Aprile

 

Aprile mette uno spirito di gioventù in ogni cosa.
(William Shakespeare)

 

Caratteristiche

Con il mese di Aprile, la Primavera entra nel pieno del suo splendore. L’abbiamo inaugurato spostando un’ora in avanti le lancette dell’orologio: grazie all’ora legale, vivremo serate sempre più lunghe e inondate di luce. Anche se la Primavera, in questi giorni, fatica ad arrivare, la sua magia aleggia nell’aria. Gli alberi sono in fiore, i prati si riempiono di margherite; la natura ha già iniziato il suo percorso di rinascita, e quando il clima sarà più mite, le attività all’aria aperta torneranno a donarci tutto il relax e l’entusiasmo necessari per ricominciare a vivere proiettati verso l’esterno, in senso stretto e figurato. Perchè la Primavera ci invita ad aprirci, a intrecciare relazioni, a ripristinare la connessione con il mondo…ad abbracciare il cambiamento.

Storia

Nel Calendario Gregoriano, Aprile è il quarto mese dell’anno. E’ composto di 30 giorni e il suo nome proviene dalla lingua dei misteriosi Etruschi: “Apro” derivava da Afrodite, la dea greca dell’amore, della bellezza e della fecondità; a lei veniva dedicato il mese del ritrovato splendore della natura. Un’altra interpretazione colloca nel latino “aperire”, ossia “aprire”, le radici del nome Aprile. Il verbo si sarebbe riferito al periodo in cui sbocciano (si “aprono”) i fiori. Per il Calendario Romano, che iniziava a Marzo, Aprile era il secondo mese dell’anno. Nell’antica Roma, in questo mese abbondavano le feste e i rituali che inneggiavano alla fertilità della natura.

Segni zodiacali

Fino al 20 Aprile siamo sotto il segno dell’Ariete, il 21 il Sole entra nel segno del Toro.

Ricorrenze

ll primo giorno del mese è dedicato al “pesce d’Aprile”, perciò viene trascorso all’insegna di scherzi e burle. Il 20 di quest’anno verrà festeggiata la Santa Pasqua, mentre il 21 ricorrerà la festività del lunedì dell’Angelo, che commemora il giorno in cui l’Angelo si manifestò alle donne in visita al sepolcro di Gesù.

Colore

Il mese di Aprile viene quasi unanimemente identificato con il color lilla, una nuance romantica e sognante. Un gran numero di fiori primaverili vanta petali di questa tonalità: il lillà, ma anche il glicine, l’ortensia, la pervinca, la passiflora, l’iris…Il lilla profonde attorno a sè un alone di magia, è la sfumatura fatata che ci addentra nel cuore della Primavera.

Pietra Preziosa

Un mese così ricco di bellezza non poteva che essere rappresentato dalla pietra preziosa per eccellenza: il diamante. Il suo nome deriva da “adamas”, “indistruttibile” in greco antico, e non è un caso, dato che viene considerato la pietra più dura del mondo. Contraddistinto da uno splendore abbagliante, il diamante simbolizza una forza indomita paragonata, non di rado, all’amore eterno. Questa pietra è indissolubilmente legata a un celebre slogan della De Beers, “un diamante è per sempre”, e all’iconica apparizione di Marilyn Monroe nel film “Gli uomini preferiscono le bionde” (1953) di Howard Hawks, dove canta il brano cult “Diamonds are a girl’s best friends”.

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Le Frasi

 

“La primavera è il risveglio della terra.
I venti di marzo sono gli sbadigli di prima mattina.”
(Lewis Grizzard)

 

Marzo

 

Marzo: mese di attesa.
Le cose che ignoriamo
Sono in cammino.
(Emily Dickinson)

 

Caratteristiche

Oggi diamo il benvenuto a Marzo, il mese che segna la fine dellInverno. La bella stagione, quest’anno, entrerà ufficialmente il 20 Marzo, data dell’Equinozio di Primavera. Il mese di Marzo ha 31 giorni e il Calendario Gregoriano lo posiziona al terzo posto tra i dodici mesi dell’anno. Il tempo è incerto, a volte propende più verso l’Inverno, altre verso la Primavera. Il clima si fa mite, cominciano le prime fioriture: sbocciano le margherite, le camelie, i gelsomini, le primule, il glicine, i narcisi e le viole. I rami degli alberi, non più nudi e scheletrici, iniziano a riempirsi di gemme; dapprima si schiudono quelle del mandorlo; lo seguono a ruota il ciliegio, il pesco, l’albicocco, la magnolia e la mimosa. La natura si risveglia tingendosi, a poco a poco, di una tavolozza di colori.

