Sulle tracce del Principe Maurice – Un’estate senza confini

Il Principe on stage con Grace Jones al Meltdown Festival

 

Sono trascorsi mesi dal mio ultimo incontro con il Principe Maurice. Il Carnevale di Venezia è ormai un ricordo (anche se in questa intervista lo rievocheremo), l’inverno si è dileguato così come la primavera. L’estate è arrivata ufficialmente due giorni fa, salutata da un Solstizio bollente in quanto a temperature. E il mood che aleggia sul nostro nuovo appuntamento è senza dubbio spensierato, “estivo” appunto; con la conclusione delle restrizioni anti-Covid, il Principe ha ripreso a viaggiare: si suddivide tra Venezia, Milano, Maiorca e Roma, dove persegue progetti legati al ripristino della bellezza urbana. Il lavoro non gli manca, ma per la stagione calda ha un programma basilare: immergersi nella natura, tornare a godere del sole, del mare, approfondire – in linea con gli intenti del Grand Tour iniziato qualche tempo fa – culture e luoghi associati agli albori delle civiltà classiche. L’ isola di Maiorca rappresenterà la base, il quartier generale dei mesi estivi di Maurice. Nel suo “buen retiro” coniugherà vacanze e iniziative artistiche finalizzate a riaccendere la nightlife, la voglia di vivere e di divertirsi dopo un biennio di obbligato stand by. Il desiderio di giocosità si manifesta anche in un quiz che a voi dedichiamo, lettori e fan di VALIUM. Osservate attentamente la foto qui sotto: immortala una location misteriosa ed esoterica. Qualcuno sa dirci cosa rappresenta e dove si trova il posto in questione? Il primo che indovinerà verrà premiato con un invito a uno show del Principe Maurice da definire in base ai luoghi e ai tempi più convenienti per il vincitore. Un’ occasione da non perdere, che dite? Attivatevi subito e scrivete la vostra risposta nello spazio commenti di questo post.

 

La location misteriosa del gioco a premi di questa puntata: cos’è e dove si trova? Scrivetecelo nei commenti!

Ci ritroviamo dopo qualche mese, ma sembrano passati anni: al dramma Covid, oggi attenuato dalla fine delle restrizioni, si è aggiunto il conflitto tra Russia e Ucraina. Ci stiamo avviando verso un’estinzione di massa?

E’ inquietante come neanche di fronte a una tragedia planetaria come quella del Covid l’uomo non abbia imparato a godere in pace dei momenti di salute e di ritorno alla normalità. E’ molto doloroso, molto avvilente. La verità chissà dove sta, perché c’è una controversia enorme riguardo a questo conflitto. A tal proposito io non mi schiero, non mi espongo, posso solo dire che l’umanità è allo sbando sotto tutti i punti di vista. Non ho paura della guerra perché sono fatalista, cerco di vivere ogni istante al meglio e al massimo, però mi spiace per le giovani generazioni…La situazione è davvero allarmante. Al tempo stesso, però, cosa ci possiamo fare? Per questo mi dico: andiamo avanti, cerchiamo di fare del nostro meglio a livello personale e sociale. Non so dove andremo a finire. E’ tutto molto triste, ma al tempo stesso noto che la società è ormai propensa ad accogliere anche i momenti di distrazione. Abbiamo bisogno di un po’ di respiro, dopo aver penato tanto a causa delle restrizioni!

La tua generazione, così come la mia, non ha mai conosciuto la guerra da vicino. Cosa pensi dello spirito bellico atavicamente insito nell’ uomo?

“Historia Magistra vitae”, ci dice Cicerone citato da Papi e Re. La storia dovrebbe essere una maestra di vita, ma credo che siamo degli allievi poco attenti. Avere uno spirito bellico è insito nella natura dell’uomo, ogni tanto lo notiamo anche nella quotidianità, però è frustrante e inquietante al tempo stesso che pare essere sempre la negatività ad avere il sopravvento sulla positività. Ringrazio il Cielo di avere un’indole benevola, cerco di fare del bene e di accoglierlo quando arriva. Il male già lo subiamo a causa del destino, della sorte, non capisco perché dobbiamo andare a provocarlo! Spero che questo conflitto non diventi mondiale e ancor più devastante come si teme. Sono abbastanza scioccato, infatti ascolto raramente il notiziario: mi rifugio sempre più spesso nel mio mondo speciale fatto di creatività, fantasia, estetica…Cerco di non avvilirmi coltivando il bello che ancora mi circonda. Anche il mio lavoro, se vuoi, è un rifugio. La realtà è quella che è e fa paura, ma va anche affrontata, elaborata.

 

Maurice nei panni di…un Principe alla Expo di Dubai

Ti definisci un pacifista?

Assolutamente sì! A livello personale non sono mai arrivato a prender parte ad una rissa, sono riuscito a discutere con persone con cui sembrava impossibile poter interagire. La calma è la virtù dei forti e ho fatto un gran lavoro su me stesso per averla, e anche la pazienza. Durante le giornate “no” magari un po’ ne perdo, mica sono perfetto, e a volte rispondo male…però mi pento immediatamente e cerco di essere coerente con quello che è il mio vero spirito. Io cerco di risolvere ogni situazione con il dialogo.

Nell’ ultima puntata di questa rubrica ci hai anticipato temi ed eventi del Carnevale di Venezia, tornato in presenza dopo una parentesi virtuale. Com’è andata l’edizione 2022 dell’attesissima kermesse lagunare?

