Il mandorlo è uno degli alberi in fiore che suscita maggior ammirazione. Non stupisce, di conseguenza, che la colazione di oggi abbia come protagonista il suo frutto. Mangiate da sole o utilizzate per arricchire i dolci e il loro impasto, le mandorle sono una varietà di frutta secca. E sono molto versatili: tostate decorano torte, crostate, pasticcini, oppure rappresentano l’ ingrediente clou dei torroni, degli amaretti e del marzapane. Grattugiate, donano un gusto unico allo yogurt o ai dolci più disparati, ma anche ai biscotti (Macarons compresi). Rese in polvere finissima, invece, vengono usate per la preparazione del latte di mandorla, prediletto dai vegani e da chi non tollera il latte di soia. Potremmo dire che la meraviglia del fiore di mandorlo sia equiparabile alla delizia e alle proprietà salutari del suo gettonatissimo frutto a guscio. Eh già, perchè i benefici delle mandorle sono innumerevoli: contengono vitamine in quantità (soprattutto vitamina E), numerosi minerali tra cui il magnesio, il fosforo, il calcio, lo zinco, il ferro, il manganese, in più abbondano di antiossidanti, proteine e fibre.
Queste ultime giocano un ruolo fondamentale nella regolazione della glicemia, poichè riducono l’ assorbimento dei grassi e dei carboidrati. Le fibre, inoltre, favoriscono un buon funzionamento dell’ intestino e tengono a bada l’ appetito. Tutt’ altro che caloriche, le mandorle non solo sono salutari, ma racchiudono un’ autentica miniera di energia. Oltre ad essere utilizzate in pasticceria, fungono da condimento per un gran numero di piatti culinari; dato che questa rubrica si concentra sulla prima colazione, però, preferisco mantenere l’ accento sulla dolcezza del breakfast all’ italiana! Esiste un ulteriore atout che rende le mandorle così popolari. Pare che possiedano un elevato potere afrodisiaco: una dote evidenziata da remotissime civiltà arabe, colpite dalle loro proprietà nutrizionali e dalla forma allungata che ricollegavano a una vulva. Nel Medioevo, le mandorle erano un must in ogni cucina curtense; venivano utilizzate per la preparazione di “stuzzicanti” piatti e delle pozioni d’amore. La tradizione che le associa alla fertilità sussiste ancora oggi: basti pensare ai confetti di mandorla custoditi nelle bomboniere dei matrimoni e dei battesimi. Tornando indietro nel tempo, spiccano curiosità aggiuntive riguardanti questo frutto. Sempre nel Medioevo, le mandorle erano considerate un potente antidoto contro le ubriacature e la loro facoltà di stimolare l’ eros le tramutò in uno dei cardini della medicina umorale. Secoli dopo, precisamente nel ‘700, tra gli aristocratici si diffuse l’ usanza di cibarsi di mandorle copiosamente incluse nell’ impasto dei biscotti. Le mandorle vantavano un merito, poi, che andò ad intersecarsi con la virtù di incrementare il desiderio: da esse si estraeva (e tuttora si estrae) un olio profumatissimo ed emolliente, l’ olio di mandorla. E correva voce che fosse l’ olio ideale per sottoporsi a dei rilassanti massaggi corporali…
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