Luna di Madreperla

Stella McCartney

 

Il bianco, di notte, assume un’altra sfumatura: la nuance perlacea della luna, che lo ammanta di un alone magnetico. Tessuti come il satin ne catalizzano i riflessi, esaltandone l’iridescenza e aggiungendo fascino a un colore che in estate raggiunge l’apice del suo onirico appeal.

 

Sportmax

Bevza

Gucci

Coperni

Carven

Weinsanto

Andreadamo

Chloé

Alberta Ferretti

Genny

Marco Rambaldi

Shiatzy Chen

 

Verso il Solstizio d’Estate

 

Manca solo un giorno al Solstizio d’Estate, il giorno più lungo dell’anno. Assisteremo al trionfo del Sole, che regnerà incontrastato per quindici ore, ma anche la notte ci riserverà delle sorprese irresistibili: Giugno è il mese migliore per osservare la Via Lattea, e il 22 farà il suo ingresso una splendida luna piena, la Luna delle Fragole. Anche la moda si rende partecipe di questo magnifico spettacolo naturale. Ed è così che all’ oro, colore-simbolo del Solstizio, affianca un argento lunare e un rosso che inneggia al tramonto, momento di congiunzione tra notte e giorno. Ho scelto alcuni look a tema dalle collezioni Primavera Estate 2024.

 

Genny

Blumarine

Elisabetta Franchi

Vivienne Westwood

Coperni

Chloé

N.21

Alberta Ferretti

Peter Do

Escorpion

Maitrepierre

 

Uno splendido sciame di alfa Bootidi nel cielo di stanotte

 

Sarà una notte fatata, stanotte. Preparatevi ad ammirare una pioggia di stelle cadenti, uno sciame ininterrotto di meteore che vi mozzerà letteralmente il fiato: le alfa Bootidi sono tornate, dal 14 Aprile stanno solcando il cielo notturno. Il fenomeno avrà termine il 12 Maggio, ma tra il 26 e il 27 Aprile si accinge a raggiungere il suo picco. Quando? A partire dal crepuscolo e per l’intera nottata. Lo sciame toccherà l’apice dell’altezza, 65 gradi, intorno all’1.00. Si prevede che, grazie alla posizione della Luna, lo spettacolo delle scie luminose sarà perfettamente visibile. Le alfa Bootidi, di solito, non cadono in gran numero nell’arco di poco tempo. Tuttavia, esistono delle splendide eccezioni alla regola: nel 1984, ad esempio, uno sciame di ben 102 Bootidi ha squarciato il cielo in appena 10 minuti.

 

 

Non è escluso che il miracolo si ripeta. Dobbiamo sapere, però, che dalle 2.00 la Luna riapparirà in tutto il suo splendore, e la luminosità del satellite potrebbe impedirci un’adeguata osservazione della pioggia di alfa Bootidi. Ma quanti di noi, dopotutto, intendono rimanere con gli occhi incollati al cielo anche a quell’ora? Godiamoci lo spettacolo finchè possiamo, pronti a gioire delle meraviglie che ci regala il cosmo.

 

 

Il make up di Capodanno? Si ispira ai bagliori lunari del beauty look SS 2024 di Noir Kei Ninomiya

 

Siete in cerca di un make up spettacolare per l’ultima notte dell’anno? Prendete spunto dal beauty look della sfilata Primavera Estate 2024 di Noir Kei Ninomiya. Il designer giapponese ha puntato su un trucco avanguardista nei toni dell’argento, del bianco e del nero. Paillettes e placche metalliche declinate in queste tonalità si moltiplicano sul volto e sul collo delle modelle: partono dal capo per poi scendere sulla fronte, sulle tempie, sugli zigomi e sulle zone laterali del viso, ma non è raro che coinvolgano anche il collo e il décolleté. Le loro dimensioni sono molteplici, si spazia da enormi paillettes a minuscoli brillantini. L’argento predomina sul nero; la sua colata scintillante, un tripudio di bagliori lunari, non risparmia le labbra e il contorno occhi, dove si limita a delineare raffinati riflessi argentei.Il make up è in perfetto pendant con gli abiti della collezione, declinati negli stessi colori. Le maxi paillettes, le placche metalliche e i brillantini catturano la luce e la frazionano in una miriade di luccichii specchiati: l’effetto è sorprendente, un fantasmagorico concentrato di splendore cosmico. Ispiratevi a questo make up se siete innamorate della luna e avete sempre subito il fascino dello stile Space Age. Una cosa è certa: non passerete inosservate.

