Nel bosco

 

“Sono allarmato quando capita che ho camminato un paio di chilometri nei boschi solo con il corpo, senza arrivarci anche con lo spirito.”
(Henry David Thoreau)

 

Inoltrarsi in un bosco in Autunno: un’ esperienza bellissima, magica, quasi mistica. Le fronde degli alberi sfoggiano colori come l’oro, il rosso, l’arancio, il porpora, le foglie morte scricchiolano sotto i nostri piedi. I raggi del sole filtrano a malapena nel fitto degli arbusti, dove la nebbia di frequente si insinua. Non è difficile fare incontri a sorpresa: uno scoiattolo, un cervo, una volpe…si apre una radura e appare uno stagno, una piccola cascata gorgoglia senza sosta, casette di legno ci si parano davanti, inaspettate, immergendoci in un’atmosfera di fiaba. Ma adesso andiamo, è il momento di iniziare il cammino.

 

 

 

 

Golden Hour

 

Avete presente l’ incredibile colore che il cielo assume poco prima del tramonto e dell’ alba? E’ una luce fuori dal comune, il paesaggio viene invaso da bagliori giallo-arancio: non è un caso che il momento in cui si verifica questo fenomeno sia chiamato “golden hour”, ora d’oro. La sua luminosità soffusa la rende l’ideale per scattare foto memorabili, straordinariamente affascinanti e suggestive. Quando il sole è basso all’ orizzonte, i raggi filtrano attraverso una coltre atmosferica più densa; ecco il perchè di quella luce avvolgente, quasi ipnotica. La golden hour tinge lo scenario di calde nuance che mozzano il fiato; ciò avviene perchè gli spessi strati di atmosfera tendono a disperdere le radiazioni solari che virano al blu e al viola, accentuando invece tonalità come il rosso. “Magic hour” è un altro appellativo attribuito agli istanti di cui vi sto parlando: il lasso di tempo che ha inizio cinque minuti prima dell’ alba e del tramonto e si prolunga, successivamente, per un’ ora intera. Ma al di là dei calcoli, la golden (o magic) hour va goduta appieno. Anche senza una macchina fotografica. La nuova photostory di VALIUM nasce proprio con questo intento. Addentratevi nei suoi paesaggi inondati d’oro, lasciatevi lambire dal fulgore emanato dalla particolare condizione del sole. Sono attimi magici, sospesi, che vanno ammirati con lo sguardo e vissuti con il cuore.

 

 

Foto via Unsplash, Pexels e Pixabay

L’aquilone

 

L’azzurro di certe giornate in cui il cielo ti fa venire voglia di diventare un aquilone.
(Ferzan Ozpetek)

Due sorelle (gemelle) immerse nella natura del grande Nord. Capelli biondo cenere, abiti bianchi per riflettere la luminosità del sole estivo, il verde rigoglioso tutto intorno. La voglia di giocare con la loro specularità fisica, di sperimentare sensazioni quasi mistiche nella quiete del bosco. E poi, all’ improvviso, un guizzo di giocosità: un aquilone azzurro come il cielo che le spinge a correre nei prati, a calpestare l’ erba a piedi nudi, per farlo librare in volo e vederlo danzare con il vento…supremo emblema di libertà senza limiti nè confini.

Vi auguro buon weekend con la nuova photostory di VALIUM.

 

Foto di Cottonbro via Pexels

Arriva la Superluna del Cervo, la più grande e splendente dell’ anno

 

Guardatela bene, stasera, perchè una luna così grande non la vedrete più. Almeno nel 2022. Ad essere precisi, sarà una Superluna vera e propria: questa definizione, infatti, viene utilizzata per indicare un plenilunio al perigeo (nel punto, cioè, di maggior vicinanza tra la Terra e l’orbita lunare), una distanza solitamente quantificabile in circa 362.000 km. La Superluna del Cervo, così è stata chiamata la protagonista del cielo del 13 Luglio, raggiungerà il perigeo stamattina piazzandosi “solo” a 357.263 km dal nostro pianeta. Qualche ora dopo, esattamente alle 20.37, si tramuterà in una luna piena spettacolare, enorme e luminosa. In quel momento, la Superluna del Cervo si troverà a una distanza di 357.418 km dalla Terra. Ma perchè questo nome così particolare? Il motivo va ancora una volta ricercato nelle tradizioni dei nativi americani: Luglio è notoriamente il mese in cui i cervi rinnovano le proprie corna, un fenomeno che collocava la Superluna in un preciso ambito temporale. Tuttavia, non tutte le tribù le affibbiarono la stessa denominazione. Di volta in volta fu chiamata Luna di Bacche, Luna di Salmone, Luna Muta, Luna di Lampone…Dirvi come osservarla è superfluo. Basterà volgere lo sguardo a Sud-Est, e la Superluna del Cervo apparirà in tutto il suo splendore. L’ importante è che il cielo si mantenga il più possibile privo di nuvole, ma il sole che brilla sull’ Italia in questi giorni è una garanzia: vi consiglio di non perdervi per nulla al mondo lo straordinario show astrale che il cielo ci regalerà stasera!

