L’Autunno a tavola

 

Uva, castagne, funghi, fichi, zucche, mele, lenticchie, broccoli, frutta secca, cereali integrali, mais, cavoli, melograno…La tavola, in Autunno, si riempie di una miriade di cibi, di sapori e di colori. Sono cibi salutari, che ci aiutano ad affrontare al meglio il cambio di stagione: contengono dosi massicce di vitamine, nutrienti, sali minerali, proteine, antiossidanti, omega 3; rinforzano il sistema immunitario aiutandoci a prevenire i malanni da raffreddamento e donano una sferzata di energia all’organismo. I benefici che apportano sono innumerevoli, impossibile elencarli tutti. Possibilissimo, invece, è includere questi cibi nella nostra dieta per avvalerci di un mirabile connubio di salute e gusto che ci accompagni nella nuova stagione.

 

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Davanti al mare: quel profondo senso di benessere e di libertà

 

Il mare è libertà (come dicevamo ieri), il mare è benessere. Non solo fisico, ma anche mentale. Ed è un benessere che percepiamo attraverso i cinque sensi. Bisogna però fare una premessa: il paesaggio marino riveste un ruolo primario in quel senso di profonda serenità. L’ambiente, infatti, è ricco di ioni positivi e negativi. Gli ioni positivi risultano piuttosto dannosi per l’organismo e possono provocare insonnia, depressione, nervosismo, spossatezza, problemi alla tiroide; incentivano inoltre la produzione dei radicali liberi. Gli ioni negativi, massicciamente presenti negli ambienti contenenti acqua come le cascate, i temporali, le fontane e soprattutto il mare, sono invece altamente benefici per il corpo e la mente:  li stimolano e rilassano al tempo stesso, riequilibrando i livelli di serotonina prodotti dal cervello. Non dimentichiamo che la serotonina, detta anche “ormone del buonumore”, svolge una funzione chiave per il benessere fisico e mentale. Ed è stato scientificamente attestato che gli “spazi blu”, che beneficiano cioè della vicinanza dell’acqua, sono un autentico toccasana per la salute psico-fisica delle persone, poichè riducono lo stress e l’ansia con effetti positivi sull’umore.

 

 

Passiamo ora al rapporto tra il mare e i cinque sensi. Partiamo dalla VISTA: ammirando l’orizzonte sconfinato, perdiamo lo sguardo nell’immensità del mare. E’ un’esperienza rigenerante, che amplifica la nostra percezione visiva. Anche da questo aspetto ha origine il senso di libertà che proviamo davanti alla distesa marina; avvezzi come siamo a spazi ristretti come quelli del display del nostro smartphone, della TV o dei locali che straripano di gente, ritroviamo il piacere di osservare l’infinito. Abbandoniamo il caos, la frenesia quotidiana per immergerci in sensazioni di totale armonia con il cosmo, di benessere e relax. L’andirivieni ipnotico delle onde ha un effetto rilassante per la vista e per la mente, favorisce la meditazione. Non è un caso che, al tramonto, molti abbiano l’abitudine di praticare yoga in riva al mare.

 

 

Arriviamo dunque all’UDITO: il flusso ritmico delle onde coinvolge anche la nostra percezione degli stimoli uditivi. Il mare è calma e potenza a un tempo, e l’infrangersi delle onde sulla riva ne descrive entrambi gli aspetti. Questa melodia, magnetica e cadenzata, viene chiamata rumore bianco: include tutte le frequenze dello spettro del suono che interagiscono tra loro in perfetta sintonia. Il rumore bianco accarezza il nostro udito, ci avvolge nella sua magia. Racchiudendo tutte le lunghezze d’onda, attutisce qualsiasi rumore presente ed è in grado di stimolare le onde alfa, che il cervello produce in condizioni di profonda calma e rilassamento. Non solo udito, quindi: il rumore bianco favorisce un’esperienza distensiva a tutto campo.

 

 

L’OLFATTO beneficia, da sempre, dell’inconfondibile odore marino e di tutti i sali minerali che impregnano l’aria di mare. Innanzitutto lo iodio, fondamentale per la sintesi degli ormoni tiroidei, ma anche il calcio, il magnesio, il silicio, il potassio e il cloruro di sodio. Il profumo del mare è talmente unico e inebriante da aver ispirato innumerevoli fragranze che rievocano le atmosfere balneari.