Considerando che si è svolto nel periodo in cui la maggior parte delle restrizioni era in vigore, devo dire che è andata molto bene. E’ stato un Carnevale soddisfacente che ha fatto riaffiorare lo spirito originario della kermesse, quello del teatro di strada: in passato il Carnevale cominciava con un decreto del Doge che permetteva di far spettacolo ovunque, anche al di fuori dei teatri. Il teatro di strada, intitolato “Wonder Time”, quest’ anno è stato protagonista con oltre 100 performance e 1100 repliche su tutto il territorio lagunare e di terraferma. In piazza San Marco, invece, c’era un’installazione molto interessante dove i costumi più belli venivano immortalati e postati sul web in tempo reale. C’è da dire che il corteo acqueo d’apertura sul Canal Grande, “Lux Futura”, ha tolto il fiato anche a me che sono piuttosto “sgamato”! Un altro evento che sarebbe bello poter replicare al di fuori del Carnevale per l’incredibile impatto artistico e scenografico è stato “Nebula Solaris”, programmato e andato subito sold out all’Arsenale tra giochi d’acqua, luci e fuoco. Massimo Checchetto, il Direttore Artistico anche di questa edizione, mi ha voluto nel mio ruolo di Maestro di Cerimonie per il Gala ufficiale al Casinò , che si è avvalso delle scenografie e dei meravigliosi costumi di un’eccellenza veneziana come Antonia Sautter. Ritrovarci è stato magico, soprattutto perché il tema del Carnevale (“Remember the Future”) era nelle mie e nelle sue corde. Lo scenario era surreale, immaginifico, con uno sfondo alla Dalì…Io, infatti, interpretavo Salvador Dalì: avrebbe potuto aver organizzato lui quel Gala. Mi sono divertito enormemente! Non è stato semplice dopo tanto tempo di stand by, ma l’esperienza si è rivelata talmente elettrizzante che solo dopo ho avvertito la fatica. Inoltre, dagli studi di Televenezia , io e Linda Pani (protagonista del Volo dell’Angelo 2020) ci siamo esibiti ogni giorno in diretta per un’ora e mezza: ci collegavamo con i ragazzi dell’Università Ca’ Foscari, che avevamo sguinzagliato per la città allo scopo di ammirare le performance live degli artisti di strada. Sono stati loro la vera anima della festa di quest’ anno! E’ stato un bene riproporre il collegamento worldwide, perché ci guardavano dal mondo intero: dagli Stati Uniti al Canada, dall’ Asia all’ Australia, tutti hanno potuto godersi il Carnevale di Venezia.

 

Alcune immagini da “Remember the Future”, il Carnevale di Venezia 2022. Nella foto qui sopra il Principe è con Linda Pani, nel primo scatto impersona Salvador Dalì

A quali progetti ti sei dedicato, dal Carnevale in poi?

Innanzitutto alla riapertura dei locali: finalmente abbiamo potuto riaprire il Cocoricò. Poi, sto andando avanti instancabilmente con il lavoro teatrale incentrato su me stesso e il mio doppio. Sono sicuro che prima di “tirare le cuoia” sarà un progetto che realizzerò! Dopo essermi avvalso dell’aiuto di uno psicanalista, ho scoperto la chiave del rapporto che mi legava al mio fratello gemello e adesso faccio da me. Anche perché è meno inquietante di quello che sembrava a prima vista; riesco ad affrontare l’argomento in maniera serena, giocosa (sebbene abbia dei risvolti dolorosi). Sarà molto interessante da fruire, a livello teatrale. L’ aspetto tecnologico della pièce sta evolvendo a vista d’occhio: il mio “interlocutore” potrebbe sembrare addirittura in carne ed ossa o quantomeno tridimensionale, non così etereo e fantasmatico come prevedevo. Sarà qualcosa di emozionante sia per me che per il pubblico. Tornando alla tua domanda, mi è capitato spesso di essere coinvolto in spettacoli in cui era richiesta la mia presenza come special guest e di lavorare a contatto con vere e proprie eccellenze artistiche. Mi hanno chiamato per una serie di eventi belli, importanti, con un parterre di partecipanti che mi ha onorato. Un esempio? Durante una serata organizzata dalla Fondazione e dall’ Accademia Giacomo Casanova in occasione del compleanno del celebre seduttore, ho incontrato delle persone meravigliose: i responsabili per il Veneto di Retake, un’associazione che sguinzaglia volontari a ripulire luoghi, sistemare aiuole, rimuovere scritte dai muri imbrattati. Mi hanno chiesto di entrare a far parte del comitato nazionale, così sono andato a Roma e ho partecipato alla loro manifestazione per la Giornata Mondiale della Terra. Speriamo di poter aprire presto una sezione veneziana, per ora il fulcro regionale è Padova. Chi visiterà Venezia e vorrà dedicare un giorno della sua vacanza alla pulizia della spiaggia o dei monumenti, con noi potrà farlo. Sarebbe una fantastica iniziativa finalizzata al ripristino della bellezza. Il 30 marzo scorso, invece, sono stato a Dubai per rappresentare il Principato di Monaco alla chiusura dell’Expo. Avevamo il patrocinio di S.A.S. Alberto di Monaco, e in una location pazzesca abbiamo portato le atmosfere dell’Hotel de Paris e del valzer dei Principi e delle Principesse curato da Delia Grace Noble. Anche se l’attenzione era concentrata sulla Fondazione che il Principe Alberto ha istituito per la salvaguardia del Mediterraneo e degli oceani, Monte Carlo viene immancabilmente associato alla sua attività mondana. Io impersonavo un principe d’altri tempi e con lo stesso costume, a Venezia, mi sono presentato al compleanno di Casanova che ho incoronato Principe delle Donne!

