Un Natale d’amore: gli auguri del Principe Maurice per il Natale 2024 – Speciale “Sulle tracce del Principe Maurice”

 

Un Natale dai mille volti e dalle mille sfaccettature: ecco come sarà il 25 Dicembre del Principe Maurice. La definizione, data la poliedricità dell’icona del Teatro Notturno, calza a pennello! Oggi Maurice torna su VALIUM per non mancare all’appuntamento con gli auguri rivolti ai suoi fan ed estimatori, ma lo ritroveremo a breve per una lunga chiacchierata dove ci racconterà tutte le news che lo vedono protagonista, compreso un progetto molto, molto speciale a cui ci ha accennato tempo fa. Torniamo, però, al Natale: quello del Principe si preannuncia in movimento, e tuttavia non sarà privo di momenti all’insegna del calore familiare. La foto di copertina di questo articolo è indicativa: un bel camino acceso attorno al quale riunirsi, chiacchierare, condividere la magia delle feste. Perchè Maurice, come ormai sapete bene, ha un animo profondo e una spiccata sensibilità; non è un caso che ami alternare i bagliori dei lustrini dei club al luccichio delle scintille del focolare. E’ il momento di lasciar spazio al nostro dialogo.  Vi invito a leggere l’intervista fino in fondo: gli auguri di Buon Natale del Principe, quest’anno, contengono un messaggio davvero toccante. E non si può che condividerlo appieno.

Le feste natalizie sono ormai imminenti. Le tue come saranno?

Purtroppo non riuscirò a stare in tranquillità con tutti i miei cari, anche perché la mia vita si dirama ormai tra Milano, Venezia e Palma di Maiorca. Passerò la notte di Vigilia a Palma, per il pranzo di Natale sarò a Milano con mia sorella mentre la sera stessa prenderò parte al Memorabilia in programma al Donoma Club di Civitanova Marche. Infine, tornerò a Milano per trascorrere Santo Stefano insieme a Flavia. Girerò come una trottola…e con tutte le difficoltà che oggi comporta il viaggiare in aereo, in treno e in macchina ho cominciato a camminare tantissimo, sono tornato alle origini dell’umanità! Camminare mi ha permesso di rimettermi in forma, mi ha ridato energia, anche perché camminando rifletti, pensi, fai, osservi…Il mio sarà un Natale in “pellegrinaggio” da una casa all’altra, un cammino di riflessione anche nei confronti della ricorrenza della nascita della straordinaria figura che è Gesù. Si può credere o non credere che sia il figlio di Dio, ma è innegabile che sia stato un profeta, una persona speciale, un portatore di bontà assoluta. Il Natale è una festa tenerissima. Io raccomando sempre di fare il presepe, perché il presepe appartiene alla nostra tradizione; l’albero di Natale lo inventò la Regina Vittoria per dare un’aria di festa al suo palazzo! Il mio Capodanno, poi, sarà pazzesco. Avrò l’onore di esibirmi in un evento al PalaRossini di Ancona, “The Sound of Glories”, patrocinato dal Comune del capoluogo marchigiano. E’ prevista anche una cena spettacolo dedicata a chi vuole aspettare la mezzanotte con noi: il menu gourmet e il mio dinner show, un format che tanto amo, saranno gli ingredienti base della serata.

 

 

Hai allestito anche quest’anno il tuo suggestivo e inconfondibile presepe “veneziano”?

No, purtroppo non ne ho avuto il tempo! In questo momento la mia vita è un vortice e voglio abbandonarmi completamente al suo impeto. A casa di mia sorella il presepe e le decorazioni non mancheranno, Flavia realizzerà i suoi ornamenti di design e a Palma di Maiorca il mio caro amico e assistente storico Sasha ha preparato un albero di Natale molto divertente, con addobbi “felini”, insieme a sua moglie Maryel: l’atmosfera natalizia, insomma, mi avvolgerà, seppure non nei panni di scenografo. Quest’anno sarò passivo, ammirerò le creazioni degli altri. Magari aggiungendo un tocco finale!

 

Casa Agosti vestita a festa con degli splendidi e preziosi addobbi

 

L’albero di Natale “felino” di Sasha e Maryel a Palma di Maiorca

Come ogni anno, i lettori di VALIUM attendono con gioia i tuoi auguri di Buone Feste. Quale messaggio dedichi loro per il Natale 2024?

Li invito a concentrarsi sulla riscoperta dell’amore. La nascita di Cristo è un atto d’amore di Dio nei confronti dell’umanità: Dio manda suo figlio tra noi per redimerci dai peccati. Ma al di là di questo risvolto religioso, dovremmo riscoprire il valore di volerci bene e di regalare (senza aspettarci nulla in cambio) amore il più possibile. Perché le cose vanno, vengono, si deteriorano, non piacciono più…mentre l’amore no, l’amore rimane. Quindi abbracciatevi, abbracciate i vostri cari, abbracciatevi tra voi, abbracciate voi stessi, se siete da soli: basta incrociare le braccia e stringerle attorno alle spalle perché il regalo di questo Natale sia anche e soprattutto l’amore. Con l’amore si sopportano tutte le intemperie della vita. Normalmente si augura salute, prosperità e via dicendo, ma se non c’è l’amore non c’è nulla. Che sia un Natale d’amore, quindi. Non occorrono regali che servono solo per esibire voi stessi. Il regalo più bello è un piccolo gesto, anche per strada: una persona che ti sorride…Una sera, per esempio, a Milano, ho incontrato una coppia di anziani che si tenevano per mano. Li ho fermati e gli ho detto: “Scusate, io non sono nessuno, ma devo dirvi che siete bellissimi! Posso abbracciarvi?” E loro, sorridendomi, mi hanno stretto forte. Un abbraccio è il regalo più bello, è aiutare chi ha bisogno davvero. Basta rinunciare a qualche leccornia o a qualche regalo inutile in più. Questo è un periodo difficile per l’umanità, dobbiamo riscoprire la potenza dell’amore. E nel “pacchetto amore” includo anche la pace: la pace interiore e la pace geopolitica; il mio augurio è che questa bella energia dell’amore possa circondare tutti e dare dei bei segnali anche ai potenti!

