Giallo, il colore di Marzo

 

Personalmente non associo il mese di Marzo al giallo, ma dai più viene considerato il suo colore ufficiale. Sicuramente per la luminosità, la vivacità che rievoca il ritorno della luce, perchè emana energia e vitalità. Secondo la psicologia del colore, il giallo simboleggia l’aprirsi alla vita e il dissolvimento di ogni tensione. Questa tonalità viene da sempre connessa alle emozioni positive e alla positività. Nel caso del mese di Marzo, il riferimento al sole è ovvio; ma non dimentichiamo che anche la mimosa, il fiore della Festa della Donna, sfoggia un giallo brillante. Il giallo è un colore che non passa inosservato. Tecnicamente viene annoverato tra i colori primari sottrattivi accanto al magenta e al ciano, e sommato al blu (il suo colore complementare) dà origine a un bianco abbagliante. In natura è molto presente: oltre alla mimosa, fiori come il narciso, il girasole, il narciso e il tarassaco esibiscono petali di un giallo intenso. I frutti gialli sono numerosissimi: basti pensare alla banana, al limone, alla papaya, alla carambola, all’ananas e alle susine gialle, solo per citarne alcuni. Il legame tra Marzo e il giallo si ispira alla potenza della rinascita, all’inizio di un nuovo ciclo generalmente vissuto con ottimismo e speranza. Non va trascurato, tuttavia, che il giallo viene anche associato a connotazioni negative: l’abito che indossa Giuda Iscariota è giallo; la teoria umorale di Ippocrate di Coo, che attribuisce il benessere fisico a una perfetta armonia tra i quattro fluidi corporei, collega il giallo alla bile e quindi alla collera, alla rabbia e all’invidia.

 

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La Lapponia e il fenomeno del Crepuscolo Polare

 

Quante sono le ore di buio, in Lapponia, durante l’Inverno? Chiunque stia progettando un viaggio nel Grande Nord, sicuramente se lo sarà chiesto. Alcuni temono che l’oscurità sia presente 24 ore su 24. Il fenomeno della Notte Polare, però, riguarda  solo le zone situate al di sopra del Circolo Polare Artico e al di sotto del Circolo Polare Antartico. Al Polo Nord e nelle isole Svalbard, ad esempio, per tre mesi all’anno le tenebre non hanno mai fine. Per quanto riguarda la Lapponia, che delle lande artiche rappresenta l’area più meridionale, il Sole si mantiene ininterrottamente sotto l’orizzonte con un’angolazione compresa tra 0 gradi e -6 gradi: in questo caso si parla di Crepuscolo Polare, un fenomeno in base al quale l’astro infuocato, pur non essendo visibile, diffonde una luce simile a quella di un crepuscolo che dura una manciata di ore. Il cielo esplora sfumature variabili, spaziando dalle tonalità dell’alba e del tramonto per poi sprofondare nell’azzurro della cosiddetta “ora blu”; in quegli istanti, il paesaggio è avvolto in una luce sospesa. Non è giorno, ma non è neanche notte: ci troviamo di fronte, appunto, a un lungo crepuscolo. La meraviglia è totale.

 

 

La luce irradiata dal Sole negli strati più alti dell’atmosfera, esaltata dal chiarore della Luna e delle stelle,  fa sì che il buio, in Lapponia, non sia mai assoluto. Due ulteriori elementi contribuiscono ad accentuare questa luminosità soffusa: le spettacolari luci dell’aurora boreale e la neve. Già, proprio la neve, che grazie al suo candore riflette e amplifica l’azzurro crepuscolare. Si può ribadire, quindi, che la Notte Polare (che i finlandesi chiamano “Kaamos”) non avvolge mai le terre lapponi nella completa oscurità. Da Novembre a metà Gennaio, certo, le ore di luce sono poche, e diminuiscono andando verso Nord. Il fenomeno è graduale: intorno alla metà di Novembre il Sole è ancora visibile quotidianamente, ma per circa tre ore. Dal 4 Dicembre al 10 Gennaio sparisce sotto l’orizzonte dando origine al Crepuscolo Polare e alle sue incantate atmosfere. Le ore di luce, come ho già accennato, possono variare a seconda della latitudine: si riducono nelle località settentrionali aumentando in quelle situate a Sud.

 

 

Prendendo a riferimento Rovaniemi, capoluogo della Lapponia e città di Babbo Natale, notiamo che le ore di luce ammontano a tre o quattro la prima metà di Gennaio e diventano cinque o sei durante la seconda metà. A Febbraio avremo dalle sei alle otto ore di luce le prime due settimane e dalle otto alle nove nella seconda parte del mese. A Marzo le ore di luce arriveranno a dieci e se ne aggiungeranno tre a fine mese. Per consultare un calendario delle ore di luce in Lapponia, vi rimando ai tanti che potete trovare in rete. Nel frattempo, pensate al Crepuscolo Polare e incominciate a sognare

 

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Osare: un make up che stupisce

 

Sorprendere, sbalordire, meravigliare: il make up per iniziare il nuovo anno adotta questi principi basilari. Strascichi di magia natalizia si declinano in un tripudio di perle, paillettes e strass; le cromie si mescolano tra loro dando vita ad una tavolozza di colori onirici e surreali. Finish scintillanti, laminati e glitterati si sfidano a colpi di luminosità. Eyeliner in abbondanza, finte lentiggini a miriadi e texture glow inneggiano all’audacia, ad una sfrontatezza che non passa inosservata. Stupire diventa un imperativo, osare una regola che non conosce eccezioni.

