I costumi di Halloween: la potenza delle suggestioni

 

Avete già deciso cosa indossare ad Halloween? Travestirsi, ormai, è qualcosa che non riguarda solo i bambini: sfoggiare un costume a tema è un must per chiunque partecipi a un party che si rispetti. Gli appassionati della vigilia di Ognissanti conosceranno tutti i classici del travestimento per quella ricorrenza; mummie, streghe, vampiri e idoli degli slasher sono inflazionatissimi. A meno che non li si reinterpreti con un tocco altamente personalizzato, potrebbero risultare banali. C’è poi da aggiungere che lo stile horror, se enfatizzato a dismisura, sconfina nel trash. Molto meglio puntare sul mistero, sulle suggestioni, sull’inquietudine. Evocare sensazioni tramite rimandi a fiabe gotiche, libri e film da brivido o stupire con accenti di inaspettata sensualità. In questa gallery vi propongo alcuni spunti, che potrete adottare in toto o rielaborare a vostro piacimento.

 

Il cigno nero

La Medusa

L’angelo del male

La dama del mistero

Mercoledì Addams

La dama nera

Cappuccetto Rosso

La strega del bosco

Il fantasma

La sposa cadavere

La dark lady

L’angelo candido

La donna lepre

La dama lacrimarum

La wicca

La viandante

La dama pop

 

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Spunti a tema horror per il make up: ed è subito Halloween party

 

Anche se siete fedeli a Samhain, l’Halloween delle origini, e per voi la vigilia di Ognissanti è tutto fuorchè una mascherata, prendere parte agli horror party del 31 Ottobre rimane un modo divertente di celebrare questa festa, di condividerne le atmosfere e lo spirito. Un make up all’insegna del brivido è tassativo: lascia libero sfogo alla fantasia e contribuisce alla “metamorfosi” halloweeniana ancor più di un abito. Le ispirazioni sono molteplici, la creatività galoppa a briglia sciolta. In questa gallery trovate diversi spunti: macabri pagliacci, raccapriccianti streghe, Joker inquietanti, dame esoteriche e spose cadavere si alternano a misteriose figure in maschera e ad entità dal volto tinto di nerofumo. Senza dimenticare la potente connessione di Halloween con la natura, rappresentata da make up di stampo eco-tribale. Ce n’è per tutti i gusti: scegliete il trucco che sentite più vostro e sentitevi liberi di…spaventare.

 

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Collezioni Autunno Inverno 2024/25: focus sui dettagli

Stella McCartney

Spunti, dettagli e chicche di tendenza per iniziare l’Autunno con stile. Oggi faremo un focus sui particolari che fanno la differenza, che rendono speciale un look. Perchè sono tutt’altro che secondari: esaltano il savoir faire minuzioso e la squisita finezza che determinano l’iconicità di una creazione, il tocco di classe che sottolinea la sua unicità.  Date un’occhiata alla gallery per scoprire i close-up dei dettagli che ci piacciono di più delle collezioni Autunno Inverno 2024/25.

 

Uma Wang

Acne Studios

Antonio Marras

Gucci

MSGM

Yohji Yamamoto

Ermanno Scervino

Oriental Fashion Show

Fendi

Genny

Emporio Armani

Vivetta

Luisa Spagnoli

Maryling

Elisabetta Franchi

Gauchere

Cecilie Bahnsen

Dior

Calcaterra

Diesel

Casablanca

Florentina Leitner

 

Tendenza trecce, un hairstyle perfetto per la transizione stagionale

Antonio Marras

Le svolte di fine estate riguardano anche il look. Quando decidiamo di cambiare, non a caso, corriamo a “darci un taglio”: se spira aria di metamorfosi, l’hairstyle è il primo ad essere chiamato in causa. Niente di meglio, quindi, che dare un’occhiata alle tendenze capelli dell’Autunno Inverno 2024/25. Per prendere qualche spunto, ma anche per focalizzarci su determinati trend. Come quello delle trecce, ad esempio, che può ispirarci fin da subito: è perfetto per quest’ultima tranche di estate, adattissimo alla transizione stagionale. E molti designer lo hanno mandato in passerella rivisitandolo in modo estroso. Antonio Marras, per citarne uno, ha proposto un hairlook firmato da Eugene Souleiman dove due trecce laterali si incrociano sul collo e infine sulla nuca, mentre una treccina adorna la scriminatura centrale. Lascio la parola alle immagini, ma non è finita qui: nelle prossime settimane, su VALIUM troverete una vera e propria panoramica dei vari hair trend autunnali.