Acqua

 

In una goccia d’acqua si trovano tutti i segreti degli oceani.
(Khalil Gibran)

Temperature bollenti, afa, un caldo torrido a ogni ora del giorno e della notte: Caronte, l’ anticiclone africano proveniente dal Sahara, sta opprimendo l’ Italia con continue ondate di calore. E quando le massime sfiorano i 40 gradi, l’ estate perde tutta la sua magia. Non c’è niente di meglio dell’ acqua, per ripristinare l’ euforia tipica della stagione del Sole. Acqua fresca, limpida e in enormi quantità. Può essere l’acqua del mare, di un fiume, di un lago. L’acqua che sgorga da una cascata o da una sorgente. L’ importante è che ci rinfreschi, che ci dia sollievo. Che ci immerga in uno pseudo liquido amniotico rigenerante. La nuova photostory di VALIUM nasce all’ insegna di quel richiamo primordiale, una fascinazione atavica che rimanda al primissimo habitat della vita umana.

 

Sulle tracce del Principe Maurice – Un’estate senza confini

Il Principe on stage con Grace Jones al Meltdown Festival

 

Sono trascorsi mesi dal mio ultimo incontro con il Principe Maurice. Il Carnevale di Venezia è ormai un ricordo (anche se in questa intervista lo rievocheremo), l’inverno si è dileguato così come la primavera. L’estate è arrivata ufficialmente due giorni fa, salutata da un Solstizio bollente in quanto a temperature. E il mood che aleggia sul nostro nuovo appuntamento è senza dubbio spensierato, “estivo” appunto; con la conclusione delle restrizioni anti-Covid, il Principe ha ripreso a viaggiare: si suddivide tra Venezia, Milano, Maiorca e Roma, dove persegue progetti legati al ripristino della bellezza urbana. Il lavoro non gli manca, ma per la stagione calda ha un programma basilare: immergersi nella natura, tornare a godere del sole, del mare, approfondire – in linea con gli intenti del Grand Tour iniziato qualche tempo fa – culture e luoghi associati agli albori delle civiltà classiche. L’ isola di Maiorca rappresenterà la base, il quartier generale dei mesi estivi di Maurice. Nel suo “buen retiro” coniugherà vacanze e iniziative artistiche finalizzate a riaccendere la nightlife, la voglia di vivere e di divertirsi dopo un biennio di obbligato stand by. Il desiderio di giocosità si manifesta anche in un quiz che a voi dedichiamo, lettori e fan di VALIUM. Osservate attentamente la foto qui sotto: immortala una location misteriosa ed esoterica. Qualcuno sa dirci cosa rappresenta e dove si trova il posto in questione? Il primo che indovinerà verrà premiato con un invito a uno show del Principe Maurice da definire in base ai luoghi e ai tempi più convenienti per il vincitore. Un’ occasione da non perdere, che dite? Attivatevi subito e scrivete la vostra risposta nello spazio commenti di questo post.

 

La location misteriosa del gioco a premi di questa puntata: cos’è e dove si trova? Scrivetecelo nei commenti!

Ci ritroviamo dopo qualche mese, ma sembrano passati anni: al dramma Covid, oggi attenuato dalla fine delle restrizioni, si è aggiunto il conflitto tra Russia e Ucraina. Ci stiamo avviando verso un’estinzione di massa?

