’Avvento chiude i battenti solo in tarda serata. Lì vengono celebrate le messe più suggestive, animate da cori che intonano i canti tipicamente natalizi.

 

 

Nella capitale danese il Natale è molto sentito, si comincia a festeggiare dall’inizio di Dicembre. Questo mese, in Danimarca, è davvero il più magico dell’anno! Se volete assaporarne appieno l’atmosfera, visitate i mercatini: sono sette, dislocati nel cuore della città. Il più grande è quello di Tivoli, il parco più antico del mondo, che vanta oltre 80 espositori: nelle classiche casette di legno, debitamente addobbate a festa, si vendono tipicità culinarie, splendide porcellane, decorazioni natalizie, balocchi e via dicendo. Non va tralasciata una pausa all’insegna del gusto, che vi permetterà di deliziare il palato con le tradizionali aebleskiver (il dolcetto natalizio di cui vi ho parlato qui) accompagnate a un bicchiere di gløgg fumante. Al Tivoli, inoltre, viene organizzato un ricco programma di spettacoli ed eventi. Le grandi giostre sono un divertimento amatissimo da avventori di ogni età; ristoranti, alberghi e una Sala Concerti rappresentano il plus del Parco, dove è presente anche un laghetto e vengono addobbati più di mille alberi di Natale.

 

 

Un altro mercatino da non perdere è quello di Nyhavn, l’antico porto. Qui, tra le luci scintillanti e i tradizionali addobbi di ghirlande, potrete immergervi nella profonda magia che circonda i canali: i bagliori delle luminarie riflessi nell’acqua accentuano il fascino di una zona ricca di caffetterie e ristoranti. A pochi passi di distanza, sulla grande pista di pattinaggio del Broens Gadekøkken, vengono organizzate performance di pattinaggio artistico e tornei di hockey su ghiaccio. Dal 2 al 10 Dicembre, ogni fine settimana è operativo il mercatino che si tiene nel Castello di Kronborg: William Shakespeare ambientò in questa location la sua tragedia “Amleto”. In omaggio al Bardo, nel castello tutte le estati viene organizzato lo Shakespeare Festival, a cui partecipano compagnie teatrali di spicco sia danesi che internazionali. Al termine della via dello shopping più lunga d’Europa, nello Strøget, si trova il mercatino di Kongens Nytorv; è uno dei più grandi della città e propone, tra l’altro, originali souvenir e oggetti da collezione. Notevoli anche gli spettacoli di luci tridimensionali e i numerosi eventi che lo animano. A Højbro Plads si può ammirare un mercatino fitto di alberi di Natale riccamente ornati; molti ambulanti provengono dalla Germania, motivo per cui abbondano specialità culinarie tedesche. In Piazza Nytorv, invece, viene allestito un mercatino che riproduce la fatata atmosfera delle fiabe di Hans Christian Andersen: sono presenti l’autore “in persona” e una miriade di Nisse, i folletti che aiutano lo Julemanden (il Babbo Natale danese) nella produzione e nella consegna dei regali. Parlando di Babbo Natale, è interessante sapere che ogni anno, a Luglio, in Danimarca viene organizzato il World Santa Claus Congress, un meeting di tutti i Santa Claus del globo.

 

 

Mercatini a parte, vi suggerisco di regalarvi l’esperienza di una crociera sui canali o, ancora meglio, di una Christmas Jazz Cruise, dove il percorso viene vivacizzato dai brani tipicamente natalizi eseguiti da una jazz band. Per concludere, qualche curiosità sulle tradizioni del Natale in Danimarca: tra le decorazioni spicca la candela dell’Avvento, adornata con 24 simboli per ciascun giorno del periodo, immagini di abeti e degli immancabili Nisse. Il calendario dell’Avvento è un’altra usanza molto comune. In occasione della Vigilia di Natale, invece, la tradizione vuole che all’esterno della propria casa si esponga un covone di grano destinato agli uccelli. La sera di Vigilia, prima di scartare i regali sotto l’albero (una vera istituzione del Natale danese), si organizza un girotondo e si intonano canti natalizi intorno all’abete. I regali vengono portati da Julemanden insieme alla sua corte di Nisse; a impersonarlo è un uomo della famiglia che indossa il tipico abito rosso di Babbo Natale. Non mi resta che augurarvi un Glædelig jul!

