Charmante Folie, l’evento da Love Therapy a Milano: intervista con Natasha Kòstina e Marina de Bertoldi

Il cappello Love Therapy di Charmante Folie

Musica, colori, bella gente (gente bella dentro e fuori), un’atmosfera di frizzante giocosità. E a farla da padrone, le spettacolari creazioni di Charmante Folie: cappelli e pochette all’insegna della fantasia pura, opere d’arte dall’impronta onirica e surreale. Vi avevo promesso che avrei parlato dell’esposizione che Love Therapy ha dedicato al brand di Natasha Kòstina (rileggete qui l’articolo), e ogni promessa è debito. In questo post, dunque, accenderemo i riflettori sull’evento che si è tenuto lo scorso 16 Settembre nello showroom milanese del marchio – Love Therapy, appunto – fondato da Elio Fiorucci nel 2003: un marchio che, in un variopinto connubio di etica, inventiva e joie de vivre, porta avanti la rivoluzione dell’amore iniziata nel 1967 dal mitico designer. Charmante Folie, con le sue creazioni e la sua filosofia, si incastra alla perfezione nell’universo Love Therapy. Non è un caso che tra i mirabolanti cappelli in mostra ne spiccasse uno del tutto speciale: il copricapo Love Therapy, un tripudio di tulle e cuori frizzante come un calice di champagne; con questa creazione-scultura, Natasha Kòstina ha voluto omaggiare il brand che Fiorucci ideò nel terzo millennio. Ma a celebrare Love Therapy è stato anche un brano dal titolo omonimo, prodotto da Tempiinversi Production, che ha fatto da sottofondo all’evento milanese. La traccia, ritmatissima, è interpretata vocalmente dalla stessa Natasha Kòstina e dalla Contessa Pinina Garavaglia, grande estimatrice di Charmante Folie. Ho voluto saperne di più sul brand in questione e su Love Therapy, ed ho pensato di porre alcune domande a Natasha Kòstina e a Marina de Bertoldi, nipote di Elio Fiorucci nonchè Head of Design Office di Love Therapy. Per introdurre le due interviste, vi invito ad entrare nel mood del fantastico evento che ha visto protagonista Charmante Folie guardando il video qui di seguito!

 

 

CHARMANTE FOLIE: CREAZIONI COME OPERE D’ARTE. A TU PER TU CON NATASHA KOSTINA

Iniziamo con la tua formazione. Sei laureata in Economia e Commercio ma, in parallelo a questo corso di studi, hai frequentato un corso teatrale e preso parte al Club degli Allegri e dei Creativi, noto movimento performativo russo (ricordo ai nostri lettori che Natasha è nata a San Pietroburgo). Tra le due strade hai scelto la seconda: quando hai capito che volevi dedicarti interamente all’arte, nello specifico alla moda?

In realtà non mi piace dedicarmi solo ad un’attività, sento la necessità di cambiare e di fare più cose e completamente diverse allo stesso tempo. Mi considero una donna multitasking. Nella mia vita ho lavorato come economista, come modista e designer, come performer, e tenetevi forte…come chef in un ristorante italiano!

Come è nato il brand Charmante Folie?

Dopo anni di sperimentazione, prove, creazioni per me stessa, mi sentivo pronta a condividere le mie opere con il pubblico. Cercavo qualcosa che rappresentasse me e la mia arte. Così è nato il nome del brand Charmante Folie (Incantevole Follia).

 

I cappelli-scultura di Charmante Folie esposti nello showroom Love Therapy. In basso a destra, il copricapo che Natasha ha dedicato al marchio di Fiorucci oggi gestito da Floria Fiorucci, sorella di Elio, e dalla figlia di Floria Marina de Bertoldi

A cosa ti ispiri al momento di ideare le tue fiabesche creazioni?

