Come è bella la luna di dicembre
che guarda calma tramontare l’anno.
Mentre i treni si affannano si affannano
a quei fuochi stranissimi ella sorride.
(da “Poesie”, Garzanti, 1973)
Il blog di Silvia Ragni
Il Giorno diventò piccolo, circondato tutto
Dalla precoce, incombente Notte –
Il Pomeriggio in Sera profonda
La sua Gialla brevità distillò –
I Venti smorzarono i loro passi marziali
Le Foglie ottennero tregua –
Novembre appese il suo Cappello di Granito
A un chiodo di Felpa –
(da “Tutte le poesie”, 1866)
Mi ha svegliato il tuo canto solitario,
triste amica dell’ottobre, innocente civetta.
Era la notte,
brulicante di sogni come api.
Ronzavano
agitando le chiome di fuoco
e le bionde barbe,
ma i loro occhi erano rossi e tristi.
Tu cantavi, malinconica
come una prigioniera orientale
sotto il cielo azzurro…
Io ascoltavo battere il mio cuore.
(da “Fuochi in Novembre”, Alessandro Minardi Editore, 1934)
Chiaro cielo di settembre
illuminato e paziente
sugli alberi frondosi
sulle tegole rosse
fresca erba
su cui volano farfalle
come i pensieri d’amore
nei tuoi occhi
giorno che scorri
senza nostalgie
canoro giorno di settembre
che ti specchi nel mio calmo cuore.
(Da “Sirio”, edizioni Alessandro Minardi, 1929)
È una notte bellissima d’estate.
Nelle alte case stanno
spalancati i balconi
del vecchio borgo sulla vasta piazza.
In quell’ampio rettangolo deserto,
panchine di pietra, evonimi, acacie
disegnano in simmetria
le nere ombre sulla bianca arena.
Allo zenit, la luna, e sulla torre
col quadrante alla luce l’orologio.
In questo vecchio borgo vado a zonzo
solo, come un fantasma.
Antonio Machado, da Campos de Castilla, 1912
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