 

 

 

Argento di Natale

Christian Cowan

E’ il colore simbolo della Luna ed è da sempre associato al femminile. Ma l’argento viene considerato anche un emblema della spiritualità: purezza, umiltà, verginità, verità e giustizia sono solo alcune delle doti a cui si ricollega. Con i suoi bagliori freddi, ma luminosissimi, sembra rimandare all’Inverno, allo scintillio del ghiaccio, alle perlescenze della neve…Tra le virtù sociali che simboleggia troviamo l’amicizia, la gentilezza e la sincerità. Probabilmente è diventato un tipico colore del Natale per le qualità interiori che rappresenta. La moda dell’ Autunno Inverno 2023/24, poi, ha sancito il suo trionfo. L’argento ricorre quasi in ogni collezione, e non stupisce: è l’unica cromia in grado di emanare una splendida, magnetica allure lunare.

 

Nathalie Chandler

Yolancris

Bibhu Mohapatra

Coperni

Isabel Marant

Alberta Ferretti

Balenciaga

Abra

Lebor Gabala

Lili Blanc

Blumarine

Menchen Thomas

 

 

Tornano le Leonidi e ravvivano la notte con una pioggia di stelle cadenti

 

Stasera, tutti con gli occhi rivolti verso il cielo: tornano le Leonidi, e il loro sciame meteorico ci sorprenderà con una pioggia di stelle cadenti. L’evento proseguirà per l’intera notte. Se il cielo sarà sgombro di nuvole, potremo visualizzarle perfettamente; anche perchè la Luna, in fase crescente, non le offuscherà con il suo chiarore. Lo spettacolo si ripete ogni anno, dal 3 Novembre al 2 Dicembre: la pioggia meteorica si verifica quando la cometa 55P/Tempel-Tuttle transita nel punto più vicino al Sole (detto “perielio”). In quel momento, il ghiaccio di cui è composta sublima e da essa si stacca una scia di frammenti chiamati “meteoroidi”. Durante il suo moto di rivoluzione attorno al Sole, la Terra attraversa l’orbita della Tempel-Tuttle incontrando la scia dei meteoridi; il contatto dei frammenti cometari con l’atmosfera terrestre provoca la loro vaporizzazione e, di conseguenza, la formazione dello sciame meteorico delle Leonidi, così battezzate in quanto sembrano provenire dalla costellazione del Leone. Le stelle cadenti, che viaggiano a una velocità di ben 72 km al secondo, penetrano nell’atmosfera con un impatto potentissimo. Sono celebri per la loro brillantezza, e da piogge possono talvolta tramutarsi in tempeste meteoriche con una densità di circa 1000 meteore l’ora.

 

 

Quest’anno, il picco dello sciame avrà luogo nella notte tra il 17 e il 18 Novembre: sarà visibile dalla sera di venerdì fino all’alba di sabato, terminando più o meno alle 6 del mattino. Per ammirare il fenomeno al meglio, è opportuno scegliere un luogo privo di luci artificiali. Lo spettacolo si preannuncia indimenticabile, anche se pare che potremo osservare dalle 10 alle 15 meteore l’ora: non il massimo, secondo gli astronomi. Va considerato, tuttavia, che le tempeste meteoriche (quelle cioè che presentano una maggiore densità di stelle cadenti) si verificano ogni 33 anni, il periodo che la cometa 55P/Tempel-Tuttle impiega per concludere la sua orbita intorno al Sole; gli sciami più memorabili hanno avuto luogo nel 1799, 1833, 1866, 1966 e 2001. Nel 1833 la tempesta meteorica fu talmente intensa da terrorizzare la popolazione della East Coast: sicuri che fosse arrivata l’ Apocalisse, i cittadini corsero a rifugiarsi nelle chiese temendo il peggio. Bisognerà invece attendere il 2032 per assistere alla prossima fitta pioggia di Leonidi.