Le idee compaiono chiare nella mia testa, ma non sapendo assolutamente disegnare ho la necessità (e la difficoltà) di materializzarle. Parto magari da un oggetto vintage, un pezzettino di stoffa o un’occasione speciale a tema come una festa in costume o uno spettacolo. L’idea è sicuramente molto più veloce della realizzazione, pensa che per alcuni cappelli e pochette ci sono voluti mesi…

 

 

I tuoi sono veri e propri cappelli-scultura, affiancati da pochette all’insegna dell’estro e di una straordinaria genialità creativa. Esiste un target ben preciso a cui ti rivolgi, a prescindere dal fatto che Charmante Folie è il marchio di fiducia dell’“immaginifica” Contessa Pinina Garavaglia?

“Audace ci piace!”. Il target di Charmante Folie ama non solo apparire, ma anche stupire in un modo fantasioso e giocoso. Per chi vuole essere unico come un’opera d’arte.

 

La Contessa Pinina Garavaglia, grandissima fan di Charmante Folie, all’evento del 16 Settembre

Cosa ci racconti di questa mostra dedicata alle tue opere d’arte, e come descriveresti il cappello che hai creato per Love Therapy?

Sono molto soddisfatta ed estremamente entusiasta di questo evento! Per me è un onore poter collaborare con un marchio storico milanese di così grande spessore. Ci tenevo molto a creare l’atmosfera magica in questa presentazione. Per mettere in risalto le mie opere ho creato anche un percorso musicale che secondo me rappresenta ed arricchisce l’emozione che l’opera stessa trasmette. Infatti grazie al producer Bitinjuice di Tempiinversi Record, abbiamo registrato il brano che accompagna il cappello Love Therapy con due featuring d’eccezione: la Contessa Pinina Garavaglia e la sottoscritta – Charmante Folie. Il concetto è molto semplice. L’idea mi è venuta subito quando ci siamo incontrate la prima volta con Floria Fiorucci (sorella di Elio) e Marina de Bertoldi, che ora gestiscono il marchio. Ho interpretato la visione di Elio Fiorucci dal mio punto di vista. Love Therapy è un inno al colore, alla felicità, all’amore per la vita. La bellezza secondo Elio è: “calore, fantasia, libertà, morbidezza, sensualità che non si lascia ingabbiare da superate regole estetiche“. Ecco perchè la versione Love Therapy by Charmante Folie è l’amore effervescente da prendere regolarmente.

 

Una panoramica delle creazioni-scultura di Natasha

 

LOVE THERAPY: UN PROGETTO D’AMORE INTRISO DI COLORATA CREATIVITA’. A COLLOQUIO CON MARINA DE BERTOLDI, NIPOTE DI ELIO FIORUCCI

Suo zio Elio Fiorucci è una figura leggendaria: ha rivoluzionato la moda con estro, ironia e giocosità, rendendola pop e “democratica”. La sua inventiva a briglia sciolta gli è valsa l’appellativo di “stilista della fantasia al potere”. Quali punti di contatto intravede tra le creazioni di Elio Fiorucci e quelle di Charmante Folie?

Crescere e lavorare assieme a mio zio è stato un continuo vortice di ispirazioni. Vedere nascere, per poi seguirne la direzione, del suo progetto di amore Love Therapy. Sono onorata di poter aggiungere alla sua ricerca maniacale per il bello, il divertente, e il mondo senza confini del Kitsch. In Charmante Folie vedo molte di queste cose e sono certa che le creazioni di Natasha lo avrebbero entusiasmato, perché ogni cappello, fascinator o borsetta è un mondo di fantasia e d’incanto, direi quasi magico.

 

Marina de Bertoldi

Cosa pensa del cappello Love Therapy, punta di diamante dell’esposizione dedicata al brand oltre che omaggio alla filosofia e alla visione di Elio Fiorucci?

Il cappello creato da Charmante Folie per Love Therapy interpreta con ironia e un pizzico di follia il significato delle due parole “Love Therapy” ovvero la terapia dell’Amore.

La Contessa Pinina Garavaglia, fedelissima alle creazioni-scultura di Charmante Folie, era una delle più grandi amiche di suo zio. Come ricorda quel rapporto?