 

 

Parlando del TATTO, non posso che far riferimento a una photostory pubblicata di recente, “A piedi nudi”, dove descrivo quanto risulti salutare  camminare a piedi scalzi lungo la battigia. In questo caso entrano in gioco la sensazione di libertà così come l’apparato circolatorio e l’ossigenazione sanguigna, stimolati dalle lunghe passeggiate in riva al mare. Ma non solo: il contatto del piede con l’acqua marina allevia lo stress e promuove una sensazione di relax tale da risultare estremamente proficuo per chi soffre di disturbi da dipendenza o correlati ad eventi traumatici.

 

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Bere acqua fa bene. Ecco perchè

 

Quando fa molto caldo, l’imperativo è bere acqua il più possibile. Ma quali sono i benefici che l’acqua apporta al nostro corpo? Partiamo da un presupposto: l’acqua, un nutriente importantissimo, è presente nel corpo umano in una percentuale del 65% circa. Mantenersi idratati è fondamentale per il funzionamento di tutto l’organismo, permettendo alle strutture biologiche di crescere e rinnovarsi costantemente. La quantità di acqua che gli esperti consigliano di bere ogni giorno è compresa tra un litro e mezzo e i due litri. Andiamo quindi a scoprire i benefici dell’acqua punto per punto.

  • I muscoli contengono il 75% di acqua, essenziale affinchè svolgano qualsiasi tipo di attività motoria. Bere è indispensabile perchè dota i muscoli e le articolazioni dell’ideale lubrificazione, inoltre è stato dimostrato che una corretta idratazione è strettamente correlata al successo della performance sportiva.
  • All’ interno delle cellule è incluso il 40-50% dell’acqua presente nel nostro corpo. Bere è fondamentale per conservare l’elasticità della pelle e mantenerla tonica, compatta, luminosa. Con l’avanzare dell’età, quando l’epidermide comincia a perdere elasticità e idratazione, bere molta acqua è un ottimo antidoto per ripristinare i liquidi in ogni strato cutaneo e contrastare la comparsa delle rughe.
  • La temperatura del corpo è regolata dall’acqua. Con il caldo torrido, l’acqua evapora per raffreddarlo e per far sì che non assorba troppo calore. Chi non beve a sufficienza non è in grado di reggere lo stress a cui l’afa sottopone l’organismo, in quanto è privo di “scorte” di liquidi che lo termoregolino.
  • L’acqua lubrifica le mucose orali ed è imprescindibile per deglutire il cibo: non è un caso che la saliva contenga acqua al 98%. La disidratazione risulta deleteria sia per la deglutizione che per l’articolazione dei suoni e la salute dentale, perchè provoca secchezza nel cavo orale.
  • Bere acqua è tassativo per favorire il processo digestivo e il funzionamento dell’intestino. Una delle conseguenze più frequenti della disidratazione è rappresentata dalla stitichezza. L’acqua ammorbidisce le feci e accelera il transito intestinale.
  • La cornea e il corpo vitreo, due componenti dell’occhio umano, sono composti di acqua al 90%. Idratarsi adeguatamente è salutare per la vista e previene fenomeni ottici come le miodesopsie, le cosiddette “mosche volanti”.
  • Non bevendo acqua a sufficienza, si può incorrere in dei cali di pressione. La disidratazione, infatti, provoca una riduzione del volume di sangue circolante causando ipotensione arteriosa.

 

 

  • Bere molta acqua fluidifica il muco e si rivela un toccasana per l’apparato respiratorio: i polmoni ne beneficiano ampiamente. Il ristagno del muco, al contrario, favorisce svariate patologie respiratorie.
  • L’acqua è fondamentale per l’eliminazione delle tossine, le sostanze di scarto del nostro organismo. Vengono espulse tramite organi quali i reni, il fegato, l’intestino, la pelle (con la sudorazione): in questi processi, l’acqua svolge un ruolo chiave.
  • I reni, che attraverso le urine eliminano le sostanze di scarto e mantengono l’equilibrio idrosalino nell’organismo, risentono particolarmente dei benefici dell’acqua. L’acqua li aiuta a diluire gli scarti e a prevenire pericolosi sovraccarichi. La disidratazione, invece, favorisce la formazione dei calcoli renali.
  • Un altro importantissimo ruolo svolto dall’acqua, consiste nel distribuire le sostanze nutritive in tutto il corpo. Tra i nutrienti che ingeriamo, infatti, non sono rari quelli idrosolubili, cioè che si sciolgono nell’acqua. L’acqua è il veicolo che li trasporta nell’apparato circolatorio, da dove poi, unitamente all’ossigeno, si diramano nell’ intero organismo.
  • Bere incrementa il metabolismo, aiuta a bruciare calorie e stimola la combustione dei grassi.
  • Per chi fa sport, l’acqua è portentosa: dona energia ai muscoli e previene i crampi e le distorsioni. Dopo l’attività fisica, inoltre, reintegra tutti i liquidi dispersi con il sudore.
  • L’acqua è energetica, combatte il senso di stanchezza e favorisce la concentrazione, rafforzando le abilità cognitive.
  • Attenzione: bere troppa acqua fa altrettanto male che berne poca. Non superate mai i due litri al giorno per non rischiare un’intossicazione da acqua, una condizione molto grave.