Storia

Marzo, nel Calendario Romano, era il primo mese dell’anno. Il suo nome proviene da Martius, Marte in latino: era proprio il dio della guerra, nell’antica Roma, ad essere associato al periodo della rinascita della natura. Ciò avveniva in quanto a Marzo, per i romani, iniziava la stagione della guerra.

Segni zodiacali

Fino al 20 Marzo il Sole è nel segno dei Pesci, poi entra nell’Ariete.

Ricorrenze

L’8 Marzo si festeggia la Giornata Internazionale della Donna; il 19, in concomitanza con la solennità di San Giuseppe Lavoratore, è la Festa del Papà. Il 20 Marzo, precisamente alle 10.01, l’Equinozio di Primavera sancirà l’arrivo della bella stagione.

Colore

Alcuni lo associano al giallo per via della mimosa, il fiore ufficiale dell’8 Marzo, altri al verde, che rimanda a quello dei prati in fiore.

Pietra Preziosa

La gemma di Marzo è l’acquamarina, un berillo di un azzurro sognante e onirico che ricorda le profondità del mare: anticamente, i marinai reputavano l’acquamarina di buon auspicio sostenendo che era in grado di placare le onde del mare in burrasca. Era considerata, dunque, una pietra preziosa dai poteri magici e dall’immenso valore.

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Maggio

 

Duro è il cuore che non ha mai amato in maggio.

(Geoffrey Chaucer)

 

Diamo il benvenuto a Maggio, il mese in cui la Primavera si incammina verso l’Estate. Per il calendario romano era Maius: il nome si ispirava a Maia, la dea latina della fecondità a cui era stato dedicato l’intero mese. Maius, nell’antica Roma, si apriva proprio con un rito sacrificale in onore della dea. Ogni 1 Maggio, infatti, il sacerdote preposto al culto del dio Vulcano (di cui  Maia era la consorte) celebrava una cerimonia che prevedeva il sacrificio di un maiale per propiziarsi la benevolenza della divinità. Coincidendo Maius con il periodo del risveglio, quando il raccolto dei cereali si approssima e la natura elargisce i suoi frutti in abbondanza, era molto importante ingraziarsi la dea. Dal nome del sacrificio, chiamato sus maialis (dove con “sus” si indicava il suino), è probabilmente derivata la denominazione odierna del sus scrofa domesticus. Alla fine del XVIII secolo il mese di Maggio venne dedicato alla Vergine Maria, e la pratica devozionale cattolica che da allora lo contraddistingue è la recita del rosario. Per il calendario gregoriano, Maggio è il quinto mese dell’anno. Conta 31 giorni e i segni zodiacali inclusi nel periodo sono il Toro e i Gemelli. Il 1 Maggio, Festa dei Lavoratori, rappresenta la ricorrenza più famosa; la seconda domenica del mese, invece, si celebra la Festa della Mamma. Il colore di Maggio è il rosa, e la rosa è il suo fiore per eccellenza. La pietra preziosa associata al mese della Madonna è lo smeraldo, nota sin dai tempi dell’ antico Egitto per il suo immenso fascino.

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Una sposa in Primavera

 

Il matrimonio e le stagioni: un rapporto che VALIUM continua ad esplorare. Con l’arrivo della Primavera, la natura rinasce e rifiorisce. E’ un periodo di svolta, il periodo del risveglio. Non è un caso che molti decidano di fissare la data delle loro nozze proprio in questa stagione. I fiori appena sbocciati, le temperature miti e la vegetazione rigogliosa costituiscono lo scenario ideale per un giorno del sì da fiaba. I buffet possono essere organizzati all’aria aperta, sullo sfondo di uno splendido tramonto e con un tripudio di decorazioni floreali. La “primavera di flauto” citata da Jack Kerouac in “Maggie Cassidy” si tramuta in una magnifica realtà. L’ atmosfera si impregna di un mood etereo che si fonde con il sogno e la magia: il matrimonio, in Primavera, è un evento idilliaco la cui cornice ideale è la campagna, un inno al verde e agli straordinari colori dei fiori. E per brillare sotto i raggi del sole, anche la palette dell’abito da sposa è pervasa di luminosità. Il bianco trionfa, affiancato dall’ avorio, dal celeste e dal rosa tenue.