 

L’eclissi solare anulare del 14 Ottobre: un evento imperdibile (anche on line)

 

Tutto esiste grazie a questo paio di camminatori:
il sole e il tempo.
(Raul Aceves)

 

In Italia non sarà visibile direttamente, ma potrete ammirarla grazie al sito della NASA che ha organizzato una live: sto parlando dell’eclissi anulare di sole prevista per oggi, il 14 Ottobre. L’eclissi potrà essere osservata negli Stati Uniti, in Centro America, in Colombia e in Brasile, utilizzando tassativamente delle precauzioni per non incorrere in lesioni irreversibili agli occhi. Ma che cos’è, precisamente, un’eclissi solare anulare? Questo fenomeno si verifica ogni volta che la Luna, nel punto più distante della sua orbita intorno alla Terra, si interpone tra il Sole e il nostro pianeta. La sua posizione fa sì che sembri più minuta rispetto al Sole, perciò non riesce ad oscurarlo completamente. La parte dell’astro solare rimasta visibile ci apparirà simile a un gigantesco anello infuocato, una visione di pura meraviglia. Le eclissi, infatti, sono determinate dall’ allineamento (parziale o totale) tra Sole, Luna e Terra. Prendendo come riferimento l’orario italiano, la Luna comincerà ad oscurare il Sole alle 17.03; l’eclissi evolverà in un’ eclissi anulare alle 18.10 e raggiungerà l’apice alle 19.59: in questo momento sarà possibile ammirare l’anello di fuoco in tutto il suo splendore. Poi, a poco a poco, il Sole ricomincerà ad essere visibile nella sua interezza (almeno in America, perchè a quell’ora in Italia il cielo sarà già buio).

 

 

Erano ben due anni che un’eclissi solare anulare non si verificava: l’ultima ha fatto la sua comparsa il 10 Giugno del 2021. Anche in quel caso, tuttavia, in Italia non abbiamo potuto osservarla; a godersi lo straordinario spettacolo cosmico sono stati i canadesi del Nord, i russi e i groenlandesi. Il fenomeno si ripresenterà tra un anno esatto, il 2 Ottobre 2024, ma sarà visibile soltanto nell’area più a Sud dell’ America meridionale e nel Pacifico. Nel Nord America, inoltre, un’eclissi solare totale potrà essere ammirata l’8 Aprile 2024. Nonostante ciò, ripeto, la tecnologia è in grado di fornirci un aiuto prezioso. Oggi pomeriggio, se vorrete rimanere estasiati davanti all’ anello di fuoco del Sole, non dovete far altro che collegarvi al sito della NASA o a siti come The Virtual Telescope Project per godervi l’eclissi solare anulare on line.

 

 

 

La Luna e la scoperta di Galileo

 

“In cima al campanile di San Marco, nell’agosto 1609 Galileo Galilei mostrò ai consiglieri del doge un nuovo strumento all’avanguardia. Si trattava di un tubo portatile: bastava guardarci dentro e sembrava che gli oggetti ti venissero incontro. Ciò che si trovava lontano diventava apparentemente a portata di mano.  (…) Il campanile di San Marco, ornato dalla statua dorata dell’arcangelo Gabriele, gli sembrò il luogo ideale per mostrare ai notabili veneziani il funzionamento di questo “cannocchiale olandese”. Sotto la cella campanaria si trova una loggia dove lo sguardo spazia a 360 gradi. (…) Proprio sotto la cella campanaria (“è proibito suonare le campane”) è collocata una targa commemorativa: GALILEO GALILEI CON IL SUO CANNOCCHIALE DA QUI IL 21 AGOSTO 1609 ALLARGAVA GLI ORIZZONTI DELL’UOMO. E’ proprio così, ma non perchè il suo tubo con le due lenti una dietro l’altra lo puntò verso il mare! L’importante è che abbia puntato il cannocchiale verso l’alto. Di notte. Sulla Luna, tanto per cominciare. Galileo l’avvicina a sè di venti volte. Cosa vede? Pieghe. Nervature. Margini rialzati dei crateri. Montagne. La faccia della Luna non è uniforme e liscia, ma crepata e ammaccata. Si riconoscono le sagome delle catene montuose delle ombre, che hanno un profilo frastagliato, non diverso da quello degli Appennini o delle Dolomiti al calar del sole. Galileo fa le sue osservazioni per la metà di un ciclo lunare (mezzo mese). I suoi disegni a penna della ruvida superficie della Luna mettono la parola fine all’idea ecclesiastica del cosmo. Secondo la dottrina dominante, l’universo è diviso in un regno divino e uno diabolico. La crosta terrestre è un’area grigia brulicante di bipedi, che dopo la loro morte hanno due possibilità: sprofondare nelle viscere dell’inferno o ascendere al paradiso celeste. I due poli hanno lo stesso scopo, guidare gli esseri umani attraverso la vita. La cima dell’ Olimpo e le nuvole appartengono ancora al peccaminoso mondo “sublunare”; dalle vette della Luna hanno inizio le pure “sfere celesti” cantate all’inizio del 1300 da Dante Alighieri nel Paradiso. Tre secoli dopo Dante, Galileo vede che ben poco di questa rappresentazione delle cose corrisponde a verità. Il dogma del (magnifico) cielo perfetto e la (grinzosa) Terra imperfetta va in frantumi. E’ come se Galileo con il suo cannocchiale avesse mandato in pezzi la cristallina cupola celeste. “

