Dicembre, il look del mese

 

A Dicembre, il look si tinge di rosso: non è un caso che sia il colore del Natale. Un total red fiammeggiante, vibrante e festivo esalta il lungo abito impalpabile e fluttuante. L’abito ha maniche a sbuffo trasparenti e uno scollo profondo sulla schiena; la gonna, ampia e drappeggiata in vita, danza con i movimenti e vanta un accenno di strascico. Questo outfit, straordinariamente scenografico, rievoca la suggestività delle fiabe di Natale. Ma lo fa in chiave moderna: al posto delle scarpette di cristallo, la rutilante principessa indossa un paio di sneakers bianche. Gli elementi che associano il rosso al 25 Dicembre sono molteplici. Nel Medioevo questo colore era considerato regale, un emblema di prosperità. Anche nell’ambito sacro: tant’è vero che la sontuosità del divino veniva cromaticamente tradotta in un connubio di rosso e oro. Il rosso simboleggia anche il sangue di Cristo, il suo supplizio, il sacrificio della sua morte per la redenzione universale. Sin dall’epoca pre-cristiana, inoltre, il rosso è stato legato alla vita e alla fertilità; non a caso rimandava ai riti celebrati a fine anno per propiziare il nuovo raccolto. Il fiore simbolo della Natività non poteva essere che rosso: la Stella di Natale, una pianta ornamentale diffusissima e molto regalata. Nonostante le apparenze, tuttavia, i suoi fiori sono piccoli e gialli; a sfoggiare un vivido scarlatto è la corona di brattee (foglie modificate) che li accompagna.

 

 

Il rosso, abbinato all’oro, è anche il protagonista del make up del mese. La bocca, di un rosso intenso, fa pendant con l’abito; l’oro illumina le palpebre avvalendosi di un finish shimmer e di una texture vellutata. Emblema sempiterno di luce, l’oro viene connesso al sacro sin dalla notte dei tempi. Essendo un metallo incorruttibile, rimane immutabile: non varia né in colore né in lucentezza. Di oro venivano ricoperte le statue, precedentemente costruite in pietra o legno, per garantire la loro inalterabilità. L’oro tra i capelli era un segno distintivo degli imperatori romani, giacché rimandava al divino. I luoghi di culto della Mesopotamia rifulgevano d’oro e di pietre preziose, e che dire dei mosaici bizantini? Le loro tessere dorate sono un tripudio di riflessi vibranti, quasi in movimento. Proporre un look di Dicembre all’insegna del rosso e dell’oro, dunque, può essere una scelta tutto fuorchè banale: i significati intrinseci di questi due colori li rendono perfetti per esprimere sia l’aspetto sacro che profano che contraddistingue l’ultimo mese dell’anno.

 

Foto via Pexels

 

Un make up lunare

 

Il make up delle notti d’estate? Lunare, cromato, iridescente. Creato apposta per ammantarsi di riflessi che rimandano al chiarore degli astri. Che sia colorato o argenteo, è un make up che risplende nel buio e sprigiona l’incanto irresistibile delle ore tra il tramonto e l’alba.

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Luna di Madreperla

Stella McCartney

 

Il bianco, di notte, assume un’altra sfumatura: la nuance perlacea della luna, che lo ammanta di un alone magnetico. Tessuti come il satin ne catalizzano i riflessi, esaltandone l’iridescenza e aggiungendo fascino a un colore che in estate raggiunge l’apice del suo onirico appeal.

 

Sportmax

Bevza

Gucci

Coperni

Carven

Weinsanto

Andreadamo

Chloé

Alberta Ferretti

Genny

Marco Rambaldi

Shiatzy Chen

 

Wild Hair

 

Con il Solstizio d’Estate che si avvicina (cadrà il 20 Giugno), il tema della natura – che ha fatto da filo conduttore la settimana scorsa – non può concludersi in un batter d’occhio. In questi giorni, quindi, tornerà ad insinuarsi in tutti gli articoli. Prova ne è il post di oggi, dedicato all’hairstyle: la chioma dell’estate, al di là delle tendenze, si impregna di esuberanza estiva e ritrova la sua libertà. I capelli sono ondulati, quasi sempre sciolti sulle spalle, catturano i riflessi della luce solare e si muovono con il vento. Recuperano, insomma, quel lato selvaggio che rimanda all’impeto della natura. Di tagli, dettagli e stili ci occuperemo in seguito più approfonditamente. Buon inizio settimana, e come sempre…stay tuned!

