Sulle Tracce del Principe Maurice – Momenti memorabili di un inizio estate color oro

 

“In estate, di notte, i rumori sono in festa”, scrisse Edgar Allan Poe. Ci saremmo aspettati una frase più dark dal capostipite della letteratura dell’orrore, ma è un’affermazione ineccepibile: ne sa qualcosa il Principe Maurice, che torna ad allietarci con una nuova puntata “sulle sue tracce”. Di cose da raccontarci, naturalmente, ne ha moltissime. A partire dalla performance che lo vedrà protagonista stasera, al Cocoricò di Riccione: un Memorabilia, estivo e spettacolare, che si propone di reimmergerci nei fasti, nelle musiche e nelle atmosfere della leggendaria Piramide anni ’90 insieme a tutte le sue star. E poi l’appuntamento fisso a Le Vele di Alassio, storico club della riviera ligure, dove il Principe si esibisce ogni mese in grande stile nel format StylHertz. Com’è ovvio, non finisce qui. Sapete già che le avventure di Maurice sono ambientate negli scenari più disparati: in questa puntata ci accompagnerà da Palma di Maiorca a Cannes, da Venezia a Atene, da Riccione alla Sicilia, pronto a farci rivivere la magia di eventi unici e straordinari. Impossibile anticiparveli tutti; preferisco che il nostro eroe ve li racconti in prima persona, con la verve e il fascino che da sempre lo contraddistinguono. Non parleremo, però, solo di eventi. Nell’ intervista sono anche presenti un ricordo di Franchino, scomparso il 19 Maggio scorso, e alcune riflessioni sui giovani del 2024 corredate da un messaggio che l’icona del Teatro Notturno rivolge alla Generation Y

 

Il Principe al prestigioso Hotel Carlton di Cannes: leggete l’intervista per saperne di più!

E’ iniziata l’estate, la stagione della massima rigogliosità della natura. Una rigogliosità che riguarda anche la tua vita attuale?

Si, senz’altro, e sono molto contento di questo. È un momento felice, creativo, pieno di belle energie e sinergie nuove, ricco di presenze importanti come alcune che, ad esempio, appartengono alla storia della musica, perché la musica è alla base di tutta la mia vita. E poi, c’è stato il colpo di fulmine con i membri del Maria Callas Estate, che sono i titolari di tutti i diritti della “divina”: poterli incontrare a un gala de La Fenice è stato straordinario e mi ha spinto ad accettare la proposta di un progetto che mi sta molto a cuore. A proposito di progetti, in previsione c’è anche quello, molto importante, del Carnevale di Venezia 2025. Sarà dedicato a Casanova, e dato che sono il Casanova ufficiale della kermesse vestirò i suoi panni come Maestro di Cerimonie. Sto pensando a uno spettacolo nuovo, innovativo e divertente, che non si focalizzi solo sul Casanova libertino ma sul Casanova in quanto personaggio eccezionale del suo tempo. Mi sto impegnando, inoltre, a portare la cultura in luoghi alternativi tipo i centri commerciali: negli Stati Uniti si fa già da decenni, ma in Italia è un format completamente nuovo. Questo tipo di spettacolo mi sta dando molta soddisfazione, a Torino mi sono già esibito in un evento dedicato a Tim Burton organizzato in collaborazione con il Museo del Cinema…Ho tanti stimoli, tanti nuovi impegni. Per me è una sorta di rinascita che non prescinde dai miei valori di qualità artistica e di innovazione: solo conoscendo la tradizione si può innovare. Sono felice, sto vivendo un periodo splendidamente creativo e di fermento notevole.

In che cosa ti sei impegnato, ultimamente?

Ho preso parte a serate bellissime, molto prestigiose, in collaborazione con Delia Grace Noble. Mi sono esibito anche all’estero, come già sapete: per esempio a Dubai. Le mie performance in discoteca, a parte i Memorabilia del Cocoricò, si sono diradate a favore degli eventi privati. Ho anche scritto e studiato tantissimo, perché i miei progetti futuri richiedono una preparazione adeguata. Oltre a tutto questo vado in giro, viaggio, cerco di ritagliarmi dei momenti di svago, perché lo stress è sempre in agguato. Essendo in una fase di fermento creativo, poi, scrivo e compongo; ho ripreso a studiare il pianoforte in modo “serio”, perché negli ultimi anni l’ho un po’ trascurato.

 

Plenilunio ad Alassio, sulla riviera ligure

Mi è giunta voce che hai trascorso qualche giorno in Grecia, di recente…Si è trattato per caso di un viaggio che ha qualcosa a che vedere con la tua adorata Maria Callas?

Sì, si è trattato soprattutto di quello, anche se per me dire Grecia significa ritrovare amici vecchi e nuovi e godere della meraviglia di Atene, una città che è la vera culla della civiltà. Ho avuto più di un incontro con i membri del Maria Callas Estate, e grazie a loro ho partecipato a un meraviglioso concerto-rivelazione: Andrej Gavrilov, un famosissimo pianista russo, lo ha tenuto in un auditorium. Avrebbe potuto riempire il Teatro dell’Opera ma ha voluto esibirsi solo per pochi, per chi lo avrebbe potuto capire. Perché per un musicista come lui, avvezzo a interpretare composizioni di Maestri del calibro di Ciaikovskij, Liszt e Beethoven, dare un concerto sul primo libro de “Il clavicembalo ben temperato” di Bach poteva sembrare un po’ strano. Invece è stato rivelatorio, un vero e proprio concerto-lezione. Il Maestro ha spiegato che Bach, in realtà, aveva scritto “Il clavicembalo ben temperato” per se stesso. Il soggetto è prettamente tecnico, la matematica della musica attraverso la quale Bach voleva comunicare con Dio o l’essere supremo. Alla base c’è la teoria secondo cui l’universo è fatto di fisica e matematica. E Andrej Gavrilov, dal primo all’ultimo brano (un’invenzione a cinque voci che è quasi sovrumano eseguire), ha spiegato che l’opera si incentra su un dialogo tra il grande musicista e l’essere supremo. È stato davvero pazzesco, ho avuto la pelle d’oca dall’inizio alla fine del concerto! Avrei voluto abbracciare il pianista per ringraziarlo delle straordinarie emozioni che mi ha donato. Poi, quando mi ha ricevuto insieme ai membri del Maria Callas Estate, sono riuscito a dirgli che ero rimasto estasiato dalle sue parole, e che anch’io, in passato, ho suonato alcuni brani de “Il clavicembalo ben temperato” al Cocoricò, proponendo a una platea di giovani la purezza che lega matematica e musica: un connubio senza il quale non esisterebbe neppure la techno. Perché è stato proprio Bach a matematizzare la musica, creando il presente e il futuro delle composizioni. A quel punto, è stato LUI che ha voluto abbracciarmi! Mi sono sentito emozionato, molto gratificato. Ho vissuto un momento di grande unione energetica e mentale che conservo tra i ricordi più belli del mio viaggio ad Atene. Lì, tra l’altro, ho avuto l’opportunità di incontrare il direttore artistico e coreografo di fama internazionale Nikos Lagousakos, che dopo aver girato il mondo è tornato in Grecia e ha aperto uno studio di eventi legato alla creazione di contributi tecnologici video musicali; con Lagousakos sto intrecciando una bella collaborazione. La Grecia è speciale, ho avuto anche la fortuna di assistere al famoso passaggio della sabbia del Sahara! Ho trascorso un momento d’oro nel verso senso della parola: ero sul terrazzo dell’hotel dove alloggiavo, affacciato sul Partenone, e la sabbia trasportata dal vento, all’improvviso, ha indorato il cielo. E’ stata una visione quasi soprannaturale, ma quando la doratura si è concentrata sull’Acropoli mi sono sentito addirittura benedetto dagli dei! Sono rimasto molto colpito dalla valenza simbolica di quello splendore. La Grecia ha svelato al mondo la democrazia, la filosofia, la bellezza, la medicina…è un emblema della civiltà; tutta l’energia scaturita da quei luoghi è ancora lì, ed io la percepisco ed assaporo immensamente.

 

Momento d’oro ad Atene

La magia della capitale della Grecia

Il concerto di Andrej Gavrilov sta per iniziare…un evento che il Principe Maurice definisce “speciale e illuminante”

Altri scatti “ellenici”: Maurice insieme a Angelika Papagiannopoulou (foto in alto a sinistra) e Dimitra Papagiannopoulou (foto in alto a destra) del Maria Callas Estate. In basso a destra, la Biblioteca Parnassus: qui si è svolto il concerto del Maestro Gavrilov

La scorsa stagione, purtroppo, è saltata la tua performance al Bohemia di Fabriano. Cosa vuoi dire ai tuoi fan locali per aggiornarli sull’evento?

La data primaverile è saltata per svariati motivi tecnico-burocratici, però posso confermare che tornerò a Fabriano in autunno con molto piacere.

Avendo approcciato l’argomento nightlife, trovo doveroso omaggiare Franchino: la sua morte ha addolorato il popolo della notte di ogni età, che adorava le sue fiabe tra musica e magia. Qual è il ricordo più bello che hai di lui?

Abbiamo condiviso molte serate…tutte belle in verità, a partire dagli esordi all’Insomnia fino al format “coast to coast”. Le sue fiabe e la sua voce ipnotica resteranno per sempre nella memoria e nell’immaginario di chi lo ha incontrato. Era una persona dalla dolcezza infinita, aveva il potere di incitare e rasserenare al tempo stesso. Davvero un unicum nel panorama della notte. Gli ho voluto bene.