 

Il Natale milanese di Maurice

 

Franco Zeffirelli e il “mosaico” dell’esistenza

Franco Zeffirelli con Olivia Hussey durante le riprese di “Romeo e Giulietta” (1968)

Addio al Maestro Franco Zeffirelli, leggendario regista cinematografico, televisivo, teatrale (sue le messe in scena, tra l’altro, di innumerevoli opere liriche) oltre che scenografo, attore e sceneggiatore. Zeffirelli si è spento a Roma due giorni fa, ma i suoi funerali si terranno il 18 Giugno nella natia Firenze. Voglio ricordare il suo genio, la sua sensibilità, l’ intenso pathos che sprigionano i capolavori che ha diretto attraverso alcuni paragrafi tratti da “Autobiografia” (ed. Mondadori, 2006), il volume in cui, in prima persona, mette a nudo l’ anima e traccia il percorso di una straordinaria carriera. Un “grazie” dal profondo del cuore, Maestro Zeffirelli, per le vibranti emozioni che ha saputo donarci.

” Fu in quelle estati con la balia che scoprii il teatro. Strani personaggi, ben noti e amati da tutti, venivano a trovarci quasi ogni settimana. Si piazzavano attorno al fuoco la sera (…) a raccontare storie, storie fantastiche, tragiche, classiche, cui mescolavano fatti autentici e notizie del giorno. (…) Sapevano catturare la nostra immaginazione, il cuore batteva forte e gli occhi si riempivano di lacrime, ma poi si scoppiava a ridere con le storie comiche che chiudevano regolarmente quelle serate; per farci andare a letto rasserenati e senza il pericolo di fare brutti sogni. (…) Quando le estati finivano e si tornava a Firenze, portavo con me il ricordo delle magiche gesta di quei poveri girovaghi. Fu così che incominciai a popolare la mia fantasia con “teatrini” che fabbricavo con le mie stesse mani. “

” Il cinema ha sempre avuto un potere vulnerante su di me: ancor oggi rido e piango senza pudore, e credo appassionatamente a tutto quello che succede sullo schermo.”

” La vita è una rete di storie misteriosamente connesse fra loro. Tutto quello che succede, a pensarci bene, è la conseguenza di qualcos’altro, che poi dà frutti imprevisti e impensati. Quando oggi rivisito i miei diari degli anni andati, tutte quelle idee, tutti quei progetti ancora disordinati sembrano tessere di un mosaico che aspettavano di trovare il loro posto per “accadere”. Ho lavorato col mosaico quando studiavo all’ Accademia di Belle Arti, ed era sorprendente vedere come, alla fine, riuscivamo a formulare e a definire un’idea precisa con tutti quei frammenti colorati e disordinati; come il nostro cervello sapeva scegliere quelli che ci servivano. La vita è sempre colma di tessere sparse: elementi disuniti che hanno bisogno dell’ intervento preciso del nostro intelletto per organizzarsi. Ma la vita è anche seminata di svolte, di incontri all’apparenza senza un significato preciso, ma che poi hanno avuto il potere di dare una sterzata decisiva al corso della nostra esistenza. “

” Poco prima di incominciare le prove per “Romeo e Giulietta”, a maggio mi spostai dal mio caro quinto piano al centro di Roma a una bella villa in mezzo al verde, non lontano dall’ Appia Antica. Quando mi trasferii portai con me non solo zia Lide, Vige e tutto il mio circo, ma volli che venissero ad abitare con noi anche i protagonisti del film. Era una maniera un po’ inconsueta per preparare un film ma funzionò a meraviglia. Olivia (Hussey, ndr.) e Leonard (Whiting, ndr.) si sentirono subito in famiglia e provavano in giardino, Nino Rota componeva la musica in salotto, Robert Stephens e Natasha Perry studiavano le loro parti o nuotavano in piscina. Ogni tanto dovevo lasciare questo mondo di sogni per cercare gli esterni dove avrei girato il film, oppure controllare le costruzioni dei set a Cinecittà. Iniziammo le riprese il 29 giugno nella bella cittadina di Tuscania, poi ci spostammo a Pienza e a Gubbio (…) “

” Il dramma e la gioia della mia esistenza sono sempre stati di essere una persona capace di molteplici attività. Il che ha spesso creato problemi a chi vorrebbe a ogni costo catalogare ed etichettare il prossimo. Ma io, pirandellianamente, riuscivo a essere “uno, nessuno, centomila”. E anche con un certo successo. Potevo disegnare, dirigere, recitare, ed è sempre stato per me un piacere quasi perverso il saper fare tante cose, e riuscire a farle anche abbastanza bene, saltando dall’una all’altra. Ma questo ha avuto anche delle implicazioni negative sul complesso della mia carriera. “

” (…) come Shakespeare fa dire ad Amleto: “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”. E, alla fine, dobbiamo sempre tenere ben chiara davanti a noi la summa, la conclusione di tutto, come rivelò con semplici parole Madre Teresa: “La vita non è una corsa verso la morte. E’ la morte, invece, sorgente di vita. “

 

(Estratti da “Autobiografia” di Franco Zeffirelli, ed. Mondadori, 2006)

 

Photo: Emilio Lari (Q5371893) [Public domain], via Wikimedia Commons