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Bagliori argentei

 

“In grembo alla notte nevosa, d’argento,
immensa si stende dormendo, ogni cosa.”
(Rainer Maria Rilke)

 

La transizione tra Inverno e Primavera è in pieno svolgimento. L’Equinozio si avvicina a grandi passi, ma non mancano, nel frattempo, piogge, nevicate e venti di bufera. Il make up riflette questo periodo di passaggio in un tripudio di bagliori argentei: paillettes, polveri e finish che si ispirano alle nuance di ghiaccio tipicamente invernali e alla luminosità soffusa della Primavera. Un luccichio lunare accende le labbra, i capelli e il décolleté, che brillano da mattina a sera. La Microluna della Neve si è lasciata alle spalle una magnetica scia di chiarore esaltata dai riflessi siderali. L’argento trionfa, regalando le ultime, preziose postille invernali a chi le sa apprezzare.

 

Foto: Cottonbro Studio via Pexels

 

Le Isole delle Piume

 

“Al centro del Golfo di Botnia, quasi a metà strada tra la Finlandia e la Svezia, si trovano delle isolette verdeggianti, le Isole delle Piume. Sono un vero splendore! Nessuno crederebbe mai che nel bel mezzo del mare inospitale, dove nelle notti d’autunno le onde sono alte come case e le navi rischiano il naufragio, ci siano delle isole così belle, verdi e soleggiate a offrire un riparo sicuro al navigante stanco. Lì non imperversano tempeste, non si frangono le onde, nè i gabbiani levano i loro gridi monotoni. Lì tutto respira pace e serenità: il vento si placa, le onde sonnecchiano, gli uccelli cantano in sordina e il chiaro di luna sparge i suoi riflessi dorati sugli alberi e sui fiori profumati che si dissetano alla rugiada nel fresco della sera. Ah che sollievo, che conforto, per chi su una barchetta lotta tra i flutti della vita, trovare riparo su un lido bello e propizio come le Isole delle Piume. Molti però le cercano invano: vengono sballottati dai flutti giorno e notte senza mai avvistarle. Altri per scovarle darebbero mari e montagne d’oro, eppure per loro quelle isole felici restano immerse negli abissi marini. Perchè le Isole delle Piume sono un luogo strano e misterioso. Non c’è marinaio abbastanza abile ed esperto, avesse pure fatto il giro del mondo, da trovarle alla luce del giorno, quando splende il sole e uomini e bestie lavorano di buona lena. Se invece è stanco per la fatica e la lunga veglia e si corica nella sua barchetta dopo aver recitato le preghiere della sera, ci arriva di sicuro, come guidato dalla bussola e dalle carte nautiche. Perchè alle Isole delle Piume ci si arriva solo attraverso tre rotte imperscrutabili, chiamate lavoro sodo, buona salute e coscienza tranquilla.”

Zacharias Topelius, da “Le Isole delle Piume”, in “Castelli d’Aria e altre fiabe finlandesi” (Edizioni Iperborea, 2023)

 

Salsedine: la collezione PE 2023 di Federico Cina si ispira ai colori e alla suggestività della Salina di Cervia

 

La palette esplora tutte le nuance del beige, del sabbia e del panna, sebbene non manchino tocchi di rosa, grigio, celeste e nero. Le forme sono disinvolte ma sensuali, sovrapposizioni e asimmetrie regnano sovrane. Tessuti e fantasie eterogenei convivono, esaltando drappeggi, increspature e pattern che sembrano finissime cesellature (infatti sono stati realizzati a mano). Il mood è decisamente avantgarde. La collezione Primavera Estate 2023 di Federico Cina non passa inosservata: ammalia sia grazie ai look che ai dettagli preziosi, frutto di una perizia sartoriale doc.