E’ inquietante come neanche di fronte a una tragedia planetaria come quella del Covid l’uomo non abbia imparato a godere in pace dei momenti di salute e di ritorno alla normalità. E’ molto doloroso, molto avvilente. La verità chissà dove sta, perché c’è una controversia enorme riguardo a questo conflitto. A tal proposito io non mi schiero, non mi espongo, posso solo dire che l’umanità è allo sbando sotto tutti i punti di vista. Non ho paura della guerra perché sono fatalista, cerco di vivere ogni istante al meglio e al massimo, però mi spiace per le giovani generazioni…La situazione è davvero allarmante. Al tempo stesso, però, cosa ci possiamo fare? Per questo mi dico: andiamo avanti, cerchiamo di fare del nostro meglio a livello personale e sociale. Non so dove andremo a finire. E’ tutto molto triste, ma al tempo stesso noto che la società è ormai propensa ad accogliere anche i momenti di distrazione. Abbiamo bisogno di un po’ di respiro, dopo aver penato tanto a causa delle restrizioni!

La tua generazione, così come la mia, non ha mai conosciuto la guerra da vicino. Cosa pensi dello spirito bellico atavicamente insito nell’ uomo?

“Historia Magistra vitae”, ci dice Cicerone citato da Papi e Re. La storia dovrebbe essere una maestra di vita, ma credo che siamo degli allievi poco attenti. Avere uno spirito bellico è insito nella natura dell’uomo, ogni tanto lo notiamo anche nella quotidianità, però è frustrante e inquietante al tempo stesso che pare essere sempre la negatività ad avere il sopravvento sulla positività. Ringrazio il Cielo di avere un’indole benevola, cerco di fare del bene e di accoglierlo quando arriva. Il male già lo subiamo a causa del destino, della sorte, non capisco perché dobbiamo andare a provocarlo! Spero che questo conflitto non diventi mondiale e ancor più devastante come si teme. Sono abbastanza scioccato, infatti ascolto raramente il notiziario: mi rifugio sempre più spesso nel mio mondo speciale fatto di creatività, fantasia, estetica…Cerco di non avvilirmi coltivando il bello che ancora mi circonda. Anche il mio lavoro, se vuoi, è un rifugio. La realtà è quella che è e fa paura, ma va anche affrontata, elaborata.

 

Maurice nei panni di…un Principe alla Expo di Dubai

Ti definisci un pacifista?

Assolutamente sì! A livello personale non sono mai arrivato a prender parte ad una rissa, sono riuscito a discutere con persone con cui sembrava impossibile poter interagire. La calma è la virtù dei forti e ho fatto un gran lavoro su me stesso per averla, e anche la pazienza. Durante le giornate “no” magari un po’ ne perdo, mica sono perfetto, e a volte rispondo male…però mi pento immediatamente e cerco di essere coerente con quello che è il mio vero spirito. Io cerco di risolvere ogni situazione con il dialogo.

Nell’ ultima puntata di questa rubrica ci hai anticipato temi ed eventi del Carnevale di Venezia, tornato in presenza dopo una parentesi virtuale. Com’è andata l’edizione 2022 dell’attesissima kermesse lagunare?

Considerando che si è svolto nel periodo in cui la maggior parte delle restrizioni era in vigore, devo dire che è andata molto bene. E’ stato un Carnevale soddisfacente che ha fatto riaffiorare lo spirito originario della kermesse, quello del teatro di strada: in passato il Carnevale cominciava con un decreto del Doge che permetteva di far spettacolo ovunque, anche al di fuori dei teatri. Il teatro di strada, intitolato “Wonder Time”, quest’ anno è stato protagonista con oltre 100 performance e 1100 repliche su tutto il territorio lagunare e di terraferma. In piazza San Marco, invece, c’era un’installazione molto interessante dove i costumi più belli venivano immortalati e postati sul web in tempo reale. C’è da dire che il corteo acqueo d’apertura sul Canal Grande, “Lux Futura”, ha tolto il fiato anche a me che sono piuttosto “sgamato”! Un altro evento che sarebbe bello poter replicare al di fuori del Carnevale per l’incredibile impatto artistico e scenografico è stato “Nebula Solaris”, programmato e andato subito sold out all’Arsenale tra giochi d’acqua, luci e fuoco. Massimo Checchetto, il Direttore Artistico anche di questa edizione, mi ha voluto nel mio ruolo di Maestro di Cerimonie per il Gala ufficiale al Casinò , che si è avvalso delle scenografie e dei meravigliosi costumi di un’eccellenza veneziana come Antonia Sautter. Ritrovarci è stato magico, soprattutto perché il tema del Carnevale (“Remember the Future”) era nelle mie e nelle sue corde. Lo scenario era surreale, immaginifico, con uno sfondo alla Dalì…Io, infatti, interpretavo Salvador Dalì: avrebbe potuto aver organizzato lui quel Gala. Mi sono divertito enormemente! Non è stato semplice dopo tanto tempo di stand by, ma l’esperienza si è rivelata talmente elettrizzante che solo dopo ho avvertito la fatica. Inoltre, dagli studi di Televenezia , io e Linda Pani (protagonista del Volo dell’Angelo 2020) ci siamo esibiti ogni giorno in diretta per un’ora e mezza: ci collegavamo con i ragazzi dell’Università Ca’ Foscari, che avevamo sguinzagliato per la città allo scopo di ammirare le performance live degli artisti di strada. Sono stati loro la vera anima della festa di quest’ anno! E’ stato un bene riproporre il collegamento worldwide, perché ci guardavano dal mondo intero: dagli Stati Uniti al Canada, dall’ Asia all’ Australia, tutti hanno potuto godersi il Carnevale di Venezia.