 

Sara Wong

Anteprima

Antonio Marras

Etro

Emporio Armani

Odette Alvarez

Sagaboi

Thom Browne

Simon Cracker

 

Pool Party: 10 spunti per organizzare una festa in piscina mozzafiato

 

Un pool party: che cosa c’è di meglio, quando l’estate è ormai agli sgoccioli ma il caldo continua a imperversare? Il divertimento è assicurato e senza limiti di orario, le attrattive sono molteplici: spaziano dal relax a bordo piscina, magari sorseggiando un buon cocktail, ai giochi, i balli, i tuffi, il buffet ricco di cibi e di bevande, le battaglie acquatiche sui gonfiabili, i dj set…Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Per organizzare un pool party, naturalmente, vanno seguiti vari step. Vediamo quali.

 

 

1. La scelta della data e della location sono fondamentali. Date un’occhiata alle previsioni meteo per puntare su una giornata assolata e calda al punto tale da incrementare la voglia di tuffarsi in piscina. Lo spazio che circonda la piscina, inoltre, dovrebbe essere sufficientemente ampio da ospitare un buffet, divanetti e tavolini più diversi lettini prendisole e sedie a sdraio. Meglio ancora se quello spazio comprende alberi o zone ombreggiate per chi cerca riparo dal sole.

 

 

2. Un pool party può essere organizzato a tutte le ore. Di giorno, sotto il sole, risulterà brioso e travolgente; di sera si ammanterà di tutto il fascino del tramonto e del chiar di luna. Naturalmente, il mood sarà diverso: un party serale o notturno, di solito, emana un’atmosfera più suggestiva ed elegante, ma dipende anche dal tema scelto per la festa.

 

 

3. Ecco, appunto: il tema. Dare un titolo al party è l’ideale per far sì che abbia una linea ben definita. L’organizzazione della festa ruoterà attorno al tema, dress code (o sarebbe meglio dire bikini code!) compreso. Optate per un nome evocativo, originale, divertente, e realizzate uno scenario che lo rappresenti. Gli allestimenti, le luci, il buffet, le decorazioni…tutto dovrà essere in armonia con il titolo e il tema prescelti. Ovviamente, sarà necessario che comunichiate entrambi ai vostri ospiti nell’invito al pool party. Al momento di allestire la location, la parola d’ordine è solo una: fantasia. Lasciate la creatività a briglia sciolta e osate, stupite, meravigliate chi partecipa alla festa! Magari, pensate a qualche gadget da donare agli invitati come souvenir dell’evento.

 

 

4.Per quanto riguarda l’allestimento, via libera ai gonfiabili in tutti i colori e le forme possibili, decorazioni a bordo piscina, ventagli dalle suggestioni esotiche e vassoi galleggianti per chi volesse sorseggiare l’aperitivo direttamente in acqua. Se un angolo adibito ai selfie è ormai un must in qualsiasi tipo di festa, gli asciugamani da distribuire ai vostri ospiti sono altrettanto obbligatori.

 

 

5. La musica, in un un pool party, è fondamentale. Poter contare su un dj set sarebbe perfetto, soprattutto se la playlist è in linea con il tema della festa.

 

 

6. Quali bevande scegliere per un pool party? Considerando che fa ancora molto caldo, andrebbero completamente eliminati i superalcolici. Sì invece alla birra, alla sangria, all’Aperol Spritz, alla Pina Colada, al Mojito, e in generale a tutti i cocktail fruttati, super rinfrescanti. Se il party è serale e dall’impronta glamour, non dimenticate un buon vino bianco, meglio se frizzante.

 

 

7. Il rinfresco, come d’altronde qualsiasi dettaglio della festa, dovrà ruotare attorno al tema e all’orario di inizio. Per un pool party, comunque, solitamente si predilige il finger food: sbizzarritevi con ricette e spunti non convenzionali. Un’idea passepartout è il guacamole, la tipica salsa messicana a base di avocado che potrete arricchire di ingredienti come le olive, il pomodoro o la cipolla rossa. Si prepara velocemente e può essere accompagnata da crostini che la rendono ancora più appetitosa.

 

 

8. Il pool party serale è imperniato su un mood differente anche rispetto al cibo e alle bevande: l’apericena è di rigore, e può includere sia alimenti dolci che salati. Il pesce risulta gettonatissimo anche in versione finger food, mentre gli stuzzichini ispirati alla cucina etnica rappresentano un input sempre vincente. Una speciale area adibita ai cocktail trasformerà il pool party in una raffinata festa a bordo piscina.