Ricordo che tra la Contessa Pinina Garavaglia e Elio c’era grande affetto e stima reciproca. Entrambi hanno sempre condiviso un’apertura senza pregiudizi, rivoluzionaria al diverso e al creativo.

 

Marina insieme alla PR Enza Pietrangelo e alla Contessa Pinina Garavaglia

Love Therapy intreccia regolarmente collaborazioni all’insegna dell’inclusività con svariate realtà del panorama nazionale: penso ad esempio alla Cooperativa Alice, che si impegna nel reinserimento delle detenute introducendole al savoir faire sartoriale. Potrebbe dirci qualcosa in più rispetto a queste iniziative?

Love Therapy si occupa principalmente di licenze tramite le quali realizziamo collezioni, oggetti di design e accessori per grandi gruppi. Ciò nonostante, data la filosofia del nostro marchio sull’amore universale, ci occupiamo anche di creare progetti speciali che vanno a valorizzare valori importanti, così come faceva Elio. Per esempio, nel 2023, abbiamo creato una capsule collection con Cooperativa Alice, un’associazione che da anni si occupa di riabilitare le donne attraverso la sartoria sociale. Queste ragazze non solo imparano a cucire, ma riacquistano un’indipendenza socio-economica importantissima durante e dopo il loro periodo in carcere. Assieme ad Alice abbiamo esplorato l’importanza non solo della sostenibilità ambientale, ma anche quella della sostenibilità sociale. Infatti, gli abiti in cotone biologico sono 100% Made in Italy, anzi direi Made in Milan. Questo è stato un vero progetto d’ amore.

 

 

ll 6 Novembre si inaugurerà la grande retrospettiva che Triennale Milano dedica a Elio Fiorucci. Elio verrà raccontato ad ampio spettro, dal punto di vista creativo ma anche biografico, culturale e umano. Che può anticiparci di questo straordinario tributo organizzato in onore di suo zio?

Siamo molto contenti di partecipare e siamo onorati che Triennale, come una delle istituzioni più importanti di Milano, ospiti un tributo così esaustivo su Elio. Non vediamo l’ora di visitarlo!

 

E per concludere con ritmo, la traccia “Love Therapy” by Tempiinversi Production

 

Le fiabesche creazioni di Charmante Folie in mostra da Love Therapy il 16 Settembre

 

Oggi vi presento un brand che, ne sono sicura, vi farà rimanere incantati. Si chiama Charmante Folie ed è stato fondato nel 2011 a Milano da Natasha Kòstina, una giovane designer russa. Natasha crea copricapi e borse assolutamente unici: sono impregnati di un mood fiabesco, onirico e surreale. La fantasia, sfrenata e senza limiti, è il leitmotiv di tutte le sue creazioni, pezzi unici e rigorosamente realizzati a mano. Grazie a un impeccabile savoir faire artigianale, Natasha dà vita a vere e proprie opere d’arte che ama impreziosire con dettagli, materiali e oggetti che trova in giro per il mondo o nei mercatini e nelle sartorie da lei frequentati: cascate di perle, strass, ninnoli dal sapore antico, piume, pelle, smalti e velluti sono solo alcuni degli elementi che esaltano la travolgente estrosità dei cappelli-scultura e delle pochette firmati Charmante Folie. Il nome del marchio, d’altronde, è tutto un programma: significa “incantevole follia”. Ma anche quelli delle singole creazioni giocano un ruolo fondamentale. “L’ opera italiana”, “Le nozze di Figaro”, “Aspettando il bacio”, “Non siamo soli”, sono nomi che rivelano una carica evocativa senza pari. Non è un caso che Charmante Folie sia stato nominato da VOGUE Italia Talents nell’anno stesso della sua nascita: un plauso alla creatività della designer ma anche all’originalità della presentazione. Così come non è un caso che Natasha sia da tempo la fedele modista della Contessa Pinina Garavaglia, icona della Club Culture italiana e nota collezionista di cappelli stravaganti.