E’ esplosa l’estate e immagino che avrai una marea di progetti in vista…

Sì, ma ho cercato di diversificare al massimo le mie attività, un po’ per curiosità e un po’ perché mi piace mettermi alla prova. Perciò non è che abbia chissà quali progetti in ballo, tranne una collaborazione con un locale storico che si è rinnovato in maniera straordinaria: Le Vele Alassio sulla riviera ligure. Mi esibisco lì una volta al mese per tutta l’estate, e l’idea mi piace molto perché la location è davvero incantevole. Poi sarò impegnato con alcune tappe del Memorabilia del Cocoricò, forse ne organizzeremo una anche in esterna come l’anno scorso, tipo Festival. Infine ho in previsione alcune serate con l’Insomnia. Il “coast to coast” rimane il mio imprinting riguardo alla techno e lo voglio coltivare, veder crescere… Last but not least,  ho preso parte a un grande evento durante il Festival di Cannes: si è tenuto all’ Hotel Carlton con il patrocinio del Principato di Monaco ed è stato uno splendido omaggio alla Principessa Grace. Sono state riproposte scene tratte da “Caccia al ladro”, il film grazie al quale è arrivata in Costa Azzurra e ha incontrato il Principe Ranieri…L’evento, voluto da Delia Grace Noble, è stato dedicato alla Fondazione Princesse Grace che si impegna a sostenere i bambini bisognosi. Il Gran Ballo dei Principi e delle Principesse si è trasferito a Cannes per annunciare i festeggiamenti del 70esimo anniversario del film che ha portato l’attrice in Costa Azzurra dove, come in una fiaba, grazie all’incontro e all’innamoramento con S.A.S. Ranieri di Monaco diventò  Principessa. Le scene di “Caccia al ladro”, un inno all’eleganza e allo straordinario glamour di Grace Kelly, sono state proiettate nel salone delle feste del prestigioso Hotel Carlton, dove il gran gala includeva una cena, un ballo e una sfilata sul red carpet del Festival di Cannes. Ho curiosato un po’ alla kermesse cinematografica, che quest’anno mi ha visto protagonista nel ruolo di Maestro di Cerimonie; un giorno, però, spero di tornarci nelle vesti di attore. Ho questo desiderio da tempo, nell’aria c’è già qualcosa ma non posso parlarne. Mi piacerebbe cimentarmi nella recitazione: prima di morire voglio affrontare tutte le sfide possibili e immaginabili!

 

A Cannes per il Grand Ball Des Princes et Des Princesses: l’evento è coinciso con il 77esimo festival del cinema e Maurice ha avuto l’occasione di incontrare vari VIP. Lo vediamo, tra l’altro, con Matt Dillon (seconda foto dall’alto a sinistra)

Il 19 Maggio scorso al Cocoricò è stato inaugurato il MUDI, il primo Museo Discocratico d’Italia. Che ci racconti di questo spazio artistico collocato all’interno del club più leggendario della nostra penisola?

Finalmente c’è stato l’evento di inaugurazione: una giornata intera di performing arts, installazioni, musica sperimentale… Il museo sarà più che altro digitale, ma ero curiosissimo e non vedevo l’ora di poterlo ammirare. Diciamo che mi è piaciuto ispirare il progetto, però ne sono un testimone più che un testimonial. In tali vesti, quindi, ho avuto l’onore di commentare il docufilm “Cocoricò Tapes”, che sta ottenendo un grande successo anche sulle piattaforme internazionali. Sono felicissimo del gradimento che ha riscosso quest’opera molto spontanea, molto cruda ma molto vera. Potete vederla nel sito MYmovies.it

Il Museo Discocratico (MUDI) del Cocoricò di Riccione

Potresti anticiparci qualcosa riguardo alle tue vacanze?

Sono stato in vacanza di recente, perché poi non riuscirò più ad andarci! Mi sono ritagliato una decina di giorni a Palma di Maiorca e ho preso anche troppo sole…La bella stagione mi ha visto e mi vedrà coinvolto in due matrimoni in cui ricopro il ruolo di Maestro di Cerimonie; potrei considerarli quasi delle vacanze, delle occasioni per festeggiare ma anche per impegnarmi nella loro riuscita. Il primo è stato il matrimonio di Guenda Goria e Mirko Gancitano, che io e Flavia conosciamo molto bene: siamo stati a Mazara del Vallo, dove alle nozze è seguita una grande festa a cui ha partecipato tutta la città. E’ stato bellissimo! Il secondo sarà il matrimonio del mio migliore amico, Sasha, che si sposerà il 17 Agosto. Io gli farò da testimone e sarò anche l’organizzatore dell’evento. Sono proprio felice, è un ragazzo in gambissima! La mia estate, in realtà, si preannuncia piena di lavoro e di preparazione al lavoro. La vacanza me la sono regalata a Palma, ma non è detto che non riesca a dedicarmi qualche giorno di relax su un’isola del Peloponneso come l’anno scorso.

 

Esplorando Maiorca fin nelle sue viscere…

Scene da un matrimonio: le nozze tra Guenda Goria e Mirko Gancitano a Mazara del Vallo

Veniamo adesso ai giovani, nei confronti dei quali la tua vicinanza è una costante. Qual è la tua opinione sulla Generation Y? A dispetto di chi li descriveva come eterni adolescenti, stanno cominciando a mostrare i denti e a dimostrarsi molto impegnati politicamente…

Noi eravamo la generazione X, quella della techno: abbiamo espresso libertà e creatività. La generazione Y ha trovato una propria identità, anche politica, perchè non si può non averla. Non è possibile prescindere dalla responsabilità dei giovani, che rappresentano il nostro futuro, nei confronti dei problemi sociali. Spero che questa generazione realizzi l’importanza di questa consapevolezza. La società si è molto disumanizzata con l’abuso dei social, di Internet. Adesso c’è anche l’intelligenza artificiale, che sarà utile ma è molto inquietante…Per cui mi auguro che la generazione Y riesca a riumanizzarsi nel senso più vero, bello e profondo del termine, perché io vedo nei giovani tanto bisogno di amore, affetto, idee e valori. Hanno bisogno di valori veri, le fondamenta di qualsiasi società. La libertà, la dignità e l’amore sono virtù essenziali, e noto che a questo riguardo c’è molta sensibilità: quando io incito i giovani a urlare per ribadire l’importanza di quei tre concetti, provo sempre un forte brivido e una grandissima emozione nel sentirli rispondere tanto entusiasticamente alla mia proposta.

C’è qualcosa che vorresti dir loro, hai un messaggio da trasmettergli?

Siate coraggiosi, non abbiate paura. Siate istintivi, ma riflettete sui vostri metodi di comunicazione. Fate in modo di essere sempre dalla parte del bene e di comportarvi in maniera da non dar adito a reazioni, però siate determinati nelle vostre rivendicazioni. Siate voi stessi, siate quello che è la gioventù: la cosa più bella che esista! Sappiate che avete in mano il vostro futuro e il futuro del pianeta, quindi riprendetevelo senza farvi condizionare. L’intelligenza artificiale può essere utile in tanti modi, ma si rifà a degli archivi e non ha il potere della creatività che avete voi: potrà riprodurre in mille modi e con mille sfumature cose che sono state già fatte dagli uomini, quindi siete ancora più importanti, perché potete creare e ricreare. E poi riproducetevi, perché se nel mondo siamo in troppi non tutti siamo “giusti”: che i “giusti” si riproducano, dunque, e diano vita a generazioni “giuste” come loro!

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

Rose rosse a San Valentino

 

Il mio bacio ha il fiato delle rose rosse,
petalo che si scioglie sulla bocca.
(Sergej Esenin)

 

Se pensiamo ai simboli di San Valentino, quelli che ci vengono in mente per primi sono il cuore e le rose rosse. Già, ma perchè le rose, e perchè proprio le rose rosse? Il motivo affonda le sue radici nella notte dei tempi. La rosa rossa era il fiore prediletto da Venere, per i Greci Afrodite, la dea della bellezza, della fecondità, dell’amore e della potenza dell’eros. Già in epoche antichissime, quindi, la rosa rossa veniva associata agli innamorati e considerata un loro emblema. Ma il fiore tanto amato dalla dea, molti secoli dopo, entra anche a far parte di una leggenda che ha come protagonista San Valentino. Si narra che, mentre il Santo era impegnato nella cura del suo giardino, udì una coppia litigare furiosamente. Questo fatto lo colpì a tal punto che decise di intervenire: colse una rosa rossa e la posò tra le mani dei due innamorati, stando molto attento affinchè non fossero punti dalle sue spine. I fidanzati smisero immediatamente di bisticciare e pregarono San Valentino di benedire la loro coppia. Da allora, vissero in armonia per tutta la vita.

 

 

Il galateo dei fiori prevede per le rose delle regole ben precise; a seconda del loro colore e del numero compreso nel bouquet, infatti, trasmettono un messaggio completamente diverso. Cominciamo col dire che la rosa rossa rappresenta l’amore romantico e la passione.  Innanzitutto, il numero di rose che compone il bouquet dev’essere rigorosamente dispari. Esiste un’eccezione: il mazzo di dodici rose è perfetto così com’è, dato che ognuna è l’emblema di un mese dell’anno e svela il desiderio di passare il resto della vita insieme. Il linguaggio dei fiori stabilisce poi che regalare un’unica rosa rossa (ma priva di spine) indica un colpo di fulmine, e scongiura l’eventualità di spezzare il cuore.  Donare tre rose è un modo per comunicare il proprio amore, mentre un mazzo di cinque denota un amore all’apice della sua intensità. Sette rose sono un simbolo di possesso, dicono “ti voglio tutt* per me”. Nove rose rappresentano una coppia che basta a se stessa, dichiarano “io e te siamo il mondo intero”, undici sottolineano l’amabilità del partner. Dopo un litigio, si regalano quindici rose rosse per chiedere perdono; trentatré rose o, ancor meglio, centouno, significano che l’amore è ben saldo e rimarrà eterno.