 

Alcune immagini da “Remember the Future”, il Carnevale di Venezia 2022. Nella foto qui sopra il Principe è con Linda Pani, nel primo scatto impersona Salvador Dalì

A quali progetti ti sei dedicato, dal Carnevale in poi?

Innanzitutto alla riapertura dei locali: finalmente abbiamo potuto riaprire il Cocoricò. Poi, sto andando avanti instancabilmente con il lavoro teatrale incentrato su me stesso e il mio doppio. Sono sicuro che prima di “tirare le cuoia” sarà un progetto che realizzerò! Dopo essermi avvalso dell’aiuto di uno psicanalista, ho scoperto la chiave del rapporto che mi legava al mio fratello gemello e adesso faccio da me. Anche perché è meno inquietante di quello che sembrava a prima vista; riesco ad affrontare l’argomento in maniera serena, giocosa (sebbene abbia dei risvolti dolorosi). Sarà molto interessante da fruire, a livello teatrale. L’ aspetto tecnologico della pièce sta evolvendo a vista d’occhio: il mio “interlocutore” potrebbe sembrare addirittura in carne ed ossa o quantomeno tridimensionale, non così etereo e fantasmatico come prevedevo. Sarà qualcosa di emozionante sia per me che per il pubblico. Tornando alla tua domanda, mi è capitato spesso di essere coinvolto in spettacoli in cui era richiesta la mia presenza come special guest e di lavorare a contatto con vere e proprie eccellenze artistiche. Mi hanno chiamato per una serie di eventi belli, importanti, con un parterre di partecipanti che mi ha onorato. Un esempio? Durante una serata organizzata dalla Fondazione e dall’ Accademia Giacomo Casanova in occasione del compleanno del celebre seduttore, ho incontrato delle persone meravigliose: i responsabili per il Veneto di Retake, un’associazione che sguinzaglia volontari a ripulire luoghi, sistemare aiuole, rimuovere scritte dai muri imbrattati. Mi hanno chiesto di entrare a far parte del comitato nazionale, così sono andato a Roma e ho partecipato alla loro manifestazione per la Giornata Mondiale della Terra. Speriamo di poter aprire presto una sezione veneziana, per ora il fulcro regionale è Padova. Chi visiterà Venezia e vorrà dedicare un giorno della sua vacanza alla pulizia della spiaggia o dei monumenti, con noi potrà farlo. Sarebbe una fantastica iniziativa finalizzata al ripristino della bellezza. Il 30 marzo scorso, invece, sono stato a Dubai per rappresentare il Principato di Monaco alla chiusura dell’Expo. Avevamo il patrocinio di S.A.S. Alberto di Monaco, e in una location pazzesca abbiamo portato le atmosfere dell’Hotel de Paris e del valzer dei Principi e delle Principesse curato da Delia Grace Noble. Anche se l’attenzione era concentrata sulla Fondazione che il Principe Alberto ha istituito per la salvaguardia del Mediterraneo e degli oceani, Monte Carlo viene immancabilmente associato alla sua attività mondana. Io impersonavo un principe d’altri tempi e con lo stesso costume, a Venezia, mi sono presentato al compleanno di Casanova che ho incoronato Principe delle Donne!