 

 

9. Uno dei punti di forza del pool party dal tramonto all’alba è l’illuminazione. Il momento in cui il sole cala e le luci si accendono possiede un’incredibile magia: potrete utilizzare catene di luci led, lanterne che galleggiano sulla superficie della piscina oppure di carta, in stile cinese, lampade al neon colorato (impazzano quelle che riproducono la sagoma di una palma o di un fenicottero), candele finte al led per una romantica atmosfera “a lume di candela”, barattoli e bottiglie ripieni di minuscole luci led effetto lucciole…La location risulterà intrisa d’incanto.

 

 

10. Concludo ritornando su un accessorio imprescindibile del pool party: i gonfiabili. Le estati scorse hanno sancito il trionfo dei fenicotteri e degli unicorni, ma quali sono le tendenze attuali? Amache, poltrone, materassi e grandi cuscini la fanno da padrone, ma i modelli più spettacolari riguardano ancora una volta i fenicotteri: per l’estate 2024 sono diventati luminosi, racchiudendo una luce interna che si alimenta ad energia solare, si accende al crepuscolo e dona al gonfiabile una magnifica tonalità cangiante. L’effetto è sbalorditivo, i colori sembrano fosforescenti…e i fenicotteri luminosi, circondati da ciambelle e cigni dalle stesse caratteristiche, sono in buona compagnia.

 

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Frutta d’Autunno: 6 marmellate a tema

 

 

L’Autunno, come abbiamo visto pochi giorni fa, sancisce il trionfo della frutta, che rafforza il sistema immunitario e ci mantiene in forma apportando benefici eccezionali per l’organismo. L’uva, ad esempio, è una miniera di vitamine, polifenoli e tannini, dei potenti antiossidanti che contiene nella buccia. Le sue proprietà la accomunano a svariati frutti autunnali: i fichi, tanto per citarne uno, oltre ad essere ricchi di fibre e sali minerali abbondano di antocianine, i flavonoidi che determinano il loro tipico colore viola, mentre le mele e i melograni (entrambi preziosi scrigni di vitamina A, C e del gruppo B) vantano spiccate virtù antiage grazie ai flavonoidi che racchiudono in dosi massicce. Non parliamo poi degli agrumi, autentiche bombe di vitamina C che combinano la funzione antiossidante con quella protettiva del sistema immunitario. I modi per usufruire delle doti della frutta sono innumerevoli: al naturale, a tocchetti da abbinare allo yogurt, come ingrediente basilare del porridge, essiccata per assaporarne al meglio la dolcezza…Ma la marmellata, senza dubbio, è una delle sue declinazioni più golose. L’ Autunno si rivela il periodo ideale per la preparazione di conserve e confetture. E’ la stagione delle provviste, quella in cui ci equipaggiamo per affrontare i rigori invernali e ci dedichiamo agli alimenti che ci accompagneranno durante i mesi più gelidi dell’anno. La frutta autunnale si presta in modo eccellente a questo utilizzo: i suoi colori e il suo gusto particolare la rendono attrattiva fuori e “dentro”. Su quali marmellate puntare, quindi, in vista dell’ Equinozio imminente? Ecco qualche spunto.

 

 

Marmellata di mele cotogne

Il punto di forza di questa bizzarra tipologia di mela, bitorzoluta e dal colore giallo brillante, è la pectina, una fibra solubile che contribuisce a mantenere stabili i livelli di colesterolo e di glicemia. Contrasta quindi le malattie cardiovascolari e, in connubio con l’acido malico contenuto nel frutto, favorisce il processo digestivo e la motilità intestinale. Il sapore della mela cotogna è inconfondibile, vagamente acidulo eppure soave, invitante, abbinabile sia con pietanze dolci che salate (ad esempio i formaggi). La marmellata che si ottiene dal frutto viene utilizzata soprattutto per guarnire le crostate e preparare deliziose merende.

 

Marmellata di castagne

E’ il sapore dell’ Autunno per eccellenza, concentrato e racchiuso in un vasetto. Le castagne sono un frutto super salutare: abbondano di fibre, proteine e sali minerali. Va evidenziata la presenza del ferro e dell’acido folico, che le rendono un efficace antidoto contro l’anemia, oltre che del fosforo, molto importante per rafforzare la memoria e l’intero sistema nervoso. La marmellata di castagne è ottima per la prima colazione: spalmata su una fetta di pane insieme al burro risulta semplicemente squisita, ed arricchisce molteplici tipologie di dessert. Per intensificare il suo gusto, gli esperti di cucina consigliano di accompagnarla alla cannella o alla vaniglia.