 

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Arriva Tsuchinshan-Atlas, la cometa del secolo

 

Dopo la Superluna e l’eclissi lunare parziale, il cielo di Settembre è pronto a regalarci un nuovo spettacolo: la cometa del secolo. Così è stata ribattezzata C/2023 A3, chiamata anche Tsuchinshan-Atlas. Si tratta di una cometa che in quanto a luminosità non ha niente da invidiare a Halley, la cui ultima apparizione risale al 1986, e a Neowise, avvistata nel 2020. Ma che tipo di comete sono le C/2023 A3? Composte da rocce, polveri di ghiaccio e gas, si presentano come sfere che compiono un’orbita ellittica intorno al Sole. Esistono due condizioni che determinano la loro straordinarietà. Quando questa tipologia di cometa si avvicina all’astro attorno al quale orbita, la sua coda cresce in lunghezza. Ciò intensifica incredibilmente la luminosità del corpo celeste: l’energia radiante del Sole causa l’evaporazione di buona parte del ghiaccio che compone la cometa, distanziando il gas e la polvere dal nucleo inondato dalla luce dell’astro infuocato. La radiazione solare, quindi, accresce le dimensioni della coda dell’oggetto celeste nel momento in cui quest’ultimo comincia ad approssimarsi all’astro.

 

 

La seconda condizione che rende eccezionale C/2023 A3 riguarda la sua chioma. L’energia radiante del Sole, in questo caso, favorisce la formazione di un alone (provocato dalla sublimazione del ghiaccio, che passa direttamente dallo stato solido allo stato gassoso) attorno al nucleo della cometa. Non c’è bisogno di dire che tale fenomeno potenzi al massimo la luminosità del corpo celeste. Quando potremo vedere, dunque, C/2023 A3? Atlas raggiungerà il perielio (cioè il punto più vicino al Sole della sua traiettoria) il 27 Settembre. Ciò significa che nell’emisfero settentrionale sarà visibile da quella data fino a tutto il mese di Ottobre. Al perielio segue sempre un ritorno nei luoghi di origine, lontani dal sistema solare. Pare che il momento in cui Atlas risplenderà di più coinciderà con il 2 Ottobre: vicinissima al Sole, la sua coda ci lascerà senza fiato e brillerà come non mai. Per quanto riguarda il 27 Settembre, potremo ammirarla al meglio tra le 5 e le 7 del mattino. La avvisteremo nei pressi dell’orizzonte, lungo la traiettoria del Sole, prima che sorga l’alba. A Ottobre, Atlas si innalzerà man mano dall’ orizzonte, ma il suo fulgore scemerà progressivamente.

 

 

Sicuramente, vale la pena di osservarla: provenendo da un’area molto distante dal sistema solare, precisamente dalla nube di Oort, Atlas non ripasserà dalle nostre parti per chissà quanti altri secoli. Per visualizzarla in modo ideale, sarà meglio osservarla dall’alto e in zone prive di inquinamento luminoso. Dovrebbe essere visibile a occhio nudo, ma è consigliabile utilizzare binocoli, telescopi o macchine fotografiche per ammirarla in tutto il suo splendore. Appuntamento quindi il 27 Settembre, alle 5 alle 7 del mattino, con l’imperdibile cometa del secolo.

 

Notte d’estate

 

L’estate non è solo sole, caldo cocente e cielo azzurro. L’estate è anche magia notturna: cielo invaso da un tripudio di stelle, pleniluni che riflettono i loro bagliori sul mare, bagni di mezzanotte in bilico tra euforia e mistero, flirt vissuti sulla spiaggia sotto l’irresistibile luccichio astrale. Da oggi in poi, e per una settimana, con VALIUM esploreremo questo lato della stagione calda. L’incanto delle ore buie, dove il silenzio viene soppiantato dalla musica, dal vocio e dalle risate di chi “fa serata”, l’andirivieni sul lungomare o nelle strade e nelle piazze dove nascono gli amori e si intrecciano le relazioni. Ma la notte d’estate è fatata ovunque la si viva: pensate alla suggestività di un campo appena mosso dal vento, al canto ritmico dei grilli, allo sfavillio delle lucciole…a un assiolo che rompe la quiete con il suo canto ipnotico e inconfondibile. Da Giugno a Agosto, la notte si impregna di fascino in ogni luogo. Persino nel firmamento, dove a breve potremo ammirare diversi sciami meteorici in tutto il loro splendore e la luminosità ammaliante della Luna del Cervo. La notte, d’estate, non è fatta per dormire, ma per essere vissuta…Stay tuned su VALIUM!