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Gli innumerevoli benefici di un bagno in mare e dell’acqua marina

 

Ai benefici di un bagno in mare ho già accennato in questo articolo dedicato a come proteggersi da Caronte e dalle sue temperature infuocate. Oggi, però, voglio approfondire l’argomento. Perchè lo merita: l’acqua di mare, che contiene sale in una quantità di 35 grammi per ogni litro, è un vero e proprio toccasana per il nostro corpo. Ippocrate, considerato il padre della medicina, aveva scoperto le sue virtù sin dai tempi dell’Ellade. In particolare, aveva constatato l’azione disinfettante, cicatrizzante e antidolorifica dell’acqua marina, ma si era concentrato anche sulla sua efficacia nella prevenzione delle infezioni. Gli antichi Greci la utilizzavano per combattere le infiammazioni delle articolazioni e delle ossa, patologie come l’asma e le dermatiti. Possiamo dire che sono stati dei grandi precursori: l’acqua di mare, infatti, è una miniera di sostanze preziosissime per l’organismo umano.

 

 

Il mare è straordinariamente ricco di minerali. Contiene magnesio, iodio, calcio, sodio, silicio, oltre che numerose sostanze biologiche che ottimizzano il metabolismo e il funzionamento del sistema ormonale. L’acqua marina, inoltre, svolge un’azione benefica per le ghiandole endocrine (tra cui l’ipotalamo, l’ipofisi, la tiroide), con risultati che si ripercuotono positivamente su tutto l’organismo.

 

 

Ma perchè quando ci immergiamo in mare proviamo un’immediata sensazione di relax? E’ molto semplice: ancora una volta, grazie alle sostanze presenti nelle sue acque. Il bromo, contenuto in quantità sufficienti, ha rinomate virtù distensive; il magnesio combatte la ritenzione idrica e riduce il volume dei liquidi nel corpo; il sale purifica la pelle, depositandosi sull’epidermide dove rimane anche per svariate settimane.

 

 

Per la pelle, l’acqua di mare si rivela miracolosa: è in grado di curare un gran numero di dermatiti, oltre che condizioni croniche quali la psoriasi e l’eczema, grazie all’acido salicilico in essa contenuto. I minerali che abbondano nel mare possiedono spiccate proprietà antinfiammatorie, risultando altamente benefici per le ossa, i muscoli e le articolazioni; di conseguenza, alleviano i reumatismi e l’atrite. L’effetto antinfiammatorio è dovuto alla salutare azione che i minerali esercitano sul fegato, sui reni e sulla pelle, spronandoli a eliminare le tossine con la massima rapidità. Gli ioni negativi del sale dell’acqua marina sono l’ideale per garantire il benessere dei bronchi, dei polmoni e dell’apparato respiratorio in generale, mentre lo iodio è un toccasana per il sistema endocrino e soprattutto per la tiroide.

 

 

Un bagno in mare è sinonimo di buonumore e serenità. Ciò accade perchè nuotando compiamo un’attività fisica che, in quanto tale, rilascia endorfine, i cosiddetti “ormoni della felicità”. Lo stress e le tensioni si dissolvono per lasciar spazio a una sensazione di profondo benessere.

