La colazione di oggi: il gelato, goloso e felice

 

E’ uno degli alimenti più golosi dell’ Estate: alzi la mano chi sarebbe capace di rinunciare ad un gelato. I suoi gusti e i suoi colori sono invitanti, la sua freschezza è un toccasana contro l’afa. In più, si rivela perfetto sia per uno spuntino che come dessert. Potrebbe addirittura sostituire un intero pasto, il che lo rende adattissimo alla prima colazione: digeribile ed energetico, il gelato possiede tutti i nutrienti necessari all’ organismo. E’ ricco di vitamina A, B12, B1, B2, B6, C, D, E, K, di minerali quali il calcio e il fosforo, di proteine, grassi e carboidrati, tutti elementi preziosi in quanto a benefici. Qualche esempio? La vitamina K contribuisce a mantenere in equilibrio il sistema della coagulazione, mentre il calcio e il fosforo sono fondamentali per la salute delle ossa e contrastano l’ osteoporosi oltre che la calcolosi delle vie urinarie. Le proprietà del gelato, però, non si esauriscono qui. Contenendo un’ alta percentuale di acqua, il gelato favorisce la reintegrazione dei liquidi ed è quindi un valido aiuto per combattere la disidratazione causata dal caldo torrido; in aggiunta a ciò, vanta un numero di calorie davvero esiguo per cui può essere gustato, senza sensi di colpa, in tutta la sua delizia. Last but not least, abbonda di antiossidanti (rintracciabili soprattutto nei gusti a base di frutta e di cioccolato) e di acidi grassi polinsaturi come gli omega-3 e gli omega-6 (contenuti nel gelato alla mandorla, al pistacchio e alla nocciola).

 

 

Ho lasciato per ultima una vera chicca: assaporare un buon gelato attiva la serotonina, un ormone dal potente effetto antistress ribattezzato “ormone del buonumore”. Il latte è inoltre ricco di triptofano, precursore della serotonina e ansiolitico naturale; alti livelli di triptofano combattono l’ irritabilità, la depressione e l’insonnia, in quanto questo aminoacido essenziale svolge un’ ottima funzione regolatrice del ciclo sonno-veglia. Se amate il gusto cioccolato, poi, sappiate che grazie alla feniletilammina è in grado di stimolare la secrezione di endorfine. Il risultato? Un mood euforico e un alto tasso di dinamismo. Non c’è bisogno di aggiungere altro per dimostrare che il nostro adorato “ice cream” è un alimento completo, super ghiotto ma anche eccellente per il benessere psicofisico.

 

 

Prima di concludere, le consuete curiosità sull’ alimento. Pare che le origini del gelato siano antichissime: non a caso viene menzionato nella Bibbia, dove si narra che Isacco donò a suo padre Abramo una bevanda di latte di capra misto a neve. Secondo alcune ricerche, il gelato potrebbe essere nato in Cina nel 2000 a.C. circa. Lo componevano ingredienti come il riso cotto, le spezie e il latte uniti alla neve fresca, e con alcune variazioni questo mix costituì una delle prelibatezze dolciarie della Pechino del 1200; i dolcetti ghiacciati si potevano acquistare dagli ambulanti che li esibivano sui loro carretti. Un connubio di latte, frutta e ghiaccio era alla base dei dessert che Marco Polo portò con sè in Italia dopo l’ avventura cinese, mentre fu Caterina de’ Medici, sposatasi con Enrico II di Francia nel 1533, a far conoscere uno squisito semifreddo nella patria di suo marito. Non va dimenticato, d’altronde, che alla corte fiorentina della nobildonna l’ architetto Bernardo Buontalenti era stato l’ inventore di un’ acclamata ricetta di  sorbetti gelato. Si attribuisce invece al medico Blasius Villafranca, spagnolo di nascita e romano di adozione, la scoperta che la combinazione del salnitro con la neve e con il ghiaccio dava luogo a un’ immediata congelazione. Era il 1560 e, da allora, il gelato iniziò a diffondersi in tutto il mondo. Nell’ 800 approdò anche nei paesi anglosassoni tramite la massiccia immigrazione italiana: e proprio gli  italiani contribuirono al suo successo. A un gelataio di Cadore trasferitosi a New York, Italo Marchioni, spetta il merito di aver inventato il cono gelato. Nel 1903, Marchioni fece brevettare delle coppe commestibili destinate all’ “ice cream”. Il primato, tuttavia, fu sempre conteso dal pasticciere siriano Ernst Hamwi, che servì il suo gelato in cialde croccanti arrotolate a cono durante la Fiera Mondiale di St.Louis del 1904.