 

Alla Expo di Dubai per rappresentare il Principato di Monaco

Il 3 Maggio scorso sarebbe stato il compleanno di Lindsay Kemp. Mi è giunta voce che sei stato coinvolto in un prestigioso evento associato al tuo mentore…

Andy Fumagalli, voce e polistrumentista dei Bluvertigo, mi ha chiesto di partecipare alla presentazione di un libro fotografico patrocinato dalla città di Monza e realizzato da una fotografa molto attiva nel sociale, un libro incentrato sulla lotta alla violenza contro le donne. Il volume è stato svelato al pubblico durante un evento che abbiamo intitolato “Il mal dei fiori”: il mal dei fiori simboleggia la condizione dei fiori ogniqualvolta vengono trascurati, bistrattati, strappati, impedendo che sboccino e che sprigionino la loro bellezza. Dedicando questo incontro ai fiori ci è subito venuto in mente di contattare Daniela Maccari, l’erede della Lindsay Kemp Company, affinchè potesse mettere in scena la famosa coreografia “Flower”. Un fiore che germoglia e poi fiorisce è un tema che trasuda magia, una metafora dell’argomento trattato nella presentazione. Se le donne sono fiori, dobbiamo curarci di loro come fiori vivi perchè possano sbocciare, però dobbiamo accudirle, non “strapparle”. Io ho condotto l’evento e cantato due canzoni, durante una delle quali ho avuto al mio fianco proprio Daniela  e una straordinaria violinista: H.E.R., un’artista transessuale incredibilmente poliedrica. Quindi avevo accanto i miei due mondi: H.E.R., che si esibisce con il violino elettronico, e Daniela che è teatro puro, un alter ego di Lindsay, in un’ emozionante improvvisazione sulle note di “Libertango” – per cui era come se ci fosse anche Grace Jones! In quel momento ho sperimentato un’estasi totale…Sarò sempre grato a Andy e alla sua compagna Lilya, che hanno prodotto questo evento tenutosi il 21 Aprile nel Salone delle Feste della Villa Reale di Monza. La compagnia di Lindsay Kemp si è poi esibita nella coreografia che Lindsay creò per David Bowie, “Starman”: è stato magnifico, un momento molto intenso e di altissimo spessore culturale.

 

Con Andy Fumagalli all’ evento “Il Mal dei Fiori” tenutosi presso la Villa Reale di Monza

Un bellissimo scatto della Villa Reale by night

L’ esibizione di H.E.R.

Insieme a Flavia Cavalcanti, con cui ha appena festeggiato il secondo anno di matrimonio

Con Daniela Maccari, prima ballerina e coreografa della Lindsay Kemp Company, e la violinista H.E.R. (a destra nella foto)

A proposito di Grace Jones: il 10 giugno l’hai raggiunta a Londra in occasione del Meltdown Festival,  di cui per questa attesa edizione è stata Direttore Artistico. L’ evento era inserito nel programma del Giubileo di Platino della Regina Elisabetta? Raccontaci tutto…

Sono i momenti magici che Grace mi consente di condividere con lei e che ribadiscono l’eternità del nostro amore, della nostra stima reciproca. Un evento meraviglioso dove non solo si è presentata in splendida forma, ma accompagnata da un coro e da un ensemble di violini degni di un’orchestra sinfonica. Oltre ad aver proposto un estratto del repertorio che l’ha resa iconica, ha interpretato in anteprima assoluta due brani della sua ultima produzione “afro tecnologica” in uscita il prossimo autunno. Dietro le quinte c’era molta emozione: per Grace era la prima esibizione senza l’assistenza del fratello Chris, una presenza imprescindibile che la seguiva dagli esordi… È stata grande anche nel superare questa perdita e nel mettere tutta l’ anima nella sua performance, da grandissima artista qual’è. Riguardo il Giubileo, in realtà ti devo dire che il Meltdown Festival esiste dal ’93 ed ha una sua storia prestigiosissima. Pensa che prima di Grace è stato diretto, tra gli altri, da David Bowie e dai Massive Attack, che nel 2008 la invitarono  come ospite d’onore preparando il terreno alla sua direzione di quest’anno. Ciò non toglie che in forma privata un omaggio a Sua Maestà Britannica l’abbiamo fatto, con il cuore che batteva forte per la straordinarietà di questa Sovrana quasi sovrumana, ormai…

 

A Londra, davanti al manifesto del Meltdown Festival

Grace Jones sul palco del Festival

Sul versante Cocoricò, invece, cosa puoi dirci e che notizie puoi darci?