 

 

E chi sceglie di trasmettere un messaggio pur senza buttarsi a capofitto in una relazione amorosa, quali possibilità ha? Può senza dubbio optare per rose in colori diversi dal rosso. Ad esempio, la rosa bianca simboleggia l’amore platonico; la rosa gialla la volontà di tramutare un’amicizia in amore, oppure rappresenta la gelosia; la rosa blu è un invito a scoprire il messaggio che si cela dietro il suo dono, la rosa rosa esprime ammirazione, omaggia il fascino di qualcuno. E voi, avete già pensato alle rose che vi piacerebbe ricevere o regalare a San Valentino?

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Le Frasi

 

“Soltanto il caso può apparirci come un messaggio. Ciò che avviene per necessità, ciò che è atteso, che si ripete ogni giorno, tutto ciò è muto. Soltanto il caso ci parla.”
(Milan Kundera)

 

 

 

(Photo by Marouane via Unsplash)

 

Sulle tracce del Principe Maurice – Sogni che diventano realtà

 

Cosa ci fa, in questa foto, il Principe Maurice vestito da Doge? Non era il sommo interprete di Casanova, il leggendario seduttore veneziano? In realtà, la sua metamorfosi ha un senso. Anzi, più di uno: come vedremo, la figura del Doge ricorrerà spesso nella conversazione che riporto qui di seguito. Lungi da me lo spoilerare, lascio a voi la scoperta dell’arcano. Intanto, posso anticiparvi che il Principe ha trascorso una favolosa estate, piena di progetti e a dir poco magica. In questa puntata di “Sulle tracce del Principe Maurice” ci parla di vacanze, eventi mozzafiato a cui ha preso e prenderà parte, prestigiosi riconoscimenti, rivelazioni di stampo esoterico…Una serie di argomenti che ruota attorno ad un unico perno: il coraggio di credere nei propri sogni. Perchè se ci si crede davvero, se per essi si combatte, i sogni poi diventano realtà. E  Maurice ne è l’esempio vivente. A tal proposito, vuole lasciare un messaggio a tutti voi. Quale? Lo scoprirete più avanti, leggendo questa intervista che parla di propositività, amore per la vita e meraviglia…

 

La presentazione di “Cocoricò Tapes” al Pesaro Film Festival

Come definiresti la tua estate?

La definirei stupenda, emozionante. Al di là del disagio climatico, per me è stata veramente un’estate come non mai sia dal punto di vista professionale che delle vacanze che sono riuscito a fare tra un impegno e l’altro! Un’estate da ricordare: mi ha regalato moltissime emozioni ed esperienze bellissime.

Hai partecipato a un’iniziativa straordinaria inclusa nel programma del Pesaro Film Festival: la proiezione di “Cocoricò Tapes” di Francesco Tavella, un documentario dedicato al Cocoricò anni ’90 ed ai suoi protagonisti. Raccontaci tutto, please…vorremmo saperne di più!

La presentazione, un’anteprima mondiale, è stata magnifica. Eravamo nella piazza principale di Pesaro e forse neppure la direzione del Festival si era resa conto di cosa avrebbe comportato la proiezione di questo film: la piazza era stracolma, e di gente che non aveva mai avuto a che fare con il Cocoricò, e di gente che invece aveva vissuto quegli anni in prima persona, perché Pesaro per la Piramide è sempre stato un bacino d’utenza importante. Nell’aria c’era un’energia incredibile. Il documentario è composto al 90 % di materiale storico: vecchie cassette, vecchie interviste digitalizzate ad hoc che costituiscono un memorabilia vero, visivo e importantissimo. Un materiale del quale nemmeno io ero a conoscenza, perché non sapevo che qualcun altro – Renzo Palmieri in primis, direttore generale del Cocoricò durante gli anni d’oro – lo aveva raccolto. Alle interviste storiche sul locale se ne alternano altre, realizzate appositamente per il documentario, a Renzo Palmieri, Giuseppe Moratti e soprattutto a Loris Riccardi, geniale direttore artistico della Piramide negli anni ‘90. La più emozionante è senza dubbio quella di Loris Riccardi, perché la sua avventura con il club è stata (purtroppo) interrotta da una brutta malattia e nessun altro se non lui avrebbe potuto portare avanti il progetto che aveva intrapreso. E’ stato commovente sapere che Riccardi era a Pesaro in occasione della proiezione di “Cocoricò Tapes”, anche se in modo misterioso e clandestino. L’ho ritrovato forse perché anche lui ha voluto farsi ritrovare…Non l’avevo più visto da quando ha avuto quei problemi di salute. Il film, straordinario, è piaciuto molto anche alla critica e adesso  è approdato due giorni fa a Venezia in occasione del terzo anniversario di Rete Cinema In Laguna. Ovviamente ero presente alla proiezione!

 

Con il regista Francesco Tavella

La piazza di Pesaro stracolma in occasione della proiezione di “Cocoricò Tapes”

“Cocoricò Tapes” verrà distribuito nelle sale cinematografiche?

Penso di sì, ma non lo so con certezza perché sono aspetti che riguardano di più la produzione. Quel che è certo è ci sono svariate piattaforme interessate al film. “Cocoricò Tapes” rievoca in modo significativo la storia e il valore del Cocoricò negli anni ‘90, abbinando il lato documentaristico alla cronaca: tutto andava di pari passo, noi eravamo un amplificatore subliminale di quello che succedeva nel mondo.

La locandina del docufilm

A proposito di Cocoricò, è in programma qualche Memorabilia o evento speciale che prevede la tua collaborazione?

Il 9 settembre lascerò per la prima volta nella mia vita la Biennale del Cinema prima della chiusura e della premiazione finale per un Memorabilia che sarà l’apoteosi di tutti i Memorabilia: verrà allestito sul palco speciale del Moto Grand Prix di Misano Adriatico. Sarà un evento molto importante e mi mette anche un po’ d’ansia, perché il palcoscenico è mondiale (come il Gran Premio) e quindi lo spettacolo che abbiamo in mente sia io che Flavia, che preparerà dei costumi ad hoc, si preannuncia maestoso a dir poco. Il fatto che il Memorabilia sia associato alla corsa delle moto è metaforico della nostra corsa alla tensione, al divertimento, al vivere intensamente quel luogo, perciò la location è perfettamente a tema. E’ una metafora meravigliosa, e non dimentichiamo che Valentino Rossi è un fan sfegatato del Cocoricò e dei suoi protagonisti. Questo progetto rientra tra i più importanti della mia fine estate. Per me sarà un grande onore, una grande gioia poter partecipare. Ho il supporto ideale da parte di Flavia per quanto riguarda i costumi e ho convocato i miei artisti migliori. Farò arrivare degli effetti speciali dall’ estero, ma non voglio spoilerare…Posso solo dirvi che la mia performance avrà un imprinting onirico.

Intanto, passando dalla costa romagnola a quella toscana, so che ti sei esibito più volte, anche on the beach, ai grandi eventi dell’ Insomnia Discoacropoli d’Italia…

Sia in collaborazione con Antonio Velasquez dell’Insomnia che con il gruppo della Metempsicosi, sul fronte toscano ho realizzato svariati eventi. Le location erano ambienti pubblici: piazze, borghi toscani di una bellezza incredibile che non conoscevo ancora…E’ stato una sorta di Grand Tour! All’ ultimo degli eventi targato Insomnia, organizzato tra Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta al prestigioso Beach Club Versilia, nonostante la data un po’ “difficile” (lunedì 21 agosto) è accorso in massa uno zoccolo duro di fan di quell’eccezionale fenomeno che è stato l’Insomnia, e per me è stato  emozionante potermi esibire. La Toscana è stata molto presente nella mia estate, devo dire che quest’ anno è un po’ successo quello che succedeva nei mitici anni ‘90: mi sono suddiviso tra la riviera del Tirreno e quella romagnola con grande entusiasmo.

 

Insieme a Antonio Velasquez, ideatore e direttore artistico dell’Insomnia Discoacropoli. Nelle foto sopra, alcuni scatti della tournée in Toscana che il Principe ha effettuato con Insomnia e Metempsicosi

Adesso darò una notizia bomba ai nostri lettori. Mi è giunta voce che stai per ricevere un prestigioso premio, il Premio Internazionale AEREC per le Arti e la Cultura. Si tratta di un riconoscimento ai tuoi meriti professionali: superfluo dire che sia guadagnatissimo. Quali emozioni provi e a quando è fissata la data dell’evento?

E’ previsto per fine anno. E’ stato un fulmine a ciel sereno, non me l’aspettavo! L’ Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali presenta il suo programma annuale al Parlamento, è una delle Accademie più prestigiose d’Europa. Tutto ciò è molto in sintonia con il mio progetto di scambio delle culture di vari paesi, soprattutto per quanto riguarda la club culture e il teatro notturno. Naturalmente, ha giocato un ruolo importante anche il fatto che io sia ambasciatore del Carnevale e delle eccellenze veneziane nel mondo. La premiazione, probabilmente, coinciderà con la chiusura annuale dei lavori dell’Accademia. Verrà organizzato un grande gala a Roma, ma sono in attesa di maggiori dettagli. Questo riconoscimento mi ha commosso…Innanzitutto, ritengo che sia stato recepito il mio messaggio. Perché è a questo che servono i premi: più che il prestigio, servono a dare all’artista la sensazione che ha fatto qualcosa che è stato capito e che rimarrà nel tempo. Per me è una soddisfazione enorme. Io non so cosa merito, so solo che tutto ciò che ho fatto l’ho fatto sempre col cuore e per trasmettere benessere, riflessioni, valori…Questo lo so con certezza e credo pienamente in quello che ho fatto.