 

 

 

 

Le portentose virtù del cioccolato fondente

 

Non ne potete più di sentir parlare di Covid, di indice Rt, di restrizioni? Vi viene l’ansia al solo pensiero di un nuovo lockdown, l’idea del coprifuoco vi dà l’angoscia? Esiste un rimedio semplice e genuino per questi mali. Non pretendo, per carità, di sostituirmi al potere del self-help o alla competenza di figure qualificate. La mia è una dritta che ha più della coccola fatta a se stessi, della gratificazione istantanea: un inno al gusto, innanzitutto, ma non solo. Perchè quando si parla di cioccolato – ed è quello che sto per fare – si mette in campo la vasta serie dei suoi benefici. Di cioccolato, proprio così, avete capito bene. Approfittare di queste serate casalinghe per degustare tavolette in pasta di cacao, infatti, può rivelarsi uno spunto niente male (senza esagerare, ovvio!). Magari abbinandole al rum, un binomio perfetto. Provate a immaginare: divano, focolare, cioccolato e rum, chiacchiere con l’ amico/a del cuore o, in alternativa, un bel film da guardare in completo relax. Se poi aggiungiamo al tutto le molteplici virtù del cioccolato, facciamo l’ en plein. Prendiamo in esame, ad esempio, il “dark chocolate” (o cioccolato fondente). Le sue proprietà includono la prevenzione di disturbi quali la depressione, l’insonnia, le patologie cardiovascolari, l’ ipertensione; in più, è un vero e proprio scudo contro le malattie cardiometaboliche e il restringimento delle arterie (condizione che, nei casi più gravi, può sfociare nell’ infarto cardiaco). Al contrario di quanto si possa pensare, poi, il fondente è di gran lunga meno calorico rispetto al cioccolato al latte. Composto prevalentemente da pasta di cacao, vince il confronto grazie al minor numero di zucchero e di grassi saturi.

 

 

Altri punti di forza del cioccolato fondente? Ha proprietà antiossidanti, afrodisiache ed è un toccasana per lo stress. Ma veniamo all’ aspetto che ci interessa di più, quello relativo all’umore: il dark chocolate è ricco di triptofano, un precursore della serotonina. Vale a dire che, incentivandone la produzione e avvalendosi dell’ azione congiunta dell’ anandamide, svolge una potente funzione antidepressiva. La sensazione di benessere che fornisce è immediata e migliora la qualità del sonno. La piccola percentuale di caffeina che il cacao contiene, invece, fomenta l’ euforia e l’ esuberanza. Provare per credere!

 

 

La degustazione del cioccolato fondente rappresenta un’ esperienza che coinvolge tutti i cinque sensi: mettetevi comodi per goderla appieno. Iniziamo con la vista. Il primo impatto con il fondente è di tipo visivo; è fondamentale, quindi, che la sua superficie sia lucida e che il lato opposto sia uniforme il più possibile. Subito dopo, viene l’ udito. La tavoletta, quando viene spezzata, deve emettere un suono netto. Addentandola, è molto importante saggiare la durezza del cioccolato: è indicativa della sua qualità. Al tatto dovrebbe sfiorare le dita come se fosse seta, donare una sensazione di lussuosa leggerezza. L’olfatto, naturalmente, in questo iter non può mancare; annusare il profumo sprigionato dalla tavoletta è una ghiotta anteprima del suo sapore. Il gusto conclude superbamente l’esperienza sensoriale. Al cioccolato va lasciato tutto il tempo di fondersi in bocca, di riempirla con l’ intensità delle sue note dolciamare. Quel che proviamo, assaggiandolo, si avvicina alla pura estasi degustativa: un piacere che ci avvolge e ci sorprende al tempo stesso.