 

Alla Expo di Dubai per rappresentare il Principato di Monaco

Il 3 Maggio scorso sarebbe stato il compleanno di Lindsay Kemp. Mi è giunta voce che sei stato coinvolto in un prestigioso evento associato al tuo mentore…

Andy Fumagalli, voce e polistrumentista dei Bluvertigo, mi ha chiesto di partecipare alla presentazione di un libro fotografico patrocinato dalla città di Monza e realizzato da una fotografa molto attiva nel sociale, un libro incentrato sulla lotta alla violenza contro le donne. Il volume è stato svelato al pubblico durante un evento che abbiamo intitolato “Il mal dei fiori”: il mal dei fiori simboleggia la condizione dei fiori ogniqualvolta vengono trascurati, bistrattati, strappati, impedendo che sboccino e che sprigionino la loro bellezza. Dedicando questo incontro ai fiori ci è subito venuto in mente di contattare Daniela Maccari, l’erede della Lindsay Kemp Company, affinchè potesse mettere in scena la famosa coreografia “Flower”. Un fiore che germoglia e poi fiorisce è un tema che trasuda magia, una metafora dell’argomento trattato nella presentazione. Se le donne sono fiori, dobbiamo curarci di loro come fiori vivi perchè possano sbocciare, però dobbiamo accudirle, non “strapparle”. Io ho condotto l’evento e cantato due canzoni, durante una delle quali ho avuto al mio fianco proprio Daniela  e una straordinaria violinista: H.E.R., un’artista transessuale incredibilmente poliedrica. Quindi avevo accanto i miei due mondi: H.E.R., che si esibisce con il violino elettronico, e Daniela che è teatro puro, un alter ego di Lindsay, in un’ emozionante improvvisazione sulle note di “Libertango” – per cui era come se ci fosse anche Grace Jones! In quel momento ho sperimentato un’estasi totale…Sarò sempre grato a Andy e alla sua compagna Lilya, che hanno prodotto questo evento tenutosi il 21 Aprile nel Salone delle Feste della Villa Reale di Monza. La compagnia di Lindsay Kemp si è poi esibita nella coreografia che Lindsay creò per David Bowie, “Starman”: è stato magnifico, un momento molto intenso e di altissimo spessore culturale.

 

Con Andy Fumagalli all’ evento “Il Mal dei Fiori” tenutosi presso la Villa Reale di Monza

Un bellissimo scatto della Villa Reale by night

L’ esibizione di H.E.R.

Insieme a Flavia Cavalcanti, con cui ha appena festeggiato il secondo anno di matrimonio

Con Daniela Maccari, prima ballerina e coreografa della Lindsay Kemp Company, e la violinista H.E.R. (a destra nella foto)

A proposito di Grace Jones: il 10 giugno l’hai raggiunta a Londra in occasione del Meltdown Festival,  di cui per questa attesa edizione è stata Direttore Artistico. L’ evento era inserito nel programma del Giubileo di Platino della Regina Elisabetta? Raccontaci tutto…

Sono i momenti magici che Grace mi consente di condividere con lei e che ribadiscono l’eternità del nostro amore, della nostra stima reciproca. Un evento meraviglioso dove non solo si è presentata in splendida forma, ma accompagnata da un coro e da un ensemble di violini degni di un’orchestra sinfonica. Oltre ad aver proposto un estratto del repertorio che l’ha resa iconica, ha interpretato in anteprima assoluta due brani della sua ultima produzione “afro tecnologica” in uscita il prossimo autunno. Dietro le quinte c’era molta emozione: per Grace era la prima esibizione senza l’assistenza del fratello Chris, una presenza imprescindibile che la seguiva dagli esordi… È stata grande anche nel superare questa perdita e nel mettere tutta l’ anima nella sua performance, da grandissima artista qual’è. Riguardo il Giubileo, in realtà ti devo dire che il Meltdown Festival esiste dal ’93 ed ha una sua storia prestigiosissima. Pensa che prima di Grace è stato diretto, tra gli altri, da David Bowie e dai Massive Attack, che nel 2008 la invitarono  come ospite d’onore preparando il terreno alla sua direzione di quest’anno. Ciò non toglie che in forma privata un omaggio a Sua Maestà Britannica l’abbiamo fatto, con il cuore che batteva forte per la straordinarietà di questa Sovrana quasi sovrumana, ormai…

 

A Londra, davanti al manifesto del Meltdown Festival

Grace Jones sul palco del Festival

Sul versante Cocoricò, invece, cosa puoi dirci e che notizie puoi darci?

Il Cocoricò sta andando alla grande con una programmazione musicale originale e molto diversa da quella a cui ci ha abituati, ma sempre di altissima qualità. Per esempio il 30 Aprile ha ospitato Peggy Gou, una dj che propone una tech house di una raffinatezza incredibile. Io la adoro…Il 9 luglio, invece, ci sarà un nuovo Memorabilia. Avevamo in programma un Memorabilia extra lo scorso Natale (le prenotazioni sono talmente tante che spesso dobbiamo organizzare degli extra date), ma non è stato possibile farlo. Quindi andrà in scena a Luglio e forse ne proporremo uno anche ad Agosto. La mia partecipazione al Cocoricò è legata soprattutto a questo format, che sento molto nelle mie corde. Finalmente, poi, si ricomincia a parlare del museo della discoteca, un tema intrigante nel quale vorrei coinvolgermi in quanto memoria storica della Piramide. E’ un argomento che la proprietà vuole riconsiderare, perché ne vale la pena. Potrei mettere a disposizione del materiale in mio possesso, immortalato di frequente nelle foto d’epoca. Sarà un museo davvero interessante! Invece il 14 Maggio, a Genova, c’è stata una bella serata organizzata da Antonio Velasquez in onore della sua Insomnia ed io ero tra gli ospiti d’onore. Sono un po’ un testimone di quello che fu, anche se recentemente, con Mauro Picotto (uno dei dj e produttori italiani del genere techno più famosi al mondo), ho preso parte a un magnifico evento che non aveva nulla a che fare con la memoria. Si teneva ad Alba, così ho potuto scoprire tutto il Monferrato che ho trovato di una bellezza indicibile! Mi sto nutrendo di bellezza e anche di simpatia, persino da parte di giovani che non mi hanno mai sentito nominare: è una sfida che mi intriga tantissimo e mi sta dando tantissime soddisfazioni. Il mio habitat è ancora quello notturno, anche se desidererei fare più teatro e cimentarmi in espressioni inerenti ad altri aspetti culturali.