 

 

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Il luogo: a Gubbio per l’accensione dell’Albero di Natale più Grande del Mondo

 

L’albero di Natale più grande del mondo? Si trova a Gubbio, la splendida cittadina medievale in provincia di Perugia in cui San Francesco d’Assisi ammansì un lupo ferocissimo. L’ Albero, realizzato da un Comitato di volontari (i cosiddetti “alberaioli”) a partire dal 1981, dieci anni dopo è entrato a buon diritto nel Guinness dei Primati. Ma non si tratta, come molti di voi sapranno bene, di un albero di Natale classico: a dargli forma sono 950 luci a led che ne delineano la sagoma e la struttura sulle pendici del Monte Ingino, proprio alle spalle della cittadina famosa anche per le sue ceramiche. Visivamente, è un autentico splendore. La sagoma, stilizzata, riprende quella di un abete cosparso di migliaia di luci multicolori. In cima all’albero, una luminosissima stella cometa raggiunge la basilica del Santo Patrono, Sant’Ubaldo, che si staglia sulla vetta del monte. I corpi illuminanti che compongono l’Albero, diversi per tipologia e colore, danno vita a un capolavoro artistico dal potentissimo impatto visivo: le dimensioni enormi dell’opera (che ha una base di 450 metri e un’altezza di 750 metri, pari cioè a trenta campi da calcio) amplificano l’effetto cromatico mozzafiato originato dalle luci led. Per darvi un’idea più precisa, basta citare alcuni numeri. La sagoma dell’ albero, di colore verde, consta di 300 luci; al suo interno, 400 luci variopinte riproducono le tradizionali palline dell’albero di Natale; per la stella cometa, color oro, vengono utilizzate 250 luci. Considerate che la sua superficie sfiora i 1000 metri quadri! Tutti gli anni, per la realizzazione dell’albero, gli alberaioli impiegano 1300 ore; bisogna anche tener conto del grandissimo lavoro che è stato fatto per “disegnare” un abete di corpi illuminanti adagiato sulle pendici scoscese di una montagna. L’ Albero viene acceso ogni 7 Dicembre con una sfarzosa cerimonia pubblica: l’atmosfera medievale della città viene rievocata da gruppi di sbandieratori, figuranti appartenenti al corteo storico, musici e cantori, ma a dare il via al meraviglioso spettacolo di luci sono personaggi istituzionali o provenienti dal mondo della cultura, della scienza, dello spettacolo e del volontariato. Qualche esempio? Tra i prestigiosi nomi di coloro che hanno acceso l’ Albero rientrano quelli di Papa Francesco (nel 2014), Giorgio Napolitano (nel 2012), Papa Benedetto XVI (nel 2011). Altri protagonisti del rito sono stati, in ordine sparso, Guido Bertolaso (sottosegretario alla Protezione Civile), don Luigi Ciotti, Chicco Testa (presidente di Enel), Carlo Giovanardi, Terence Hill (che ha interpretato “Don Matteo” proprio a Gubbio, scelta come prima location della serie televisiva). L’accensione dell’ Albero è una vera e propria festa, un evento che puntualmente suscita miriadi di emozioni: assistere alla manifestazione significa condividere la gioia, la meraviglia e la magia che quei momenti portano con sè; quando il tripudio di luci scintilla sul Monte Ingino, è come se lo spirito del Natale prorompesse in tutto il suo fulgore. A proposito di fulgore, sapevate che l’ Albero di Gubbio vi offre la possibilità di adottare una delle sue luci? Con una spesa simbolica di soli 15 euro, potete scegliere un corpo illuminante nell’ apposito sito web (adottaunaluce.it) ed inserire una dedica che poi diverrà pubblica. Gli importi ricavati dall’ iniziativa copriranno buona parte dei costi dell’energia elettrica che fa brillare l’ Albero da Guinness dei Primati.