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Aprile

 

“Quando Aprile con le sue dolci piogge ha penetrato fino alla radice la siccità di Marzo, impregnando ogni vena di quell’umore che la virtù di dar ai fiori, quando anche Zeffiro col suo dolce flauto ha rianimato per ogni bosco e ogni brughiera i teneri germogli, e il nuovo sole ha percorso metà del suo cammino in Ariete, e cantando melodiosi gli uccelletti che dormono tutta la notte ad occhi aperti la gente è allora presa dal desiderio di mettersi in pellegrinaggio.”

(Geoffrey Chaucer)

 

Arriva Aprile, e l’aria si fa improvvisamente tiepida. I fiori sbocciano nei prati e sui rami, in campagna viene piantata la quasi totalità delle sementi. La sera, complice anche l’ora legale, scende sempre più tardi. Aprile, insieme a Maggio, è uno dei due mesi centrali della Primavera. Le origini del suo nome sono controverse. C’è chi afferma che derivi da “Apro”, un termine etrusco proveniente da “Afrodite”, il nome che i Greci avevano dato alla dea della bellezza e dell’amore: non a caso, il mese di Aprile le era stato dedicato. Altri, invece, fanno risalire Aprile al verbo latino “aperire”, ovvero “aprire”, un chiaro riferimento al fenomeno della fioritura che avviene proprio in questo periodo. Nell’ antica Roma, dato che l’anno iniziava a Marzo, Aprile veniva subito dopo. La Primavera esplodeva in tutto il suo fulgore, e la rinascita veniva festeggiata con rituali che inneggiavano alla fertilità e al risveglio della natura. A causa dei cambiamenti climatici, oggi, il meteo di questo mese è piuttosto imprevedibile: al freddo può alternarsi un caldo anomalo, alla pioggia il sole. Certo è che le temperature sono già salite di qualche grado; non ci resta che osservare pazientemente l’evoluzione delle condizioni atmosferiche. Parlando di ricorrenze, Aprile esordisce con la tradizione globale del “Pesce d’Aprile” e prosegue di solito con la Pasqua, che essendo una festa mobile, però, non cade sempre lo stesso giorno. Quest’anno, ad esempio, è stata celebrata il 31 Marzo. Il 25 Aprile, invece, viene festeggiata la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. I segni zodiacali del mese di Aprile sono l’ Ariete e il Toro, il suo colore è il verde (verde menta per i modaioli), la pietra a cui si associa è il diamante: candido e lucente, simbolizza la purezza ma anche la forza. Il suo nome, infatti, deriva da “adamas”, “invincibile” in greco.

 

Foto via Pexels, Pixabay, Unsplash

 

Equinozio di Primavera

 

Vieni; usciamo. Tempo è di rifiorire.”
(Gabriele D’Annunzio)

 

La Primavera è entrata ufficialmente alle 4.06, un’ora a metà tra notte e alba: il cielo è ancora buio, ma il silenzio viene invaso dal cinguettio degli uccellini che annunciano l’imminente nascita di un nuovo giorno. Oggi inizia la stagione del risveglio, la natura si desta dal lungo torpore invernale. I fiori sbocciano, il paesaggio si tinge un tripudio di colori. La terra inaugura il suo periodo di fertilità, l’aria si impregna di frizzante leggerezza. C’è voglia di ricominciare a vivere, di godere appieno delle giornate sempre più lunghe, di trascorrere più tempo all’aperto. La Primavera irrompe come una folata di energia, porta con sè la gioia della rinascita. Ci si riapre al mondo, ai desideri del cuore, alla magia del nuovo inizio. E i fiori diventano l’emblema di questo stato d’animo, di questa atmosfera inebriante: i loro profumi e le loro tonalità ci invitano ad addentrarci nei sentieri della bella stagione e a riscoprirla in tutta la sua meraviglia.

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Marzo, il mese del risveglio: 5+1 animali che escono dal letargo

 