 

Il Principe al Cocoricò in una delle sue mise notturne

Altri scatti della leggendaria Grace Jones al Meltdown Festival di Londra

Come procedono i tuoi viaggi sulle orme del “Grand Tour”?    

Durante la mia trasferta ho voluto guardare Roma con occhi diversi, e ho capito che a fare da trait d’union tra la classicità greca e l’imperium romano è stato soprattutto l’Imperatore Adriano. Ho approfondito la sua figura e ho realizzato che è tutto collegato, tutto molto bello, però l’ambizione romana ha un po’ distorto la purezza delle origini! Quindi il mio Grand Tour, dopo aver toccato Atene, è proseguito a Roma. Adesso vorrei visitare Napoli, ci andrò senz’altro questa estate. E non è detto che non faccia anche un giro sulle coste della Dalmazia e dell’Albania. Sapevi che una parte dell’Albania veniva chiamata l’Albania veneziana? Alcuni prodi della laguna, tra cui dei miei antenati, conquistarono una zona costiera, Durazzo, e vorrei capire che impronte ha lasciato Venezia sia in quei posti che in isole come Creta, Cipro, ZanteFoscolo, infatti, era veneziano ed è nato a Zante. A Roma ho guardato ogni angolo della città con l’occhio del Grand Tour, con emozione, come se lo vedessi per la prima volta. E’ stata proprio una questione di vibrazioni. Il vero Grand Tour non era soltanto un rispolverare la storia, bensì sentire le vibrazioni di chi quella storia l’ha fatta. Ho sviluppato un approccio emozionale alla storia e alla cultura che me le fa godere il doppio! E’ l’unico regalo che mi ha fatto la clausura da Covid: pensare, riflettere…poter tornare a muoversi e a incontrare la gente, adesso, vale molto di più.

 

Zante, l’isola greca che VALIUM ha ampiamente descritto nella rubrica “Il luogo”

Con quali eventi ci delizierai questa estate?

Ci saranno serate qua e là, non c’è una stagione ben definita per tanti motivi. Innanzitutto non ci sono certezze assolute, quindi ho ripreso i rapporti con le realtà baleariche e maiorchine: il “Gloss ‘n’ Glitter” di Francesca Faggella, ad esempio, con la quale voglio implementare la proposta di questa new disco che mi piace tantissimo…Di base, però, vorrei sentirmi abbastanza libero. Se dovesse arrivare la proposta della Terrazza Blue Moon al Lido mi piacerebbe esibirmi in eventi specifici, anziché prendere un impegno continuativo. Sono stato presente al Salone Nautico di Venezia, dove ho curato un evento privato prestigioso. La festa più bella a cui ho partecipato anche artisticamente, però, è stata quella del compleanno “congiunto” di Marco Balich, il produttore degli eventi mondiali più grandiosi, e dei suoi quattro meravigliosi figli la cui somma ha dato il titolo “BALICH 134”. Si è svolto all’Isola della Certosa e se ne parlerà….

 

Maurice alla festa di compleanno del produttore Marco Balich

Cosa hai augurato a te stesso il giorno del Solstizio d’Estate?

Voglio immergermi nella bellezza della natura, dalle Alpi alle Piramidi e dal Manzanarre al Reno! L’ estate è il momento in cui si ha la possibilità di godere di luoghi di vacanza più o meno affollati. Vorrei senz’altro trascorrerla partecipando a serate da organizzare o in cui esibirmi, ma anche e soprattutto prendendo il sole, nuotando, ammirando albe e tramonti…Il Grand Tour, oltre a darci l’occasione di esplorare città e culture, dovrebbe focalizzarsi sulle più profonde sensazioni di armonia con questo mondo, che è meraviglioso sempre e comunque. Poi vorrei diventare un attivista di Retake, un movimento apolitico pieno di iniziative: riprendiamoci la responsabilità e la capacità di mantenere la bellezza, di goderla, per poterla tramandare il più intonsa possibile alle generazioni che verranno dopo di noi. Questo impegno è una novità; mi hanno sollecitato i miei nuovi amici e sono davvero convinto che nella vita incontriamo le persone giuste al momento giusto per le cose giuste!

 

Photo courtesty of Maurice Agosti

Il close-up della settimana

 

“La bellezza salverà il mondo”, scrive Dostoevskij ne “L’ idiota”. Sarà perchè la virulenza della pandemia di Covid ha risvegliato in noi un forte desiderio di rinascita, o perchè il periodo del lockdown e delle privazioni ci ha spinto a riscoprire la potenza rigenerante della bellezza, ma è ormai un dato di fatto: Venezia potrebbe essere idealmente incoronata “città italiana del 2021″. Tutti gli occhi sono puntati su di lei, tutti la scelgono come location, il che non sorprende; la perla della laguna vanta uno splendore indescrivibile, unico al mondo. E’ un gioiello ricco di sfaccettature la cui la preziosità ha incantato, nel tempo, miriadi di artisti e di intellettuali. Culturalmente vivacissima, Venezia ospita ogni anno appuntamenti di spessore quali la Biennale, il Salone Nautico, il Carnevale, la Venice Fashion Week (un’ affascinante vetrina del savoir faire artigianale locale). Molte notizie emozionanti la riguardano, in queste giornate dense di eventi: tra tutte, risaltano quelle che coinvolgono il fashion world, mai immune alla malia della Laguna. Lo sa bene Rick Owens, che di recente ha ambientato i suoi show tra Venezia e il Lido, ma lo sapeva bene anche Karl Lagerfeld, che, memore della valenza che la città lagunare rivestì nella vita di Mademoiselle, elesse la Serenissima a cornice della sfilata Cruise 2010 di Chanel. Oggi, su Venezia puntano due altri prestigiosi brand: Saint Laurent e Valentino.