 

Con Leonardo, patron di Metempsicosi

Rimaniamo – ma ancora per poco – nell’ ambito professionale. All’ Odissea Fun City di Spresiano stai portando avanti, ogni fine settimana, un Variété d’ Eté insieme a Simon the Prince, al secolo Simone Fucci. Il varietà (a modo tuo, naturalmente) è una delle colonne portanti della tua carriera performativa. Cosa senti di avere più nelle tue corde, di quel genere?

Senz’altro la conduzione un po’ cabarettistica. Io mi rifaccio molto al varietà tra le due guerre, quello post-bellico di Nino Taranto, Totò, Macario…Questi personaggi, raffinati ma comici, presentando numeri di varietà in realtà facevano cabaret. Quindi amo la parte improvvisata di empatia col pubblico quasi completamente improvvisata, e poi cantare. Al varietà posso cantare e lo faccio molto di più di quanto non lo faccia in discoteca. Durante lo spettacolo sono supportato da Simon che a volte si esibisce, è un trasformista straordinario…E’ molto bello, qualcosa che è entrato a far parte del mio curriculum ma scorre anche nelle mie vene. Il dinner show dell’Odissea, con la sua continuità, ci dà la possibilità di attirare un pubblico affezionato di tutte le età. E poi, il supporto tecnico offerto dal titolare (Giannino Venerandi) è totale.

 

La locandina di “Variété d’Eté”

Canzone e cabaret: per il Principe, le carte vincenti del varietà

Simon The Prince

Parlaci delle tue vacanze, in fondo l’estate è anche questo. Hai concretizzato il tuo proposito di effettuare un tour delle isole del Mediterraneo? Quali spiagge hai avuto l’occasione di esplorare, per ritrovare il contatto con la natura che da sempre ricerchi?

Intanto mi sono ritagliato dei momenti per godermi le spiagge dei luoghi in cui mi trovavo, a partire dalla Romagna dove ho riscontrato un forte spirito di rinascita dopo l’alluvione, la consueta qualità dei servizi, un’accoglienza turistica di prim’ordine. La Toscana poi è meravigliosa, e il Salento – che pure conoscevo, ma non frequentavo da un po’ di tempo – lo è altrettanto. Però la vacanza che, a sorpresa, mi ha fatto scoprire qualcosa di fondamentale sulla mia vita è stata il viaggio che ho fatto in Grecia. Per raggiungere Porto Heli, il luogo dove ho trascorso le vacanze, bisogna attraversare tutto il Peloponneso in macchina, passando da Corinto ma soprattutto da Epidauro. A Epidauro si trova il teatro più grande e meglio conservato dell’antica Grecia. Ha posti a sedere per ben 14.000 spettatori. Al centro dell’orchestra c’è una pietra di circa un metro di diametro dove il più flebile respiro emesso dall’oratore veniva udito persino dalle ultime gradinate. Calcola che 14.000 spettatori potevano ascoltare assolutamente tutto senza il supporto di alcuna tecnologia. Già questo, di per sè, è strabiliante! Ma visitando il sito archeologico (Patrimonio dell’Umanità Unesco), mi sono reso conto che il teatro di Epidauro è una parte del santuario di Esculapio. Esculapio è il dio greco della medicina, e il suo santuario comprende vari templi; il teatro veniva utilizzato per la “terapia di gruppo”, uno scambio energetico finalizzato a guarire l’anima e di conseguenza anche il corpo. Così mi sono reso conto di essere una sorta di terapeuta anche di me stesso, nel lavoro che faccio…perciò, grazie al cielo, la mia salute è ottima nonostante la vita a volte stressante che conduco! E proprio lì, nel teatro di Epidauro, ne ho capito il motivo: io sono uno strumento che dà energia e riceve energia dagli altri. E’ una cosa stupenda! Quando ho fatto la prova voce sulla pietra al centro dell’orchestra, l’ho sentita vibrare sotto i miei piedi…Ho provato un senso di benessere straordinario. Questa è stata l’esperienza più importante che abbia mai fatto, sia dal punto di vista culturale che del Grand Tour! Scendendo verso la costa ho poi raggiunto Porto Heli dove ho avuto modo di visitare e vivere l’unicità di uno dei resort più belli del mondo appartenente alla catena Aman (la stessa dell’Aman Venice): il suo nome è Amanzoe. “Zoe” in greco vuol dire vita, quindi “la vita dell’Aman”. Accolto dal general manager Christos Triantafyllopoulos, una persona preparatissima e squisita, ho goduto della magia di questa struttura situata su una collina che domina il mare. Il beach club si raggiunge percorrendo una stradina tra gli ulivi. Che dire? Hanno ricreato l’Olimpo degli dei! E’ semplicemente pazzesca la bellezza di quel luogo, la serenità che ti infonde, la capacità che ha di estraniarti da tutto il bailamme che c’è in giro. Lì puoi ristorare l’anima e il corpo al 100 %! E non ti importa nulla di quello che succede altrove, sei coccolato in qualsiasi modo…Ma soprattutto ti godi una struttura completamente creata con materiali naturali: marmo, pietra, legno…

 

L’antico teatro di Epidauro

La “magica” pietra al centro dell’ orchestra del teatro

L’hotel, un 7 stelle progettato 10 anni fa dall’ architetto Ed Tuttle, è super esclusivo. Può accogliere parecchie persone ma le incontri a malapena, da quanto è ampio. Ci sono giochi d’acqua, oliveti, una natura rigogliosissima…Ogni suite ha la sua piscina privata e il suo giardino! Ti ripeto, l’Amanzoe è l’Olimpo degli dei! Un hotel di lusso, certo, ma non un lusso ostentato: un lusso vero, profondo. Il lusso di non avere lo stress del tempo, un’oasi unica al mondo. Vorrei concludere la mia estate tornandoci per qualche giorno e visitando  la splendida isola di Spetses proprio di fronte a Porto Heli…La Grecia del Peloponneso è stupefacente. Devo dire che il Grand Tour ha effetti molto benefici su di me. Consiglio a tutti di fare viaggi di questo tipo, dei viaggi di scoperta. Ne vale davvero la pena!

 

L’Hotel Amanzoe di Porto Heli, in Grecia: per il Principe, l'”Olimpo degli dei”. La struttura vanta persino un anfiteatro dove vengono organizzati spettacoli in greco antico

Un paio di settimane fa ai avuto la splendida opportunità di esibirti al Panorama Festival, la kermesse salentina dedicata ai più noti dj internazionali…Com’è andata?

Per la prima volta nella mia vita, perché di solito sono io a ricevere le offerte, ho dato la mia disponibilità a partecipare a questo festival, pazzesco, di caratura internazionale, che tra il 12 e il 16 agosto ha totalizzato ben 100.000 presenze. E’ organizzato da Vincent DiFrancesco, il patron del Guendalina Club di Santa Cesarea Terme. Al Festival approdano i migliori dj di tutto il mondo: i più bravi emergenti, i nomi storici che continuano a fare storia… Al Panorama ho intercettato un’energia incredibile, ho incontrato dj che non conoscevo ancora di persona. Amo moltissimo Peggy Gou, tra gli ospiti speciali del Festival… la trovo meravigliosa sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista della cura del look…Combina il fashion con la musica, la musica con la teatralità, perché la consolle è un palcoscenico e ormai l’hanno capito tutti i dj. Tantevvero che mentre si esibiscono si lasciano coinvolgere anche fisicamente, ballano insieme al pubblico che hanno di fronte. Per cui devo dire grazie a Vincent, che ha accettato la mia proposta approdare  al Panorama Festival come virtuale “maestro di cerimonie” della serata finale del 16 agosto:  l’ho introdotta e poi ho lasciato spazio a tutte le star internazionali. ho ricevuto l’entusiastica accoglienza di quell’immenso pubblico, che mi considerava un po’ la ciliegina sulla torta. La torta, deliziosa, l’aveva gustata fino a quel momento e adesso aveva anche la ciliegina! In questi festival non è prevista la figura del vocalist o del maestro di cerimonie, però Vincent mi conosceva e si è detto felice e onorato di avermi lì. Quando seguo il mio istinto sbaglio raramente!

 

Il Principe al Panorama Festival, nel Salento

Hai qualcos’altro da aggiungere al racconto della tua magica estate?

Certo! Ho vissuto due momenti epici in Liguria, il primo nello storico locale Le Vele Alassio. Mi sono esibito insieme a Roberto Molinaro, un dj che non frequentavo da tempo ma con cui ho instaurato una grande sintonia, e al rampante dj Cassimm. Sostanzialmente si è trattato di un one man show perché le dimensioni del club, per renderlo ancora più esclusivo, sono a misura d’uomo, ma ho potuto esprimermi benissimo soprattutto grazie al senso di vicinanza che mi ispirava quello spazio. Poi il titolo del format, ideato dal proprietario e gestore del locale, il dinamico Niccolò Fiori, era “StylHertz”: l’ho trovato fantastico, perché abbina techno e stile in linea con quello che è sempre stato il mio input. Non ho mai voluto coinvolgermi in eventi che non avessero un tocco di stile, di classe, che non facessero riferimento a quel grande teatro che è la moda stessa. Per cui questo nuovo format lo abbiamo inaugurato con un successo strepitoso. Alassio è molto vicino a San Bartolomeo al Mare, la località di villeggiatura della mia infanzia, e ad appena un chilometro di distanza si trova il borgo di Cervo, dove da 60 anni si tiene un Festival Internazionale di Musica da Camera. Lì mi esibii per la prima e ultima volta in quanto concertista in fieri…prima che la vita mi portasse altrove. Quando sono arrivato a Cervo mi sono commosso. Il Festival di Musica da Camera si svolge sul sagrato della chiesa barocca e in altre suggestive location di questo borgo medievale. A Cervo si può circolare soltanto a piedi, si arriva alle mura del castello e poi c’è un saliscendi di caruggi liguri. Ti racconto un aneddoto: appena ho oltrepassato l’arco del paese, ho visto un cartello con su scritto “Memorabilia”!  Era il titolo della mostra dei momenti clou del Festival…Un’ altra curiosa coincidenza è che nel 2023 ricorre il 60simo della manifestazione e io compio esattamente 60 anni! Devo dire che questa estate ho pianto molto, ma di gioia! Ringrazio il cielo per non aver mai perso la mia emotività, e quando mi emoziono non mi vergogno di versare qualche lacrima. Guai a perdere la capacità di emozionarsi, soprattutto per un artista.

