A volte, di notte, dormivo con gli occhi aperti sotto un cielo gocciolante di stelle. Vivevo, allora.
(Albert Camus)
Avete già pensato ai desideri da esprimere stasera? Il grande momento è arrivato. 10 Agosto, notte di San Lorenzo: la notte delle stelle cadenti, uno degli appuntamenti più magici dell’estate. Quest’ anno potremo ammirare lo sciame delle meteore Perseidi tra il 10 e il 14 Agosto, anche se si prevede un picco tra il 12 e il 13 dalle ore 22 in poi. Pare che quella notte pioveranno dal cielo oltre 50 Perseidi l’ora! Conviene pensare immediatamente a una location per osservarle al meglio, e per calarsi appieno nella meraviglia di uno spettacolo cosmico che si rinnova di anno in anno. L’orario segnalato dagli esperti va dalle 22 alle 4 del mattino: in quel lasso di tempo, le stelle cadenti raggiungeranno l’apice della visibilità. L’evento si preannuncia persino più straordinario del solito. La pioggia di Perseidi incrocierà infatti lo sciame di altre meteore, le Delta Acquaridi, che vagano nel cielo già dal 12 Luglio. Ci aspettano, insomma, notti sfavillanti di stelle cadenti, un’autentica gioia per gli occhi e per lo spirito. Ma cosa sono le Perseidi, dette appunto “stelle cadenti” o anche “lacrime di San Lorenzo” in virtù di un’antica leggenda? Lo scopriremo subito.
Bisogna innanzitutto partire dal fenomeno delle comete, corpi celesti composti di ghiaccio, polvere e gas che orbitano intorno al Sole seguendo interminabili percorsi. La cometa Swift-Tuttle è una di queste: nel tragitto che compie ogni 133 anni intorno al Sole, arriva a raggiungere la minima distanza (detta Perielio) dall’ astro infuocato. Ciò fa sì che il calore riversato dal Sole sulla sua superficie provochi il disgelo del ghiaccio di cui la cometa è composta. I detriti originati dallo scioglimento, di conseguenza, vanno ad allinearsi sulla sua orbita formando un’infinita scia. Quando il nostro pianeta la attraversa (un evento annuale che si verifica dal 17 Luglio al 24 Agosto), l’impatto dei detriti con l’atmosfera terrestre dà vita a uno spettacolo mozzafiato: i detriti, che viaggiano alla velocità lampo di 200.000 km/h, si frantumano in scie infuocate risplendenti nella notte. Queste meteore, le Perseidi, sfrecciano nel cielo l’una dopo l’altra, e si infittiscono in modo direttamente proporzionale al numero dei detriti con cui la Terra viene a contatto. Se i detriti sono abbondanti, si avrà una vera e propria pioggia di meteore. Ma attenzione: esiste anche la possibilità di osservare la discesa dei bolidi, lunghe scie incandescenti che solcano il cielo con suggestiva lentezza.
E’ davvero meraviglioso che il cosmo continui a offrirci dei simili spettacoli: in un mondo sempre più avaro di bellezza, la natura rimane l’unica vera dispensatrice di tale dono. Dove ammirare, quindi, la magia delle stelle cadenti? In primis, è essenziale individuare un’ampia “porzione” di cielo buio e non invaso da alcun tipo di luce artificiale. No ai lampioni, all’illuminazione metropolitana, alle insegne al neon. L’ideale sarebbe spostarsi in aperta campagna, in montagna, davanti al mare, oppure – dovendo rimanere in città – in un grande parco. Dopo aver individuato la location, bisogna attendere una ventina di minuti affinchè gli occhi si abituino all’oscurità; in questo modo, le stelle cadenti saranno perfettamente visibili. E’ essenziale, poi, munirsi di pazienza e abbandonarsi a un completo relax: potrebbe passare un buon lasso di tempo tra la discesa di un gruppo di meteore e quello successivo. Per individuare l’esatto punto da cui “piovono” le Perseidi, basta volgere lo sguardo a Nord-Est. Tale punto (detto Radiante) è identificabile nella Costellazione di Perseo, ben nitida nel cielo a partire da mezzanotte. La si può rintracciare proprio sotto la Costellazione di Cassiopea, contraddistinta dalla forma di una “W”.
Al di là dell’ aspetto scientifico, il fascino delle stelle cadenti è sempre stato alimentato da una nota leggenda: il fatto che appaiano il 10 Agosto, data del martirio di San Lorenzo, non è casuale. Nel 258, l’imperatore Valeriano emanò un editto che decretava la condanna a morte di tutti i vescovi, i diaconi e i presbiteri. San Lorenzo, allora Arcidiacono della Chiesa di Roma, subì uno dei supplizi più terribili: quello dei carboni ardenti. Alcune testimonianze dell’ epoca riportano che fu martirizzato su una graticola, uno strumento messo successivamente in dubbio ma rimasto, a tutt’oggi, a simboleggiare il Santo. La leggenda vuole che le Perseidi, con il loro sciame infuocato, rappresentino l’ emblema dei carboni ardenti o le lacrime versate dal cielo per il martirio di San Lorenzo: Giovanni Pascoli avvalorò questa tesi nei versi di una sua celebre poesia, “X Agosto”, che pubblicò nel 1896.
(Immagini via Pixabay )
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