Frank Westerman, da “La Commedia Cosmica” (Iperborea Edizioni)

 

 

Verso Santiago

 

“Il giorno passa, musei, strade, negozi, giornali, cala una sera con la luna e nubi veloci, non sai chi è il fuggiasco e chi l’inseguitore. E di nuovo suonano le campane, prima tre brevi rintocchi, metallo contro metallo, rumore secco, senza melodia, poi dodici rintocchi sonori che scagliano le ore sulla strada e spezzano la notte a metà: l’ora dei fantasmi. La piazza è avvolta alternatamente di luce e di oscurità, tanto che sembra anch’essa in movimento, diventa un mare e la chiesa è un rimorchiatore diretto a Occidente, un’imbarcazione che si trascina dietro un paese, un paese come una nave che è grande come un paese. Una volta Antonio Machado chiese al Duero (il poeta chiede al fiume): la Castiglia non corre sempre verso il mare, proprio come lo stesso Duero, e cioè verso la morte e quello che viene dopo? Se è vero, è a quest’ora che lo si può vedere: a Puigcerdà, a Somport, a Irùn non soltanto la Castiglia, ma tutta la Spagna si stacca ancora una volta dall’ Europa, Santiago è il capitano sul rimorchiatore, la forma nera della cattedrale traina la nave di Aragona e di Castiglia e di tutte le regioni della Spagna fino all’oceano, e, appoggiato al parapetto, tra preghiere, brindisi e gran segni di commiato, il Grande Teatro della Spagna, Alfonso il Saggio e Filippo II, Teresa di Avila e san Giovanni della Croce, El Cid e Sancho Panza, Averroè e Seneca, l’Hadjib di Còrdoba e Abraham Benveniste, Gàrgoris e Habidis, Calderòn de la Barca, gli ebrei e i mori scacciati, i roghi dell’ Inquisizione e le suore esumate della guerra civile, Velàsquez e il duca di Alba, Francisco de Zurbaràn, Pizarro e Jovellanos, Gaudì e Baroja, i poeti del ’27, le marionette di Valle-Inclàn e il cagnolino di Goya, anarchici e vescovi mitrati, il piccolo dittatore e la regina ninfomane, il castello di Peñafiel sulla sua collina color zolfo, l’Alhambra rosata e la Valle dei Morti, amici e nemici, vivi e morti. La zona in cui un tempo si estendeva la meseta ora è un mare in tempesta, il frastuono è assordante, e poi, d’un tratto, come se il tempo stesso si fermasse, tutto è finito, il viaggiatore sente i propri passi sulle grandi lastre di pietra, vede il chiaro di luna sulle torri e sui palazzi severi e sa che dietro quelle fortificazioni del passato dev’esserci un’altra Spagna che forse non vuole più conoscere la sua, oppure non sa riconoscerla. Le sue deviazioni, le sue disgressioni sono giunte al termine. Il suo viaggio in Spagna è finito.”

Cees Nooteboom, da “Verso Santiago. Disgressioni sulle strade di Spagna”

 

 

Le Frasi

 

Quando ammiro le meraviglie di un tramonto o la bellezza della Luna, la mia anima si espande nel culto del Creatore. “
(Mahatma Gandhi)