Il Cocoricò sta andando alla grande con una programmazione musicale originale e molto diversa da quella a cui ci ha abituati, ma sempre di altissima qualità. Per esempio il 30 Aprile ha ospitato Peggy Gou, una dj che propone una tech house di una raffinatezza incredibile. Io la adoro…Il 9 luglio, invece, ci sarà un nuovo Memorabilia. Avevamo in programma un Memorabilia extra lo scorso Natale (le prenotazioni sono talmente tante che spesso dobbiamo organizzare degli extra date), ma non è stato possibile farlo. Quindi andrà in scena a Luglio e forse ne proporremo uno anche ad Agosto. La mia partecipazione al Cocoricò è legata soprattutto a questo format, che sento molto nelle mie corde. Finalmente, poi, si ricomincia a parlare del museo della discoteca, un tema intrigante nel quale vorrei coinvolgermi in quanto memoria storica della Piramide. E’ un argomento che la proprietà vuole riconsiderare, perché ne vale la pena. Potrei mettere a disposizione del materiale in mio possesso, immortalato di frequente nelle foto d’epoca. Sarà un museo davvero interessante! Invece il 14 Maggio, a Genova, c’è stata una bella serata organizzata da Antonio Velasquez in onore della sua Insomnia ed io ero tra gli ospiti d’onore. Sono un po’ un testimone di quello che fu, anche se recentemente, con Mauro Picotto (uno dei dj e produttori italiani del genere techno più famosi al mondo), ho preso parte a un magnifico evento che non aveva nulla a che fare con la memoria. Si teneva ad Alba, così ho potuto scoprire tutto il Monferrato che ho trovato di una bellezza indicibile! Mi sto nutrendo di bellezza e anche di simpatia, persino da parte di giovani che non mi hanno mai sentito nominare: è una sfida che mi intriga tantissimo e mi sta dando tantissime soddisfazioni. Il mio habitat è ancora quello notturno, anche se desidererei fare più teatro e cimentarmi in espressioni inerenti ad altri aspetti culturali.

 

Il Principe al Cocoricò in una delle sue mise notturne

Altri scatti della leggendaria Grace Jones al Meltdown Festival di Londra

Come procedono i tuoi viaggi sulle orme del “Grand Tour”?    

Durante la mia trasferta ho voluto guardare Roma con occhi diversi, e ho capito che a fare da trait d’union tra la classicità greca e l’imperium romano è stato soprattutto l’Imperatore Adriano. Ho approfondito la sua figura e ho realizzato che è tutto collegato, tutto molto bello, però l’ambizione romana ha un po’ distorto la purezza delle origini! Quindi il mio Grand Tour, dopo aver toccato Atene, è proseguito a Roma. Adesso vorrei visitare Napoli, ci andrò senz’altro questa estate. E non è detto che non faccia anche un giro sulle coste della Dalmazia e dell’Albania. Sapevi che una parte dell’Albania veniva chiamata l’Albania veneziana? Alcuni prodi della laguna, tra cui dei miei antenati, conquistarono una zona costiera, Durazzo, e vorrei capire che impronte ha lasciato Venezia sia in quei posti che in isole come Creta, Cipro, ZanteFoscolo, infatti, era veneziano ed è nato a Zante. A Roma ho guardato ogni angolo della città con l’occhio del Grand Tour, con emozione, come se lo vedessi per la prima volta. E’ stata proprio una questione di vibrazioni. Il vero Grand Tour non era soltanto un rispolverare la storia, bensì sentire le vibrazioni di chi quella storia l’ha fatta. Ho sviluppato un approccio emozionale alla storia e alla cultura che me le fa godere il doppio! E’ l’unico regalo che mi ha fatto la clausura da Covid: pensare, riflettere…poter tornare a muoversi e a incontrare la gente, adesso, vale molto di più.

 

Zante, l’isola greca che VALIUM ha ampiamente descritto nella rubrica “Il luogo”

Con quali eventi ci delizierai questa estate?

Ci saranno serate qua e là, non c’è una stagione ben definita per tanti motivi. Innanzitutto non ci sono certezze assolute, quindi ho ripreso i rapporti con le realtà baleariche e maiorchine: il “Gloss ‘n’ Glitter” di Francesca Faggella, ad esempio, con la quale voglio implementare la proposta di questa new disco che mi piace tantissimo…Di base, però, vorrei sentirmi abbastanza libero. Se dovesse arrivare la proposta della Terrazza Blue Moon al Lido mi piacerebbe esibirmi in eventi specifici, anziché prendere un impegno continuativo. Sono stato presente al Salone Nautico di Venezia, dove ho curato un evento privato prestigioso. La festa più bella a cui ho partecipato anche artisticamente, però, è stata quella del compleanno “congiunto” di Marco Balich, il produttore degli eventi mondiali più grandiosi, e dei suoi quattro meravigliosi figli la cui somma ha dato il titolo “BALICH 134”. Si è svolto all’Isola della Certosa e se ne parlerà….