 

Alcune creazioni-capolavoro del brand

 

Brand di Arte e Fashion rivoluzionaria, Charmante Folie non crea dei semplici accessori, bensì sculture che inneggiano alla personalità di chi le sfoggia. L’estro esplosivo di Natasha ci permette di esplorare nuove dimensioni, sorprendenti punti di vista, mondi fatati mai conosciuti prima. Ecco perchè le creazioni del marchio possono essere definite, a pieno titolo, “Arte da Indossare”.

 

La Contessa Pinina Garavaglia con un copricapo di Charmante Folie

 

Natasha Kòstina nasce in Russia, a San Pietroburgo. Durante gli studi in Economia e Commercio, frequenta nella stessa università un corso teatrale, partecipando attivamente allo storico, e tutt’oggi noto, movimento studentesco KVN (“Club degli Allegri e dei Creativi”), una competizione di umorismo, improvvisazione e spettacolo. Dopo il trasferimento in Italia trova le condizioni ideali per la sua crescita personale e professionale, dando sfogo alle sue qualità artistiche, come performer e designer del gruppo “Vanitas Company” della Contessa Pinina Garavaglia. Da queste esperienze importanti nasce la sua passione per i costumi e gli accessori di scena, di grande spettacolarità e bellezza, spesso ideati anche per essere indossati nella vita reale.

Un cappello per Love Therapy

Il 16 Settembre, durante l’esposizione di cappelli e borsette di Charmante Folie all’interno dello showroom di Love Therapy verrà svelato il cappello dedicato al famoso brand creato da Elio Fiorucci nel 2003, oggi gestito dalla sorella Floria e da un brand di creativi. “Love Theraphy” è una creazione-scultura, meravigliosa espressione di libertà che riflette la moltitudine delle ispirazioni dell’artista, il suo desiderio e la sua vocazione di stupire e al contempo di meravigliarsi. Un oggetto che permette una grande libertà di opinione e di espressione. Per l’occasione sarà presentato il brano “Love Theraphy” dedicato proprio a questo evento in collaborazione con la Contessa Pinina Garavaglia, Charmante Folie e di Tempiinversi Production. Ve lo presento in anteprima, già conquistata dal ritmo incalzante e irresistibile che si “incastra” alla perfezione con il mood del brand lanciato da Fiorucci:

 

 

“Le mie creazioni – dice Natasha – sono interamente fatte a mano. Alla base di ogni manufatto c’è un lavoro di continua ricerca e accurata scelta di materiali pregiati e nobili. Che sia seta, piume, strass, passamaneria, resine, o che siano oggetti pregiati di recupero vintage, tutto è in nome della qualità.”

Appuntamento a Milano il 16 Settembre presso lo showroom di Love Therapy, dunque, per ammirare l’esposizione dedicata alle meravigliose creazioni di Charmante Folie e per scoprire il cappello “Love Therapy”, con cui Natasha ha omaggiato il nuovo brand di Elio Fiorucci. Rimanete sintonizzati su VALIUM, perchè prestissimo pubblicherò un approfondimento DOC su questo spettacolare evento.

Love Therapy

Viale Vittorio Veneto 6, Milano

Dalle 16 alle 21

Cocktail & Music

 

Bagno di Mezzanotte

 