 

 

Anthony Vaccarello, direttore creativo dell’ iconica griffe francese, farà le cose in grande. In collaborazione con Doug Aitken, vincitore del Premio Internazionale della Biennale di Venezia 1999 con la spettacolare installazione video “Electric Earth”, manderà in scena la sua prossima collezione (presumibilmente di menswear) negli spazi di un maestoso allestimento creato dall’ artista californiano. L’ installazione, “che Saint Laurent offrirà alla città di Venezia e al suo pubblico”, come il gruppo Kering spiega in un comunicato stampa, farà bella mostra di sè durante la Biennale di Architettura e rimarrà visibile fino al 31 Luglio 2021. Dove si intende collocarla e quando verrà inaugurata, però, sono domande che al momento rimangono senza risposta. Valentino, naturalmente, in quanto a magnificenza non sarà da meno. Il défilé di Alta Moda Autunno/Inverno 2021/22 si terrà a Venezia il prossimo 15 Luglio, ma la location non è ancora nota. Quel che è certo, è che sarà possibile ammirare l’ evento in live streaming sia sui social del brand che sulla piattaforma della FHCM, la Fédération de la Haute Couture et de la Mode. La sfilata rientrerà infatti (seppure virtualmente) nella manifestazione della Paris Couture Week. Pierpaolo Piccioli ha motivato la scelta di Venezia in un approfondito press release: “L’ attuale modalità “viaggia con la fantasia” in cui ci troviamo mi ha spinto a sognare più in grande. La mia prossima collezione Couture si intitolerà “Valentino Des Ateliers” e l’ approccio generale a questo progetto ha molto a che fare con il nome stesso. Mi sono messo alla prova nell’ orchestrare una sinfonia di menti, anime e input creativi diversi. Tutte queste energie hanno portato la mia visione a Venezia, una città che genera genuinamente e spontaneamente vibrazioni su arte, teatro, musica, architettura, cinema e tutto ciò che ha a che fare con la creatività. Ecco perchè è stata una decisione naturale optare per questa idea.” Si prevede che in Laguna approderà un selezionato novero di ospiti, invitato  ad assistere alla sfilata in tutta sicurezza.

 

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice: 1 anno con VALIUM

 

“Il Principe Maurice, all’ anagrafe Maurizio Agosti Montenaro Durazzo: un sublime performer, un’ icona della notte e del Teatro Notturno, un Casanova del 2000 che celebra le gesta del seduttore veneziano in Italia e oltreconfine. Ma non solo. ” Eh già, non solo: così presentavo il Principe quando lanciai questa rubrica a lui dedicata (rileggi qui l’ intervista del 3 Luglio 2018). Da allora, è passato esattamente un anno. Un anno che i lettori di VALIUM hanno avuto il privilegio di trascorrere con il “guru” del Cocoricò, certo, ma anche con una persona a dir poco squisita. Di mese in mese (o giù di lì) Maurice ci ha addentrato nel suo universo magico, intriso di meraviglia, e al tempo stesso non ha mai risparmiato riflessioni sulla società che ci circonda. In occasione del primo anniversario di “Sulle tracce del Principe Maurice”, queste sfaccettature si fondono in un caleidoscopio degno delle strobolights sparate sulle sfere a specchi di una discoteca: il paragone non poteva essere più pregnante. Dagli eventi veneziani all’ incanto del mare (inteso sia come protagonista di spettacolari kermesse che come agognata vacanza), passando per la chiusura del Cocoricò e per i fasti del Life Ball di Vienna, Maurice si esprime a ruota libera sul mondo della notte, su piaghe del nostro tempo come la droga e l’Aids e su una libertà che, a volte, sembra languire. Un ricordo del Maestro Zeffirelli e l’ inaugurazione di Villa La Superba a Stra, sulla Riviera del Brenta, ci riportano poi nel vivo della sua mirabolante esistenza, che la rievocazione di quel party di fine Giugno tratteggia nella dimensione più fatata, lunare e stratosferica…Mi fermo qui. Non mi resta che augurare Buon Anniversario a noi e a tutti voi che, numerosissimi, già da un anno ci seguite!

L’estate è ormai arrivata, sancita da un’afa incredibile. Vorrei prendere spunto proprio da questo tema: che cosa rappresenta per te la stagione del sole, dell’amore, delle vacanze?          

Io amo l’estate, e da quando ho una “base” a Palma di Maiorca ci vado appena posso, anche solo per 2-3 giorni, per godermi il mare, il sole e i paesaggi incantevoli dell’isola. Per me estate è uguale mare, che amo tantissimo! Adoro le calette che si raggiungono solo in barca e non ti nego che, quando posso, frequento anche spiagge naturiste: è meraviglioso spogliarsi degli indumenti per essere il più possibile a contatto con la natura.

 

Palma di Maiorca, il “buen retiro” di Maurice

Calette incontaminate e natura verdeggiante a Maiorca

Il mese di Giugno ti ha visto più che mai preso in un vortice di appuntamenti veneziani: il Salone Nautico (in programma dal 18 al 23), ma anche i numerosi eventi del Teatro La Fenice. Vuoi parlarcene?

Venezia pullula sempre di eventi. Il Teatro La Fenice ha un calendario che spazia da Gennaio a Dicembre, e di recente sono riuscito ad assistere a due spettacoli importanti: uno è il premio “Una vita nella Musica”, ideato da Bruno Tosi, premio che quest’ anno si è aggiudicato il Maestro Riccardo Chailly, mentre il Quartetto Adorno e la compositrice Clara Iannotta hanno ottenuto il premio “Una vita nella Musica Giovani”, perché da alcuni anni viene dato anche ai giovani artisti. “Una vita nella musica”, quindi, sia nel senso di compimento di una carriera straordinaria che di una carriera in fieri e di un’indiscutibile qualità.

