Santa Lucia, la Santa della luce

 

“Santa Lucia, nel cui nome è contenuto proprio il riferimento simbolico alla luce, è una delle sante più care alla devozione popolare e nel cuore dell’Avvento è una preziosa guida spirituale verso la grotta della Natività di Gesù, da cui sgorga la luce che guida la storia verso Dio.”

(Matteo Liut, da “Avvenire”, 13 Dicembre 2023)

 

“Santa Lucia. Il giorno più corto che ci sia”, dice un noto proverbio. Eppure, non esiste notte più luminosa di quella del 13 Dicembre: il nome Lucia, dal latino “Lux” (luce) è strettamente associato al progressivo allungarsi delle giornate dal Solstizio d’Inverno in poi. Anticamente, infatti, la festa della Santa e il Solstizio coincidevano. Lucia, martire cristiana nata e morta a Siracusa, vide la luce nel 283 e fu uccisa nel 304. Da sempre viene considerata la protettrice della vista, un altro evidente rimando alla luce. Eppure, come narra una leggenda risalente al XV secolo, la Santa si era privata degli occhi, condannandosi a vivere in un buio eterno. Ma quali motivi la spinsero a compiere quel terribile gesto? La leggenda vuole che il suo sguardo fosse talmente meraviglioso e limpido da conquistare al primo istante. Anche il fidanzato, un pagano a cui era stata promessa in sposa quando aveva solo cinque anni, era innamorato dei suoi occhi. Lucia, però, a sua insaputa, aveva fatto voto di castità. Intendeva donare il suo ingente patrimonio ai poveri e consacrarsi interamente a Cristo. Nel frattempo, sosteneva quotidianamente i cristiani che si erano nascosti nelle catacombe per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano. Si dice che scendesse nelle cavità sotterranee indossando una corona di candele per farsi luce e per avere le mani libere al tempo stesso: ai cristiani portava il cibo e tutto il necessario per la sopravvivenza. Quando Lucia comunicò la propria scelta al fidanzato, quest’ultimo si infuriò. Secondo la leggenda, la martire reagì con estrema fermezza: si strappò gli occhi che l’innamorato adorava, li mise su un vassoio e glieli fece recapitare. Stando a un’altra versione del racconto, fu il fidanzato stesso a chiederle i suoi occhi in dono. Lucia lo accontentò, ma gli occhi riapparvero sul suo viso più splendenti di prima. Il promesso sposo non si rassegnò; il fatto che il suo impegno matrimoniale con Lucia, benestante e di bell’aspetto, fosse sfumato, lo riempiva di rabbia. Così denunciò la giovane accusandola di essere cristiana, e la mandò a processo davanti al prefetto. L’iconografia della Santa si basa spessissimo su questa leggenda: Lucia viene quasi sempre raffigurata con un piattino su cui sono posati i suoi occhi. Tuttavia, non esiste alcuna testimonianza storica che avvalori la narrazione degli occhi strappati; Santa Lucia è diventata la patrona della vista in quanto Santa “luminosa”, apportatrice di luce, come suggerisce l’etimologia del suo nome ma anche in virtù dell’antica concomitanza del 13 Dicembre con il Solstizio d’Inverno. La solennità di Santa Lucia, a tutt’oggi, è una delle ricorrenze più importanti dell’Avvento. E anche in questo caso, la luce riveste un ruolo di primaria importanza: Lucia, Santa della luce, è colei che anticipa ed introduce la stagione natalizia, la venuta di Gesù, “Padre della luce” secondo San Giacomo (Gc 1, 17) e “luce del mondo” in base alla definizione di Gesù stesso (Gv 8, 12).

 

 

Da Santa Lucia a Natale il dì s’allunga quanto un passo di cane.

 

 

Santa Lucia con il fango, Natale all’asciutto.

 

 

Per Santa Lucia il giorno corre via.

 

 

Da Santa Lucia il freddo si mette via.

 

 

Santa Lucia dà la brodarella, Natale dà le stradarella.

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Quando si spengono (realmente) le luci del Natale

 

Avete già smontato l’albero di Natale, il presepe e le decorazioni natalizie? La maggior parte di noi credo che l’abbia fatto: dopo l’Epifania, quando riaprono le scuole e si ritorna al lavoro, le festività sono considerate concluse. Eppure, c’è chi non ha nessuna voglia di privarsi delle luci e degli addobbi che ammantano la casa di un alone di magia, che immergono in una perenne atmosfera natalizia. Se è il vostro caso, sappiate che siete pienamente autorizzati a farlo: le ricorrenze associate alla Natività, infatti, terminano solo il 2 Febbraio. Il percorso ha inizio il 24 Dicembre, la notte di Vigilia, e prosegue il 25, a Natale, quando si celebra la nascita di Gesù. Il 6 Gennaio, Epifania, è il giorno dell’arrivo dei Re Magi e della manifestazione del Bambino al mondo; la prima domenica dopo l’Epifania coincide con il battesimo di Cristo, che il 2 Febbraio, Festa della Candelora, viene presentato al Tempio di Gerusalemme. Il 2 Febbraio si commemora anche la purificazione di Maria: la legge di Mosè, un cardine dell’ebraismo, prevedeva che un primogenito maschio dovesse essere simbolicamente offerto al Signore 40 giorni dopo la sua nascita, e nella stessa data terminava il periodo di impurità della donna che lo aveva partorito. La Festa della Candelora, che cade esattamente 40 giorni dopo il Natale, è di cruciale importanza per la Chiesa Cattolica. Il termine “Candelora” deriva dal suggestivo rito della benedizione delle candele che ha luogo durante la celebrazione eucaristica: un emblema della luce che Cristo è venuto a portare nel mondo, di Gesù che è “luce per illuminare le genti”, come lo definisce Simeone quando, nel Tempio, realizza di avere davanti a sè il Messia. E’ con la Festa della Candelora, dunque, che viene decretato il termine della stagione natalizia e delle solennità che ad essa si ricollegano.  Ecco perchè l’albero, il presepe e le luci ornamentali fino al 2 Febbraio hanno la loro ragion d’essere.