 

 

Persino il sistema immunitario viene rafforzato da un bagno in mare. L’organismo deve abituarsi a reagire alle variazioni della temperatura corporea; tutto ciò, insieme al movimento compiuto attraverso il nuoto, incrementa il numero dei globuli bianchi (adibiti alle difese). A proposito di nuoto, basti dire che, da sempre, viene considerato lo sport più completo: tonifica e potenzia i muscoli di tutto il corpo ed è portentoso per i polmoni, che si allenano a incamerare una sempre maggiore quantità di ossigeno. Nuotare è anche benefico per la circolazione, perchè ottimizza l’afflusso dei liquidi negli arti inferiori. Inoltre, incrementa l’ossigenazione del sangue, riduce la frequenza cardiaca e respiratoria e abbassa la pressione.

 

 

La lista dei benefici, come vedete, è interminabile: approfittiamo del refrigerio che offre un bagno in mare per non lasciarcene sfuggire neanche uno.

 

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Combattere Caronte: i tre frutti più ricchi d’acqua

 

Quali sono gli alimenti più ricchi di acqua? Sicuramente, la frutta e gli ortaggi. E con Caronte all’opera che fa salire le temperature a dismisura è necessario farne buon uso, perchè il consumo giornaliero di acqua dovrebbe attestarsi intorno ai 2 litri/2 litri e mezzo. La frutta estiva, in particolare, è golosissima e si presta ad essere degustata anche sotto forma di rinfrescanti bevande. Ma quali sono i frutti che contengono le maggiori quantità di acqua? Ve ne presento tre, i più dissetanti in assoluto.

 

Il cocco

 

Il frutto della Cocos Nucifera viene considerato l’essenza stessa dell’ Africa, patria di Caronte. Contiene il 95% di acqua: quando è ancora acerba, la noce di cocco racchiude un liquido biancastro dolcissimo e refrigerante detto acqua di cocco. L’acqua di cocco è una miniera di proprietà benefiche, un prezioso integratore di nutrienti e sali minerali. Tra questi troviamo il potassio, il magnesio, il sodio e il calcio, essenziali per idratare il corpo e fornire energia. L’acqua di cocco, inoltre, svolge un’azione stimolante per gli ormoni tiroidei e per il metabolismo; favorisce la digestione grazie ai molteplici enzimi bioattivi che contiene ed è un toccasana per l’apparato gastrointestinale. Tra i suoi punti di forza risaltano l’assenza di grassi, lattosio e glutine, motivo per cui può essere consumata anche dagli intolleranti a queste sostanze. E’ consigliabile bere 40-50 ml di acqua di cocco quotidianamente per godere al massimo di tutti i suoi benefici.

 

 

L’anguria

 

Il cocomero è’ composto di acqua al 95%, prova ne è il fatto che in molte lingue la parola “acqua” viene inclusa nel suo nome: gli inglesi lo chiamano watermelon, i tedeschi Wassermelone, i francesi melon d’eau. Ma il Cucumis Citrullus o Citrullus Vulgaris, oltre a dissetare adeguatamente, possiede molte altre virtù. Innanzitutto è ipocalorico, per cui se ne possono consumare diverse fette senza il rischio di metter su qualche chilo di troppo, e poi contiene un discreto numero di proteine, fibre, vitamine come la vitamina C, A e B6, sali minerali quali il potassio, il fosforo e il magnesio. L’anguria svolge quindi un’efficace azione depurativa, energetica, antiossidante, saziante e combatte la ritenzione idrica. Pare anche che la citrullina, un aminoacido di cui abbonda, sia un afrodisiaco naturale che potrebbe sostituire il Viagra.

 

 

Il melone

 

Contenente il 90% di acqua, il Cucumis Melo è un frutto dolcissimo e molto dissetante: due caratteristiche che lo accomunano all’anguria e alla noce di cocco. Ricco di beta-carotene, rafforza la vista e migliora la salute dei denti e delle ossa. Contiene dosi massicce di vitamina A e C, perciò è un potente antiossidante; stimola l’organismo a produrre melanina incentivando l’abbronzatura e proteggendo la pelle dai raggi solari nocivi. Svolge una valida azione depurativa, diuretica e refrigerante, ma viene anche molto utilizzato in cucina: sono celebri, in tal senso, i tipici abbinamenti estivi del melone con il prosciutto o i gamberetti, ottimi per un pasto veloce e leggero. Nessun problema per la linea, giacchè il Cucumis Melo vanta un apporto calorico esiguo ed è ricco di fibre, che bilanciano la sensazione di sazietà.