 

Maurice alla festa di compleanno del produttore Marco Balich

Cosa hai augurato a te stesso il giorno del Solstizio d’Estate?

Voglio immergermi nella bellezza della natura, dalle Alpi alle Piramidi e dal Manzanarre al Reno! L’ estate è il momento in cui si ha la possibilità di godere di luoghi di vacanza più o meno affollati. Vorrei senz’altro trascorrerla partecipando a serate da organizzare o in cui esibirmi, ma anche e soprattutto prendendo il sole, nuotando, ammirando albe e tramonti…Il Grand Tour, oltre a darci l’occasione di esplorare città e culture, dovrebbe focalizzarsi sulle più profonde sensazioni di armonia con questo mondo, che è meraviglioso sempre e comunque. Poi vorrei diventare un attivista di Retake, un movimento apolitico pieno di iniziative: riprendiamoci la responsabilità e la capacità di mantenere la bellezza, di goderla, per poterla tramandare il più intonsa possibile alle generazioni che verranno dopo di noi. Questo impegno è una novità; mi hanno sollecitato i miei nuovi amici e sono davvero convinto che nella vita incontriamo le persone giuste al momento giusto per le cose giuste!

 

Photo courtesty of Maurice Agosti

Solstizio d’Estate, il trionfo del Sole

 

Nullo sensibile in tutto lo mondo è più degno di farsi essemplo di Dio che ‘l sole.
(Dante Alighieri)

 

Mancano solo 13 minuti all’ arrivo dell’ Estate. Il Sole, oggi, sancisce il suo trionfo: è il giorno più lungo dell’ anno, le ore di luce prevalgono nettamente su quelle di buio. In Italia, considerando le differenze tra le varie latitudini, il Sole splenderà per circa 15 ore di fila. Ritorna la magia del Solstizio, da “Solstat”, in latino “il sole si ferma”. La potenza dell’ “astro infuocato” raggiunge l’apice, connettendo cielo e terra attraverso una straordinaria energia cosmica. Le piante acquisiscono virtù portentose, quelle aromatiche si bruciano nei tipici falò serali. I Druidi solevano raccogliere i ramoscelli di vischio (sempreverde sacro ai Celti) con una piccola falce dorata, simbolizzando l’unione tra la luna (la forma del falcetto) e il sole (lo splendore del metallo); la verbena era foriera di future ricchezze, la felce possedeva una valenza duplice: rivelava tesori occulti tramite i suoi semi e donava l’invisibilità a chiunque si impadronisse del suo fiore (un fiore che in realtà non è mai esistito). L’ artemisia proteggeva dalla negatività, mentre l’ iperico e la calendula racchiudevano l’ energia dei raggi solari. Poste sotto il cuscino, inoltre, le erbe del Solstizio permettevano di divinare il futuro per mezzo dei sogni. Il 21 Giugno, l’ anno arriva alla sua esatta metà. Il Cosmo inaugura un nuovo corso in cui predominano il Fuoco e l’ Acqua, il Sole e la Luna, il Maschile e il Femminile, elementi e principi opposti ma complementari. L’acqua, non a caso, rimane uno degli emblemi della notte di San Giovanni (il 24 Giugno), quando assume proprietà miracolose sotto forma di guazza: propizia la fertilità e conferisce benefici immensi alla pelle e ai capelli delle giovani donne. Il fuoco, la notte del Solstizio, ricorre nella tradizione dei falò: ognuno di essi simboleggia il vigore solare, lo celebra e sostiene a un tempo. Non dimentichiamo, infatti, che il progressivo declino dell’ astro inizia già a partire dal 22 Giugno. Gli antichi popoli europei erano soliti accendere i falò, ma non solo: nel buio risplendevano le fiaccole delle processioni, ruote di legno infuocate venivano fatte rotolare lungo le colline…Il fuoco possedeva anche una valenza purificatrice; teneva lontani i malanni così come gli spiriti maligni, che la notte del Solstizio accedevano liberamente al varco tra mondo visibile e invisibile. Le danze rituali attorno al fuoco e i salti sulle fiamme – se non ci si inceneriva gli abiti, la fortuna era garantita tutto l’ anno – proliferavano. Per sigillare il loro amore, gli amanti intrecciavano le mani su un falò. Il rimando all’ amore non era casuale: durante il Solstizio d’Estate, quando la natura è all’ apice della sua abbondanza, temi quali l’ accoppiamento e la fecondità diventavano pregnanti.

