Il tramonto, preludio della notte: un momento di intenso benessere

 

Scomparsa la luce dopo il tramonto,
in quell’oscurità, io sogno.
(Ko Un)

 

Prima della notte (restando nell’ambito del nostro tema della settimana), viene il tramonto. E il tramonto, in estate, acquista un valore del tutto speciale: è il momento in cui la meraviglia della natura si manifesta nel suo massimo splendore, coincide con l’inizio del relax serale e fa da prologo ai sollazzi notturni. Il cielo sgombro di nuvole della bella stagione lo valorizza come merita, esaltandone i colori e la magia. Quegli istanti, intrisi di armonia cosmica, si accompagnano a sensazioni di intenso benessere: le cosiddette “good vibes”, che ognuno in estate ricerca. Per chi è in città, il magnifico scenario del tramonto sancisce il termine di lunghe ore di lavoro; chi è in vacanza, ne assapora la suggestività mozzafiato. Il calar del sole, insomma, ci fa star bene. E c’è anche una spiegazione scientifica a tutto questo.

 

 

Secondo uno studio del National Center for Biotechnology Information, infatti, la serenità e l’appagamento che ci infonde il tramonto sono spiegabili attraverso la cromoterapia. In base alla terapia dei colori, una disciplina fondata sull’influsso che le cromie esercitano ripristinando l’equilibrio del corpo e della mente, il rosso sprigionato dal sole che cala predisporrebbe ad uno stato d’animo di profonda pace interiore: accentua il romanticismo di un incontro a due, contrasta la stanchezza di fine giornata. L’umore ne viene direttamente intaccato, impregnandosi di positività e vibranti emozioni.

 

 

Quel rosso vivido, poetico e sfolgorante al tempo stesso, è una sorta di elisir in grado di trasmetterci gioia, energia e armonia con il creato. Quando inizia il tramonto ci si rilassa, finalmente si può tornare alla propria vita. Il tramonto, così come l’alba, determina un mutamento anche nelle funzioni biologiche dell’individuo: a livello cerebrale, si attiva un meccanismo che “smorza” la negatività ed accentua il vigore, la predisposizione alla felicità. Il rosso del tramonto, ricco di sfumature che ne esplorano infinite gradazioni, è associato a sensazioni che amplificano la passionalità, lo slancio, il calore dei sentimenti e delle emozioni. Non è un caso che la maggior parte dei nostri connazionali adori ammirarlo di fronte al mare, dove i colori di cui il cielo si tinge vengono intensificati dai riflessi sull’acqua.

 

 

Un sondaggio ha rivelato che gli italiani amano godersi il tramonto davanti a un bell’aperitivo, ma non tutti. Quasi la metà dell’intervistati preferisce immortalare con una serie di scatti questo momento altamente “instagrammabile”, mentre altri si immergono nella sua luce durante una passeggiata o il jogging della sera. Le risposte degli interpellati, ad ogni modo, hanno evidenziato un denominatore comune ben preciso: il tramonto viene considerato uno dei momenti della giornata più attesi dell’estate.

Foto via Pexels e Unsplash

 

21 Giugno, Solstizio d’Estate

 

Solstizio d’estate.
Giornate che non finiscono mai,
interrotte per poche ore dalla notte,
e gli occhi spalancati per lo stupore di tanta luce.
(Fabrizio Caramagna)

 