Arriva Marzo, e il bosco si risveglia a poco a poco. Il verde ricomincia ad essere il colore predominante, spuntano i primi fiori. Ma anche gli animali abbandonano il loro lungo torpore: i rigori invernali sono ormai alle spalle e molte specie escono dal letargo per tornare a godere del tepore del sole. Attraverso il letargo, infatti, sono riusciti a superare i mesi freddi “disattivando” temporaneamente alcune funzioni vitali. Durante quel periodo la temperatura del corpo si è abbassata notevolmente, la frequenza respiratoria è diminuita così come la frequenza cardiaca. Nella propria tana, che sia scavata nel suolo o un luogo al riparo dalle intemperie, gli animali si addormentano per evitare di disperdere energia e calore. Quando l’Inverno giunge al termine, inizia il loro risveglio: a fungere da “suoneria” è una sorta di orologio biologico interno che decreta la fine del letargo tramite il rilascio di determinati ormoni. A questo ritmo ciclico innato si aggiungono la luce delle giornate sempre più lunghe, il calore dei primi raggi di sole, il profumo dei fiori che iniziano a sbocciare…Gli animali percepiscono a livello fisiologico l’arrivo della Primavera e cominciano a ripopolare i boschi per nutrirsi e per riprendere le loro attività. Ma quali sono, esattamente, le specie che in questo periodo si stanno svegliando? Ve ne presento 5+1. Ad esse si aggiungono animali come il ghiro, il pipistrello, i serpenti e le tartarughe, creature a sangue freddo per le quali affrontare il clima gelido dell’ Inverno è particolarmente rischioso.

 

L’orso bruno

 

L’orso bruno va in letargo a Novembre e si risveglia a Marzo, ma più che di letargo si tratta di “ibernazione”: la sua temperatura corporea si abbassa solo di pochi gradi, generalmente dai 37 ai 31, per permettergli di risvegliarsi all’istante in caso di necessità. Le sue funzioni fisiologiche non subiscono drastiche alterazioni, prova ne è il fatto che le orse, durante l’ibernazione, riescono addirittura a partorire e ad allattare i propri piccoli.

 

La marmotta

 

Essendo un animale d’alta quota, la marmotta va in letargo in una tana nel sottosuolo: è solita scavarla a una profondità di pressappoco tre metri per ripararsi adeguatamente dal gelo. Nel suo rifugio si addormenta come un sasso e condivide l’esperienza con diversi esemplari (fino a 15) della sua specie; pare che, molti secoli orsono, gli uomini approfittassero del sonno profondo delle marmotte per catturarle indisturbati e includerle nei loro pasti. Il periodo di letargo di questo animale  è piuttosto lungo, va dalla fine di Settembre ad Aprile.

 

Il tasso

 

Il tasso, che ama vivere in gruppo in un sistema di tane talmente articolato da sembrare un labirinto, non cade in un autentico letargo: trascorre i mesi freddi nella sua tana-rifugio e si limita ad essere meno attivo. I numerosi tunnel che scava nel terreno hanno un ordine ben preciso e vengono accuratamente scelti dall’animale, che ama coricarsi su un “letto” soffice di foglie e muschio. Il grasso abbondante che accumula durante l’Estate e l’Autunno permette al tasso di rintanarsi nella sua tana da Novembre ad Aprile; ciò è molto utile agli esemplari delle aree più gelide, che vanno invece in letargo barricando ogni apertura verso l’esterno.

 

Lo scoiattolo

 

Delle tre tipologie in cui viene suddivisa la specie degli scoiattoli, ovvero scoiattoli arbicoli, volanti e di terra, vanno in letargo solo gli scoiattoli di terra. Il periodo solitamente è compreso tra i tre e i sette mesi. Così come il tasso, anche lo scoiattolo si nutre in abbondanza per aumentare le sue riserve di grasso corporeo quando è ancora in attività; va in letargo in tane sotterranee scavate ai piedi degli alberi per ripararsi al meglio dal maltempo invernale, e affronta in gruppo i mesi di torpore che utilizza anche per riprodursi.

 

Il riccio

 

Il riccio va in letargo da Novembre a Marzo e si nutre delle copiose scorte di cibo che ha accumulato durante il periodo in cui è attivo. Tuttavia, in Estate può arrivare a dormire fino a 12 ore al giorno; il resto del tempo, soprattutto nei primi mesi di risveglio, lo dedica alla riproduzione: in questo senso può essere considerato un animale promiscuo. Durante il letargo cade in un sonno profondo e la sua temperatura corporea subisce un notevole calo, passando dai 37 gradi abituali ai 5.