 

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Abbronzatura e cambiamenti climatici: la tintarella del 2024 e le sue esigenze

 

I cambiamenti climatici, il riscaldamento globale, influiscono sull’ esposizione al sole e sulla tanto agognata abbronzatura? La risposta è sì. A causa delle continue emissioni di gas serra, il nostro pianeta risulta più caldo di 1.5° C in confronto all’era precedente all’industrializzazione. Alcuni studi hanno rilevato, inoltre, che in questi ultimi anni sono state registrate temperature da record, le più bollenti in assoluto mai monitorate finora. La salute umana certamente ne risente, ma anche quella di tutte le creature viventi. In un simile scenario, è molto facile intuire i danni scaturiti da un’esposizione non protetta ai raggi ultravioletti: ustioni, dermatiti atipiche, invecchiamento cutaneo e carcinomi della pelle sono i più temibili. Persino la moda, consapevole dei pericoli causati dai cambiamenti climatici, si è resa protagonista di un’interessante iniziativa. Brand del calibro di Adidas, Nike, The North Face, Patagonia e Uniqlo hanno recentemente immesso sul mercato capi contraddistinti dall’UPF, Ultraviolet Protection Factor: sono realizzati con tessuti che vantano un fattore di protezione solare, proprio come le creme destinate al viso e al corpo, e hanno la capacità di bloccare parzialmente o totalmente i raggi UV. Il sole rovente, infatti, è in grado di “oltrepassare” la copertura dei vestiti.

 

 

Anche l’industria del beauty, naturalmente, sta lanciando prodotti sempre più in linea con le esigenze di protezione della pelle. I solari oggi si avvalgono di formule innovative e specifiche tecnologie per garantire il benessere cutaneo del presente e del futuro: salvaguardare la pelle dagli effetti nocivi dei raggi UVB e UVA è tassativo, e va fatto con una protezione sistematica. Marchi come Shiseido offrono esclusivamente solari con SPF (Sun Protection Factor) dal 30 in su, ma è importante sottolineare che la pelle va protetta al mare così come in città. Per tutelarla dai raggi nocivi, infatti, andrebbe  schermata quotidianamente; non è un caso che un sempre maggior numero di prodotti dedicati allo skincare sia arricchito da un fattore di protezione solare: creme idratanti, fondotinta, lip balm, linee make up e via dicendo sono ormai rigorosamente all’ insegna della cura e della difesa della pelle. Tornando ai solari, il trend di stagione (dove “trend” non indica una mera tendenza, bensì un filone ispirato da una nuova presa di coscienza) impone l’utilizzo di prodotti caratterizzati da un SPF il più elevato possibile.

 

 

Perciò, se amate l’abbronzatura, via libera al sole, ma mai nelle ore più infuocate e con la pelle adeguatamente salvaguardata da un solare ad alto fattore di protezione.

 

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Le ondate di sabbia del Sahara: cause e rischi

 

“Piove” di nuovo sabbia sulle nostre strade: un fitto pulviscolo proveniente dal deserto del Sahara ricopre le auto, l’asfalto, i mezzi a due ruote. A volte la polvere rossa è individuabile mentre aleggia nell’aria; altre volte è impercettibile, distinguibile solo quando si posa sulle superfici. Più spesso, però, è ben visibile nel cielo, che tinge di un colore giallo-arancio. In questi giorni, l’ondata di sabbia sahariana sta invadendo l’Italia, la Francia e diversi paesi dell’Europa centrale. Poi proseguirà in direzione Sud-Est e nell’area del Mediterraneo Orientale. Si tratta di un fenomeno direttamente associato all’anticiclone africano, che ha ormai definitivamente soppiantato l’anticiclone delle Azzorre, quello che contraddistingueva le estati miti (e non bollenti) degli anni scorsi. L’asse inclinato dell’area di alta pressione, combinato con gli sferzanti venti che giungono da Sud, determina lo spostamento del pulviscolo sahariano e la sua traiettoria; in Italia è arrivato mercoledì e fino a venerdì si è abbattuto sul Centro-Nord, mentre nel weekend si dirigerà verso Sud.

