Sposa d’Estate

 

Sposarsi d’Estate: un’idea vincente, un modo per sbizzarrirsi anche nella scelta delle più disparate location. Il caldo favorisce soprattutto le opzioni open-air, che siano in riva al mare o in scenari esotici mozzafiato. L’abito e gli accessori, come sempre, giocano un ruolo preponderante. Le temperature bollenti, in questo senso, si associano a un ulteriore punto di forza: quello della libertà. Sposarsi a piedi nudi, per esempio, o indossando dei sandali decisamente innovativi rispetto al classico stile bridal. Oppure esibire scolli, tessuti, ornamenti e accessori del tutto particolari, che se in Inverno risulterebbero fuori posto, in Estate descrivono un mood potentemente unconventional. La nuova photostory di VALIUM inneggia proprio a questo spirito, un nuovo modo di vivere il matrimonio: due libertà che nel giorno del sì si compenetrano, diventano complici, fanno squadra, pur senza rinunciare all’ indipendenza individuale.

 

 

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Un abito bianco, il cielo di Giugno, la natura

 

“Il bianco è un mondo così alto rispetto a noi che quasi non ne avvertiamo il suono, è un nulla prima dell’origine.”
(Vassili Kandinsky)

 

Un abito bianco, le sfumature incredibili del cielo di Giugno, i colori straordinari della natura nei giorni che precedono il Solstizio d’Estate. Il bianco sprigiona luminosità, risalta in qualsiasi scenario, fa tabula rasa del passato e simbolizza la rinascita associata alla bella stagione. E’ questo il tema della photostory che oggi vi propongo. Il bianco come un foglio tutto da riempire, per voltar pagina ed iniziare a scrivere un nuovo capitolo.

 

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Giallo

 

“Il giallo è il colore più prossimo alla luce.”
(Goethe)

 

VALIUM l’ha eletto colore del mese di Maggio; brillante, avvolgente, luminoso, il giallo simboleggia perfettamente l’inizio della bella stagione. Mi sembra d’obbligo, quindi, dedicargli una photostory. Perchè anche se il meteo ci sta opprimendo con un Maggio novembrino, tra pioggia e temporali non c’è niente di meglio che sognare “in giallo”: la tonalità del sole.

 

 

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Aspettando che venga Maggio

 

“Aspettare che viene Maggio” è un detto che significa perdere tempo, attendere qualcosa a vuoto, illudersi su una situazione che probabilmente non si realizzerà mai. In questo post, invece, indica la condizione che descrive senza metafore e a prescindere dai modi di dire. Aprile non è stato un bel mese, dal punto di vista del meteo. La Primavera è rimasta in sordina mentre il freddo, la pioggia e la neve (sui monti) hanno continuato ad impazzare. Ma la voglia di rinascita non conosce cedimenti: mentre il mese volge al termine riponiamo le speranze in Maggio, da sempre un trait d’union tra la Primavera e l’Estate. La photostory che vi presento oggi evoca lo stato d’animo scaturito dall’ inizio di un nuovo ciclo naturale ed emozionale. Gli scatti esprimono tutta la gioia che si associa al mood frizzante, ai magici scenari e alle lunghe, miti giornate del mese che sta per arrivare. Interrompete il grigiore con VALIUM, e aspettate che venga Maggio godendovi la photostory che pubblico per voi.

 

 

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Bucolico

 

Viene definito “bucolico” tutto ciò che è idillico, pastorale, che rimanda alla serenità della vita agreste. E in Primavera, con il risveglio della natura, questo aggettivo assume un significato ancora più pregnante: la campagna diventa un’oasi, un paese delle meraviglie dove la natura stupisce e mozza il fiato giorno dopo giorno. I campi e i boschi tornano a vivere, ravvivati dal canto dei volatili. Le giornate si allungano e lasciano il posto alla notte con splendidi tramonti. I fiori celebrano la rinascita in un tripudio di colori. Iniziano i primi picnic, che ci permettono di fare delle lunghe pause a stretto contatto con la natura. La nuova photostory di VALIUM intende omaggiare queste atmosfere e questi scenari, invitandoci a riscoprire un mondo troppo spesso dimenticato.

 

 

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L’ Hanami, tradizione e filosofia di vita

 

” Ciliegi in fiore sul far della sera
anche quest’oggi
è diventato ieri.

(Kobayashi Issa)

 