E’ una sorta di rituale collettivo, un inno all’estate e allo stare insieme coronato dal potente fascino di immergersi nel mare a notte fonda: il bagno di mezzanotte non perderà mai la sua attrattiva. Sono in molti coloro che lo annoverano tra i ricordi degli anni “teen”. Quale magia più grande di quella di riversarsi sulla spiaggia deserta, addentrarsi nel mare avvolto dall’oscurità, nuotare, chiacchierare e ridere mentre l’acqua riflette i bagliori luccicanti della luna? Il mare, calmo e silenzioso, ci accoglie e ci rilassa come un placido liquido amniotico, ma al tempo stesso ci trasmette un’energia straordinaria: un contrasto originato dal connubio tra la sensazione di benessere e l’adrenalina che, comunque, rimane alta. Eh già, perchè il mare di notte è anche un mistero, potrebbe nascondere insidie…portarci al largo contro la nostra volontà o, magari, lasciar emergere delle sconosciute creature marine. “Se guardi nel buio a lungo, c’è sempre qualcosa”, come disse William Butler Yeats. Incursioni nella fantasia a parte, una cosa è certa: in notturna, il mare si ammanta di un incanto incomparabile. La quiete al chiar di luna, rotta solo dal vocio di chi sta facendo il bagno, è intrisa di suggestività. L’acqua è sorprendentemente calda, avendo una capacità termica maggiore rispetto a quella dell’aria e del suolo. Il cielo stellato è lo scenario che fa da sfondo a questa magnifica esperienza.

 

 

Se si è fortunati, poi, potrebbe capitare di assistere al meraviglioso fenomeno della bioluminescenza: i flutti che lambiscono la riva cominciano a emettere luce, generando uno scintillio talmente intenso da sembrare fosforescente. Avete presente la famosa spiaggia di Vaadhoo alle Maldive? Le onde che si infrangono sulla battigia sembrano racchiudere un cielo pieno di stelle. Non si tratta di un incantesimo, bensì di un autentico prodigio della natura. Alcuni organismi viventi, infatti, grazie a particolari reazioni chimiche, sono in grado di emettere energia luminosa: tra queste specie rientrano  i pesci, i cefalopodi (molluschi marini come i polpi, le seppie, le piovre e i calamari), i batteri, il plancton, i protisti. Tale condizione è detta, appunto, bioluminescenza. Immaginate lo spettacolo mozzafiato che un simile fenomeno può regalare. Il mare di notte, già onirico di per sè, vede moltiplicarsi a dismisura il proprio incanto.

 

 

Prima di lanciarsi nell’esperienza del bagno di mezzanotte, però, è necessario agire con cautela e adottare alcuni accorgimenti. In primis, organizzare un bagno di gruppo. Meglio evitare di nuotare da soli per non incorrere in possibili rischi. Poi, conviene informarsi sulle maree di quella zona e sui loro orari, sull’esistenza di correnti particolari così come di meduse e aree di secca. Sarebbe meglio non allontanarsi troppo dalla riva, rimanere dove si tocca. Molto importante è l’illuminazione, che può fungere anche come punto di riferimento: le notti di luna piena sono le migliori, ma nel caso ci si trovi parecchio distanti dal bagnasciuga potrebbe essere utile servirsi delle lampade adoperate dai nuotatori professionisti. Prendendo tutte le precauzioni necessarie, insomma, il bagno di mezzanotte si rivela un vero e proprio must delle notti d’estate.

Foto via Pexels e Unsplash

 

Tempo d’incanto

 

Perle, colori iridescenti, boccoli, pizzi e volant: nel mese della rosa il look si fa onirico e bamboleggiante. Nuance luminose quali il bianco e il panna si coniugano con jabot, increspature e polsini svolazzanti, le ballerine si tingono di azzurro polvere e si accompagnano ai calzettoni. Il make up è fiabesco, meravigliosamente sognante: pozze di turchese costellate di perle e fiocchi ornamentali, lunghe ciglia e labbra golose come un lecca lecca. Le perle diventano un vero e proprio leitmotiv del look, declinate anche sotto forma di gioielli e di splendido accessorio per capelli. Maggio è tempo d’incanto, e un’eleganza eterea lo pervade con la stessa soavità di un fiore.

 

Photo credits: Rada Aslanova via Pexels

 

Pink Is In The Air

 

Questa settimana, in cui i sakura e l’Hanami l’hanno fatta da padrone, non poteva che concludersi con un focus (modaiolo) sul rosa: quello più etereo, fiabesco, sognante. Un rosa delicato e intriso di magia, sia che viri verso toni caldi che freddi. A partire dal make up della foto di copertina, che abbina un rosa dalle gradazioni oniriche a sopracciglia folte, “decise” e ben delineate: la forma più in voga del momento.