 

Nel backstage della performance StylHertz a Le Vele Alassio e a Cervo, l’incantevole borgo ligure dove si tiene un noto Festival di Musica da Camera

Quali sono gli appuntamenti che ti vedranno protagonista in questa fine estate?

Innanzitutto devo annunciarvi una news eccezionale! Ho ricevuto la nomina a rappresentare il Doge nel corteo di imbarcazioni antiche che apre sontuosamente la Regata Storica di Venezia (3 settembre sul Canal Grande in diretta su Rai2 dalle ore 16.00) Questa particolare investitura è arrivata da Ca’ Farsetti nella persona del Consigliere Delegato alla Tutela delle Tradizioni, Giovanni Giusto. Si tratta per me di un sogno che si realizza, perché fin da ragazzino subivo il fascino di quella sontuosa rievocazione dell’arrivo a Venezia della Regina di Cipro Caterina Cornaro (che sarà al mio fianco interpretata dalla Maria del Carnevale 2023). Davvero emozionante… non ho parole per ringraziare di questo onore la mia amata Venezia. Voglio lanciare un messaggio ai lettori di VALIUM: se credete fermamente nei vostri sogni, diventeranno realtà. A me stanno succedendo delle cose che ho sempre sognato. Vorrei che tutti conservassero dei sogni nel cassetto e facessero il possibile per realizzarli! Oltre alla nomina veneziana, ho altre due notizie. La prima è che riuscirò a dare alle stampe il libro sui 50 anni di attività del patriarca della famiglia Venerandi, Renzo, grande imprenditore del mondo delle discoteche. L’uscita di questo volume è per me fonte di grande soddisfazione. L’ho scritto a quattro mani insieme a Luca Colferai, letterato ed editore veneziano. La seconda notizia riguarda la celebrazione dei 30 anni di vita dell’Odissea Fun City, un locale storico, mastodontico, la “città del divertimento”, che è sopravvissuto grazie alla tenacia, al sacrificio e alla genialità di Giannino Venerandi, il figlio di Renzo. I festeggiamenti si svolgeranno in 3 giorni, il 14, 15 e 16 di Settembre. Ci stiamo preparando, perché la discoteca si chiama Odissea e siccome io la Grecia me la porterò nel cuore per sempre, ci riferiremo al poema omerico. L’ antichissimo e meraviglioso viaggio di Ulisse sarà la mia ispirazione. Ogni giornata, poi, verrà dedicata a un decennio diverso – sia musicale che di atmosfere – di questo locale che è uno degli ultimi grandi “contenitori” rimasti e si sta preparando a un’innovazione tecnologica che lo renderà 3.0!

 

In questi scatti Maurice è a Malamocco, sede della costumeria filologica del Comune di Venezia: qui ha dato una sbirciatina all’ Atelier e alle imbarcazioni. Nell’ultima foto, il Principe con il responsabile della costumeria Fabio Barbierato.

Una domanda che conclude l’intervista…”con il botto”! L’80sima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verrà inaugurata nientemeno che dal Grand Bal de Monte Carlo, dove sarai protagonista sotto la direzione artistica di Delia Grace Noble. Un appuntamento decisamente esclusivo, una sorta di consacrazione della tua figura all’ interno del più importante evento internazionale (oltre al Carnevale) della città di Venezia. Che puoi dirci al riguardo?

Voglio ringraziare Delia per l’affetto, la stima e la fiducia incondizionata che mi dimostra, credo di essermele anche meritate nel corso degli anni. Stavolta l’ispirazione è stata Grace Kelly, poi diventata Grace Grimaldi. E in previsione del 60simo da che Grace Kelly diventò Principessa di Monaco (che ricorre nel 2026) cominceremo sin d’ora le celebrazioni. L’evento sarà patrocinato da Alberto II, con la partecipazione della diplomazia internazionale (tutti i paesi legati in qualche modo al Principato di Monaco saranno presenti con delegazioni, ambasciatori ecc.) e delle personalità del mondo del cinema. Il nostro, però, non è un evento ufficiale della Biennale Cinema 2023, bensì l’evento più esclusivo con cui la Città di Venezia inaugurerà l’80sima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. Questo ballo ha lo scopo di implementare l’aspetto mondano della Mostra del Cinema, che era stato un po’ trascurato ma ultimamente sta riprendendo quota, anche perché gli sponsor hanno voglia di visibilità. Il Grand Ball si terrà nel sontuoso salone Marco Polo dell’Hotel Luna Baglioni, dietro Piazza San Marco. Non escludo il flash mob di un gran valzer silenzioso con tutti gli ospiti che si dirigeranno nell’unica piazza di Venezia…Tra l’altro, il 31 splenderà nel cielo la luna blu: si preannuncia un evento da sogno che la Superluna renderà ancora più magico. La magia, d’altronde, è nelle corde degli eventi che organizza Delia Grace Noble, cantante lirica di fama internazionale e ambasciatrice Unicef; il pazzesco parterre di artisti di cui si avvale è il suo valore aggiunto. Giocando in casa, io farò del tutto per dare un tocco speciale al mio ruolo. Probabilmente, anziché i consueti panni di Casanova, vestirò i panni del Doge. Mi sembra giusto che sia il Doge, l’autorità suprema di Venezia, a dare il benvenuto ai Principi e alle Principesse, e che togliendosi il manto e il corno ducale si metta a ballare con i suoi ospiti (come in effetti succedeva in passato). All’evento parteciperanno Vip del mondo del cinema, della politica, della cultura…Posso solo anticiparvi che ci sarà la crème de la crème!

 

Con Delia Grace Noble, direttore artistico del “Grand Bal des Princes et des Princesses”

La locandina del prestigioso evento veneziano che si terrà al Baglioni Hotel Luna

(Photo courtesy of Maurizio Agosti)

 

Speciale “Sulle tracce del Principe Maurice”: il Principe vi fa gli Auguri e vi racconta il suo Natale

Il Principe a un party natalizio di Enzo Miccio (a sinistra) insieme alla Contessa Pinina Garavaglia

Anche quest’ anno, la rubrica “Sulle tracce del Principe Maurice” lascia spazio a uno Speciale Natale dedicato al Principe. Maurice racconta come trascorrerà la festa della Natività e rivolge un messaggio di Auguri ai lettori di VALIUM: è uno dei post più attesi dell’ anno, un regalo che l’ Icona della Notte ci fa in occasione delle Feste. Quando lo contatto, è impegnatissimo nei preparativi per una serata super esclusiva: un party natalizio a casa di Enzo Miccio, il celebre wedding designer, conduttore TV e paladino del buon gusto. Quattro chiacchiere al telefono, però, le facciamo ugualmente, perchè è assolutamente intenzionato a rispettare la “tradizione” degli auguri natalizi  che porta avanti su questo blog. Siete curiosi di sapere cosa ci dirà stavolta, a conclusione di un anno segnato sì dalla ripresa, ma anche difficile sotto molteplici punti di vista? Lascio subito la parola al Principe, così potrete scoprirlo!

 

L’ albero di Natale di Piazza San Marco, a Venezia

” Trascorrerò il mio Natale in famiglia, però quest’ anno mi sono lasciato convincere con piacere ad esibirmi in un Christmas Event dell’ Insomnia, a Pontedera, la sera del 25 Dicembre. Quando Antonio Velasquez mi ha chiamato ci ho pensato un po’ su, ma poi gli ho detto di sì: in fondo, anche il pubblico è una mia famiglia! L’ augurio che vorrei fare ai lettori è quello di passare il Natale in serenità,  in pace, in allegria, sperando che con l’anno nuovo tutti i problemi che ancora assillano l’umanità ci diano tregua permettendoci di vivere come più desideriamo. Sogno un 2023 senza inquietudini, sciagure o intoppi di sorta. Sarà molto difficile, ma spero tanto che si possa trovare una soluzione definitiva al Covid, ai problemi di salute in generale e soprattutto alla guerra, che è ormai diventata qualcosa di insostenibile. Anche se potrebbe sembrare un po’ retorico, il mio è un augurio di serenità e di prosperità per quanto possibile: la voglia di fare, di lavorare c’è, la voglia di divertirsi idem, quindi penso che l’Italia se lo meriti sia a livello economico che umano. L’ importante, comunque, è sentirsi in pace con se stessi e non dei frustrati; questo è un concetto che ribadirò anche attraverso il microfono dell’ Insomnia. Cosa penso della ripresa post-Covid? Vorrei che diventasse sempre più concreta e condivisibile da tutte le categorie. Vorrei che tutti potessero effettivamente star meglio, che si sentissero più tranquilli. Sono tanti i problemi da risolvere, però confido che ci riusciremo. E poi vorrei che la gente si approcciasse al Natale, che è una festa così tenera e bella, con un senso di speranza e, ripeto, con molta pace interiore. Almeno nel giorno che tradizionalmente si condivide con la famiglia e con gli amici più cari. Vi consiglio di trascorrere il Natale circondati dagli affetti familiari, ma di trovare anche del tempo per lo svago. Io passerò la vigilia e il Natale in Brianza con mia nipote, la sera di Natale all’ Insomnia e Santo Stefano con tutta la mia famiglia, che si riunisce a pranzo ogni 26 Dicembre. Lo spazio che dedico ai miei cari è fondamentale, per questo inizialmente ero restio ad accettare l’ invito di Antonio Velasquez.

