Bagno di Mezzanotte

 

E’ una sorta di rituale collettivo, un inno all’estate e allo stare insieme coronato dal potente fascino di immergersi nel mare a notte fonda: il bagno di mezzanotte non perderà mai la sua attrattiva. Sono in molti coloro che lo annoverano tra i ricordi degli anni “teen”. Quale magia più grande di quella di riversarsi sulla spiaggia deserta, addentrarsi nel mare avvolto dall’oscurità, nuotare, chiacchierare e ridere mentre l’acqua riflette i bagliori luccicanti della luna? Il mare, calmo e silenzioso, ci accoglie e ci rilassa come un placido liquido amniotico, ma al tempo stesso ci trasmette un’energia straordinaria: un contrasto originato dal connubio tra la sensazione di benessere e l’adrenalina che, comunque, rimane alta. Eh già, perchè il mare di notte è anche un mistero, potrebbe nascondere insidie…portarci al largo contro la nostra volontà o, magari, lasciar emergere delle sconosciute creature marine. “Se guardi nel buio a lungo, c’è sempre qualcosa”, come disse William Butler Yeats. Incursioni nella fantasia a parte, una cosa è certa: in notturna, il mare si ammanta di un incanto incomparabile. La quiete al chiar di luna, rotta solo dal vocio di chi sta facendo il bagno, è intrisa di suggestività. L’acqua è sorprendentemente calda, avendo una capacità termica maggiore rispetto a quella dell’aria e del suolo. Il cielo stellato è lo scenario che fa da sfondo a questa magnifica esperienza.

 

 

Se si è fortunati, poi, potrebbe capitare di assistere al meraviglioso fenomeno della bioluminescenza: i flutti che lambiscono la riva cominciano a emettere luce, generando uno scintillio talmente intenso da sembrare fosforescente. Avete presente la famosa spiaggia di Vaadhoo alle Maldive? Le onde che si infrangono sulla battigia sembrano racchiudere un cielo pieno di stelle. Non si tratta di un incantesimo, bensì di un autentico prodigio della natura. Alcuni organismi viventi, infatti, grazie a particolari reazioni chimiche, sono in grado di emettere energia luminosa: tra queste specie rientrano  i pesci, i cefalopodi (molluschi marini come i polpi, le seppie, le piovre e i calamari), i batteri, il plancton, i protisti. Tale condizione è detta, appunto, bioluminescenza. Immaginate lo spettacolo mozzafiato che un simile fenomeno può regalare. Il mare di notte, già onirico di per sè, vede moltiplicarsi a dismisura il proprio incanto.

 

 

Prima di lanciarsi nell’esperienza del bagno di mezzanotte, però, è necessario agire con cautela e adottare alcuni accorgimenti. In primis, organizzare un bagno di gruppo. Meglio evitare di nuotare da soli per non incorrere in possibili rischi. Poi, conviene informarsi sulle maree di quella zona e sui loro orari, sull’esistenza di correnti particolari così come di meduse e aree di secca. Sarebbe meglio non allontanarsi troppo dalla riva, rimanere dove si tocca. Molto importante è l’illuminazione, che può fungere anche come punto di riferimento: le notti di luna piena sono le migliori, ma nel caso ci si trovi parecchio distanti dal bagnasciuga potrebbe essere utile servirsi delle lampade adoperate dai nuotatori professionisti. Prendendo tutte le precauzioni necessarie, insomma, il bagno di mezzanotte si rivela un vero e proprio must delle notti d’estate.

Foto via Pexels e Unsplash

 

In barca al chiar di luna

 

” Una sera che stavamo tutti insieme, felici sulla piccola spiaggia attorno a un falò come zingari, e io suonavo la chitarra, vedemmo passare un pointu, un’ imbarcazione da pesca tipica del paese, grossa e rozza. Visibilmente vuota, se ne andava lentamente alla deriva seguendo la corrente. Jicky non fece tanti discorsi: si tuffò e, da quell’ eccellente nuotatore che era, raggiunse il pointu portandolo a riva. Che bazza! Una barca, proprio quello che ci mancava! E hop, nel giro di due minuti eravamo tutti a bordo, compresi Guapa, Clown e la chitarra. Jicky remava, io cantavo, ridevano tutti, c’era un magico chiaro di luna, faceva caldo, scivolavamo sull’ acqua placida e silenziosa di quella bella sera d’estate. Era la prima volta che vedevamo La Madrague dal mare, quando improvvisamente , bum! crac! stop! avevamo urtato contro uno scoglio. Ci ritrovammo uno sopra all’ altro, Clown finì in acqua: interruzione improvvisa di un programma musicale conclusosi in urla, latrati e grida di vario genere. Ci eravamo incagliati in una secca che corre lungo la costa e di cui ignoravamo l’ esistenza; secca che in seguito avrebbe costituito una protezione naturale contro le visite dei curiosi. Un buon numero di imbarcazioni, andando a tutta birra, ci avrebbe malamente concluso la propria esistenza mentre la mia restava in salvo. “

 

Brigitte Bardot, da “Mi chiamano B.B.”

 

 

 

Foto via Michael Donovan from Flickr, CC BY-SA 2.0