Secondo le previsioni, in Giappone le fioriture dei ciliegi sono già iniziate. A dare il via al fenomeno sarebbe stata la città di Fukuoka, nell’ isola di Kyushu (la data fissata dai bollettini è il 17 Marzo), seguita da Tokyo (il 20 Marzo) e da Hiroshima (il 21 Marzo). Oggi dovrebbe essere la volta di Nagoya, domani di Osaka. Naturalmente, si tratta di approssimazioni: nessuno può prevedere con certezza matematica quando un ciliegio è in procinto di fiorire; l’ influenza delle condizioni meteo è decisiva. Ma i giapponesi, di anni in anno, attendono con ansia questi annunci. La Primavera per loro è tempo di Hanami, il rituale più suggestivo del paese del Sol Levante: sono disposti a raggiungere mete incredibilmente distanti e a organizzare interminabili picnic pur di ammirare le fioriture. Sotto le nuvole rosa dei Sakura – così si chiamano i fiori dei ciliegi nipponici – si chiacchiera, si beve, si pasteggia (preferibilmente con alimenti e bevande al gusto di Sakura), ma soprattutto si contempla la bellezza degli alberi in fiore. E’ uno spettacolo che dura all’ incirca due settimane, e viene vissuto ogni volta con rinnovato stupore. L’Hanami (“guardare i fiori”), una tradizione che ebbe inizio nel 700 d.C., riveste un profondo significato simbolico. Quando sboccia, il Sakura è pura meraviglia. Il suo splendore, però, ha breve durata: magnifico quanto delicato, il fiore appassisce dopo pochi giorni. Questa caratteristica lo ha reso l’emblema della caducità della vita e, secondo un concetto che ricorre nel Buddismo Zen, della natura effimera delle cose (persino di quelle durevoli in apparenza). Al tempo stesso, tuttavia, il Sakura simboleggia la rinascita e la maestosità dell’esistenza. Ogni anno continua a fiorire, ad elargire la sua magnificenza; non si cura di essere spazzato via dal vento in una manciata di giorni: una filosofia che nel corso dei secoli ha ispirato le gesta dei Samurai e dei Kamikaze della Seconda Guerra Mondiale. La dedizione profusa nella lotta, cioè, dev’essere totale e mai intaccata dalla paura della morte. Come recita un antico detto del Bushido, l’antico codice dei Samurai, “Tra i fiori, il ciliegio. Tra gli uomini, il guerriero.” E’ un motto troppo toccante per lasciarmi indifferente: non è un caso che io abbia voluto dedicare proprio all’Hanami la nuova photostory di VALIUM.

 

 

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8 Marzo – Auguri a Tutte le Donne del Mondo

 

“Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che urla d’essere ascoltata.”

Oriana Fallaci, da “La rabbia e l’ orgoglio”

 

 

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Giorni della Merla, i più freddi dell’anno

 

“Se li gljorni de la merla voli passà, pane, pulenta, porcu e focu a volontà!

(Proverbio marchigiano)

 

“Se vuoi passare bene i giorni della Merla, pane, polenta, maiale e focolare acceso a volontà”: ecco il significato del proverbio di cui sopra. Il 29, il 30 e il 31 Gennaio sono i cosiddetti “Giorni della Merla”, i giorni più freddi dell’anno. VALIUM ne ha parlato diverse volte (leggi qui l’articolo del 2022), ma è sempre affascinante approfondire questa tradizione che affonda le radici nel folclore italiano: mitologia, leggende e proverbi si fondono in un amalgama antichissimo e molto suggestivo. La merla è la protagonista assoluta dei racconti popolari in questione. Nella leggenda più diffusa, sfoggia un piumaggio immacolato e viene puntualmente presa di mira da Gennaio, che quando la vede uscire dal suo nido scatena tempeste di neve, gelo e vento di tramontana. La merla, stanca dei suoi dispetti, mette in atto un piano: il 31 Dicembre fa provviste in abbondanza e si ripromette di chiudersi in casa finchè il nemico non se ne andrà. Il 28, all’ epoca l’ultimo giorno del mese, esce però dalla sua tana per sbeffeggiarlo. Gennaio si infuria come non mai. Chiede in prestito tre giorni a Febbraio e provoca una tremenda bufera. La merla è costretta a rifugiarsi in un comignolo, dove rimane fino al 31 Gennaio. Riesce a salvarsi, ma quando fuoriesce di lì si accorge che le sue piume sono completamente, irrimediabilmente nere a causa del fumo…Questa photostory è un omaggio ai giorni della Merla: predominano la neve, il ghiaccio, il gelo, i paesaggi imbiancati. I colori ricorrenti sono il bianco, il grigio e il marrone. Lo stesso bianco che si associa sì alla tonalità della neve, ma anche a quella del cielo “nordico” e glaciale di Gennaio. E in questo cielo immenso, monocorde, lasciamo vagare lo sguardo mentre un freddo pungente ci raggela il viso.

 

 

 

Fiaba d’Inverno

   

“Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perché raccontano che i draghi esistono, ma anche perché affermano che si possono sconfiggere.”

    (Gilbert Keith Chesterton)

 

L’Inverno è la stagione della fiaba: la neve, i paesaggi ammantati di candore, i cristalli di ghiaccio hanno il potere di calarci in uno scenario fatato. E il silenzio che accompagna la discesa dei fiocchi dà vita a un’atmosfera magica, istanti in cui il tempo sembra quasi sospeso. Il crepitio del caminetto acceso fa da sottofondo ad attimi in cui torniamo a godere dell’ intimità della nostra casa, e nei momenti di relax ci sembra ancora di ascoltare quella voce che iniziava immancabilmente il suo racconto con “C’era una volta…”. La nuova photostory di VALIUM è un’ ode all’ Inverno e al mood fiabesco che si associa a questa splendida stagione.

 

 

 

 

Anno Nuovo

 

La vita è breve. Rompi le regole, perdona velocemente, bacia lentamente, ama profondamente, ridi incontrollabilmente e non rimpiangere mai ciò che ti ha fatto sorridere. “
(Mark Twain)

 

“Anno nuovo, vita nuova”, recita un proverbio. Ecco perchè nella photostory che vi propongo oggi è il bianco a fare da leitmotiv: bianco come la neve di Gennaio, certo, ma anche come una pagina ancora da scrivere, un foglio tutto da riempire. Perchè (nonostante tutto)  dobbiamo essere noi, e soltanto noi, a elaborare la trama dei 365 giorni che abbiamo davanti. Impegnamoci affinchè esprima noi stessi, i nostri desideri e le nostre potenzialità. Concentriamoci sui nostri obiettivi evitando le ridondanze, la prolissità, il superfluo. Aggiungiamo dosi massicce di determinazione, entusiasmo, energia, disciplina…sono le basi essenziali per dare forma ai nostri sogni, per imprimerli su quelle pagine immacolate.