“Sonetto XVII”, una poesia di Pablo Neruda

 

Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
O freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l’ombra e l’anima.

T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
Dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato amore che ascese dalla terra.

T’amo senza sapere come, né quando né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

(da “Cento sonetti d’amore”)

 

“Il grande libro delle storie di Natale”: la splendida antologia che fa vivere il Natale 12 mesi all’anno

 

“Questo è appunto quanto vorrebbero propiziare le novelle – sempre favolose, quale che ne sia l’assunto di base – e le vignette poetiche raccolte in questa antologia. Abbiamo tentato di racchiudervi l’essenza, il fascino, la magia – se non sembri parola abusata – di una ricorrenza alla quale probabilmente ci sentiamo più legati di quanto siamo soliti ammettere; (…) Convocati così al nostro Christmas Party, fantasisti e realisti, ferventi patrocinatori della tradizione e più freddi umoristi si sono dati qui convegno per una celebrazione assai varia, armonizzata unicamente dallo sgranarsi dei giorni secondo il calendario dell’Avvento, o scandita dal rintocco d’una vecchia pendola, echeggiante nel canonico silenzio della Notte Santa.”

(“Variazioni d’Avvento”, di Massimo Scorsone e Silvia Valisone, da “Il grande libro delle storie di Natale”, Oscar Draghi Mondadori Libri 2024)

 

Amate il Natale, e quando le festività finiscono il vostro stato d’animo oscilla tra la tristezza e la nostalgia? Ecco un ottimo modo per far sì che non terminino mai: vi consiglio di procurarvi “Il grande libro delle storie di Natale”, un tomo di ben 756 pagine uscito il 26 Novembre scorso per i tipi di Mondadori. Curato da Massimo Scorsone e Silvia Valisone, questo volume è una magnifica raccolta di oltre 80 tra racconti, fiabe, storie e poesie a tema natalizio. Si comincia con gli auguri in versi di Lewis Carroll per concludere con la poesia “Natale” di Guido Gozzano; tra le due opere, si snodano scritti firmati dai più prestigiosi autori della letteratura moderna e contemporanea: Charles Dickens, Louisa May Alcott, Anton Čechov, Beatrix Potter, Dylan Thomas, Carlo Collodi, Lev Tolstoj, Thomas Hardy, Oscar Wilde, Luigi Pirandello, Nikolaj Gogol’, Hans Christian Andersen, Mark Twain, i fratelli Grimm, Selma Lagerlof, Francis Scott Fitzgerald, Truman Capote e molti, molti altri ancora. Il grande protagonista, come vi ho già detto, è il Natale, che ogni narratore racconta a modo proprio.

 

 

Ad aprire le danze intorno all’albero è una suggestiva triade. “Auguri natalizi (di un folletto a una bimba)” di Lewis Carroll, a metà tra la poesia e la filastrocca, ci introduce nell’atmosfera giocosa dei Natali infantili e assurge un folletto, figura ricorrente nel Natale del Nord Europa, al ruolo di personaggio principale. Subito dopo, Jacob e Wilhelm Green narrano tre brevi fiabe dove sono gli elfi, creature mitiche del folklore germanico, a farla da padrone: in un tripudio variegato di gentilezza, arguzia e dispettosa irriverenza, questi esponenti del piccolo popolo caratterizzano racconti intrisi di grazia. Si procede con “Schiaccianoci e il re dei topi”, che Ernst Theodor Amadeus Hoffmann pubblicò, inizialmente, nella sua raccolta di fiabe “Kinder-Märchen” uscita nel 1816. Il racconto, che ha ispirato il celebre balletto “Lo schiaccianoci” musicato da Pëtr Il’ič Čajkovskij, ci accompagna passo dopo passo nella quintessenza dello spirito natalizio: fantasia e realtà si fondono in un’ambientazione che, a partire da un maestoso albero di Natale circondato da doni e bambini in festa, si fa sempre più magica. Ma evidenzia anche un lato oscuro, una sottile angoscia (basti pensare allo zio-mago Drosselmeier e alle minacce notturne del re dei topi nei confronti di Maria), non estranei alle atmosfere dicembrine.

 

Un’illustrazione di “Schiaccianoci e il re dei topi” ad opera di Vladimir Makovsky (Public Domain via Wikimedia Commons)

Ho ricevuto “Il grande libro delle storie di Natale” in regalo, il 25 Dicembre: un dono graditissimo, che ho già reso lo strumento attraverso il quale il mio Natale durerà tutto l’anno. Se come me adorate l’aroma di cannella e pan di zenzero, lo scintillio delle luminarie, la neve che cade abbondante e il crepitio del focolare, non mancate di perdervi tra le pagine di questa splendida antologia.

 

Foto via Pexels e Unsplash. Secondultima foto (dall’alto verso il basso) di Kārlis Dambrāns via Flickr, CC BY 2.0

 

Ben venga maggio

 

Ben venga maggio
e ‘l gonfalon selvaggio!
Ben venga primavera,
che vuol l’uom s’innamori:
e voi, donzelle, a schiera
con li vostri amadori,
che di rose e di fiori,
vi fate belle il maggio,
venite alla frescura
delli verdi arbuscelli.
Ogni bella è sicura
fra tanti damigelli,
ché le fiere e gli uccelli
ardon d’amore il maggio.

Angelo Poliziano, da “Rime” (1454-1494)