 

Il Maestro Riccardo Chailly

E’ stato veramente emozionante! Quella sera stessa, subito dopo, sono stato tra gli spettatori del “Don Giovanni” di Mozart, molto suggestivo, una delle mie opere preferite. Ma la gran novità è stato indubbiamente lo straordinario Salone Nautico che ho avuto l’onore di preinaugurare con la Miss Italia in carica, Carlotta Maggiorana: c’è stata un’esibizione delle Frecce Tricolori, la presenza istituzionale è stata massiccia e in Laguna è arrivata persino la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Castellati.

 

L’ esibizione delle Frecce Tricolori e (a seguire) alcuni scatti del Salone Nautico

 

Poi ci sono state cene, eventi, visite a yacht meravigliosi! L’Arsenale, cuore pulsante della Serenissima, a Venezia era diventato una zona militare, chiusa, tranne che per alcune parti acquisite dal Comune in tempi recenti – le Tese – dove si svolgevano appuntamenti anche legati al Carnevale. Grazie al Salone Nautico, invece, è stata aperta una buona parte del Presidio della Marina. Era possibile entrare nell’ Arsenale passando per il Museo Navale ed ammirare quindi imbarcazioni antiche, prestigiosissime, come quella che ha sostituito il Bucintoro: qualcosa di estremamente suggestivo! Dopo essere passati negli spazi del Presidio della Marina, dove spiccavano imbarcazioni militari impressionanti, si raggiungeva la parte espositiva e commerciale. Il Salone, insomma, è stato un compendio di tutta quella che è la vita sul mare e da un punto di vista militare e da un punto di vista ludico (gli yacht del Gruppo Ferretti sono pazzeschi) e da un punto di vista prettamente istruttivo, che evidenzia come Venezia sia legata al mare, come la ricerca di energie alternative per alimentare i natanti abbia portato anche alla creazione di motori ibridi. C’era addirittura un’imbarcazione con il motore completamente elettrico! Aver assistito a questa manifestazione è stata un’emozione sotto tutti i punti di vista: culturale, perché si è ripercorsa la storia di Venezia, sociale perché abbiamo potuto vedere da vicino le imbarcazioni che usano la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la Croce Rossa…Qui tutto è sull’ acqua e questa città non poteva che essere la testimonial ideale di un evento del genere.

 

 

 

Il Principe, in divisa da ammiraglio, nei giardini del Casinò Ca’ Vendramin Calergi con la conduttrice Chiara Sgarbossa e un magnate indiano ospite d’onore al Salone Nautico

Ti racconto un aneddoto, uno dei più spiritosi della mia carriera: una sera, al Casinò, c’è stata una festa dedicata proprio al Salone Nautico. Ero convinto che le autorità della Marina, compreso il contrammiraglio Romani, venissero in borghese. Nel mio consueto ruolo di Maestro delle Cerimonie, ho deciso quindi che avrei ricevuto gli ospiti vestito da ammiraglio. Ci crederesti che il contrammiraglio è arrivato con la stessa divisa che indossavo? E’ stato divertentissimo! L’ho accolto dicendo “Lei penserà che mi sono montato la testa” (ride a crepapelle, ndr.)…Poi mi sono cambiato d’abito, l’ho fatta passare per una gag e ha funzionato!

 

Il Principe con il contrammiraglio Romani

L’ ultima notte di Giugno mi ha visto in qualità di Maestro di Cerimonie (ormai un mio ruolo principe negli eventi) e co-regista di un evento straordinario di cui ti dò solo un assaggio, perché meriterebbe un’intervista a sé stante… L’inaugurazione a Stra, sulla Riviera del Brenta famosa per le sue eccellenze calzaturiere, di Villa La Superba , una stupenda magione di fine ottocento sede di rappresentanza e “club house” del noto studio di progettazione (calzature, interior design, fashion) RubensLuciano. Questo è stato l’evento privato probabilmente più spettacolare dell’anno e vorrò parlarne in dettaglio. Nella cappella privata ho potuto esprimere un momento di puro Teatro Notturno rappresentando “La Caduta di Lucifero” con i miei performer preferiti: Daniel Didoné e Nina Aprodu fruendo della collaborazione di Laura Giusti, astro nascente della performing art. Semplicemente stratosferiche le proiezioni mappate sulla facciata della villa e sulle fronde degli alberi dell’immenso giardino create da Emanuele Stocco di Circuitozero.

 

 

“La Caduta di Lucifero” a Villa La Superba

L’estate 2019 non è iniziata alla grande, purtroppo, per gli innumerevoli fan della “Piramide” di Riccione: il Cocoricò è stato dichiarato fallito e pare che abbia chiuso definitivamente i battenti. Cosa hai provato ascoltando questa notizia e qual è la tua opinione al riguardo?

Io spero che il Cocoricò possa essere rilevato da imprenditori che vogliano investire per un restauro della struttura ed un rilancio. Certo, è doloroso: finisce un capitolo che è stato il nostro, sarebbe stato meglio non arrivare al fallimento. Indubbiamente c’è stato un atteggiamento, diciamo, un po’ vessatorio nei confronti non solo del Cocoricò ma di tutto il mondo della notte. Il fallimento è stato dichiarato senza giungere ad alcun compromesso, pare quasi che ci sia una volontà istituzionale di cambiare il volto del divertimentificio della Riviera. Vediamo che succederà! Per sdrammatizzare io, intervistato dallo Zoo di Radio 105, ho detto che stavano parlando con una “mummia senza la piramide”! In realtà mi sento un po’ spaesato, perché anche se ho avuto modo di esportare altrove il mio progetto del Teatro Notturno, non ho più una casa madre. Almeno per il momento.