 

Peach vibes

 

Gli ultimissimi aggiornamenti a tema make up virano verso i nuovi colori di tendenza: trionfano il pesca e l’albicocca, meglio se esaltati da un’iper-luminosità. Alla base di questo trend c’è probabilmente Peach Fuzz 13-1023, il Colore dell’Anno di Pantone, gettonatissimo soprattutto adesso che è iniziata la bella stagione. Fard, lipgloss e ombretti si tingono di calde tonalità aranciate senza dimenticare la brillantezza, il must del trucco dell’estate. Il look monocromo è al top del gradimento: abbina l’effetto “baciato dal sole” a cromie vivide e avvolgenti, magari ravvivate da un pizzico di glitter. Il prodotto imprescindibile dei mesi caldi, comunque, è senza dubbio l’illuminante. Non mancate di aggiungerlo al vostro make up per creare degli affascinanti punti luce sul volto.

 

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Tempo d’incanto

 

Perle, colori iridescenti, boccoli, pizzi e volant: nel mese della rosa il look si fa onirico e bamboleggiante. Nuance luminose quali il bianco e il panna si coniugano con jabot, increspature e polsini svolazzanti, le ballerine si tingono di azzurro polvere e si accompagnano ai calzettoni. Il make up è fiabesco, meravigliosamente sognante: pozze di turchese costellate di perle e fiocchi ornamentali, lunghe ciglia e labbra golose come un lecca lecca. Le perle diventano un vero e proprio leitmotiv del look, declinate anche sotto forma di gioielli e di splendido accessorio per capelli. Maggio è tempo d’incanto, e un’eleganza eterea lo pervade con la stessa soavità di un fiore.

 

Photo credits: Rada Aslanova via Pexels

 

Uno splendido sciame di alfa Bootidi nel cielo di stanotte

 

Sarà una notte fatata, stanotte. Preparatevi ad ammirare una pioggia di stelle cadenti, uno sciame ininterrotto di meteore che vi mozzerà letteralmente il fiato: le alfa Bootidi sono tornate, dal 14 Aprile stanno solcando il cielo notturno. Il fenomeno avrà termine il 12 Maggio, ma tra il 26 e il 27 Aprile si accinge a raggiungere il suo picco. Quando? A partire dal crepuscolo e per l’intera nottata. Lo sciame toccherà l’apice dell’altezza, 65 gradi, intorno all’1.00. Si prevede che, grazie alla posizione della Luna, lo spettacolo delle scie luminose sarà perfettamente visibile. Le alfa Bootidi, di solito, non cadono in gran numero nell’arco di poco tempo. Tuttavia, esistono delle splendide eccezioni alla regola: nel 1984, ad esempio, uno sciame di ben 102 Bootidi ha squarciato il cielo in appena 10 minuti.

 

 

Non è escluso che il miracolo si ripeta. Dobbiamo sapere, però, che dalle 2.00 la Luna riapparirà in tutto il suo splendore, e la luminosità del satellite potrebbe impedirci un’adeguata osservazione della pioggia di alfa Bootidi. Ma quanti di noi, dopotutto, intendono rimanere con gli occhi incollati al cielo anche a quell’ora? Godiamoci lo spettacolo finchè possiamo, pronti a gioire delle meraviglie che ci regala il cosmo.

 

 

Tendenze PE 2024 – Il celeste, luminoso e onirico

Luisa Spagnoli

Vi avevo anticipato che ne avrei parlato, e lo faccio ora: il celeste svetta tra i colori di tendenza della Primavera Estate 2024. Ma sfoggia un look inedito, che si allontana dalla classica nuance pastello per abbracciare gradazioni che spaziano dal cielo al polvere, dal fiordaliso all’acquamarina. Spesso tende vagamente al glicine, senza però venir meno al fil rouge di tutte le sfumature: una luminosità intrisa di bagliori onirici.

 

Lebor Gabala

Stine Goya

AZ Factory

Ermanno Scervino

 

Una sposa in Primavera

 

Il matrimonio e le stagioni: un rapporto che VALIUM continua ad esplorare. Con l’arrivo della Primavera, la natura rinasce e rifiorisce. E’ un periodo di svolta, il periodo del risveglio. Non è un caso che molti decidano di fissare la data delle loro nozze proprio in questa stagione. I fiori appena sbocciati, le temperature miti e la vegetazione rigogliosa costituiscono lo scenario ideale per un giorno del sì da fiaba. I buffet possono essere organizzati all’aria aperta, sullo sfondo di uno splendido tramonto e con un tripudio di decorazioni floreali. La “primavera di flauto” citata da Jack Kerouac in “Maggie Cassidy” si tramuta in una magnifica realtà. L’ atmosfera si impregna di un mood etereo che si fonde con il sogno e la magia: il matrimonio, in Primavera, è un evento idilliaco la cui cornice ideale è la campagna, un inno al verde e agli straordinari colori dei fiori. E per brillare sotto i raggi del sole, anche la palette dell’abito da sposa è pervasa di luminosità. Il bianco trionfa, affiancato dall’ avorio, dal celeste e dal rosa tenue.

 

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