 

 

Poi, invece, mi sono detto che sarebbe stato bello condividere il Natale con tutti coloro che vogliono trascorrerlo con un’ altra famiglia, quella della tribù della notte. L’ anno scorso, come vi ricorderete, non c’è stata questa possibilità: il Memorabilia natalizio del Cocoricò è saltato all’ ultimo minuto a causa del boom dei contagi. In tutta sincerità posso dirvi che, per me, il termine “famiglia” abbraccia un significato molto ampio. Io considero i miei fan, le persone che mi dimostrano affetto e stima anche quando le incontro dopo tanti anni, una sorta di famiglia allargata. Per cui, in sostanza, il mio sarà un Natale trascorso interamente in famiglia! “

 

La sera di Natale, tutti a Pontedera per l’Insomnia Christmas Event!

L’altro volto del Natale del Principe: quello del calore familiare, dei momenti intimi trascorsi davanti al caminetto

Il presepe tradizionale a casa di Lorella, la sorella di Maurice

Un suggestivo buffet di dolci natalizi al party di Enzo Miccio

Roma: lo sfolgorante albero di Natale di fronte al Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II immortalato dal Principe

L’ “Angelo della Pace” che ha concluso l’inaugurazione della Fashion Week di Baku, capitale dell’ Azerbaigian (per saperne di più, non perdetevi la prossima puntata di “Sulle tracce del Principe Maurice”): un bellissimo messaggio di speranza

Altri due alberi di Natale, altre due sfaccettature del Natale di Maurice: l’abete addobbato a casa della nipote Gloria, ovvero il 25 Dicembre degli affetti familiari, e (sotto) l’ albero iper luxury di Cartier nella hall del Four Seasons di Baku, ovvero il Natale dell’ entertainment e della mondanità

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

Sulle tracce del Principe Maurice – Fase 2: tra bilanci, Flassy Mask e doverose considerazioni

Il Principe “au naturel”, baciato dal sole e immerso nel verde

La Fase 2 dell’ emergenza Coronavirus è appena cominciata, e VALIUM prosegue il suo percorso sulle tracce del Principe Maurice. E’ un percorso ricco di sorprese, dove profonde riflessioni e un’ incisiva vis critica si alternano al mood giocoso di Maurice: a fine lockdown (o quasi), la nostra conversazione telefonica straborda di sprint e spirito propositivo. La quarantena, con i suoi tempi dilatati e l’azzeramento di ogni precedente stile di di vita, ha accentuato più che mai la voglia di reinventarsi del Principe. Nella casa-atelier della costumista Flavia Cavalcanti ha trovato il modo di continuare a fare, a creare, lasciando un doveroso spazio alle considerazioni sulle professioni del mondo della notte e al loro futuro. Intanto, l’ “icona notturna” per eccellenza vive di giorno e lancia già nuovi progetti e iniziative: li scoprirete qui di seguito, leggendo l’ intervista. Posso anticiparvi che non cessa mai di rimanere accanto ai fan, anche solo con il pensiero. E che i limiti imposti dalla pandemia non scalfiscono la sua indole costruttiva, perchè tutto ciò che fa lo fa con passione. Mettendoci il cuore sempre. Ormai lo conosciamo bene…Al punto che potremmo dire, con Stendhal, che “la passione non è cieca, è visionaria”: nessun aforisma sembra più adatto a descrivere il Principe Maurice e il motore che lo anima.

La tanto attesa Fase 2 è appena cominciata: qual è il bilancio della tua quarantena in quel di Milano?

La mia quarantena è stata tutto sommato piacevole, con i limiti e le angosce di chiunque. Come vi ho detto nella puntata scorsa sono ospite di Flavia Cavalcanti e stiamo procedendo nella sistemazione dei suoi archivi, della sua casa atelier, abbiamo addirittura fatto dei lavori di decorazione…Diciamo che in due, tutti e due creativi, il tempo passa e si riesce ad investirlo bene. Poi, sto implementando i miei studi musicali: mi sono procurato una piccola consolle con la quale sto prendendo confidenza per gestire in modo ancora più professionale il mio ruolo di emotional dj. E’ un’ottima consolle virtuale della Pioneer che si collega al computer e mi dà la possibilità di lavorare meglio. Mi sto divertendo molto! Ho anche fatto un piccolo corso con un dj e produttore discografico mio amico, Alessandro Panicciari , che mi ha dato delle dritte per poter utilizzare al meglio questo strumento. Flavia aveva comprato la consolle tempo fa perchè era ne rimasta intrigata, poi me l’ha regalata perchè era sempre molto presa dai suoi costumi! Per cui, ora sarò un po’ più attrezzato nel mio ruolo di dj per dinner show, cocktail e vernissage. Voglio precisare, non sono un dj vero e proprio. Mi definisco, piuttosto, un emotional selector: è la visione che sto implementando in questo periodo in cui abbiamo tempo a sufficienza per organizzare, per pensare…Il mio futuro, molto probabilmente, mi vedrà vestire anche quei panni. Dal punto di vista umano, invece, le sofferenze della quarantena sono tante, perché io sono un animale sociale e detesto la solitudine. Ma il fatto di essere in due, con quella persona straordinaria che è Flavia, è positivo di gran lunga. Anche se la visione un po’ fumosa di questa Fase 2 sta inquietando tutti e ha cominciato ad inquietare anche me. Ho notato che negli ultimi periodi, purtroppo, non ho più ritmi: mi sveglio frequentemente di notte, mi addormento di giorno, comincio a essere stufo…è un fenomeno che mi dà un po’ fastidio. Se consciamente sto passando bene la quarantena per i motivi che già ti ho detto, dal punto di vista inconscio certe paure che ci instillano continuamente, certe insicurezze stanno iniziando a logorarmi: questa preoccupazione nelle retrovie del cervello sfasa la gestione dell’ansia.

 

La nuova consolle del Principe

Balou, ospite fisso di casa Cavalcanti

Cosa hai imparato su te stesso, in questi giorni?           

Posso dirti che, in realtà, non ho fatto altro che avere la conferma di quello che sapevo di me: mi conosco bene. La circostanza indubbiamente è particolare, però io sono già passato attraverso fasi di dolore, senso di perdita, cambiamento dal punto di vista professionale, per cui so bene come mi comporto. Cerco di rendere positive tutte le esperienze, anche quelle più drammatiche. Non ho scoperto tante cose nuove su di me, però ho scoperto che mi manca il mio lavoro! Soprattutto dal punto di vista dell’incontro con il pubblico. Come sai ho fatto una live su Facebook che mi è piaciuta, dove ho parlato con il cuore…Però mi sentivo un imbecille: mi sembrava una masturbazione mentale l’esibirmi davanti a uno schermo, distratto dai commenti – tantissimi devo dire, voglio ringraziare gli spettatori anche attraverso il tuo blog – che ho letto tutti e ai quali ho risposto. Questo feedback sì, è stato bellissimo, perché essendo assolutamente vergine delle live non ho fatto altro che essere me stesso in quel momento, così come mi sentivo. Non volevo fare qualcosa di roboante con costumi, travestimenti vari…Ho parlato con il cuore in mano, senza filtri. E poi ho individuato una canzone straordinaria, “Because the night” di Patti Smith, e l’ho voluta interpretare in una maniera molto intima, proprio in base al senso profondo che può avere per il mondo della notte, per chi ama la notte, quella canzone lì. Le dirette, in ogni caso, non diventeranno un mio modo alternativo di fare spettacolo: ne sono sicuro! Ogni tanto apparirò, perché queste iniezioni di umanità fanno bene. Sono stato me stesso come lo sono sempre, però in una dimensione più intima ed anche colpita da tutto quello che ci sta succedendo…che è qualcosa di veramente allucinante.

 

In versione “Silver Devil” durante la live con i Datura e Rexanthony

Una domanda quasi scontata: parlami della prima cosa che farai ora, in linea con le nuove misure precauzionali.

Purtroppo, come sai, non ci si può ancora abbracciare o stringere la mano, però ci si può almeno vedere di persona…grazie alle nuove norme sulle visite ai congiunti. Quindi, senza dubbio, presto andrò a trovare mia sorella che abita a pochi passi da Milano. Anche se non posso abbracciarla o stringerla voglio vederla con i miei occhi, guardarla negli occhi davvero e non attraverso lo schermo del telefono o del computer! Voglio ridere e piangere con lei del fatto che siamo ancora qui e che possiamo farcela. Questa è la prima cosa che voglio fare! Metto innanzi a tutto i rapporti più forti, gli affetti più intimi e familiari. Dopodichè, mi piacerebbe ricominciare a diventare progettuale e operativo riguardo alla mia nuova professionalità proiettata per la contingenza sul concetto di dinner show. Aggiungo che il 5 Maggio ho un appuntamento importante: andare alla libreria Mondadori, qui a Milano, per comprare l’ ultima fatica letteraria – “Caffè Voltaire” – della mia cara amica Laura Campiglio. Un libro che doveva uscire a Marzo, ma si è arenato nel limbo delle restrizioni.