Buon Solstizio d’Estate! Oggi, alle 16.58, la bella stagione entrerà ufficialmente. In quegli istanti il Sole raggiungerà il punto più alto del suo moto apparente lungo l’eclittica. E’ il giorno più lungo dell’ anno, le ore di luce prevalgono e il buio arretra. Nel Circolo Polare Artico il Sole non tramonta mai. Ma da domani in poi, le giornate cominceranno ad accorciarsi impercettibilmente: un ciclo perenne che va avanti dagli albori del Mondo, direttamente connesso con il ciclo della natura. Derivante dal latino “Solstitium”, un connubio tra “sol” (sole) e “sistere” (fermarsi), il Solstizio d’Estate inneggia al trionfo della potenza solare. I riti che lo celebrano sono affascinanti e remotissimi. I falò rappresentano uno dei più famosi: secondo la tradizione, simboleggiano ed esaltano il vigore del Sole. E poi purificano, allontanano le entità malvagie, scongiurano i malanni; tutte doti non casuali, se pensiamo che la notte del Solstizio il velo che separa il mondo visibile da quello invisibile si squarcia e viene attraversato anche da spiriti malefici. Le erbe acquisiscono virtù portentose, quelle aromatiche si bruciano nei falò ed altre piante, come il vischio, il sambuco, il seme di felce, la verbena, l’artemisia, regalano poteri soprannaturali o auspicano prosperità e fortuna. Fiori quali la calendula e l’iperico (detta anche “erba di San Giovanni”), invece, hanno il privilegio di concetrare in sè tutta l’energia solare. Ma anche la luna riveste una grande importanza, nei festeggiamenti solstiziali: collegata all’ elemento dell’acqua, è simboleggiata dalla rinomata “guazza di San Giovanni”. A questa rugiada vengono attribuiti dei poteri magici, tra cui quello di propiziare la fertilità femminile. Un antico rituale prevedeva che, nottetempo, le giovani donne si rotolassero nude tra l’ erba bagnata per favorire il concepimento. Per i popoli Pagani il Solstizio d’Estate era Litha (il nome della dea sassone del grano), la festa di Mezza Estate. Cielo e Terra si univano in un mistico connubio; al trionfo della luce del Sole, il visibile, facevano da contrappeso le invisibili potenze notturne sancendo un’armonia quasi cosmica, un decisivo equilibrio. Se volete approfondire l’argomento, cliccate qui. E non dimenticate di celebrare con gioia, e in tutti i modi possibili, il giorno più lungo dell’anno.

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Solstizio di Estate (Alban Heruin)

 

” C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole. “

(Giovanni Pascoli)

Stamattina, alle 5.31, l’ Estate ha fatto il suo ingresso trionfale. L’ arrivo alle prime ore dell’ alba ha accentuato la suggestività e la valenza emblematica che il Solstizio di Giugno porta con sè da sempre: un nuovo inizio, un nuovo ciclo naturale che ben si associa agli istanti del sorgere del sole. In quel momento, alle 5.31 appunto, l’ astro infuocato era posizionato alla declinazione massima nel suo moto lungo l’ eclittica e al culmine dell’altezza rispetto all’ orizzonte. Nell’ emisfero boreale è il giorno più lungo dell’ anno, ore ed ore di luminosità senza pari. Potremo definire il Solstizio, non a caso, “la festa del Sole”: la potenza che emanano i suoi raggi raggiunge l’ apogeo, cielo e terra si uniscono in una danza cosmica impregnata di energia e di misticismo. I Druidi battezzarono il 21 Giugno “Alban Heruin”, traducibile come “luce della riva” o “della spiaggia”, un rimando alla concezione celtica dell’ universo; la spiaggia, la riva, erano “terre di mezzo” che univano mare e terraferma.  E il Sole, che ad Alban Heruin si trovava proprio all’ intersezione tra le terre, per i Celti situate a nord dell’ equatore celeste, e i mari, situati al suo sud, era una sorta di trait d’union di quelle due superfici. Il significato attribuito all’ accensione dei falò – rituale del Solstizio per eccellenza – ha sempre a che vedere con il Sole, del quale il fuoco simbolizza e rafforza la potenza: le fiamme prolungano l’ energia caratteristica dell’ astro, che dal primo giorno di Estate in poi andrà affievolendosi a poco a poco (portandosi via anche la luce), e  poi purificano, allontanano le entità malefiche e i malanni. Ma se il Sole è il protagonista principale del 21 Giugno, quest’anno dovrà contendersi il primato con le stelle. Perchè? Ve lo spiego qui di seguito…

 

 

Fino al 20 Luglio sarà attiva una vera e propria cascata di stelle cadenti, dette Lambda Sagittaridi in quanto pare che abbiano origine nella costellazione del Sagittario. La loro performance più spettacolare si è svolta nel weekend appena trascorso, tra sabato e domenica notte, ma è previsto che ci regalino molti altri momenti di magia nelle ore buie dei giorni prossimi. La notte del Solstizio, in questo senso, viene data per certa: prepariamoci quindi a dare il benvenuto all’ Estate celebrando il Sole, re della luce e della rinascita, ma ammirando anche il fulgore di uno sciame di stelle. Perchè se il Sole è forza, vigore, luminosità allo stato puro, anche gli astri che brillano nel cielo notturno racchiudono un simbolismo estremamente affascinante. Penso a una celebre frase di Victor Hugo: “Ciò che fa notte dentro di noi, può lasciare stelle”. Sono parole significative, decisamente profonde. Delle autentiche lezioni di vita.