Pensi che sia possibile, un giorno, che il Cocoricò possa rinascere (come l’araba fenice) dalle proprie ceneri?

Lo spero, anche se secondo alcune voci al suo posto vorrebbero costruire dei quartieri residenziali. Mi auguro che non sia così, perché in tal caso non avrebbe senso aver creato un marchio con un grande valore, oltre che evocativo, anche economico per poi distruggere l’essenza del marchio ovvero la location. Sarebbe un grosso danno annientare il Cocoricò. Farlo rinascere, al contrario, sarebbe l’ideale, creando un investimento importante sia in termini di denaro che di creatività per renderlo di nuovo un punto di riferimento internazionale del mondo della notte. Il Cocoricò figurava nella classifica dei primi 10 locali al mondo e come primo locale d’Italia, quello che è successo non me lo sarei mai aspettato…Mi ha molto commosso il pensiero che tutti gli habitué del club hanno rivolto a me considerandomi la sua icona. Se ne avrò l’occasione, farò il possibile per contribuire a far rinascere il Cocoricò a nuova vita, in vesti diverse…Ho tante idee: non penserei solo a rievocare gli anni ‘90, sono già proiettato nel 3000 io! E questo anche grazie al grande amore che mi è stato dimostrato da migliaia e migliaia di fan nella circostanza della sua chiusura.

 

Un fotogramma tratto dal party d’inaugurazione di Villa La Superba

Nel frattempo, la tua vita è stata movimentata dalla miriade di eventi che ormai ne sono diventati parte integrante…Ad esempio, il Life Ball di Vienna. Cosa ci racconti della tua partecipazione a quella che pare sia l’ultima edizione di uno show che ha fatto storia?

Vedi, è un segno dei tempi: anche questo evento, che per 26 anni ha alimentato l’immaginario artistico e creativo dell’ambiente queer a livelli di qualità altissimi, con contributi di artisti persino hollywoodiani …pare che chiuda i battenti. Devo dire che quest’ ultima edizione è stata particolarmente sentita, anche se la mancanza di sponsor istituzionali importanti l’ha un po’ penalizzata. La presenza del famoso Circo Roncalli di Amburgo mi ha spronato a rappresentare uno dei miei personaggi preferiti, il clown bianco, in una versione scenografica e bizzarra indossando un costume raro e prezioso (comparso anche nel film “I Clown” di Fellini) della collezione privata di Antonio Giarola, veronese regista circense e teatrale di fama internazionale.

 

Il Principe al Life Ball di Vienna nei panni del clown bianco

Anche stavolta ho accolto i vip presenti nella reception per la cena di gala e poi mi sono esibito per Redbull insieme a David Morales: è stato un bellissimo finale. Qualcuno dice che il Life Ball andrà avanti comunque…Speriamo! Sta di fatto che la società, in qualche modo, sta implodendo. E bisogna reagire, altrimenti si perde il passo con la libertà, con la libertà di espressione e con il fatto di sentirsi a proprio agio in ogni veste che si decide di indossare. Per me è una grossa preoccupazione: sono segnali brutti. Nei decenni abbiamo cercato di lavorare, anche attraverso il Teatro Notturno e così via, per abbattere limiti e pregiudizi affinché tutti potessero sentirsi bene nella propria pelle; adesso, invece, pare che qualcuno voglia fare dei passi indietro suscitando disagio in persone che cominciavano a vivere la loro dimensione serenamente, senza fare nulla di male agli altri.

 

Ricordi del Life Ball di Vienna. Il Principe con Dave Morales…

…e con il top model Nyle di Marco

Noi andiamo avanti, sperando sempre che si possa recuperare quello che è stato fatto finora. Il Life Ball di quest’ anno è stato bellissimo, molto emozionante, anche un po’ malinconico soprattutto da parte dell’organizzatore Gery Keszler, che ha fatto un discorso molto toccante. Neppure la città di Vienna vuole rinunciare a questo evento che la pone in una vetrina internazionale meravigliosa; tra l’altro, a tutt’oggi il Life Ball (in collaborazione con importanti associazioni internazionali) ha raccolto oltre 30 milioni destinati alla la ricerca sull’ Aids…I risultati si cominciano a vedere. Interrompere questo flusso perché politicamente non si vede più la necessità di organizzare l’evento, secondo me è sbagliato. Bisogna ribadire che l’Aids esiste ancora e che, purtroppo, per l’ignoranza e la mancanza di informazione il contagio sta ritornando alla ribalta. Mettere la parola “fine” sul Life Ball sarebbe quindi sciocco, anche dal punto di vista dello spettacolo e dell’immagine: Vienna in quei giorni è il centro dell’Europa, del mondo, e tra l’altro ricorda il Carnevale di Venezia. Ecco perché amo tanto quell’ evento: perché è un gran Carnevale!

 

Maurice al Life Ball insieme alla Principessa Lilly von Wittgenstein e un amico

Giorni fa è venuta a mancare una figura leggendaria del cinema e del teatro italiano, Franco Zeffirelli. Hai avuto modo di conoscerlo e, in ogni caso, come lo ricorderesti?

E’ stato un grande Maestro. Ho avuto l’onore di collaborare con lui a cavallo tra il 1989 e il 1990 per il “Don Giovanni” di Mozart al Metropolitan – che vedeva il grande Samuel Ramey protagonista – in qualità di assistente (dell’assistente…dell’assistente…) alla produzione, lo conoscevo bene. Ci siamo incontrati a Venezia durante una serata di gala, era il presidente del concorso “Maria Callas, Voci nuove per la lirica” e grazie a Bruno Tosi e Uto Ughi abbiamo fatto amicizia. Dopo la cena a palazzo Malipiero, dove ebbi modo di intrattenere la prestigiosa giuria tra cui c’erano i mitici soprano Renata Scotto e Magda Olivero, Zeffirelli mi invitò a New York, dove, appunto, lavorai con lui per qualche mese. Successivamente ci perdemmo di vista, ma quando capitava di ritrovarsi ci salutavamo e chiacchieravamo molto volentieri… Se Lindsay Kemp è mio indiscusso  mentore, poter vantare una collaborazione con Zeffirelli è per me comunque un onore! Lo porterò sempre nel cuore: era un grande.