 

On stage insieme a Grace Jones, amore mai dimenticato e amica di sempre

A livello di fantasia, invece, qual è la prima cosa che vorresti fortissimamente fare? Cosa ti è mancato di più, durante questa interminabile clausura?              

Vorrei abbracciare chiunque, a diversi livelli a seconda dell’attrazione fisica! A parte questo, una cosa che vorrei fare tantissimo coinciderebbe con due desideri, non con uno solo: prendere l’aereo, andare in Giamaica e abbracciare Grace (Jones, ndr.), che da lontano mi è stata molto vicina così come io sono stato molto vicino a lei. Ho un grande desiderio di viaggiare, di ritrovare i miei amici sparsi in tutto il mondo, ma in particolare di rivedere la mia amica di sempre che è Grace. L’ idea di riuscire a raggiungerla, anzi, mi ispira anche qualcosa di più di un abbraccio! E poi c’è un’ altra cosa, naturalmente: vorrei tanto ritornare nella mia Venezia! Vorrei riuscire a vederla così surreale, così meravigliosamente e drammaticamente surreale. Mi catapulterei nel mio delizioso boudoir, Ca’ Pier, dove c’è un giardino segreto sicuramente fiorito e un pianoforte da suonare fino allo sfinimento…Molte città (compresa Milano), in questo silenzio e nell’ essere così vuote, hanno recuperato una purezza nella loro bellezza.

 

Il libro (freschissimo di stampa) “Caffè Voltaire”…

…e la sua autrice: la scrittrice, giornalista e conduttrice Laura Campiglio

In questi due mesi, comunque, mi giunge voce che tu non sia rimasto con le mani in mano…

Con Flavia abbiamo dato il via a una bellissima iniziativa. Avendo tanto tempo a nostra disposizione, abbiamo fatto questa considerazione anche per il fatto che sono soprattutto io, tra i due, quello che esce a fare la spesa e deve quindi indossare la mascherina chirurgica. Funzionale, per carità, ma brutta! Siccome il senso dell’estetica in noi è potente, sono nati degli input anche da fuori: perché Flavia Cavalcanti, così brava, non si inventa delle mascherine belle, particolari? Tra l’altro, non dimentichiamo che le mascherine dovremo indossarle ancora per un bel po’. Non solo, ormai saranno obbligatorie. Così abbiamo creato una nostra linea. Non sono un presidio medico ma abbiamo fatto in modo che una tasca interna possa far passare dei filtri migliori, chirurgici e via dicendo, però diciamo che dal punto di vista del droplet sono funzionali. Sono molto belle, realizzate con dei meravigliosi tessuti a fantasia, applicazioni speciali…Alcune sono più di largo consumo, ma sempre fashion, altre sono pezzi in edizione limitata ed altre ancora pezzi unici che ci hanno già richiesto alcuni VIP. Vengono usati materiali preziosi quali cristalli Swarovski, perle coltivate, paillettes, strass, ricami fatti a mano e pietre dure… E’ stata un’idea straordinaria! Flavia e un suo collaboratore stanno procedendo nella produzione, io intervengo con un mio tocco creativo (mi è sempre piaciuta la moda, quindi ci metto anch’io del mio) per cui ci sarà anche una limited edition a me dedicata…Siamo molto felici! Accettiamo ordini piccoli o singoli e verrà presto creato un sito apposito. Potete ricevere informazioni, dettagli e ordinarle via e-mail (flassymask@gmail.com), acquistarle on line e farvele consegnare a casa, non c’è nessun problema. Nel frattempo, abbiamo già battezzato la nostre creazioni: si chiamano Flassy Mask, l’ acronimo dei nomi dei due creatori Flavia Cavalcanti e Vassy Longhi – un giovane hair stylist e makeup artist (già consulente per Dolce & Gabbana e altri brand di prestigio) che ha collaborato con Flavia ai costumi teatrali del musical “Pinocchio”. L’idea è piaciuta moltissimo e svariati cantanti, attori, attrici e soubrette sono pronti ad acquistarle. Riassumendo, le nostre mascherine sono di tre tipi: alcune sfoggiano stampe animalier, tessuti pregiati e di marca (Cavalli, Philipp Plein e altri… è una serie riprodotta, anche se in un numero limitatissimo). Altre sono tutte fatte a mano e adornate con delle belle applicazioni, altre ancora sono dei preziosi pezzi unici. La nostra è un po’un’ ”Haute Couture” della mascherina! Quando il dramma del Coronavirus sarà finito, secondo me, la mascherina diventerà un feticcio ricordo con cui farsi immortalare. L’emblema di questo momento storico. Quindi averlo bello, averlo griffato Flassy sarebbe un bel cimelio da lasciare alle prossime generazioni. Non è da trascurare!

 

Flavia Cavalcanti e Vassy Longhi con le Flassy Mask

 

Alcuni esemplari di Flassy Mask, mascherine ultrafashion

Hai esordito con una live su Facebook la sera del lunedì di Pasqua. E’ stata, non c’è bisogno di dirlo, apprezzatissima: l’affetto dei fan nei tuoi confronti si percepiva a pelle. Come hai vissuto quel debutto virtuale?

Mentre la giravo ero un po’ imbarazzato. Ho dovuto far forza su me stesso, ma ciò era anche dovuto al fatto che durante la diretta stavo cercando di capire come funzionasse la parte tecnica. Poi, però, mi sono sentito sempre più a mio agio e mi sono lasciato andare. Ho parlato a ruota libera di quello che provavo, messo e descritto la musica che ho scelto al momento, incastonata perfettamente in quell’occasione: proprio come una colonna sonora dei miei sentimenti. E’ per questo che la chiamo “musica emozionale”. Mi è piaciuto, esibirmi in una live. Non riuscivo a capire quanta gente mi stesse seguendo, non capisco una mazza di quella roba lì, però vedevo parecchi commenti il che mi incoraggiava…Sono riuscito ad arrivare indenne alla fine. Successivamente, altri artisti mi hanno proposto di fare delle live insieme e i primi a cui ho detto di sì sono stati i Datura e Rexanthony: sabato 25 Aprile, infatti, ci siamo riuniti virtualmente per una diretta ispirata alla trasmissione che avevamo su M2O, “Rememo”, di musica e di interventi vocali. Il pubblico ha potuto seguirci sia su Facebook che su Instagram. Un’ altra live che ho in programma mi vedrà con Francesca Faggella, lei da Palma di Maiorca e io da Milano, dove riproporremo la New Disco con un intervento “Gloss’n’Glitter”. Cerchiamo di mantenere vivo l’interesse sulle cose belle che facciamo e queste live possono essere degli spot, ma non diventeranno la mia forma alternativa di esibirmi. Io ho bisogno di esibirmi davanti a un pubblico, folto o esiguo che sia.

 

 

Due Flassy Mask della special edition “Principe Maurice”: preziose, notturne e vagamente esoteriche (soprattutto il modello che vedete qui sopra)

Quindi, riguardo alle live, non si può parlare di un vero e proprio progetto che ti manterrà connesso con i tuoi ammiratori…

No. Non è un progetto vero e proprio: lo farò soltanto quando avrò gli inviti simpatici e adeguati. O il desiderio di apparire, perché ogni tanto apparire è anche un’esigenza. Però non diventerà un appuntamento fisso. Me l’hanno chiesto in molti, ma non lo diventerà perché non è nelle mie corde. Potrebbe saturarmi. Di tanto in tanto mi farò vivo molto volentieri, magari anche in compagnia di artisti con cui collaboro, però sempre con la speranza di ricominciare presto ad esibirmi. Sto pensando ad un’ ironica diretta con ospiti qualificati per affrontare l’argomento “sesso” in quarantena: “Fallo a casa (se non hai un congiunto)”, sfruttando il palese doppio senso (ahahahah!) e ispirandomi al personaggio della sessuologa della mitica Anna Marchesini!

 

Alcuni screenshot della live del 25 Aprile con i Datura e Rexanthony

Il futuro dei lavoratori dello spettacolo dopo il lockdown, purtroppo, è ancora nebuloso: gli assembramenti dovuti a serate e concerti rendono difficile una riapertura dei locali a breve. Molti artisti hanno lanciato appelli al Governo, suggerimenti per ovviare allo stand by (penso al teatro in TV di Monica Guerritore). Hai elaborato anche tu una proposta che vorresti divulgare?