 

 

Ma quali rischi comporta, per la salute, un simile avvenimento? Come cambia la qualità dell’aria, quando si impregna di sabbia del Sahara? Secondo Alessandro Miani, presidente della Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale), non si tratta di sabbia bensì di polveri sottili depositatesi sul più grande deserto del globo. Al contrario della sabbia, infatti, queste polveri possono volare con il vento e percorrere lunghissime distanze: pare che ogni anno se ne librino nell’aria 180 milioni di tonnellate. Il pericolo è rappresentato dai metalli pesanti presenti internamente alle polveri, e al mix che si origina quando vengono a contatto con gli inquinanti atmosferici: inalando questa miscela di sostanze, soggetti a rischio come chi è affetto da patologie respiratorie, anziani, bambini e cardiopatici, potrebbero risentirne. Sarebbe quindi opportuno esporsi il meno possibile alle polveri provenienti dal Sahara.

 

 

In base a uno studio dell’Università di Lancaster, la sabbia del deserto nordafricano si presenta di colore rosso in quanto è ricca di ossidi di ferro, la cui principale caratteristica è l’essere magnetici. In particolare l’ossido di ferro (III), che veniva utilizzato in tutti i supporti adibiti alla registrazione. A monte delle ondate di sabbia sahariana, comunque, è pressochè certo che ci siano il riscaldamento globale e i fenomeni atmosferici ad esso collegati. In parole povere, anche l’arrivo della sabbia del deserto sarebbe una delle nefaste conseguenze dei cambiamenti climatici. E’ questo il motivo per cui il CAMS (Copernicus Atmosphere Monitoring Service) sta monitorando costantemente l’atmosfera allo scopo di rilevare le variazioni nella qualità dell’aria rispetto a un fenomeno ormai sempre più frequente.

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Bici in città: una scelta sostenibile e salutare

 

In paesi come l’Olanda è un’abitudine consolidata: in bicicletta ci si sposta normalmente, in ogni stagione e ad ogni ora del giorno. Ma in Europa, a breve, l’utilizzo delle due ruote verrà incentivato ovunque. Recentemente, infatti, la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno stipulato la Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica, che esalta la funzione della bicicletta in quanto mezzo di trasporto all’insegna della sostenibilità, accessibilità e convenienza. La Dichiarazione intende promuovere la mobilità ciclistica tramite strategie che, tra l’altro, prevedono la realizzazione di un maggior numero di piste ciclabili e la loro separazione dal resto del traffico. L’ optimum potrebbe essere raggiunto grazie a un bilanciato connubio di mezzi non motorizzati e trasporto pubblico: è un dato di fatto che le emissioni di CO2 provengono per il 15% dalle automobili, a tutt’oggi il veicolo più utilizzato per gli spostamenti in città. La cosiddetta “mobilità dolce”, al contrario, migliorerebbe la qualità della vita e azzererebbe l’inquinamento, con notevoli benefici sia per la decongestione del traffico che per la salute umana.

 

 

Scegliere la bici apporta vantaggi sotto molteplici punti di vista. Innanzitutto è un toccasana per il nostro benessere fisico: pedalare almeno mezz’ora al giorno aiuta a bruciare calorie, fa bene al cuore, tonifica i muscoli e rende più agili le articolazioni. L’apparato cardiocircolatorio risente positivamente degli effetti salutari dell’andare in bicicletta, ma anche l’umore ne trae giovamento. Se la pedalata dura circa un’ora, infatti, la produzione di endorfina sale alle stelle: ciò equivale a fare il pieno dell’ormone della felicità e a combattere lo stress più che efficacemente.

 

 

La bicicletta, come è stato riconosciuto anche dalla Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica, è un mezzo di trasporto sostenibile. E a beneficiarne appieno è l’ambiente: utilizzare la due ruote contribuisce a snellire il traffico, riducendo notevolmente le emissioni di CO2 (responsabili insieme alla massiccia produzione di petrolio, gas e carbone del cosiddetto “effetto serra”, principale causa del cambiamento climatico) e l’inquinamento acustico, un’enorme fonte di disagio per i cittadini. Andare in bici, dunque, purifica l’aria e ottimizza anche la fruizione degli spazi urbani, poichè una due ruote non ha bisogno di grandi parcheggi. Aggiungo che, in un numero sempre più vasto di città italiane, sta prendendo piede l’uso di appositi cicloposteggi.

 

 

La bicicletta risulta molto più economica rispetto all’auto: è una realtà innegabile. Basti pensare che non ha bisogno di carburante, assicurazione, bollo e alti costi di manutenzione. A proposito di costi, pedalando si risparmiano quelli della scuola guida e dei parcheggi, per non parlare di eventuali multe. Secondo una statistica, una bici è 26 volte meno dispendiosa in confronto a una macchina. Bisogna poi considerare l’agilità degli spostamenti, che l’utilizzo di una due ruote garantisce senza ombra di dubbio.