 

Elie Saab

Germanier

Nunu-Nono

Sportmax

MSGM

Alberta Ferretti

Giambattista Valli

Priscavera

Prada

Sixdo

 

Il close-up della settimana

 

Una notizia straordinaria, del tutto inaspettata, che ha riempito di gioia i suoi innumerevoli estimatori: Alessandro Michele è appena stato nominato direttore creativo di Valentino. Il ritorno dell’acclamato designer, il cui divorzio da Gucci risale al Novembre 2022, è fissato al 2 Aprile, mentre il suo debutto in passerella è previsto per il prossimo Settembre, durante le sfilate Primavera Estate 2025 della Paris Fashion Week. La curiosità è già alle stelle: che tipo di estetica imprimerà, Michele, alle creazioni della Maison fondata nel 1960 da Valentino Garavani? Sicuramente, la leggendaria casa di moda romana si accinge ad iniziare un nuovo capitolo della sua storia. E siamo in trepidante attesa di ammirare il connubio che scaturirà dall’eleganza e la bellezza mozzafiato dell’heritage di Valentino con la fantasia, le suggestioni oniriche e la magica creatività di Alessandro Michele. Tanto più che il designer, che al timone della Maison di piazza Mignanelli rimarrà nella sua amata Roma, si occuperà per la prima volta anche delle collezioni di Alta Moda. Michele ha espresso parole entusiastiche per il nuovo incarico alla direzione creativa di Valentino. “E’ per me un grandissimo onore essere accolto nella Maison Valentino“, scrive su Instagram. E prosegue: “Sento l’immensa gioia e l’enorme responsabilità nel fare ingresso in una Maison de Couture che ha inciso la parola “bellezza” in una storia collettiva fatta di ricercatezza ed estrema grazia. A questa storia va il mio primo pensiero: alla ricchezza del suo patrimonio culturale e simbolico, al senso di meraviglia che ha saputo costantemente generare, all’identità preziosissima che i suoi padri fondatori, Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti, le hanno donato con amore sfrenato.” La nomina del designer romano è avvenuta ad opera di Jacopo Venturini, AD di Valentino, che in un comunicato ha lodato il talento e la creatività di Alessandro Michele, dichiarandosi molto contento di tornare a collaborare con lui: Venturini e Michele, infatti, avevano già lavorato insieme nel periodo in cui lo stilista era alla guida creativa di Gucci. La Maison Valentino ad oggi appartiene al fondo del Qatar Mayoola for Investiments, ma nel Luglio del 2023 il gruppo Kering ne ha acquisito il 30%.

(Nella foto: Alessandro Michele alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2022)

 

La veletta di Undercover: come un fiore in boccio

 

Vedere rosa…ma anche giallo, azzurro, rosso, nude, viola. I look della Primavera Estate 2024 di Undercover hanno sfilato accompagnati a una veletta di chiffon declinato in diversi colori. Una veletta singolare, che ricopriva il capo, gli occhi e gli zigomi: l’effetto era quello di un fiore in boccio, etereo e dalle nuance delicate. Metà veletta e metà copricapo, l’accessorio che abbiamo visto sulla passerella di Undercover sfoggia un mood vagamente onirico, decisamente primaverile. E si presta ad essere esibito in tutte le sue tonalità, abbinandole sia al look che allo stato d’animo del momento.

 

 

Il luogo

 

” Vorrei essere te, così violenta così aspra d’amore, così accesa di vene di bellezza e così castigata.”