 

 

L’accensione dell’ Albero di Natale più Grande del Mondo avrà luogo proprio stasera, alle 18, in Piazza Quaranta Martiri. La cerimonia, arrivata alla sua 43esima edizione, come ogni anno è stata organizzata dal Comitato dei Volontari e dal Comune di Gubbio; avrà inizio con l’esibizione degli Sbandieratori per poi proseguire con le performance dei musicisti eugubini Sara Jane e Paolo Ceccarelli, dei cantanti della rinomata Bernstein School of Musical Theater e dell’artista Andrea Arena. A fare da padroni di casa saranno i conduttori Ubaldo Gini e Silvia Procacci, mentre il mondo delle istituzioni verrà rappresentato da Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria, Filippo Maria Stirati, sindaco di Gubbio, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, vescovo della città, e Giacomo Fumanti, presidente del Comitato “Albero di Natale più Grande del Mondo”. Quest’anno l’accensione si avvarrà di un testimonial d’eccezione: l’associazione Rondine Cittadella della Pace, che da oltre 25 anni si impegna a favore della pace nel mondo e della riduzione dei conflitti armati. Se non avete la possibilità di prender parte alla Cerimonia, potrete ammirarla on line, e in diretta, su tutti i canali social dell’Albero di Gubbio oltre che su tgrmedia.it e arancialive.com. L’albero rimarrà acceso fino alla seconda domenica di Gennaio. Siete pronti ad assistere a questo spettacolo incantevole?

 

 

Se poi intendete recarvi a Gubbio per Natale, sappiate che è in corso la quinta edizione di ChristmasLand: la località umbra si trasforma in una magnifica Città del Natale in cui si concentrano suggestive installazioni, atmosfere fiabesche e location incantate. Come quella che dà il nome all’iniziativa, ChristmasLand, un percorso all’interno del MUAM (Museo delle Arti e Mestieri) di Palazzo Beni. Nei 700 metri quadri di quest’antica dimora aristocratica potrete addentrarvi nel Villaggio innevato degli Elfi, dove verrete stupiti da giochi di luce mozzafiato, visitare la collezione dei Presepi dal Mondo al piano nobile, fotografarvi sullo sfondo di magiche scenografie natalizie. Oppure potrete immergervi nella suggestiva fiaba proiettata su una parete del secondo piano, che per l’occasione si tramuta in uno scrigno delle meraviglie. All’uscita di Palazzo Beni farete conoscenza con Babbo Natale, che vi attende seduto su un trono ed è pronto a lasciarsi immortalare in un selfie accanto alla sua slitta. Per chi adora il cioccolato è in programma un’esperienza imperdibile, La Magia del Cioccolato nelle cantine del Palazzo Conti della Porta: i maestri cioccolatieri vi offriranno dimostrazioni della loro arte, degustazioni e prelibatezze da acquistare in spazi decorati con invitanti statue di cioccolato.

 

 

Ma non è finita qui. Lungo le viuzze medievali del quartiere di San Martino è possibile imbattersi in un incantevole Presepe realizzato con statue a grandezza naturale, pura poesia di un mondo antico che a Gubbio conserva ancora le sue vestigia. Nei giardini di Piazza Quaranta Martiri troverete il Mercatino di Natale: delizie dolciarie e ghiottonerie della tradizione culinaria si alternano agli addobbi natalizi e all’oggettistica artigianale. In Piazza Quaranta Martiri fa bella mostra di sè anche la Grande Ruota del Polo Nord, una ruota panoramica da dove potrete ammirare la Gubbio vestita a festa e il maestoso Albero di Natale più Grande del Mondo; nella stessa piazza parte la slitta di Babbo Natale: un’opportunità per fare un giro su una slitta trainata dai cavalli e guidata da Santa Klaus in persona. Ed è sempre in Piazza Quaranta Martiri che prende il via il trenino turistico chiamato Gubbio Express Christmas, grazie al quale effettuerete un tragitto che vi farà scoprire le bellezze millenarie della città. Se invece preferite godervi Gubbio dall’alto, soprattutto l’ Albero di Natale, puntate sulla Funivia di Colle Eletto: impiegherete sei minuti per raggiungere la Basilica di Sant’Ubaldo (a due passi dalla stella dell’Albero) dal centro della città.