 

 

Ma a che punto siamo, in Italia, riguardo alle piste ciclabili? A Genova si prevede di arrivare a una lunghezza di 150 km rispetto agli attuali 70 entro il 2025; a detenere il podio delle città con le piste ciclabili più lunghe sono tuttora Modena e Reggio Emilia, che vantano oltre 190 km di percorso riservato alle biciclette. Subito dopo arriva Ferrara, con i suoi 150 km di piste. Sicuramente siamo ancora lontani dai modelli del Nord Europa, un vero e proprio paradiso per i ciclisti: Helsinki, ad esempio, può contare su una media di 20 km di piste ciclabili ogni 10.000 km, mentre la media di Amsterdam corrisponde a 14 km e quella di Copenaghen a 8 km. Preciso che sto prendendo in considerazione soltanto i percorsi metropolitani. In Italia, tanto per fare un esempio, la pista del Garda by Lake (ribattezzata non a caso “ciclovia dei sogni”) raggiunge ben 190 km di lunghezza. Viene considerata la più bella della nostra penisola perchè si snoda lungo il lago di Garda e sembra quasi sospesa sull’acqua. Partendo da Capo Reamol, vicino a Limone del Garda, la ciclovia dei sogni attraversa tre regioni: la Lombardia, il Trentino Alto Adige e il Veneto. Si tratta però di un percorso prettamente turistico.

 

 

 

Le Isole delle Piume

 

“Al centro del Golfo di Botnia, quasi a metà strada tra la Finlandia e la Svezia, si trovano delle isolette verdeggianti, le Isole delle Piume. Sono un vero splendore! Nessuno crederebbe mai che nel bel mezzo del mare inospitale, dove nelle notti d’autunno le onde sono alte come case e le navi rischiano il naufragio, ci siano delle isole così belle, verdi e soleggiate a offrire un riparo sicuro al navigante stanco. Lì non imperversano tempeste, non si frangono le onde, nè i gabbiani levano i loro gridi monotoni. Lì tutto respira pace e serenità: il vento si placa, le onde sonnecchiano, gli uccelli cantano in sordina e il chiaro di luna sparge i suoi riflessi dorati sugli alberi e sui fiori profumati che si dissetano alla rugiada nel fresco della sera. Ah che sollievo, che conforto, per chi su una barchetta lotta tra i flutti della vita, trovare riparo su un lido bello e propizio come le Isole delle Piume. Molti però le cercano invano: vengono sballottati dai flutti giorno e notte senza mai avvistarle. Altri per scovarle darebbero mari e montagne d’oro, eppure per loro quelle isole felici restano immerse negli abissi marini. Perchè le Isole delle Piume sono un luogo strano e misterioso. Non c’è marinaio abbastanza abile ed esperto, avesse pure fatto il giro del mondo, da trovarle alla luce del giorno, quando splende il sole e uomini e bestie lavorano di buona lena. Se invece è stanco per la fatica e la lunga veglia e si corica nella sua barchetta dopo aver recitato le preghiere della sera, ci arriva di sicuro, come guidato dalla bussola e dalle carte nautiche. Perchè alle Isole delle Piume ci si arriva solo attraverso tre rotte imperscrutabili, chiamate lavoro sodo, buona salute e coscienza tranquilla.”

Zacharias Topelius, da “Le Isole delle Piume”, in “Castelli d’Aria e altre fiabe finlandesi” (Edizioni Iperborea, 2023)

 

Focus sulla neve (che non cade più): tutti i benefici che apporta al nostro organismo e all’ecosistema

 

Silenziosamente, come i pensieri che vanno e vengono, i fiocchi di neve cadono, ognuno una gemma.
(William Hamilton Gibson)

 