 

 

Marmellata di zucca

Un altro frutto tipicamente autunnale ed oltremodo iconico, essendo l’emblema di Halloween per eccellenza. La zucca contiene minerali quali il ferro, il calcio, il fosforo, un’ampia gamma di vitamine e di antiossidanti. Risalta la presenza del betacarotene, un precursore della vitamina A essenziale per mantenere in salute la pelle e la vista. E’ ricca inoltre di magnesio, che riduce lo stress ed ha effetti benefici sulla muscolatura, mentre il triptofano – un amminoacido racchiuso nel frutto – incentiva la produzione di serotonina, altrimenti detto l'”ormone del buonumore”. La marmellata di zucca ha un gusto delicato ed è molto versatile: si accompagna indifferentemente con il dolce o con il salato. Golosissima se gustata su crostate e dolci vari, è l’ingrediente principale della torta di zucca americana, la Pumpkin Pie del Giorno del Ringraziamento.

 

Marmellata di uva fragola

Conosciuta anche come uva americana, l’uva fragola è una varietà singolarissima di uva: la buccia amarognola custodisce una polpa talmente dolce da ricordare il sapore della fragola. Le proprietà del frutto sono innumerevoli. L’uva fragola disseta, depura l’organismo ed è una bomba di energia. Ricca di vitamina A, C e del gruppo B, questa varietà d’uva abbonda di sali minerali come il magnesio, il manganese, il ferro, il fosforo, il calcio e il potassio. Massiccia è anche la presenza di flavonoidi e polifenoli, dei validissimi antiossidanti. La marmellata di uva fragola ha un sapore molto dolce: per evitare che lo sia in eccesso, è consigliabile aggiungere dello zucchero di canna anzichè il classico zucchero bianco durante la preparazione.

 

 

Marmellata di melograno

Il melograno è ricco di proprietà: contiene dosi massicce di antiossidanti rappresentati dai flavonoidi – ottimi per la salute dell’apparato cardiocircolatorio oltre che dotati di virtù antinfiammatorie e gastroprotettive – e dei tannini, che combattono i deleteri effetti dei radicali liberi. Abbonda poi di fibre e di minerali quali lo zinco, il rame, il manganese, il fosforo, il potassio; quest’ultimo svolge una potente azione drenante. Tra le vitamine contenute nel frutto risaltano la vitamina A, B, C, E e K. Questa prelibata marmellata non si trova facilmente in commercio. Per prepararla in casa, è essenziale imparare a sgranare bene il melograno; dopodichè, i chicchi ridotti a succo si fanno cuocere a fuoco lento insieme a dello zucchero di canna e a due mele tagliate a cubetti.

 

Marmellata di more

Raccogliere more nel bosco, per chi può, è un vero e proprio rito. La marmellata di more, in effetti, è rinomata per la sua bontà. Ma non solo: la mora è ricca di nutrienti e di proprietà salutari. Contiene acqua, fibre, zuccheri, proteine…Un ampio spettro di vitamine, in particolare la vitamina A, C, E, K, J, e molte vitamine del gruppo B. Tra i sali minerali presenti figurano lo zinco, il ferro, il calcio, il fosforo, il selenio, il rame e il magnesio. Non va poi tralasciato l’acido folico, che la mora racchiude in dosi massicce. Le virtù di questo frutto sono incalcolabili: è un ottimo antiossidante, depura, idrata, disseta, favorisce la digestione e la diuresi, contrasta il colesterolo “cattivo”, previene le patologie cardiovascolari e mantiene in salute il sistema nervoso. La marmellata di more è un prelibato igrediente dolciario ed è perfetta per preparare golosissime crostate. Se intendete fare incetta di more di rovo, però, prestate attenzione al loro colore: dev’essere un nero deciso e lucido. Questo indizio vi permette di individuare i frutti maturi al punto giusto.

 

 

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“Io resto a casa”…e cresco: una guida in 5 punti

 

“Io resto a casa”: questo lo slogan della campagna lanciata in Italia per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Con il decreto del 9 Marzo firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), l’ intera nazione è diventata “zona rossa” e sono state applicate misure restrittive che, tra l’altro, limitano al minimo gli spostamenti. Uscire di casa è permesso solo per motivi strettamente necessari; l’ obiettivo è far sì che gli italiani non si muovano dal proprio domicilio in modo da contrastare la diffusione del virus. Le disposizioni saranno in vigore fino al 3 Aprile, poi si vedrà. Cosa possiamo fare, intanto, per affrontare una quotidianità tanto diversa da quella che eravamo abituati a vivere finora? Quali occasioni può offrirci, questo periodo, per sviluppare una nuova coscienza, una nuova consapevolezza? Come possiamo tramutare una pausa forzata in un’ opportunità per guardare la vita sotto un’altra ottica? Ecco 5 spunti ad hoc.