 

 

Per le popolazioni celtiche, il Solstizio era Litha: questo nome, ispirato alla dea sassone del grano, designa anche il sabbat della Ruota dell’ Anno celebrato tra il 19 e il 23 Giugno. Litha era l’equivalente di Demetra, la dea greca del raccolto e delle messi, e della divinità romana Cerere, che presiedeva alla fertilità. Con Litha, l’accento veniva posto sul ciclo perenne di morte e rinascita dei cereali. Una ballata quattrocentesca diffusa in Scozia e in Inghilterra, “John Barleycorn” (“Giovanni Chicco d’Orzo”), racconta proprio la storia dello “spirito dell’ orzo” che muore e poi rinasce come il dio Sole. Tornando ai Celti, un altro nome che diedero al Solstizio è Alban Heruin (“luce della spiaggia” o “della riva”). Collocato a metà dell’ anno, l’arrivo dell’ Estate era equiparato alla “terra di mezzo” generata dall’ incontro tra mare e terraferma: la spiaggia, appunto. E in ambito italiano, quali sono le figure più rappresentative del 21 Giugno? A San Giovanni Battista, la cui festa fu sovrapposta dalla Chiesa Cattolica alle celebrazioni pagane per il Solstizio, potremmo affiancare Giano, il dio Bifronte della tradizione romana. Giano è il simbolo per eccellenza delle Porte Solstiziali; significa “passaggio” il suo nome stesso e regna sui periodi di transizione, sui nuovi inizi esistenziali. I due volti del dio Bifronte sono rivolti uno al passato e uno al futuro. Nell’ antica Roma era veneratissimo, ma si suppone che il suo culto risalga a un’ età arcaica dove veniva inglobato a quello dei cicli naturali. Con il passar del tempo, Giano assunse una valenza sempre più importante: basti pensare che per i romani non aveva nè padre nè madre, era l’origine del tutto.

 

 

In questi tempi incerti, festeggiare il Solstizio d’Estate può rappresentare un punto fermo: un’ occasione per riconnettersi con la natura, per omaggiare il culmine della sua rigogliosità. Potremmo accendere un falò in giardino, o laddove ci è concesso (pare che i falò sulla spiaggia siano vietati in molte zone d’Italia), e arricchirlo di erbe aromatiche, rigorosamente nove, come la lavanda, l’artemisia, il timo, la ruta, il vischio, il finocchio, la verbena, la piantaggine e l’ iperico, la pianta che – secondo la leggenda – concentra in sè l’energia del sole. A proposito di iperico, le sue virtù fitoterapiche non vanno trascurate: rinforza il sistema immunitario, possiede spiccate proprietà antinfiammatorie e antidepressive. Ma se volete rimanere in ambito magico, raccoglietene in abbondanza per attirare la fortuna e per proteggervi dalle entità malvagie. Il giorno del Solstizio d’Estate, anticamente, veniva appeso sui portoni proprio per mantenerle a distanza.

 

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Voglia di Estate

 

Luce diffusa, splendore. L’estate è essenziale e costringe ogni anima alla felicità.
(André Gide)

 

In teoria, sarebbe ancora Primavera. Ma il sole è infuocato e le temperature per poco non sfiorano i 40°. L’ Estate è arrivata senza aspettare il Solstizio: impregna l’atmosfera, invade i luoghi con la sua luce, si moltiplica nei riflessi e nei colori. Dovremo aspettare il 21 Giugno, la festa del Sole, anche detta Litha o Alban Hefin (come la chiamavano i Celti), affinchè faccia il suo ingresso ufficiale. Queste giornate torride, quindi, potrebbero essere considerate un “assaggio”, un anticipo di stagione calda. Un’ invitante anteprima che non fa altro che accrescere la nostra voglia di Estate. Godetevi la nuova photostory di VALIUM e immergetevi anche voi nel Summer mood!

 

 

Vivi alla luce del sole, nuota nel mare, bevi all’aria aperta.
(Ralph Waldo Emerson)

 

 

La notte d’estate ha un sorriso leggero e si siede su un trono di zaffiro.
(Barry Cornwall)

 

 

Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento.
(Irène Némirovsky)

 

 

Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
(Ennio Flaiano)

 

 

Cicale, sorelle, nel sole
con voi mi nascondo
nel folto dei pioppi
e aspetto le stelle.
(Salvatore Quasimodo)

 

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