 

 

Il Natale, si sa, è la festa della Luce. E Gubbio sottolinea il concetto con la splendida illuminazione artistica di Piazza di San Giovanni: ideati dal Light Designer Ing. Matteo Costantini, i giochi di luci colorate che invadono la location danno vita a un’atmosfera magica e surreale. E poi, dulcis in fundo, in via dei Consoli c’è la Fontana del Bargello; vi basterà compiere tre giri di corsa intorno al momumento per poter prendere la Patente da Matto, una pratica che risale al 1880, ed onorare la presunta pazzia che, come vogliono le leggende, da secoli aleggia sulla città. Per tutte le informazioni sul Natale a Gubbio visitate i siti gubbionatale.it, ilikegubbio.com oltre che, naturalmente, alberodigubbio.com

 

 

Foto di copertina di Gavirati

Un ringraziamento speciale allo IAT del Comune di Gubbio per la preziosa collaborazione

 

Yuima Nakazato Haute Couture AI 2023/24: un beauty look prorompente come il magma e scintillante come la lava

 

Brillare, scintillare, sfavillare anche con il trucco: nel periodo natalizio, le luci si moltiplicano. E il beauty look della sfilata Haute Couture Autunno Inverno 2023/24 di Yuima Nakazato ha fatto proprio questo imperativo declinandolo sapientemente. Manciate di glitter si concentrano solo in prossimità dello sguardo, formando futuristiche virgole ai lati del naso oppure agglomerandosi, di volta in volta, sopra o sotto le sopracciglia. I brillantini non sono assemblati in modo regolare: sembrano spruzzati, cosparsi a caso nei paraggi dell’occhio. Un rimando, forse, al motivo ispiratore della collezione che traccia un parallelismo tra il monte Fuji dipinto di rosso del pittore Katsushika Hokusai e i maestosi fuochi in cui brucia la spazzatura di plastica keniota. La potenza delle fiamme, poeticamente tradotte in magma da Yuima Nakazato (“Magma” è, non a caso, il titolo della collezione), rievoca l’impetuoso scintillio della lava. Un’immagine che viene probabilmente ripresa dal beauty look della sfilata: viso al naturale su cui spiccano aloni multiformi di glitter argentati, rossi e neri. Ma anche dalla forza devastante del fuoco può nascere un alito di speranza, prendere vita l’ispirazione creativa. Il messaggio è ben preciso: creazione e distruzione si susseguono in un eterno ciclo, dall’una scaturisce l’altra in un’alternanza perfetta. Ecco così che un make up di forte impatto, certamente non facile da dimenticare, si impone grazie all’utilizzo di una “semplice” manciata di glitter; perchè quei bagliori incarnano uno straordinario connubio di suggestività, fascino e potenza evocativa.

 

 

 

VALIUM accende le luminarie

 

“I cieli grigi e le luci di dicembre sono la mia idea di gioia segreta.”
(Adam Gopnik)

E’ arrivato il momento di accendere le luminarie! VALIUM, come ogni anno, inaugura il periodo che ci conduce al Natale risplendendo di mille luci simboliche e beneaugurali. Oggi prende ufficialmente il via lo Speciale Natale del blog: d’ora in poi si succederanno articoli che, sia che appartengano alle consuete rubriche o meno, ruoteranno attorno alla festa più magica dell’anno. Ci occuperemo di tradizioni, curiosità, viaggi, libri, usanze natalizie nel mondo, della storia e dell’iconografia del Natale. Senza naturalmente trascurare la moda, il beauty, il make up e tutto ciò che fa brillare, come una frizzante coppa di champagne, l’ultimo mese del calendario. Ma l’incanto di Dicembre, e chi segue VALIUM lo sa già, inizia molto prima del giorno della nascita di Cristo. Le settimane dell’Avvento abbondano di ricorrenze suggestive e celebrate dalla notte dei tempi. Due esempi su tutti? Santa Lucia, il Solstizio d’Inverno…Ne parleremo ancora, anche se da un’angolazione diversa. Rimanete sintonizzati su VALIUM per riscoprire, giorno dopo giorno, il fascino sempiterno del “Christmas Time”: perchè, come Leopardi proclamava ne “Il sabato del villaggio”, l’attesa della festa è essa stessa gioia e felicità.

 

 

Foto via Pexels, Pixabay e Unsplash