Alda Merini, “Per Una Rosa”

 

Un angolo magico di campagna, un’ esplosione di bellezza accentuata dal profumo inebriante delle rose: ti si apre davanti inaspettato e subito cattura il tuo sguardo. E’ un sentiero di cui non riesci a calcolare la lunghezza, immerso nel verde e completamente fiancheggiato da rose che lo sovrastano formando un rigoglioso arco. I colori di questo scenario ammaliano al pari dell’ incanto che sprigiona: un etereo connubio di rosa, verde e azzurro a cui si aggiunge il beige/grezzo della terra, tonalità imprescindibile di una cornice naturale da mozzare il fiato. Siamo nel Paese delle Meraviglie? Forse. Oppure no…Quel che è certo, è che solo il mese di Maggio può offrire simili paesaggi da sogno. Ti addentri in quel sentiero con stupore, senza sapere neppure dove ti condurrà. L’azzurro del cielo, nel frattempo, si tinge delle caleidoscopiche cromie del tramonto prima di sfumare in un crepuscolo color indaco. Tutto intorno è quiete, intervallata dal cinguettio degli uccelli e dal ronzio delle api. Farfalle variopinte svolazzano leggere tra le rose, un vento tiepido veicola  profumi a miriadi. Continuo ad avanzare mentre l’ ambiente che mi circonda si fa sempre più onirico. “Rosa, Rosae, Rosam”, recito mentalmente. E’ come un mantra, una cantilena ipnotica che mi accompagna lungo il tragitto…Non ho idea di dove il sentiero mi stia portando, ma voglio immaginare che proprio in questo momento, nel qui e ora, Maggio mi abbia dischiuso l’ accesso ad un mondo da fiaba.

 

 

 

“Dumbo” da oggi nelle sale: Tim Burton fa rivivere la fiaba dell’ elefantino volante Disney

 

Torna l’elefantino più amato del mondo: l’uscita nelle sale di “Dumbo”, remake del celebre classico Disney del 1941, è prevista proprio per oggi 28 Marzo. A farlo rivivere sul grande schermo sarà un regista d’eccezione, il visionario Tim Burton, che ha diretto una pellicola interamente in “live action” valorizzata da un cast di prima grandezza. Tra i protagonisti appaiono star del calibro di Colin Farrell, Danny De Vito, Eva Green, Michael Keaton, e possiamo esser certi che apporteranno un vortice di emozioni aggiuntive ad un film già di per sè commovente: chi non conosce la storia di Dumbo, l’ elefantino volante? Tim Burton la impregna di magia, raccontandola con il suo stile fiabesco e fortemente onirico. E’ così che ritroviamo personaggi come Holt Farrier (Colin Farrell), che dopo la guerra torna al suo ruolo di artista circense. Il direttore del circo di cui fa parte, Max Medici (Danny De Vito), lo incarica di accudire un baby elefante nato con una strana particolarità: ha delle orecchie smisurate. A causa di ciò, Dumbo (questo il nome del piccolo) viene continuamente schernito; almeno fino a quando Joe e Milly, i figli di Holt, scoprono che è in grado di volare grazie ad una piuma incantata. Da quel momento il circo, allora in crisi, vede risollevate le sue sorti. Il numero del volo di Dumbo riscuote un successo tale che lo scaltro imprenditore V.A.Vandevere (Michael Keaton) porta l’elefantino con sé a Dreamland, il parco di divertimenti che ha appena inaugurato, dove lo fa esibire insieme alla trapezista Colette Marchant (Eva Green). Ma non è tutto oro quel che luccica, e Holt ben presto scopre che il mondo scintillante di Dreamland nasconde un lato oscuro. Quando viene allontanata la mamma di Dumbo se ne ha un esempio eloquente: il cucciolo è devastato, le sue abilità sembrano svanire. Senza fare spoiler, posso solo dirvi che sopraggiungerà un lieto fine e che il nostro eroe ritroverà la felicità. Tim Burton tramuta il cartoon Disney in una fiaba perfettamente incastonata nella sua poetica, dove il valore della diversità viene affiancato a quelli della famiglia e dei sogni. Con le sue enormi orecchie, Dumbo rientra nella “gallery” dei freak che fanno da leitmotiv alla filmografia del regista, ma è in buona compagnia: quasi tutto lo staff di Max Medici, in fondo, dà vita a una sorta di Circo Barnum. Quel che conta sono complicità, la solidarietà,  il senso di “l’unione fa la forza” che si instaurano tra questi fenomeni, la capacità di saper essere famiglia. La purezza del sogno viene distrutta dal marciume che si cela dietro una facciata fuorviante, però alla fine trionferà e sancirà la vittoria dell’ amore autentico, incondizionato, che va al di là di ogni “mostruosità”: quell’ essere “diversi” che in realtà ci rende unici e speciali, come le immense orecchie che permettono a Dumbo di volare…Fisicamente, certo, ma soprattutto metaforicamente. Trasformando un presunto difetto nel suo punto di forza. Per ricreare la storia dell’ elefantino, Burton si avvale di un team sfavillante e premiatissimo che include, tra gli altri, lo scenografo Rick Heinrichs, il direttore della fotografia Ben Davis, lo sceneggiatore Ehren Kruger, la costumista Colleen Atwood, il make up artist Paul Gooch e l’ editor Chris Lebenzon (i terzultimi collaborarono con Burton anche in “Alice in Wonderland”). La produzione del film porta invece la firma di Katterli Frauenfelder, Ehren Kruger, Derek Frey e Justin Springer.