 

Ancora un momento immortalato al Life Ball. Qui Maurice è davanti al Municipio di Vienna, sede dell’ evento

Immagino che chiunque, pensando all’estate del Principe Maurice, ti immagini mentre ti esibisci “all night” nei club, la techno martellante come sottofondo. Ma anche il Principe andrà in vacanza, giusto? Vorremmo avere, se possibile, delle anticipazioni…

La mia vacanza è andare a Palma di Maiorca, a casa mia, nel poco tempo libero che mi rimane! Tra l’altro, a Palma ho in previsione un evento molto bello: privato, raffinato…In linea con il mio motto attuale, lo definirei “Meno club, più Kabaret”. In un esclusivo hotel, infatti – il Portals Hills – mi esibirò in uno show di apertura della stagione. O meglio, la stagione è già iniziata ma desiderano che io mi presenti, e a me piace molto l’idea di entrare in questo circolo. Poi ci saranno delle serate in discoteca e lavorerò in Italia in svariate sedi, rifacendomi anche al prodotto techno che mi appartiene…Sebbene ora, come ti accennavo, io sia più orientato verso la dimensione teatrale e nell’organizzazione di happening vari. Le mie esibizioni nelle Baleari mi porteranno sia a Maiorca che a Ibiza: vi aggiornerò di volta in volta! A Venezia, invece, tra gli eventi che attendo con impazienza c’è la Festa del Redentore del 20 luglio, che vi racconterò nel nostro prossimo appuntamento; non vedo l’ora di rivivere questa antica e bellissima tradizione veneziana che viene celebrata fino all’ alba, dapprima sull’ acqua e poi sulla spiaggia.

 

Tramonto a Maiorca

A proposito di club, la società associa non di rado il mondo della notte allo sballo. Che ne pensi e quale sarebbe, in quel caso, la “ricetta alternativa” che il Principe Maurice proporrebbe ai giovani?

Non esiste una ricetta alternativa. L’alternativa è solo informarsi di più, parlare di più di questo problema, perché purtroppo la marcia indietro che hanno fatto le istituzioni a livello di prevenzione ha creato non poco disagio: bisogna imparare a conoscere gli effetti della droga. Non parlandone, drogarsi viene considerato quasi come qualcosa che si può fare tranquillamente. Il vero problema è che non si capisce che cos’è la droga, non il contenitore dove potrebbe succedere una tragedia (ad esempio la discoteca, il bar e così via…). Perché potrebbe succedere ovunque. Anzi, il fatto che non esistano luoghi di aggregazione fa disperdere i giovani e non si ha modo di comunicare direttamente con loro, il che non è l’ideale. Non esiste una forma di divertimento immune, volendo ti puoi drogare anche per andare a messa, oppure a scuola: ci sono ragazzi, per esempio, che si drogano prima delle lezioni pensando di potenziare le proprie prestazioni. Il problema non è che tipo di divertimento proporre affinché i giovani non si droghino, ma informare i giovani sui pericoli della droga e sulla prevenzione, aggiungerei anche dal punto di vista del contagio di svariate malattie (come appunto l’Aids). La società non può abbandonare i giovani a se stessi, deve informarli. Potrebbe essere l’inizio della soluzione di questo grande problema. Non esiste, quindi, una ricetta alternativa dal punto di vista del divertimento ma esiste una ricetta dal punto di vista sociale: cominciamo ad incontrare i giovani ed a spiegare a cosa vanno incontro se vogliono provare l’esperienza della droga.

Concludo con l’anniversario che ti lega a questa rubrica: oggi, infatti, “Sulle tracce del Principe Maurice” compie un anno: qual è il tuo bilancio e come definiresti con un aggettivo il nostro connubio?

Io sono contentissimo di questo appuntamento che mi obbliga un po’ a fare il punto della mia situazione, anche perché mese dopo mese mi rendo conto di quante cose belle faccio! E’ un appuntamento che mi gratifica sotto molti punti di vista. Diventa quasi la cronaca della mia vita: come a corte esistevano gli storiografi del Principe, Silvia Ragni fa la storiografia delle mie avventure notturne, diurne e in giro per il mondo. E’ un bel materiale sul quale posso anticipare che vorrò eventualmente, più avanti, cominciare a scrivere la mia storia. Quindi, grazie a questa rubrica mi è venuta voglia di raccontarmi in maniera ancor più esaustiva prima che manchi la memoria e che io rincoglionisca del tutto (ride, ndr.)…Di raccontare questa vita straordinaria che ho il piacere di vivere! Poi è logico che per VALIUM io evidenzi gli avvenimenti più belli e più intriganti, ma anch’io ho i miei momenti no. Momenti di sofferenza, anche davanti a questa ignoranza che dilaga, a questo rigurgito di omofobia e di xenofobia che non posso condividere, oppure a causa della natura che soffre. Però, nonostante gli inevitabili problemi, grazie alle nostre conversazioni periodiche mi rendo conto che la mia vita è piena di cose che mi rendono felice e delle quali sono fiero. Una definizione per “Sulle tracce del Principe Maurice”? Direi un salotto che, nell’ intimità della nostra amicizia, attraverso VALIUM viene condiviso con tutti i lettori ed è ormai diventato un appuntamento irrinunciabile. Ad Maiora! Adoro portare a tante persone un momento di sorriso, di speranza e di divertimento…

 

Il Principe “clown bianco” con lo sfondo di una scenografia sfarzosa al Life Ball di Vienna

 

 

Photo courtesy of Maurice Agosti