 

La rana

 

Gli anfibi, così come i rettili, utilizzano il calore del sole a mò di vera e propria linfa. Motivo per cui, durante l’Inverno, sono obbligati ad andare in letargo perchè il gelo, combinato con la bassissima temperatura corporea che li contraddistingue, metterebbe a rischio la loro sopravvivenza. La rana, dunque, scava la propria tana nella melma che giace sul fondo dello stagno o dei laghetti e riemerge da lì soltanto in Primavera. Questa è una caratteristica, però, delle rane acquatiche, ovvero le tipiche rane verdi che abitano gli specchi d’acqua. Il loro non è un sonno profondo: di tanto in tanto ritornano in superficie per fare scorta di ossigeno. Le rane rosse, invece, vanno in letargo in buchi che scavano nel sottosuolo, mentre le raganelle, incapaci di scavare tane sotterrranee a causa delle loro zampe, in Inverno si riparano tra le foglie appassite. Purtroppo, non si rivela la soluzione ideale per il loro sangue freddo e molte non sopravvivono ai mesi più gelidi dell’anno. Una curiosità: diverse specie di rane approfittano del letargo per riprodursi e la femmina, quando esce dalla tana, è in grado di deporre all’incirca 4000 uova.

Foto via Pexels e Unsplash

 

Marzo, il look del mese

Sportmax

Marzo, voglia di leggerezza. Voglia di abbandonare maglioni, giacche, cappotti, per abbracciare tessuti impalpabili ed eterei come i fiori che, a poco a poco, si preparano ad accogliere la Primavera. Il look del mese è firmato Sportmax e “racconta” molto bene il desiderio di rinascita che si associa al cambio stagionale: la silhouette affusolata invita a riscoprire le forme del corpo, celate per mesi e mesi da volumi over; il colore ricorda l’incantevole tonalità del glicine, che fiorisce tra Marzo e Aprile. L’outfit, composto da un ensemble di blusa e gonna attillatissime, viene ammorbidito da drappeggi sui fianchi che lo dotano di una soave fluidità. Le spalle accentuate e il colletto, che riproduce quello tipico di una camicia, esaltano la linea minimal del look senza scalfirne l’allure estremamente femminile. Raffinatezza e accenti futuribili creano un connubio vincente impreziosito dalle audaci trasparenze dello chiffon tecnico.

 

 

Il periodo in cui l’Inverno è quasi alle nostre spalle ma non è ancora Primavera, propizia il sogno: suggestioni ed atmosfere oniriche associate all’idea del risveglio, di una natura che torna a vivere in un’esplosione di colori tenui, carichi di fascino, profusi di magia. Ed è proprio in questo incrocio tra passato e futuro, in questo limbo dove l’avvenire si impregna di accenti di poesia, che si colloca il look di Sportmax da me scelto per rappresentare il mese di Marzo.

 

Luna Piena della Neve: il fascino potente della Microluna in arrivo il 24 Febbraio

 

Domani, tutti con gli occhi puntati verso il cielo: è in arrivo il plenilunio più magico di Febbraio. Non si tratta, però, di una Superluna. La Luna Piena della Neve (questo il suo nome) sfoggia un fascino altrettanto potente di una luna al perigeo, ma la sua è una bellezza che va oltre le dimensioni. Alle 13.30, quando raggiungerà la fase di piena, il satellite della Terra disterà da quest’ultima 405.085 km; ciò significa che sarà prossimo all’apogeo, il punto di maggior lontananza che intercorre tra l’orbita lunare e il nostro pianeta. La Luna della Neve può essere considerata quindi una Microluna: il plenilunio apparirà minuto, pur mantenendo un’intensa luminosità. Potremo ammirarlo in tutta la sua pienezza al calar del buio, quando l’oscurità ne esalterà il fulgore. Naturalmente, sarà essenziale che il cielo sia sgombro di nuvole.

 

 

Ma da dove deriva il nome di Luna Piena della Neve? A battezzarla così fu la tribù di nativi americani dei Dakota, che si ispirarono agli scenari innevati in cui fa solitamente la sua comparsa. E’ curioso constatare che i Cherokee, il gruppo etnico più numeroso del Nord America, la denominarono invece Luna della Fame o Luna Ossuta. In Inverno, infatti, quando la neve e le temperature polari ostacolavano la caccia, patire la fame era quasi la regola. Gli antichi Celti mantennero il collegamento con il gelo stagionale dandole il nome di Luna di Ghiaccio, mentre altri popoli indigeni dell’America settentrionale l’appellarono in svariati modi: Luna dell’ Aquila, Luna dell’Orso Nero…L’orso più diffuso da quelle parti, non a caso, dà alla luce i suoi cuccioli proprio a Febbraio. I Cinesi, dal canto loro, chiamarono il plenilunio del secondo mese dell’anno Luna Piena dei Germogli, associandolo a un’idea di rinascita che anche gli Hopi attribuirono alla Microluna; per il popolo indigeno amerindo stanziato in Arizona era la Luna della Purificazione o del Rinnovamento, una definizione che probabilmente indicava l’imminente risveglio della natura.