 

Immagine: Dumbo, Public Domain via Wikimedia Commons

 

 

Pizza, obsession and diamonds: Vennari “raccontato” da Diego Diaz Marin

 

Un uomo, una donna. Niente a che vedere, però, con il film omonimo di Claude Lelouch: in questo caso, sono i gioielli gli autentici protagonisti di un racconto surreale e ipnotico. E’ un racconto per immagini che porta l’ inconfondibile firma di Diego Diaz Marin; chi segue VALIUM avrà già riconosciuto l’ irriverente cifra stilistica, l’ ironia fortemente pervasa da venature oniriche del fotografo nato a Torre del Mar, in Andalusia. La photostory in questione si srotola in interni, tra le pareti azzurrognole di una stanza che fa da sfondo a tutta l’azione. Un uomo, una donna, dicevamo. Pizza a profusione per stemperare il mood “claustrofobico” che aleggia tra le quattro mura. E poi, le strabilianti creazioni di Vennari, storica Maison fiorentina di Alta Gioielleria: un savoir fare tramandato di generazione in generazione, iconico ed iper esclusivo, dove la raffinatezza allo stato puro si coniuga con un costante anelito al futuro.  E’ così che la vibrante lucentezza dei rubini, dei diamanti, degli smeraldi e degli zaffiri assume accenti avantgarde affiancandosi all’ estro esplosivo di Roberto Ferlito (leggi qui la sua intervista con VALIUM), il direttore creativo di Schield, che per Vennari ha ideato una linea di gioielli ispirata alle fascette di cablaggio utilizzate dagli elettricisti.  Diego Diaz Marin cala la preziosità di questi monili in atmosfere impregnate di una sensualità torbida, “afosa”: l’ uomo e la donna che li indossano si cercano, si studiano a vicenda, si incontrano nello spazio circoscritto della stanza, tra vagheggiamenti voyeuristici e pose plastiche che rievocano una contemporanea Pietà di Michelangelo. La donna risalta con intensità particolare. Che appartenga alla schiera di nevrotiche disseminate nel lavoro di Diaz Marin è evidente (è lei a spiare ossessivamente l’uomo dal buco della serratura, ancora lei ad  immobilizzargli i polsi con del nastro adesivo), ma il suo look suscita una miriade di reminiscenze e di suggestioni. Mora, labbra rosse, sguardo intenso, ha il volto incorniciato dai tirabaci e in più d’uno scatto sfoggia un cordobés, il tipico cappello del flamenco: ecco riaffiorare, in quei pochi indizi, l’ Andalusia che Diego porta nel cuore. Il paesaggio interiore che – sotto forma di umori, colori e suggestioni – delinea il fil rouge di tutta la sua dissacrante opera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CREDITS

Photographed by Diego Diaz Marin

Styled by Giulia Vennari

Hair and Make Up by Giulia Avarello

Featuring Cloe Casting Firenze

Jewellery Vennari