Non so voi, ma io adoro la neve. Certo, sarà scomoda, soprattutto quando si tramuta in ghiaccio, ma tutto ciò per me non rappresenta un ostacolo. Al netto dei disagi, infatti, niente può eguagliare la magia dei fiocchi che cadono fitti, il candore di cui ammanta qualsiasi tipo di paesaggio. Eppure, l’Inverno 2023-2024 sembra proprio non volercela regalare: la neve non cade più, giornate simil-primaverili si susseguono una dietro l’altra mentre le temperature raggiungono una media quotidiana di 15 gradi. Il che non è affatto positivo. Ogni stagione ha le sue caratteristiche, e dovrebbe mantenerle per garantire l’equilibrio dell’ecosistema. Anche la neve, ad esempio, apporta molteplici benefici. Che sono importantissimi e per l’ambiente e per il nostro benessere. Coinvolgono la terra, la vegetazione, la qualità dell’aria…non è un caso che la saggezza popolare li abbia racchiusi in un significativo proverbio: “Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame”, come recita un detto della civiltà contadina. Ogni agricoltore, infatti, è concorde nel dire che la neve di stagione è fondamentale per l’abbondanza del raccolto. Quel meraviglioso manto di candidi fiocchi è composto da acqua gelata che, una volta posatasi sul terreno, si scioglie lentamente irrigandolo in profondità e senza creare ristagni. La pioggia, invece, specie quando è scrosciante, non viene trattenuta dal suolo e perde completamente la sua funzione di risorsa idrica, importantissima anche ai fini di favorire la fertilità del suolo. Il rilascio continuo e costante di acqua attuato dalla neve ha il vantaggio di ammorbidire la terra e di prepararla ad accogliere ogni tipo di vegetazione, coltivazione e varietà floreale.

 

 

Sapevate che la neve è fatta anche d’aria? Ciò fa sì che rappresenti una sorta di isolante termico che tiene il ghiaccio a debita distanza: salvaguarda, cioè, la mitezza della temperatura evitando che le gelate danneggino le piante; il gelo non riesce a penetrare nelle loro radici e di questo beneficiano soprattutto gli ortaggi più delicati, quelli che matureranno in Primavera, come le fave, i piselli, le cipolle, l’aglio e via dicendo. Ma non solo. La coltre immacolata che si adagia sui campi allontana i parassiti e gli animali, impedendo che questi ultimi bruchino la vegetazione. Le funzioni più importanti esercitate dalla neve sono, dunque, quella idratante e quella isolante, essenziali per mantenere in equilibrio l’ecosistema boschivo e agricolo. In virtù di risorsa idrica,  la neve scongiura anche l’aridità e l’erosione provocata dallo scorrimento dell’acqua piovana sul terreno.

 

 

Si dice poi che la neve “purifica l’aria”. Ma quanto c’è di vero in tutto questo, e soprattutto, in che modo purifica l’ambiente? Innanzitutto, si tratta di un’affermazione correttissima. I fiocchi si originano nella troposfera, lo strato areiforme situato a contatto con la superficie terrestre, ogni volta che le temperature scendono a circa 5 gradi sottozero. Affinchè i cristalli di ghiaccio si posino sul suolo, l’aria e la superficie del terreno non devono oltrepassare, rispettivamente, gli zero e i due gradi. Mentre volteggiano impalpabili, i fiocchi assorbono azoto e ammoniaca in dosi massicce, ovvero due componenti delle dannosissime polveri sottili. Ne consegue che, ebbene sì, la neve purifica l’aria! In più, mentre nevica non gela (abbiamo già parlato dei requisiti che devono avere le temperature per favorire la discesa dei fiocchi), ma il freddo che ci circonda ha un potente effetto tonificante sulla nostra circolazione e ci aiuta a bruciare calorie: organizzate delle lunghe camminate per usufruire di tutti i benefici che porta con sé la magica coltre bianca.

 

 

Vi farà sicuramente piacere sapere che la neve ritarda l’invecchiamento: le temperature che scendono a picco determinano un rallentamento dell’attività cellulare e, di conseguenza, i tessuti invecchiano con calma. E’ risaputo, inoltre, che quando il clima si attesta intorno allo zero depura l’aria dai virus e dai batteri. Non è un caso che l’influenza “esploda” subito dopo il Solstizio d’Inverno o quando l’Inverno sta volgendo al termine: le temperature, in quei periodi, solitamente sono più alte e i microbi non vengono intaccati dall’azione disinfettante del freddo.

 

 

Al di là della sua bellezza, della meraviglia di cui ci riempie ogni volta che cade (speriamo di non dover dire “che cadeva” a causa dei cambiamenti climatici), la neve ha quindi una funzione fondamentale per preservare gli equilibri della natura e del nostro organismo. Spero che molti di voi, dopo aver letto questo articolo, tornino ad attenderla con gioia scacciando via dalla mente il pensiero che porti con sè solo disagi, scivolate e difficoltà durante gli spostamenti.

 

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