 

 

1. VIAGGIARE, Sì’…MA DENTRO NOI STESSI. Abbiamo molto più tempo libero a disposizione, i ritmi sono rallentati. Centelliniamo le uscite e lavoriamo (chi può) con lo smart working. L’occasione è propizia per avventurarci in un bel viaggio all’ interno di noi stessi: ci permetterà di riflettere su chi siamo, come affrontiamo la vita e gli imprevisti. Tutti dati che apprendiamo soprattutto durante le emergenze. A differenza dei nostri antenati, messi di fronte alla guerra e ad epidemie come l’asiatica o la spagnola, la maggior parte di noi non ha avuto molte opportunità di testare la propria tempra, di conoscersi davvero. Questo è il momento giusto per farlo.

 

 

2. ADATTARSI CON CREATIVITA’. “Il fattore più importante nella sopravvivenza non è né l’intelligenza né la forza, ma l’adattabilità.”, ha detto Darwin. L’ isolamento sociale è una situazione alla quale, per quanto dura sia, dobbiamo adattarci per il bene di noi stessi e degli altri. Ma non per questo ci è dato di farlo passivamente, tramutando lo stare a casa in pura inedia: “adattabilità”, in tal caso, significa adeguare la temporanea clausura ai propri gusti e alla propria personalità. Adorate l’ happy hour? Organizzatevi una pausa aperitivo in casa, sbizzarrendovi con la preparazione di stuzzichini inediti. Vi manca la palestra? Richiedete al vostro istruttore un training personalizzato da svolgere a domicilio. Amate il cinema? Scaricate i vostri film preferiti e sprofondatevi sul divano per guardarli con tanto di bibite e popcorn. In breve: seguite i vostri hobby, inventatevi nuove passioni o approfondite a tutto campo quelle che già avete. Al termine dell’ isolamento, garantito, ripartirete con più entusiasmo e ricchi di conoscenze.

 

 

3. L’ IMPORTANZA DEL “CARPE DIEM”. E’ il momento di riscoprire il valore della locuzione di latiniana memoria. “Carpe diem”, diceva Orazio, “quam minimum credula postero”, ovvero: “Afferra il giorno, confidando il meno possibile nel domani”. Molti di noi la traducono con “cogli l’attimo” e ne fanno il loro motto, almeno a parole. In realtà, l’ abitudine di fare programmi a lungo termine, di procrastinare tutto il possibile, di pianificare la vita da qui a un anno, sono la norma per un buon numero di persone. Ma – come dimostra il virus – esistono eventi che, ahimè, sfuggono al nostro controllo. E’ fondamentale, quindi, assaporare l’attimo e valorizzare con la massima intensità il “qui e ora”. Questo comporta anche l’essere grati di ciò che abbiamo, grati all’ esistenza e a tutti i suoi doni. Oggi ci sono, domani chissà: i buddhisti la chiamano “impermanenza”, un concetto che sottolinea la transitorietà delle cose e dei fenomeni.

 

 

4. MAI PIU’ “CONTROL FREAK”. I “maniaci del controllo” (questa la traduzione della locuzione inglese), nei momenti di emergenza, hanno la vita dura. Dobbiamo accettare di non essere onnipotenti, di non poter governare a 360° la nostra quotidianità, prendere coscienza che i problemi non riguardano solo “gli altri” ma possono coinvolgerci in prima persona. L’ imprevisto va affrontato con umiltà e come una grande opportunità per imparare: all’ insegna del rispetto del prossimo e di tutto quel che ci circonda, oltre che di noi stessi. E’ un’ occasione preziosa, insomma, per acquisire una nuova consapevolezza e un nuovo modo di rapportarsi all’ esistenza.

 

 

5.  RISCOPRIRE LA VICINANZA…A DISTANZA. Le emergenze hanno la caratteristica, del tutto positiva, di avvicinare le persone. Nel caso del Coronavirus, anche a dispetto della distanza di sicurezza. L’ avete notato? Non siamo vicini fisicamente, sono vietati gli abbracci, le strette di mano e gli assembramenti, ma non per questo ognuno è rinchiuso nella sua torre d’avorio. Anzi! Mai come adesso proliferano le informazioni (attenzione alle bufale, però), le conversazioni sui social, le telefonate, la solidarietà. Video, news e foto impazzano per via telematica e tramite la messaggistica istantanea, ci si aiuta l’ un l’altro e ci si fa compagnia come si può, enfatizzando gli aspetti positivi dell’ era digitale. La videochiamata, diciamo la verità, è una splendida invenzione!