Intanto è scandaloso che i lavoratori del mondo dell’entertainment non siano mai stati mai nemmeno citati. Parlo di dj, vocalist, perfomer, ballerini, tecnici vari, camerieri, baristi, manutentori…di tutta quella popolazione che mantiene le famiglie con questo tipo di lavoro nei club della notte. Non sono stati mai menzionati e non è stato pensato alcunchè per quanto riguarda la loro ripartenza. Noi siamo stati i primi ad essere chiusi, saremo sicuramente gli ultimi a riaprire, ma non c’è alcuna forma di sostegno per le famiglie che vivono dei proventi del nostro settore. Penso, che so, anche agli addetti alla sicurezza, alle donne delle pulizie, a chiunque…Tutte persone che con il loro reddito contribuivano al ménage familiare. Nei loro confronti, al momento, non c’è in programma una tutela ufficiale. Ora il sindacato (Silb) sta cercando di muoversi, si stanno organizzando delle raccolte di firme, però la cosa scandalosa è che da parte del Governo o del Ministero non esiste la minima attenzione nei nostri confronti. Ma che a loro piaccia o meno, noi esistiamo. Non ci sembra giusto sentirci dei paria! Io mi occupo anche di altre cose, per carità, però l’industria degli eventi in toto – anche solo i matrimoni, per dire, piuttosto che i congressi aziendali o celebrazioni varie- non è stata mai presa in considerazione. Lo trovo inquietante. Non possiamo fare degli eventi in streaming! La Guerritore è un’attrice, peraltro bravissima, ma io non è che potrei mettermi a recitare con una telecamera davanti. Il mio tipo di lavoro non potrà essere realizzato se non quando ci sarà la possibilità di riunirsi di nuovo. E non c’è alcun accenno a tutto questo, sotto nessun punto di vista. C’è solo il divieto. Però il divieto significa anche che non si lavora, non si guadagna, in certi casi non si mangia! Io ringrazio il cielo, la mia situazione non è così drammatica, ma è una tragedia che stanno sperimentando in molti. L’ industria del divertimento ha un suo valore, e non è un valore così relativo. Ha un suo fatturato, tasse pagate, stipendi, tutto l’indotto che vive intorno…Pensa, che so, alla Riviera Romagnola. Per quanto mi riguarda, investirò sicuramente nel dinner show. Non esiste alternativa alla discoteca, la discoteca non può essere fatta in altro modo se non quello di ballare insieme. Il problema è anche quello di riaprire in maniera economicamente conforme, e con poca gente non si può. Non so neanche se alcuni ristoranti riusciranno a essere di nuovo attivi, perché se un locale da 60 coperti ne può contenere 10 non ce la fa a pagare neppure le spese. Mi chiedo: esistono enti statali appositi, perchè non vengono consultati? Ad esempio c’è il Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia del Lavoro), che da sempre dovrebbe essere di sostegno in caso di necessità perché è composto da operatori del mondo dell’industria, dell’economia, del commercio, eccetera…però non è stato consultato. Invece hanno istituito questo “Comitatone” di esperti (?) che ci sta di fatto governando, perché se il Governo pende dalle loro labbra lo facciamo anche noi. Ma si può sapere chi sono questi signori? Che competenze hanno, che esperienze hanno, soprattutto, della vita reale?  Con l’Europa, poi, dovremmo essere tutti uniti: secondo me qui o diventiamo Stati Uniti d’Europa o l’Europa si sfascia, e sarebbe un peccato perché a me piacerebbe l’idea di un’unione salda e reale. L’ unico neo che ho notato all’ interno del mondo della notte è che, purtroppo, non siamo coesi. Ognuno pensa alle proprie iniziative. Invece, siccome l’unione fa la forza, dovremmo farci sentire tutti insieme. Bisogna trovare un modo per far valere i nostri diritti, anche quelli di semplici cittadini che lavorano. Ci stiamo ragionando, purtroppo ne avremo di tempo per ragionare! Però, per far fronte all’ emergenza, auspico che proprio dal punto di vista sociale e politico si prenda atto che esistono anche delle figure professionali che in questo momento sono ferme e lo saranno per molto più tempo degli altri: sono una forza lavoro che va aiutata con un sostegno monetario immediato.

 

 

Nel video, il Principe al pianoforte nel suo boudoir veneziano “Ca’ Pier” e (di seguito) uno scatto dello stesso

Lo stile di vita che ci aspetta non sarà più quello di prima. Come cambierà in meglio e come in peggio, a tuo parere?

Di positivo direi che ci sarà che avremo voglia di fare. Anche chi si era un po’ assopito, adesso, vuoi per necessità o per il fatto di essere obbligato a non far niente, avrà voglia di ricominciare in qualche modo. Sarà sicuramente tutto molto diverso, ancora molto frustrante…In ogni caso darà un’apertura alla speranza il fatto di poter ricominciare a scendere per le strade (sempre con le dovute precauzioni, per carità), poter andare al ristorante o anche solo a lavorare, per dire. Farà ricominciare ad apprezzare quel poco o quel tanto che ognuno di noi aveva. Di certo aumenteranno la coscienza, l’apprezzamento nei confronti di ciò che consideravamo routine o normalità, che davamo per scontato. Però il percorso per tornare a una normalità “vera” sarà ancora lungo e difficile. Probabilmente il fatto di essere isolati, con molto tempo a disposizione, ha aguzzato l’ingegno di chi è propositivo per natura. Penso che potrebbero esserci dei cambiamenti positivi e belli anche per quanto riguarda la gestione dell’ecologia, ma la cosa più inquietante sarà che molte famiglie faranno fatica a mettere insieme persino i pasti giornalieri. La crisi economica è paragonabile a quella di una guerra. E’ di fondamentale importanza, adesso, nell’urgenza, che vengano dati immediatamente degli aiuti a fondo perduto a chi deve pagare l’affitto, le bollette…L’unico modo che vedo possibile sarebbe poter avere a disposizione dei finanziamenti – a fondo perduto, ribadisco –  erogati dalla Comunità Europea, proprio come se fosse scoppiata una guerra mondiale. Con il Piano Marshall, dopotutto, noi non abbiamo dovuto restituire i soldi all’ America quando ce li ha dati per ricostruire. Quel che è certo è che il mondo non sarà più quello di prima. Sotto alcuni punti di vista, soprattutto quello filosofico, sarà migliore: ritroveremo una coscienza oltre che individuale anche comune. Per quanto riguarda l’edonismo e tutto il resto, invece, sarà peggiore perché non saremo più in grado di riavere il nostro stile di vita. Però, dato che si è resettato tutto, si può creare qualcosa di nuovo se ce ne danno la possibilità materiale. Potrebbe venirne fuori una nuova società, una forma nuova di fruire tutto: le bellezze naturali, le bellezze artistiche, musicali…anche il divertimento, che magari sarà molto più intenso, intelligente e di qualità. Ci sarà meno massificazione, forse è così che dev’ essere. Quello che mi auguro è che questa pausa, questo poter tanto riflettere, possa creare dei nuovi fermenti. Sto cercando anch’io di capire come e quando “rinascere” in maniera inedita e interessante…Il primo passo sarà quello di inserire il mio personaggio nell’ambito delle cene spettacolo, quindi dell’intrattenimento durante il pasto. Per il momento, sarà l’unico modo: le strutture di ristorazione che hanno spazio e capienza a sufficienza hanno anche la possibilità di rendere la cena un’occasione non più soltanto conviviale, ma anche in cui ricominciare a fruire di spettacoli speciali, artistici, ben curati, divertenti, leggeri e pregni al tempo stesso. Come quelli che io avevo già iniziato a fare. Questo è il primo modo di esibirmi che vedo realizzabile. Esistono strutture ben dotate e organizzate dove, se la gente vorrà recepire questo nuovo inizio, il dinner show potrebbe avere un buon successo. Immagino che non sia possibile ballare, però se mentre ceni sei circondato da pochi artisti sul palco, qual è il problema? Non potremmo certo esibirci in mascherina, o magari sì se fosse una Flassy Mask! La maschera, dopotutto, appartiene al teatro: stavolta, invece di metterla sugli occhi la metteremmo sulla bocca!

 

Flavia Cavalcanti immortalata durante la creazione di una Flassy Mask

Il Principe con una Flassy Mask dalle suggestioni neon

Vorrei concludere con un tuo messaggio per i fan del mondo della notte, che vedono avvicinarsi un’estate tristemente priva dei loro templi. Cosa diresti per rinvigorire l’animo di tutti quei giovani che amano tirare l’alba a suon di musica o – nel caso del tuo pubblico – al potente ritmo della techno?

Se si potrà uscire sarebbe bello che magari andassero in luoghi anche isolati o particolari, dove ci sono dei bei paesaggi, ad aspettare l’alba (soli o con pochi amici più intimi) o a godere del tramonto mettendo in macchina le cassette, i cd o le chiavette con la musica che amano di più. La ascolteranno chiudendo gli occhi e lasciandosi andare ai loro balli, tornando con la mente ai momenti in cui sono state registrate quelle performance. Per ora, bisogna avere pazienza. Da parte nostra stiamo cercando di fare il possibile perché si possa di nuovo riuscire a stare insieme, ma non dipende da noi. Siamo tutti in sospeso e dobbiamo muoverci in base a come si svilupperà la situazione. Però vorrei dire ai giovani: non rinunciate mai alle vostre passioni, fanno parte del vostro DNA…Non rinunciate alle vostre passioni perché in questo modo tenete vivi anche noi che siamo pronti, prontissimi – appena si potrà – a ritrovarvi e ad amarvi come sempre per essere riamati. Quando sarà possibile uscire, visto che in molti avete un’automobile con un bell’ impianto stereo, raggiungete una spiaggia deserta, un posto ameno. Godete della bellezza della natura, che in questo periodo ha potuto riprendere fiato visto che non l’abbiamo più deturpata né inquinata. Oppure ecco, potreste organizzare dei silent party con le cuffie: magari vi ritrovereste, sempre nel rispetto delle distanze, ascoltando la stessa musica. Perché anche il discorso dell’inquinamento acustico può dar fastidio, quantomeno ai vicini non affini… E questa estate, nel caso non potessimo uscire dalle nostre regioni di residenza, noi italiani siamo talmente fortunati da avere ovunque un patrimonio meraviglioso di cui godere. In ogni regione, in ogni città, anche nel più piccolo borgo esistono delle ricchezze indescrivibili. Quindi vi raccomando di andare alla scoperta della nostra bellezza, del nostro valore, e ve lo dico forte e chiaro: italiani, riscoprite l’Italia, perché è il posto più bello del mondo! Credo che non ci mancherà niente. La nostra estate non sarà un adattarsi ma un riscoprire, un ricominciare ad amare la nostra straordinaria terra.

 

 

Altre due immagini del boudoir del Principe a Venezia

“Andrà tutto bene”…e se indosserete una Flassy Mask, ancora meglio!

 

 

Photos courtesy of Maurizio Agosti