 

 

L’ispirazione a cui attinge il giovane designer nato a Sarsina, un comune in provincia di Forlì-Cesena, prende vita da luoghi e atmosfere della Romagna, la sua regione, dove ha scelto di tornare dopo gli studi fiorentini al Polimoda ed esperienze lavorative internazionali. Le radici, i valori e la cultura romagnola sono dei leitmotiv costanti, per Federico Cina. La collezione Primavera Estate 2023 non sfugge alla regola: intitolata “Salsedine”, è focalizzata sulla Salina di Cervia e sul suo parco naturale a sud del delta del Po. Uno scenario futuribile, dove le montagne di sale assumono colori cangianti che spaziano dal rosa al ruggine e riflettono i bagliori delle pozze d’acqua lambite dal sole. Sale e acqua si alternano in una distesa sconfinata, contraddistinta da panorami mozzafiato e da specie botaniche e faunistiche rare. Basti pensare che la Salina, per fare solo un esempio, è popolata da ben 2000 fenicotteri rosa. Quando di sera cala il silenzio, le montagne di sale emanano la stessa suggestività delle dune del deserto. Federico Cina ha rielaborato quel paesaggio avveniristico, le sue sfumature, l’idea della salsedine rimasta impressa sul corpo, dando vita a una collezione intrisa di fascino che conquista al primo istante.

 

 

 

Voglia di Estate

 

Luce diffusa, splendore. L’estate è essenziale e costringe ogni anima alla felicità.
(André Gide)

 

In teoria, sarebbe ancora Primavera. Ma il sole è infuocato e le temperature per poco non sfiorano i 40°. L’ Estate è arrivata senza aspettare il Solstizio: impregna l’atmosfera, invade i luoghi con la sua luce, si moltiplica nei riflessi e nei colori. Dovremo aspettare il 21 Giugno, la festa del Sole, anche detta Litha o Alban Hefin (come la chiamavano i Celti), affinchè faccia il suo ingresso ufficiale. Queste giornate torride, quindi, potrebbero essere considerate un “assaggio”, un anticipo di stagione calda. Un’ invitante anteprima che non fa altro che accrescere la nostra voglia di Estate. Godetevi la nuova photostory di VALIUM e immergetevi anche voi nel Summer mood!

 

 

Vivi alla luce del sole, nuota nel mare, bevi all’aria aperta.
(Ralph Waldo Emerson)

 

 

La notte d’estate ha un sorriso leggero e si siede su un trono di zaffiro.
(Barry Cornwall)

 

 

Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento.
(Irène Némirovsky)

 

 

Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
(Ennio Flaiano)

 

 

Cicale, sorelle, nel sole
con voi mi nascondo
nel folto dei pioppi
e aspetto le stelle.
(Salvatore Quasimodo)

 

Foto via Unsplash

Aqua

 

Ricordate il post che VALIUM ha dedicato al mare la settimana scorsa? (clicca qui per rivederlo) Bene: questo è un suo rimando. Ho voluto associare all’ “aqua” – “acqua” in latino – le creazioni che Giorgio Armani, per la sua collezione Primavera/Estate 2019, ha concepito come autentici richiami ad una superficie acquosa, fluida, cangiante di riflessi luminosi. Sono  creazioni fluttuanti e “liquide”, caratteristiche che materiali quali l’organza, le paillettes e il PVC esaltano mentre ci immergiamo magicamente negli abissi. Dalla collezione ho selezionato ouftit tinti di cromie che replicano le magnetiche suggestioni di quell’ universo: innumerevoli sfumature di blu e di ciano (azzurro, acquamarina, cobalto, turchese, fiordaliso) si alternano all’ indaco, fondendosi con accenti argentati quando, di nuovo a galla, rievocano distese acquee di volta in volta increspate dalle ruches, perfettamente satinate o scintillanti dei bagliori sprigionati dai lustrini. Ogni look sfoggia giochi di luce iridescenti fomentati dai tessuti hi-tech oppure si movimenta, impalpabile, grazie a ondeggianti veli in tulle:  è un oceano, quello di Giorgio Armani, che si apre sugli orizzonti della più raffinata sartorialità e di una potenza evocativa straordinaria.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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